Programma - Parco nazionale del Vesuvio

POMIGLIANO JAZZ FESTIVAL
XVI edizione | 7-11 settembre 2011
Cimitile | Ottaviano | Pomigliano d’Arco
RICHARD GALLIANO-RAIZ-ORCHESTRA NAPOLETANA DI JAZZ
PIERANUNZI / PORTAL-SCLAVIS / MATINO feat.SALIS-BEZERRA-SENESE
COHEN-BALLARD / PAPALEO-MARCOTULLI-BIONDINI / NASTRO-MARTINO
GIOVANNI GUIDI UNKNOWN REBEL BAND / STEFANO BOLLANI
Esclusive nazionali, produzioni inedite, concerti-tributo, sperimentazioni musicali. Ancora, mostre, workshop
creativi, guide all’ascolto e tanti itinerari turistici. Torna, con numerose novità, il Pomigliano Jazz Festival.
Dal 7 all’11 settembre 2011 l’evento ideato e diretto da Onofrio Piccolo si presenta rinnovato, allargando i
suoi confini cittadini: non più concerti soltanto a Pomigliano d’Arco – da 15 anni sede storica del festival –
ma anche nei vicini comuni di Cimitile e Ottaviano. Con un cast multietnico e artisti provenienti non solo
dall’Italia, ma anche da Francia, Danimarca, Usa, Brasile, Portogallo e Israele. Tutti convocati a far
vibrare gentilmente le terre vesuviane.
La serata inaugurale della XVI edizione, mercoledì 7 settembre, dà appuntamento nelle misteriose
Basiliche paleocristiane e medioevali di Cimitile. In un concerto che sarà un unicum nazionale, il
fisarmonicista francese Richard Galliano, il cantautore Raiz e l’Orchestra Napoletana di Jazz diretta da
Mario Raja, per un inedito incontro musicale che da Buenos Aires conduce a Napoli attraverso i classici di
Astor Piazzolla (del quale Galliano era amico ed estimatore) e del repertorio partenopeo. In apertura il duo
piano-sassofono con Francesco Nastro e Giulio Martino. Questo speciale live, oltretutto, segna l’avvio di
una collaborazione tra il Comune di Cimitile e la Fondazione Pomigliano Jazz. I proventi della vendita
dei biglietti, al costo di 15 euro, contribuiranno al restauro di uno dei preziosi affreschi della Cappella
dei Santi Martiri, tra i primi esempi al mondo di pittura a soggetto cristiano.
La seconda serata, giovedì 8, si terrà invece al Palazzo Mediceo di Ottaviano, gioiello di architettura
barocca, sede dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e simbolo di legalità perché bene confiscato alla
camorra. Protagonista, la musica di Bach, Händel e Scarlatti rivista e attualizzata attraverso il pianoforte di
uno dei principali jazzisti italiani, Enrico Pieranunzi.
Dal 9 all’11 si torna a Pomigliano d’Arco, dove alla storica location del Parco Pubblico si affianca quella di
piazza Mercato. Si comincia con l’omaggio al grande Joe Zawinul con una band inedita di 8 elementi guidata
dal bassista Pippo Matino, con il percussionista brasiliano Jorge Bezerra (collaboratore di Zawinul nei
Syndicate), Antonello Salis e ospite d’eccezione James Senese. Si prosegue con due leggende del jazz
europeo: il 76enne compositore-sassofonista Michel Portal e il clarinettista Louis Sclavis, accompagnati da
Eric Echampard alla batteria e Bruno Chevillon al contrabbasso. Infine, sul palco allestito in piazza
Mercato, l’esibizione del quartetto del sassofonista Marco Spedaliere.
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Sabato 10, ancora, spazio al quartetto del trombettista israeliano Avishai Cohen, accompagnato dal pianista
Yonathan Avishai, dal contrabbassista Paolino Dalla Porta e dal batterista statunitense Jeff Ballard (già
al fianco di Chick Corea). A seguire il teatro-canzone del trio Rocco Papaleo, Rita Marcotulli, Luciano
Biondini nella performance “Basilicata Is on My Mind”, che ripercorre le musiche e le atmosfere del film
cult scritto e diretto dallo stesso Papaleo. In piazza Mercato, invece, il Simone Clarelli quartet.
In chiusura, domenica 11 settembre, spazio al jazz tricolore. Si comincia con il Danish Trio dell’eclettico
Stefano Bollani – accanto a lui, Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund alla batteria – si
prosegue con il pianista Giovanni Guidi e la sua sfavillante Unknown Rebel Band – ensemble di 9
musicisti, tra i più interessanti talenti che la scena italiana (e non solo), sulla falsa riga della Liberation Music
Orchestra – e si finisce con il Low Frequency Quartet del trombonista Alessandro Tedesco, che presenta
il nuovo album “Argonauta” edito dall’etichetta Itinera, costola produttiva del Pomigliano Jazz Festival.
Al Museo della Memoria di Pomigliano d’Arco si tiene, parallelamente, dal 9 all’11 settembre,
“Chiamata alle Arti”. Una mostra collettiva organizzata in collaborazione con il settore Politiche Giovanili
della Regione Campania attraverso l’Osservatorio Culture Giovanili e l’ANCI Campania, che ospita le
opere di giovani artisti: un affascinante viaggio esplorativo tra scrittura creativa, performing art,
pittura,
scultura, fotografia, arti digitali e fumetti.
L’edizione 2011 del Pomigliano Jazz Festival prevede, ovviamente, i seminari di guida all’ascolto del jazz diretti
dal pianista Francesco Nastro e dal critico musicale Pietro Mazzone, laboratori creativi per bambini e la
mostra “I colori del Jazz” - a cura di Carmine d’Onofrio - dedicata alle copertine dei dischi jazz. Inoltre,
una mostra-workshop con il fotografo romano Simone Cecchetti, organizzata dall’associazione Luna di Seta,
il workshop “Registrare il Jazz” allo studio di registrazione Magic Box e le guide di SoundContest.
Il festival, promosso dalla Fondazione Pomigliano Jazz e dal Comune di Pomigliano d’Arco con il
contributo dell’assessorato al Turismo della Regione Campania (attraverso il POR FESR 2007/2013 ob.
op. 1.12), è organizzato nell’ambito di un progetto di valorizzazione del territorio vesuviano-sommese-nolano frutto di una partnership con l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e i comuni di Cimitile, Ottaviano, Somma
Vesuviana, Ercolano, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase - e presenta da quest’anno nella sua
programmazione anche itinerari turistici. Un’iniziativa volta alla scoperta e alla valorizzazione dei siti
archeologici e delle risorse naturalistiche/enogastronomiche dei comuni coinvolti, che prevedono visite
guidate, escursioni e degustazioni di prodotti tipici.
Tutti gli eventi in cartellone, ad eccezione del concerto inaugurale, sono ad ingresso gratuito.
INFO: www.pomiglianojazz.com | tel.081 8032810 – 333 9506712
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Richard GALLIANO
RAIZ
Orchestra Napoletana di Jazz
diretta da Mario RAJA
mercoledì 7 settembre, 21.30
Basiliche Paleocristiane – Cimitile (NA)
La XVI edizione del Pomigliano Jazz si apre con un concerto d’eccezione, un’esclusiva nazionale che
celebra il legame tra Napoli e Buenos Aires. Da Piazzolla a Di Giacomo, per cantare il pathos latinomediterraneo. Per lasciar vibrare dita e gomiti sul bandonéon e percepire il senso contemporaneo
del novo tango, quella appassionata e appassionante disciplina che Astor Pantaleón Piazzolla,
laggiù dal suo Mar de la Plata, ha saputo divulgare in qualsiasi città del mondo. Oggi il genio del
musicista-compositore scomparso nel 1992 viene celebrato nell’intenso live che vede sul palco
l’Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario Raja – ensemble di 15 elementi nato nel 2005 – la
voce verace di Raiz e la speciale partecipazione di Richard Galliano, fisarmonicista e bandonéonista
francese, che al maestro argentino da anni ha dedicato i suoi studi fra jazz e tradizione. Accanto
alle creazioni del gatto (come veniva soprannominato Piazzolla), che hanno rivoluzionato la musica
argentina nella seconda metà del ‘900, troviamo i classici di Galliano e della tradizione partenopea
di ieri e di oggi. Ed è così che, senza confini e senza epoche, si alternano “Era de Maggio” e
“Passione” con “Lo Que Vendra” e “Michelangelo 70” di Piazzolla. Ancora, “Tammurriata nera” e
“Torna a Surriento” con “Nun te scurdà” degli Almamegretta e “Lazzari felici” di Pino Daniele. Oltre
a composizioni dello stesso Galliano – “Tango pour Claude”, “Poéme” – e dell’indimenticabile
Renato Carosone, “Caravan Petrol”. I proventi della vendita dei biglietti di ingresso (15 euro)
contribuiranno al restauro di uno dei preziosi affreschi della Cappella dei Santi Martiri, tra i primi
esempi al mondo di pittura a soggetto cristiano.
Mario Raja direzione e arrangiamenti, Richard Galliano fisarmonica, Raiz voce,
Marco Sannini, Matteo Franza, Gianfranco Campagnoli tromba,
Alessandro Tedesco, Roberto Schiano trombone,
Annibale Guarino, Marco Zurzolo, Enzo Nini, Giulio Martino, Nicola Rando sassofoni,
Pietro Condorelli chitarra, Andrea Rea pianoforte,
Aldo Vigorito contrabbasso, Giuseppe La Pusata batteria.
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Francesco NASTRO – Giulio Martino duo
mercoledì 7 settembre, 20.30
Basiliche Paleocristiane – Cimitile (NA)
La serata inaugurale della XVI edizione del Pomigliano Jazz Festival propone un duo inedito,
pianoforte e sassofono, che vede insieme Francesco Nastro e Giulio Martino. Pianista eclettico il
primo, dotato di grande lirismo, che vanta collaborazioni con Gary Peacock, Peter Erskine, Lester
Bowie, Don Moye, Bruno Tommaso, Pietro Condorelli. Sax contralto il secondo, ha suonato in
carriera (tra gli altri) con Elliot Zigmud, Steve Smith, Tom Kirkpatrick, Peggy Stern e Steve
Grossman, oltre che in alcuni lavori del maestro Roberto De Simone.
Due musicisti, diamanti della scena jazzistica campana e nazionale, che raccontano attraverso le
loro note due mondi apparentemente lontani, ma per certi versi simili: la musica classica e il jazz.
Un ponte fra due culture, che presenta la creazione di nuovi standard ricomposti da temi, o parte
di essi, tratti dalla letteratura pianistica classica. Inoltre, brani originali dal respiro più ampio si
intrecciano con improvvisazione e senso ritmico.
Si tratta, quindi, di partiture che attingono dall’uno e dall’altro linguaggio, anche dal punto di vista
della
grafia
musicale, e si
fondono
caratterizzandosi
per
la
loro
predisposizione
alla
contaminazione, ad una forte solarità e a una modernità intensa. Entrambi di estrazione musicale
colta, Nastro e Martino – pur con un background differente – propongono un raffinato mix di
generi e influenze, filtrate dal linguaggio jazzistico. Il tutto, prendendo spunto dalla recente
pubblicazione (in quartetto con Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Mario de Paola alla
batteria) per Itinera: “Waiting for A New World”. Un lavoro solare, lirico ed appassionato.
Francesco Nastro pianoforte
Giulio Martino sassofono contralto
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Enrico PIERANUNZI piano solo
musiche di BACH, HANDEL, SCARLATTI
giovedì 8 settembre, 20.30
Palazzo Mediceo – Ottaviano (NA)
Romano, classe 1949, Enrico Pieranunzi è da molti anni tra i protagonisti più noti ed apprezzati
della scena jazzistica internazionale. Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di 70 cd
a suo nome spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto e collaborando, in concerto o in
studio d’incisione, con Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc
Johnson, Joey Baron. Tre volte premiato come miglior musicista italiano nel “Top Jazz”, ha ricevuto
nel 1997 anche il “Django d’Or” come miglior musicista europeo. Ha portato la sua musica sui
palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal a
Copenaghen, da Berlino e Madrid a Tokyo, da Rio de Janeiro a Pechino, fino ad arrivare alla
recente tournée in Argentina e Uruguay. Al Pomigliano Jazz Festival, Pieranunzi ritorna per
presentare in piano solo un concerto-omaggio incentrato sulle musiche di Bach, Haendel e
Scarlatti. Il tutto partendo dalla recente pubblicazione discografica “1685” (CamJazz), che estende
e incrementa il riuscitissimo “Plays Scarlatti”, con un ulteriore valore aggiunto. In quel cd infatti le
sonate del grande Domenico erano origine o approdo di estemporanee improvvisazioni. Qui invece
i brani di Haendel, di Bach e dello stesso Scarlatti diventano addirittura generatori di altri brani.
Così da una sarabanda di Haendel sentiamo nascere una delicata, morbida bossa nova e da un
austero corale di Bach sentiamo sbocciare imprevedibilmente un evocativo motivo country. Musica
sorprendente, dunque, nuovo e appassionante capitolo di una ricerca personalissima e
spregiudicata attraverso la quale Pieranunzi ci porta con sé
in mondi sonori lontani, che egli
attualizza e ingloba nel proprio irrequieto, eclettico, originale universo espressivo.
Enrico Pieranunzi pianoforte
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Pippo MATINO Joe Zawinul tribute
con Jorge BEZERRA e Antonello SALIS
ospite James SENESE
venerdì 9 settembre, 20.30
Parco Pubblico – Pomigliano d’Arco (NA)
Joe Zawinul ha riscritto, prima coi Weather Report e in tempi più recenti con i Syndicate, le
coordinate della musica contemporanea e delle tecniche pianistiche, catturando i suoni e i colori
del mondo in una perfetta sintesi tra fusion, musica etnica e jazz. Al pianista e compositore
austriaco scomparso nel settembre del 2007, Pippo Matino, uno tra i migliori bassisti europei,
dedica un tributo con un ensemble di 8 elementi, che va oltre la nostalgia e la semplice
celebrazione. Da sempre legato alla musica di Zawinul e dei Weather Report, Matino guida la sua
band in un viaggio attraverso le ambientazioni americane e quelle mitteleuropee, raccontando una
parabola musicale che tocca vari punti del globo. Accanto a lui, oltre ai fedelissimi Claudio Romano
alla batteria e Giulio Martino al sax, troviamo il talentuoso Peter de Girolamo alle tastiere e la
giovane vocalist romana Silvia Barba, già protagonista con Matino del BassVoice Project. A dare
ulteriore forza e valore al combo, ci sono il percussionista brasiliano Jorge Bezerra - già al fianco di
Zawinul negli stessi Syndicate - e il fisarmonicista sardo Antonello Salis, da sempre legato alle
sonorità dei Weather Report. Inoltre, in occasione del concerto del Pomigliano Jazz Festival, la
formazione si completa con un ospite d’eccezione: James Senese, musicista dotato di un feeling
fuori dal comune e leader indiscusso dei mitici Napoli Centrale, veri precursori italiani del jazz-rock.
Insieme sul medesimo palco per un live i cui ingredienti sono groove, originalità, contaminazione e
la giusta dose di virtuosismo. E così, accanto a brani come “Black Market”, “Fast City” e “Dream
Clock” trovano spazio gemme del repertorio di Senese: da “Campagna” a “Dolce Malinconia”.
Pippo Matino basso elettrico
Jorge Junior Bezerra percussioni e voce
Antonello Salis fisarmonica
James Senese sassofoni
Giulio Martino sassofoni
Peter De Girolamo tastiere
Claudio Romano batteria
Silvia Barba voce
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Michel PORTAL quartet
feat. LOUIS SCLAVIS
venerdì 9 settembre, 22.15
Parco Pubblico - Pomigliano d’Arco (NA)
Francese di Bayonne, il compositore-clarinettista-sassofonista nato nel 1935 arriva per la prima
volta al Pomigliano Jazz Festival per uno speciale happening che lo vedrà protagonista, in
quartetto, con ospite il clarinettista Louis Sclavis. Artista spesso complice dell’arte cinematografica,
improvvisatore appassionato, geniale e inafferrabile, il francese Michel Portal è uno dei pochi
strumentisti in grado di arrivare a vertici assoluti sia nel jazz che nella musica classica, dove ha
suonato con i più grandi direttori e le maggiori orchestre europee. Nel suo curriculum si incontrano
esecuzioni di pagine di Mozart, Brahms, Schumann, Berg e collaborazioni con autori contemporanei
quali Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, Mauricio Kagel, alternativamente ad
esperienze “di confine” e ad altre riconducibili più direttamente all’alveo del jazz. Il polistrumentista
transalpino confida molto nell’inventiva del momento, nella scintilla creativa che può scoccare (e
solitamente accade) nel corso di un concerto e perciò è sua abitudine circondarsi di collaboratori
fidati con i quali intrecciare una proficua intesa. Come lo sono i musicisti che compongono il suo
attuale trio, nel quale, oltre al raffinatissimo contrabbassista Bruno Chevillon, spicca il grandissimo
batterista Eric Echampard. In questa speciale occasione si aggiungerà anche Louis Sclavis, per il
quale Portal ha rappresentato una importante fonte di ispirazione. Anch’egli strumentista
d’eccezione (celebre la sua opera “Napoli’s Walls” con brani dedicati anche al Vesuvio),
frequentemente sospeso fra dinamiche jazz e tessiture free-jazz, per disvelare l’arte del clarinetto
in ogni sua forma e colore.
Michel Portal clarinetti, sax soprano
Louis Sclavis clarinetti
Bruno Chevillon contrabbasso
Eric Echampard batteria
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Avishai COHEN quartet
sabato 10 settembre, 20.30
Parco Pubblico – Pomigliano d’Arco (NA)
Originario di Tel Aviv, Avishai Cohen inizia a coltivare la sua passione per la tromba all’età di otto
anni, esibendosi già due anni dopo con la big band del Rimon College. Influenzato nello stile oltre
che dal genio di Miles Davis, dai grandi Don Cherry, Louis Armstrong, Chet Baker e Clifford Brown,
inizia a proporre un proprio sound libero e improvvisativo fin da subito. Comincia così a girare il
mondo con la Young Israeli Philharmonic Orchestra diretta da Zubin Mehta e Kent Nagano.
Viene chiamato in sala d’incisione per numerosi lavori, dal jazz al rock alla musica pop e collabora
stabilmente con Keren Ann, Roy Hargrove, Dave Liebman, Arik Einstein, Gidi Gov e con il gruppo di
avant-funk newyorkese Lemon Juice. Nel 2003 pubblica il suo debutto discografico “The Trumpet
Player” (per la Fresh Sound New Talent), cui fanno seguito “Avanim” - registrato con la band Third
World Love - e la trilogia “The Big Rain”. In totale, tra dischi a suo nome e partecipazioni, è
apparso in più di 40 cd. Il suo ultimo album “Introducing Triveni” esce alla fine del 2010 e mostra,
ancora una volta, le sue notevoli capacità tecniche, la voglia di sperimentare e una costante
mescolanza sonora. All’inizio del 2011 è stato in tour con lo SFJAZZ Collective, un gruppo che
raccoglie alcuni dei migliori talenti della scena contemporanea. Ha, inoltre, dato vita con Enrico
Rava e Dave Douglas a un progetto per tre trombe, con la partecipazione di Uri Cane. Un’ulteriore
testimonianza delle sue doti, sempre più apprezzate dalla critica specializzata e della fama
crescente. Al Pomigliano Jazz Festival si esibisce in quartetto con il fido Yonathan Avishai al piano,
il contrabbassista Paolino Dalla Porta e il batterista californiano Jeff Ballard, già partner di Chick
Corea, Brad Mehldau, Ray Charles e Danilo Perez, solo per citarne alcuni.
Avishai Cohen tromba
Yonathan Avishai pianoforte
Paolino Dalla Porta contrabbasso
Jeff Ballard batteria
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PAPALEO - MARCOTULLI - BIONDINI
Basilicata Is on My Mind
sabato 10 settembre, 22.15
Parco Pubblico – Pomigliano d’Arco (NA)
Dal cinema alla musica il passo è assai breve. Ecco Rocco Papaleo tra i grandi del jazz. Sabato 10
settembre 2011 l’attore-regista lucano sarà in scena alla XVI edizione del Pomigliano Jazz Festival
col progetto “Basilicata Is on My Mind”. Ad accompagnarlo in questa nuova avventura artistica, la
pianista Rita Marcotulli - autrice della colonna sonora del pluripremiato “Basilicata coast to coast”
(due Nastri d’argento e tre David di Donatello) - e il fisarmonicista Luciano Biondini.
Uno show particolare nel quale il teatro-canzone di Papaleo e l’originale musicalità della Marcotulli
e di Biondini evocano le atmosfere picaresche e scanzonate del film cult che ha fatto innamorare
della Basilicata. Tra toni surreali e qualche puntata verso l’iperrealismo, il Sud diviene simbolo di
quell’Italia di provincia che in fondo si accontenta o meglio cerca di accontentarsi, pur insoddisfatta
dell’attuale andamento delle cose: dalla descrizione di un semplice oggetto, per cantarne la storia,
tra significati più immediati ed altri più reconditi o comunque simbolici, per arrivare a canzoni
d’amore dal tono più disteso, intrise di sottile malinconia.
Rocco Papaleo, prima ancora che attore cinematografico, nasce come uomo di palcoscenico che di
frequente si è avventurato sulla strada del teatro-canzone, fedele ad un’idea di teatro che ha
sempre portato avanti con estrema lucidità d’intenti, all’insegna di un’istrionica trasversalità.
Marcotulli e Biondini lo supportano con complicità e virtuosismi mai fini a se stessi. E così, Papaleo
in versione chansonnier, conferisce sostanza e concretezza interpretativa a quell’essenzialità di vita
propria del Meridione, sempre sospesa tra rassegnazione e sarcasmo misti ad un certo disincanto.
Rocco Papaleo voce e chitarra
Rita Marcotulli pianoforte
Luciano Biondini fisarmonica
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Stefano BOLLANI
Danish Trio
domenica 11 settembre, 20.30
Parco Pubblico - Pomigliano d’Arco (NA)
Artista inafferrabile, ladro di ogni genere alla tastiera, esperto esecutore o improvvisatore cool.
Come provare – per l’ennesima volta, e provvisoriamente – a descrivere le doti di Stefano Bollani?
Diplomato al Conservatorio di Firenze nel 1993, sì. In tour con Irene Grandi, Jovanotti, Raf, pure.
Partner privilegiato di Enrico Rava, Richard Galliano, Gato Barbieri, Pat Metheny, Lee Konitz, si sa.
Celebrato dalle testate specializzate di jazz in tutto il mondo, celebrato dai fan in tutti i suoi live.
Stefano Bollani suona composizioni classiche, suona il ritmo made in Brazil, suona il jazz degli
standard, suona il pop retro, suona la tradizione mitteleuropea, suona per i più moderni cantautori
italiani. Suona per progetti in duo – un esempio: con Chick Corea – e in terzetto come il Danish
Trio con cui è atteso al Pomigliano Jazz Festival nel giorno d’epilogo della XVI edizione. Il terzetto
che completa assieme al contrabbassista Jesper Bodilsen e al batterista Morten Lund, infatti, ha sin
qui pubblicato già due titoli: il debutto “Mi ritorni in mente” e il bis “Stone In the Water”, nei quali
si alternano evergreen della musica leggera italiana, ballad di Caetano Veloso e Tom Jobim e
sonate su Poulenc. Bollani è anche maschera-audio di spettacolari trasmissioni radiofoniche, autore
di libri (uno è dedicato a Renato Carosone), interprete di tributi ispirati alla letteratura di Raymond
Queneau, ed è l’emblema di come un musicista – oggi, in Italia e altrove – possa diventare una
star perché è, semplicemente, bravo. Un vero maestro del suo strumento: il pianoforte. Che lo
aspetta sul palcoscenico come un molo. Così con ironia, grazia, talento, coraggio, Stefano Bollani
torna in Campania per uno show imprevedibile che va al di là del repertorio.
Stefano Bollani pianoforte
Jesper Bodilsen contrabbasso
Morten Lund batteria
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Giovanni GUIDI Unknown Rebel Band
domenica 11 settembre, 22.15
Parco Pubblico – Pomigliano d’Arco (NA)
“Unknown rebel” è un percorso, una suite sulla libertà, su tutte le libertà. Quella delle grandi
rivoluzioni a cui presero parte migliaia di uomini, ribelli sconosciuti. Perché dietro ai grandi nomi
che sopravvivono alla storia, migliaia sono quelli che nel più completo anonimato la storia la fanno.
Ed è intorno a questi uomini che si muove il progetto ideato da Giovanni Guidi, uno tra i migliori
talenti della nuova generazione di jazzisti italiani.
Un concerto evocativo che racconta attraverso la musica storie di straordinaria libertà. Si passa
dalla Liberazione d’Italia, alla Primavera di Praga, attraverso i desaparecidos argentini e i comma
della legge Basaglia – che sancì la fine della segregazione per migliaia di malati psichici – le lotte
anticolonialiste in Sudafrica ed Algeria, la rivolta di piazza Tien an Men - da qui la denominazione
The Unknown Rebel, dalla foto di quel ribelle-studente sconosciuto in camicia bianca davanti ai
carri armati, entrato nell’immaginario collettivo attraverso una delle fotografie più potenti della
storia moderna - e la guerra civile spagnola del ’39. Arrivando al G8 e all’onda studentesca che in
questo periodo sta invadendo le piazze delle nostre città: ribelli sconosciuti del futuro. Musica che
diventa un gioco dell’oca della Resistenza e della Liberazione, raccontato metaforicamente
attraverso coloro che ne hanno fatto parte e che non conosceremo mai.
Al progetto partecipano nove giovani musicisti, tra i più interessanti musicisti che il panorama
nazionale (e non solo) abbia espresso negli ultimi anni. La musica composta dallo stesso Guidi si
muove sui grandi riferimenti orchestrali degli anni Sessanta e Settanta: dalla Liberation Music
Orchestra all’orchestra di Carla Bley e “We Insist! Freedom Suite Now” di Max Roach, incrociata e
mischiata alla tradizione popolare, quella italiana e oltre, attraverso i temi celebri che hanno
accompagnato i grandi movimenti civili.
Mauro Ottolini trombone
Mirco Rubegni e Fulvio Sigurtà tromba
Dan Kinzelman, Daniele Tittarelli e David Brutti sassofoni
Giovanni Guidi pianoforte
Joe Rehemer contrabbasso
Joao Lobo batteria
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Da quest’anno, alla storica location del Parco Pubblico di Pomigliano d’Arco si affianca quella di
piazza Mercato dove, a partire dalle 23, si esibiranno alcuni tra i migliori talenti campani.
Venerdì 9 settembre
Marco SPEDALIERE quartet
Il quartetto, capitanato dal sassofonista, polistrumentista e compositore, Marco Spedaliere (già al fianco di
Sara Jane Morris, Victor Fields, Eddie Henderson, Rosario Giuliani), si avvale della presenza giovani leoni della
scena jazz italiana. Dalla ritmica corposa e precisa al piano riflessivo e sicuro, il quartetto mostra un suono
potente e deciso, surreale e soprattutto giovane. Il gruppo presenta brani tratti dal primo cd "Stories", oltre a
un’anteprima del nuovo lavoro in uscita il prossimo autunno. Swing, free jazz, funk e altro ancora nella
scaletta che contiene anche un omaggio al grande John Coltrane.
Marco Spedaliere sassofoni, Mario Nappi pianoforte,
Guerino Rondolone contrabbasso, Emanuele Smimmo batteria.
Sabato 10 settembre
Simone CLARELLI quartet
Il quartetto di Simone Clarelli è una formazione poliedrica con una forte vocazione improvvisativa. Anche se
un ruolo importante è giocato dal materiale originale e dagli arrangiamenti, l’ensemble del vulcanico
sassofonista (già al fianco di Louis Sclavis, Pietro Condorelli, Piero Odorici) coglie nell’unicità del momento il
quid per costruire trame armoniche e ritmiche imprevedibili, difficilmente restringibili nella definizione di un
determinato “genere”. Il risultato è una musica dal forte impatto sonoro, con uno stile di matrice black.
Simone Clarelli sassofono contralto, Giuseppe Onofrietti pianoforte,
Salvatore Ponte contrabbasso, Giuseppe D’Alessandro batteria.
Domenica 11 settembre
Alessandro TEDESCO low frequency quartet
Il trombonista partenopeo Alessandro Tedesco, fido collaboratore di Marco Zurzolo, presenta con il suo Low
Frequency quartet, l’ultimo lavoro discografico “Argonauta”, pubblicato da Itinera. Un cd che mostra un suono
fresco e originale che denota una rara curiosità e un'apertura musicale non comune. Un mix accattivante dei
vari linguaggi del jazz, attraverso la commistione di più stili: il funky, il blues, il be bop e persino l’elettronica.
Musica in costante movimento, con dinamiche che variano repentinamente e atmosfere imprevedibili.
Alessandro Tedesco trombone, Giovanni Francesca chitarra elettrica,
Davide Costagliola basso elettrico, Gianluca Brugnano batteria.
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I COLORI DEL JAZZ
A cura di
Carmine d’Onofrio
Mostra delle copertine degli album e di fotografie di jazzisti
Parco Pubblico di Pomigliano d’Arco (NA), dal 9 all’11 settembre, h18-24.
I Colori del Jazz mette in mostra 48 copertine originali realizzate da grandi fotografi per grandi
album di musica jazz degli anni ‘60 e ‘70, da “Wave” di Antonio Carlos Jobim a “Miles In the Sky” di
Miles Davis, da “Belonging” di Jan Garbarek a “Passenger” di Gary Burton, passando per “Arbour Zena”
di Keith Jarreth e “The Touch” di Jimmy Stewart. Con le gemme fotografiche - tra gli altri - di Pete
Turner, Victor Atkins, Tadayuki Naito, Robert Holmgren, Lajos Keresztes. Prodotta da Pomigliano
Jazz e curata da Carmine D’Onofrio, la mostra rappresenta il secondo capitolo di Cover Art ‘n’Jazz,
tenutasi un anno fa nell’ambito della 15esima edizione del festival.
Il colore ha il potere di trasmettere una sensazione, uno stato emotivo. Un colore riesce a far intendere
l’umore e... percepire un suono. Un colore può anche quindi essere ascoltato e diviene espressione visiva di
un qualcosa di immateriale come lo è la musica jazz. MUSICA e FOTOGRAFIA sono due arti che spesso si
ritrovano insieme dando luogo a sperimentazioni e opere di grande interesse. La tentazione di dare un colore
al jazz è sempre stata molto viva fino a trasformarsi, attraverso la fotografia, in una costante che diventa la
vera e propria rappresentazione visiva della musica, in grado di attivare nell’ascoltatore quel fenomeno che va
sotto il nome di sinestesia (quando si riesce ad ascoltare musica e vedere colori). Appena la puntina comincia
a produrre la musica del vinile ci si trova dinanzi ad un fenomeno di simbiosi totale: il suono abbinato alla
visione dell’immagine diviene un corpo unico, una commistione di pensieri e sensazioni che si alimentano
vicendevolmente. Sembra che l’uno sia nato in funzione dell’altro. I colori applicati ad un’immagine sono così
dei messaggi subliminali di quanto è presente all’interno del disco stesso e lo si può riscontrare oltre che
attraverso l’ascolto della musica, anche semplicemente attraverso la lettura dei titoli degli album e dei brani, il
carattere degli artisti. Persino i ritratti, opportunamente filtrati, forniscono una rappresentazione dello stato
d’animo dell’artista in quel contesto storico-culturale e del suo approccio alla musica registrata. E’ questo lo
scopo della mostra, quello di esporre il lavoro di grandi fotografi per altrettanto famosi musicisti che hanno
affidato l’immagine del proprio lavoro alle loro mani.
L’allestimento prevede un’immersione totale nello spirito del jazz con un viaggio emozionante e poetico, sui
toni iconografici del colore fino al bianco e nero, attraverso lo sguardo a gigantografie e proiezioni video, oltre
naturalmente al nucleo centrale della mostra con le “Cover degli album”. Tutte le stampe fotografiche —
gigantografie dalle dimensioni di svariati metri quadrati — saranno realizzate in forex bordato in alluminio; per
gli LP invece kit espositivi in plexiglass costituiti da due pannelli “a sandwich”, sagomati per la copertina, con
cornice trasparente.
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CHIAMATA ALLE ARTI
Chiamata alle Arti al Pomigliano Jazz Festival. In collaborazione con l’ANCI Campania, la
Fondazione Pomigliano Jazz apre uno spazio espositivo interamente dedicato alla creatività
giovanile a cura dell’Osservatorio Comunicazione Partecipazione Culture Giovanili (OCPG) – istituito
in convenzione tra Settore Politiche Giovanili della Regione Campania e Dipartimento di Scienze
Politiche, Sociali e della Comunicazione dell’Università degli Studi di Salerno.
Tutti gli artisti iscritti alla webgallery regionale www.chiamatallearti.it presentano le proprie
produzioni artistiche nell’ambito della XVI edizione del Pomigliano Jazz Festival, dal 7 all’11
settembre 2011. “Chiamata alle Arti” nasce per incentivare la diffusione dell’espressività artistica
sul territorio. Per favorire la partecipazione giovanile e la crescita culturale, da sempre tra gli
obiettivi prioritari di Pomigliano Jazz. I percorsi espositivi saranno visitabili, tutti i giorni durante lo
svolgimento del festival fino a mezzanotte, presso il Museo della Memoria di Pomigliano d’Arco
(piazza Mercato), accompagnati da concerti di musica jazz e performance live. Un affascinante
viaggio esplorativo tra scrittura creativa (poesia, narrativa, sceneggiatura), musica e arti
visive tradizionali (pittura, scultura, fotografia, fumetto, corti) e digitali (graphic design, digital
art, videopoesia, videoteatro, video danza). Inoltre, verranno realizzate 10 postazioni mp3 per
ascolto band musicali e animazioni creative di bodypainting.
SIMONE CECCHETTI - MOSTRA & WORKSHOP
Simone Cecchetti, fotografo romano classe 1973, è specializzato in reportage live e ritrattistica.
Nella sua carriera ha fotografato oltre 2000 concerti di più di 600 artisti italiani e stranieri. Un suo
ritratto di Mick Jagger è stato in mostra nella retrospettiva "Mick Jagger. The photobook",
presentata nell'ambito del festival di fotografia Rencontres d'Arles. Collabora stabilmente con la
Corbis, prestigiosa agenzia statunitense fondata da Bill Gates ed è stato scelto per documentare
l'apertura e l'allestimento in backstage del MAXXI a Roma, il museo di architettura e arte
contemporanea progettato da Zaha Hadid. Nell’ambito del Pomigliano Jazz Festival, oltre a una
mostra dei suoi scatti - organizzata dall’associazione Luna di Seta, per la rassegna “Tuttaltr’Arte
2011”, a cura di Francesca Palumbo – tiene un workshop teorico pratico venerdì 9 settembre.
Cecchetti - definito dalla critica di settore come l’artista che ha dato nuovo significato ai ritratti
musicali dal vivo, catturando l’essenza umana autentica delle star – nella sua innumerevole galleria
di ritratti vede star del calibro di Madonna, Lady Gaga, Liza Minelli, Lenny Kravitz, Rolling Stones,
Roger Waters, Steven Tyler e Patty Smith.
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In collaborazione con Tempo di Viaggi, Pomigliano Jazz organizza dal 7 all’11 settembre
itinerari turistici gratuiti. Le prenotazioni sono individuali e si fermeranno una volta raggiunto il
numero massimo di partecipanti previsto.
TOUR GUIDATI
venerdì 9 settembre
Tour Cimitile - partenza in bus da Napoli, ore 17
sabato 10 settembre
Tour Monte Somma - partenza in bus da Napoli, ore 9
domenica 11 settembre
Tour Vesuvio - partenza in bus da Napoli, ore 9
VISITE ED ESCURSIONI GUIDATE
mercoledì 7 settembre
Basiliche Paleocristiane di Cimitile, dalle ore 17 (per chi acquista il biglietto del concerto)
Borgo Casamale di Somma Vesuviana, ore 17
giovedì 8 settembre
Basiliche Paleocristiane di Cimitile, dalle ore 17
Sentiero “Lungo i Cognoli” di Ottaviano, ore 16
venerdì 9 settembre
Sito archeologico di Somma Vesuviana, ore 10
sabato 10 settembre
Basiliche Paleocristiane di Cimitile, dalle ore 17
domenica 11 settembre
Basiliche Paleocristiane di Cimitile, dalle ore 17
Infoline:
081 551 05 55, dalle ore 9:30 alle ore 13
081 192 547 53, dalle ore 15:30 alle ore 19:30
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GUIDE ALL’ASCOLTO DEL JAZZ
Ritornano le Guide all’ascolto, in realtà veri e propri seminari di Storia del jazz, aggiornatissimi sotto il profilo
critico ed estetico, puntuali e rigorosi nell’illustrazione delle prassi e delle tecniche della musica afroamericana. O perlomeno così una volta si diceva per non ripetere la parola jazz. Oggi, agli inizi del secondo
decennio del ventunesimo secolo, il jazz è oramai un intero, vasto universo di linguaggi, un esperanto che
abbraccia le più disparate etnie, che incrocia altri stili e altri discorsi musicali. Un melting pot, si sarebbe detto
una ventina d’anni fa; o un crogiuolo di stili, proprio come accadeva a New Orleans più di un secolo fa,
quando – più o meno – tutto cominciava. Ed ecco allora il fil rouge, inaugurato lo scorso anno e rivelatosi così
fertile di riflessioni da attraversare le tematiche anche di questa nuova edizione. Semplicemente: il jazz così
come è suonato e fruito oggi, con le trasformazioni e le mutazioni anche antropologiche che lo attraversano.
Due temi su tutti: i nuovi standards, che abbiamo voluto simboleggiare nel titolo della canzone di Nick Drake
“Things behind the sun”, dalla bellezza veramente abbagliante; e le influenze della musica classica nel jazz.
Un tema vasto e complesso, di quelli che fanno tremare le vene e i polsi, ma che nasce da esigenze ben
precise: partecipare per credere. E però, con il Novecento ormai alle spalle, preso atto di ciò che il jazz mai
più potrà essere, rimane la necessità di raccontare. Di rivivere il passato della nostra musica
ripresentificandolo. Oltre ogni mitologia, perché la lezione dei grandi, delle pietre miliari del jazz, è stata forse
proprio questa: mai voltarsi indietro, innovare ad ogni costo – è lo splendido paradosso del jazz-, per
esprimere sempre più a fondo l’identità di questa musica. E così, a “ritratti” già presentati nelle scorse
edizioni, uno se ne aggiunge quest’anno, dedicato, a novant’anni dalla nascita, a Wardell Gray.
Gratuite e senza requisiti di accesso, le guide si articolano in discussioni, analisi di brani musicali, live
performance e incontri.
Dirette dal pianista Francesco Nastro e dal critico musicale Pietro Mazzone, le Guide si terranno nei giorni 9,
10 e 11 settembre presso la scuola Spazio Musica in via Locatelli 73, nelle vicinanze del Parco Pubblico.Le
iscrizioni
si
fermeranno
una
volta
raggiunto
il
numero
massimo
di
60
persone.
Ogni partecipante riceverà un attestato.
Programma - “Il jazz ai tempi del XXI secolo / 2”
venerdì 9 settembre - Things behind the sun. I nuovi standards: con Flavio Dapiran tromba,
Francesco Nastro pianoforte, Vittorio Pepe basso e Giuseppe La Pusata batteria.
sabato 10 settembre - Cercando un nuovo mondo. L’influenza della musica classica nel jazz: con
Giulio Martino sax, Francesco Nastro pianoforte, Marzio Langella basso, Mario De Paola batteria.
domenica 11 settembre - Twisted. Omaggio a Wardell Gray a novant’anni dalla nascita: con Jerry
Popolo sax, Francesco Nastro pianoforte, Aldo Vigorito contrabbasso, Claudio Romano batteria.
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“L’arte che suona” - Laboratori creativi per bambini
I laboratori creativi “l’arte che suona” sono attività ludico-didattiche fondate sull’interazione di
musica, scultura e pittura. Coordinati da Elena Ceravolo, esperta in didattica dell’arte
contemporanea, i laboratori giungono quest’anno alla loro settima edizione consecutiva. Le attività,
destinate a bambini dai 5 ai 12 anni, si terranno in orario pomeridiano tra piazza Mercato e il
Museo della Memoria, a Pomigliano d’Arco, venerdì 9 e sabato 11 settembre. Il tema dei laboratori
2011 sarà “I FantaStrumenti”: ogni bambino sarà guidato nella creazione di uno strumento
musicale con diverse tecniche pittoriche, per poi combinarlo con tutti gli altri elaborati fino a
comporre un grande, imprevedibile e coloratissimo puzzle.
Le guide di Sound Contest
Per rafforzare ulteriormente l’azione divulgativa del Festival, le Guide all’ascolto trovano una loro
ideale estensione sul web. Pomigliano Jazz ha invitato la rivista online Sound Contest ad elaborare
una serie di articoli dedicati agli artisti della quindicesima edizione. Gli articoli, pubblicati sui siti
pomiglianojazz.com e soundcontest.com, aiutano a conoscere meglio i musicisti e le loro
produzioni parlando sia ai neofiti del jazz sia a chi invece ha più esperienza.
Registrare il Jazz
La sedicesima edizione di Pomigliano Jazz ospita un workshop di registrazione, missaggio e
mastering di musica jazz. Il workshop è organizzato da Franco Cleopatra e si tiene nelle giornate
del 10, 11 e 12 settembre presso lo studio di registrazione Magic Box di Pomigliano d’Arco.
I partecipanti saranno coinvolti in una sessione di registrazione con musicisti jazz professionisti ed
avranno modo di assistere a tutte le fasi della produzione musicale, dal setup dei microfoni al
missaggio e mastering finale. Ai partecipanti è richiesta una conoscenza di base dei microfoni e di
almeno una digital audio workstation (cubase, logic, protools). Al termine del workshop sarà
rilasciato un attestato di partecipazione. La disponibilità è limitata ad un massimo di 10 persone. Il
costo è di 100 euro. Le iscrizioni sono a cura dello Studio Magic Box. Per informazioni, inviare una
email all’indirizzo [email protected] con nome, cognome e contatto telefonico oppure chiamare al
numero 3384440230.
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