Il quadro normativo di riferimento L’articolo 11 del DL 112/08 e il DPCM 16/7/2009 introducono i contenuti fondamentali di un nuovo piano nazionale di edilizia abitativa, innovando in modo significativo l’approccio al finanziamento dell’edilizia residenziale sociale. Nell’ambito delle sei linee di intervento individuate dal piano (art. 1 c. 1 del DPCM), infatti, viene prevista la possibilità di utilizzare i fondi immobiliari chiusi come strumento per finanziare la realizzazione di alloggi sociali, come definiti dal DM 22 aprile 2008. Tali fondi immobiliari potranno essere costituiti mediante la partecipazione di soggetti pubblici e privati e potranno articolarsi in un “Sistema Integrato di Fondi” (“SIF”), costituito da un “fondo nazionale” e da una serie di “fondi locali”. In altri termini, gli interventi di edilizia privata sociale potranno essere implementati e realizzati sul territorio mediante lo sviluppo di fondi locali, a loro volta partecipati dal fondo nazionale. Attualmente il Fondo Nazionale del SIF è rappresentato dal FIA, gestito da CDPI Sgr. CDP Investimenti Società di Gestione del Risparmio S.p.A. – in forma contratta CDPI Sgr - società soggetta all'attività di direzione e coordinamento di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., ha sede legale in Roma (RM), Via Goito n. 4, Codice fiscale, P. IVA e numero d’iscrizione nel Registro delle Imprese di Roma 10372531003, R.E.A. n. RM-1227812, capitale sociale di Euro 2.000.000, è stata autorizzata alla prestazione del servizio di gestione collettiva del risparmio ed è iscritta al n. 291 dell’Albo delle società di gestione del risparmio tenuto dalla Banca d’Italia. È opportuno sottolineare che il SIF e, in tale ambito, l’attività del fondo nazionale, rappresenta solo una delle linee di intervento previste dal Piano nazionale di edilizia abitativa. I fondi immobiliari, se adeguatamente sviluppati, permetteranno quindi di raggiungere una parte degli obiettivi del piano nazionale, ma non ne rappresentano l’unico o il principale strumento di attuazione né, tantomeno, la soluzione al disagio abitativo del Paese nel suo complesso. Sintesi delle principali disposizioni normative riguardanti l’edilizia privata sociale D.L. 25 giugno 2008 art. 11 Piano Casa Categorie sociali svantaggiate Prevede l'utilizzo di fondi Immobiliari chiusi come strumento attuativo del Piano. Individua le categorie sociali svantaggiate cui è destinata l'offerta di alloggi sociali: Nuclei familiari a basso reddito, anche mono-parentali o mono-reddito Giovani coppie a basso reddito Anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate Studenti fuori sede Soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio Altri soggetti in possesso dei requisiti di cui all'articolo 1 della Legge n. 9 del 2007 Immigrati regolari a basso reddito, residenti da almeno dieci anni nel territorio nazionale o da almeno cinque anni nella medesima Regione DPCM 16 luglio 2009 art. 11 Piano Nazionale Edilizia Abitativa Quadro dei fondi nazionali nell'ambito del SIF Definisce il quadro normativo ed operativo dei Fondi Nazionali nell'ambito del Sistema Integrato di Fondi Immobiliari prevedendo, tra l'altro: Dimensione obiettivo delle raccolta a livello nazionale pari a 3 miliardi di euro (minimo 1 miliardo) e durata minima di 25 anni Destinazione degli investimenti all'incremento dell'offerta di Alloggi Sociali Rendimento obiettivo in linea con quello di strumenti finanziari comparabili presenti sul mercato; Composizione degli organi del Fondo tale da assicurare un’adeguata rappresentatività agli investitori; Criteri di partecipazione dei fondi Nazionali agli investimenti locali mediante acquisizione di partecipazioni di minoranza fino ad un massimo del 40% Integrazione con le politiche pubbliche locali D.M. 22 aprile 2008 Definizione di Alloggio Sociale Sono alloggi sociali le case e i servizi destinati ad individui e nuclei familiari svantaggiati che non sono in grado di accedere ad alloggi nel libero mercato. Rientrano in tale definizione gli alloggi realizzati o recuperati, da operatori pubblici e privati, anche con il ricorso ad agevolazioni e contributi pubblici, destinati alla locazione temporanea per almeno otto anni ai canoni concordati ed anche alla proprietà a prezzi convenzionati (ambito dell'edilizia privata sociale). Caratteristiche e scopo del Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA) CDPI Sgr, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 16 ottobre 2009, ha istituito il primo fondo gestito dalla società: il fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, riservato ad investitori qualificati, denominato “Fondo Investimenti per l’Abitare” (FIA), il cui regolamento di gestione è stato approvato dalla Banca d’Italia con delibera n. 167 del 11 marzo 2010. Il Fondo investe nel settore dell’edilizia privata sociale e ha la finalità istituzionale di incrementare sul territorio italiano l’offerta di alloggi sociali per la locazione a canone calmierato e la vendita a prezzi convenzionati, a supporto ed integrazione delle politiche di settore dello Stato e degli enti locali. Il FIA opera su tutto il territorio nazionale investendo in iniziative locali per realizzare case a costi accessibili, destinate alle famiglie non in grado di soddisfare sul mercato le proprie esigenze abitative, ma con redditi superiori a quelli che danno diritto alle assegnazioni dell’Edilizia Residenziale Pubblica (la cosiddetta “fascia grigia”). Il FIA ha raccolto, con un primo closing a luglio 2010, un secondo a settembre 2010 e un terzo a giugno 2011, 1 miliardo e 768 milioni di euro, di cui 1 miliardo sottoscritto da Cassa Depositi e Prestiti e 768 milioni da parte di gruppi bancari e assicurativi e di casse di previdenza privata. A tale importo si aggiungerà la sottoscrizione di ulteriori 140 milioni di euro del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in forza dell'aggiudicazione definitiva a CDPI Sgr della gestione delle risorse relative al Piano Casa nazionale (provvedimento del 8 giugno 2011). Il FIA investe il proprio patrimonio principalmente in quote di fondi comuni d’investimento immobiliari operanti a livello locale e gestiti da altre società di gestione del risparmio, attraverso partecipazioni nel limite massimo del 40%. Tale limite è volto a sollecitare sul territorio l’investimento di risorse da parte di soggetti terzi rispetto al Fondo, permettendo nel contempo al FIA di mantenere una presenza rilevante nelle singole iniziative. Caratteristiche principali del Fondo Investimenti per l’Abitare Cos'è Fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, gestito da CDP Investimenti Sgr S.p.A., riservato ad investitori qualificati Missione Investimento nel settore dell'Edilizia Privata Sociale per contribuire ad incrementare l'offerta di alloggi sociali, a integrazione delle politiche di settore dello Stato e delle Regioni Quadro Operativo Ammontare obiettivo 2 miliardi di euro Durata di 30 anni, oltre eventuale proroga non superiore a 3 anni Investimento esclusivo in beni di natura immobiliare Partecipazione nei fondi immobiliari (ovvero veicoli di investimento) nel limite del 40% del capitale di ciascuna iniziativa locale Investitori CDP, MIT ed altri investitori istituzionali privati, quali gruppi bancari ed assicurativi e casse di assistenza e previdenza professionale privatizzate Ambito di azione Tutto il territorio nazionale, su iniziative promosse localmente Rendimento obiettivo Circa il 3% oltre inflazione, generato da un flusso cedolare riveniente dalla locazione degli immobili e dalla rivalutazione a scadenza in corrispondenza della loro cessione FONDI LOCALI Criteri riguardanti scopo, rendimenti e governance dei fondi immobiliari locali Compatibilità della strategia d’investimento del fondo locale con gli obiettivi di investimento del Fondo Investimenti per l’Abitare. La verifica è incentrata sul regolamento del fondo locale ed in particolare sulle strategie, tipologie e finalità degli investimenti. Durata e modalità di dismissione a scadenza della partecipazione detenuta dal Fondo Investimenti per l’Abitare nel fondo target. Rendimenti minimi del fondo target attesi nell’ordine del 3% oltre l’inflazione. Il business plan fornito dal soggetto proponente è verificato da CDPI Sgr mediante utilizzo di un proprio modello di business plan. Presenza di regole di governo del fondo locale tali da consentire a CDPI Sgr di monitorarne l’attività attraverso un’adeguata rappresentanza negli organi dei fondi target. Coerenza delle modalità di diversificazione e mitigazione dei rischi del fondo locale con le procedure di risk management di CDPI Sgr. Le verifiche sono incentrate sulla mappatura dei rischi e sul sistema di gestione degli stessi utilizzato dalla Sgr del fondo locale. Nella valutazione del rischio si terrà conto della diversificazione e pluralità delle tipologie d’intervento previste dal progetto. Piano nazionale di edilizia abitativa e Sistema Integrato di Fondi Con il Sistema Integrato di Fondi immobiliari, introdotto dal Piano Casa nazionale, nasce l’edilizia privata sociale, la versione italiana del social housing: un ambito innovativo di sviluppo di progetti e iniziative finalizzate a incrementare l’offerta di alloggi sociali, mediante risorse e modalità di attuazione proprie del mercato immobiliare privato. Il Sistema Integrato di Fondi è attualmente costituito da un fondo nazionale, il Fondo Investimenti per l’Abitare, gestito da CDPI Sgr, che investe in fondi immobiliari locali per realizzare case a costi accessibili, destinate alle famiglie non in grado di soddisfare sul mercato le proprie esigenze abitative, ma con redditi superiori a quelli che danno diritto alle assegnazioni dell’edilizia residenziale pubblica. Si tratta di un intervento innovativo volto ad incrementare l’offerta di edilizia privata sociale, con modalità di attuazione proprie del mercato immobiliare privato, ossia mediante investimenti e non mediante contributi a fondo perduto. Modello operativo del FIA nell’ambito del SIF