La memoria e l’apprendimento Memorizzazione intenzionale e incidentale Generalmente si pensa che ci sia una differenza nella durata di un ricordo se esso è avvenuto in maniera volontaria, cosciente (memorizzazione intenzionale) come un argomento per l’interrogazione o in maniera casuale (memorizzazione incidentale), ad esempio un annuncio alla TV. Un esperimento di Mandler ha messo in discussione l’idea che la memoria intenzionale sia superiore a quella incidentale e ci ha fatto capire che non è la volontà di ricordare che ci fa memorizzare qualcosa ma l’organizzazione delle informazioni, la loro catalogazione. Per organizzare i ricordi e quindi imparare in maniera efficace si deve saper catalogare informazioni in modo da poterle recuperare e distinguere fra informazioni rilevanti e meno rilevanti. Quante memorie utilizziamo? La memoria è una capacità molto importante senza la quale saremmo privi dei nostri ricordi ma anche di intelligenza, di linguaggio, coscienza e identità. L’apprendimento è il processo con cui si acquisiscono nuove informazioni e si crea memoria. Essa è oggetto di studio della psicologia ma anche della neurologia che cerca di capire i processi fisiologici che la riguardano: le tracce mnestiche sono le connessioni che si stabiliscono fra i neuroni e che costituiscono la nostra memoria. La memoria esterna sono quei supporti materiali in grado di conservare informazioni: libri, documenti, memorie elettroniche. La capacità di usare questi strumenti è stata fondamentale per l’evoluzione della civiltà. La durata della memoria La memoria può essere classificata in base alla durata, al tipo di informazione, al modo in cui si è formata. Per quanto riguarda la durata, gli psicologi la dividono in 3 categorie: 1. sensoriale: è una via di mezzo fra percezione e memoria. Le sensazioni, come la vista di qualcosa, lasciano una breve traccia del loro passaggio. La memoria sensoriale è talmente breve che spesso non ne siamo consapevoli (è l’effetto del “déjà vu”). Le persone che possiedono la cosiddetta “memoria fotografica” hanno la capacità di trattenere più a lungo il ricordo sensoriale. 2. a breve termine: durante un’interrogazione, l’alunno deve pensare alla risposta da dare ma anche a ricordarsi della domanda che gli è stata fatta. La memoria a breve termine trattiene un numero limitato di informazioni (circa 7)per breve tempo, come un numero di telefono, ad esempio, e dura dai 20 ai 30 secondi. 3. a lungo termine: è il deposito di tutte le nostre conoscenze e ricordi, può contenere un numero elevato di informazioni per un lungo periodo. Alcuni di questi ricordi possono durare per tutta la vita: il nostro nome, quello dei nostri cari, ricordi del passato. Ha diversi tipi di immagazzinamento dei ricordi: memoria implicita: qualcosa che si sa fare, come andare in bicicletta, i movimenti appresi si ripetono in modo automatico. Anche la conoscenza della lingua madre fa parte di questo tipo di memoria. memoria esplicita: saper dire una regola grammaticale, rispondere a un’interrogazione, ricordare un volto, sono operazioni di memoria fatte consapevolmente. Quando si inizia ad imparare una lingua straniera prima si usa la memoria esplicita per impararne le regole, poi con la pratica questa ci viene più naturalmente ed usiamo quindi una memoria implicita. La memoria esplicita può essere suddivisa in: memoria autobiografica: i ricordi che riguardano la nostra vita (il campeggio della scorsa estate, la Prima Comunione…). E’ importante nella creazione della nostra identità e contiene i ricordi più vivi, più forti. memoria semantica: sapere il significato delle parole, riportare alla memoria le proprie conoscenze (la Rivoluzione Francese).