Homo Viator – Elementi di un'Antropologia Francescana La Formazione dipende anche dalla visione antropologica. Il corso vuole offrire la visione dell'uomo a partire della tradizione francescana, che ci presenta una antropologia in una visione teologica. Il posto dell'antropologia nella teologia e nella spiritualità Come la teologia prende in considerazione la rilevanza della rivelazione Divina per l’esistenza Domanda fondamentale: Come può l’uomo vivere la sua esistenza concreta alla luce della fede? Visione della fede non basata su una verifica sperimentale, né su una deduzione razionale, né su un’intuizione incontrollabile, ma basata sulla libertà umana, (Pesch 32 s.) di voler ricercare una risposta alle domande esistenziali della vita sulla base della rivelazione divina. antropologia teologica = deve parlare dell'uomo concreto davanti a Dio. = il tentativo riflesso dell'uomo volto a raggiungere la comprensione di sé per mezzo della Rivelazione; lo studio del fenomeno umano alla luce e sotto la guida della parola di Dio, nella cornice di una visione cristiana del mondo; l’uomo nel suo legame essenziale al mistero di Dio. (Sanna 21) L'antropologia teologica = mediata dalla cristologia, la quale dà all'uomo la possibilità di conoscere il senso della sua esistenza nel piano concreto storico della creazione (Sanna 8) Teologia - Cristologia - Antropologia teologica Perché un’antropologia teologica: Dio stesso è diventato uomo in Cristo Gesù; Dio stesso vuole andare incontro alla realtà della vita umana. Metodo di lavoro soggetto dell’antropologia teologica = l’uomo a priori - trascendentale - esistenza davanti a Dio a posteriori - categoriale - mondo concreto di vita analisi dell'uomo e della sua situazione storica - riflessione trascendentale (cfr. Müller) metodo storico - salvifico: l’uomo riflette sul suo essere creatura, dopo il peccato originale, nella riconoscenza della grazia di Dio. (cfr. Sanna 23, 66 s.) Disposizione teologica della Rivelazione - processo vivo della tradizione - esame delle stazioni esemplari della storia in vista di un’affermazione comune - rilevanza pastorale. (cfr. Pesch 40, 44) a priori (Kant) = ciò che non dipende dall` esperienza e la condiziona; ciò che la ragione ricava dalla propria interiorità e si fonda su principi a posteriori = ciò che deriva dalla esperienza, o ne dipende; ciò che la ragione riceve dall’esperienza empirica Diversi Gruppi di una Terminologia Per i francescani il parlare di Dio era sempre legato al parlare dell'uomo = teologia relazionale; Il linguaggio usato nella tradizione francescana ci offre diversi elementi e dimensione per poter delineare una antropologia in prospettiva francescana. (Autori principali: Francesco, Chiara, FF, Antonio, Alessandro di Hales, Bonaventura, Pietro Giovanni di Olivi, Giovanni Duns Scoto). L'antropologia dei Francescani gira intorno di alcuni termini principali, che fungono da parole chiave e concettuali; i termini sono presenti nella prima generazione in modo primitivo e rudimentale e man mano, di generazione in generazione si sviluppa e si approfondisce la comprensione e i contenuti di questa terminologia. Questa terminologia ci apre i contenuti e gli elementi di alcune dimensioni dell'antropologia in prospettiva francescana. La situazione dell’uomo nel tempo di Francesco Visione teologica e filosofica dell’uomo Il secolo 1200 porta una rinascita intellettuale. L’interesse si occupa di più dell’umanità. L’occidente ha assorbito la scienza naturale, la filosofia degli Arabi e della cultura pagana greca. Inizio delle grandi scuole monastiche, delle cattedrali e le prime università. Non esiste ancora una scienza autonoma sull’uomo. L’uomo è oggetto di studio solo nel suo rapporto con Dio. Ma importante diventa una nuova domanda: Cur homo? (Perché Dio ha creato l’uomo? Qual è il suo posto, qual è il suo ruolo nell’universo?) scuola di Chartres - platonismo intellettuale (le idee), scienza della mente; scuola Cistercense - mistica pura (fede e devozione sono più importanti), scienza dell’amore; scuola di S. Vittore - cerca di creare una sintesi Un nuovo concetto della natura La natura, scoperta nella sua realtà profana, assume un valore religioso. L’armonia del cosmo e le leggi della natura rivelano la presenza di Dio. La nuova teologia comporta un’antropologia in cui l’economia cristiana s’illumina della conoscenza della natura e dell’uomo. L’uomo: Macrocosmo - Microcosmo; composto di corpo e di anima; occupa il posto intermedio tra Dio e il mondo. Creato ad immagine e somiglianza = fondamento dell’antropologia medievale. Grandezza e miseria dell’uomo immagine = libero arbitrio - rimane anche dopo il peccato; somiglianza = le virtù - spariscono per causa del peccato; punto culmine dell’anima è la mens o l’intelligenza, la dignità dell’uomo è la dignità dell’anima - il corpo è viltà: Ugo di S. Vittore, S. Bernardo, Innocenzo III.; solo Bruno Artensis (segue Tertulliano): tutto l’uomo ha una dignità. Dualismo metafisico: l’anima è superiore al corpo. Il corpo = carcere (Alcherio, I. III), vaso impuro (Guglielmo di Conches), causa del peccato originale, veste, abito (Ugo di S. V.). Ma l’anima si unisce al corpo in un legame di amicizia (Alchesio), l’anima è la compagna del corpo in una distanza metafisica (Guglielmo di S. Thierry). Grandezza e dignità dell’uomo: creato da Dio a immagine e somiglianza, capo di tutte le creature, redento da Cristo nell’incarnazione, chiamato alla gloria eterna; Vanità, debolezza e miseria dell’uomo: prima caduta, la libertà si realizza nel fare il male, disordine e perdita dell’armonia con il creato; L’uomo deve ritornare a Dio tramite un itinerarium di virtù e con il disprezzo del mondo e di tutto il corporale; I Catari: Dualismo, parte cattiva, materiale (corpo) = opera del demonio; una parte buona, spirituale = creata da Dio. Esempio di Lettura: Lotario de Segni (Innocenza III.), De miseria humane conditionis. La Persona Boethius: La persona è la sostanza individuale di una natura razionale. B determina l'essere. L'essere persona appartiene alla natura, di chi è persona e fa parte dell'essere. Persona non è identico con Individuo. La Persona è un essere determinato, per se stesso, con ragione e separato da tutti gli altri esseri. Distinzione di uno dall'altro. La persona indica autonomia e propria identità. Solo un essere razionale può essere una persona. Alla persona appartiene individualità. Richard di S. Vittore La persona è un essere razionale che esiste per se stesso in una determinata e unica forma. R determina il termine e lo mette in una visione più ampia. Non-comunicabilità. Essere proprietà di se stesso. Autonomia, libertà interna e chiusura esterna. Essere un altro. Esistere (ex-sistere) da dono di un altro, ma a modo proprio. Identità e diversità con un posto nel tutto. Liberum arbitrium 1 Def. (Anselm von Canterbury): la libera volontà è il potere di mantenere il giusto orientamento della volontà. La libera volontà è al servizio dell’ orientamento giusto. La libera volontà e la potenza, con quale l'uomo sceglie liberamente e non costretto di orientarsi verso il suo proprio vero fine la giustizia di Dio. 2 Def. (Anselm von Laon): La libera volontà è la capacità della ratio e della volontà con quale insieme alla grazie si sceglie il bene e senza la grazia il male. La libertà di scelta è orientata a mantenere il bene nell'uomo, che lui stesso ha scelto liberamente. Come l'uomo sotto il peccato non è più capace di fare questo soccorre la grazia. La libera volontà non è orientata al male, ma circondato dal male. 3 Def. (Bernardo di Cl.): Adesione per causa della libertà della volontà, che non si può perdere, e del giudizio retto della ragione. La libera volontà viene dalla volontà e dalla ragione. La libera scelta è un agire volontario accompagnato dalla ragione orientata verso il bene. 4 Def. (la filosofica aristotelica): giudizio libero sulla base della volontà. Condizione sociale dell’uomo Struttura feudale - sviluppo commerciale - la prima borghesia - un primo proletariato vicino alle città; Majores - Minores Le guerre cittadine - Assisi contro Perugia - le crociate A) Immagine (Imago Dei) - Similitudine (Similitudo) [Base teologica – Termine teologico] Creatura Cristologia Trinità Individuo = Unità integrale della singola persona Fraternità Incarnazione Corpo (bontà) Anima (impronta) (integrità, totalità) (>Cristo incarnato) La base teologica indica l'origine e la provenienza dell'uomo e include il suo destino. (Ontologia dinamica: l'essere Immagine e a similitudine deve essere realizzato attraverso un camino vitale; a questo scopo Dio ha dato le doti e le capacità per natura; inclinazione naturale verso il bene, verso la felicità, verso la pienezza di vita, verso Dio) Francesco Creatura (immagine e somiglianza) Dio il Padre, santo e giusto, per sua volontà, per il Figlio e con lo Spirito ha creato l’uomo nell'amore. La creazione è il primo atto dell’economia di salvezza. Dio è il centro, l’inizio e la fine. Dio è origine, principio di tutta la creazione. Tutto il creato viene dalla bontà di Dio: spirito e corpo/ materia. Non esiste dualismo, pero dualità. Il corpo è mezzo per andare incontro a Dio. La corporeità: presenza nel mondo, strumento del rapporto e di relazione. Come persona l’uomo è oggetto di donazione. Gratitudine di Dio. L’uomo è aperto alla Trascendenza. La singola persona è creata ad immagine e somiglianza di Dio, ma anche il noi è creato ad immagine e somiglianza del Dio Trino. Regola non bollata 23, 1 Imago Dei Creato ad immagine del Figlio di Dio, Gesù Cristo. L’uomo nella sua totalità e nella sua unità è creato con corpo e spirito ad immagine e somiglianza di Cristo = l’uomo cristico. Con il suo corpo l'uomo è creato ad immagine del Corpo del Figlio (incarnato). Creato a somiglianza secondo lo Spirito (che inabita il Figlio). Così per s. Francesco l’Incarnazione non ha come effetto principale la liberazione dal peccato, ma la stessa esistenza dell’uomo nel Figlio primogenito. Dignità dell'uomo cristocentrico (Figli e Figlie di Dio in Cristo). Ammonizione V,1 Destino dell’uomo L’uomo è chiamato alla convivenza con Dio. Creato e destinato alla salvezza. Chiara d'Assisi Le lettere di Chiara ad Agnese di Boemia Santa Chiara presenta nelle sue lettere un cammino umano che porta dalla vita mondana alla vita di contemplazione. Troviamo in queste lettere una spiritualità equilibrata, con l’integrazione degli elementi molteplici della personalità. Tutte le facoltà dell’essere sono orientate verso Cristo. Si tratta di una mistica della maternità spirituale, che permette di realizzarsi pienamente come donna. In questo contesto la fecondità umana è concepita come condizione per una più ampia fecondità spirituale. 1-4 Ag = La presentazione di una vocazione contemplativa: la contemplazione del mistero di Cristo fatto uomo, le esigenze della sequela, scambio tra i beni terrestri e celesti, la beatitudine della comunione con Cristo. La contemplazione si fa vita. Si può trovare un processo progressivo d’identificazione con Cristo nello Spirito, una trasformazione e un’assimilazione offerta dallo spirito all’immagine, che Dio ci ha dato di sé nel suo figlio. Il fine del cammino spirituale è diventare immagine vivente della gloria del Padre. Nella contemplazione, l’uomo, nella sua fragilità umana, riscopre se stesso, si specchia in quel volto che è il suo vero volto ad immagine del qual è stato creato, e ricompone l’unità del suo essere. Terza Lettera (12-14) Scritta probabilmente all’inizio del 1238 Il fine: la dolcezza di portare Cristo nel grembo materno. L’anima ritrova la sua vera dignità come dimora di Dio - L’inabitazione trinitaria. Le condizioni: negare la superbia e la vanità. Mezzo di cammino: lo specchio. Cristo è lo specchio dell’eternità - immagine perfetta - modello perfetto dell’umanità rinnovata. Lo specchio è l’immagine privilegiata per esprimere il processo della trasformazione in Cristo nel rapporto sponsale. Il frutto: sapienza, salute di cuore, conversazione spirituale, solidarietà spirituale. Quarta Lettera (9-35) Scritta probabilmente nel 1253 Il fine: sposalizio con l’agnello. Le condizioni: lasciare la vanità del mondo. Mezzo di cammino: lo specchio che fa vedere il mistero di Gesù Cristo, la lingua dello spirito, la risposta alla chiamata di Cristo. Il frutto: la santa comunione di vita. Testamento (19-23) Essere modello, esempio, specchio. Amore di Dio > specchio: Gesù Cristo < Chiara/Agnese si specchiano in Gesù Cristo e trovando il loro vero volto in lui loro stesse diventano specchio del Amore di Dio in Cristo < le sorelle si specchiano nell’esempio di Chiara e Agnese e diventano loro stesse modello e specchio < gli uomini nel mondo vedano attraverso di loro l'amore divino rispecchiato nel mondo. Antonio Creato ad immagine di Dio Trino Questo stato ontologico di peccato s. Antonio lo confronta con l'origine dell'uomo come creatura divina. Creato ad immagine del Dio Trino. La realtà interiore umana verrà presentata con il modello trinitario: la mente ha memoria, intelligenza, amore. In questo s. Antonio vede le vestigia della Trinità. Dio stesso è causa e fonte di ogni bene. Da questa origine divina deriva il valore e la nobiltà dell'uomo. Dalla sua creazione l’uomo si trova in due relazioni: naturale e soprannaturale. L'essere dell'uomo è trascendente per causa della sua origine nella creazione e per causa del suo destino nella vita eterna. Cfr. Domenica XXIII d. Pentecoste 10; Visione dualistica L'uomo è un animale razionale composto di anima, corpo, spirito e materia. L'uomo ha tre forze con le quali si manifesta l'anima: la razionalità per distinguere il bene dal male; la concupiscenza per desiderare il bene; la irascibilità come possibilità di allontanare il male. Dualismo tra cielo e terra, tra l’anima e il corpo, tra dimensione razionale e dimensione sensuale. Corpo e anima formano l’uomo completo. Il corpo è la parte oscura dell'uomo. Esiste una forte contrapposizione tra anima, spirito, ragione (rivolte a Dio) e carne (rivolta verso la terra). Il corpo è la sede della concupiscenza disordinata e della sensualità; così è visto in lotta con lo spirito o la ragione. La donna è creata dal e per l’uomo. La sessualità è presentata negativa e pessimista, come strumento di peccato. Cfr. per l'anima: Domenica XIII d. Pentecoste 11; per il corpo: Domenica di Quinquagesima 10; Alessandro di Hales Il Figlio è un’immagine rappresentativa del Padre (imago imaginata). Lo Spirito è l'immagine operante del Figlio (imago effective). L'essere immagine dello Spirito corrisponde alla grazia che ristabilisce l'immagine. Il Figlio è immagine del Padre. La creazione è secondo l'immagine, cioè porta l'immagine in sé. L'immagine è similitudine espressa (expressa similitudo). Similitudine include due modi di interpretazione: a) una similitudine rappresentativa e b) una similitudine imitativa. Similitudine include il significato di assimilare sempre di più all’ esempio/modello originale. La similitudine umana così da una parte è un dono di Dio dall’ altra parte compito. L'uomo è signore di questo suo compito. L'uomo è una creatura razionale e per questo è immagine di Dio. La similitudine si trova nella ragione che è una parte particolare dell'anima. L'immagine di Dio si ritrova nell’anima. L'uomo sa di se stesso. L'essere immagine mira a Dio. Essere immagine non è statico o metafisico, ma dinamico è include la vita e l'agire dell'uomo. Imago creationis AH parte dalla presentazione del Figlio di Dio come immagine perfetta di Dio. L'uomo, come creatura razionale, è un’immagine imperfetta di Dio secondo la creazione che è chiamata a una trasformazione progressiva nella somiglianza divina. Così già dalla propria creazione l'uomo è chiamato ad un continuo rapporto con il suo esemplare Cristo. Mentre la Trinità è l'immagine increata, l'uomo è creato ad immagine per la sua stessa natura. Così secondo A. si trovano segni di forme trinitarie nell'uomo. A. non distingue tanto tra immagine e somiglianza, diventano sinonimi. L'uomo è composto di una natura corporale = il corpo e di una natura spirituale = l`anima. L'uomo è una creatura composta di anima e corpo. Il corpo rivela la vera natura dell'uomo. L'anima è il principio attivo, come sede della vita possiede capacità vegetativa, possibilità di percezione esterna e interna, possiede la capacità dei sensi di mirare/ di tendere verso. La parte alta dell'anima include le potenze ragionevoli della conoscenza (ratio, intellectus, intelligentia), la volontà e la libertà (liberum arbitrium), anche la coscienza come istanza del giudizio. L'anima comprende tutto ciò che fa dell'uomo un uomo, ma non basta a se stessa, perciò mira a Dio. L'anima è in cammino, mirando il fine ultimo, che non può raggiungere con proprie forze. In questo cammino l'anima è unità al corpo in una reciproca necessità. Per A. anche la donna è immagine di Dio. L'uomo rappresenta la ragione, la donna i sensi. La donna ha la stessa dignità dell'uomo. L'anima - impronte della Trinità Nel creato l’anima è l'immagine per eccellenza e la vera immagine si trova nella parte superiore della ragione. L'anima è immagine in forza della sua possibilità di rivolgersi a Dio mediante la memoria, l'intelligenza e la volontà. Così l’anima può conoscere Dio. Le tre potenze dell'anima sono un’immagine della Trinità. L'anima porta in sé un’immagine totalmente distinta da sé, che rivela la trascendenza e la possibilità dell'uomo di trascendere se stesso con l'aiuto della grazia. Il corpo - immagine di Cristo incarnato Per A. il corpo è segno della sensibilità, della esteriorità e della sensualità. Il corpo per la sua stessa natura possiede armonia, bellezza, potenza, sapienza e bontà divina. L'uomo è immagine di Dio in quanto è composto di anima e corpo a motivo dell'incarnazione di Cristo. L'incarnazione, l’unione fra natura divina e umana è considerato punto culmine dell’atto creativo. A presenta anche una visione positiva della sessualità. La facoltà generativa non è in sé cattiva. Ma la sua orientazione può esserlo. Destino dell’uomo Importante nella visione di A è la dinamicità. La persona è aperta per un proprio sviluppo. Questo unisce l'uomo a tutta la creazione che è sulla via verso il compimento. L'uomo è chiamato e capace di percorrere questa via con la propria potenza. Qui si rivela la sua dignità. Lui è chiamato ad assimilarsi sempre di più alla sua immagine originale. Bonaventura Verbum increatum Cristo il verbo è l’eterna immagine del Padre e l’esempio delle creature, l’arte secondo cui le creature furono fatte nella creazione. Lui è l’idea originaria in cui si trovano i modelli esemplari secondo i quali Dio produce tutto. Dal verbo increatum sono prodotte tutte le cose. Immagine e somiglianza Immagine: una rappresentazione di Dio distinta e vicina. L’immagine sta in riferimento al suo modello. Solo l’uomo può conoscere e amare Dio. L’uomo è capace di conoscere, perché è capace di volere, di scegliere, di discernere tra bene e male. Somiglianza: la somiglianza si trova nell’anima. La struttura mentale dell’anima può conoscere Dio con i sensi, l’immaginazione, la ragione e l’intelligenza. La memoria, l’intelligenza, la volontà come espressione della Trinità. Queste tre forze aiutano per riconoscere e amare Dio. Presenza della grazia gratuita. Questa grazia naturale forma l’uomo tramite le virtù della fede, speranza e amore per diventare, in un processo, sempre più simile a Dio e per trovare la piena felicità nell’unione con lui. Proprio l’anima è istituita nel tempo, ma finalizzata all’eterno. La sua immortalità è legata alla sapienza. Creatura intermedia L’uomo è intimamente unito a tutte le creature, vertice, che affonda le sue radici nella corporeità. Lui, per la sua stessa natura, è capace di leggere, di interpretare il libro della creazione. Essere composito: un corpo con le sue membra e passioni, mortale, e un’anima con le sue facoltà spirituali, immortale. Il corpo ha una sua dignità. Corpo e anima formano un’unità sostanziale fra due realtà, tutte e due costituite di materia e forma: materia spirituale - forma spirituale, materia corporale forma. Tutte e due da sole sono incomplete e tendono fortemente verso la reciproca unione. Il corpo doveva essere così perché doveva essere corpo di un’anima ai fini dell’uomo; l’anima, unendosi essenzialmente al corpo, doveva mantenere il corpo nella sua corporeità e conservare l’uomo nella natura. Come il corpo è il corpo di un’anima anche lui ottiene di avere un destino metanaturale e soprannaturale. Un essere intramondano ed extramondano. L’uomo si rivolge in due diverse direzioni: verso il bene temporale e corporale e verso il bene spirituale ed eterno. Il Ritorno a Dio Gli esseri creati hanno una doppia relazione di dipendenza: una relazione di origine = rimanda alla loro fonte; una relazione finale = tendere a un telos. Per questo tutto l’universo ha un gran dinamismo. Tutto il creato deve tornare a Dio. Il compito di guidare a Dio tutte le creature spetta all’uomo perché figura centrale e media della creazione. L’uomo aspira all’infinito, anche se si sente limitato, ha i desideri della trascendenza, lui tende al Sommo Bene. L’uomo non trova nel mondo il proprio destino. La creazione si riporta a Dio. La sua ricerca è logicamente l’essenziale forza motrice. La fine del ritorno è la condivisione della gloria di Dio. Nella visione di Bonaventura troviamo tre tappe: 1.) L’Emanatio: Il divenire di tutto da Dio 2.) L’Esemplarismo: Il modello divino si rispecchia in tutte le creature 3.) La Consummatio o la reductio: Il ritorno di tutte le cose a Dio, ultimo fine, secondo la propria natura. Giovanni Duns Scoto L’essere dell’uomo Il Centro della visione di Scoto è l'Homo Assumptus. Tutto il creato si sviluppa in un processo chimicovegetativo, dinamico ed evolutivo verso la natura ragionevole umana alla quale si unisce la persona del logos. Tutto è destinato in vista di questa unione finale. Scoto usa la terminologia: terminare – terminus. In Adamo il creato raggiunge il suo terminus e la natura umana termina nella natura umana di Cristo. Nella natura umana di Gesù termina la natura umana come imagine di Dio, che si unisce al logos, immagine del padre. L’essere dell’uomo è, così, intimamente legato al primato di Cristo. La nobiltà e la dignità dell'uomo dipendono dall’unione ipostatica. Perché in Cristo incarnato è tutto l’uomo. L’uomo è un essere composto d’anima e di corpo. L’anima è la forma sostanziale dell’uomo perché essa distingue l’uomo di tutte le altre creature dell’universo. Ma anche il corpo non è solo un’appendice necessaria all’anima, ma piuttosto una dimensione essenziale e costitutiva dell’uomo. Il corpo è visto nella sua positività. Scoto ci presenta così un uomo composto nella sua unità e complessità. L’uomo è un ‘ens per se’, unum per sé, cioè, un individuo. Contributo della Visione Francescana sulla base dell'essere “Imago” 1. Ontologia dinamica: l'essere deve essere realizzato progressivamente in un cammino di maturazione per raggiungere la sua pienezza; 2. L'ontologia dell'essere “Imago” porta a un Ethos, che si realizza attraverso una vita etica; non si obbedisce a regole ma si realizza le proprie convinzioni; 3. Visione relazionale: l'essere si realizza attraverso la dinamica di alcune relazioni interpersonali e trascendentali; 4. Responsabilità per se stesso e gli altri e di fronte a Dio; 5. Visione integrale: l'essere ad immagine e somiglianza include sia la parte spirituale e l'anima, sia la parte corporale e materiale; 6. Visione teocentrica (Dio Uno-Trino), che determina la fraternità umana, e visione cristocentrica che delinea l'individuo; 7. Legame “naturale” fra Creatura e Creatore; 8. Visione individuale e non uniforme; 9. L'esser creato ad immagine e somiglianza è legata a un fine e a un destino trascendentale;