Il Papa incontra il patriarca di Antiochia dei Maroniti dopo la

Il Papa incontra il patriarca di Antiochia dei Maroniti dopo la concessione della
comunione ecclesiastica
Testimonianza di unità della Chiesa per la pace in Medio
Oriente
Benedetto XVI ha ricevuto in udienza giovedì mattina, 14 aprile, nella Sala Clementina,
Sua Beatitudine Béchara Pierre Raï, nuovo patriarca di Antiochia dei Maroniti. Dopo il
saluto del patriarca - il quale ha ringraziato per la concessione della Ecclesiastica
communio e ha sottolineato l'importanza della testimonianza di unità e di pace per il
Medio Oriente - il Papa ha pronunciato il seguente discorso.
Di seguito una nostra traduzione italiana del discorso del Papa.
Beatitudine,
Venerati Fratelli nell'Episcopato,
Cari Figlie e Figlie della Chiesa Maronita,
Questa prima visita al Successore di Pietro dalla sua elezione alla Sede Patriarcale di
Antiochia dei Maroniti, è un momento privilegiato per la Chiesa universale. Sono lieto di
riceverla qui, con i vescovi maroniti, i sacerdoti, le persone consacrate e i fedeli, per
solennizzare l'Ecclesiastica Communio che le ho manifestato per lettera lo scorso 24
marzo. La sua elezione, avvenuta alcuni giorni dopo la chiusura dell'Anno Santo,
promulgato per celebrare il milleseicentesimo anniversario della morte di san Marone,
appare come il frutto più importante delle numerose grazie che egli ha ottenuto per la sua
Chiesa.
Saluto cordialmente tutti voi che siete venuti per stare accanto al vostro Patriarca in
questo grande momento di comunione fraterna e d'indefettibile unità della Chiesa
Maronita con la Chiesa di Roma, sottolineando così l'importanza dell'unità visibile della
Chiesa nella sua cattolicità. In assenza del Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir mi permetto di
esprimergli il mio affetto e il mio ringraziamento per aver dedicato venticinque anni della
sua vita a guidare come Patriarca la Chiesa Maronita fra le turbolenze della storia.
Fra non molto questa comunione ecclesiastica troverà la sua espressione più autentica
nella Divina Liturgia dove verrà condiviso l'unico Corpo e Sangue di Cristo. È lì che si
manifesta la pienezza della comunione fra il Successore del Principe degli Apostoli e il
settantasettesimo Successore di san Marone, Padre e Capo della Chiesa di Antiochia dei
Maroniti, Sede Apostolica tanto prestigiosa dove i fedeli di Cristo hanno ricevuto per la
prima volta il nome di "cristiani"! La vostra Chiesa patriarcale e la sua ricca tradizione
spirituale, liturgica e teologica, di tradizione antiochena, adornano sempre l'intera Chiesa
con questo tesoro.
Poiché siete nel cuore del Medio Oriente, avete una missione immensa fra gli uomini, ai
quali l'Amore di Cristo spinge ad annunciare la Buona Novella della Salvezza. Durante il
Sinodo che ho convocato nell'ottobre del 2010, è stata ricordata molte volte, l'urgenza di
proporre nuovamente il Vangelo alle persone che lo conoscono poco o che si sono
allontanate dalla Chiesa.
Con tutte le forze vive presenti in Libano e in Medio Oriente, so, Beatitudine, che avrà a
cuore di annunciare, di testimoniare e di vivere nella comunione questa parola di vita al
fine di ritrovare l'ardore dei primi fedeli che "erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento
degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere" (At 2, 42).
Questa regione del mondo che i patriarchi, i profeti, gli apostoli e Cristo stesso hanno
benedetto con la loro presenza e con la loro predicazione, aspira a quella pace duratura
che la Parola di verità, accolta e vissuta, ha la capacità di stabilire.
Conseguirete questo obiettivo attraverso un'educazione umana e spirituale, morale e
intellettuale dei giovani grazie alla vostra rete scolastica e catechetica, di cui conosco la
qualità. Auspico ardentemente che il vostro ruolo nella formazione sia sempre più
riconosciuto dalla società, affinché i valori fondamentali vengano trasmessi senza
discriminazioni.
Che in tal modo i giovani di oggi diventino uomini e donne responsabili nelle loro
famiglie e nella società, per costruire una solidarietà e una fraternità più grandi fra tutte le
componenti della Nazione. Trasmettete ai giovani tutta la mia stima e il mio affetto,
ricordando loro che la Chiesa e la società hanno bisogno del loro entusiasmo e della loro
speranza. A tal fine vi invito a intensificare la formazione dei sacerdoti e dei numerosi
giovani che il Signore chiama nelle vostre Eparchie e nelle vostre congregazioni
religiose. Che, mediante il loro insegnamento e la loro vita, siano autentici testimoni del
Verbo di Dio per aiutare i fedeli a radicare la loro vita e la loro missione in Cristo!
Beatitudine, le formulo voti fraterni affinché lo Spirito Santo l'assista nell'esercizio del
suo mandato. Che la consoli nelle difficoltà e le dia la gioia di veder crescere in fervore e
in numero la sua Chiesa! All'alba del suo ministero, voglio ripeterle le parole di Cristo ai
discepoli: "Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo
regno" (Lc 12, 32). Mentre rivolgo a tutto il popolo libanese i miei cordiali saluti, l'affido
in modo particolare all'intercessione di Nostra Signora del Libano, visto che lei,
Beatitudine, è figlio dell'Ordine Maronita della Beata Vergine Maria, e anche
all'intercessione di san Marone e di tutti i santi e i beati libanesi. Di tutto cuore le imparto
la Benedizione Apostolica, che estendo ai vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose
e a tutti i fedeli del suo Patriarcato.
(©L'Osservatore Romano 15 aprile 2011)