pag 1/6 Appunti di chimica 18/01/2008 Introduzione (la mole) Legge di Lavoisier Lo scienziato Francese Lavoisier può essere considerato il primo chimico ad occuparsi della “Analisi chimica quantitativa”, la legge che enunciò è di fondamentale importanza ed ebbe ripercussioni su tutte le scoperte successive. Ciò che Lavoisier notò fu che nelle reazioni chimiche “nulla andava perduto”. Prendendo ad esempio una candela che brucia, tale l'esperienza può dar l'impressione all'osservatore che la materia di cui è costituita si dissolva, ovvero scompaia durante la reazione di combustione, in realtà ciò non è assolutamente corrispondente al vero. Ma allora cosa è successo? Ponendo la candela in un sistema chiuso è possibile notare che in realtà la cera di cui è costituita la candela si è trasformata da una struttura organica complessa, in gas molto più semplici (fondamentalmente vapor-acqueo (H2O) e anidride carbonica (CO2)) attraverso la reazione di combustione per mezzo del comburente ossigeno. Andando a misurare il peso della candela sommandolo al peso dell'ossigeno consumato nella reazione ci renderemmo conto che esso corrisponde esattamente al peso dei gas prodotti dalla combustione. Quindi possiamo tranquillamente affermare che in una reazione chimica non vi è mai ne creazione exnovo di materia ne distruzione della stessa. La massa delle sostanze di partenza è uguale alla massa dei prodotti (nelle reazioni che sviluppano un gas o lo consumano, è necessario considerare anche la massa dei gas reagenti o prodotti.) Quindi attraverso lo studio delle reazioni chimiche Lavoisier enunciò la seguente legge: La materia non può essere ne creata ne distrutta ma può solo subire trasformazioni. Ovvero in una reazione chimica “Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma” Legge di Proust (o delle proporzioni definite) Sempre attraverso lo studio delle reazioni chimiche il chimico Francese Proust, noto che in una reazione chimica, per la sintesi di un composto puro gli elementi si combinano tra loro sempre secondo proporzioni definite. Quindi rapportando tra loro i pesi di due reagenti che si combinano per dare un composto puro, Proust noto che tale rapporto era sempre lo stesso indipendentemente dalla quantità dei reagenti, quando la reazione inversa è possibile ciò vale anche per essa. A + B ---------> AB Peso-A/Peso-B=k Legge di Proust: Nel formare un composto puro gli elementi si combinano tra loro sempre in un costante e ben determinato rapporto di massa. pag 2/6 Appunti di chimica 18/01/2008 Ad esempio 100gr di ossigeno reagiscono con 12,5 grammi di idrogeno a dare 112,5 g di acqua. 12,5g/100g=0,125 Legge di Dalton (o delle proporzioni multiple) Il chimico Inglese Dalton non si riferì a 100 g di sostanza come fece Proust, ma rapportò il peso dei reagenti ponendo uno dei due uguale ad uno, quindi ponendo uguale ad uno i 12,5 grammi di idrogeno risulto che il rapporto di reazione era uguale a. 100g/12,5g= 8 Come è possibile vedere il rapporto delle masse con questo metodo è uguale ad un numero intero, il fatto che si ottenga un numero “piccolo” ed intero è del tutto generale e non dipende dalla reazione presa ad esempio. Consideriamo anche la formazione di acqua ossigenata in cui 100g di ossigeno reagiscono con 6,25g di idrogeno. 100g/6,25g = 16 Dalton quindi enunciò: Quando due elementi si combinano tra loro in differenti proporzioni per formare composti diversi, le quantità di uno che si combinano con le quantità fissa dell'altro stanno tra loro in rapporti espressi da numeri interi e piccoli. Questi risultati sperimentali concessero a Dalton di elaborare la sua teoria atomica i cui enunciati restano tuttora validi, fatta eccezione sulla indivisibilità dell'atomo (vedi link sottostante). http://claudiocorti.com/l'atomo.pdf Elemento : Sostanza non ulteriormente divisibile da un punto di vista chimico. Composto : Sostanza composta da almeno due o più elementi e che può essere divisa da un punto di vista chimico negli elementi che la compongono. Gay-Lussac (Legge dei volumi di combinazione) I volumi con cui si combinano due gas misurati a T e P uguali, per formare un composto sempre gassoso, sono in rapporto tra di loro con numeri piccoli e costanti. Riprendendo l'esempio della formazione dell'acqua e del perossido di idrogeno. 1l di ossigeno reagisce con 2l di idrogeno a dare 2l di vapor-acqueo. 1l di ossigeno reagisce con 1l di idrogeno a dare 1l di perossido di idrogeno. 1:2:2 1:1:1 pag 3/6 Appunti di chimica 18/01/2008 Gay-Lussac enunciò: I volumi con i quali i gas si combinano tra loro, misurati in condizioni di pressione e temperatura uguali, stanno tra loro e tra i volumi dei composti in rapporti esprimibili con numeri piccoli ed interi. Il risultato ottenuto da Gay-Lussac non fu accettato da Dalton perché in evidente contraddizione con la teoria atomica, infatti ci si aspetterebbe: Che n-atomi di ossigeno reagiscano con 2-n atomi di idrogeno per dare n-atomi di acqua quindi 1:2:1 e non 1:2:2 come trovato da Gay-Lussac. (n è una variabile, un numero intero, quindi se n=1 2n=2 e cosi via.) Ma come era possibile questo considerando che n atomi di gas occupano lo stesso volume a parità di temperatura e pressione, ciò fu spiegato dall'avvocato Torinese con la passione della fisica e della chimica lo scienziato Avogadro. Avogadro, La teoria biatomica. Gli esperimenti di Gay-Lussac erano esatti, spetta ad Avogadro la corretta interpretazione degli stessi, attraverso la sua teoria biatomica. Egli si rese conto che gas come idrogeno, ossigeno, azoto, cloro e fluoro allo stato elementare non erano costituiti da singoli atomi ma da molecole biatomiche dello stesso elemento. Avogadro enunciò: Volumi uguali di gas diversi contengono nelle stesse condizioni di temperatura e pressione lo stesso numero di molecole. Secondo Dalton ci si aspetterebbe che un atomo di ossigeno reagisca con due atomi di idrogeno a dare una molecola di acqua nella realtà però si formano due molecole di acqua. Quindi rileggendo il risultato secondo Avogadro possiamo dire una molecola elementare di ossigeno reagisce con due molecole elementari di idrogeno per dare due molecole di acqua. Tale risultato si spiega meglio con la formazione di acido cloridrico a partire da idrogeno e cloro, anche qui ci si aspetterebbe che un atomo di cloro reagisca con un atomo di idrogeno a dare una molecola di acido cloridrico in realtà le molecole di acido cloridrico formate sono due. Rileggendo anche qui secondo Avogadro si può dire una molecola elementare di idrogeno (2 atomi di idrogeno) reagisce con una molecola elementare di cloro (2 atomi di cloro) per dare due molecole di acido cloridrico ognuna delle quali costituite da un atomo di cloro e un atomo di idrogeno. Ovvero; H2 + Cl2 --> 2HCl. Un altro italiano S. Cannizzaro, dimostrò la correttezza delle conclusioni di Avogadro che fino ad allora non erano ancora state accettate interamente dal mondo scientifico; La Molecola è la quantità più piccola di una sostanza che ne conserva tutte le proprietà chimiche e fisiche ed è formata da un gruppo di atomi (uguali o diversi) legati tra loro. pag 4/6 Appunti di chimica 18/01/2008 La mole La mole è una quantità di sostanza, dire; prelevare una mole di una determinata sostanza, indica prelevare una quantità della stessa che contiene un numero di atomi/molecole pari 6,023*10 23 atomi/molecole, tale numero è costante e prende il nome di numero di Avogadro o costante di Avogadro. E' chiaro che il peso di una mole di idrogeno e una mole di cloro sono diversi, cosi come quelli di una mole di alluminio e una mole di mercurio allo stato metallico pur contenendo tutti e quattro lo stesso identico numero di atomi/molecole (6,023*1023) per ogni mole. Quindi per esprimere la mole è necessario conoscere il peso degli atomi, per quanto sia precisa una bilancia risulta del tutto impossibile pesare i singoli atomi. Per poter ovviare alla impossibilità di poter disporre del peso reale di un atomo, si considerò il peso dell'atomo più leggero (l'idrogeno) considerandolo uguale ad 1u.m.a. (Unità di Massa Atomica) quindi un grammo di idrogeno è pari ad una mole di idrogeno che contiene quindi 6,023*10 23atomi, tale riferimento venne utilizzato per conoscere il peso atomico di tutti gli altri elementi rapportandoli appunto all'idrogeno, (una mole di gas alla temperatura di 0°C e alla pressione di 1atm occupa 22,4litri). Intorno al 1960 a seguito dell'utilizzo dello spettrometro di massa, si inizio a riferirsi alla dodicesima parte del peso di un atomo di carbonio 12, che meglio si prestava a tale utilizzo. Tuttora si fa riferimento all'isotopo 12 del carbonio. <<<<<<<<<<<<<Link italiani e Inglese alla spettrometria di massa (approfondimento), http://www.chem.uniroma1.it/museo/pagine_sito/strumenti/strum_VET_SIN/16_strumenti/spettrom.ht m http://it.wikipedia.org/wiki/Spettrometro_di_massa http://en.wikipedia.org/wiki/Mass_spectrometry Lo spettrometro di massa può misurare con estrema precisione la massa di elementi o molecole allo stato ionico (gli ioni sono elementi o molecole che hanno perso o acquistato elettroni rispetto al loro stato fondamentale in cui le somme degli elettroni e dei protoni in un singolo atomo/molecola si equivalgono, nello stato fondamentale gli atomi sono neutri mentre gli ioni hanno carica elettrica.) In un certo senso con la tecnica analitica della spettrometria di massa possiamo finalmente “pesare” i singoli atomi.>>>>>>>>> La scelta del carbonio non è casuale infatti il peso di una mole di carbonio 12 è uguale a 12g che numericamente è lo stesso del pA di un atomo di carbonio12 che è di 12u.m.a. Infatti dividendo il peso di una mole di carbonio 12 per il peso di un atomo di carbonio 12 si ottiene il numero di Avogadro. 12g 12*10-2Kg --------------------- = ------------------------- = 6,02*1023 NA 1,994*10-26Kg 1,994*10-26Kg NA E' il numero di atomi o molecole presenti in una mole di qualsivoglia sostanza. La massa molare (Mm) è la quantità di una sostanza espressa in grammi, che contiene un numero di pag 5/6 Appunti di chimica 18/01/2008 particelle elementari pari al NA. Quando dal peso di una sostanza voglio risalire al suo numero di moli devo dividere il peso misurato per la Mm. Esempio quante moli sono contenute in 22g di carbonio? 22(g) n (mol)C = --------------------- = 1,83 mol (di carbonio) 12 (g/mol) m(g) n° (mol) = --------------------Mm (g/mol) ; m(g) = n° (mol) * Mm (g/mol) Quindi conoscendo Mm posso risalire al numero di moli n° (mol) conoscendo il peso della sostanza m(g) e attraverso la formula inversa posso calcolare la massa m(g) dal n° (mol). Calcolo pA e pM Per gli elementi si preleva Mm dalla tavola periodica, mentre per i composti si esegue la somma delle Mm dei singoli elementi costituenti, avendo cura di moltiplicare ogni Mm per il numero a pedice. Peso atomico pA. Peso molecolare pM. Esempio. pM CO(NH3)2 = pA C + pA O + pA N*2+ pA H*6. pM CO(NH3)2 = 12 uma + 16 uma + 14 uma*2 + 1 uma*6 = 52 uma A questi due link due diverse tabelle degli elementi. http://claudiocorti.com/Periodic Table of Elements.pdf http://claudiocorti.com/tavola_periodica.pdf Da entrambe è possibile ricavare (tra le altre numerose informazioni utili) tutti i pA dei vari elementi con cui calcolare il pM di ogni sostanza conoscendo la sola formula minima o “formula bruta” delle molecole delle varie sostanze. pag 6/6 Appunti di chimica 18/01/2008 http://it.wikipedia.org/wiki/Formula_bruta La formula bruta non mi da alcuna informazione riguardo a come gli atomi sono tra di loro disposti/legati ma mi da solo informazioni sul loro numero in ogni singola molecola informazione sufficiente per il calcolo del pM. Un maggior numero di informazioni e dato dalla formula di struttura. http://it.wikipedia.org/wiki/Formula_di_struttura Molecole anche molto diverse nella formula di struttura possono avere la stessa formula bruta.