TDP Progetto N : 2 Classe: 4Aet DATA: 03/06/2017 Gruppo: 8 ALLIEVO: Davide Antoniol Alimentatore stabilizzato Specifiche Questo circuito è in grado di stabilizzare un segnale in ingresso in AC e fornire in uscita un segnale stabilizzato in DC che nel nostro caso può andare da 15V a 18V, tensione intesa positivamente perché nel nostro progetto viene utilizzato un regolatore di tensione negativa (LM337). La corrente massima sul carico può arrivare a 2A . La tensione di uscita viene fatta variare agendo sul potenziometro opportunamente collegato al regolatore variabile. Schema a Blocchi Mediante un raddrizzatore a ponte di graetz il segnale in AC già trasformato che viene applicato si raddrizza ed entra nel regolatore e mediante apposite resistenze si fa passare solamente una parte di corrente su di esso derivando l’altra sul transistor di potenza in modo da fornire più corrente al carico. Descrizione dei singoli blocchi 1 In/Raddrizzatore D1 T1 5 2 4 - + 8 4 + 1 BRIDGE 3 TRANSFORMER C1 Questa parte serve per raddrizzare la tensione che viene fornita in ingresso. Adottando quattro diodi disposti in configurazione a ponte di Graetz è possibile ottenere un segnale che è la somma di una semionda positiva più la semionda negativa capovolta (doppia semionda). Lo svantaggio di questo metodo è di avere una caduta di tensione pari a quella di due diodi in serie. Nel raddrizzare tensioni molto piccole si ha quindi una perdita e una distorsione eccessive. In parallelo alla tensione in uscita al ponte è stato posto un condensatore elettrolitico. La tensione alternata che arriva dal trasformatore, resa monodirezionale tramite i diodi, non ha ancora un valore costante: il suo valore cambia continuamente, passando da zero a un valore massimo, e questo accade nel nostro caso cinquanta volte in un secondo (f = 50 Hz). Il condensatore che si aggiunge al circuito funziona come serbatoio di riserva: immagazzina energia quando la tensione è massima e la restituisce quando la tensione tende a scendere. Calcoli di progetto: V0 15 18V VrOUT 5mV I 2 A 0 Regolatore usato LM337 RRR (LM337) = -77dB VR0 77 VRi 20log 2,3 VI ( 1 2 3 VR0 = 5 * 10 3 * 10 4 = 50V 4 10 2,81V 0,05) VM = VOMAX VO RL = ; VRi = VI = 18+3+1,405 = 22,405V 2 VM 22,405 11,20 = 2 I0 Calcolo del valore del condensatore elettrolitico: C= 2,9 * 10 3 2,9 *10 3 = =2589 F RL * r 11,20 0,1 Tensione sul condensatore VI Vc.max= VM + = 23,80V 2 Correnti nei diodi: I Id MEDIA = 0 1A 2 2,39 * Id MEDIA =7,55A Id MAX = r 2700 F Trasformatore: VDIODO = 0,6 V V VSEC VM 2VDIODO = 25,005V 2 25,005 =17,68 Veff VSEC.EFF = 2 VPRIMARIO = 230Veff Regolatore/adj D1N4007 ADJ U2 IN 1 2 3 OUT LM337K R1 180 R2F 1,5K R2F 470 C3 10u R2V 470 0 Dati dal costruttore: Vr =1,25V R 1 180 270 VO Vr (1 R 2 F R 2V ) R1 R 2 F R 2V ) 18(max) Vr (1 R1 R2F ) 15(min) Vr (1 R 1 Vr 1,25V Questa parte di circuito è il cuore del nostro progetto quella che praticamente fornisce una tensione costante in uscita. Tale tensione varia da 15 a 18 volt negativi agendo su un potenziometro sul piedino adj (adjustment) , Oltre alle resistenze appositamente calcolate per fornire la tensione stabilita in ingresso sono stati messi alcuni condensatori e diodi perché consigliati dal costruttore dell’integrato regolatore LM337. ADJ: Resistenze disponibili con le quali si ottiene una tensione accettabile: R1 180 R 2 F 1970 R 2V 470 max 18,19 Vo min 14,93 Non avendo una resistenza fissa da 1970 si è optato per la scelta di due resistenze in serie 1,5K +470 ) . Potenza dissipata P d =(Vin-Vout)I 0 =(28-15)*2=26W L’integrato LM non potendo supportare tutta questa potenza senza dissipatore, al limite circa 15W, si è scelta la soluzione di far passare quasi tutta la corrente del carico su un transistor di potenza in contenitore (TO-3) in modo da non avere problemi di dissipazione. Transistor di potenza Q1 R5 2QN3055 0,47 R3 D4 100 U3 2 22 D1N4007 B 1 A IN ADJ IN R2 OUT 3 OUT LM337K Questa parte di circuito ci permette di poter dissipare molta più potenza che con solo l’integrato regolatore. Nel nostro caso con tensioni negative di uscita è stato usato un transistor npn di potenza in contenitore TO-3 sigla 2N3055. La sigla 2N3055 indica un transistor NPN progettato per usi generici in applicazioni con alta corrente e media potenza, circuiti di amplificazione e commutazione. Il package TO3, può dissipare 115 watt di potenza; le caratteristiche elettriche primarie sono: 60 volt, 15 ampere, guadagno (Beta) da 20 a 70. Per partire la corrente in modo che la potenza dissipata sia quasi esclusivamente tutta sul transistor sono state scelte opportunamente le due resistenze R3 ed R5. Abbiamo scelto di far dissipare meno di 2W all’integrato ed i restanti al transistor. La resistenza R2 serve solamente per aumentare la tensione di break (Bv CE ), tipicamente tra 80 e 100 . Il diodo D4 serve per compensare la caduta di circa 0,6/0,7 volt tra emettitore e base. Calcolo resistenze R 3 ed R 5 : V AB = R 3 * I 3 = R 5 * I 5 1V I R5 R3 I R3 R5 I TOT I R 5 I R 3 Resistenze usate: R 3 =22 R 5 = 0,47 Il transistor TO-3 che abbiamo a disposizione è stato montato su un dissipatore metallico. Qui sotto riportati alcuni dati riguardanti la dissipazione di calore del transistor. C= CONTENITORE TRANSISTORE D= DISSIPATORE A= AMBINETE DOVE LAVORA IL TRANSISTORE Rjc = Resistenza termica fra junzione e contenitore Rcd = Resistenza termica fra contenitore e dissipatore Rda = Resistenza termica fra dissipatore e ambiente Rja = Resistenza termica fra junzione e ambiente, la somma di tutte le resistenze termiche. Rja = Rjc + Rcd + Rda La resistenza termica si può definire come salto di temperatura diviso la potenza T Rt = W P dissipata = ( Tj - Ta )/ Rja Dal manuale dei transistori si può conoscere la Tjmax e la Pmax per una temperatura del contenitore di 25 gradi ºC, pertanto per un 2N3055 si avrà Rjc = (220 ºC - 25 ºC)/ 115 W = 1.52 ºC/W Per sicurezza si usa una Tj pari a Tjmax moltiplicata per un fattore compreso tra 0.5 e 0.7 Rjc = Tj Tc P max Tj Ta P max Tc = Ta+ Pmax*(Rcd + Rda) Td = Ta + Pmax* Rda Rja = Dati raccolti sperimentalmente: I carico I colletore I base VCE ΔVlm337 V condensatore 2 1,89 39,1 9,52 11,06 30,69 A A mA V V V Conclusioni Questo progetto ci ha occupato per molto tempo, anche se realizzazione pratica è molto veloce, ci sono numerosi calcoli e concetti da tener presente. Si deve far molta attenzione ai calcoli di progetto ed è buona norma fare la simulazione con un programma come nel nostro caso Pspice di orcad per verificare le correnti e le potenze in gioco sul nostro progetto prima di montarlo e quindi ci permette di evitare errori di scelta dei componenti.