POMIGLIANO JAZZ FESTIVAL XVI edizione | 7-11 settembre 2011 Cimitile | Ottaviano | Pomigliano d’Arco RICHARD GALLIANO-RAIZ-ORCHESTRA NAPOLETANA DI JAZZ PIERANUNZI / PORTAL-SCLAVIS / MATINO feat.SALIS-BEZERRA-SENESE COHEN-BALLARD / PAPALEO-MARCOTULLI-BIONDINI / NASTRO-MARTINO GIOVANNI GUIDI UNKNOWN REBEL BAND / STEFANO BOLLANI Esclusive nazionali, produzioni inedite, concerti-tributo, sperimentazioni musicali. Ancora, mostre, workshop creativi, guide all’ascolto e tanti itinerari turistici. Torna, con numerose novità, il Pomigliano Jazz Festival. Dal 7 all’11 settembre 2011 l’evento ideato e diretto da Onofrio Piccolo si presenta rinnovato, allargando i suoi confini cittadini: non più concerti soltanto a Pomigliano d’Arco – da 15 anni sede storica del festival – ma anche nei vicini comuni di Cimitile e Ottaviano. Con un cast multietnico e artisti provenienti non solo dall’Italia, ma anche da Francia, Danimarca, Usa, Brasile, Portogallo e Israele. Tutti convocati a far vibrare gentilmente le terre vesuviane. La serata inaugurale della XVI edizione, mercoledì 7 settembre, dà appuntamento nelle misteriose Basiliche paleocristiane e medioevali di Cimitile. In un concerto che sarà un unicum nazionale, il fisarmonicista francese Richard Galliano, il cantautore Raiz e l’Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario Raja, per un inedito incontro musicale che da Buenos Aires conduce a Napoli attraverso i classici di Astor Piazzolla (del quale Galliano era amico ed estimatore) e del repertorio partenopeo. In apertura il duo piano-sassofono con Francesco Nastro e Giulio Martino. Questo speciale live, oltretutto, segna l’avvio di una collaborazione tra il Comune di Cimitile e la Fondazione Pomigliano Jazz. I proventi della vendita dei biglietti, al costo di 15 euro, contribuiranno al restauro di uno dei preziosi affreschi della Cappella dei Santi Martiri, tra i primi esempi al mondo di pittura a soggetto cristiano. La seconda serata, giovedì 8, si terrà invece al Palazzo Mediceo di Ottaviano, gioiello di architettura barocca, sede dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e simbolo di legalità perché bene confiscato alla camorra. Protagonista, la musica di Bach, Händel e Scarlatti rivista e attualizzata attraverso il pianoforte di uno dei principali jazzisti italiani, Enrico Pieranunzi. Dal 9 all’11 si torna a Pomigliano d’Arco, dove alla storica location del Parco Pubblico si affianca quella di piazza Mercato. Si comincia con l’omaggio al grande Joe Zawinul con una band inedita di 8 elementi guidata dal bassista Pippo Matino, con il percussionista brasiliano Jorge Bezerra (collaboratore di Zawinul nei Syndicate), Antonello Salis e ospite d’eccezione James Senese. Si prosegue con due leggende del jazz europeo: il 76enne compositore-sassofonista Michel Portal e il clarinettista Louis Sclavis, accompagnati da Eric Echampard alla batteria e Bruno Chevillon al contrabbasso. Infine, sul palco allestito in piazza Mercato, l’esibizione del quartetto del sassofonista Marco Spedaliere. 1 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 Sabato 10, ancora, spazio al quartetto del trombettista israeliano Avishai Cohen, accompagnato dal pianista Yonathan Avishai, dal contrabbassista Paolino Dalla Porta e dal batterista statunitense Jeff Ballard (già al fianco di Chick Corea). A seguire il teatro-canzone del trio Rocco Papaleo, Rita Marcotulli, Luciano Biondini nella performance “Basilicata Is on My Mind”, che ripercorre le musiche e le atmosfere del film cult scritto e diretto dallo stesso Papaleo. In piazza Mercato, invece, il Simone Clarelli quartet. In chiusura, domenica 11 settembre, spazio al jazz tricolore. Si comincia con il Danish Trio dell’eclettico Stefano Bollani – accanto a lui, Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund alla batteria – si prosegue con il pianista Giovanni Guidi e la sua sfavillante Unknown Rebel Band – ensemble di 9 musicisti, tra i più interessanti talenti che la scena italiana (e non solo), sulla falsa riga della Liberation Music Orchestra – e si finisce con il Low Frequency Quartet del trombonista Alessandro Tedesco, che presenta il nuovo album “Argonauta” edito dall’etichetta Itinera, costola produttiva del Pomigliano Jazz Festival. Al Museo della Memoria di Pomigliano d’Arco si tiene, parallelamente, dal 9 all’11 settembre, “Chiamata alle Arti”. Una mostra collettiva organizzata in collaborazione con il settore Politiche Giovanili della Regione Campania attraverso l’Osservatorio Culture Giovanili e l’ANCI Campania, che ospita le opere di giovani artisti: un affascinante viaggio esplorativo tra scrittura creativa, performing art, pittura, scultura, fotografia, arti digitali e fumetti. L’edizione 2011 del Pomigliano Jazz Festival prevede, ovviamente, i seminari di guida all’ascolto del jazz diretti dal pianista Francesco Nastro e dal critico musicale Pietro Mazzone, laboratori creativi per bambini e la mostra “I colori del Jazz” - a cura di Carmine d’Onofrio - dedicata alle copertine dei dischi jazz. Inoltre, una mostra-workshop con il fotografo romano Simone Cecchetti, organizzata dall’associazione Luna di Seta, il workshop “Registrare il Jazz” allo studio di registrazione Magic Box e le guide di SoundContest. Il festival, promosso dalla Fondazione Pomigliano Jazz e dal Comune di Pomigliano d’Arco con il contributo dell’assessorato al Turismo della Regione Campania (attraverso il POR FESR 2007/2013 ob. op. 1.12), è organizzato nell’ambito di un progetto di valorizzazione del territorio vesuviano-sommese-nolano frutto di una partnership con l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e i comuni di Cimitile, Ottaviano, Somma Vesuviana, Ercolano, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase - e presenta da quest’anno nella sua programmazione anche itinerari turistici. Un’iniziativa volta alla scoperta e alla valorizzazione dei siti archeologici e delle risorse naturalistiche/enogastronomiche dei comuni coinvolti, che prevedono visite guidate, escursioni e degustazioni di prodotti tipici. Tutti gli eventi in cartellone, ad eccezione del concerto inaugurale, sono ad ingresso gratuito. INFO: www.pomiglianojazz.com | tel.081 8032810 – 333 9506712 2 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 Richard GALLIANO RAIZ Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario RAJA mercoledì 7 settembre, 21.30 Basiliche Paleocristiane – Cimitile (NA) La XVI edizione del Pomigliano Jazz si apre con un concerto d’eccezione, un’esclusiva nazionale che celebra il legame tra Napoli e Buenos Aires. Da Piazzolla a Di Giacomo, per cantare il pathos latinomediterraneo. Per lasciar vibrare dita e gomiti sul bandonéon e percepire il senso contemporaneo del novo tango, quella appassionata e appassionante disciplina che Astor Pantaleón Piazzolla, laggiù dal suo Mar de la Plata, ha saputo divulgare in qualsiasi città del mondo. Oggi il genio del musicista-compositore scomparso nel 1992 viene celebrato nell’intenso live che vede sul palco l’Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario Raja – ensemble di 15 elementi nato nel 2005 – la voce verace di Raiz e la speciale partecipazione di Richard Galliano, fisarmonicista e bandonéonista francese, che al maestro argentino da anni ha dedicato i suoi studi fra jazz e tradizione. Accanto alle creazioni del gatto (come veniva soprannominato Piazzolla), che hanno rivoluzionato la musica argentina nella seconda metà del ‘900, troviamo i classici di Galliano e della tradizione partenopea di ieri e di oggi. Ed è così che, senza confini e senza epoche, si alternano “Era de Maggio” e “Passione” con “Lo Que Vendra” e “Michelangelo 70” di Piazzolla. Ancora, “Tammurriata nera” e “Torna a Surriento” con “Nun te scurdà” degli Almamegretta e “Lazzari felici” di Pino Daniele. Oltre a composizioni dello stesso Galliano – “Tango pour Claude”, “Poéme” – e dell’indimenticabile Renato Carosone, “Caravan Petrol”. I proventi della vendita dei biglietti di ingresso (15 euro) contribuiranno al restauro di uno dei preziosi affreschi della Cappella dei Santi Martiri, tra i primi esempi al mondo di pittura a soggetto cristiano. Mario Raja direzione e arrangiamenti, Richard Galliano fisarmonica, Raiz voce, Marco Sannini, Matteo Franza, Gianfranco Campagnoli tromba, Alessandro Tedesco, Roberto Schiano trombone, Annibale Guarino, Marco Zurzolo, Enzo Nini, Giulio Martino, Nicola Rando sassofoni, Pietro Condorelli chitarra, Andrea Rea pianoforte, Aldo Vigorito contrabbasso, Giuseppe La Pusata batteria. 3 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 Francesco NASTRO – Giulio Martino duo mercoledì 7 settembre, 20.30 Basiliche Paleocristiane – Cimitile (NA) La serata inaugurale della XVI edizione del Pomigliano Jazz Festival propone un duo inedito, pianoforte e sassofono, che vede insieme Francesco Nastro e Giulio Martino. Pianista eclettico il primo, dotato di grande lirismo, che vanta collaborazioni con Gary Peacock, Peter Erskine, Lester Bowie, Don Moye, Bruno Tommaso, Pietro Condorelli. Sax contralto il secondo, ha suonato in carriera (tra gli altri) con Elliot Zigmud, Steve Smith, Tom Kirkpatrick, Peggy Stern e Steve Grossman, oltre che in alcuni lavori del maestro Roberto De Simone. Due musicisti, diamanti della scena jazzistica campana e nazionale, che raccontano attraverso le loro note due mondi apparentemente lontani, ma per certi versi simili: la musica classica e il jazz. Un ponte fra due culture, che presenta la creazione di nuovi standard ricomposti da temi, o parte di essi, tratti dalla letteratura pianistica classica. Inoltre, brani originali dal respiro più ampio si intrecciano con improvvisazione e senso ritmico. Si tratta, quindi, di partiture che attingono dall’uno e dall’altro linguaggio, anche dal punto di vista della grafia musicale, e si fondono caratterizzandosi per la loro predisposizione alla contaminazione, ad una forte solarità e a una modernità intensa. Entrambi di estrazione musicale colta, Nastro e Martino – pur con un background differente – propongono un raffinato mix di generi e influenze, filtrate dal linguaggio jazzistico. Il tutto, prendendo spunto dalla recente pubblicazione (in quartetto con Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Mario de Paola alla batteria) per Itinera: “Waiting for A New World”. Un lavoro solare, lirico ed appassionato. Francesco Nastro pianoforte Giulio Martino sassofono contralto 4 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 Enrico PIERANUNZI piano solo musiche di BACH, HANDEL, SCARLATTI giovedì 8 settembre, 20.30 Palazzo Mediceo – Ottaviano (NA) Romano, classe 1949, Enrico Pieranunzi è da molti anni tra i protagonisti più noti ed apprezzati della scena jazzistica internazionale. Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di 70 cd a suo nome spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron. Tre volte premiato come miglior musicista italiano nel “Top Jazz”, ha ricevuto nel 1997 anche il “Django d’Or” come miglior musicista europeo. Ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen, da Berlino e Madrid a Tokyo, da Rio de Janeiro a Pechino, fino ad arrivare alla recente tournée in Argentina e Uruguay. Al Pomigliano Jazz Festival, Pieranunzi ritorna per presentare in piano solo un concerto-omaggio incentrato sulle musiche di Bach, Haendel e Scarlatti. Il tutto partendo dalla recente pubblicazione discografica “1685” (CamJazz), che estende e incrementa il riuscitissimo “Plays Scarlatti”, con un ulteriore valore aggiunto. In quel cd infatti le sonate del grande Domenico erano origine o approdo di estemporanee improvvisazioni. Qui invece i brani di Haendel, di Bach e dello stesso Scarlatti diventano addirittura generatori di altri brani. Così da una sarabanda di Haendel sentiamo nascere una delicata, morbida bossa nova e da un austero corale di Bach sentiamo sbocciare imprevedibilmente un evocativo motivo country. Musica sorprendente, dunque, nuovo e appassionante capitolo di una ricerca personalissima e spregiudicata attraverso la quale Pieranunzi ci porta con sé in mondi sonori lontani, che egli attualizza e ingloba nel proprio irrequieto, eclettico, originale universo espressivo. Enrico Pieranunzi pianoforte 5 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 Pippo MATINO Joe Zawinul tribute con Jorge BEZERRA e Antonello SALIS ospite James SENESE venerdì 9 settembre, 20.30 Parco Pubblico – Pomigliano d’Arco (NA) Joe Zawinul ha riscritto, prima coi Weather Report e in tempi più recenti con i Syndicate, le coordinate della musica contemporanea e delle tecniche pianistiche, catturando i suoni e i colori del mondo in una perfetta sintesi tra fusion, musica etnica e jazz. Al pianista e compositore austriaco scomparso nel settembre del 2007, Pippo Matino, uno tra i migliori bassisti europei, dedica un tributo con un ensemble di 8 elementi, che va oltre la nostalgia e la semplice celebrazione. Da sempre legato alla musica di Zawinul e dei Weather Report, Matino guida la sua band in un viaggio attraverso le ambientazioni americane e quelle mitteleuropee, raccontando una parabola musicale che tocca vari punti del globo. Accanto a lui, oltre ai fedelissimi Claudio Romano alla batteria e Giulio Martino al sax, troviamo il talentuoso Peter de Girolamo alle tastiere e la giovane vocalist romana Silvia Barba, già protagonista con Matino del BassVoice Project. A dare ulteriore forza e valore al combo, ci sono il percussionista brasiliano Jorge Bezerra - già al fianco di Zawinul negli stessi Syndicate - e il fisarmonicista sardo Antonello Salis, da sempre legato alle sonorità dei Weather Report. Inoltre, in occasione del concerto del Pomigliano Jazz Festival, la formazione si completa con un ospite d’eccezione: James Senese, musicista dotato di un feeling fuori dal comune e leader indiscusso dei mitici Napoli Centrale, veri precursori italiani del jazz-rock. Insieme sul medesimo palco per un live i cui ingredienti sono groove, originalità, contaminazione e la giusta dose di virtuosismo. E così, accanto a brani come “Black Market”, “Fast City” e “Dream Clock” trovano spazio gemme del repertorio di Senese: da “Campagna” a “Dolce Malinconia”. Pippo Matino basso elettrico Jorge Junior Bezerra percussioni e voce Antonello Salis fisarmonica James Senese sassofoni Giulio Martino sassofoni Peter De Girolamo tastiere Claudio Romano batteria Silvia Barba voce 6 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 Michel PORTAL quartet feat. LOUIS SCLAVIS venerdì 9 settembre, 22.15 Parco Pubblico - Pomigliano d’Arco (NA) Francese di Bayonne, il compositore-clarinettista-sassofonista nato nel 1935 arriva per la prima volta al Pomigliano Jazz Festival per uno speciale happening che lo vedrà protagonista, in quartetto, con ospite il clarinettista Louis Sclavis. Artista spesso complice dell’arte cinematografica, improvvisatore appassionato, geniale e inafferrabile, il francese Michel Portal è uno dei pochi strumentisti in grado di arrivare a vertici assoluti sia nel jazz che nella musica classica, dove ha suonato con i più grandi direttori e le maggiori orchestre europee. Nel suo curriculum si incontrano esecuzioni di pagine di Mozart, Brahms, Schumann, Berg e collaborazioni con autori contemporanei quali Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, Mauricio Kagel, alternativamente ad esperienze “di confine” e ad altre riconducibili più direttamente all’alveo del jazz. Il polistrumentista transalpino confida molto nell’inventiva del momento, nella scintilla creativa che può scoccare (e solitamente accade) nel corso di un concerto e perciò è sua abitudine circondarsi di collaboratori fidati con i quali intrecciare una proficua intesa. Come lo sono i musicisti che compongono il suo attuale trio, nel quale, oltre al raffinatissimo contrabbassista Bruno Chevillon, spicca il grandissimo batterista Eric Echampard. In questa speciale occasione si aggiungerà anche Louis Sclavis, per il quale Portal ha rappresentato una importante fonte di ispirazione. Anch’egli strumentista d’eccezione (celebre la sua opera “Napoli’s Walls” con brani dedicati anche al Vesuvio), frequentemente sospeso fra dinamiche jazz e tessiture free-jazz, per disvelare l’arte del clarinetto in ogni sua forma e colore. Michel Portal clarinetti, sax soprano Louis Sclavis clarinetti Bruno Chevillon contrabbasso Eric Echampard batteria 7 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 Avishai COHEN quartet sabato 10 settembre, 20.30 Parco Pubblico – Pomigliano d’Arco (NA) Originario di Tel Aviv, Avishai Cohen inizia a coltivare la sua passione per la tromba all’età di otto anni, esibendosi già due anni dopo con la big band del Rimon College. Influenzato nello stile oltre che dal genio di Miles Davis, dai grandi Don Cherry, Louis Armstrong, Chet Baker e Clifford Brown, inizia a proporre un proprio sound libero e improvvisativo fin da subito. Comincia così a girare il mondo con la Young Israeli Philharmonic Orchestra diretta da Zubin Mehta e Kent Nagano. Viene chiamato in sala d’incisione per numerosi lavori, dal jazz al rock alla musica pop e collabora stabilmente con Keren Ann, Roy Hargrove, Dave Liebman, Arik Einstein, Gidi Gov e con il gruppo di avant-funk newyorkese Lemon Juice. Nel 2003 pubblica il suo debutto discografico “The Trumpet Player” (per la Fresh Sound New Talent), cui fanno seguito “Avanim” - registrato con la band Third World Love - e la trilogia “The Big Rain”. In totale, tra dischi a suo nome e partecipazioni, è apparso in più di 40 cd. Il suo ultimo album “Introducing Triveni” esce alla fine del 2010 e mostra, ancora una volta, le sue notevoli capacità tecniche, la voglia di sperimentare e una costante mescolanza sonora. All’inizio del 2011 è stato in tour con lo SFJAZZ Collective, un gruppo che raccoglie alcuni dei migliori talenti della scena contemporanea. Ha, inoltre, dato vita con Enrico Rava e Dave Douglas a un progetto per tre trombe, con la partecipazione di Uri Cane. Un’ulteriore testimonianza delle sue doti, sempre più apprezzate dalla critica specializzata e della fama crescente. Al Pomigliano Jazz Festival si esibisce in quartetto con il fido Yonathan Avishai al piano, il contrabbassista Paolino Dalla Porta e il batterista californiano Jeff Ballard, già partner di Chick Corea, Brad Mehldau, Ray Charles e Danilo Perez, solo per citarne alcuni. Avishai Cohen tromba Yonathan Avishai pianoforte Paolino Dalla Porta contrabbasso Jeff Ballard batteria 8 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 PAPALEO - MARCOTULLI - BIONDINI Basilicata Is on My Mind sabato 10 settembre, 22.15 Parco Pubblico – Pomigliano d’Arco (NA) Dal cinema alla musica il passo è assai breve. Ecco Rocco Papaleo tra i grandi del jazz. Sabato 10 settembre 2011 l’attore-regista lucano sarà in scena alla XVI edizione del Pomigliano Jazz Festival col progetto “Basilicata Is on My Mind”. Ad accompagnarlo in questa nuova avventura artistica, la pianista Rita Marcotulli - autrice della colonna sonora del pluripremiato “Basilicata coast to coast” (due Nastri d’argento e tre David di Donatello) - e il fisarmonicista Luciano Biondini. Uno show particolare nel quale il teatro-canzone di Papaleo e l’originale musicalità della Marcotulli e di Biondini evocano le atmosfere picaresche e scanzonate del film cult che ha fatto innamorare della Basilicata. Tra toni surreali e qualche puntata verso l’iperrealismo, il Sud diviene simbolo di quell’Italia di provincia che in fondo si accontenta o meglio cerca di accontentarsi, pur insoddisfatta dell’attuale andamento delle cose: dalla descrizione di un semplice oggetto, per cantarne la storia, tra significati più immediati ed altri più reconditi o comunque simbolici, per arrivare a canzoni d’amore dal tono più disteso, intrise di sottile malinconia. Rocco Papaleo, prima ancora che attore cinematografico, nasce come uomo di palcoscenico che di frequente si è avventurato sulla strada del teatro-canzone, fedele ad un’idea di teatro che ha sempre portato avanti con estrema lucidità d’intenti, all’insegna di un’istrionica trasversalità. Marcotulli e Biondini lo supportano con complicità e virtuosismi mai fini a se stessi. E così, Papaleo in versione chansonnier, conferisce sostanza e concretezza interpretativa a quell’essenzialità di vita propria del Meridione, sempre sospesa tra rassegnazione e sarcasmo misti ad un certo disincanto. Rocco Papaleo voce e chitarra Rita Marcotulli pianoforte Luciano Biondini fisarmonica 9 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 Stefano BOLLANI Danish Trio domenica 11 settembre, 20.30 Parco Pubblico - Pomigliano d’Arco (NA) Artista inafferrabile, ladro di ogni genere alla tastiera, esperto esecutore o improvvisatore cool. Come provare – per l’ennesima volta, e provvisoriamente – a descrivere le doti di Stefano Bollani? Diplomato al Conservatorio di Firenze nel 1993, sì. In tour con Irene Grandi, Jovanotti, Raf, pure. Partner privilegiato di Enrico Rava, Richard Galliano, Gato Barbieri, Pat Metheny, Lee Konitz, si sa. Celebrato dalle testate specializzate di jazz in tutto il mondo, celebrato dai fan in tutti i suoi live. Stefano Bollani suona composizioni classiche, suona il ritmo made in Brazil, suona il jazz degli standard, suona il pop retro, suona la tradizione mitteleuropea, suona per i più moderni cantautori italiani. Suona per progetti in duo – un esempio: con Chick Corea – e in terzetto come il Danish Trio con cui è atteso al Pomigliano Jazz Festival nel giorno d’epilogo della XVI edizione. Il terzetto che completa assieme al contrabbassista Jesper Bodilsen e al batterista Morten Lund, infatti, ha sin qui pubblicato già due titoli: il debutto “Mi ritorni in mente” e il bis “Stone In the Water”, nei quali si alternano evergreen della musica leggera italiana, ballad di Caetano Veloso e Tom Jobim e sonate su Poulenc. Bollani è anche maschera-audio di spettacolari trasmissioni radiofoniche, autore di libri (uno è dedicato a Renato Carosone), interprete di tributi ispirati alla letteratura di Raymond Queneau, ed è l’emblema di come un musicista – oggi, in Italia e altrove – possa diventare una star perché è, semplicemente, bravo. Un vero maestro del suo strumento: il pianoforte. Che lo aspetta sul palcoscenico come un molo. Così con ironia, grazia, talento, coraggio, Stefano Bollani torna in Campania per uno show imprevedibile che va al di là del repertorio. Stefano Bollani pianoforte Jesper Bodilsen contrabbasso Morten Lund batteria 10 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 Giovanni GUIDI Unknown Rebel Band domenica 11 settembre, 22.15 Parco Pubblico – Pomigliano d’Arco (NA) “Unknown rebel” è un percorso, una suite sulla libertà, su tutte le libertà. Quella delle grandi rivoluzioni a cui presero parte migliaia di uomini, ribelli sconosciuti. Perché dietro ai grandi nomi che sopravvivono alla storia, migliaia sono quelli che nel più completo anonimato la storia la fanno. Ed è intorno a questi uomini che si muove il progetto ideato da Giovanni Guidi, uno tra i migliori talenti della nuova generazione di jazzisti italiani. Un concerto evocativo che racconta attraverso la musica storie di straordinaria libertà. Si passa dalla Liberazione d’Italia, alla Primavera di Praga, attraverso i desaparecidos argentini e i comma della legge Basaglia – che sancì la fine della segregazione per migliaia di malati psichici – le lotte anticolonialiste in Sudafrica ed Algeria, la rivolta di piazza Tien an Men - da qui la denominazione The Unknown Rebel, dalla foto di quel ribelle-studente sconosciuto in camicia bianca davanti ai carri armati, entrato nell’immaginario collettivo attraverso una delle fotografie più potenti della storia moderna - e la guerra civile spagnola del ’39. Arrivando al G8 e all’onda studentesca che in questo periodo sta invadendo le piazze delle nostre città: ribelli sconosciuti del futuro. Musica che diventa un gioco dell’oca della Resistenza e della Liberazione, raccontato metaforicamente attraverso coloro che ne hanno fatto parte e che non conosceremo mai. Al progetto partecipano nove giovani musicisti, tra i più interessanti musicisti che il panorama nazionale (e non solo) abbia espresso negli ultimi anni. La musica composta dallo stesso Guidi si muove sui grandi riferimenti orchestrali degli anni Sessanta e Settanta: dalla Liberation Music Orchestra all’orchestra di Carla Bley e “We Insist! Freedom Suite Now” di Max Roach, incrociata e mischiata alla tradizione popolare, quella italiana e oltre, attraverso i temi celebri che hanno accompagnato i grandi movimenti civili. Mauro Ottolini trombone Mirco Rubegni e Fulvio Sigurtà tromba Dan Kinzelman, Daniele Tittarelli e David Brutti sassofoni Giovanni Guidi pianoforte Joe Rehemer contrabbasso Joao Lobo batteria 11 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 Da quest’anno, alla storica location del Parco Pubblico di Pomigliano d’Arco si affianca quella di piazza Mercato dove, a partire dalle 23, si esibiranno alcuni tra i migliori talenti campani. Venerdì 9 settembre Marco SPEDALIERE quartet Il quartetto, capitanato dal sassofonista, polistrumentista e compositore, Marco Spedaliere (già al fianco di Sara Jane Morris, Victor Fields, Eddie Henderson, Rosario Giuliani), si avvale della presenza giovani leoni della scena jazz italiana. Dalla ritmica corposa e precisa al piano riflessivo e sicuro, il quartetto mostra un suono potente e deciso, surreale e soprattutto giovane. Il gruppo presenta brani tratti dal primo cd "Stories", oltre a un’anteprima del nuovo lavoro in uscita il prossimo autunno. Swing, free jazz, funk e altro ancora nella scaletta che contiene anche un omaggio al grande John Coltrane. Marco Spedaliere sassofoni, Mario Nappi pianoforte, Guerino Rondolone contrabbasso, Emanuele Smimmo batteria. Sabato 10 settembre Simone CLARELLI quartet Il quartetto di Simone Clarelli è una formazione poliedrica con una forte vocazione improvvisativa. Anche se un ruolo importante è giocato dal materiale originale e dagli arrangiamenti, l’ensemble del vulcanico sassofonista (già al fianco di Louis Sclavis, Pietro Condorelli, Piero Odorici) coglie nell’unicità del momento il quid per costruire trame armoniche e ritmiche imprevedibili, difficilmente restringibili nella definizione di un determinato “genere”. Il risultato è una musica dal forte impatto sonoro, con uno stile di matrice black. Simone Clarelli sassofono contralto, Giuseppe Onofrietti pianoforte, Salvatore Ponte contrabbasso, Giuseppe D’Alessandro batteria. Domenica 11 settembre Alessandro TEDESCO low frequency quartet Il trombonista partenopeo Alessandro Tedesco, fido collaboratore di Marco Zurzolo, presenta con il suo Low Frequency quartet, l’ultimo lavoro discografico “Argonauta”, pubblicato da Itinera. Un cd che mostra un suono fresco e originale che denota una rara curiosità e un'apertura musicale non comune. Un mix accattivante dei vari linguaggi del jazz, attraverso la commistione di più stili: il funky, il blues, il be bop e persino l’elettronica. Musica in costante movimento, con dinamiche che variano repentinamente e atmosfere imprevedibili. Alessandro Tedesco trombone, Giovanni Francesca chitarra elettrica, Davide Costagliola basso elettrico, Gianluca Brugnano batteria. 12 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 I COLORI DEL JAZZ A cura di Carmine d’Onofrio Mostra delle copertine degli album e di fotografie di jazzisti Parco Pubblico di Pomigliano d’Arco (NA), dal 9 all’11 settembre, h18-24. I Colori del Jazz mette in mostra 48 copertine originali realizzate da grandi fotografi per grandi album di musica jazz degli anni ‘60 e ‘70, da “Wave” di Antonio Carlos Jobim a “Miles In the Sky” di Miles Davis, da “Belonging” di Jan Garbarek a “Passenger” di Gary Burton, passando per “Arbour Zena” di Keith Jarreth e “The Touch” di Jimmy Stewart. Con le gemme fotografiche - tra gli altri - di Pete Turner, Victor Atkins, Tadayuki Naito, Robert Holmgren, Lajos Keresztes. Prodotta da Pomigliano Jazz e curata da Carmine D’Onofrio, la mostra rappresenta il secondo capitolo di Cover Art ‘n’Jazz, tenutasi un anno fa nell’ambito della 15esima edizione del festival. Il colore ha il potere di trasmettere una sensazione, uno stato emotivo. Un colore riesce a far intendere l’umore e... percepire un suono. Un colore può anche quindi essere ascoltato e diviene espressione visiva di un qualcosa di immateriale come lo è la musica jazz. MUSICA e FOTOGRAFIA sono due arti che spesso si ritrovano insieme dando luogo a sperimentazioni e opere di grande interesse. La tentazione di dare un colore al jazz è sempre stata molto viva fino a trasformarsi, attraverso la fotografia, in una costante che diventa la vera e propria rappresentazione visiva della musica, in grado di attivare nell’ascoltatore quel fenomeno che va sotto il nome di sinestesia (quando si riesce ad ascoltare musica e vedere colori). Appena la puntina comincia a produrre la musica del vinile ci si trova dinanzi ad un fenomeno di simbiosi totale: il suono abbinato alla visione dell’immagine diviene un corpo unico, una commistione di pensieri e sensazioni che si alimentano vicendevolmente. Sembra che l’uno sia nato in funzione dell’altro. I colori applicati ad un’immagine sono così dei messaggi subliminali di quanto è presente all’interno del disco stesso e lo si può riscontrare oltre che attraverso l’ascolto della musica, anche semplicemente attraverso la lettura dei titoli degli album e dei brani, il carattere degli artisti. Persino i ritratti, opportunamente filtrati, forniscono una rappresentazione dello stato d’animo dell’artista in quel contesto storico-culturale e del suo approccio alla musica registrata. E’ questo lo scopo della mostra, quello di esporre il lavoro di grandi fotografi per altrettanto famosi musicisti che hanno affidato l’immagine del proprio lavoro alle loro mani. L’allestimento prevede un’immersione totale nello spirito del jazz con un viaggio emozionante e poetico, sui toni iconografici del colore fino al bianco e nero, attraverso lo sguardo a gigantografie e proiezioni video, oltre naturalmente al nucleo centrale della mostra con le “Cover degli album”. Tutte le stampe fotografiche — gigantografie dalle dimensioni di svariati metri quadrati — saranno realizzate in forex bordato in alluminio; per gli LP invece kit espositivi in plexiglass costituiti da due pannelli “a sandwich”, sagomati per la copertina, con cornice trasparente. 13 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 CHIAMATA ALLE ARTI Chiamata alle Arti al Pomigliano Jazz Festival. In collaborazione con l’ANCI Campania, la Fondazione Pomigliano Jazz apre uno spazio espositivo interamente dedicato alla creatività giovanile a cura dell’Osservatorio Comunicazione Partecipazione Culture Giovanili (OCPG) – istituito in convenzione tra Settore Politiche Giovanili della Regione Campania e Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione dell’Università degli Studi di Salerno. Tutti gli artisti iscritti alla webgallery regionale www.chiamatallearti.it presentano le proprie produzioni artistiche nell’ambito della XVI edizione del Pomigliano Jazz Festival, dal 7 all’11 settembre 2011. “Chiamata alle Arti” nasce per incentivare la diffusione dell’espressività artistica sul territorio. Per favorire la partecipazione giovanile e la crescita culturale, da sempre tra gli obiettivi prioritari di Pomigliano Jazz. I percorsi espositivi saranno visitabili, tutti i giorni durante lo svolgimento del festival fino a mezzanotte, presso il Museo della Memoria di Pomigliano d’Arco (piazza Mercato), accompagnati da concerti di musica jazz e performance live. Un affascinante viaggio esplorativo tra scrittura creativa (poesia, narrativa, sceneggiatura), musica e arti visive tradizionali (pittura, scultura, fotografia, fumetto, corti) e digitali (graphic design, digital art, videopoesia, videoteatro, video danza). Inoltre, verranno realizzate 10 postazioni mp3 per ascolto band musicali e animazioni creative di bodypainting. SIMONE CECCHETTI - MOSTRA & WORKSHOP Simone Cecchetti, fotografo romano classe 1973, è specializzato in reportage live e ritrattistica. Nella sua carriera ha fotografato oltre 2000 concerti di più di 600 artisti italiani e stranieri. Un suo ritratto di Mick Jagger è stato in mostra nella retrospettiva "Mick Jagger. The photobook", presentata nell'ambito del festival di fotografia Rencontres d'Arles. Collabora stabilmente con la Corbis, prestigiosa agenzia statunitense fondata da Bill Gates ed è stato scelto per documentare l'apertura e l'allestimento in backstage del MAXXI a Roma, il museo di architettura e arte contemporanea progettato da Zaha Hadid. Nell’ambito del Pomigliano Jazz Festival, oltre a una mostra dei suoi scatti - organizzata dall’associazione Luna di Seta, per la rassegna “Tuttaltr’Arte 2011”, a cura di Francesca Palumbo – tiene un workshop teorico pratico venerdì 9 settembre. Cecchetti - definito dalla critica di settore come l’artista che ha dato nuovo significato ai ritratti musicali dal vivo, catturando l’essenza umana autentica delle star – nella sua innumerevole galleria di ritratti vede star del calibro di Madonna, Lady Gaga, Liza Minelli, Lenny Kravitz, Rolling Stones, Roger Waters, Steven Tyler e Patty Smith. 14 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 In collaborazione con Tempo di Viaggi, Pomigliano Jazz organizza dal 7 all’11 settembre itinerari turistici gratuiti. Le prenotazioni sono individuali e si fermeranno una volta raggiunto il numero massimo di partecipanti previsto. TOUR GUIDATI venerdì 9 settembre Tour Cimitile - partenza in bus da Napoli, ore 17 sabato 10 settembre Tour Monte Somma - partenza in bus da Napoli, ore 9 domenica 11 settembre Tour Vesuvio - partenza in bus da Napoli, ore 9 VISITE ED ESCURSIONI GUIDATE mercoledì 7 settembre Basiliche Paleocristiane di Cimitile, dalle ore 17 (per chi acquista il biglietto del concerto) Borgo Casamale di Somma Vesuviana, ore 17 giovedì 8 settembre Basiliche Paleocristiane di Cimitile, dalle ore 17 Sentiero “Lungo i Cognoli” di Ottaviano, ore 16 venerdì 9 settembre Sito archeologico di Somma Vesuviana, ore 10 sabato 10 settembre Basiliche Paleocristiane di Cimitile, dalle ore 17 domenica 11 settembre Basiliche Paleocristiane di Cimitile, dalle ore 17 Infoline: 081 551 05 55, dalle ore 9:30 alle ore 13 081 192 547 53, dalle ore 15:30 alle ore 19:30 15 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 GUIDE ALL’ASCOLTO DEL JAZZ Ritornano le Guide all’ascolto, in realtà veri e propri seminari di Storia del jazz, aggiornatissimi sotto il profilo critico ed estetico, puntuali e rigorosi nell’illustrazione delle prassi e delle tecniche della musica afroamericana. O perlomeno così una volta si diceva per non ripetere la parola jazz. Oggi, agli inizi del secondo decennio del ventunesimo secolo, il jazz è oramai un intero, vasto universo di linguaggi, un esperanto che abbraccia le più disparate etnie, che incrocia altri stili e altri discorsi musicali. Un melting pot, si sarebbe detto una ventina d’anni fa; o un crogiuolo di stili, proprio come accadeva a New Orleans più di un secolo fa, quando – più o meno – tutto cominciava. Ed ecco allora il fil rouge, inaugurato lo scorso anno e rivelatosi così fertile di riflessioni da attraversare le tematiche anche di questa nuova edizione. Semplicemente: il jazz così come è suonato e fruito oggi, con le trasformazioni e le mutazioni anche antropologiche che lo attraversano. Due temi su tutti: i nuovi standards, che abbiamo voluto simboleggiare nel titolo della canzone di Nick Drake “Things behind the sun”, dalla bellezza veramente abbagliante; e le influenze della musica classica nel jazz. Un tema vasto e complesso, di quelli che fanno tremare le vene e i polsi, ma che nasce da esigenze ben precise: partecipare per credere. E però, con il Novecento ormai alle spalle, preso atto di ciò che il jazz mai più potrà essere, rimane la necessità di raccontare. Di rivivere il passato della nostra musica ripresentificandolo. Oltre ogni mitologia, perché la lezione dei grandi, delle pietre miliari del jazz, è stata forse proprio questa: mai voltarsi indietro, innovare ad ogni costo – è lo splendido paradosso del jazz-, per esprimere sempre più a fondo l’identità di questa musica. E così, a “ritratti” già presentati nelle scorse edizioni, uno se ne aggiunge quest’anno, dedicato, a novant’anni dalla nascita, a Wardell Gray. Gratuite e senza requisiti di accesso, le guide si articolano in discussioni, analisi di brani musicali, live performance e incontri. Dirette dal pianista Francesco Nastro e dal critico musicale Pietro Mazzone, le Guide si terranno nei giorni 9, 10 e 11 settembre presso la scuola Spazio Musica in via Locatelli 73, nelle vicinanze del Parco Pubblico.Le iscrizioni si fermeranno una volta raggiunto il numero massimo di 60 persone. Ogni partecipante riceverà un attestato. Programma - “Il jazz ai tempi del XXI secolo / 2” venerdì 9 settembre - Things behind the sun. I nuovi standards: con Flavio Dapiran tromba, Francesco Nastro pianoforte, Vittorio Pepe basso e Giuseppe La Pusata batteria. sabato 10 settembre - Cercando un nuovo mondo. L’influenza della musica classica nel jazz: con Giulio Martino sax, Francesco Nastro pianoforte, Marzio Langella basso, Mario De Paola batteria. domenica 11 settembre - Twisted. Omaggio a Wardell Gray a novant’anni dalla nascita: con Jerry Popolo sax, Francesco Nastro pianoforte, Aldo Vigorito contrabbasso, Claudio Romano batteria. 16 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215 “L’arte che suona” - Laboratori creativi per bambini I laboratori creativi “l’arte che suona” sono attività ludico-didattiche fondate sull’interazione di musica, scultura e pittura. Coordinati da Elena Ceravolo, esperta in didattica dell’arte contemporanea, i laboratori giungono quest’anno alla loro settima edizione consecutiva. Le attività, destinate a bambini dai 5 ai 12 anni, si terranno in orario pomeridiano tra piazza Mercato e il Museo della Memoria, a Pomigliano d’Arco, venerdì 9 e sabato 11 settembre. Il tema dei laboratori 2011 sarà “I FantaStrumenti”: ogni bambino sarà guidato nella creazione di uno strumento musicale con diverse tecniche pittoriche, per poi combinarlo con tutti gli altri elaborati fino a comporre un grande, imprevedibile e coloratissimo puzzle. Le guide di Sound Contest Per rafforzare ulteriormente l’azione divulgativa del Festival, le Guide all’ascolto trovano una loro ideale estensione sul web. Pomigliano Jazz ha invitato la rivista online Sound Contest ad elaborare una serie di articoli dedicati agli artisti della quindicesima edizione. Gli articoli, pubblicati sui siti pomiglianojazz.com e soundcontest.com, aiutano a conoscere meglio i musicisti e le loro produzioni parlando sia ai neofiti del jazz sia a chi invece ha più esperienza. Registrare il Jazz La sedicesima edizione di Pomigliano Jazz ospita un workshop di registrazione, missaggio e mastering di musica jazz. Il workshop è organizzato da Franco Cleopatra e si tiene nelle giornate del 10, 11 e 12 settembre presso lo studio di registrazione Magic Box di Pomigliano d’Arco. I partecipanti saranno coinvolti in una sessione di registrazione con musicisti jazz professionisti ed avranno modo di assistere a tutte le fasi della produzione musicale, dal setup dei microfoni al missaggio e mastering finale. Ai partecipanti è richiesta una conoscenza di base dei microfoni e di almeno una digital audio workstation (cubase, logic, protools). Al termine del workshop sarà rilasciato un attestato di partecipazione. La disponibilità è limitata ad un massimo di 10 persone. Il costo è di 100 euro. Le iscrizioni sono a cura dello Studio Magic Box. Per informazioni, inviare una email all’indirizzo [email protected] con nome, cognome e contatto telefonico oppure chiamare al numero 3384440230. 17 ufficio stampa: [email protected] umberto di micco tel. 349 2679541 | gianni valentino tel. 347 5491215