Il fine giustifica i mezzi? Farò subito un esempio per chiarire il senso di questo interrogativo: una mamma aspetta due gemelli siamesi ma purtroppo il dottore le dice che se non saranno separati tramite un’operazione chirurgica, moriranno entrambi a breve. Il problema è che l’operazione chirurgica salverà un solo bambino, l’altro morirà sicuramente. Nel corso della vita probabilmente ognuno di noi ha dovuto prendere delle decisioni per un fine più grande. Prendere decisioni è una prerogativa dell’uomo. L’espressione “il fine giustifica i mezzi” riassume il pensiero di Machiavelli nella sua opera: “Il Principe”, ove s’illustra la politica in modo razionale. Spesso in politica il fine giustifica i mezzi, dal momento che per il bene comune – ecco il fine più grande – si rende necessario un sacrificio. Il problema è: chi decide se il fine più grande giustifica i mezzi? Ma soprattutto, per il raggiungimento di quel fine tutto è consentito? Non è semplice rispondere. Per intenderci, si pensi all’idea di Hitler sul complotto ebraico – teso, a suo dire, ad impedire l’espansione della Germania nazista oltre i confini orientali – e alle leggi di Norimberga del 1935, successivamente pensate per sterminare in massa nei campi di concentramento gli ebrei “padri” di quel complotto; il tutto per dimostrare la superiorità della razza ariana. Ecco, in questo caso, secondo il parere di molti tedeschi, il mezzo era lo sterminio degli ebrei e il fine l’espansione e la superiorità della razza ariana. Fortunatamente non tutti la pensavano così! Per concludere: si dovrebbe seguire la propria coscienza e il buon senso distinguendo il fine ed i mezzi da usare, in modo da trovare un giusto equilibrio.