La battaglia delle ferrovie per la nuova Via della Seta

Sabato
03/12/2016
13
Direttore Responsabile
Diffusione Testata
Maurizio Molinari
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La battaglia delle
ferrovie per la nuova Via
della Seta Cina, Russia e
Iran si sfidano per il
controllo del mercato in
Oriente ZHU XIANG/
XINHU/VAFP
Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile
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Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress
Estratto da pag.
ZARANJ IRAN TURKMENISTAN Andkhoy UZBEKISTAN ATAMURAT Le tratte
asiatiche Islamabad INDIA PAKISTAN GWADAR o Karachi IN COSTRUZIONE O
Russia-Iran dall'Afghanistan verso Occidente OCina-Pakistan verso il Mar Arabico IN
PROGETTO O Cina verso Kabul
Retroscena GIORDANO
STAHLE INVIATO A
BEIRUT GIORDANO
STAHLE INVIATO A
BEIRUT
II Grande gioco in Asia
centrale ora si disputa sui
binari. Due grandi progetti
stanno per trasformare
Afghanistan e Pakistan nella
futura piattaforma degli scambi
TAV
commerciali fra Cina, India,
Russia e anche Europa. Con
rivalità che ricordano quelle fra
le grandi potenze coloniali di due
secoli fa. Per l'Afghanistan, uno
dei pochi Paesi al mondo che
non ha mai avuto una ferrovia, è
un balzo in avanti impressionate
e anche una delle ultime chance
di ancorarsi all'Asia in pieno
boom e mettersi alle spalle il
Medio Evo dei Taleban. Ma
proprio gli studenti
coranici barbuti, assieme al rivale
strategico di sempre, il Pakistan,
sono i maggiori ostacoli al sogno
del presidente afghano Ashraf
Ghani. Il progetto della linea
Turkmenistan-AfghanistanTajikistan (Tat), che da Atamyrat
dovrebbe arrivare a Panj, dovrà
attraversare tutto il Nord del Paese,
compreso il distretto di Kunduz in
gran parte occupato dagli islamisti.
Quattro giorni fa il leader afghano
ha inaugurato la prima
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tratta, assieme al presidente
turkmeno Gurbanguly
Berdymukhammedov. Quattro
chilometri sono in territorio
afghano, fino alla cittadina di
Aqina. Giochi di potere
L'Afghanistan è rimasto fuori
dalle reti asiatiche che hanno
cominciato a svilupparsi già
nella seconda metà
dell'Ottocento, in India e
nell'Impero zarista. Nelle fasi
finali del Grande gioco, Gran
Bretagna e
Russia decisero che il Paese dei
fieri guerrieri Pashtun doveva
essere un cuscinetto fra i loro
domini, quindi isolato, in modo
che nessuno potesse sfruttarlo
per spedizioni militari. Oggi la
sua sopravvivenza dipende
invece nel collegarsi il più
rapidamente possibile alla
nuova Via della Seta, ferrovie,
autostrade, porti, che la Cina
sta realizzando a tappe forzate
e che la collegherà al vicino
Pakistan. La Tat, 635
chilometri in tutto per un costo
previsto in 2 miliardi di dollari,
è invece sponsorizzata
dall'Iran, e in misura minore
dalla Russia. Permette di
collegare il Turkmenistan al
Tagikistan, bypassando
l'Uzbekistan, ostile a
Teheran, e in prospettiva di
offrire uno sbocco al mare ai
prodotti cinesi senza passare
dal Pakistan, gigante
musulmano sunnita mal visto
dagli iraniani. Per Kabul invece
si tratta anche di un modo per
avvicinarsi all'Europa, perché il
Turkmenistan è collegato alla
vecchia rete sovietica che
arriva fino ai confim dell'Ue.
Progetti alternativi La Tat però
va a rilento e i problemi di
sicurezza non promettono
sviluppi rapidi.
All'inaugurazione dei binari, su
traversine di cemento
immacolate, Ghani e
Berdymukhammedov hanno
parlato di «momento storico» e
un nuovo via «alle relazioni
commerciali». Due giorni dopo
però i cinesi hanno risposto con
l'apertura del primo
collegamento trenonave fra la
regione interna dello Yunnan
alla costa e di lì fino al porto
pachistano di Karachi.
L'antipasto di quello che sarà il
tassello fondamentale della Via
della Seta, le linea ferroviaria
diretta Cina-Pakistan, 1800 km
fra Kashgar e il porto
pachistano di Gwadar. Correrà
parallela a una nuova
TAV
autostrada per costo complessivo
di 18 miliardi. Il progetto è stato
lanciato lo scorso dicembre.
Preoccupa Kabul, che teme di
restare isolata nella morsa CinaPakistan. Pechino è l'alleato
storico di Islamabad ma guarda
anche all'Afghanistan. E ha
cercato di rassicurare il
presidente Ghani con un'altra
proposta. Unire la nuova linea a
Kabul con due deviazioni, da
Quetta e Peshawar. Il
viceministro degli Esteri cinesi
Kong Xuanyou l'ha illustrata al
palazzo presidenziale e ha
sottolineato che la Via della Seta
«sarà decisiva» anche per
l'Afghanistan. Chissà se i nuovi
binari, se mai vedranno la luce,
riusciranno a mettere d'accordo i
rivali di sempre.
Sui binar! In
futuro il
confronto tra
le grandi
potenze
orientali si
giocherà
attraverso il
controllo dei
traffici su
rotaia
635 chilometri
la lunghezza
prevista della
Tat che
collegllerà
l'Afghanistan
con
Turkmenistan
e Tagikistan
miliardj di
dollari e il
costo del
progetto
finanziato
dall'Iran e in
misura
minore
anche dalla
Russia
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