Effetti del traffico di transito sull’inquinamento atmosferico nelle valli dell’arco alpino
Difficoltà
respiratorie
Il breve rapporto che presentiamo riassume le conclusioni più importanti di uno studio particolareggiato che l’Iniziativa delle Alpi ha affidato alla ditta Ökoscience. Esso
esamina a fondo le conseguenze sulla qualità dell’aria del traffico di transito lungo
l’arco alpino, mettendo inoltre a confronto i risultati degli assi di transito del San
Gottardo e del Brennero. Lo studio mostra anche un paragone con l’Altipiano svizzero.
Negli ultimi 25 anni il trasporto
complessivo di merci attraverso le
Alpi è più che triplicato, attestandosi a quasi 160 milioni di ton l’anno. La parte spettante alla strada è
aumentata a due terzi. Le correnti
di traffico si concentrano su pochi
valichi alpini. A causa dei passaggi
sulla strada il carico atmosferico
lungo gli assi di transito supera
ampiamente i valori limite previsti
dalla legge. La meteorologia locale
delle Alpi, con fenomeni d’inversione termica e l’incanalamento dei
venti lungo le valli, influisce ulteriormente in modo negativo. Le Alpi sono una regione sensibile, con
particolarità che risaltano bene
quando si affrontano le questioni
del traffico e ambientali.
Le immissioni attuali sugli assi alpini del San Gottardo e del Brennero
Ossido di azoto (NOx)
Gli ossidi di azoto sono il prodotto
della combustione ad alta temperatura di carburanti e combustibili,
per esempio nel motore degli autoveicoli. Il continuo carico causato
da questo agente inquinante è fonte
di pregiudizio per la salute dell’uomo mentre sugli ecosistemi porta a
danni dovuti all’apporto di acidi e
all’eccessiva concimazione. Il valore limite è di 30 µg/m3 sulla media
Per ulteriori informazioni:
Rapporto completo (in tedesco,
francese e inglese) dello studio
Ökoscience:
www.alpeninitiative.ch
Informazioni aggiornate sull’inquinamento atmosferico nella
Svizzera interna:
www.in-luft.ch
Inquianamento da ossido d’azoto sugli assi
del Brennero e del
Gottardo
annua. Sui due versanti del Brennero, lungo l’autostrada, una fascia di
circa 1 km di larghezza è inquinata
oltre i 30 µg/m3 nella media annua.
La ripartizione è abbastanza omogenea su tutto il fondovalle.
Sull’asse del San Gottardo i tassi di
inquinamento nella media annua sono
in ugual misura oltre il valore limite di
30 µg/m3. Si constata inoltre che, in
occasione delle punte di carico, il valore massimo giornaliero di 80 µg/m3
viene superato più volte l’anno.
In futuro l’inquinamento da NOx
potrà essere abbassato in modo rilevante solo riducendo il numero di
passaggi e spostando il traffico alla
rotaia. Nemmeno i progressi tecnici
dei veicoli potranno compensare la
crescita di trasporti.
Immissioni
NOx (Brennero) [ppb]
NO2 (Brennero) [µg/m³]
NO2 (Gottardo) [µg/m³]
Distanca dall'autostrada [m]
Contributi alle punte
caratteristiche d’ozono
secondo la provenienza
Ozono (O3)
L’ozono è il prodotto fotochimico
derivante dalla composizione di
gas, quali i composti organici volatili (COV) e gli ossidi d’azoto totali (NOx). Sotto l’effetto dell’ir-
raggiamento solare, soprattutto
alle temperature estive, essi reagiscono con l’ossigeno presente
nell’aria, formando l‘ozono (O3).
La formazione di ozono dipende
da un lato dalla presenza di sostanze precursori, dall’altra dalle
condizioni atmosferiche. A concentrazioni elevate, anche se in
giorni isolati, esso è dannoso per
la salute dell’uomo (irritazione
delle vie respiratorie), degli animali e delle piante.
Le concentrazioni medie di O3 sono
dovute principalmente alle emissioni locali nelle valli alpine e al movimento dell’aria inquinata dagli agglomerati urbani. Per le concentrazioni massime di O3 l’influenza primaria è invece dovuta all’apporto
di aria inquinata.
Il versante sudalpino segnala valori massimi oltre i 300 µg/m³
(1998) e risulta così sottoposto
più fortemente al carico di O3 rispetto al versante a settentrione.
Le zone particolarmente elevate
delle Alpi (sopra i 1000 m s.l.m.)
sono durevolmente inquinate dalle
alte concentrazioni di O3. Qui, nel
1998 i valori di ozono hanno superato 80 giorni su 100 il valore limite orario. Le forti concentrazioni di O3 vanno attribuite, per le
aree a sud delle Alpi, all’arrivo di
masse d’aria inquinate dalla regione di Milano.
PM10 (Particulate Matter 10 µm)
Il termine PM10 indica le polveri
sottili (con un diametro inferiore a
10 micron), che attraverso la laringe si depositano direttamente nei
bronchi e nei polmoni. Le particelle
possono diffondersi anche su superfici lontane dai luoghi d’emissione e
permanere a lungo negli strati bassi
dell’atmosfera vicini al suolo.
Il valore massimo sulla media giornaliera PM10 è situato a 50 µg/m3.
Ben 2/3 della popolazione svizzera
sono esposti ad un carico di PM10
che va oltre i valori massimi sulla
media annua di 20 µg/m3. Si deve
osservare un nesso statistico diretto fra la concentrazione di PM10 e
le patologie delle vie respiratorie.
Lungo gli assi di transito alpini, le
misurazioni di PM10 indicano concentrazioni molto elevate, paragonabili a quelle delle grandi città.
Oltre al traffico, le condizioni meteorologiche sono un fattore decisivo per il carico di PM10. In concomitanza con situazioni d’inversione
termica, al San Gottardo si sono riscontrate, per tutto il fondovalle da
Altdorf a Silenen, valori oltre i 50
µg/m3 (dicembre 1998)
Globalmente, a livello svizzero, il
traffico è responsabile per circa il
50 % delle emissioni di polveri (vedi grafico in alto), mentre nelle
vallate alpine queste percentuali
possono essere ancora superiori.
L’influsso della meteorologia e
della topografia
Possibilità di propagazione limitate
La conformazione della catena alpina comporta condizioni di ricambio
delle masse d’aria inferiori rispetto a
quelle dell’Altipiano. Lo spostamento orizzontale è limitato dalle strette
pareti della montagna. Gli agenti inquinanti prodotti dalle emissioni locali e quelli portati dal vento si raccolgono nelle valli e provocano livel-
Emissioni di PM10 nel 1997
Gas di scappamento
Pneumatici
Emissioni antropiche
di PM 10 in Svizzera,
secondo la fonte
Freni, frizioni
Abrasione della pavimentazione stradale
Trasporto ferroviario,
fluviale/lacustre e aereo
Industria
Agricoltura/selvicoltura
Economia domestica
li elevati d’inquinamento.
Il ricambio verticale di aria è inoltre ostacolato dai frequenti fenomeni d’inversione termica. Le inversioni termiche sono stratificazioni stabili di masse d’aria al suolo. In seguito alla perdita di calore,
durante la notte vi è un raffreddamento del terreno e dell’aria prossima al suolo. Essa si fa quindi più
pesante e fluisce negli avvallamenti e nelle vallate, formando bacini
di aria fredda (mare di nebbia). A
causa della stratificazione che si
stabilizza, si innesca un’inversione
termica che forma una barriera per
il movimento verticale delle masse
d’aria. Le emissioni a livello del
terreno non possono sfuggire verso
l’alto attraverso questi strati e si
concentrano in avvallamenti di aria
fredda.
D’inverno l’inquinamento è più
grave che d’estate
Il Brennero può essere preso ad
Impressum
Copyright: Iniziativa
delle Alpi, Altdorf
Redazione: Jan Gürke
Illustrazioni: Ökoscience,
Lufthygiene AG, Zurigo
Composizione: Scriptum,
Altdorf
Stampa: S+Z Print, BrigGlis
Publicato anche in:
tedesco, francese e
inglese
Ulteriori copie presso:
www.alpeninitiative.ch
oppure
Segretario iniziativa
delle alpi, cp 28,
6460 Altdorf 1
tel. 041 870 97 81
fax 041 870 97 88
e-mail: [email protected]
Segretario Svizzera
italiana, cp 2240,
6501 Bellinzona
Le inversioni termiche si verificano sotto
l’azione dell’irraggiamento notturno
(schema inferiore),
formando strati d’aria
fredda sotto cui gli
elementi inquinanti
sono intrappolati e si
accumulano.
Maggiore inquinamento di notte
Oltre alle variazioni stagionali del
carico di NOx, lo schema 5 mostra
anche quelle che si verificano durante le ore della giornata, riferite
al Brennero. Il transito notturno di
autoveicoli è un decimo di quello
giornaliero. Tuttavia, i valori di misurazione del NOx risultano generalmente più elevati di notte che di
giorno. Le cause di questa situazione sono le condizioni di dispersione. Il raffreddamento dovuto alla
mancanza di irraggiamento solare
provoca, di notte, stratificazioni
permanenti dell’aria vicino al suolo
e una concentrazione delle sostanze inquinanti. Solo con il divieto di
circolazione dei veicoli pesanti la
notte sarà possibile evitare le punte d’inquinamento notturne!
Carico ambientale più elevato nelle
vallate alpine che sull’Altipiano
Il paragone fra le stazioni di rilevamento poste lungo l’autostrada del
San Gottardo (Altdorf Gross Ei) e
sull’Altipiano svizzero (Härkingen)
[1000 vhc/h]
Evoluzione media giornaliera NOx e traffico: inverno
estate
[1000 vhc/h]
esempio di quale sia l’influsso delle
stagioni sull’inquinamento atmosferico dovuto a NOx nelle valli alpine. D’estate, il traffico stradale è
circa 1,4 volte maggiore che in inverno. Paragonata al resto dell’anno, però, la concentrazione di NOx
è molto più alta durante la stagione
fredda. L’irraggiamento solare estivo favorisce il rovesciamento e il
mescolarsi degli strati di aria prossimi al suolo. D’inverno le condizioni di dispersione sono meno favorevoli, a causa dei fenomeni d’inversione.
testimonia quanto affermato all’inizio riguardo alle sfavorevoli condizioni di dispersione nelle valli dell’arco alpino.
Benché il traffico ad Härkingen sia
circa il triplo di quello misurato
lungo la valle della Reuss, il carico
di NOx è pressoché uguale nelle
due località. Sull’Altipiano, i venti
forti disperdono le emissioni più in
fretta di quanto avvenga sulla rampa nord del San Gottardo. Se il traffico fosse uguale a quello di Härkingen, nella valle urana della
Reuss dovremmo attenderci un inquinamento tre volte maggiore!
Influsso delle condizioni meteorologiche
sulle concentrazioni
inquinanti: curva
giornaliera media
delle concentrazioni
di ossidi d’azoto (ombreggiatura), curva
giornaliera del traffico (linea), asse del
Brennero: Hall 1995
Confronto delle misurazioni eseguite a
Härkingen con quelle
effettuate ad Altdorf
(Gross Ei) relative agli
inquinanti, al volume
del traffico e ai venti.
Il carico di inquinamento per
veicolo è tre volte
maggiore sul Gottardo che sull’altipiano.