SESSUOLOGIANewsOnLIne 1 Notiziario del Centro Italiano di Sessuologia GIORNALE DI INFORMAZIONE Pubblicazione non periodica Numero 1 - 10 Giugno 2016 A cura di: Giuliana Proietti e Walter La Gatta Dal 1959 l’Associazione riunisce studiosi, professionisti, operatori sociali interessati agli aspetti umani, educativi, clinici della sessualità. L’INTERVISTA A… Gabriella Rifelli, Segretario Generale del CIS stimato sessuologo, come il Prof. Giorgio Rifelli? GR Una domanda da un milione di dollari! Ho avuto la fortuna che, nonostante l’importanza acquisita nella sua professione, è sempre rimasto prima di tutto un papà; la mia memoria di bambina va ai tanti momenti di gioco, ai suoi insegnamenti che prescindevano l’essere sessuologo e, soprattutto, al suo essere sempre presente. Da adolescente ho cominciato a percepire anche il suo aspetto professionale: il suo essere stimato dai colleghi e dagli allievi mi rendeva fiera e mi permetteva di essere riconosciuta come “figlia di Rifelli” facendomi sentire ancora più unica; tuttora, mi riempie di orgoglio. La prima pagina della nostra antica rivista, “Sessuologia News”, riportava il tradizionale articolo del Prof.Giorgio Rifelli, illustrato dalla vignetta dell’efficacissimo Dr. Lepore, che abbiamo il piacere di continuare ad ospitare. In mancanza del Prof. Rifelli, abbiamo ritenuto giusto non affidare questo spazio ad altri e sostituirlo con un’intervista. Per questo primo numero la scelta non poteva che cadere sulla Dr.ssa Gabriella Rifelli, Segretario Generale del CIS e figlia del nostro grande mentore. GP Cosa è significato per te, come bambina e come adolescente, avere per papà un famoso e potevo apprendere dall’avere come padre Giorgio Rifelli e il passo verso la sessuologia è stato a quel punto naturale e soprattutto più consapevole. GP Hai mai pensato che da grande avresti fatto un altro mestiere, anziché la sessuologa? GR In realtà, proprio “sessuologa”, non lo pensavo. A undici anni ho decretato che sarei diventata psicologa dell’età evolutiva, con il senno di poi penso fosse per trovare un ambito in parte diverso da quello di mio padre. Una volta percorsa la mia strada più differenziata, ho potuto integrare tutto quello che La vignetta di Lepore GP Come vivi il ruolo di Segretario Generale del CIS? GR Lo sento come una grande responsabilità: questo ruolo è stato SESSUOLOGIANewsOnline 2 di mio padre per anni e nei miei progetti non c’era certo l’idea di ricoprirlo così improvvisamente. Il CIS costituisce un’importante realtà nel mondo della sessuologia, riconosciuta per la propria tradizione di serietà, quindi non è facile raccogliere questa eredità. È la sfida per me e tutti i componenti del Consiglio Direttivo e i Soci CIS: vogliamo proseguire apportando le nostre energie e competenze. in questa direzione. Ma non è di facile attuazione. La sessuologia è una disciplina trasversale che attinge a vari ambiti: psicologico, medico, sociologico, filosofico, etico e così via; anche per questo la definizione della professione di “sessuologo” è complessa, sia per noi professionisti, sia giuridicamente. La sessuologia è disciplina giovane e, come nel lavoro clinico, per crescere ci vuole tempo e pazienza. GP Quali sono le iniziative attualmente in cantiere per le attività del CIS? GP Sessuologia News torna ai suoi lettori, ma online: quale è il messaggio che, come Segretario Generale del CIS, vorresti lanciare da queste pagine? GR Tantissime. Elencando quelle più importanti vi sono: accrescere la presenza sui nuovi media per offrire un servizio più efficace ai Soci e favorirne la partecipazione; allargare e rafforzare la nostra presenza nazionale e quindi i servizi offerti sul territorio; creare sinergie con il mondo medico cogliendo l’occasione del Congresso Nazionale del 2017; avviare nuovi corsi specialistici come il “Master in Criminologia e Psicopatologia della Sessualità” e il “corso di Educazione Sessuale”; aumentare i seminari e gli aggiornamenti dedicati ai Soci. GP A chi consiglieresti in particolare di intraprendere la carriera di sessuologo clinico o di consulente in sessuologia? GR Ritengo che la caratteristica fondamentale per fare questa professione sia quella di essere disponibili a mettersi in discussione e essere il più possibile consapevoli di noi stessi. La sessualità è parte fondante la nostra identità, da questo non possiamo prescindere, diventa oggetto di studio ma è anche parte di noi, per questo non è un lavoro semplice ma intriso di possibili confusioni emotive che, se non consapevoli, possono solo creare danno. GP Cosa occorrerebbe cambiare o migliorare in Italia per favorire la visibilità della nostra professione? GR Non penso che il problema sia la visibilità, ma di trasmettere la serietà ed importanza della professione di sessuologo, facilmente dequalificabile per via dell’oggetto stesso di studio. Il lavoro che sta facendo la FISS per ottenere il riconoscimento della professione va GR Abbiamo avuto tantissime sollecitazioni a mantenere vivo “Sessuologia News Online“ e finalmente si può ripartire. Ringrazio Voi della redazione per esservi attivati nel poter rilanciare il notiziario. Poi il messaggio. Il CIS sta diventando sempre più “OnLine” e spero che tutti gli interessati possano sentirsi sempre più vicini e “connessi” ad un’Associazione in cui io credo profondamente e che si sta modernizzando pur mantenendo integra l’impronta della sua storia e dei suoi importanti Esponenti. Ringrazio la Dr.ssa Gabriella Rifelli per questa intervista e le faccio molti auguri di buon lavoro, per il CIS e per la nostra professione. Giuliana Proietti Cerchi un sessuologo? Il CIS mette a disposizione un Albo in cui è possibile trovare i sessuologi della propria regione. Cerca “Albo” su: www.cisonline.net Il CIS è anche su Facebook. Il CIS è anche su Linkedin. La notizia che fa discutere LA NUOVA LEGGE SULLA PROSTITUZIONE IN FRANCIA di Walter La Gatta Il 14 aprile scorso, dopo una lunga maratona parlamentare, in Francia è entrata in vigore una legge che rende un reato l’acquisto di atti sessuali e dunque, di fatto, criminalizza i clienti delle prostitute. L'acquisto di atti sessuali è ora sanzionato con una multa di 1.500 euro (che arriva a 3.500 euro in caso di recidiva). Il testo approvato elimina, inoltre, il reato di adescamento, che era stato reintrodotto nel 2003, e comprende una serie di misure per migliorare la protezione e la riabilitazione delle prostitute (con sostegni finanziari e facilitazioni per cercare un’abitazione). L'Unione Nazionale dei Ginecologi e Ostetrici francese (Syngof) denuncia ora il fatto che "i dispositivi di legge non funzionano e gli aiuti finanziari sono insufficienti per combattere contro la precarietà delle prostitute". In effetti, considerato che il numero dei lavoratori del sesso in Francia si aggira sulle 30.000 unità, vi sarebbero solo € 160 per persona all'anno: davvero pochi per cambiare lavoro… I medici denunciano dunque il fatto che questa nuova legge mette a rischio la salute delle prostitute "a causa della clandestinità in cui sono costrette ad operare, che causa loro ansia e stress e le mette maggiormente a rischio di subire violenza fisica, stupri, e malattie a trasmissione sessuale”. Una situazione pericolosa, già descritta da uno studio condotto nel 2013, il quale dimostrava che un terzo delle prostitute francesi convive con una malattia cronica come l'AIDS, l'epatite o il diabete, per non parlare degli stati d’ansia, le depressioni e i pensieri suicidari, segnalati in percentuali che vanno dal 49% al 65% nelle lavoratrici del sesso. Le prostitute che operano in strada, ad esempio, sostengono che ora i clienti vogliono trovare luoghi più appartati per usufruire dei loro servizi, e questo le fa sentire molto più insicure di quando potevano appartarsi ai margini della città. In conclusione, viene da chiedersi se questa legge, che voleva combattere la prostituzione cambiando la mentalità dei potenziali clienti non stia in realtà trasformando il mestiere più antico del mondo nel più pericoloso del mondo. SESSUOLOGIANewsOnline 3 Opinioni a Confronto Abbiamo posto le seguenti tre domande a due sessuologi: Dr. Giada Mondini e Dr. Fabrizio Quattrini. 1. Cosa ci permette di distinguere un comportamento deviante da uno trasgressivo? 2. E' stato giusto abbandonare la vecchia dizione "perversioni" in favore di quella attualmente in uso, "parafilie"? 3. Nel DSM-5 non è stata inserita la dipendenza sessuale. E' un male o un bene? GIADA MONDINI Psicologa, psicoterapeuta e sessuologa clinica Membro del Consiglio Direttivo del Centro Italiano di Sessuologia; Attività clinica al Servizio di Sessuologia del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna 1. GM Se per trasgressione si intende un movimento critico nei confronti di pesanti normative conservatrici; se per trasgressione si intende disubbidienza a leggi ritenute infine superate ed ingiuste, allora la risposta è facile: il trasgressore degno del nome, è socialmente attivo e coltiva la passione politica, gruppale con modalità innovative e progressiste, senza annullare sé stesso o l’altro. All’opposto il comportamento deviante che caratterizza la perversità, non è in grado di tener conto dell’alterità, scambiata per “alienazione”, e bada esclusivamente al proprio tornaconto. Tipicamente il perverso, in ambito sessuale e non soltanto, è persona incapace di attingere alle “gioie” del consenso e della condivisione. Il comportamento deviante non agisce “con”, bensì, “sopra”, dal che consegue quasi fatalmente, un agire “contro”. L’esempio più tragico della perversità, è su tutti i giornali del nostro tempo: il femminicida o candidato tale, persuaso di agire per amore, che può persino pensare di sé stesso, di essere anticonformista e trasgressore. Fortunatamente non tutte le perversioni arrivano all’assassinio. perversioni. Io sono figlia della scuola del Prof. Giorgio Rifelli e lo dico con orgoglio e con quella “gioia”, di cui parlavo sopra. Per tali ragioni, preferisco il linguaggio evocativo al linguaggio tecnico e trovo rischioso abbandonare un termine così ricco di significati, anche se a volte inquietanti, per uno, così neutro e aristocratico. L’elemento specifico rimane comunque un atto di sopraffazione, che tende oggettivamente alla mortificazione dell’interlocutore o dell’interlocutrice per il tramite del disconoscimento della parità, tra esseri umani. Sappiamo che la violenza colpevolizza, sporca, tocca … Abbatte l’identità e l’anima. Riguardo invece alle ragioni più profonde, al momento lascio aperta una riflessione ai lettori e ai clinici. 2. GM Il problema di come chiamare le cose è importante. Non saprei dire se sia stato giusto o meno; mi viene da dire che sia senz’altro più facile parlare di “parafilia” che non di “perversione”. Il termine “parafilia” è figlio della nostra società, che predilige il linguaggio tecnico a discapito del linguaggio evocativo, come suggeriva la parola “perversione”. Esattamente ciò è accaduto con il termine Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS), oggi preferito alla dicitura utilizzata fino a poco tempo fa, che richiamava alla memoria la Dea Venere, riferendosi alle pene dell’amore: le “Malattie Veneree”. La cultura medica attuale pensa di fare un passo avanti, tutte le volte che conquista chiarezza e oggettività, sottraendo ai territori dell’ambiguità e della confusione. Ma ci sono dei territori, che inevitabilmente suscitano tali sentimenti. Esattamente ciò che il termine “perversione” evoca, e non solo ... In questo senso, intendo dire che è più facile utilizzare la parola “parafilia”: ci protegge almeno in parte, dal fare i conti con quei pensieri, fantasie, emozioni che invece più facilmente emergono dentro di noi, volente o nolente, utilizzando la parola “perversione”. Psicoterapeuta Sessuologo Penso che le parole mediche e cliniche, non dovrebbero essere lontane dal senso comune, rendendo il dialogo con i pazienti, semplicemente più umano e popolare, anche quando le cose si fanno più complesse, come nel territorio delle 3. GM Rifletterei più sulle ragioni per le quali non sia stata inserita la Dipendenza Sessuale all’interno del DSM, piuttosto che sulla questione del giusto o dello sbagliato. Tenendo conto dell’incidenza di questa problematica e delle 500 voci diagnostiche di cui conta la nuova edizione del DSM, senz’altro questa omissione, non deve essere trascurata. Riguardo alle ragioni più di superficie, non ci sono sufficienti studi empirici da giustificare la sua presenza nel DSM-5. Persistono ad oggi delle difficoltà a più livelli fenomenologici: nella denominazione, definizione e classificazione di questo disturbo. FABRIZIO QUATTRINI Adj. Professor University of L’Aquila (Italy), Adj. Professor LUdeS University Lugano Switzeralnd, Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica di Roma. Autore del libro “Parafile e Devianza” edito da Giunti. 1. FQ La devianza come la trasgressione appartengono alla cultura di un popolo. In linea generale viene considerato deviante tutto quello che la società non riconosce come “normale”, intendendo con tale termine un comportamento che gli individui non riconoscono e non considerano statisticamente rilevante per/in quella società. Anche la trasgressione in qualche modo si discosta da una “normalità” statisticamente rilevata in quella cultura/società, ma a mio avviso si distingue dalla devianza perché non contempla necessariamente possibili SESSUOLOGIANewsOnline 4 forme di violenza e violazione della norma giuridica vigente. Quando ci riferiamo all’elemento trasgressivo nella sfera intimo-eroticosessuale è facile cadere nella tentazione di giudicare. Gli individui che trasgrediscono sono e/o possono essere facilmente giudicabili e pur discostandosi dalla norma e dai concetti normativi sono fedeli ai propri desideri sessuali. Ecco allora che la trasgressione osservata in un continuum normativo – trasgressivo – parafilia - Disturbo Parafilico - Sex Offender può essere inquadrata come il desiderio di sperimentare le personali fantasie erotico-sessuali, come espressione di una massima apertura alla sessualità intesa come divertente, gratificante e allontanata dall’ingombrante principio della procreatività. 2. FQ In realtà la vecchia dizione di perversione è stata eliminata dai manuali diagnostici e psichiatrici già nel 1980, permettendo quindi di associare ad una sessualità “atipica”, non convenzionale un concetto meno invalidante e giudicante. Parafilia, appare quindi un termine che sostiene un’importante evoluzione del rispetto dell’altro diverso da sé in ambito sessuale e sessuologico. Evitare i giudizi e i pregiudizi in generale dovrebbe essere la regola di base quando si parla di relazioni umane, nella sessualità si amplifica confermando l’esperienza del benessere. Assolutamente favorevole al cambio di tendenza ricordando però che ciò che un tempo veniva erroneamente definito perverso, oggi, più che al comportamento parafilico (concetto limite e vicinissimo a trasgressione) è sovrapponibile a quello di Disturbo Parafilico. 3. FQ La proposta di alcuni autori americani di inserire all’interno del nuovo DSM 5 il tema della Dipendenza Sessuale sotto il termine più completo di Hypersexual Disorder non ha avuto esito positivo. A mio avviso la complessità del concetto non ha permesso di avvalorare specifiche teorie sulle cause dell’ipersessualità, cosa molto diversa se osservate semplicemente all’interno dei comportamenti di dipendenza sessuale. Chiaramente, oggi sono molte le persone che vivono una qualche forma di dipendenza sessuale soprattutto se il comportamento sessuale è associato alle nuove tecnologie e alla pornografia. Questo aspetto se non regolamentato all’interno di una chiara diagnostica può non permettere ai clinici di intervenire in modo chiaro ed esaustivo aiutando i pazienti a ritrovare un benessere psicosessuale. Per quanto la Dipendenza Sessuale si caratterizza nell’individuo con la stessa modalità osservata nelle altre forme di dipendenza (ciclo neurobiologico della dipendenza), l’intervento clinico necessita di precise e chiare linee guida dove oltre ad educare al rispetto per se stessi e per l’altro diverso da sé è fondamentale rieducare/educare alla sessualità. persone come nella collettività, gli elementi costitutivi dello sviluppo e i fattori di crescita affettiva e culturali insiti nella sessualità. Ringraziamo i colleghi Giada Mondini e Fabrizio Quattrini per la partecipazione a questa rubrica, pensata per stimolare una discussione sui temi della sessuologia. Le sottolineature sono state apposte dalla redazione ed anche esse rappresentano un’opinione: relativa, in questo caso, ai concetti-chiave espressi dai due intervistati, in risposta alle nostre domande. Nel prossimo numero dedicheremo uno spazio ai vostri commenti su questi argomenti e su queste posizioni. Scrivete a [email protected]. La sessualità risulta dalla integrazione di componenti anatomo-fisiologiche, psicologiche, erotiche creative, spirituali e sociali e richiede quindi uno studio multidisciplinare ed interdisciplinare. Si avvisa che gli interventi eccessivamente lunghi potranno essere sintetizzati, per ragioni di spazio, a discrezione della redazione. Grazie per la collaborazione. GP - WLG E’ uscito il nuovo numero della Rivista di Sessuologia. Gli utenti registrati potranno accedere ai contenuti online, sul sito del CIS: www.cisonline.net La sessualità è fondamento naturale delle relazioni sociali e svolge funzioni diverse di pari dignità e importanza: consente la trasmissione della vita e promuove la strutturazione della persona e le relazioni interpersonali. La sessualità è un diritto personale fondamentale ed inalienabile da realizzare attraverso scelte eticamente libere e responsabili nel rispetto degli altri e della necessaria regolazione sociale dei diritti individuali. La riflessione sulla sessualità impegna in una ricerca di significati che superi i limiti del costume. Si afferma pertanto il diritto di ognuno al rispetto delle fondamentali opzioni personali, religiose e/o ideologiche che scaturiscono da tale riflessione. Il CIS considerando la sessualità uno dei valori dell'umanità intende contribuire a promuovere, mantenere e recuperare la salute sessuale anche in concreto riferimento alla enunciazione elaborata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (1975): "La salute sessuale risulta dalla integrazione degli aspetti somatici, affettivi, intellettivi e sociali dell'essere sessuato che consentono la valorizzazione della persona, della comunicazione e dell'amore" Il CIS nel considerare la dimensione etica della sessualità: • si ispira ai valori giudaico-cristiani sui quali si è fondata la cultura occidentale • auspica la elaborazione di una regolamentazione giuridica e sociale per gli interventi sulla sessualità connessi con le esigenze e gli orientamenti della bioetica; • promuove l'applicazione del proprio codice deontologico per le professioni sessuologiche. FONDAMENTI ANTROPOLOGICI E LINEE PROGRAMMATICHE del CIS Il Centro Italiano di Sessuologia (CIS) indica i fondamenti antropologici che lo caratterizzano fin dalla sua fondazione e motivano la sua ragione d'essere nel rispetto di una legittima pluralità di interpretazioni della sessualità e di una essenziale libertà nella ricerca scientifica. Il CIS intende operare perché emergano, si rafforzino e si recuperino, nelle singole Il CIS, nell'affermare la pari dignità e opportunità per ogni persona di qualsiasi razza, sesso, età, religione, ceto sociale e censo, si dichiara contrario ad ogni discriminazione sessuale. Il CIS si oppone a qualsiasi uso strumentale della sessualità umana quali: • la mercificazione sessuata; • l'esercizio commercializzato sessuologica; della persona incompetente e/o della professione • l'uso della sessualità come strumento o mezzo di potere; • ogni forma di violenza sessuale. SESSUOLOGIANewsOnLIne 5 COS’E’ LA FEMMINILITA’? di Agnès Giard Centro Italiano di Sessuologia 8 Ottobre 2016 9.30-13.00 Ci sono Paesi in cui le donne non hanno il diritto di circolare a cavallo di una moto, in quanto devono rimanere "donne". Ci sono altri Paesi che incoraggiano le atlete a ridurre il loro clitoride in modo da rimanere nella categoria "femminile". Cosa è peggio? La citazione Per le donne i migliori afrodisiaci sono le parole. Il punto G è nelle orecchie. Colui che cerca più in basso sta sprecando il suo tempo. Isabel Allende Seminario DISFORIA DI GENERE Supporto al percorso di Transizione Villaggio del Fanciullo Bologna Via Scipione dal Ferro 4 IL Centro Italiano di Sessuologia organizza all'interno della Settimana del Benessere Sessuale indetta dalla FISS un seminario aperto a tutti per arricchire e o aggiornare le conoscenze sul tema della disforia di genere. La partecipazione è gratuita, è richiesta l'iscrizione scrivendo una mail a: [email protected] Hai qualcosa di interessante da proporre per la pubblicazione su queste pagine? Scrivi a: [email protected] oppure telefona al 347-0375949 (Dr. Giuliana Proietti) Il 2 gennaio 2013, Suaidi Yahya, Sindaco di Lhokseumawe (la seconda città della provincia indonesiana di Aceh), ha annunciato che vieterà alle donne di sedersi a cavalcioni su veicoli a due ruote, “per seguire i precetti della Sharia” (?). “Non è accettabile per una donna sedersi a cavalcioni. Applichiamo la legge islamica qui" ha detto. Con il pretesto che questa postura darebbe alle donne un aspetto troppo maschile o troppo provocatorio, è ora vietato sedersi nel posto posteriore di una moto a cavalcioni. Devono sedersi all'amazzone, precariamente arroccate dietro al pilota. Che importa se così si mettono in pericolo le loro vite. E' più femminile, ha detto il sindaco, che commenta: "Vogliamo onorare le donne attraverso questa legge, perché sono creature fragili". La donna è una creatura da fragilizzare Può sembrare contraddittorio esporre le donne al rischio di una caduta rovinosa per il fatto che esse sono più fragili. Ma le contraddizioni rivelano spesso una logica inarrestabile: l'opera di addestramento mentale passa attraverso il corpo. Poiché le donne sembrano essere "naturalmente" fragili, dobbiamo indebolirle e questo può passare attraverso tutti i tipi di espedienti. Siamo in grado di costringerle a camminare sui tacchi alti, per esempio. A coltivare un look famelico. A ridurre le dimensioni del loro sesso (chiediamo agli uomini di ridurre le dimensioni del pene?). O di sedersi all'amazzone. Perché sarebbe inutile contestare Suaidi Yahya. Perché il suo ragionamento, anche se assurdo, è lo stesso che abbiamo tra le giovani occidentali quando si impongono loro regimi che minano la loro vita: il 90-97% delle anoressiche sono ragazze. Tutte soffrono di carenze ossee irreversibili. Ecco come produrre l'immagine della femminilità. (continua pag. 6) Andar per Libri… Identità di genere Riflessioni cliniche e letture fenomenologiche sulla costruzione delle identità transessuali Questo volume esplora il tema dell’identità, e in particolare lo spettro sfaccettato delle identità di genere. Con la quinta edizione del DSM, ciò che prima veniva definito Disturbo dell’Identità di Genere, viene rinominato Disforia di Genere. Tale variazione pone l’accento sul carico di sofferenza delle persone che vivono una distanza emotiva fra la propria identità psichica e l’esperienza corporea. Nella trattazione del volume si descrivono gli elementi storici, sociali, legislativi e classificatori dell’identità di genere negli approcci della clinica psicodinamica e dell’indagine fenomenologica. Il tema del genere e le sue declinazioni alternative alle polarità maschile e femminile vengono approfonditi nella ricostruzione del tema più ampio dell’identità soggettiva, dalla sua costituzione nel bambino, all’evoluzione adolescenziale fino ai possibili sviluppi psicotici. Questo volume è frutto di un lavoro di ricerca e riflessione maturato nel contesto della presa in carico delle persone durante il percorso di transizione di genere e che afferiscono alla Clinica Psichiatrica di Trieste. SESSUOLOGIANewsOnline 6 "Se corri troppo veloce, il tuo utero cadrà" Come vivere bene, anche se in coppia Franco Angeli Editore La sua carriera è stata offuscata dalla controversia sul test di genere cui fu sottoposta dopo aver vinto il titolo a Berlino. Le furono infatti trovati sia ormoni maschili, sia ormoni femminili. La Semenya non ha potuto gareggiare per circa un anno, a seguito di una decisione della I.A.A.F. (L’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera) in quanto i suoi livelli di testosterone sono stati considerati eccessivi per una donna: in questo modo la Federazione ha sottoposto l’atleta a pressioni e curiosità, invece di proteggerla. La sua storia tuttavia ha sensibilizzato la comunità olimpica ed ha obbligato medici e dirigenti a ragionare su una questione che fino a qualche anno fa era considerata tabù. WLG di Giuliana Proietti e Walter La Gatta Libreria Feltrinelli PESCARA Via Milano, Angolo Via Trento ore 18.00 Corso di Sessuologia Clinica A.R.P.C.I. Scuola di specializzazione in Psicoterapia basata sulla Teoria dell’Attaccamento. Sito Web: www.arpci.it email: [email protected] Telefono: 339 3922335 RISPOSTE CORRETTE Per questa atleta probabilmente si apriranno nuove controversie anche nei prossimi giochi di Rio, visto che negli ultimi allenamenti la campionessa ha raggiunto degli ottimi tempi (e dunque ci si aspetta che possa ancora vincere). Campionesse con le ali tarpate Nei decenni successivi (1940-1960), molte atlete sono accusate di non Presentazione del Libro Sex Quiz di pag. 7 1.a – 2.b – 3.c – 4.a – 5.b – 6.b – 7.c – 8.a Nel 1967, l'americana Kathrine Switzer ha illegalmente partecipato alla maratona di Boston registrandosi con il nome di un uomo per passare inosservata. Il direttore della maratona la notò e cominciò a correrle dietro per strapparle il suo pettorale ed espellerla dalla gara. Difesa dal fidanzato, riuscì a terminare la gara. Fu uno shock. La Switzer è diventata il simbolo del diritto femminile all'uguaglianza nello sport. Negli anni '60, le donne non potevano percorrere più di 800 metri nelle competizioni ufficiali. Esse non ci riescono fino al 1984, durante la maratona olimpica di Boston: qui finalmente viene loro consentito di partecipare. E ancora. Viene loro imposto il "test di genere" per allontanare coloro che appaiono troppo virili. Questa storia inizia negli anni Trenta, come la racconta Anaïs Bohuon in un affascinante libro sulla storia delle competizioni sportive. Le straordinarie conquiste sportive di alcune atlete di sesso femminile seminano scompiglio nelle menti. Questa cosa è contro le regole. Caster Semenya è una atleta sudafricana, specializzata negli 800 metri piani, disciplina di cui è stata campionessa mondiale a Berlino nel 2009 e vicecampionessa olimpica a Londra nel 2012. Il PERSONAGGIO MISTERIOSO è… "Certificato di femminilità" obbligatorio ai giochi olimpici Il caso di Caster Semenya Sabato 8 Ottobre 2016 in occasione della SETTIMANA DEL BENESSERE SESSUALE organizzata dalla Federazione Italiana Sessuologia Scientifica Helen S. Kaplan, sessuologa Nella maggior parte delle società umane, la femminilità è artificialmente costruita sulla base di un discorso che impone il dovere di essere più piccole, più sottili, più leggere, più vulnerabili, più instabili, più tenere e deperibili. Questi discorsi servono per evitare che la donna impari a rinforzare i propri muscoli, di nutrirsi, di istruirsi o di difendersi come gli uomini. Queste misure assumono la forma di penalizzazioni. In Occidente, le donne non avevano il diritto di correre la maratona fino a tempi molto recenti. "Dicevano alle donne: se ti affatichi troppo, il tuo utero cadrà". Come ricorda l'americana Kathrine Switzer, la prima donna a completare una maratona con un pettorale registrato, anche i medici sono coinvolti nella disinformazione. Quarantadue chilometri di gara? Impossibile per il corpo di una donna, dicono. Bisogna vedere il film "Free to run" (uscito nelle sale a febbraio 2016) per capire. La curiosità SESSUOLOGIANewsOnline 7 essere " donne autentiche", tra cui le campionesse del blocco sovietico, dai corpi inquietanti. I loro organi sessuali vengono esaminati. Il primo controllo sistematico sulla sessualità viene introdotto nel 1966. Si tratta all’inizio di un test ginecologico. Poi si aggiunge il test di Barr per verificare che le atlete abbiano i due cromosomi X. Tra il 1972 e il 1991, su circa 6561 atlete sottoposte a test, circa 13 sono escluse dalle competizioni perché presentano cromosomi atipici (XXY, Xo , ecc). Ma i medici non sono d'accordo su questo. Si può essere donne con una bizzarra costituzione genetica. Nel 1992 viene introdotto un altro esame genetico, sempre controverso. Verrà eliminato nel 2005. Le sportive di alto livello sono, per definizione, fuori dagli standard "In assenza di criteri standard, che si cerca di stabilire, ma che appaiono ogni volta arbitrari e fallibili, la definizione della femminilità resta quindi quella dei canoni culturali che provocano dubbio quando una qualsiasi donna non sia loro conforme. [...] Le attuali norme del CIO, in ogni caso, prevedono un'indagine sul sesso delle atlete denunciate come ‘di genere sospetto’. Tuttavia questi criteri estetici che definiscono il genere sono in realtà paradossali, perché nello sport i requisiti e gli effetti fisici di alcune attività favoriscono le donne che, per definizione, trasgrediscono gli standard della femminilità” (fonte: Michael Raz). Molto significativamente, le atlete che vengono stigmatizzate per mancanza di femminilità, sono fisicamente "ricondotte alla normalità" attraverso la rimozione parziale del clitoride: in un articolo pubblicato nel 2013 (proprio nel periodo dal quale le donne residenti a Lhokseumawe, Indonesia, non hanno più il diritto di andare in moto a cavalcioni come passeggere), due endocrinologi francesi denunciano pratiche abusive delle federazioni che impongono vaginoplastiche o, peggio ancora, ablazioni parziali del clitoride nelle loro atlete. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e l'Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica (IAAF), che si occupano di rilevare il doping da ormoni maschili, eliminano dalle gare le donne che superano il tasso di 10 nanomoli per litro (nmol / L), il limite minimo per gli uomini. Avere un grande clitoride non ha alcuna influenza sulla produzione di ormoni maschili. del cambiamento del millennio). Perché imporre alle atlete questa mutilazione sessuale? Le cosiddette "prove" della femminilità sono, qui come altrove, modi travestiti di penalizzare le donne, di creare loro handicap artificiali, per indebolirle, in modo che rimangano, ancora, degli esseri in posizione di inferiorità. Nella loro testa e nei loro corpi. Twenge JM, Sherman RA, Wells BE Changes in American Adults' Sexual Behavior and Attitudes, 1972-2012, Arch Sex Behav. 2015 Nov;44(8):2273-85. doi: 10.1007/s10508-015-0540-2. Epub 2015 May 5. Sessualità femminile … Saluto Aurore, nata tre settimane fa all'aurora, con organi potenzialmente doppi. Agnès Giard, antropologa, ricercatrice presso il laboratorio Sophiapol (EA3932) dell’Università di Parigi Ovest, giornalista , autrice di numerosi libri, cura il Blog Les 400 culs su Liberation. Traduzione: Giuliana Proietti IL PERSONAGGIO MISTERIOSO: chi è? La risposta è a pag. 6 RICERCHE IN SESSUOLOGIA Omosessualità La percentuale di adulti che hanno riferito di aver avuto un'esperienza sessuale con una persona dello stesso sesso è raddoppiata negli Stati Uniti, rispetto alla situazione degli anni novanta. L'indagine rivela un rapido cambiamento degli atteggiamenti culturali verso la sessualità. Lo studio, che si basa su un campione di 33.700 persone, mostra anche che l'approvazione dell'omosessualità è aumentata in tutte le generazioni, soprattutto nella generazione dei "Millennials" (i ragazzi nati negli anni Una ricerca, composta di tre studi, ha seguito 229 coppie di lungo periodo, la maggior parte delle quali eterosessuali di età compresa tra i 18 i 68 anni; le coppie hanno riferito di aver fatto sesso una media di una o due volte a settimana. Per uno di questi studi, 44 coppie hanno tenuto un diario per tre settimane riportando ogni giorno il loro desiderio sessuale la loro percezione del livello di desiderio del partner. In un altro studio, 84 coppie hanno semplicemente riferito i livelli generali deli loro desiderio, la loro percezione del desiderio del partner e la loro felicità nel rapporto. Nel terzo studio, 101 coppie hanno tenuto un diario per tre settimane, per scrivere su questi tre argomenti Tutti e tre gli studi hanno dimostrato la stessa cosa: gli uomini costantemente sottovalutano il desiderio della partner, mentre le donne hanno avuto una lettura più accurata sui bisogni sessuali del partner. Nei giorni in cui gli uomini pensavano che la loro partner era meno sessualmente interessata, le donne riferivano di essere soddisfatte e impegnate nel loro rapporto. I ricercatori ritengono che gli uomini sottovalutino il desiderio femminile per non correre il rischio di sentirsi dire di no (cosa che, secondo gli autori, li infastidisce molto). Muise, Amy; Stanton, Sarah C. E.; Kim, James J.; Impett, Emily A. Not in the mood? Men under- (not over-) perceive their partner’s sexual desire in established intimate relationships. Journal of Personality and Social Psychology, Vol 110(5), May 2016, 725742. Adolescenti e Pornografia L’esposizione degli adolescenti a materiale sessualmente esplicito, come avviene spesso in Internet può causare incertezza sessuale perché quei contenuti possono entrare in conflitto con ciò che gli adolescenti hanno imparato a conoscere sul sesso. Uno studio ha esaminato se la SESSUOLOGIANewsOnline 8 relazione tra uso di pornografia e incertezza sessuale dipenda più da differenze di genere oppure da disposizioni sessuali (ad esempio, orientamento sessuale impersonale e orientamento “hypergendered”). Il campione era composto di 1765 adolescenti olandesi (età 13-17). Lo studio ha scoperto che l'uso di pornografia produce incertezza sessuale specialmente tra ragazze con un basso orientamento “hypergendered” e ragazze con un orientamento sessuale impersonale relativamente alto. Per chi volesse approfondire, un orientamento sessuale “impersonale” si riferisce al grado in cui si crede che i rapporti sessuali senza legame emotivo e impegno relazionale siano accettabili e piacevoli (Malamuth et al., 2000; Malamuth, Linz, Heavey, Barnes, & Acker, 1995) Un orientamento “hypergendered” racchiude il concetto di “ipermascolinità” per gli uomini e la “iperfemminilità” per le donne (Hamburger, Hogben, McGowan, & Dawson, 1996; Kreiger & Dumka, 2006). L’ipermascolinità si riferisce alla tendenza degli uomini a impegnarsi in un comportamento ostile e dominante (Mosher & Sirkin, 1984 ). L’iperfemminilità si riferisce all'accettazione dell’ oggettivazione femminile e del predominio maschile, oltre che all’essere d’accordo sull’importanza di essere fisicamente attraenti, al fine di attirare a sé gli uomini.(Murnen & Byrne, 1991). Johanna M. F. Oosten Sexually Explicit Internet Material and Adolescents’ Sexual Uncertainty: The Role of Disposition-Content Congruency Archives of Sexual Behavior, 2015 Sex Quiz su… Master s e Johnson b. Wlliam Johnson e Mary Masters c) Robert Masters e Mary Johnson 2) Masters e Johnson sono stati: a. Sempre coniugati tra loro, fino alla morte; b. Collaboratori, poi coniugati, poi divorziati; c. Colleghi, senza rapporti sentimentali tra loro. HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Agnès Giard antropologa della sessualità, ricercatrice associata presso Laboratorio Sophiapol (EA 3932) Università di Parigi Ovest 3) Il loro libro più famoso, “la risposta sessuale umana” uscì nel… a. 1946 b. 1956 c. 1966 Walter La Gatta psicoterapeuta sessuologo Ancona – Terni Delegato Regionale CIS Marche – Abruzzo 4) Nel libro “Omosessualità in prospettiva” parlarono per primi di: Antonio S. Lepore a. Terapie di conversione: trasformare gli omosessuali in eterosessuali; b. Diritti degli omosessuali; c. Terapie per facilitare il “coming out”. 5) La risposta sessuale, secondo Masters e Johnson, consta di queste fasi: a. Desiderio, eccitazione, fase di plateau, orgasmo e risoluzione; b. Eccitazione, fase di plateau, orgasmo e risoluzione; c. Eccitazione, Desiderio, fase di plateau, orgasmo e risoluzione. 6. Masters e Johnson hanno pubblicato anche un libro sull’AIDS. a. Falso: l’AIDS è arrivata molto tempo dopo il loro pensionamento; b. Vero, ma fu un flop; c. Falso, i due ricercatori si sono occupati unicamente di disfunzioni sessuali. 7. Cosa accadde nel 1994? a. I due ricercatori ottennero il Nobel; b. I due ricercatori aprirono il Masters and Johnson Institute; c. I due ricercatori chiusero il Masters and Johnson Institute. Vignettista Giada Mondini Psicologa, psicoterapeuta e sessuologa clinica Attività clinica al Servizio di Sessuologia del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna. Membro del Consiglio Direttivo del Centro Italiano di Sessuologia Giuliana Proietti Psicoterapeuta Sessuologa Ancona – Terni www.clinicadellacoppia.it Fabrizio Quattrini Psicoterapeuta Sessuologo Adj. Professor University of L’Aquila (Italy); Adj. Professor LUdeS University Lugano Switzeralnd Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica di Roma 8. I due ricercatori sono: a. Ancora entrambi viventi b. Entrambi deceduti c. Uno deceduto, uno malato di Alzheimer. Gabriella Rifelli 1) I famosi sessuologi Masters e Johnson si chiamavano: GP Centro Italiano di Sessuologia a. William Masters e Virginia Johnson Le risposte esatte sono a pag. 6 Psicoterapeuta Sessuologa Segretario Generale del CIS 9 SESSUOLOGIANewsOnLIne