Camera dei Deputati – 4-15379 – Interrogazione a risposta scritta
presentata dall’On. Palese (Misto) il 27 Gennaio 2017. Pagina | 1
Camera dei Deputati – 4-15379 – Interrogazione a risposta scritta
presentata dall’On. Palese (Misto) il 27 Gennaio 2017.
PALESE. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
Poste Italiane spa, al termine del processo di messa in liquidazione delle quote e di privatizzazione, è oggi una società il cui
azionariato è detenuto per il 29,7 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze e per il 35 per cento dalla Cassa depositi e
prestiti, a sua volta controllata per l'80 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze;
si può quindi sostenere che, seppur in seguito all'avviamento di un processo di privatizzazione, Poste Italiane spa sia ancora
partecipata a maggioranza dal Ministero dell'economia e delle finanze;
in ogni caso, è innegabile che quello svolto da Poste Italiane spa sia un servizio pubblico che come tale va garantito ai cittadini;
a circa 6 mesi dall'avviamento, il cosiddetto processo di razionalizzazione di Poste Italiane si sta rivelando un vero e proprio
fallimento giocato sulla pelle di cittadini che ricevono la posta con ritardi anche di dieci giorni e di lavoratori ridotti al minimo e
costretti a turni massacranti;
nel solo territorio di Lecce, in seguito alla riduzione del 30 per cento del numero di portalettere e con la conseguente entrata in vigore
del progetto «recapito a giorni alterni», da agosto 2016 ad oggi ci sarebbero 30mila raccomandate ferme nel capoluogo 4 tonnellate
di posta in giacenza da smistare;
ai portalettere rimasti in servizio nella provincia di Lecce pare siano state assegnate due zone a testa, invece di una, e turni di lavoro
che superano le 10 ore giornaliere e, nonostante questo, migliaia di cittadini in decine di comuni ricevono bollette scadute, si
ritrovano con utenze sospese e sono costretti, per colpe non certo imputabili a loro, a pagare pesanti interessi di mora;
recentemente pare che, per sopperire temporaneamente alle carenze e consentire di smistare le 4 tonnellate di posta in giacenza,
siano stati inviati temporaneamente a Lecce alcuni portalettere da altri comuni della Puglia e, addirittura, della Basilicata –:
se il Governo sia a conoscenza della grave situazione di disservizio denunciata in premessa e quali iniziative di competenza urgenti
abbia intenzione di mettere in atto per garantire l'erogazione e la continuità del servizio pubblico gestito da Poste Italiane spa, tuttora
controllata a maggioranza dal Governo;
se il piano di razionalizzazione di Poste italiane sia stato concordato con il Governo e, in caso affermativo e in base a quali criteri sia
stato approvato;
a quanto ammonti, in termini economici, la partecipazione di Ministero dell'economia e delle finanze e Cassa depositi e prestiti al
bilancio di Poste Italiane e quindi, come e quanto lo Stato finanzi il servizio pubblico svolto da Poste Italiane spa;
se il Governo non ritenga di dover intervenire direttamente, per quanto di competenza, nelle scelte di razionalizzazione operate da
Poste Italiane che, oggettivamente, stanno creando disagi e danni enormi ai cittadini e se non ritenga che tali disagi e tali danni
possano dare avvio a contenziosi e class action da parte degli stessi cittadini danneggiati nei confronti di Poste e, quindi, del
Ministero dell'economia e delle finanze, che finirebbero, ironia della sorte, per ricadere anch'essi con i loro costi sulle spalle dei
cittadini. (4-15379)
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