L’Osservatorio studierà i campioni prelevati nello spazio Polvere di stelle a Capodimonte C STELLA CERVASIO apodimonte alle stelle. Un laboratorio sotterraneo per riprodurre e studiare le condizioni di Marte. Il ruolo di top-team nell’analisi della polvere delle comete raccolta nella missione americana Stardust: è in vista un rilancio per l’Osservatorio astronomico di Capodimonte, che dal primo novembre ha un nuovo direttore: è Luigi Colangeli, leccese ma “napoletano” da 15 anni, il primo “uomo del Sud” dopo un secolo esatto. Cento anni fa Emanuele Fergola, che diresse la Specola tra il 1899 e il 1910, dovette cedere il posto a una serie di astronomi che il caso ha voluto tutti del nord. Il predecessore di Colangeli, il padovano Massimo Capaccioli, è passato a dirigere il Vst, il mega-telescopio costruito con il contributo degli studiosi di Capodimonte per il quale è stato istituito un apposito centro. «Guardo Napoli con affetto — dice il professore, astrofisico ed esperto di robotica al servizio dello studio del cosmo — ma con quello spirito critico che conserva chi viene da un’altra città. Vogliamo far crescere la scienza ma anche questo territorio, che ha sempre risposto bene alle nostre sollecitazioni. Per questo ho già chiesto un incontro al sindaco». SEGUE A PAGINA XVI XVI LA REPUBBLICA - NAPOLI LETTERE E COMMENTI SABATO 12 NOVEMBRE 2005 SEGUE DALLA PRIMA DI CRONACA POLVERE DI STELLE A CAPODIMONTE Guyana francese e che dovrà studiare per la prima volta direttamente i grani di polvere emessi da una cometa che si avvicina al Sole. Nei prossimi mesi l’Osservatorio sarà poi protagonista assoluto sul palcoscenico internazionale dell’astrofisica: all’inizio del 2006, OLANGELI è l’uomo della quando sarà di ritorno la missione polvere di stelle. Sua è una Usa Stardust, Napoli sarà team “di telecamera ad altissima risoluzione prima analisi”, ovvero l’unico laboratorio spaziale che sarà uno italiano incaricato di lavorare degli esperimenti di punta della per i primi sei mesi per trarre più importante missione dell’Esa, dati dallo studio delle polveri di l’agenzia spaziale europea. Dalla una cometa prelevata nello spazio sonda che esplorerà Mercurio, le dalle sonde americane. «Purtroppo prime immagini, riprese da questo non ci hanno assegnato ancora strumento, arriveranno proprio fondi dedicati per questo importante a Capodimonte. Colangeli è e delicato lavoro. In un simile anche responsabile dello strumento clima di riduzione di finanziamenti spaziale “Giada” che si trova per la ricerca, aggravato a bordo del satellite Rosetta, lanciato nel marzo 2004 dalla C dalla Tremonti — osserva il neodirettore dell’Osservatorio — dobbiamo contare sull’uso che l’industria può fare delle nostre strumentazioni. Per esempio noi sviluppiamo sensori per la polvere presa dalla superficie di Marte o dalle stelle che stanno riscuotendo l’interesse delle industrie che si occupano di monitoraggio ambientale ». Napoli ha prodotto tecnologia anche lavorando al telescopio di Castelgrande, in Basilicata, attivo tra qualche mese. E c’è da giurare che qualcuno si dimostrerà interessato anche alle sofisticate “invenzioni” degli studiosi di Capodimonte, che sono in tutto cento tra ricercatori, amministratori e contrattisti. Si rafforzerà il legame con il quartiere, importante polo culturale con il museo di Capodimonte. La collaborazione con l’Unione astrofili è fondamentale: nelle sere di eclissi sono loro a condurre le visite guidate. Presto i primi appuntamenti: la sonda di Venus Express è appena partita, ma nel giro di pochi mesi si potrà vedere l’atmosfera di Venere. Poi si potrà assistere agli esperimenti di astrofisica attuati nel bunker scavato sotto l’Osservatorio, dove si studiano il sistema solare, le stelle e le galassie e i loro comportamenti. «L’Osservatorio è una risorsa del territorio — dice Colangeli — non vogliamo solo svolgere un ruolo nello sviluppo scientifico, ma anche nella crescita culturale». STELLA CERVASIO