IL PROGRAMMA Drammaturgie Guest star del festival è uno degli autori/registi tedeschi più apprezzati a livello europeo, René Pollesch (7 e 8 luglio), direttore artistico dal 2002 del Prater della Volksbühne am Alexander Platz di Berlino, che presenta in prima nazionale la sua nuova opera creata a Berlino nel gennaio 2007 Tod eines Praktikanten, indagine spietata della globalizzazione che domina ormai tutti gli ambiti della vita quotidiana, dal lavoro all’economia, dai sentimenti alla sfera sessuale, senza sconti per nessuno. Dalla Francia arrivano due prime nazionali di grande livello in cui pagine della letteratura internazionale trovano un’affascinante interpretazione sulla scena: Life is but a dream#1 della regista e scenografa Patricia Allio e Si Carrie White n’était pas une héroïne de Stephen King, elle serait terroriste dello scrittore, musicista e performer Christophe Fiat. Patricia Allio (8 e 9 luglio), drammaturga/regista multimediale, si tuffa nell’immaginario dell’icona newyorkese degli anni ’90, Kathy Acker, regina della letteratura punk e post punk, e parte dal suo "Blood and guts in high school" (1984), autentico manifesto della generazione "trash", per intraprendere una traversata nella geografia e nella storia della città di New York, intrecciando le vicende apocalittiche, audaci e sovversive narrate della Acker con testimonianze contemporanee, canzoni, inserti di film e video. Il risultato è uno spettacolo che si compone secondo la tecnica del collage, per una performance che è un po’ teatro, un po’ concerto e un po’ film. Christophe Fiat (15 luglio), cantore e poeta dell’attualità, classe 1966, è considerato dalla critica francese uno degli “scrittori mutanti”, appartenente a quella nuova generazione di autori che importano in campo letterario tecniche compositive rubate dalla musica, dall’arte contemporanea o dal mondo dei video. A Santarcangelo, subito dopo Avignone dove è in scena con due spettacoli, presenta un lavoro sulla violenza che si infila nell’intimità del quotidiano prendendo spunto da una delle eroine di Stephen King. Sulla scena è lui stesso come voce recitante accanto ad una cantante lirica e dei video. Edit Kaldor (14 e 15 luglio), drammaturga/regista ungherese formatasi a New York e che lavora oggi tra Bruxelles e Amsterdam, porta in prima nazionale, “Point Blank”. Il suo nuovo progetto, creato a maggio 2007 nell’ambito del Kunstenfestival di Bruxelles, svela un mondo fatto di immagini che un’adolescente ha rubato alla realtà con lo stile dei paparazzi, scattando per anni foto di nascosto, ora proiettate in sequenza e a grandezza naturale per raccontare frammenti di quotidianità. Sempre in prima assoluta, è una coproduzione di Santarcangelo_07, “Assedio”, un atto unico scritto e diretto da Mariano Dammacco (11 e 12 luglio) per Teatro Kismet che, con un linguaggio contemporaneo e tuttavia fedele a Omero, racconta frammenti della vita di Achille in viaggio tra i fantasmi, le paure e le ossessioni che lo assediano e ne fanno una figura incredibilmente contemporanea. Una prima assoluta anche per Accademia degli Artefatti (5 e 6 luglio) che presenta “Ab-uso”, terza incursione nella drammaturgia contemporanea d’oltremanica (dopo Sara Kane e Martin Crimp). Questa volta il regista Fabrizio Arcuri si tuffa nel mondo di Tim Crouch, ironico e graffiante performer londinese, proponendo i due testi “My arm” e “An oak tree”. La sua investigazione sul linguaggio si apre ancor più al divenire estemporaneo affiancando ogni sera ad un attore della compagnia un attore che ignora completamente il testo e lo scopre durante lo spettacolo. Prodotta in collaborazione con Santarcangelo_07, arriva al festival l’ultima creazione di Motus (13 e 14 luglio) “X (ics) Racconti crudeli della giovinezza”, un percorso tra azione scenica e video sulle “generazioni x dei nostri giorni”, vittime dei tranelli del consumismo che invita ad essere corpi perfetti e ben confezionati, pronti a divenire merce di scambio. Ormai considerato uno dei più interessanti gruppi del nuovo panorama underground romano, Santasangre (14 e 15 luglio), ensamble formato da artisti che lavorano nell’ambito di body art, teatro, installazioni sonore e meccaniche, è al festival con “’84.’06.”, un richiamo a “1984” di Orwell e alla contemporaneità, fra manipolazione del pensiero e trasformazione della realtà viste attraverso il corpo di un uomo racchiuso in una scatola di vetro, spiato e condizionato nelle sue azioni e nei suoi pensieri. Lo spettacolo vede la sinergia fra Santarcagelo_07 e Short Theatre. Performance/installazioni/arti visive Alexandra Bachzetsis (5-6 e 9-10 luglio), di origini greche e svizzere, classe 1974, presenta al festival in prima nazionale due lavori curiosi “Murder Mysteries/Same difference”, in cui guarda il mondo attraverso gli occhi di una telecamera e disegna pregnanti atmosfere da genere thriller indagando gli stereotipi della vita femminile e “Mainstream” con Yan Duyvendak che racconta ironicamente la nascita e la fine di un amore secondo i clichet del cinema di largo consumo. Yan Duyvendak (7 e 8 luglio), olandese ormai svizzero d’adozione, è protagonista di due divertenti performances: “My Name is Neo (for fifteen minutes)” in cui prende spunto dal protagonista del film Matrix per metterne in ridicolo le evoluzioni stupefacenti frutto di effetti speciali e “You’re dead!” in cui s’immerge in un videogioco abolendo in apparenza le barriere tra finzione e realtà. Cosmesi (5 e 6 luglio), formazione italiana tra le più innovative per la capacità di lavorare attorno ad una drammaturgia dello spazio, elabora per Santarcangelo_07 in prima assoluta “Lo sfarzo nella tempesta”, che prevede la creazione di un enorme megafono in cui entrano performer e spettatori. Zimmerfrei (13 luglio), nome collettivo di un gruppo di artisti che uniscono attività di performer, videomaker e sound designer, realizza installazioni sonore e video con performance che segnano l’incontro di cinema, musica, teatro. Per Santarcangelo_07 realizza particolari installazioni in alcuni punti della cittadina, per creare curiose connessioni tra il festival e gli spazi aperti. Altri ancora sono gli artisti presenti con installazioni di vario genere, dal tailandese Arin Rungjan al francese Emmanuel Lagarrigue e poi Enrico Ghezzi con una presentazione di un blob video della durata di 100 ore in diversi luoghi di Santarcangelo e le giovani artiste romane Goldiechiari con vari oggetti curiosi che abitano gli spazi della cittadina romagnola. Danza Yasmeen Godder (11 e 12 luglio), giovane talento della nuova coreografia israeliana, ha ottenuto premi e riconoscimenti tra i più prestigiosi ed è stata in tournée in tutto il mondo, dall’Europa all’America all’Oriente. Con “I’m mean, I am” ricrea con humor e raffinata crudeltà l’atmosfera di un film horror da lei diretto con vero talento. In un crescendo di tensione, istinti demoniaci e aggressività si liberano in un rituale sadico e paradossale dove non è difficile ritrovare la cronaca quotidiana. Thomas Hauert (9 e 10 luglio), coreografo svizzero tra i più originali, presenta “Drum and Dance”, un processo di creazione in cui si misura e dialoga con un batterista, attraverso linguaggi differenti, dalla modernità al folklore al jazz, per un match tra corpo che danza e corpo che produce musica. Vincenzo Carta e Benjamin Vandewalle (11 e 12 luglio), intelligente realtà italo-belga, in prima assoluta con “Unspoken (Working title)”, progetto sostenuto da Santarcangelo_07, si spingono ai limiti della ricerca di un grado zero della comunicazione fisica ottenuto a partire da un rigoroso esperimento che li vede chiusi per dieci giorni in uno studio di danza senza poter mai parlare né uscire. Francesca Proia e Danilo Conti (5 e 6 luglio) presentano in prima assoluta “Uno. Assolo danzato primo studio”, un lavoro legato allo Yoga che va alla ricerca di un principio primo, di un’Origine in cui il respiro si riscopre come pulsazione originaria capace di aprirsi ad uno scambio con gli spettatori. Anche Paola Bianchi (13 e 14 luglio) è a Santarcangelo in prima assoluta con un nuovo lavoro dal titolo “Visioni irrazionali 2 3 5 8 13. Come conigli” che sonda le visioni da cui nasce la creazione artistica suggerita dalla perfezione dei rapporti numerici presenti in natura scoperti da Fibonaci a partire dalle osservazioni su una coppia di conigli. Due prime assolute anche per Sonia Brunelli (8 luglio), a Santarcangelo come vincitrice del concorso Giovani Danz’Autori ma in scena con un nuovo lavoro sullo spazio dal titolo “A NN A” e Roberto Castello (11 – 12 e 15 luglio), in coproduzione con Santarcangelo_07, in “Il Duca delle Prugne” dal promettente sottotitolo “varietà del piacere” che illustra il carattere della serata in cui lo spettatore, immerso nel clima seducente di un night, dopo essere stato “coccolato” con massaggi, drink e baci può assistere ad un brillante susseguirsi di balletti, numeri comici e strip tease. Kinkaleri (13 e 14 luglio) è di scena con “Paso doble” live performance e video installazione sul tema dell’arte come capacità di mimesi e riproduzione realizzata in una stanza vuota dove una danzatrice di fronte ad una videocamera esegue un’improvvisazione di circa 5 minuti. Successivamente collega la videocamera ad un monitor e in tempo reale ricostruisce la frase di movimento, imparandola a memoria così che il movimento improvvisato viene trasformato in composizione coreografica. Ooffouro (8 e 9 luglio), giovane formazione guidata da Alessandro Carboni in prima assoluta, dopo un lungo percorso di studi preparatori, con “ABQ. Mechanical extention in four arithmetic operations” parte dall’universo beckettiano per creare un incontro fra la cultura occidentale e quella orientale lavorando, intorno alla matematica, alla danza tradizionale indiana e alla ricerca di una relazione danza-spazio-numero. Vincitore del Premio Moving_Movimento ’07, un progetto realizzato da Fabbrica Europa e Santarcangelo_07, il giovane gruppo Nanou (13 luglio) è in prima assoluta al festival con “Studio per tracce verso il nulla. Sulla conoscenza irrazionale dell’oggetto “piccola scatola blu cobalto””. Santarcangelo dei bambini Una novità di questa 37^ edizione è l’apertura di una sezione di eventi rivolti ai più piccoli, ai quali il festival propone incontri con 5 artisti internazionali che hanno dedicato una tappa del loro cammino al mondo dell’infanzia: Tiago Guedes, Paola Chiama, TPO, Karstein Solli e NicoNote. Karstein Solli (7 e 8 luglio), con il suo “See my dress”, prima nazionale, riunisce un danzatore, un musicista, un performer, un designer e un compositore con cui crea un vivace dialogo con dei bambini, spettatori privilegiati di questo lavoro per metà istallazione fissa e per metà creazione che si anima al contatto del pubblico. Il lavoro di TPO (7 e 8 luglio) “Il giardino dipinto. CCC [children cheering carpet]” è invece un viaggio sensoriale in quattro giardini interattivi in cui si sperimentano suoni, colori e atmosfere che vanno dal blu marino al rosso dell’amore mentre Paola Chiama (14 e 15 luglio), a metà fra teatro, danza e video, propone uno spettacolo intrigante dal titolo “Dietro la porta, il sogno”. Tiago Guedes (14 e 15 luglio), esponente di spicco della danza portoghese, in prima nazionale con “Matrioska”, invita piccoli spettatori dai 6 ai 10 anni alla riscoperta dell’Altro e di significati differenti celati nelle cose che abitualmente ci circondano. NicoNote (10 – 13 luglio) invece si trasforma in una irresistibile Tata che legge fiabe della tradizione italiana ed europea in una dimensione raccolta e magica. Musica Il programma musicale, che si avvale della consulenza del giovane critico francese David Sanson, propone progetti con una forte connotazione internazionale e un grande interesse per la sperimentazione a partire da Pierre-Yves Macé (6 luglio) che utilizza un’insolita folla di apparecchi di diffusione passando dal grammofono al computer, per arrivare all’esplosiva esibizione dei The John Venture (14 luglio) che ricorrono alle immagini e ai costumi per sottolineare l’energia della musica hip hop, fino alla performance elettronico-visiva del berlinese Alva Noto (14 luglio). Sotto il segno della sperimentazione è anche la performance degli statunitensi Lucky Dragons (14 luglio) il cui concerto è un misto di disegno, musica, video, installazioni canto e danza. Dalla California arrivano i Matmos (6 luglio), tra i più apprezzati esponenti dell’avanguardia elettronica, che propongono la declinazione scenica del loro ultimo concept album, mentre dall’Italia sono ospiti il cantautore Moltheni (9 luglio), l’ex Tiromancino Riccardo Sinigallia (7 luglio) e un progetto che vive del connubio tra musica elettronica e videoarte, realizzato dal musicista Emanuele Errante con l’artista visivo Mattia Casalegno (11 luglio). Il pianista Daan Vandewalle (12 e 13 luglio) interpreta, in anteprima assoluta, il ciclo di pinoforte “Inner cities” del grande compositore americano Alvin Curran. Non mancano performance concepite esclusivamente per Santarcangelo, come quella del famoso musicista canadese Tim Hecker accompagnato per la prima volta dalla video artista Alina Boghden (11 luglio). Un’intera serata sarà dedicata all’etichetta musicale svedese Häpna label (10 luglio) che è ospite del Festival attraverso due artisti, l’italiano Giuseppe Ielasi e gli italo-tedeschi 3/4 Had Been Eliminated. Per informazioni www.santarcangelofestival.com tel. 0541. 626185 Ufficio Stampa iagostudio Mara Serina – cell. 338.3246269 – e-mail: [email protected] settore musicale – Francesca D’Apolito – cell. 349.7868641 – e-mail: [email protected] collaborazione ai testi Matteo Rinaldini