TERRITORIO
Il paese presenta una morfologia irregolare e possiede ingenti giacimenti minerari, molti dei quali
non sono mai stati sfruttati. E’ soggetto a frequenti manifestazioni sismiche di notevole intensità
che hanno spesso provocato gravi danni e perdite ingenti in termine di vite umane.
Il territorio è dominato da un altopiano centrale che raggiunge i 1220 m di altitudine ed è
circondato da catene montuose. I monti Elburz, a nord, digradano nella pianura costiera bagnata
da mar Caspio e raggiungono il punto più elevato nella cima del monte Damavand (5604 m).
Lungo il confine occidentale il complesso orografico dei monti Zagros si estende a sud-est della
regione prospiciente il golfo Persico. A est dell’altopiano centrale sorgono catene montuose di
entità inferiore, come il Kopet Dag, al confine del Turkmenistan. Le aree montuose del paese, con
l’eccezione degli altipiani piuttosto fertili delle province orientale e occidentale dell’Azerbaigian,
ubicate nell’Iran settentrionale, sono soggette a fenomeni di erosione e sono, quindi, improduttive;
la depressione litoranea del mar Caspio è invece ricoperta da un lussureggiante manto forestale.
L’unica estensione paineggiante del paese, oltre alla pianura caspita, è la piana del Khuzistan, che
si estende a ovest, al confine con l’Iraq.
Gran parte dell’Iran centrale è occupato da due estesi deserti, inospitali e disabitati: il Dasht-i-Lut,
di roccia e di sabbia, e il Daqsht-i-Kavir, di sale. Durante l’inverno e la primavera nel Dasht-i-Kavir,
estremamente arido nelle altre stagioni, scorrono modesti corsi d’acqua, che danno origine a
piccoli laghi e paludi.
La maggior parte dei corsi d’acqua dell’Iran hanno un regime torrentizio e si formano nel periodo
dell’anno in cui le precipitazioni sono più frequenti. I rari fiumi permanenti scorrono lungo i
versanti dei monti che si affacciano sul mar Caspio, sul golfo Persico o sul golfo di Oman. Il fiume
Karun, che scorre dai monti Zagros fino allo Shat al-Arab a Khorramshar, è l’unico navigabile del
paese. Oltre al mar Caspio, l’Iran possiede bacini lacustri, molto ampi e ad alto contenuto salino, la
cui estensione è limitata durante l’estate; il maggiore è il lago di Urmia, situato a nord-ovest del
paese.
CLIMA, FLORA, FAUNA
Il clima dell’Iran è di tipo continentale, con estati particolarmente caldi lungo il litorale che si
affaccia sul golfo Persico e il golfo di Oman. Sugli altipiani centrali il clima è più temperato, ma
estremamente arido. Marcate sono le escursioni termiche, diurne e stagionali: le temperature
medie nei mesi di gennaio e luglio a Teheran sono rispettivamente di 2°C e 29°C, mentre le
temperature medie durante i mesi ad Abadan, più a sud, sono di 12°C e di 36°C. La media
annuale delle precipitazioni a Teheran e ad Abadan è rispettivamente di 246 mm. La zona più
umida è rappresentata dal versante settentrionale dei monti Elburz, dove il clima è influenzato
dalla presenza del mar Caspio. Durante l’inverno le temperature possono scendere al di sotto dello
zero.
Le forme di vegetazione prevalenti nel paese sono di tipo desertico e steppico: piante spinose,
graminacee e bassi arbusti: Su monti Zagros crescono invece boschi di querce, olmi e noci. La
vegetazione è particolarmente ricca sui versanti settentrionali dei monti Elburz e sulla piana del
Caspio, dove crescono olmi, querce, frassini e faggi, a cui si aggiungono sempreverdi e arbusti. Tra
le specie animali presenti nel paese si annoverano volpi, lupi, iene, sciacalli, leopardi, cervi,
porcospini, stambecchi, orsi, tassi, donnole e tigri. Nell’entroterra sono diffusi fagiani e pernici,
mentre lungo le coste del golfo Persico vivono pellicani e fenicotteri. Il mar Caspio è popolato da
storioni, trote, carpe, salmoni, coregoni e aringhe.
POPOLAZIONE
Quasi la metà della popolazione dell’Iran (45,6%) è composta da persiani, discendenti dei popoli
indoeuropei provenienti dall’Asia centrale che invasero il paese durante il secondo millennio a.C. Il
resto della popolazione consiste di Azeri e Turcomanni (16.8%), Curdi (9%) e altri gruppi etnici
spesso nomadi, come i Luri, i biluci, gli Arabi e i Bactiari. In base alla stima del 1995, la
popolazione del paese è di 60.892.809 abitanti, con una densità media di 40 unità/Kmq, ed è
insediata in gran parte nelle regioni settentrionali e occidentali. Il tasso di urbanizzazione, che si
attesta intorno al 59% (1995), ha subito un aumento nel corso degli anni ’70 e ’80. La capitale e
maggiore città del paese è Teheran (6.620.461 abitanti nel 1992); altri centri di rilievo sono
Mashhad e Esfahan.
LINGUA E RELIGIONE
La lingua ufficiale dell’Iran è il persiano moderno o farsi, una delle lingue indoiraniche. I testi scritti
in farsi, un idioma emerso durante la fase medio-persiana dell’evoluzione della lingua persiana
vengono stilati in alfabeto arabo, dal quale il farsi ha tratto numerosi vocaboli
Diverse minoranze etniche del paese hanno mantenuto i loro idiomi.
La religione ufficiale dell’Iran è l’Islamismo di corrente scita praticato da una percentuale superiore
al 95% della popolazione. Circa il 4% della popolazione è costituito da musulmani Sanniti; il paese
ospita inoltre minoranze religiose di Cristiani, Ebrei, seguaci dello zoroastrismo e Bahai, tutte
confessioni che anno subito le campagne di repressione promosse dal governo.
ORDINAMENTO DELLO STATO
L’ordinamento monarchico costituzionale dell’Iran, inaugurato nel 1906, ebbe termine nel 1979.
Nel medesimo anno venne istituita una repubblica islamica in virtù dell’applicazione, previa
consultazione referendaria, di una nuova costituzione, in base alla quale i principi dell’Islam
avrebbero costituito il fondamento dei rapporti sociali, politici ed economici. Le deliberazioni del
governo sono soggette alla supervisione di un’autorità religiosa denominata Faghih. In Iran il
capo dello stato e dell’esecutivo è un presidente eletto a suffragio diretto che rimane in carica per
quattro anni e al quale viene demandato il compito di nominare un Gabinetto. Il potere legislativo
esercitato da un parlamento unicamerale, il Majlis, in cui 270 membri, deputati eletti a suffragio
universale dai cittadini di età superiore ai 16 anni per un periodo di quattro anni, hanno la facoltà
di chiedere le dimissioni del presidente esprimendo un voto di sfiducia. Le leggi promulgate dal
Majlis devono essere approvate dal consiglio. Il più alto tribunale in Iran è la Corte Suprema,
il cui presidente viene nominato dal Faghih. Inoltre nel 1982 sono stati introdotti i tribunali
rivoluzionari islamici e i codici conformi alla legge islamica (shariah) per consentire una più rapida
esecuzione delle pene che includono la pena capitale.
L’Iran è diviso in 24 province (Ostan), suddivise in 195 contee e 500 distretti, a loro volta ripartiti
in villaggi e municipalità. Gli ufficiali di distretto e della provincia vengono nominati dal governo
centrale; ogni minucipalità elegge il proprio sindaco.
STORIA
Il nome Iran, che ha sostituito nel 1953 quello occidentalizzato di Persia, significa “Terra degli Arii”,
costa dominante dei popoli indoeuropei.
I Persiani occuparono la parte meridionale dell’altopiano Iranico intorno al VI secolo a.C. Il loro
dominio, iniziato con Ciro e proseguito da Cambise, Dario e Serse, si estese fino a comprendere
tutta la regione tra Gracia, Egitto e India. Alessandro Magno e i Romani decretarono la progressiva
decadenza dall’impero persiano, finchè gli Arabi prima e, successivamente, i Turchi e i mOngoli ne
invasero più volte il territorio.
A partire dal 1925 la dinastia Pahlavi intraprese una politica di modernizzazione, mirando, con i
redditi dell’estrazione del petrolio, ad una trasformazione radicale del Paese.
Tuttavia, la riforma agraria e la costruzione dell’industrie, strade, scuole e ospedali, che dovevano
portare a un miglioramento socio-economico della popolazione, finirono col toccare gli interessi
della casta religiosa e dei notabili. Inoltre i contadini, non abituati a gestire direttamente i fondi
agricoli, ben presto si indebitarono. Si sparse così un certo malcontento e ciò offrì al clero il
pretesto per inscenare manifestazioni di protesta contro lo scià. Il susseguirsi di scontri contro le
forze dell’ordine acuì i contrasti e costrinse lo scià all’esilio. Dal 1979 è divenuto una repubblica
islamica, dominata dal clero, che ha ripristinato molto usi e costumi propri della tradizione religiosa
(le donne sono tornate a vestire il chador e la viticoltura è quasi scomparsa per il divieto di
produrre vino).
Nel 1980 l’Iran è stato coinvolto in un conflitto con l’Iraq per il possesso dello Shatt al Arab. La
guerra, durata nove anni, è costata centinaia di migliaia di vite umane ed ha assorbito ingenti
risorse finanziarie, bloccando ulteriormente ogni forma di sviluppo interno. Dopo la vittoria del
moderato Sayed Mohamed Khatami alle elezioni presidenziali del 1997, l’Iran appare avviarsi un
moderato processo di apertura economica e sociale.
ECONOMIA
Le cospicue entrate provenienti dall’industria petrolifera furono all’origine del rapido decollo
dell’economia iraniana nel corso degli anni Sessanta Settanta. A seguito della rivoluzione islamica,
tuttavia, l’aflusso di capitali esteri e il tasso di sviluppo di nuove industrie diminuì sensibilmente.
PETROLIO
L’Iran è famosa per la notevole produzione petrolifera: i principali giacimenti di petrolio, che si
concentrano al confine del golfo Persico, nella regione sud occidentale del paese, vengono stimati
tra i più grandi del mondo e sono sufficienti a mantenere gli attuali livelli di produzione per altri 75
anni. L’Iran, che possiede le riserve di gas naturale più ricche del pianeta, nazionalizzò l’industria
petro_
lifera nel 1951; da allora la produzione viene controllata dal locale Ministero del Petrolio. Dai primi
anni Novanta vengono prodotti annualmente circa 1,25 miliardi di barili di petrolio e 35,1 miliardi di
m di gas naturale. L’esportazione petrolifera diminuì alla fine degli anni Ottanta per evitare la
caduta dei pezzi.
AGRICOLTURA
In base a un piano di riforma agraria iniziato in Iran negli anni Cinquanta, furono ridistribuiti tra i
contadini circa 800.000 ettari di terreni. Il 24,7% della forza lavoro attiva nel paese è oggi
impiegata in questo settore. Tra i prodotti principali si annoverano grano, orzo, patate e riso, oltre
a barbabietole da zucchero, miglio, canna da zucchero, pomodori, tè, datteri, olive, agrumi,
tabacco e semi oleosi. Diffuso è l’allevamento di ovini, caprini, equini, cammelli, bufali e volatili da
cortile. Dalle uova di storione pescato nel mar Caspio si ricava una pregiata qualità di caviale.
INDUSTRIA
In Iran la produzione industriale su larga scala si sviluppò negli anni Settanta e oggi il settore
occupa l11% della forza lavoro. Le industrie più importanti sono quelle petrolchimiche, tessile,
alimentari, di attrezzature, laterizi, acciaio, autoveicoli. L’Iran è noto per l’artigianato dei tappeti,
tessuti e annodati, e degli scialli di seta. Circa l’11% dei lavoratori è impiegato nell’industria.
L’industria estrattiva, oltre che sul petrolio, è basata sulla presenza di riserve di carbone, ferro,
rame, piombo,zinco e cromite,argento, magasnese, sale, magnesite E ZOLFO.
FLUSSI MONETARI E COMMERCIO
L’unità monetaria iraniana è il rial, suddiviso in 100 dinar ed emesso dalla Banca Markazi, fondata
nel 1960 e controllata dal governo n.In Iran più del 90% delle entrare ricavate dalle esportazioni
proviene dal greggio e dai derivati del petrolio; gli articoli di importazione sono soprattutto
macchinari, equipqggiamento per trasporti, prodotti chimici, ferro, acciaio prodotti tessili, minerali
e beni di consumo. Nei primi anni Novanta le esportazioni garantivano un’entrata annuale pari a
27,5 miliardi di dollari. I principali partner commerciali dell’Iran sono il Giappone, la Germania, la
Francia, l’Italia, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e i Paesi Bassi.
CULTURA
L’arte, la letteratura ela struttura sociale iraniana rispecchiano il dominio dell’Islam sciita sulla
cultura. Al termine della rivoluzione islamica del 1979 il clero sciita intraprese una massiccia
islamizzazione della cultura e dei costumi: alle donne venne imposto di tornare a ruoli più
tradizionali, i cinematografi vennero chiusi, alle stazioni radiofoniche venne proibita la trasmissione
di musica, tornò in vigore la segregazione di uomini e donne nel corso di determinate occasioni
sociali. Le donne tornarono ad indossare il tradizionale chador, un drappo nero avvolto attorno al
capo e al corpo.
L’Iran è sede di alcuni importanti musei tra i quali il Museo Bastan, ricco di reperti archeologici, e il
Museo Negarestan, che custodisce preziose collezioni di arte persiana; entrambi anno sede a
Teheran, dove si trova anche la Biblioteca nazionale; il Museo di Qum e il Museo Pars si trovano
invece a Shiraz.