Dalla storia antica ai tempi moderni
Il termine project management oggi
ampiamente diffuso nel mondo dell’ICT
(Information and Communication
Technologies) fa, da sempre, riferimento alla
organizzazione e pianificazione necessarie per
portare a compimento un determinato
obiettivo.
Nonostante la terminologia utilizzata sia
relativamente recente, nella storia
dell’umanità, il ruolo del project manager è
stato ricoperto (magari inconsapevolmente)
già nelle antichissime civiltà
Pensiamo alla costruzione della Sfinge, la
famosa statua in pietra risalente al 2500 a.C. e
simbolo dell’ antica civiltà egiziana. Il suo
ideatore, il leggendario faraone Chefren fu colui
che ricoprì il ruolo del project manager. La
creazione della Sfinge non fu frutto
dell’improvvisazione: era ben chiara la visione
(vision) del suo ideatore relativamente a che
cosa la Sfinge avrebbe dovuto rappresentare.
Chefren avrà pianificato (plan) un certo numero
di persone che, in un certo lasso di tempo, si
sarebbe dedicato alla costruzione della Sfinge.
Probabilmente una parte delle risorse sarà stata
impiegata in un ambito della costruzione
piuttosto che in un altro, cercando di
ottimizzare i tempi per il completamento
dell’opera
L’idea di gestire risorse complesse in ottica
progettuale era diffusa nell’antico mondo
romano. Nei paragrafi XVII, XVIII e XIX del libro
IV del De Bello Gallico, Giulio Cesare descrive i
dettagli tecnici e organizzativi (tempi, obiettivi,
materiali utilizzati, gestione delle risorse) della
costruzione di un ponte sul Reno nel corso della
quinta campagna di Gallia.
In epoca moderna il project management si è
sviluppato a partire da diversi campi di
applicazione incluso il settore delle costruzioni,
l’ingegneria industriale, la difesa (logistica e
organica militare) e, in tempi più recenti, la
realizzazione di software.
Uno dei contributi più precoci e più importanti
venne dato dall’ingegnere statunitense Henry
Gantt, che introdusse nei primi anni del XX
secolo una tecnica di pianificazione ricordata
ancora oggi con il suo nome (Diagramma di
Gantt) tuttora parte essenziale di ogni attività di
pianificazione, a suo tempo sviluppata da Gantt
per supportare l’introduzione delle teorie di
Taylor di cui fu importante collaboratore.
Sulla base del suo lavoro sono nati
successivamente altri fondamentali concetti
ampiamenti usati nelle prassi di project
management, come quello di allocazione delle
risorse e quello di work breakdown structure
(WBS), utilizzato per rappresentare la struttura
delle attività di un progetto.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale e nel
periodo successivo presero luce i primi veri progetti
strutturati secondo una concezione moderna del
project management. Il Progetto Manhattan, lanciato
dal governo degli USA con l’obiettivo di realizzare per
primo armi nucleari in anticipo rispetto agli sforzi in
corso da parte del governo nazista. Il fisico Robert
Oppenheimer, che venne nominato direttore nel
1942, sfruttando la sua abilità organizzativa riuscì a
dare una forma strutturata e una profonda
motivazione a tutto il team di progetto (vi lavorarono
per diversi anni circa 700 persone).
Oltre ai Diagrammi di Gantt, negli anni
successivi al 1950 vennero sviluppate altre
importanti tecniche: il PERT (Program Evaluation
and Review Technique) messo in atto dalla
società Booz Allen Hamilton per il progetto di
sviluppo del missile Polaris da parte della
Marina statunitense e il CPM (Critical Path
Method) per gestire i progetti di manutenzione
degli impianti industriali.
Nel 1969 venne fondato il Project Management
Institute (PMI) con l’obiettivo di diffondere e
rafforzare le prassi di project management
attraverso l’affermazione di uno standard, sulla
base della convinzione che i diversi campi di
applicazione del project management,
dall’Edilizia all’Ingegneria del software avessero
una larga base comune nelle tecnologie e nelle
metodologie di gestione dei progetti.
Nel 1981 il comitato direttivo del PMI autorizzò
lo sviluppo della guida al «Project Management
Body of Knowledge»: una guida completa e
sintetica degli standard e delle linee guida
indispensabili per le prassi di project
management.
L’International Project Management Association
(IPMA) fondata in Europa nel 1967, ha istituito
l’IPMA Competence Baseline (ICB). Entrambe le
organizzazioni stanno partecipando allo
sviluppo di uno standard ISO per il project
management.
Una particolare attenzione va dedicata alla definizione
degli obiettivi del progetto e delle loro implicazioni, alla
definizione chiara dei ruoli e delle responsabilità di tutti
gli attori coinvolti, inclusi i committenti.