Festival delle Colline 2015 XXXVI Edizione Comune di Poggio a Caiano Regione Toscana in collaborazione con Comune di Prato Comune di Carmignano Comune di Montemurlo Comune di Vaiano e Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci con il contributo di Estra S.p.A Prato - A.S.M S.p.A. Prato – Consiag S.p.A. Prato – Publiacqua – Furpile Idea Siamo tutti bellissimi! Don Backy feat Filarmonica Verdi di Poggio a Caiano (La Banda) Mercoledì 8 luglio - ore 21.30 – ingresso 8 euro Villa Medicea di Poggio a Caiano (Produzione Festival delle Colline) Gianna Nannini che canta la sua “L'immensità”? Solo l’ultimo tributo al genio di Don Backy, pittore, attore, ma soprattutto autore e cantautore: un artista che con i suoi successi ha segnato mezzo secolo di canzone italiana. Brani così belli che da sempre, ciclicamente, sono ripescati, arrangiati e riproposti dalle grandi star della scena pop e rock italiana. Il Festival delle Colline ha voluto coinvolgere Don Backy in una produzione originale che lo vede al fianco della Filarmonica Giuseppe Verdi di Poggio a Caiano, di cui ricorre il 150° della fondazione. Quale migliore compleanno che suonare con uno dei miti della canzone italiana? Dopo l’esperienza dello scorso anno con Gianluca Petrella e gli allievi della scuola di musica l'Ottava Nota, il Festival fa ancora dialogare nomi eccellenti del panorama nazionale con le più virtuose realtà del territorio. Il risultato non può che essere una grande festa per la musica. E per il pubblico. Marc Ribot 's Ceramic Dog Giovedì 9 luglio - ore 21,30 – ingresso 8 euro Anfiteatro del Centro Pecci – Prato (in collaborazione con Prato Estate 2015) Chitarrista eclettico e ricercato, figura cardine della scena newyorkese dai ‘70 ad oggi, Marc Ribot ha condiviso la propria sei corde con artisti del calibro di John Zorn, Caetano Veloso, Andrés Calamaro, Tom Waits, Elvis Costello e pure con il nostro Vinicio Capossela. Allora come adesso, il suo stile continua ad andare contro le convenzioni. Ceramic Dog è un potente trio sospeso tra free jazz, punk, funk, psichedelia e post elettronica. Ma soprattutto è il progetto con cui Ribot ha realizzato il desiderio di un "vero e proprio gruppo rock", affiancato da Shahzad Ismaily al basso (Lou Reed, Yoko Ono) Ches Smith alla batteria (Mr. Bungle, Mary Halvorson). Ribot ha sfogato tutta la sua energia in dischi recenti come “Party Intellectuals” e “Your Turn”. Con attitudine punk, ha distillato elettronica sperimentale e ritmi folli per rivisitare capisaldi rock come "Break on Through" dei Doors o un classico del jazz come "Take 5 "di Dave Brubeck. Arriva a Prato dopo un fantastico concerto al Primavera Sound di Barcellona. You’re welcome! In collaborazione con Prato Estate 2015. Adriano Bono & The Reggae Circus Giovedì 16 luglio - ore 21.30 – ingresso 5 euro Villa Giamari – Montemurlo (Prato) The Reggae Circus è il nome dello spettacolo itinerante ideato e diretto da Adriano Bono, ex-cantante di Radici Nel Cemento, dal settembre 2009 impegnato in numerosi progetti da solista. Lo spettacolo ha debuttato a Roma, e da allora il seguito di fan e ammiratori è cresciuto esponenzialmente grazie alla sua formula vincente che consiste nel connubio tra musica reggae e spettacolo circense, un mix che non si era mai visto prima. Il motore dello spettacolo è rappresentato dal live-act della resident band del Reggae Circus, la Torpedo Sound Machine, formidabile macchina del suono è in grado di sonorizzare ogni tipo di intervento artistico. Così, tra nuove canzoni scritte ad hoc per lo show e vecchi classici del repertorio di Adriano Bono, il pubblico si ritrova ad ammirare il numero di un mangiafuoco sul palco, o un numero di giocoleria, clownerie di ogni genere, una banda marciante che irrompe nel cuore della pista in mezzo al pubblico, un numero di burlesque o di belly dance, acrobazie sopra o sotto il palco e quant'altro, in un susseguirsi vorticoso di numeri musicali e di arte varia che lasciano gli spettatori con la bocca aperta. Alessandro Galati in “G plays G” Mercoledì 22 luglio - ore 21.30 - ingresso 5 euro Chiesa di Bonistallo - Poggio a Caiano (Prato) Il progetto "G plays G" prende vita con l'omonimo CD nato dall'ambiziosa idea di rileggere alcune tra le composizioni più interessanti del songbook di George Gershwin. Al pianoforte in versione solistica, Alessandro Galati affronterà alcuni tra questi brani a cui è particolarmente legato oltre ad alcune sue composizioni originali. La collaborazione con la Rai e le sue prestigiose registrazioni effettuate con le più grandi case discografiche, confermano il suo talento di grande musicista oltre i confini del jazz. Dai primi anni ’90 Alessandro Galati svolge regolare attività concertistica in Italia e all’estero, sia come solista sia in importanti formazioni al fianco, tra gli altri, di Mike Mainieri, Arild Andersen, David Murray, Steve Lacy, Lee Konitz, Steve Grossman, Peter Erskine, Dave Liebman, Palle Danielsson, Bob Sheppard, John Patitucci, Kenny Wheeler, Enrico Rava, Paolo Fresu. Tra le esperienze recenti spiccano il tour in Messico e in Giappone in piano solo e in Cina, Hong Kong e Macao con il suo trio. L’album “Seals” registrato con il suo trio è stato eletto “best instrumental jazz album of the world 2014” dalla rivista giapponese “Jazz Critique” mentre “Jazzit” lo ha inserito nella top 100 dell’anno. Alessandro Galati affianca all’attività professionale un costante impegno nell’attività didattica nello specifico ambito jazzistico e di formazione di giovani musicisti. Morwenna Lasko & Jay Pun Venerdì 24 luglio - ore 21.30 – ingresso libero Parco del Bargo - Poggio a Caiano (Prato) Morwenna Lasko & Jay Pun fondono stili da tutto il mondo (jazz, world, funk, folk e altro) dando vita a un sound irripetibile e rendendo omaggio a molteplici tradizioni. Due gli album all’attivo, “Etiopia” e “Chioggia Beat”, dove hanno reso omaggio al loro amico e mentore LeRoi Moore, sassofonista americano scomparso nel 2008. Un duo che sa coniugare con disinvoltura il virtuosismo degli studi classici e jazz con le radici folk, blues e bluegrass, le influenze rock, i ritmi funk, le suggestioni della musica celtica e le atmosfere africane, forgiando un sound in cui l’intensità delle melodie e la trascinante ritmica percussiva rappresentano un originale marchio di fabbrica. Morwenna Lasko è considerata dalla critica americana tra le più originali e creative violiniste del panorama musicale di oggi, capace di spaziare dalla classica alle atmosfere celtiche, al jazz manouche. Cresciuto a Charlottesville, Jay Pun assorbe l´ambiente jazz, blues, funk, si innamora dello stile chitarristico percussivo del concittadino Dave Matthews, finché non resta folgorato dal finger-style del leggendario chitarrista francoalgerino Pierre Bensusan. Dirty Cello Martedì 28 luglio - ore 21.30 – ingresso libero Piazza della Badia – Vaiano (Prato) Il violoncello come non l'avete mai sentito... Inizia con un "bang" e non si ferma più il virtuosismo di Rebecca Roundman, tra le violoncelliste cross-over più strepitose della Baia di San Francisco. Dirty Cello è un viaggio di musica "in levare" che coinvolge il down home blues, la musica dance dell'Est Europa, un po’ di bluegrass e del classic rock. Dirty Cello è uno spettacolo di alta energia dove il violoncello fa ogni possibile acrobazia. Ha trascinato il pubblico in numerosi tour negli Stati Uniti, è sbarcato in Cina e ha toccato vari festival Europei. Dirty Cello ha una voce unica che risuona intorno al mondo. L’ultimo album “Down and Dirty” è un accattivante mix di screamin’ blues, trame soulful e beats poderosi. Sostenuta da una swinging band, Rebecca Roudman propone un approccio inedito a standard blues e alla musica folk. Tracce come “Mama He Treats Your Daughter Mean”, “Frelak”, “Don't Give a Funk” confermano l’indole eclettica dell’artista, trascinando l’ascoltatore in un vortice di blues, folk, klez, funk. Frankie Chavez Mercoledì 29 luglio - ore 21.30 – ingresso 5 euro Rocca di Carmignano (Prato) Rock. Blues. Folk. Surf. Quattro parole che calzano a pennello con la storia e l’indole di Francisco Joacquim Paiva Chaves, in arte Frankie Chavez, rocker e surfer proveniente dal Portogallo, tra le rivelazioni del rock europeo degli ultimi anni. Il recente album “Heart & Spine” può ben definirsi l’album della consacrazione. Soprattutto in Italia, ormai eletta a seconda patria: in un grande articolo, Repubblica definisce la sua musica “Il suono del Surf”, per non parlare del live tv a Gazebo e Webnotte, e di quello radiofonico a Caterpillar. “Ho ascoltato molto blues e rock – spiega Chavez – ma è il surf che ha influenzato il mio modo di suonare, come andare sulla tavola per improvvisare sull’onda. Ed è proprio questo il modo in cui suono ora senza troppo pensare alla composizione, ma solo al suono che più mi piace…”. Polistrumentista (suona chitarra acustica ed elettrica, weissenborn, chitarra portoghese e varie percussioni) cantante ed autore dei propri brani, Frankie riesce a tessere un arazzo ricco e aggressivo, dove nulla è lasciato al caso, composto da suoni acustici ma anche più rock e psichedelici con un vago sapore bluesy.