Esame clinico dell’apparato genitale maschile I maschi destinati alla riproduzione devono essere: ¾ in condizioni di buona salute ¾ avere una conformazione soddisfacente ¾ non avere difetti genetici ¾ avere una buona libido ¾ essere abili nella monta e nell’intromissione del pene eretto all’interno della vagina ¾ essere capaci di eiaculare seme di buona qualità e fertile. Per stabilire quindi che il maschio abbia queste qualità, è necessario effettuare un esame metodico e completo. Segnalamento Età della pubertà: ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ bovini: 10 mesi (età della prima monta: 12-13 mesi) ovini: 7 mesi (6-9 mesi) suini: 7 mesi (5-8 mesi) equini: 14 mesi (10-24 mesi) cane: 8 mesi (7-10 mesi) gatto: 6-8 mesi ¾ Gli animali più giovani potrebbero avere scarso sviluppo della libido e scarsa qualità del seme. ¾ L’eccessivo utilizzo di animali molto giovani potrebbe compromettere la produzione di sperma. ¾ Sono scartati anche gli animali anziani con scarsa libido e difficoltà fisiche nella monta. Anamnesi Ecco alcune delle domande da porre: ¾ Il maschio è stato acquistato recentemente? Ha mai procreato? ¾ è in buono stato di salute? Ha mantenuto una libido elevata? Ha avuto segni di zoppie o altri difetti ortopedici? ¾ E’ stato visto l’animale montare? ¾ Il comportamento durante la monta era normale? ¾ Sono state notate specifiche anormalità durante la monta? E’ stata eseguita una diagnosi di gravidanza sulla femmina montata? Quali metodi di diagnosi di gravidanza sono stati usati? Le femmine sono state presentate ad un altro maschio successivamente? L’altro maschio le ha montate con successo? Sono stati osservati estri normali nel gruppo? Qual’e la condizione delle femmine? Se non sono in buone condizioni, da quanto tempo hanno problemi? Osservazione del paziente ¾ ¾ Il maschio dovrebbe essere osservato pazientemente per rendersi conto che alcune anormalità, riscontrate nella monta, siano visibili. Grossi difetti, per quanto riguarda la grandezza dello scroto e dei due testicoli, potrebbero essere evidenti, ma devono comunque essere ricercati e confermati durante l’esame clinico completo. Esame clinico dell ’apparato dell’apparato genitale ¾ L’esame clinico prevede cinque fasi: 1. Esame clinico completo (inclusa l’esplorazione rettale) Valutazione della libido Osservazione e valutazione del comportamento di monta Raccolta e analisi del seme Eventuali test diagnostici 2. 3. 4. 5. ESAME CLINICO COMPLETO Comprende: esame obiettivo generale esame obiettivo particolare Si deve valutare il suo “body condition score”, la temperatura corporea, il polso, l’andamento respiratorio; dovrebbe, inoltre, essere auscultato per poter evidenziare eventuali problemi cardiaci. Gli arti e gli zoccoli devono essere attentamente esaminati per “scovare” eventuali patologie ortopediche. Sottonutrizione dallo svezzamento alla pubertà comporta: ¾ Ritardo nello sviluppo dei testicoli ¾ Riduzione della libido ¾ Riduzione del volume dello sperma e della concentrazione di spermatozoi Carenza di vitamina A ed E riducono la concentrazione degli spermatozoi e aumentano la percentuale di spermatozoi anormali. Alimentazione spinta comporta: ¾ alta percentuale di alterazioni del seme all’epoca della pubertà ¾ degenerazioni e ipotrofia testicolare ¾ riduzione della capacità della monta Esame obiettivo particolare Lo SCROTO deve essere esaminato prima visivamente e poi palpato accuratamente; L’osservazione di questo organo deve attuarsi quando l’animale si trova a riposo, vale a dire lontano dalle situazioni di eccitazione sessuale. Lo scroto non deve presentare infiammazioni (aumento della temperatura della pelle scrotale) che potrebbero avere influenza negativa sulla spermatogenesi; contrariamente un abbassamento della temperatura potrebbe indicare una debole circolazione sanguigna all’interno della pelle o dei tessuti più profondi. Scroto normale: ¾ scroto pendulo e ben sospeso ¾ collo dello scroto della stessa grandezza del volume testicolare ¾ untuoso, sensibile e sprovvisto di infiltrazioni eccessive di tessuto adiposo ¾ Il lato destro e sinistro dello scroto dovrebbero essere simmetrici; I TESTICOLI dovrebbero essere mobili all’interno dello scroto; inclusi nella tunica vaginale, i loro movimenti sono favoriti dall’azione lubrificante del liquido peritoneale. I testicoli vanno esaminati con efficacia, spingendoli con delicatezza verso il fondo dello scroto utilizzando la pressione delle dita e del polso. La superficie testicolare deve essere liscia e compatta (simile ad un pomodoro maturo); alcune volte possono essere palpati difetti della tunica albuginea che riveste ciascun testicolo. I due testicoli dovrebbero essere approssimativamente della stessa grandezza e consistenza. In casi, peraltro rari, di ipoplasia testicolare, entrambi i testicoli sono molto più piccoli e morbidi del normale. All’ispezione, in genere il testicolo sinistro si trova più abbassato del destro Importante valutare la circonferenza scrotale misurata con un “metro a nastro”; essa aumenta con l’età (nel toro tra i 28 ed i 35 cm). I testicoli possono essere esaminati tramite esame ecografico. Una biopsia testicolare potrebbe essere effettuata rimuovendo direttamente una piccola parte di tessuto testicolare oppure utilizzando la tecnica dell’ ago-biopsia. La biopsia potrà fornire utili informazioni istologiche, ma può concludersi con la soppressione temporanea della spermatogenesi o con la formazioni di ascessi. Ciascun EPIDIDIMO presenta una testa, un corpo ed una coda che sono strettamente uniti al testicolo adiacente I due epididimi sono normalmente della stessa grandezza e consistenza. L’organo può ingrossarsi ed essere dolente al tatto in presenza di infezione. ¾ L’epididimo deve essere esplorato per tutta la sua lunghezza (testa, corpo, coda) ¾ La coda dell’epididimo deve essere sempre visibile come salienza sullo scroto, anche senza essere palpato. ¾ Gli epididimi possono essere facilmente valutati tramite ecografia: il dotto efferente della testa ed il dotto epididimiale della coda sono facilmente evidenziabili come canali pieni di liquido meno ecogeni rispetto ai tessuti circostanti. Il CORDONE SPERMATICO è palpabile facilmente poiché corre dorsalmente su ogni testicolo in direzione del canale inguinale. I cordoni spermatici dovrebbero essere grosso modo uguali per quanto riguarda la grandezza, la consistenza e la comprimibilità; possono ispessirsi, essere meno mobili e dolenti al tatto, quando sono infiammati. All’interno troveremo l’arteria spermatica, le vene (plesso pampiniforme), linfatici, nervi ed il deferente, facilmente individuabile poiché scorre dorsalmente, sulla parte mediana del cordone spermatico ( 3 mm di diametro, poco comprimibile). Negli animali grassi, depositi di tessuto adiposo possono circondare la parte più bassa del cordone, all’interno della tunica vaginale. Esplorazione degli anelli inguinali è importante per evidenziare la presenza di ernie, compressioni del cordone testicolare, strangolamenti… Il PENE si estende dalla parte caudale dell’uretra pelvica sino al glande (completamente all’interno della porzione caudale del prepuzio, quando il pene non è eretto). Il pene è rivestito da una spessa, liscia e flessibile tunica albuginea che richiude due importanti canali, i corpi cavernosi del pene. Un piccolo canale erettile, il corpo cavernoso dell’uretra, circonda l’uretra. Il GLANDE può essere ispezionato solo se all’esterno del prepuzio, quindi o al momento della monta o quando il maschio è sessualmente eccitato. Un esame più dettagliato richiede l’utilizzo dell’anestesia generale o dell’anestesia del nervo pudendo per permettere il rilasciamento del muscolo retrattore del pene. L’uretra può essere identificata verso la punta del glande. L’orifizio uretrale esterno si trova spostato di qualche millimetro, in posizione caudale rispetto alla punta del glande. In alcuni casi è possibile osservare sul glande un fibropapilloma virale che ostruisce l’orifizio uretrale esterno. Si possono riscontrare anche carcinomi delle cellule squamose del pene (identificazione istologica), lesioni ed ulcerazioni della mucosa del pene. La porzione del pene, caudale al prepuzio, può essere palpata attraverso la pelle e i tessuti sottocutanei; può essere facilmente individuata anteriormente allo scroto (in questa zona può verificarsi un danno alla tunica albuginea con la formazione di un ematoma). Questo tipo di problema è molto comune nei maschi giovani, specialmente quelli che montano presto e senza esperienza. Si valutano l’esistenza di cicatrici, lacerazioni, deviazioni, aberrazioni nella direzione, grandezza, gradi di flessione… Il PREPUZIO è situato sulla superficie ventrale del corpo, si estende in avanti dal collo dello scroto fino ad un punto vicino all’ombelico. E’ racchiuso in uno strato libero di pelle e rinforzato da una membrana di mucosa che si riflette all’interno della superficie del pene. Durante l’erezione del pene, la membrana si estende e si espone. ¾ Il suo sviluppo è direttamente correlato con la virilità dell’animale, anche se uno sviluppo eccessivo del prepuzio favorisce la presenza di lesioni e quindi è considerato un fattore negativo per l’efficacia procreativa del riproduttore. Anche uno sviluppo ridotto è negativo in quanto può rendere difficoltoso il movimento del pene durante la copula. L’orifizio prepuziale, che è dotato di sfintere, si trova sull’estremità anteriore del prepuzio: uno scolo prepuziale purulento potrebbe indicare infezione del prepuzio. L’intera area è dolente al tatto e il maschio incontra notevoli difficoltà ad estendere o retrarre il pene. Se la membrana mucosale del prepuzio è esposta per un lungo periodo o è danneggiata, può facilmente diventare secca ed infetta, rendendo difficoltoso o addirittura impossibile la sua retrazione. Il prepuzio andrebbe esaminato e palpato dall’origine (vicino lo scroto), sino al suo orifizio. Soffici, fluttuanti e spesso dolenti rigonfiamenti presenti sull’estremità anteriore del prepuzio possono essere causati da ascessi sottocutanei. Esplorazione rettale ¾ ¾ ¾ ¾ Questa è una fase importante ed essenziale dell’esame del tratto genitale maschile. Permette infatti di individuare ed esaminare gli organi sessuali accessori situati sul pavimento pelvico. Queste strutture sono raramente coinvolte in processi patologici, ma a volte, individualmente o insieme, si infiammano con gravi conseguenze per la qualità del seme e la fertilità. Tali organi dovrebbero essere esaminati metodicamente nel maschio, partendo dall’uretra pelvica. Uretra pelvica E’ facilmente palpabile sulla linea mediana del pavimento pelvico poiché corre all’indietro dal collo della vescica al perineo. Si presenta compatta e non comprimibile. Si possono sentire delle pulsazioni al passaggio dell’urina o in attesa del passaggio della stessa. Ampolle del vaso deferente Sono tastate come tubi compatti di 4-8 mm di larghezza, che passano intorno al margine anteriore del pube ed entrano nella via dorsale dell’uretra adiacente alle vescichette seminali. Possono essere leggermente mosse lateralmente e non sono, normalmente, dolenti al tatto. Ghiandola prostatica Quella del bovino consta di due parti: il corpo (struttura compatta, liscia, elastica, 1 cm lunga e 2 cm larga) e la parte disseminata che circonda l’uretra pelvica e non è normalmente identificabile. Nello stallone vi è solo il corpo. La prostata bovina è raramente coinvolta in processi patologici, ma se infiammata, il corpo si presenterà dolente al tatto. Ghiandole bulbouretrali Sono piccole, pari e situate all’estremità caudale dell’uretra pelvica appena prima che quest’ultima svolti ventralmente per scorrere sotto l’area perineale. Le ghiandole sono di solito ricoperte dal muscolo bulbospongioso e sono raramente palpabili. Vescichette seminali Strutture appiattite con superficie irregolare che giacciono sullo stesso lato della porzione anteriore dell’uretra pelvica. Sono lunghe all’incirca 10-15 cm, 3-6 cm larghe, facilmente localizzabili muovendo la mano lateralmente all’uretra pelvica. Sono normalmente della stessa grandezza, ma una o entrambe potrebbero essere ingrossate o dolenti al tatto in caso di infiammazione o infezione. Sono raramente riscontrati problemi alle vescichette. Esame batteriologico e citologico Lavaggio della cavità prepuziale e del canale uretrale con soluzione fisiologica (cellule di desquamazione: 15-20%; leucociti: 1-2 per campo; > di 20-40: reazione leucocitaria) Seme In molti casi è essenziale che l’esame clinico di un maschio includa la raccolta (generalmente utilizzando una vagina artificiale) e la valutazione del seme. Terminate tutte le fasi dell’esame, possono essere riportate le condizioni generali di salute e fertilità. Esame della libido La valutazione si effettua considerando il grado di intensità che hanno i riflessi sessuali dell’animale in esame: ¾ Arrivo alle sale di raccolta, ¾ Presenza della femmina da coprire ¾ Grado di erezione ¾ Preludio eiaculatorio (tempo che intercorre da quando comincia l’erezione sino a che si verifica la penetrazione) ¾ Rapidità dell’amplesso Preludio eiaculatorio: ¾ Ruminanti: 15 minuti ¾ Equidi: 60 minuti ¾ Verro: 30 minuti Grado di erezione: si apprezza per il turgore penieno e i movimenti di questo organo. L’acme di questo fenomeno si ha nel momento in cui attraverso l’ostio uretrale vengono eliminate alcune gocce di liquido Valutazione della libido ¾ La libido può essere quantificata dalla “libido score” o dal tempo di reazione. LIBIDO SCORE Score Comportamento 0 Il toro non mostra interesse sessuale in presenza della femmina in estro 1 Solo interesse passivo, il toro tende ad annusare il perineo femminile 2 Interesse è mostrato dal toro in più di una occasione 3 Ricerca attiva della vacca con interesse sessuale persistente 4 Singolo tentativo di monta, senza fecondare 5 Duplice tentativo di monta, senza fecondare 6 Più tentativi di monta, senza fecondare 7 Singola fecondazione, nessun ulteriore interesse sessuale 8 Singola fecondazione con ulteriore interesse sessuale 9 Duplice fecondazione, nessun ulteriore interesse sessuale 10 Duplice fecondazione seguita da interesse sessuale persistente TEMPO DI REAZIONE Calcola il tempo che trascorre dalla presentazione del toro alla vacca, al primo tentativo di monta. In un toro, con adeguata libido, tale tempo di reazione dovrebbe essere inferiore ai 10 minuti. In un animale con eccellente libido, il tempo si riduce a meno di mezzo minuto; in un animale con libido debole, il tempo si allunga tra i 10 e i 30 minuti. Osservazione e valutazione del comportamento di monta ¾ ¾ ¾ La monta è il risultato di una stimolazione e di una complessa serie di riflessi. L’intero ciclo si completa normalmente in meno di 15 secondi, durante i quali è necessario osservare gli animali e i loro atteggiamenti con pazienza e attenzione. In un toro con buona libido, il tempo difatti potrebbe ancora ridursi. Sequenza degli eventi 1. 2. 3. 4. 5. 6. Eccitazione sessuale (presentazione della femmina, approccio del maschio, erezione del pene) Monta ( la corretta posizione del maschio è molto importante tanto da inibire il completamento del coito in caso di fallimento nella monta) Inserimento (continui movimenti per individuare l’entrata vulvare e prendere contatto con la mucosa vaginale) Penetrazione ed eiaculazione Fine della monta (immediatamente dopo l’eiaculazione) Retrazione del pene ( il pene ritorna all’interno del prepuzio) L’osservazione di tutte le fasi, potrebbe rilevare la presenza di alcuni difetti; se comunque la libido è buona, conviene osservare nuovamente l’animale in una monta successiva per aver conferma di quanto notato in precedenza. ANORMALITA’ tipiche della monta 1. Libido insufficiente (immaturità, anzianità, problemi psicologici) 2. Incapacità nella monta ( problemi ortopedici e neurologici) 3. Incapacità di completare la penetrazione ( differenza di grandezza tra il maschio e la femmina, patologie del pene) 4. Incapacità di fertilizzare (produzione dello sperma ridotta o assente per infezione dei testicoli e di altri organi della riproduzione, fattori genetici ed immunologici) Segni fisici di malattie correlate all’apparato genitale maschile Libido scarsa Scroto Pelle calda / fredda Asimmetrico / ingrossato Ridotta mobilità dei testicoli Circonferenza: piccolo/ largo Liquido presente nel sacco scrotale Prepuzio Prolasso del prepuzio Gonfio / caldo / dolente / necrotico Orifizio prepuziale ristretto Pene Impossibile estrusione / retrazione Deviazione spirale / ventrale Pene non erettile / emorragia Massa sul pene / aderenze Infiammazioni / ulcerazioni / dolente al tatto Testicoli Criptorchidismo Piccoli / ingrossati / dolenti / duri / morbidi Rigonfiamento sulla superficie del testicolo Epididimi Ingrossati Dolenti al tatto Cordone spermatico Ispessito Perdita di mobilità Prostata Dolente al tatto Vescichette seminali Una o entrambe possono essere ingrossate Dolenti al tatto