Meeting Italiano di TeatrO Sociale
Ottava Edizione
Lucca 20, 21, 22, 23 agosto 2015
RIVOLUZIONE
Se la crisi è soprattutto un'opportunità per il cambiamento, il Teatro Sociale può
aiutare a rivoluzionare la società?
DESCRIZIONE LABORATORI
Laboratorio A:
RIDERE E’ UNA COSA SERIA
Laboratorio di psicodramma della risata
Metodo: Psicodramma e yoga della risata
CONDUTTORE: Ermanno Marogna, Verona
ORARIO: giovedì 20 agosto 2014 ore 15:00 – 17:00;
venerdì 21 agosto 2013 ore 9:30 – 13:00 e ore 15:00 – 18:30;
In un periodo di crisi particolarmente difficile, in cui si tende inevitabilmente ad intristirsi e a ridere poco,
proprio per non cadere nel vortice del pessimismo e del malumore generale, è importante recuperare il
piacere di ridere per i benefici che il riso produce al singolo e al gruppo nel suo insieme.
Alcuni studi sostengono che la risata giovi alla salute psicofisica ed anche ai rapporti interpersonali.
Secondo lo spirito dello yoga della risata, per ridere non serve un motivo (altrimenti si rischia di non ridere
mai), basta desiderare farlo, per cui il ridere diventa incondizionato, cioè non legato ad un evento, mentre noi
siamo abituati a ridere in modo condizionato, ovvero solo quando c’è una ragione per farlo.
Durante il laboratorio verranno proposte attività proprie dello yoga della risata, per portare i partecipanti a
sperimentare la risata gruppale abbinate allo psicodramma quindi usando la modalità teatrale per
rappresentare quanto emerge nel gruppo.
Ermanno Marogna, counselor e psicodrammatista con formazione in mediazione familiare, da molti anni
tiene gruppi sia con la metodologia attiva (psicodramma, sociodramma e role playing) e sia con altre
modalità. Nel 2009 ha costituito il gruppo di teatro dell’oppresso “L’altra faccia del dado” che propone forum
pubblici che hanno come tema le oppressioni e le discriminazioni che toccano le persone omosessuali,
bisessuali, transessuali e loro famiglie. Segue un gruppo sulla genitorialità omosessuale ed uno
sull’elaborazione del lutto. Cura le formazione di operatori che si occupano di counseling telefonico (telefono
amico), accoglienza e gestione di gruppi sia in associazioni e circoli e sia in cooperative sociali ed Asl. Ha
frequentato una formazione come “leader di yoga della risata”.
Laboratorio B:
I WILL SURVIVE
Playback Theatre, spontaneità e rivoluzione
Metodo: Playback Theatre
CONDUTTORE: Luciano Mocci, Empatheatre la Compagnia dei Salvastorie e Scuola Italiana di
Playback Theatre, Lucca - Pistoia
ORARIO: giovedì 20 agosto 2014 ore 15:00 – 17:00;
venerdì 21 agosto 2013 ore 9:30 – 13:00 e ore 15:00 – 18:30;
Il playback theatre è una forma di teatro sociale in cui una compagnia di attori mette in scena, utilizzando
l'improvvisazione teatrale, le storie narrate dal pubblico. E' una forma teatrale che si pone al servizio della
comunità e a cui, attraverso la sua ritualità, consente una sorta di conversazione, un dialogo attraverso le
storie. Valorizzare le storie di una comunità significa credere nella possibilità di cambiamento delle comunità
stessa, nella sua rivoluzione. Il playback theatre si può realizzare in qualunque luogo a condizione di creare
una atmosfera adeguata e magica. Come nel teatro primitivo è la comunità che si crea attorno ad un evento
attraverso un rituale.
Il playback theatre è un teatro povero, lo spazio vuoto serve per esaltare l'azione spontanea che nasce al
momento più che gli aspetti coreografici preordinati e programmati. E' il teatro della spontaneità descritto da
Jakob Levy Moreno, ideatore dello psicodramma. “Nel teatro della spontaneità è presente tutta la comunità:
esso è un nuovo tipo di istituzione, l'istituzione che vuole celebrare la creatività. E' il luogo della verità senza
potenze poiché ognuno vi possiede il potere che è in grado di mostrare”
Il workshop intende proporre il playback theatre come teatro della spontaneità.
La spontaneità è un catalizzatore che favorisce l'emergere della creatività, intesa sia come capacità di fornire
una risposta inedita ad una situazione cristallizzata che come possibilità di dare una risposta adeguata ad
una situazione inaspettata e imprevista. Il playback theatre in particolare richiede la spontaneità e la capacità
di assumere ruoli nuovi, inediti e creativi nella performance. In questo senso il playback theatre, attraverso il
suo rituale, mira ad una trasformazione, ad un cambiamento che spesso rappresenta una vera e propria
rivoluzione creativa.
Quando J.L. Moreno scrisse “Who shall survive?” (Chi sopravviverà?) ” intendeva i sopravvissuti come
coloro i quali avessero cara ed usassero la loro spontaneità e creatività: queste persone “sopravviveranno”
alle sfide del futuro in un gruppo.
di Luciano Mocci
Psicologo, psicodrammatista, formatore, docente a contratto presso la Scuola di Psicologia e Scienze della
Formazione dell'Università degli Studi di Bologna. Lavora nell'ambito delle dipendenze come coordinatore di
programmi di trattamento residenziale. Libero professionista, svolge attività di consulenza in ambito
individuale e di gruppo presso LA BOTTEGA delle STORIE in Via della Torre, 9 a Pistoia. Specializzato nel
lavoro con i piccoli gruppi attraverso metodi attivi e psicodramma. Musicista, conduttore e trainer di playback
theatre.
La bottega delle storie
www.labottegadellestorie.it Tel+39.3384863796 Skype mocci.luciano [email protected]
La Scuola Italiana di Playback Theatre, costituitasi nel 2002, organizza corsi di formazione di diverso
livello in Italia e all’estero.
La finalità della Scuola Italiana di Playback Theatre è quella favorire lo sviluppo del Playback Theatre in Italia
e di diffondere la sua applicazione negli ambiti artistico, educativo, formativo e psicosociale. La SIPT inoltre
organizza e realizza eventi pubblici in diversi ambiti con lo scopo di incrementare la ricerca e la
sperimentazione delle possibili applicazioni del Playback Theatre. La SIPT lavora per costruire una rete fra le
realtà che si occupano di Playback Theatre oltre che per promuovere l’integrazione ed il confronto con altri
metodi di intervento con i gruppi ed altri linguaggi espressivi affini. Da circa quattro anni organizza il Corso di
Teatro di Sviluppo di Comunità. Per info www.playback-theatre.it – [email protected]
Laboratorio C:
STATE BENE? STATE MALE? PARLATEMI DELLA VOSTRA RIVOLUZIONE
Il Teatro Dell'Oppresso in relazione con la cooperazione internazionale in contesti post-bellici
Metodo: TdO, Teatro Antropologico, Gestalt, Bion, Psicodinamica, Cooperazione Internazionale
CONDUTTORE: Francesco Ridolfi, Arezzo - Firenze
ORARIO: giovedì 20 agosto 2014 ore 15:00 – 17:00;
venerdì 21 agosto 2013 ore 9:30 – 13:00 e ore 15:00 – 18:30;
Cosa è la rivoluzione?
Ci siamo confrontati con chi ha fatto 36 anni di rivoluzione armata e ancora si chiede se la crisi è passata o
deve venire.
Si chiede se la crisi di pace sia stata davvero una opportunità di vita, non solo di morte.
A cosa è servito vivere 40 anni nella selva?
A cosa è servito lottare in rivoluzione per 36 anni?
Cosa è la rivoluzione?
Adesso che Nuevo Horizonte lotta per l’auto-sufficienza, può continuare a parlare di rivoluzione?
Quali sono le similitudini con la nostra crisi?
E con la nostra rivoluzione\non-rivoluzione?
Parleremo di rivoluzione e di non-rivoluzione, di crisi, di come stiamo e di come desidereremmo stare;
useremo come pretesto (e testo) tutto ciò che emerge dal gruppo e concluderemo comparandolo con ciò che
per adesso sono i risultati, almeno a Nuevo Horizonte, di una rivoluzione centramericana piuttosto recente.
Il metodo principalmente sarà il Teatro dell’Oppresso, ma dentro confluirà molto altro: il teatro sociale come
cura ed emancipazione delle persone, dei gruppi, delle comunità. Il teatro antropologico (Barba). Gestalt,
Bion, psicodinamica, antropologia, cooperazione internazionale.
Decideremo insieme, nella prima ora di lavoro, se preparare una presentazione pubblica (forum, teatro
invisibile o performance) oppure se l’esperienza del laboratorio si esaurirà da sola.
Francesco Ridolfi, Psicologo Psicoterapeuta, regista e conduttore di laboratori di teatro sociale e TdO.
Conduce gruppi presso la casa circondariale di Sollicciano e presso l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario
(OPG) di Montelupo F.no. Tiene laboratori di teatro sociale in centri diurni, nelle scuole e nelle comunità
terapeutiche.
Si
occupa
di
formazione
dei
gruppi
e
gestione
dei
conflitti.
Svolge la libera professione a Poppi (AR) e a Firenze.
Ogni anno dal 2009 l’associazione AMKA Onlus organizza campi di lavoro e volontariato nella Cooperativa
di Nuevo Horizonte, una comunità rurale di 120 famiglie che si trova nella regione del Petén, in Guatemala,
nata in seguito agli accordi di pace siglati nel 1996 dopo 40 anni di guerriglia e (tentata) rivoluzione.
Il Guatemala - ed in particolare la comunità di Nuevo Horizonte - rappresenta un luogo molto affascinante
dalla storia recente, dolorosa e ricca di spunti per un metodo come il Teatro dell’Oppresso.
Da due anni il TdO è uno strumento per creare una relazione profonda tra l’Italia e il Peten.
Per capire e farci capire.
Per parlare del nostro e del loro passato.
Per far incontrare corpi che sono nati lontani.
Per provare insieme.
Per trovare nuove domande.
Per esserci.
Per lottare!
La Cooperativa Integral Agrícola Nuevo Horizonte si trova nel municipio di Santa Ana, nei pressi di
Flores. E’ stata creata nel 1998, a due anni dalla firma dei trattati di pace che hanno posto fine a 36 anni di
guerra civile, ed è composta da centotrenta famiglie di ex combattenti delle Fuerzas Armadas Rebelde
(FAR) che, smobilitati dal conflitto armato, hanno acquistato una proprietà rurale di circa 900 ettari.
Oggi la comunità è gestita sulla base di criteri di democrazia, trasparenza, solidarietà e partecipazione da
una giunta direttiva in cui le donne svolgono una funzione di primo piano; investe sull’educazione dei giovani
e porta avanti con successo varie attività produttive come vivai per il rimboschimento, allevamento di bovini,
piscicoltura e turismo solidale, i cui introiti servono al sostentamento della comunità e a finanziare programmi
di salute e – soprattutto - di educazione. A Nuevo Horizonte infatti - anche grazie agli aiuti internazionali
provenienti dalle organizzazioni non governative - i ragazzi possono frequentare scuole primarie e
secondarie riconosciute dal governo e usufruire dei servizi di una biblioteca comunitaria.
Laboratorio D:
DOPO DI ME, IL DILUVIO?
“Après moi, le déluge” (Luis XV)
Metodo: Teatro dell’Oppresso, Teatro Epico, Dragon Dreaming
CONDUTTORE: Uri Noy Meir, “The Albero”, Israele-Roma
ORARIO: giovedì 20 agosto 2014 ore 15:00 – 17:00;
venerdì 21 agosto 2013 ore 9:30 – 13:00 e ore 15:00 – 18:30;
Qual è il rapporto della nostra società occidentale post-moderna con la terra e il nostro futuro? Qual è il
meccanismo che consente agli individui e alla maggior parte dell’umanità, nel macro (supporto socio-politica
e di massa) e nel micro (strutture psicosociali e oppressioni interiorizzate) a fingere di essere ciechi di fronte
al presente e proseguire in una routine distruttiva seppure di fronte a un collasso catastrofico? Può il teatro
offrire un laboratorio che permette di conoscere non solo la "malattia" della società, ma anche di esplorare le
possibilità e la ricerca di "medicine" e modi in cui riportare in modo creativo una cultura che e’ a favore della
vita e del pianeta.
Il workshop integra le tecniche di teatro di Augusto Boal, il Teatro Epico di Bertolt Brecht e la metodologia di
Dragon Dreaming, per creare uno studio pratico di teatro sociale che abbia un ruolo nella "grande svolta"
(un termine coniato per descrivere un grande cambiamento nella cultura umana che è necessario oggi per
passare da una "crescita illimitata" a una cultura della sostenibilita’). Nel laboratorio lavoreremo sia con testi
tratti da giornali sia con i miti (compresi i testi della Bibbia), sia con le storie personali per creare scene di
teatro site-specific da presentare all'interno del laboratorio e al più ampio pubblico di MITOS 2015, come una
presentazione pubblica.
What is the relationship of our post-modern western society and culture to the earth and our future? What
is the mechanisms that are at work in the macro (socio-political and mass media) and micro (psychostructures and internalized oppressions) levels that allows individuals and the majority of humanity to pretend
to be blind to the present and continue on destructive routine towards a catastrophic collapse? Can theatre
offer a laboratory that gives insights not only to the “illness” of society but also to explore possibilities and
search for “medicines” and ways in which to bring back creatively a life sustaining culture in the way we live
our lives and manage our planet.
The workshop weaves techniques from Augusto Boal’s Theatre of The Oppressed, Bertolt Brecht’s
Dialectical (Epic) Theatre and the methodology of Dragon Dreaming, to create a practical study of social
theatre possible role in the “great turning” (A term coined to describe a great change in human culture that is
necessary nowadays to move out of a “limitless growth” into “life sustaining” culture). In the workshop we will
work with both texts from newspapers and myth (and the bible) as well as personal stories to create sitespecific theatre scenes to be presented within the workshop and with the larger audience of MITOS 2015,
as a public presentation.
Uri Noy Meir è facilitatore di arti partecipative e regista teatrale; ha condotto laboratori trasformativi e
formazioni per persone che lavorano nel sociale e nell’educazione, attiviste/i e artisti/e in Nepal, India,
Iralnda del Nord, Usa, Israele/Palestina, Croazia, Olanda, Spagna, Estonia, Italia. Uri si è formato con
rinomate/i praticanti del Teatro dell’Oppresso (TDO) come Hector Aristizabal, Chen Alon, Barbara Santos,
Sanjoy Ganguly, Julian Boal. Si e' formato nel metodo di Dragon Dreaming con il fondatore John Croft.
Come regista e attore, ha lavorato sulla connessione tra il metodo di Boal e il lavoro di Brecht, portando delle
scene di teatro forum nel Festival Internazionale di TO a Pula in Croazia e nel Festival di TO a Napoli. Nella
sua pratica, esplora i punti di contatto tra il TDO e altri approcci e metodologie affini; Recentemente esplora
la connessione tra il TDO e il Dragon Dreaming. Ha fondato TheAlbero con Ilaria Olimpico, un collettivo
artistico informale che propone laboratori per bambine e bambini, ragazze/i e adulte/i, formazioni per chi
opera nel sociale e nell’educazione, spettacoli partecipativi ed eventi internazionali.
Laboratorio E:
SWARM REVOLUTION
Al vero Gabbiano Jonathan che vive nel profondo di noi tutti
Metodo: laboratorio sociale coreografico
CONDUTTRICE: Rosaria Fallico, Associazione ODE' Onlus, Acireale (CT)
ORARIO: sabato 22 agosto 2014 ore 15:00 – 19:00;
Il laboratorio sociale coreografico avrà lo scopo di trasformare lo Swarm devolution in Swarm revolution. Lo
studio delle proprietà psicomotorie che nascono dalla ripetizione di una stessa figura spaziale, regola, il cui
motivo identico si ripete su scala continuamente ridotta, verrà elaborato per generare nuove e coerenti
strutture coreografiche. Rompiamo gli schemi di regolarità spaziale dell’auto similarità di una coreografia, per
cercare il momento di rottura e la libertà di movimento espressivo dei partecipanti al laboratorio creativo. Il
laboratorio sociale coreografico sulla creatività e l’immaginazione è rivolto a 20 ragazzi di età compresa tra i
18 e 20 anni alla prima esperienza. Sarà un percorso di scoperta delle proprie capacità creative ed
espressive su un tema naturalistico, proprio l’aver individuato uno spazio all’aperto o comunque grande e
libero da costrizioni preconcette, porterà alla libera interpretazione personale all’interno di un gruppo.
Interessi, esperienze di vita quotidiana attraverso la metodologia porteranno nelle 10 ore di laboratorio a una
breve performance basata sul risultato raggiunto dalla sperimentazione sul tema: solo i particolari
distinguono il bello dal brutto, il buono dal cattivo, il legale dall’illegale, la regola dall’irregolarità. Questa sarà
la nostra rivoluzione: dal di dentro verso l’esterno.
L’ Associazione ODE’ ONLUS nasce dalla passione e dal talento di Rosaria Fallico (laureata in Arti Visive
e discipline dello Spettacolo) e Roberta Urso (laureata DAMS), entrambe, dopo aver studiato e lavorato con
importanti nomi del teatro e della danza, decidono nel 2004, di fondare la COMPAGNIA ODE’ riscuotendo
consensi e successi. Nel 2008 ad Acireale, inaugurano la prima sede dell’ ACCADEMIA DI ARTI SCENICHE
ODE’. Da dicembre 2010 ODE’ diventa O.N.L.U.S e nasce LA SEZIONE PER DIVERSAMENTE ABILI
DELL’ACCADEMIA DI ARTI SCENICHE, per un programma di formazione e integrazione lavorativa.
Laboratorio F:
NELL'OCCHIO DEL CICLONE
Metodo: Playback Theatre
CONDUTTRICE: Filomena Marangi, Associazione Intrecciastorie - Compagnia di Playback Theatre,
Racconigi (CN)
ORARIO: sabato 22 agosto 2014 ore 15:00 – 19:00;
L’occhio del ciclone è il punto di quiete in cui tutto è fermo.Mentre il vortice del ciclone travolge,in quel punto
regna la calma e ci possiamo concedere una pausa utile a ritrovare le energie per sostenere la prova.
In quale momento la crisi può diventare occasione di crescita e occasione evolutiva? Quale “ attrezzatura”
occorre per attraversare il caos e il disorientamento ,come prendersi cura del proprio disagio attraverso un
lavoro di riconoscimento attento e di accettazione profonda ,quando si è immersi nella realtà della crisi?
I partecipanti al laboratorio verranno accompagnati in un viaggio immaginario dentro le proprie crisi (il vortice
del ciclone) dentro i momenti di caos e paura vissuti, per esplorare le vie e le strategie di uscita possibili .
La comprensione e la condivisione delle strade percorse in questo viaggio saranno il bagaglio da portarsi a
casa per ri-evoluzionare la propria vita.
Gli strumenti
Gli strumenti utilizzati saranno materiale di recupero a disposizione dei partecipanti per la costruzione
dell’amuleto, azioni di gioco-movimento, utilizzo di forme espressive del PlaybackTheatre proposte dai
conduttori
Laboratorio rivolto a un numero di persone da 10 a 20 –si raccomanda abbigliamento comodo
Le tappe del laboratorio:
Costituzione del gruppo
Il mio amuleto per affrontare le crisi
I volti e le immagini delle crisi
Nella galleria…delle crisi
Viaggio avventura nei luoghi della crisi (la palude della crisi,il bosco delle opportunità,l’isola felice,il giardino
della vita)
Rinascere fuori dal ciclone
Conclusione con rituale totemico –danza collettiva per esorcizzare i propri demoni
L’Associazione Intrecciastorie nasce l’8 marzo 2013 grazie a un gruppo di otto donne formate al Teatro di
comunità presso il Corso di Teatro di Sviluppo di comunità di Torino –via S.Domenico 16.
L’Associazione ha sede in Racconigi c.so Principe di Piemonte 82 .
L’Associazione nasce dal desiderio comune dei soci fondatori di sviluppare esperienze nel territorio che
hanno come obiettivo quello di creare spazi di confronto culturale ,crescita e condivisione sui temi del
benessere e la qualità di vità dei cittadini sia individuale che collettiva . Le attività vengono svolte nei territori
della provincia di Cuneo , a Torino e in provincia . I temi affrontati nel corso dei due anni : ,il rinforzo dei
legami sociali e delle reti, la sostenibilità ambientale, economica e sociale , la partecipazione attiva dei
cittadini, i legami intergenerazionali, le relazioni di genere e il contrasto della violenza in famiglia ,la
genitorialità e molti altri temi…...
I membri fondatori dell’Associazione : professionisti ( Assistenti Sociali, Psicologi, Psicotearapeuta,
Educatore Professionale, Laureata in scienze formazione ) impegnati nei Servizi Sociali, PsicologiciEducativi e Servizi di cura pubblici e privati del territorio piemontese .
Soci fondatori : Rinella Nebbia, Annalisa Rolfo, Cristina Garino,Marta Oggero, Sara Leone,Destefano
Erika,Alice Orsolani ,Filomena Marangi presidente in carica, Musicista della Compagnìa : Walter Binello
L’Associazione si propone di perseguire i propri obiettivi attraverso l’utilizzo del teatro di comunità nella
forma del Playbacktheatre e dei laboratori teatrali in quanto forme e metodologie riconosciute efficaci ,per
affrontare temi di interesse collettivo in forma partecipata , per ridare vitalità ai legami sociali e sviluppare il
senso di comunità attraverso la narrazione e la messa in scena delle storie
Laboratorio G:
IN NOME DELLA MADRE
Laboratorio di Teatro e Narrazione
Metodo: Teatro dell'Oppresso, Narrazione Partecipata
CONDUTTRICE: Ilaria Olimpico, “The Albero”, Napoli - Roma
ORARIO: sabato 22 agosto 2014 ore 15:00 – 19:00;
Ci connettiamo attraverso il respiro con la Terra, con noi stesse e tra di noi.
Ci ri-appropriamo dei nostri corpi, scuotendoci di dosso le sagome pubblicitarie che ci ritroviamo attaccate
addosso.
Ri-scopriamo il nostro potenziale creativo, che genera e rigenera.
Ci sediamo in cerchio e inventiamo storie, partoriamo mondi possibili.
Tessiamo ragnatele che collegano vissuti personali e contesti sociali,
passati cancellati di armonie gilaniche e futuri arcaici migliori.
Riconnettiamo il materiale e lo spirituale, il linguaggio simbolico e il gesto quotidiano, la fiaba e la storia
personale, il corpo e ciò che custodisce.
In nome della Madre perché
vogliamo partorire nuovi mondi possibili
vogliamo esplorare i principi materni della cura e del dono
esploriamo le culture matriarcali come ispiratrici di una trasformazione sociale e politica
e perché senza amore, saremo solo abili...
Durante il laboratorio, sperimentiamo l'integrazione di diversi linguaggi, passando dal linguaggio corporeo
alla poesia e vicevera, dal testo al suono, dalla mimica al racconto orale.
Si farà uso di tecniche di Teatro dell'Oppresso, metodo di indagine e trasformazione della realtà, personale e
sociale, in particolare si attingerà al Teatro Immagine e all'Estetica dell'Oppresso.
Si praticherà la narrazione partecipata che,fa riferimento al cerchio narrativo, rituale diffuso in tutte le culture
antiche, pratica di ascolto attivo e orizzontalità;
Si farà uso dello storytelling, per ritornare bambine ascoltando storie antiche contenenti luoghi e personaggi
archetipici.
Si farà riferimento ad alcuni testi, usando i brani come ispirazioni per scene e tableaux.
Ilaria Olimpico è facilitatrice di arti partecipative e formatrice/educatrice. Si occupa di intercultura, questioni
di genere e sostenibilità/post-sviluppo, ricercandone le connessioni e gli intrecci. Nel suo lavoro, integra il
Teatro dell’Oppresso, lo Storytelling, la Narrazione Partecipata e la Gestione Creativa dei Conflitti. Pubblica
racconti brevi sul sito orientexpress.na.it e sul blogthealbero.wordpress.com.
Si è laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Orientale di Napolinel 2004. Si è formata
principalmente con Anita Mosca, Hector Aristizabal, Giampiero Rappa, Ivan Truoll, Giorgio Rossi, Claudio
Conti, Nube Sandoval, Ursula Bachler. Si è formata nelle arti della facilitazione con Daniela Degan e
Roberto Tecchio.
Ha collaborato con diverse associazioni, come Fondazione Pangea, A sud, Interculturando Roma, Auci, Aifo,
Amici dei Popoli. Ha fondato TheAlbero con Uri Noy Meir, un collettivo artistico informale che propone
laboratori per bambine e bambini, ragazze/i e adulte/i, formazioni per chi opera nel sociale e nell’educazione,
spettacoli partecipativi ed eventi internazionali.
Laboratorio H:
QUI E ORA
Performance - Laboratorio
Metodo: Teatro dell'Oppresso
CONDUTTORI: Massimiliano Filoni, Vanja Buzzini e Antonio Mura, Compagnia Giolli Cooperativa
Sociale, Parma-Alghero;
ORARIO: sabato 22 agosto 2014 ore 15:00 – 19:00;
La regola aurea del teatro, che richiede presenza ed azione nella coincidenza di uno spazio e di un
momento, bene sembra adattarsi ai temi, attuali, della crisi, della necessità di un cambiamento e della
ricerca di azioni e di strategie capaci di invertire la rotta di un sistema – mondo che produce, in misura
crescente, ingiustizie e disuguaglianze sociali. Qui e ora è il tempo della scelta; qui e ora è il tempo
dell'azione. Qui e ora nel fare collettivo del teatro, nella ricerca giocosa e comune di punti di vista nuovi, di
immaginari altri, nella capacità di calarsi nei panni dell'altro assumendone il punto di vista, risiede
l'occasione per mettere in scena e sperimentare, nel presente, la costruzione dei futuri possibili.
La proposta vede l'alternanza di momenti performativi (con musiche e narrazioni) ad altri più ampi di
coinvolgimento del pubblico, chiamato a giocare e giocando a rappresentare differenti visioni del tema del
meeting. E per scoprire come e con quale ruolo il Teatro di Interazione Sociale può agire per promuovere i
cambiamenti e la coscienza necessari per la costruzione di un mondo più equo e più giusto.
Obiettivi del Laboratorio e della Performance Serale
Favorire l'accoglienza e la conoscenza tra le persone che parteciperanno al meeting
Creare un momento iniziale di confronto sul tema della manifestazione
riflettere sui concetti di diritto, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza
riflettere su Immagini di mondo per agirne scenicamente la trasformazione
scoprire la relazioni tra scelte e comportamenti individuali e meccanismi e condizionamenti sociali.
Riflettere sul proprio posizionamento nel mondo e su cosa da quella collocazione sia possibile fare.
Progettare, realizzare e sperimentare una performance in strada.
Rendere Mitos visibile per la città o realizzare un'azione scenica sul tema da presentare al pubblico la sera
del Sabato, con coinvolgimento del pubblico.
Giolli nasce nel 1992 come associazione in cui confluiscono le esperienze di attori, psicologi, pedagogisti
intenzionati a diffondere la pratica teatrale fuori dai teatri, utilizzando prevalentemente il metodo elaborato
dal regista brasiliano Augusto Boal e noto con il nome di Teatro dell’Oppresso (TdO) e la pedagogia
coscientizzante di Paulo Freire, anche lui brasiliano, incentrata sull’arte maieutica e nota come pedagogia
della liberazione.
Vanja Buzzini, musicista, burattinaia, attrice, operatrice sociale. Ha fondato nel 1988 la Coop. Sociale
Avalon, con cui tuttora svolge il ruolo di educatrice, occupandosi del reinserimento sociale e lavorativo di
persone con disagio mentale.
Questo non le ha impedito di coltivare il proprio talento artistico che l’ha portata a collaborare con vari gruppi
musicali, in particolare con i Modena City Ramblers ; teatrali: Tangram, Giolli, Istarion. Negli ultimi anni si è
concentrata sulla ricerca di forme di espressione artistica che, oltre a promuovere e a diffondere la cultura,
sappiano recuperare i miti, le leggende, le tradizioni, degli antichi popoli con la speranza che questo
permetta un’esistenza in armonia con la terra, con la natura, con tutte le forme di vita.
Massimiliano Filoni, laureato presso il DAMS di Bologna, lavora con Giolli dalla sua fondazione nel 1992,
ha focalizzato la propria ricerca sull’utilizzo del teatro nella scuola e nelle strutture psichiatriche. Negli ultimi
anni sta sperimentando laboratori e spettacoli in cui è rilevante la presenza di musica e narrazione,
esplorando i limiti e le potenzialità della cosiddetta Pedagogia dell’Errare, che si concretizza nella
valorizzazione dei talenti sopiti, contrapposta al concetto industriale di merito, e nella definizione dello
sbaglio come fonte di scoperta. Attivo in progetti Europei ha coordinato le attività italiane di F.RA.T.T. E
FO.T.E.L.
Negli ultimi anni, insieme con Vanja Buzzini, concepisce e realizza progetti sul tema della violenza di genere.
Antonio Mura, Alghero, 1970. Laureato in Scienze della Formazione presso l'Università di Padova, svolge
prevalentemente l'attività di educatore. Utilizza il teatro in contesti riabilitativi e sociali( carceri, scuole,
comunità di recupero etc.). Si occupa principalmente di affrontare le situazioni di conflitto per esplorarne le
possibili strategie di risoluzione non - violenta.
Laboratorio facoltativo a numero chiuso:
YOGA PER IL TEATRO
Metodo: Yoga applicato al teatro
CONDUTTORE: Pietro Micarelli, Lucca
ORARIO: sabato 22 agosto 2014 ore 11:00 – 13:00;
Il laboratorio verterà su esercizi Yoga propedeutici al training attoriale e che favoriscono la concentrazione;
utili pertanto sia in un'ottica di preparazione dell'attore a tutto tondo a livello personale e spirituale, che come
elemento di ausilio alla concentrazione e preparazione subito prima di prove e performances teatrali.
Nel dettaglio saranno insegnate tecniche di respirazione mutuate dall'Hatha Yoga, esercizi di rilassamento
muscolare terapeutici di Vini Yoga, esercizi di centratura per mezzo della voce mutuati dal Qi Gong (Chi
Kung), esercizi di radicamento, esercizi per aumentare la qualità respiratoria nella funzione diaframmatica.
Ci si eserciterà sulla concentrazione per mezzo dell'Hata Yoga classico, sulla respirazione per rilassarsi e
rasserenare la mente, respirazione contro l'ansia e altre emozioni negative. Inoltre esercizi di Yoga dinamico
per l'ascolto reciproco e personale, massaggi vocali di gruppo, rilassamento con campane tibetane.
Pietro Micarelli, istruttore di corsi di respiro e relax, istruttore diplomato in Yoga (diploma C.S.E.N.),
ginnastica antalgica (C.S.E.N.), ha frequentato un corso biennale E.F.O.A. per insegnanti Yoga. Si forma
nella meditazione profonda all'interno dell'associazione “I Ricostruttori”, continua con frequenza gli
aggiornamenti in corsi di Yoga secondo vari stili: cinese (Do-In), tecniche di respirazione Sufi, ecc...
Insegna presso varie sedi dell'Ass. “I Ricostruttori” ed è “Yoga personal trainer”.
Inserisce nei corsi da lui condotti esercizi mutuati da Tai-Chi, Qi Gong, Yoga dinamico, Vini Yoga.
N.B.: la partecipazione a questo laboratorio è aperta ad un massimo di 15 iscritti, e
comporta un costo aggiuntivo di € 5,00 rispetto alla quota di iscrizione.
Per informazioni su disponibilità, ed iscrizione al laboratorio, Tel. 347-8599527