Racconti di giugno - Zo centro culture contemporanee

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Ministero per i Beni
e le Attività Culturali
Regione Siciliana
Provincia Regionale
di Catania
Comune di Catania
Università degli Studi di Catania
Facoltà di Lettere e Filosofia
“Il famoso ritardo di un secolo delle manifestazioni artistiche ed
intellettuali siciliane: le novità ci attraggono soltanto quando le sentiamo defunte,
incapaci di dar luogo a correnti vitali; da ciò l’incredibile fenomeno della formazione
attuale, contemporanea a noi, di miti che sarebbero venerabili se fossero antichi sul
serio, ma che non sono altro che sinistri tentativi di rituffarsi in un passato che ci
attrae appunto perché morto”. Il Principe di Salina, portavoce di Tomasi di Lampedusa, dalle pagine polverose de Il Gattopardo sembra amaramente metterci in guardia da
quel che accade all’arte quando si immerge nel tempo della nostra isola. Noi, con
Gesti e AltreScene, anche quest’anno guardiamo avanti per essere un’eccezione che
conferma la regola.
Zo centro culture contemporanee
7.8.9 Dicembre 2007
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“Una sorta di diario di
bordo, di introspezione sul senso
nascosto delle relazioni, sul lato dei
desideri non espressi ma mostrati, sulla
curiosità per gli altri, il filo rosso degli
invaghimenti, l’ardore delle scene della
vita e nelle scene del teatro, l’estasi
delle cose che ti perdono e che gli altri
non ti perdonano, quel qualcosa di se
stesso mai detto forse perché mai
chiesto. Le coincidenze (tante) del mese
di giugno, il mese in cui sono nato.”
Pippo Delbono
<<C’è sempre un dolore all’origine del
lavoro creativo di Pippo Delbono. C’è la
memoria anche fisica di una ferita. Il dolore
dell’esodo, il viaggio senza ritorno di tutti quelli
che si sono lasciati qualcosa alle spalle. Il dolore
dei sopravvissuti. Quelli che si sono salvati per
ricordare e raccontare, come voleva Primo Levi.
Memoria e racconto si sovrappongono anche qui,
su questo palco di nuovo nudo come agli inizi, una
sedia un tavolino e una bottiglia di birra è tutto
quel che serve all’attore.
Giacché anche a questo serve il teatro, a noi che
galleggiamo nell’universo della complessità,
ricordare quanto impegno richieda anche il gesto
più semplice, quanta bellezza possa contenere.
Quanto peso ci sia in una carezza. Non uno
spettacolo, e neppure un compendio dei suoi
spettacoli. Ma una magistrale lezione su ciò che il
teatro può dire.>>
Gianni Manzella
17.18.19 Gennaio 2008
Zo centro culture contemporanee
Ange. Qui, si je criais?
di Ghislaine Avan - Compagnia Tempo Cantabile
Fosco Perinti attore Anna Maria Civico cantante Dirk Schambacher acrobata
Alexis Morel flautista Sébastien Bouhana batterista Ghislaine Avan danzatrice
Bertrand Couderc luci
Ghislaine Avan regia e coreografia
Lo spettacolo « Ange. Qui, si je criais? » fa parte
del progetto « Soglie », un percorso coreografico ispirato alla Divina Commedia
di Dante ideato da Ghislaine Avan e la Compagnia Tempo Cantabile.
Prima tappa di questo viaggio, « Ange. Qui, si je criais? » è un omaggio al poeta e
ai suoi versi dai quali i sei protagonisti, provenienti da ambiti artistici differenti, si
lasciano attraversare per dare forma a uno spazio della rappresentazione dove la
musica, la parola e la danza, s’intrecciano in un percorso unico.
La Divina Commedia può leggersi su due piani: il
primo, orizzontale, è quello della successione dei
versi, del tempo e degli avvenimenti; il
secondo,verticale, quello degli strati, delle soglie,
della comprensione del testo e del suo svelarsi.
L’avanzamento nell’opera, dall’Inferno al Paradiso,
si effettua simultaneamente su questi due piani.
Lo spettacolo elabora, a partire da questa intersezione, una spirale che intreccia questi due livelli e
la presenza dell’Angelo instaura una verticalità in
cui tra cielo e terra ha luogo il passaggio.
La scelta degli interpreti di questo spettacolo, del
suo dispositivo scenografico e della materia
coreografica è pensata all’interno di questi
movimenti propri al poema e trasportano in
scena la parola poetica, il soffio del dire.
27.28.29.30
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2008
Visita guidata all’opera dei pupi
di Salvo Licata e Mimmo Cuticchio
con Mimmo Cuticchio, Giacomo Cuticchio, Fulvio Verna
Scene e costumi Pippo Miraudo
Luci Marcello D’Agostino
Fonica Maurizio Ruggiano
Regia Mimmo Cuticchio
Per festeggiare i 60 anni di
Mimmo Cuticchio, artista che ha inorgoglito
noi siciliani portando nel mondo un linguaggio
arcaico e un mondo di meraviglie abbiamo
pensato di ospitare lo spettacolo simbolo
dell’artista palermitano.
“Visita guidata all’opera dei pupi” è una
rievocazione divertita e disperata di quell’unico
esempio di teatro “nazionale” siciliano, che fu il
teatro dei pupi, epopea stracciona e stupefacente
dei paladini di Francia, dove il mastro-puparo, i
pupi, le storie, i deliri, suoi e del pubblico degli
appassionati, formavano uno scenario invisibile.
Le Tecniche e linguaggi sono quelli intrinseci al teatro dei pupi di scuola palermitana, utilizzati, e, quantomeno nelle intenzioni, esaltati da manovra e recitazione a
vista. Tra il pubblico e l’attore-puparo è caduta ogni sorta di riparo: né quinte, né
boccascena. Così come, per quanto riguarda il campo dell’azione, è stato abolito il
minuscolo “palco” tradizionale. Nella parola teatrale di tradizione epica, in bocca
ai paladini, s’innesta quella corrente per gli schizzi degli spettatori.
Il percorso narrativo è scandito dall’apparato tecnico-magico delle macchine
sceniche: del vento, della pioggia, della nebbia, del fuoco.
Il puparo-personaggio è colto nel suo rapporto nudo e diretto con le sue creature e
con la sua storia personale.
2.3.4 Maggio 2008
Zo centro culture contemporanee
Sette quadri ppeerrcvuoscesioni
e
di Daniela Orlando
in scena Daniela Orlando
Interprete musicale – percussionista Marina Borgo
Realizzazione costumi e oggetti scenici Regina Ulleri, Daniela Lo Re, Mariagrazia Pellegrino
Allestimento scenico e luci Salvo Pappalardo
con Arianna e Lucilla Scalia
“Sette quadri per voce e percussioni”, spettacolo ideato dalla performer catanese Daniela Orlando, si compone di sette quadri in
cui icone femminili, tra l’onirico e il fantastico, danno corpo a figure sonore latenti,
liberate per breve tempo dalla condizione di silenzio e magicamente ridestate.
“Sette Quadri per voce e percussioni” è una
performance totalmente acustica frutto di un processo creativo soggetto a continue
rielaborazioni e stratificazioni che propone un
ascolto concreto e naturale dello spazio
scenico in cui la vocalità è il perno intorno al quale ruotano gli elementi simbolici, dinamici e scenici che costituiscono i sette quadri.
Lo spettacolo, giunto alla quarta rielaborazione, affida, per la prima volta, la progettazione
di alcuni quadri ad artisti provenienti da
diversi ambiti artistici.
VIA UMBERTO, 114/A - CATANIA - [email protected]
Bracciale rigido in oro bianco
Fregio centrale applicato con brillanti - Prod. 1955
AltreScene
4 spettacoli
Direzione Artistica
Sergio Zinna
Direzione Organizzativa
Felicita Platania
Segreteria Organizzativa
Caterina Sciuto, Maria Vignolo
abbonamento normale €55
abbonamento aziendale €45
abbonamento scuole €35
universitari €27 (con bollettino)
Info abbonamenti:
AtreScene + Gesti
9 spettacoli + 1 in opzione
(1 spettacolo e’ comune alle due rassegne, 1 spettacolo e’ in opzione)
Abbonamento a 9 spettacoli €110
Abbonamento a 10 spettacoli €120
Abbonamento aziendale a 9 spettacoli €100
Abbonamento aziendale a 10 spettacoli €110
Abbonamento universitario solo a 10 spettacoli €60 (con bollettino)
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Società di Consulenza Aziendale
centro culture contemporanee
p.le Asia, 6 Catania | 095.533871 | www.zoculture.it
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095.7227165
Lun - Ven
9,30 -13,00
16,00 – 19,00
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