7 Convegni e MEDICINA DEL LAVORO Le novità dal congresso Simlii ALCUNE INDICAZIONI EMERSE DAL CONVEGNO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA DEL LAVORO E IGIENE INDUSTRIALE, SVOLTOSI A TORINO LO SCORSO NOVEMBRE S i stima in questo momento che i tumori di origine professionale rappresentino circa il 4% dei tumori totali. Questa percentuale aumenta se si tiene conto dei soli uomini (7%) e raggiunge il 20% nel caso del tumore del polmone in particolari popolazioni esposte. La localizzazione polmonare del cancro è causata da diversi agenti di rischio legati ad abitudini di vita: primi fra tutti il fumo di sigarette e gli agenti ambientali come il radon, proveniente dal sottosuolo e da molte sostanze la cui esposizione avviene ancora oggi prevalentemente in ambito professionale. Secondo l’agenzia europea per la sicurezza e la salute del lavoro, due terzi dei 30.000 prodotti chimici immessi in commercio, e normalmente utilizzati nei processi lavorativi, non sono stati sottoposti ad esami tossicologici completi e sistematici e quindi non è escluso che siano totalmente privi di effetti collaterali. Si calcola che il 23% dei lavoratori europei sia potenzialmente esposto a sostanze cancerogene, un rischio che per molti è assolutamente sottostimato in quanto non c’è alcuna consapevolezza del pericolo a cui vanno incontro giorno dopo giorno, durante la propria attività lavorativa. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha stabilito come cancerogeni accertati già prima del 1995 l’asbesto, l’arsenico, il cadmio, il cromo esavalente e i suoi composti, il nichel, la silice cristallina, i vapori acidi contenenti acido solforico, il cloruro di vinile monomero. Sono esposti al rischio anche i lavoratori che svolgono la propria attività nell’industria siderurgica, nella produzione del carbon coke e nella verniciatura. I cambiamenti più recenti, spesso in senso migliorativo delle tecnologie produttive, modificheranno alcune valutazioni sui rischi tradizionali in particolare rispetto ai tumori. L’esposizione a cancerogeni, una volta piuttosto diffusa in molti ambiti industriali, ora sembra essere sempre più limitata. In ambito metalmeccanico, per esempio, nuove formulazioni dei fluidi lubro-refrigeranti, delle vernici e nuove tecniche di saldatura suggeriscono per il futuro una diminuzione del rischio oncogeno. La diminuzione dell’incidenza o della mortalità per il tumore polmonare è probabilmente legata a questi miglioramenti igienistici e al fatto che molte lavorazioni particolarmente nocive sono state esportate in altri paesi che, purtrop- po, dovranno in futuro affrontare le medesime problematiche sanitarie. E’ interessante in questo senso anche l’osservazione della diminuzione del rischio in relazione al tempo trascorso dall’interruzione dell’esposizione ad asbesto che potrebbe essere estesa ad altri agenti cancerogeni. Rimane però il fatto che, a causa delle caratteristiche intrinseche della malattia tumorale, essa compare solo molto tempo dopo l’avvenuta esposizione ed è lecito supporre che il carico di tumori rimarrà comunque elevato in generazioni di lavoratori che tendono a raggiungere oggi o nel prossimoo futuro nfatti, tra i l’età per pensionamento. E’, infatti, soggetti con età superiore a sessant’anni ant’anni che si verifica la maggior parte delle neoplasie. Una strategia preventiva, basata su prevenzione secondaria (con la diagnosi precoce) e terziaria attraverso laa chemioprevenzione, sta assumendo sempre più importanza grazie alla ricerca in ambito ni spunti genomico e proteomico. Alcuni do anche interessanti stanno emergendo dallo screening radiologico. I risultati di alcuni studi in corso sull’applicazioapplicazione della TAC spirale negli Stati Uniti e in Europa sono incoraggianti nti anche se le percentuali di falsa positività itività attestate intorno al 4-7% che portano ad accertamenti invasivi impropri propri so- no ancora alte. L’esame potrebbe essere efficace soprattutto per i gruppi ad alto rischio come alcuni lavoratori professionalmente esposti o i fortissimi fumatori o soggetti con corredi genetici particolari. Dott. Plinio Amendola, Dott. Flavio Fonte, Medici del Lavoro CDI EVENTI I COLLABORAZIONI Fondamentale per lo studio dello scambio dei gas è la saturimetria, che rileva la percentuale di molecole di emoglobina che trasportano ossigeno. Si misura applicando una piccola pinzetta ad un dito della mano, anche durante le visite. In presenza di un dato alterato o nei casi più gravi si procede all’emogasanalisi arteriosa, che misura la pressione di ossigeno e anidride carbonica nel sangue arterioso, per cui è necessario un prelievo apposito da una arteria, solitamente al polso o al gomito. Il saturimetro viene utilizzato anche nel test del cammino: il paziente cammina in piano per 6 minuti e la riduzione della saturazione, oltre alla misura dei metri percorsi, può portare alla diagnosi di insufficienza respiratoria durante sforzo. Lo stesso strumento può essere usato per tutta la notte: il riscontro di una costante desaturazione per una certa percentuale del tempo di registrazione può indicare una insufficienza respiratoria notturna, mentre numerosi ripetuti episodi di marcata riduzione fanno sospettare la sindrome delle apnee ostruttive notturne. La polisonnografia notturna, che prevede la registrazione di saturimetria, elettrocardiogramma, movimenti toraco-addominali, flusso nasale, postura nel sonno, russamento, è il test indispensabile per la conferma e la diagnosi della apnee notturne. Dott.ssa Cristina Balzarotti, Medico Pneumologo CDI I Corsi in collaborazione con l’Università di Milano Dopo i convegni “Milano News: Il futuro della Radiologia milanese” e i “Corsi Residenziali di Colonscopia Virtuale 2011”, svoltisi rispettivamente lo scorso luglio e lo scorso settembre, prosegue la collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. A dicembre, infatti, la Sala Congressi di CDI Saint Bon ha ospitato il “Vascular Forum Milan Interventional Club”, corso ECM aperto a medici chirurghi di Radiodiagnostica e Chirurgia Vascolare, coordinato dal dott. Maurizio Cariati dell’Ospedale San Carlo e dal prof. Gian Paolo Cornalba dell’Università degli Studi di Milano. A GENNAIO IL SIMPOSIO SUI MELANOMI UVEALI E TRATTAMENTO CYBERKNIFE Si svolgerà martedì 24 gennaio, alle ore 18.30 “Cyberknife radiosurgery for the treatment of uveal melanomas”. Il seminario, introdotto da una breve pre- sentazione del dr. Pantaleo Romanelli, Scientific Director Brain Radiosurgery CDI, è rivolto agli oculisti e sarà tenuto dal dott. Alexander Muacevic, Radiochirurgo e neurochirurgo del CyberKnife Center Munich, Germania.