Relazione CONTE - Ipasvi Gorizia

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Maria Anna Conte
Hospice “Il gabbiano”
San Vito al Tagliamento
Rete cure palliative provincia di Pordenone
Cos’è un hospice
Si definiscono centri residenziali di cure
palliative (hospice) le strutture, facenti parte
della rete di assistenza ai malati terminali,
per l’assistenza in ricovero temporaneo di
malati affetti da malattie progressive ed in fase
avanzata, a rapida evoluzione e a prognosi
infausta per i quali ogni terapia finalizzata
alla guarigione o alla stabilizzazione della
patologia non è più possibile o comunque
risulta inappropriata.
Rete
L’ Hospice deve
essere solo un punto
di partenza,
un tassello della
rete delle cure
palliative
sul
territorio
Centralità del paziente
Il paziente deve
essere messo al
centro
ma per poter fare
questo deve essere
messo a punto un
sistema in rete che
permetta una stretta
integrazione tra
hospice e rete
territoriale di cure
palliative
Bisogna
promuovere
l’applicazione di un
modello
assistenziale
integrato
fondato su :
piano assistenziale
personalizzato
valutazione
transmurale
erogazione degli interventi
integrata tra operatori
Hospice
Non è un reparto
ospedaliero
Non è una casa
Non è una RSA
Non è un reparto di
lungodegenza
Non è una casa di riposo
Hospice
deve avere
caratteristiche
strutturali e
modalità
organizzative
specifiche diverse
da quelle dei
reparti ospedalieri
Ma la casa è unica ed
insostituibile
Deve essere un luogo
che offra assistenza
tecnica qualificata e
“multiruolo” in un
ambiente il più
familiare possibile
Caratteristiche
“Ambiente terapeutico”
Presa in carico del
paziente e della sua
famiglia
Assistenza
personalizzata
Continuità assistenziale
Hospice
L’ Hospice dei nostri
giorni dà accoglienza
a colui che sta
affrontando l’ultimo e
più impegnativo
viaggio della vita
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Il malato terminale non è un paziente
come gli altri, ha intrapreso un percorso
il cui esito è già noto e deve poter
trascorrere il tempo che ha a disposizione
con
dignità e, se possibile, senza sofferenze
fisiche,
emotive, psicologiche e spirituali.
La consapevolezza della morte induce
un’attenzione più acuta alla qualità
della vita ed alla sofferenza di chi
rimane.
Si deve avere la massima attenzione
alla qualità di vita del paziente e a
tutto ciò che si deve fare quando non c’e
più niente da fare.
Accompagnare significa
condividere la pena di
chi sta per morire e si
sente solo
Unione di
competenza tecnica
e disponibilità
affettiva
perché
la morte e’ un
avvenimento che
comporta il vivere
In hospice i pazienti
affrontano un pezzo del
periodo più delicato e
importante della propria
esistenza oltre alla
nascita. E' come se
fosse “l'ultimo giro di
giostra”
( Tiziano Terzani)
La persona è ancora sulla
giostra, sta in qualche
modo giocando il gioco
della vita, affronta
questo ultimo giro che,
almeno in alcuni
aspetti, non ha niente
di diverso dagli altri
giri.
E’ quindi necessario assicurare che le cure
palliative siano dispensate da operatori
opportunamente formati, lasciando al
paziente la libertà di scegliere come e dove
vivere gli ultimi momenti della propria vita.
Abraham Heschel, 1957
(January 11, 1907 – December 23, 1972)
Condividere con la famiglia le scelte e
gli atti terapeutici porta da un’iniziale
confusione ad una progressiva presa di
coscienza della situazione del proprio
caro fino ad una possibile accettazione
si passa dalla cura della malattia alla cura
della persona.
Per offrire questa
assistenza è
necessario che ci
sia una
gestione collettiva
quale può essere data
solo da un lavoro di
equipe
Solo l’equipe può
garantire una presa
in carico olistica del
paziente e della sua
famiglia
Il lavoro d’équipe
e’…
Un lavoro condotto
da un insieme di
professionisti aventi
un obiettivo in
comune, che viene
affrontato operando
in gruppo.
(Cavazzuti, 1990)
PROFESSIONISTI
che interagiscono tra di loro con uno
SCOPO :
Chiaro
€ Comune
€ Esplicitato
€ Condiviso
€
Perché il lavoro
d’équipe?
Perché ci si è accorti che
è importante non solo
la decisione che viene
presa ma anche come
la si raggiunge.
“Attraverso il
coinvolgimento delle
persone nei gruppi
di lavoro è possibile
produrre
cambiamenti più
instabili ma durevoli”
(K. Lewin)
l’obiettivo
principale è la
qualità della
vita
Qualità di vita
Qualità di vita è
riduzione fin dove
possibile
della sofferenza delle
persona e della
attribuzione di dignità
al percorso terminale
della sua vita
CALMAN’S GAP
Situazione ideale
QUALITA’ DI VITA
Situazione reale
giu. ’11
Hospice San Vito
Bisogni e problemi di
chi muore
Il “dolore globale”
SPIRITUALE
SPIRITUALE
FISICO
FISICO
SOCIALE
SOCIALE
PSICOLOGICO
PSICOLOGICO
Tu sei importante perché sei
tu e sei importante fino alla
fine
Cicely Saunders
“Memento mori”
ricordati che devi morire
Ma soprattutto,
molto più importante
Ricordati di
vivere
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