Fisica Vettori Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica Menu Menu Indice 1. Grandezze scalari e vettoriali 2. Algebra vettoriale 3. Rappresentazione cartesiana di un vettore Menu 1. Grandezze scalari e vettoriali Le grandezze fisiche possono essere suddivise in due grandi categorie: GRANDEZZE SCALARI – Sono tutte quelle grandezze fisiche che per essere completamente definite e identificate, basta associare ad esse un valore numerico, derivante da una operazione di misura, e la relativa unità di misura. Esempi Temperatura, volume, tempo, lunghezza, massa, quantità di sostanza, umidità, densità: sono tutte grandezze scalari in quanto basta assegnare loro un valore numerico e la rispettiva unità di misura, derivanti da una operazione di misura, per avere tutte le informazioni necessarie alla loro completa definizione ed identificazione. Menu Prendiamo in esame un’altra grandezza fisica come la forza ed esaminiamo il suo comportamento. F M F La conoscenza del solo valore della forza F, per esempio F = 10 N, non definisce in maniera completa la grandezza fisica forza perché non ci dà nessuna informazione sugli effetti che produce sul corpo di massa M. La stessa forza applicata in un altro punto e lungo un’altra direzione e verso, produce un effetto diverso. Menu CONCLUSIONE Menu Per definire in maniera completa la grandezza fisica forza dobbiamo dare le seguenti informazioni: 9 il punto di applicazione: è il punto nel quale la forza viene applicata; 9 la direzione: è la retta lungo la quale la forza agisce; 9 il verso: è l’orientazione della forza; 9 l’intensità o modulo: è il valore della forza che viene assegnato attraverso un ‘operazione di misura. PUNTO DI APPLICAZIONE VERSO DIREZIONE INTENSITA’ GRANDEZZE VETTORIALI – Sono tutte quelle grandezze fisiche che per essere completamente definite e identificate, è necessario assegnare il punto di applicazione, la direzione, il verso e l’intensità, e sono rappresentate da oggetti chiamati vettori. Per indicare che una grandezza è vettoriale si aggiunge una freccia sul simbolo che la rappresenta, oppure il simbolo è in grassetto: F F Se invece scriviamo: F = 10 N allora stiamo indicando solo l’intensità del vettore, ossia il valore numerico della grandezza fisica derivante da un’operazione di misura. Menu 2. Algebra Vettoriale Alle grandezze scalari si applica il familiare calcolo algebrico: 10 m + 15 m = 25 m 9s–5s=4s 25 kg • 2 kg = 50 kg 30 °C : 3 °C = 10 °C Invece per le grandezze vettoriali dobbiamo utilizzare un altro tipo di algebra, la cosiddetta Algebra Vettoriale. Vettoriale ATTENZIONE: In generale la somma vettoriale di due o più vettori non coincide con la somma algebrica, cioè 10 N + 20 N non dà come risultato 30 N, oppure 25 N – 10 N non dà come risultato 15 N. Vediamo perchè Menu SOMMA VETTORIALE Menu Se su un corpo agiscono più vettori, per esempio forze, bisogna capire in che modo si sommano per determinare il vettore totale che si chiama vettore risultante che indicheremo con: FT = F1 + F2 + F3 + ……..+ FN 1° CASO : I vettori hanno tutti la stessa direzione F1 = 30 N F4 F5 F2 = 20 N F3 = 10 N F3 F2 F4 = 25 N F1 F5 = 15 N FT Il vettore risultante FT = F1 + F2 + F3 + F4 + F5 avrà come: intensità la somma algebrica dei singoli vettori (positivi quelli diretti verso destra e negativi quelli verso sinistra): FT = F1 + F2 + F3 – F4 – F5 = 30 + 20 + 10 – 25 – 15 = 20 N; direzione quella dei singoli vettori, che è unica per tutti; verso quello positivo, in quanto FT è diretto verso destra perché il suo valore è + 20 N; punto di applicazione lo stesso dei singoli vettori. ATTENZIONE – Solo in questo caso l’intensità del vettore risultante va calcolata attraverso una somma algebrica. 2° CASO : I vettori hanno direzione diversa F1 SOMMA DI DUE VETTORI: METODO DEL PARALLELOGRAMMA P ¾ Dalla punta di F1 si traccia la parallela a F2 ¾ Dalla punta di F2 si traccia la parallela a F1 ¾ La risultante FT = F1 + F2 è il vettore che unisce il comune punto di applicazione P con l’intersezione delle due parallele tracciate. FT F2 DIFFERENZA DI DUE VETTORI: FT = F1 – F 2 oppure FT = F2 – F 1 - F2 FT Si traccia il vettore opposto a F2 cioè - F2 nel primo F1 caso; si traccia il vettore opposto a F1 cioè - F1 nel secondo caso; - F1 FT F2 Si applica la regola del parallelogramma tra F1 e -F2 nel primo caso; tra F2 e -F1 nel secondo caso. Menu SOMMA DI PIU’ VETTORI: METODO DEL PARALLELOGRAMMA Si applica la regola del parallelogramma ai vettori F1 e F2 per determinare la risultante F12 F1 P F4 Si applica la regola del parallelogramma tra F12 e F3 per determinare la risultante F123 F12 Si applica la regola del parallelogramma tra F123 e F4 per determinare la risultante finale: F2 FT = F1 + F2 + F3 + F4 La regola va applicata ripetutamente in F3 F123 FT presenza di più vettori. FT = F 1 + F 2 + F3 + F4 Menu SOMMA DI PIU’ VETTORI: METODO DELLA POLIGONALE Si fissa nel piano, a piacere, il punto P Si riporta nel punto P il vettore F1 conservando tutte le sue caratteristiche (intensità, direzione, verso) Si riporta la coda del vettore F2 sulla punta del vettore F1, conservando tutte le caratteristiche di F2 Si ripete il procedimento per F3 e F4 La risultante FT si ottiene unendo il punto P con la punta del vettore F4 F1 F1 P P F4 F2 F2 FT F3 F3 Menu F4 Menu ESEMPIO Fissare nel punto P cinque vettori con intensità, direzione, verso scelti arbitrariamente e determinare la risultante sia con il metodo del parallelogramma che con quello della poligonale. F1 = 30 N F2 = 20 N F3 = 10 N F4 = 25 N F5 = 15 N 5 N = 1 cm F1 METODO DEL PARALLELOGRAMMA F12 P F5 L’intensità della risultante FT si determina nel seguente modo: F2 F4 F3 F123 FT F123 FT = 10 x 5 = 50 N dove 10 cm, per esempio, è la lunghezza del vettore FT misurata con una riga. Metodo della poligonale F1 F1 F2 P F5 P F2 F4 F3 FT F3 F4 F5 ATTENZIONE – I due metodi sono equivalenti, per cui l’intensità del vettore FT è : FT = 10 x 5 = 50 N Menu MOLTIPLICAZIONE DI UN NUMERO PER UN VETTORE Il prodotto di un numero k per un vettore F dà come risultato un vettore FT che ha lo stesso punto di applicazione, direzione e verso del vettore F ed un modulo k volte quello di F: FT = k · F FT = k · F (modulo di FT) Esempio Sia F = 10 N una forza applicata ad un corpo. Se triplichiamo la forza, quanto vale la forza risultante? FT F F = 10 N FT = 30 N Menu PRODOTTO TRA DUE VETTORI Esistono due tipi di prodotti tra vettori: PRODOTTO SCALARE: il prodotto scalare tra due vettori F1 e F2 dà come risultato uno scalare S dato da: r r S = F • F = F ⋅ F ⋅ cos α 1 PRODOTTO VETTORIALE 2 1 2 Il prodotto vettoriale tra due vettori F1 e F2, e si r r r indica con V = F ⊗ F dà come risultato un vettore 1 2 V diretto perpendicolarmente al piano che contiene V i due vettori F1 e F2 , e come modulo : F1 V = F ⋅ F ⋅ senα 1 2 F2 Menu 3. Rappresentazione cartesiana di un vettore Componenti del vettore F F = F ⋅ cos α X F = F ⋅ senα Y Modulo del vettore F F= F +F 2 2 X Y Argomento del vettore F F F α = arctgα tgα = Y X Menu Esempio Rappresentare nel piano cartesiano i seguenti vettori e determinare il loro modulo: F1= (2; 3) F2 = (-3; 4) F3 = (-5; -6) Y F1 = 4 + 9 = 13 = 3,6 N tgα = F2 -5 4 3 -3 F4 = (6; -8) F2 = 9 + 16 = 25 = 5 N F1 2 3 = 1,5 ⇒ α = 56,3° 2 tgα = 6 4 = −1,33 ⇒ α = −53,1° = 126,9° −3 F3 = 25 + 36 = 61 = 7,8 N X tgα = −6 = 1,2 ⇒ α = 50,2° = 230,2° −5 F4 = 36 + 64 = 100 = 10 N F3 -6 -8 tgα = F4 −8 = −1,33 ⇒ α = −53,1° = 306,9° 6 Menu Somma di vettori: Metodo grafico - analitico Si rappresentano i vettori sul piano cartesiano Si applica la regola del parallelogramma Si individuano le coordinate (x; y) della punta del vettore risultante Si applica il teorema di Pitagora per calcolare l’intensità del vettore risultante E T = 100 + 23 = 123 = 11,1 N / C 4,8 tgα = = −0, 48 − 10 α = −25,6 ESEMPIO Determinare il campo elettrico risultante che agisce nell’origine del sistema di assi cartesiani: E1 = (2; 3) E2 = (-4; 6) E3 = (-8; -4) E12 ET E2 -10 -8 Y 6 4,8 E1 3 -4 2 -4 ET = (-10; 4,8) X E3 Menu Esempio Determinare la risultante delle seguenti forze che agiscono su un corpo posto nell’origine degli assi cartesiani: F1 = (7; 3) F2 = (-3; 8) Y F2 FT = (6.8; 6.5) F3 = (2; -4) F12 8 6,5 FT tgα = 6,5 = 0,96 6,8 α = 43,7° F1 3 -3 FT = 46,2 + 42,3 = 88,5 = 9, 4 N 2 6,8 7 X -4 F3 Menu Esempio Determinare la risultante delle seguenti forze che agiscono su un corpo posto nell’origine degli assi cartesiani: F1 = (5; 3) F2 = (-3; 9) Si rappresentano i vettori sul piano cartesiano Si calcolano le coordinate del vettore risultante Si applica il teorema di Pitagora per calcolare l’intensità del vettore risultante e le nozioni di trigonometria per calcolare il suo sfasamento F3 = (2; -5) Y Si disegna il vettore risultante 9 F2 Somma di vettori: Metodo analitico FT 7 F = F − F + F = 5 − 3 + 2 = 4N Tx 3 Ty 3x 1y 2y 3y F = F + F = 4 + 7 = 8,1N T -3 2x F = F + F − F = 3 + 9 − 5 = 7N F1 α 1x 2 4 5 X tgα = 2 2 Tx Ty 2 2 F 7 = = 1,75 ⇒ α = 60,3° F 4 Ty Tx -5 F3 Menu