da Hackero per http://www.hackmed.org http://www.hackmed.org [Edizione HackMed] da Hackero per http://www.hackmed.org 1 da Hackero per http://www.hackmed.org ANESTESIA LOCO REGIONALE A livello cervicale le radici escono dai forami di coniugazione allo stesso livello da dove nascono nel midollo, mentre dirigendosi più caudalmente la corrispondenza non è così univoca. Ricordiamo che per avere un blocco significativo bisogna bloccare almeno 1cm di fibra, che non è nient’altro che la distanza necessaria e sufficiente per bloccare 2 o 3 nodi di Ranvier. Una delle radici motorie a livello cervicale è il N.Frenico. Le radici motorie, fibre Aα del Frenico sono difficili da bloccare e per farlo bisognerebbe produrre un blocco bilaterale oppure una spinale totale; di solito in una semplice spinale la risalita da Hackero per http://www.hackmed.org 2 da Hackero per http://www.hackmed.org dell’anestetico non interessa mai il nervo frenico perché è troppo alto come metamero e la quantità di anestetico locale che normalmente si inietta non raggiunge mai questi livelli. da Hackero per http://www.hackmed.org 3 da Hackero per http://www.hackmed.org BLOCCO DEI NERVI INTERCOSTALI È un blocco che viene fatto molto raramente e quando viene praticato normalmente è per l’analgesia in seguito a toracotomia o nelle patologie dell’Herpes Zoster. da Hackero per http://www.hackmed.org 4 da Hackero per http://www.hackmed.org Il nervo costale decorre al di sotto della costa ed internamente ad essa,infatti quando metto il drenaggio toracico devo far si di passare sul bordo superiore della costa, questo perché sul bordo inferiore passano vena, arteria e nervo intercostale. Il blocco viene effettuato posteriormente, dai 7 ai 10 cm lateralmente alle apofisi spinose nel punto in cui le coste cambiano direzione; tale punto si trova a 7cm nelle prime coste e a 10 in quelle più basse. Per prima cosa con l’ago bisogna stabilire il contatto osseo della costa e in seguito si va raschiando il bordo verso il basso, percorrendo 3-4mm spingendo sullo stantuffo della siringa (come in peridurale), quando si apprezza una lieve perdita di resistenza significa che siamo nello spazio desiderato ed iniettiamo 3 o 4 cc di anestetico locale. da Hackero per http://www.hackmed.org 5 da Hackero per http://www.hackmed.org BLOCCO DEL PLESSO CERVICALE NORMALMENTE QUESTO TIPO DI BLOCCO VIENE EFFETTUATO PER INTERVENTI DI TEAC (Trombo Endo Arterectormia Carotidea) Il plesso cervicale è dato dai rami anteriori dei nervi spinali C2-C3 e C4. Appena uscite decorrono sopra il processo traverso che al suo apice ha un tubercolo ed è diverso dagli altri processi traversi perché ha un buco dove passa l’arteria vertebrale. Questo è il blocco con maggior rischio di puntura vascolare accidentale poichè numerosi sono i vasi che passano in questa zona (di cui i principali portano sangue direttamente al cervello)e da Hackero per http://www.hackmed.org 6 da Hackero per http://www.hackmed.org l’infusione accidentale anche di pochi cc di anestetico locale potrebbero generare convulsioni; per questo motivo è opportuno dopo 2cc si aspiri e poi si rinietti altri 2cc è così via. TECNICA Punti di repere: 1. Il più in alto è la mastoide 2. In corrispondenza di C6 si può apprezzare il tubercolo di chassignac che si sente palpatoriamente in corrispondenza dello spazio intercricotiroideo (punto avascolarizzato), spostandoti lateralmente in corrispondenza della colonna si può apprezzare il processo. 3. Poi si calcola lo spazio C2-C3-C4 C2: 2,5cm dalla mastoide e poi 1cm dorsalmente C3: 1,5cm da C2 e poi 0,5cm dorsalmente C4: 1,5cm da C3 e poi quasi sulla linea Si prende la siringa da 20 e si riempie con 20ml di ropivacaina (naropina) 0.75% per la sua bassa cardiotossicità (a tal proposito si potrebbe anche utilizzare la levo-bupivacaina!), e se ne iniettano: 5 ml su C2 6-7 ml su C3 5 ml su C4 si usa un ago di quelli neri, lunghi circa 3,5cm con un diametro da 21. In corrispondenza del primo punto C2 si passa la cute e si va alla ricerca del processo traverso in profondità a circa 3,5cm e poi una volta trovato si inetta e si passa su gli altri punti. A questo punto è opportuno andare a bloccare il PLESSO SUPERFICIALE che si trova posteriormente all’incrocio della da Hackero per http://www.hackmed.org 7 da Hackero per http://www.hackmed.org giugulare esterna con il capo sternale dello sternocleidomastoideo, 1-1,5 cm cranilmente, si infila lago in superficie, facendo attenzione a non prendere nessuno dei vasi che si trova in questa regione, aspirando sempre per controllare e poi si inietta l’anestetico locale distribuendolo a raggiera nel territorio. N.B. NON PIEGARE L’AGO PERCHE’ NON SERVE A NIENTE! da Hackero per http://www.hackmed.org 8 da Hackero per http://www.hackmed.org da Hackero per http://www.hackmed.org 9 da Hackero per http://www.hackmed.org EFFETTI COLLATERALI • BLOCCO DEL NERVO FRENICO: paralisi monolaterale dell’emidiaframma interessato che spesso passa inosservato. • BLOCCO DEL NERVO LARINGEO RICORRENTE: afonia, difficoltà a deglutire. • BLOCCO DEL GLOSSO FARINGEO:provocando un anestesia della parte inferiore della lingua e dell’ipofaringe, determinando la sensazione di „nodo in gola“. • BLOCCO DEL NERVO VAGO: lieve tachicardia e possibile raucedine • BLOCCO DEL PLESSO BRACHIALE: di solito interessa la parte superficiale del plesso brachiale e quindi solo la SPALLA NORMALMENTE IL PAZIENTE VA MONITORIZZATO PER 60 MINUTI DOPO IL BLOCCO! • Possono verificarsi convulsioni per iniezione accidentale nei vasi (giugulare int, carotidi)anche con pochi cc perché i vasi portano il sangue direttamente al cervello. • Si possono verificare accidentalmente spinali o peridurali. Appena effettuato il blocco il paziente andrebbe sedato con qualche mg di Midazolam (Ipnovel) e monitorizzato. È di normale riscontro intraoperatoriamente di alcune puntate ipertensive dovute allo stimolo accidentale di strutture come per esempio il glomo carotideo… che fare allora? Per prima cosa è opportuno accertarsi nel momento in cui si effettua la visita, della pervietà della zona controlaterale! Una pressione di circa 200mmHg è accettabile intraoperatioramente visto che solo una della due carotidi si occupa dell’irrorazione cervicale. da Hackero per http://www.hackmed.org 10 da Hackero per http://www.hackmed.org Normalmente in questo tipo di interventi non bisognerebbe andare sotto i 110-120mmHg, se questo dovesse succedere si dovrebbe ricorrere all’infusione di EFFORTIL. Di solito in questo tipo di blocco il chirurgo deve sempre infiltrare un po’ di A.L. perché alcuni nervi del plesso decorrono assieme ai vasi e sono molto difficili da bloccare. BLOCCO DEL PLESSO BRACHIALE Il plesso brachiale è costituito dalle radici nervose di C5-C6-C7-C8 e T1, poi esistono contributi anche di fibre che provengono da C4 e T2. Il plesso si può configurare in un triangolo scaleno ed ha una peculiarità di notevole importanza: è completamente rivestito da una guaina connettivale data dallo sdoppiamento di una fascia aponeurotica dei muscoli SCALENO ANTERIORE e SCALENO MEDIO. da Hackero per http://www.hackmed.org 11 da Hackero per http://www.hackmed.org Tale guaina di rivestimento permette la diffusione omogenea dell’anestetico in funzione del volume iniettato dando la possibilità all’anestesista di effettuare una sola iniezione sia nella tecnica per via ascellare che interscalenica. Il fascio neurovascolare (vena e arteria succlavia + i nervi del plesso) passano al di sopra della clavicola, in questa zona decorrono anche il Nervo Frenico, Nervo Vago, Nervo Laringeo Ricorrente e si trova il Ganglio stellato. Al di sotto dell’ascella si sfioccano i tre rami terminali più grandi: - Nervo Ulnare - Nervo Mediano - Nervo Radiale. Più a monte invece si sfioccano: -Nervo Muscolocutaneo da Hackero per http://www.hackmed.org 12 da Hackero per http://www.hackmed.org -Nervo Circonflesso. ZONE DI INNERVAZIONE DEI NERVI • NERVO ASCELLARE o CIRCONFLESSO: ha fibre proveniente da C4-C5-C6 e si occupa dell’innervazione del muscolo Deltoide • NERVO MUSCOLO CUTANEO: ha fibre provenienti da C4-C5 e C6 e si occupa dell’innervazione del dorso dell’avambraccio • NERVO RADIALE: ha fibre provenienti da C6-C7 e C8(marginalmente) e si occupa dell’innervazione della parte dorsale della mano, parte dorsale del pollice e risale fino al gomito (parte centrale del dorso dell’avambraccio) • NERVO ULNARE: ha fibre provenienti da C8 e T1 e la sua zona di competenza è metà del dito anulare e il dito mignolo • NERVO MEDIANO: ha fibre provenienti da T1 e si occupa dell’innervazione della parte palmare della mano e del dito pollice (parte rimanente dal N.Radiale) dito indice, medio e la metà rimanente del dito anulare. • NERVO CUTANEO MEDIALE DELL’AVAMBRACCIO: le cui fibre provengono da T1 ed innervano la zona interna dell’avambraccio • NERVO CUTANEO MEDIALE DEL BRACCIO: le cui fibre provengono da T1 ed innervano la zona interna del braccio A qualsiasi livello si faccia il blocco rimane una piccola zona sopra all’ascella scoperta ed è quella innervata da T2. da Hackero per http://www.hackmed.org 13 da Hackero per http://www.hackmed.org TECNICHE Esistono un‘infinità di tecniche per fare il blocco del plesso brachiale ma le più usate sono quattro: 1. 2. 3. 4. TECNICA INTERSCALENICA DI WINNIE TECNICA SOPRACLAVEARE DI KULENKAMPF TECNICA ASCELLARE TECNICA DI ALEMANNO Le varie tecniche del blocco del plesso brachiale possono essere usate a seconda della zona di intervento: • BLCCO INTERSCALENICO:si usa abitualmente per interventi al braccio; le radici di T1-T2(n.brachiale cutaneo interno) e quelle del N.ulnare (C8-T1) possono rimanere escluse;per bloccare il n.brachiale cutaneo interno nell’uscire con l’ago si effettua un’infiltrazione a raggiera nel sottocute. • BLOCCO DI ALEMANNO:il n.ulnare potrebbe rimanere escluso • BLOCCO SOVRACLAVEARE:si usa abitualmente per interventi al braccio; copre tutti i rami del plesso ad eccezione del n.brachiale cutaneo interno • BlOCCO ASCELLARE: si utilizza principalmente per interventi su mano ed eventualmente avambraccio impiegando volumi di a.l.(ropivacaina o bupivacaina) maggiori al fine di bloccare anche il n.cironflesso e il muscolocutaeno;potrebbero rimanere esclusi n.muscolocutaneo, circonflesso, accessorio e brachiale cutaneo interno. da Hackero per http://www.hackmed.org 14 da Hackero per http://www.hackmed.org TECINICA INTERSCALENICA SECONDO WINNIE 1)CALVICOLA 2)INSERSIONE CLAVICOLARE STERNOCLEIDOMASTOIDEO 3)VENA GIUGULARE ESTERNA DELLO Il paziente deve giacere supino con il capo girato dalla parte opposta (non troppo altrimenti si rischia di stirare il plesso ed alterare I reperi) ed il braccio omolaterale al blocco deve stare disteso lungo il corpo: da Hackero per http://www.hackmed.org 15 da Hackero per http://www.hackmed.org PUNTI DI REPERE: 1)cartilagine cricoidea; dal piano immaginario che unisce la cartilagine cricoidea allo sterno si traccia una linea perpendicolare e ci si porta lateralmente al piano. 2)A questo punto si deve identificare il capo clavicolare del muscolo sternocleidomastoideo; 3)Al di sotto di questo, tra il muscolo scaleno medio e scaleno anteriore si apprezza una piccola fossetta che è la loggia interscalenica. Questa fossetta rappresenta il punto dove inserire l’ago con direzione perpendicolare alla cute (dorso-caudale). Si inserisce l’ago per 2-3 cm e si cerca, come punto di repere, il tubercolo di Chassignac-C6. Si procede con l’elettrostimolatore ad un amperaggio di 0.5-1 mA (considerando che con un amperaggio di 0.5 Ma si crea un campo magnetico attorno alla punta dell’ago di circa 2-3mm). Purtroppo quando si effettua il blocco usando l’elettrostimolatore è opportuno andare a bloccare tutte le componenti del plesso brachiale, perché non si ha la matematica sicurezza di essere all’interno della guaina; dati gli alti volumi di anestetico locale usati e la sicurezza di essere perlomeno in un area ravvicinata al nervo in questione, anche se fossimo al di fuori della guaina una discreta quantità di anestetico verrebbe comunque assorbita. da Hackero per http://www.hackmed.org 16 da Hackero per http://www.hackmed.org Alla stimolazione delle varie componenti del plesso con l’ago collegato all’elettrostimolatore, avremo una risposta muscolare attraverso la quale potremmo avere la sicurezza di aver stimolato il nervo giusto: • FLESSIONE DELL’AVAMBRACCIO SU BRACCIO: è il Nervo Muscolocutaneo • ABDUZIONE DELLA SPALLA è il Nervo Circonflesso o ascellare (ab-durre=portar fuori!) È facile incontrare il Nervo Frenico e alla sua stimolazione, come risposta riflessa, abbiamo un singhiozzo del paziente; questo ci indica che siamo troppo superficiali; è opportuno a questo punto ritirare l’ago e infilarlo più dorsalmente. Usando questa tecnica le fibre più alte del plesso C8-T1 potrebbero rimanere fuori. INDICAZIONI • Chirurgia della spalla (dove è richiesto anche il blocco del plesso cervicale e della porsione prossimale del braccio);sia artrotomia che artroscopia • mobilizzazione incruenta di una „spalla congelata“;fisiokinesiterapia SOLUZIONI ANESTETICHE Poichè la zona di iniezione è molto vascolarizzate è bene usare un anestestio con bassa cardiotossicità e medio-lunga azione. Si propone quindi l’uso di: • Ropivacaina (Naropina) 0,75% 20cc • Levo-buvacaina da Hackero per http://www.hackmed.org 17 da Hackero per http://www.hackmed.org COMPLICANZE POSSIBILI • Iniezione intravascolare (arteriosa o venosa) N.B. l’arteria vertebrale decorre fino a C7 • PNX (0,2%) • Blocco del nervo Frenico • Blocco del Ganglio stellato (Sindrome di C.B.Horner) • Blocco del Nervo Laringeo Ricorrente (disfonica corde vocali) • Iniezione peridurale • Iniezione subaracnoidea • Blocco bilaterale se la cuffia è estesa • Rischio di tossicità a livello del SNC (es.eloquio confuso) per riassorbimento sistemico dell’anestetico locale (0,2%). CONTROINDICAZIONI • Grave insufficienza respiratoria (per l’inevitabile blocco del N.Frenico e PNX!!) • Gozzo tiroideo • Vasculopatie cerebrali • Pregressi interventi chirurgici sul collo (variazione dell’anatomia della zona e dei reperi stessi) da Hackero per http://www.hackmed.org 18 da Hackero per http://www.hackmed.org TECNICA DI ALEMANNO Tale tecnica è nata nel 1992 con l’intento di evitare pnx, iniezioni in arteria vertebrale o in arteria succlavia e le conseguenze di queste complicanze. La posizione iniziale del paziente, diversamente dalle altre tecniche, è quella seduta, con il braccio omolaterale al lato del plesso da bloccare cadente fuori dal letto (in tal modo la pleura è più in basso ed il rischio di pnx è minore, per il peso del braccio la clavicola ruota verso il basso, la prima costa resta in sede, ed il plesso è meno coperto da altre strutture, quindi più accessibile). PUNTI DI REPERE 1. Polso arteria succlavia 2. Apofisi spinosa di C7 da Hackero per http://www.hackmed.org 19 da Hackero per http://www.hackmed.org Il repere fondamentale è il polso dell’arteria succlavia: una volta palpato, si entra con l’ago lateralmente a questo, strisciando sopra la clavicola, con l’ago che va in direzione del processo spinoso di C7, e da qui ci si muove a raggiera sempre sullo stesso piano alla ricerca delle clonie da evocare prima di iniettare l’A.L. CLONIE DA EVOCARE • Contrazione del m. deltoide, innervato dal n. circonflesso • Contrazione del m. bicipite brachiale, innervato dal n. muscolocutaneo • Contrazione del m. tricipite Nel caso si evochi la contrazione del m.Sopraspinoso, vista dal sollevamento della spalla, si deve ritirare l’ago e ridirezionare: le radici nervose per il m. sopraspinoso sono dietro e al di fuori della fascia del plesso brachiale da Hackero per http://www.hackmed.org 20 da Hackero per http://www.hackmed.org Anche in tal caso l’iniezione di anestetico locale va effettuata quando si hanno contrazioni con bassi amperaggi, in modo da essere sicuri di essere all’interno della fascia ANESTETICO DA USARE Il dosaggio standard è di 0.4 cc/kg di ropivacaina 0.75% o di levobupivacaina 0.75%. COMPLICANZE DI TALE TECNICA 1. BLOCCO NERVO FRENICO: complicanza rara che normalmente passa inorssevata e diventa sintomatica solo in pz con preesistenti patologie polmonari, come BPCO, insufficienze respiratorie croniche, asma acuto.. 2. PUNTURA ARTERIOSA: il rischio maggiore è la puntura dell’arteria cervicale traversa che dall’arco della succlavia va verso la scapola; comunque anche in caso di puntura si crea solo un ematoma che è sufficiente sia solo compresso per qualche minuto. 3. SDR DI CLOUDE-BERNARD-HORNER: per interessamento del ganglio Stellato e conseguente blocco simpatico, con aumento dell’attività parasimpatica. 4. BLOCCO DEL NERVO LARINGEO RICORRENTE: compota voce bitonale o afonia. INDICAZIONI • Chirurgia della spalla • chirurgia dell’omero • chirurgia della mano (anche se in tale caso va ricordato che alcune fibre dell’ulnare possono rimanere escluse). Permette inoltre di posizionare sondini a permanenza perché viene incanalato il fascio lungo il suo lato maggiore (con le altre tecniche da Hackero per http://www.hackmed.org 21 da Hackero per http://www.hackmed.org si punge di lato), in una posizione tale per cui non sono sottoposti a notevoli sollecitazioni meccaniche. In pazienti obesi, o comunque quando non sia possibile palpare l’arteria succlavia (circa l8-12% de pazienti), il repere fondamentale diventa il punto di mezzo della clavicola (la clavicola è lunga circa 13-14 cm, per cui la metà è circa a 6-7cm dall’articolazione sternoclaveare) . Si tracciano quindi la linea che unisce questo con il processo spinoso di C7, e quella che lo unisce con l’articolazione sternoclaveare: la bisettrice all’angolo formato dalle due linee sopradette rappresenta la direzione del plesso brachiale e quindi il punto dove pungere. Nel caso si evochi la contrazione del diaframma (il pz ha il singhiozzo) allora significa che si è troppo anteriori; se invece si evoca l’elevazione della scapola per contrazione del sopraspinoso, si è troppo posteriori da Hackero per http://www.hackmed.org 22 da Hackero per http://www.hackmed.org TECNICA SOPRACLAVEARE DI KULENKAMPF Per effettuare questa tecnica bisogna andare alla ricerca della vena succlavia al di sopra della clavicola, all’incirca verso il terzo mediale; lateralmente a questo punto, si va giù con l’ago perpendicolari al piano. Così facendo la punta dell’ago si dovrebbe fermare alla prima costa…dovrebbe! Se non si ferma la, allora andiamo incontro alla possibilità di perforare la pleura e fare un PNX!!!! Questo tipo di tecnica sarebbe la migliore, perché andrebbe a bloccare tutti i nervi del plesso brachiale. Le risposte motorie evocate dai veri nervi componenti il fascio sono: • NERVO MEDIANO: provoca la flessione della mano sul polso e delle dita sulla mano • NERVO RADIALE: estensione del gomito e apertura delle dita (il contrario del N. Mediano) • NERVO ULNARE: flessione del 4° e del 5° dito (anulare e mignolo) COMPLICANZE DELLA TECNICA INTERSCALENICA E SOVRACLAVERARE • • • • • • • • • INIEZIONE INTRAVASCOLARE PNX BLOCCO DEL NERVO FRENICO BLOCCO DEL GANGLIO STELLATO (sindrome di C.B.Horner) COMPRESSIONE VASCOLARE (A.Carotide) BLOCCO DEL MUSCOLO LARIINGEO RICORRENTE INIEZIONE PERIDURALE O SUBARACNOIDEA MALPOSIZIONAMENTO DEL BRACCIO STIRAMENTO, COMPRESSIONE DEI NERVI da Hackero per http://www.hackmed.org 23 da Hackero per http://www.hackmed.org CONTROINDICAZIONI • GRAVE INSUFFICIENZA RESPIRATORIA (perché in questo caso il blocco del N.Frenico potrebbe essere una complicanza importante) • GOZZO TIROIDEO (perché c’è più vascolarizzazione) • VASCULOPATIE CEREBRALI (per ipoafflusso dei vasi) • PREGRESSI INTERVENTI CHIRURGICI SUL COLLO N.B. se accidentalmente doveste aver fatto un PNX (toccateve!)le manifestazioni più importanti sarebbero: • ASPIRAZIONE DI ARIA • DOLORE IRRADIATO DIETRO LA SCHIENA • IL PAZIENTE INIZIA A TOSSIRE Se si ha il minimo sospetto si dovrebbe fare una lastra di controllo e valutare l’entita della perforazione pleurica. Se il danno è lieve, come nella maggior parte dei casi, dato dal fatto che l’ago usato è di una diametro molto piccolo, si deve aspettare, tenendo il paziente in osservazione e ripetendo l’esame RX per notare il riassorbimento. Altrimenti si rende opportuno il drenaggio. da Hackero per http://www.hackmed.org 24 da Hackero per http://www.hackmed.org TECNICA PER VIA ASCELLARE Il paziente deve essere posizionato con il braccio abdotto di 90° rispetto al tronco e l’avambraccio abdotto di 90° rispetto al braccio. I punti di repere sono: • Margine laterale del muscolo Grande Pettorale • Arteria ascellare subito al di sotto del margine del muscolo G.Pettorale da Hackero per http://www.hackmed.org 25 da Hackero per http://www.hackmed.org Clinicamente per evidenziare più correttamente il punto si rende opportuna la palpazione dell’arteria ascellare con due dita (indice e medio), al di sopra delle dita si trova il punto. Ipotizzando una sezione del braccio a forma di orologio, il suo centro sarà rappresentato dall’arteria radiale e possiamo trovare i vari nervi che compongono il plesso a diverse (ore): • N.muscolocutaneo: superiormente e posteriormente all’arteria(ore 9-12) • N.mediano: anteriormente e superiormente all’arteria (ore 123) • N.radiale: inferiormente e dietro all’arteria (ore 6-9) • N.ulnare: inferiormente e davanti all’arteria (ore 3-6) 12 n.muscolocutaneo Vena ascellare n.mediano Arteria ascellare OMERO 9 3 n.ulnare n.radiale 6 da Hackero per http://www.hackmed.org 26 da Hackero per http://www.hackmed.org TECNICHE: 1. Singola iniezione: sul nervo mediano che provoca una flessione della mano sul polso e delle dita sulla mano; facendo 20cc di a.l. tutti in una volta. 2. Doppia puntura: iniezione di a.l.(10cc) laddove si è provocato la stimolazione del n.mediano (provoca la flessione della mano sul polso e delle dita sulla mano);altra iniezione (10cc) laddove si è sollecitato il n.ulnare (flessione del 4° e del 5° dito). 3. Transarteriosa: si passa l’arteria ascellare e dopo preventiva aspirazione di controllo si inietta mezza dose posteriormente all’arteria; si retrae l’ago, si riaspira controllando di essere fuori dall’arteria e si inietta l’altra mezza dose al davanti di questa. Questo tipo di blocco può essere effettuato nel paziente addormentato o non collaborante. Nel caso debbano essere effettuate medicazioni particolarmente dolorose si può inserire un sondino nella guaina nervosa. Frequentemente si può incorrere nella puntura dell’arteria ascellare ma essendo un vaso facilmente comprimibile non riscontra una controindicazione valida alla tecnica previo controllo dei fattori di coagulazione del paziente. ELETTRONEUROSTIMOLAZIONE • Nervo Mediano: flessione delle dita con opposizione del pollice alle altre dita e flessione della mano sull‘avambraccio • Nervo Ulnare: flessione delle ultime tre dita (medio-anularemignolo), opposizione del pollice e flessione della mano sull’avambraccio • Nervo Radiale: estesnsione del metacarpo falangeo ed estensione del polso da Hackero per http://www.hackmed.org 27 da Hackero per http://www.hackmed.org COMPLICANZE Questa rappresenta la tecnica più sicura; le uniche eventuali complicanze possono essere: • Ematoma da puntura dell’arteria brachiale • Iniezione endovascolare CONTROINDICAZIONI • Impossibilità di abdurre il braccio • Forte obesità per difficoltà nell’identificare i punti di repere • Adenopatie infettive e carcinomatose DOSAGGI E SOLUZIONI ANESTETICHE In un paziente che pesa ad esempio 70kg uso: ropivacaina 3-3,5mg/kg 210mg A seconda del volume che desidero iniettare in relazione alla tecnica usata sceglierò: • Ropivacaina (Naropina) 0,75% 30cc • Ropivacaina 1% 21cc da Hackero per http://www.hackmed.org 28 da Hackero per http://www.hackmed.org E‘ tecnica comune quella di miscelare due tipi di anestetici, uno con effetto precoce e poco durevole ed uno con effetto tardivo ma più efficace nel tempo. A tal proposito viene usato: • Ropivacaina 0,75% 20cc • Mepivacaina (Carbocaina) 1% 10cc N.B.Quando si inietta il farmaco è bene porre attenzione alle resistenze che si incontrano durante la spinta sullo stantuffo. Più la resistenza aumenta e più probabile risulta la posizione dell’ago all’interno o in prossimità della guaina. da Hackero per http://www.hackmed.org 29 da Hackero per http://www.hackmed.org ALR DEGLI ARTI INFERIORI I nervi per gli arti inferiori vengono bloccati con le tecniche spinale ed epidurale, tuttavia nelle condizioni in cui è controindicata una anestesia con tali tecniche (ad esempio per problemi coagulativi, settici …) o se si desidera una anestesia selettiva di una gamba o di un piede. Come nel caso dell’arto superiore, anche le fibre sensitive e motorie per l’arto inferiore formano radici intrecciate e suddivisioni, perciò allo stesso modo si possono bloccare tramite unica iniezione su di un solo piano. CENNI DI ANATOMIA I nervi per le gambe originano dalle radici di L2 attraverso il terzo segmento sacrale spinale. I rami ventrali dei primi tre nervi lombari (L1-L3), un ramuscolo del nervo sottocostale, e parte del ramo ventrale di L4, formano il PLESSO LOMBARE, da cui poi originano i nervi • • • • • • FEMORALE FEMORALE LATERALE CUTANEO OTTURATORE ILEOIPOGASTRICO ILEOINGUINALE GENITOFEMORALE Questi provvedono all’innervazione sensitiva e motoria della parte superiore della gamba, con una estensione di una branca del femorale dal lato mediale del ginocchio fino all’alluce. Una parte del plesso lombare, il tronco lombosacrale di L4-L5, si unisce ai rami ventrali dei primi tre nervi sacrali e forma il PLESSO SACRALE, da cui emerge il tronco principale del nervo da Hackero per http://www.hackmed.org 30 da Hackero per http://www.hackmed.org per la parte posteriore della coscia e della gamba inferiore, il NERVO SCIATICO. Da questo originano due tronchi principali (che si separano sopra il ginocchio): • PERONEO COMUNE • TIBIALE I tre nervi che nascono dal plesso lombare passano anteriormente e lateralmente circondando la pelvi ed emergere dopo anteriormente all’inguine. Il nervo femorale prosegue nello spazio della fascia dello psoas, passando tra muscolo psoas e iliaco; si associa all’arteria omonimia livello dell’inguine, e passa sotto il legamento inguinale lateralmente all’arteria. Il nervo femorale cutaneo laterale migra lateralmente prima e poi passa sotto il legamento inguinale vicino alla spina iliacaanterosuperiore. Il nervo otturatorio rimane mediale e posteriore nella pelvi ed emerge sotto il ramo superiore del pube, dal forame otturatorio, fornendo fibre sensitive e motorie per la parte mediale della coscia e del ginocchio. Le due branche del plesso sacrale viaggiano all’interno della pelvi prima di uscire posteriormente attraverso l’incisura ischiatica come nervo sciatico: esso è formato dalla coniugazione di due tronchi. • Il tronco laterale è formato dalle radici da L4 a S2 ed emerge come nervo peroneo comune. • Il tronco mediale è dato da altre branche da L4 a S3, e diviene poi nervo tibiale. da Hackero per http://www.hackmed.org 31 da Hackero per http://www.hackmed.org I due nervi uniti escono dall’incisura ischiatica e passano tra la tuberosità ischiatica ed il grande trocantere del femore. Scendono quindi lungo la faccia posteriore della coscia, dietro il femore, e giunti nella fossa poplitea si dividono: il nervo peroneo comune fornisce fibre motorie e sensitive al polpaccio anteriore ed al dorso del piede; il nervo tibiale raccoglie la sensibilità del polpaccio posteriore e della pianta del piede. da Hackero per http://www.hackmed.org 32 da Hackero per http://www.hackmed.org BLOCCO DEL PLESSO LOMBARE (TRE IN UNO) Questa tecnica permette di bloccare tre nervi del plesso lombare, ovvero il FEMORALE, il FEMORALE CUTANEO LATERALE, e l’OTTURATORE, attraverso una sola iniezione che sfrutta la guaina perineurale che circonda il nervo femorale nel suo tragitto attraverso la pelvi. Si inietta una grande quantità di anestetico locale a questo livello, in modo tale che possa risalire nella pelvi e anestetizzare l’otturatore ed il cutaneo laterale nel punto in cui decorrono tutti e tre assieme. Purtroppo non sempre viene bloccato il nervo otturatorio, perché profondo, il cui blocco è però indispensabile per interventi del ginocchio. Il paziente giace supino ed i punti di repere sono: • Spina iliaca antero-superiore • Tubercolo pubico • Arteria femorale da Hackero per http://www.hackmed.org 33 da Hackero per http://www.hackmed.org Si traccia la linea tra questi due punti e si identifica l’arteria femorale (circa a metà e sotto la linea) e si segna un punto a circa 2,5 cm lateralmente all’arteria sotto questa linea. Si inserisce l’ago in direzione cefalica, si fa avanzare di lato all’arteria con angolo di 45° gradi, facendolo passare sotto il legamento inguinale. A questo punto vengono ricercate le clonie con la stimolazione elettrica. A questo punto comprimendo l’arteria femorale e la guaina sotto il legamento inguinale, si inietta l’anestetico che deve essere di un volume adeguato per diffondere sopra alla pelvi, almeno 30 cc. da Hackero per http://www.hackmed.org 34 da Hackero per http://www.hackmed.org Complicanze di questa tecnica sono: 1. Ematoma in sede di iniezione 2. Tossicità sistemica: stare attenti a diminuire la concentrazione dell’anestetico per avere un volume adeguato senza superare la dose tossica del farmaco 3. Neuropatia da iniezione intraneuronale (attenzione al fastidio al momento dell’inezione). ELETTRONEUROSTIMOLAZIONE Si ricerca la contrazione del muscolo quadricipite che coinvolga anche la rotula (intensità di corrente < di 0,5 mA). • Contrazione anteriore della coscia. (m.retto femorale-m. vasto mediale) che provoca uno scorrimento della rotula in direzione cranio-caudale • Contrazione laterale della cosia (m. vasto laterale) che provoca lo scorrimento laterale della rotula • Contrazione mediale della coscia INDICAZIONI • Chirurgia del terzo medio ed inferiore della faccia anteriore della coscia • Chirurgia del ginoccio “a cielo aperto” • Fratture del corpo e del collo del femore • Interventi all’arto inferiore con laccio emostatico CONTROINDICAZIONI • Ernia inguinale • Pregressa ernioplastica • Linfoadenopatia inguinale da Hackero per http://www.hackmed.org 35 da Hackero per http://www.hackmed.org DOSAGGI E SOLUZIONI ANESTETICHE • Ropivacaina 0,75% 30ml BLOCCO DEL NERVO SCIATICO Esistono tre tecniche di blocco che differiscono per il diverso approccio al nervo: 1. Approccio postero-laterale 2. Approccio anteriore 3. Approccio posteriore Analizziamole una alla volta. da Hackero per http://www.hackmed.org 36 da Hackero per http://www.hackmed.org APPROCCIO POSTERO-LATERALE Il paziente giace in decubito laterale (sul lato che non è interessato dal blocco), con la gamba piegata a novanta gradi sulla coscia, e la coscia piegata anch’essa a novanta gradi sul tronco, in modo tale da far ruotare il femore e facilitare la palpazione del grande trocantere, mentre i muscoli sopra al nervo sciatico vengono stirati (posizione laterale di SIMS). I punti di repere sono: a. Grande trocantere del femore b. Spina iliaca postero superiore dell’anca c. Iato sacrococcigeo da Hackero per http://www.hackmed.org 37 da Hackero per http://www.hackmed.org Si cercano e si marcano l’apice del grande trocantere e la spina iliaca postero-superiore, che rappresenta l’estremità sacrale dell’ala iliaca. da Hackero per http://www.hackmed.org 38 da Hackero per http://www.hackmed.org Dal centro della linea che collega questi due punti viene tracciata verso il basso una linea perpendicolare e su di essa, alla distanza di 5 centimetri, viene segnato il punto di infizzione dell’ago. Questo punto, divide in due parti uguali, la linea tracciata come controllo, sottesa tra il grande trocantere e lo iato sacrale (linea sacrotrocanterica). da Hackero per http://www.hackmed.org 39 da Hackero per http://www.hackmed.org L’ago va inserito perpendicolarmente alla cute con una profondità media variabile da paziente a paziente, muovendosi poi a raggiera dall’esterno all’interno. Per assicurarsi di essere in prossimità del nervo che si vuole bloccare, si devono andare a stimolare le due componenti del nervo sciatico, e quindi vedere le risposte a tale stimolazione. Questa va effettuata sempre tramite l’ elettrostimolatore, e le clonie che vengono evocate in tal caso sono le seguenti: da Hackero per http://www.hackmed.org 40 da Hackero per http://www.hackmed.org • Dorsiflessione del piede (piede va il su), per stimolazione del NERVO TIBIALE (L4-S3); • Flessione plantare del piede (piede va in giù), per stimolazione del nervo PERONEO COMUNE (L4-S3). naturalmente l’evocazione d’entrambe le risposte motorie permette di avere una maggiore sicurezza di riuscita della manovra. da Hackero per http://www.hackmed.org 41 da Hackero per http://www.hackmed.org APPROCCIO ANTERIORE Tale tecnica risulta più indaginosa, ma è senza dubbio utile nei pazienti con decubito supino obbligato, in quanto permette l’esecuzione sia del blocco del nervo sciatico, sia del blocco tre in uno, senza spostare il paziente stesso. da Hackero per http://www.hackmed.org 42 da Hackero per http://www.hackmed.org Punti di repere sono: a. Spina iliaca antero-superiore dell’anca b. Tubercolo pubico c. Grande trocantere del femore. Per trovare il punto in cui inserire l’ago si traccia la linea tra la spina iliaca antero-superiore ed il tubercolo pubico; si divide tale linea in tre parti e nel punto tra il terzo medio ed il terzo mediale si tira la perpendicolare: dove questa incontra la parallela alla linea sopradetta tirata dal grande trocantere è il punto in cui si punge. Se dopo aver piantato l’ago si sente una resistenza ossea significa che si è punto il piccolo trocantere: in tal caso si medializza l’ago e si va nuovamente a cercare di stimolare il nervo sciatico e quindi ad evocare le risposte motorie già citate precedentemente. da Hackero per http://www.hackmed.org 43 da Hackero per http://www.hackmed.org DOSAGGI E SOLUZIONI ANESTETICHE In questo tipo d’approccio è importante calcolare attentamente la dose ed il volume di farmaco che si deve somministrare: infatti è necessario avere un volume sufficientemente grande perché l’anestestico arrivi a tutti i fasci che compongono il nervo, ma al tempo stesso si deve evitare di superare la dose tossica del farmaco usato. Quindi per aumentare il volume, mantenendo una dose ideale si deve diminuire la concentrazione della sostanza. Ad da Hackero per http://www.hackmed.org 44 da Hackero per http://www.hackmed.org esempio, in un paziente di 80 kg, si possono somministrare un massimo di 245 mg di ropivacaina (la dose tossica è di 3 mg/kg). Per fare questo posso usare: • Ropivacaina 1%, 25 cc • Ropivacaina 0.75%, 33 cc • Ropivacaina 0.5%, 50 cc. INDICAZIONI • Chirurgia della regione laterale della gamba senza laccio emostatico • Chirurgia del piede con laccio emostatico distale N.B. più frequentemente viene usato in combinazione con il blocco del plesso lombare per ottenere l’anestesia chirurgica della gamba (chirurgia del ginocchio, della caviglia e della gamba). da Hackero per http://www.hackmed.org 45 da Hackero per http://www.hackmed.org APPROCCIO POSTERIORE (secondo Mansour) Si tratta di un acceso posteriore, più prossimale rispetto alle altre tecniche descritte. Con questo approccio il nervo viene raggiunto prima del suo passaggio attraverso il grande forame ischiatico e prima della divisione nelle sue due componenti, tibiale e peroneale. Il paziente si trova in decubito laterale con l’arto da bloccare situato superiormente, flesso sia a livello dell’anca che a livello del ginocchio, l’arto controlaterale steso, e tronco inclinato fino ad ottenere una posizione semiprona. Punti di recere sono: a. Spina iliaca postero-superiore b. Tuberosità ischiatica da Hackero per http://www.hackmed.org 46 da Hackero per http://www.hackmed.org L’ago va introdotto sulla linea che unisci i due reperi, tre dita (circa 6 cm) trasverse al di sotto dalla spina iliaca posterosuperiore, avanzando poi perpendicolarmente alla cute. Anche in questo caso in caso di contatto osseo l’ago va retratto e reintrodotto con direzione più caudale lungo la stessa linea. da Hackero per http://www.hackmed.org 47 da Hackero per http://www.hackmed.org ANALGESIA IN TRAVAGLIO DI PARTO INDICAZIONI ALL’ANESTESIA GENERALE • Insufficienza cardiocircolatoria (come in caso di shock cardiogeno, emorragico, settico..): un blocco neuroassiale da una vasodilatazione massiva, con conseguente ipotensione marcata in un paziente con una situazione emodinamica già compromessa; • Gravi cardiopatie (ipertensione polmonare, stenosi aortica, shunt dx-sn); • Preeclampsia con segni di irritazione neurologica; da Hackero per http://www.hackmed.org 48 da Hackero per http://www.hackmed.org • Malattie neurologiche, come sclerosi multipla o altre patologie midollari che possono essere slantentizzate da una alr; • Turbe psichiche; • Discoagulopatie, per il pericolo di ematoma midollare, e possibile conseguente paralisi e danno permanente; • Malformazioni fetali o exitus del bambino; • Altre controindicazioni all’alr, tipo infezioni per il rischio di disseminazione dell’infezione stessa. INDICAZIONI ALL’ALR • Difficoltà previste all’intubazione OT; • Pasto recente: una persona normale si considera a digiuno dopo almeno 6-8 ora dall’ultimo pasto, ma nella gravida la velocità di svuotamento gastrico è diminuita ed il transito intestinale è rallentato, per cui si considera la donna a digiuno dopo almeno 9-10 ore; • Insufficienza respiratoria, perché la ventilazione meccanica diminuisce la clearance mucociliare e l’anestesia generale rappresenta un trauma importante per pazienti con problemi respiratori; • Obesità grave, per le possibili difficoltà alla ventilazione e all’intubazione che possono esserci; • Malattie neuromuscolari (MIASTENIA) • Cardiopatie, tipo stenosi mitralica in quanto l’alr evita l’ingorgo polmonare attraverso la venodilatazione periferica ed il conseguente calo del ritorno venoso; • Situazioni con aumentato rischio tromboembolico. da Hackero per http://www.hackmed.org 49 da Hackero per http://www.hackmed.org Una volta deciso di fare una anestesia locoregionale, si deve scegliere quale tipo sia più indicato, se la spinale o l’epidurale. L’epidurale rispetto alla spinale permette di: • • • • Avere una minore ipotensione materna Fare dosi ripetute di farmaci Non avere cefalea post puntura durale Avere un migliore controllo del dolore postoperatorio (tramite il sondino peridurale). La spinale rispetto all’epidurale ha • Tempo di latenza minore: l’effetto inizia già dopo 5 minuti, per l’epidurale servono almeno 15-20 minuti di latenza • Maggiore percentuale di riuscita (l’epidurale può non dare analgesia uniforme, a macchia di leopardo) • Minore rischio di tossicità sistemica, perché si usa un volume di farmaco nettamente minore; questo fattore è molto importante dato il maggiore rischio di tossicità che si ha in queste pazienti: 1. per una congestione dei plessi perimidollare, e conseguente aumentato rischio di puntura intravascolare 2. per un aumento dell’azione dell’anestetico locale dovuto a 3. aumentati livelli ormonali 4. per l’alcalosi respiratoria della gravida che permette un aumento della quota indissociata del farmaco, che quindi riesce a passare più facilmente le membrane (migliore diffusione). L’analgesia in travaglio di parto può essere ottenuta attraverso varie strade: da Hackero per http://www.hackmed.org 50 da Hackero per http://www.hackmed.org • • • • • • Per via endovenosa Per via inalatoria Tecniche di rilassamento Ipnosi (autoipnosi) TENS Sondino peridurale Attraverso la via endovenosa possono essere somministrati vari farmaci che aiutano la partoriente nell’analgesia. L’analgesia per via inalatoria, è sostenuta principalmente dall’infusione del protossido di azoto N2O2 da Hackero per http://www.hackmed.org 51 da Hackero per http://www.hackmed.org Va ricordato che il protossido è l’unico gas disponibile in sala operatoria ed il suo uso dovrebbe essere controindicato in tutte le chirurgie dove vi è una possibilità di ingresso di aria ed espansione delle cavità come: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Cardiochirurgia Chirugia vascolare Neurochirurgia Chirurgia otorinolaringoiatrica Laparoscopie Ecc. Questo perchè li protossido ha la caratteristica intrinseca di diffondere liberamente attraverso le strutture contenenti ossigeno in maniera proporsionale alla concentrazione a cui è impostato. Per esempio se noi impostiamo una concentrazione di protossido del 50% questo dovrebbe passare attraverso le varie membrane fino a far raddoppiare di volume le camere conteneti ossigeno. Questo in teoria ma in pratica non succede mai perché all’interno di tali cavità esiste sempre una certa concentrazione di azoto che va a contrastare con il protossido e che gli impedisce,per differenza di concentrazione, di raggiungere la sua massima diffusione. • • • • TECNICHE DI RILASSAMENTO IPNOSI (tecniche di parto con Autoipnosi) TENS SONDINO PERIDURALE (Boli ripetuti-infusioni ripetutePCA)che oggi giorno rappresenta la vera ANALGESIA IN TRAVAGLIO DI PARTO da Hackero per http://www.hackmed.org 52 da Hackero per http://www.hackmed.org MECCANISMI NEUROFISIOLOGICI RESPONSABILI DEI DOLORI NEL TRAVAGLIO DI PARTO Nel travaglio di parto distinguiamo due periodi partioolarmente importanti: 1. PERIODO DILATATIVO: il dolore è dovuto alla distenzione e alla contrazione del segmento inferiore dell‘utero e alla dilatazione e stirmanto del collo; questo dolore è veicolato dalle fibre C (viscerali) che viaggiano assieme alle fibre simpatiche dell’utero che determinano l’attività motoria uterina (ergo contrazione); quindi le fibre C amieliniche seguono un tragitto assieme alle afferenti simpatiche:queste fibre prendono origine dal collo principalmente, si portano al plesso ipogastrico inferiore si portano su verso il plesso aortico ed entrano con la catena simpatica lombare nel midollo da T10-L1. Per bloccare o controllare il dolore nella fase iniziale (dilatativa) del travaglio bisogna agire tra T10 ed L1; essendo un dolore viscerale esiste un coinvolgimento neurovegetativo (localizzazione profonda agitazione, angoscia, nausea, vomito) 2. PERIODO ESPULSIVO: oltre al dolore della fase Dilatativa si hanno altri dolori che sono diversi: • DISTENSIONE DEL CANALE VAGINALE(fibre muscolari che stanno in quella zona) • Distensione del Perineo e del pavimento pelvico Questo dolore è di tipo somatico condotto da fibre Aδ, più interno e localizzato diverso da quello dilatativo perché sordo. Afferenze portate dalle fiibre Aδ al midollo a S2-S3-S4 che costituiscono il nervo Pudendo Interno; sono anche coinvolti altri rami:genito crurale ecc. Che provnegono da L1-L2 e sono dolori molto più alti. Il solo blocco del nervo Pudendo interno non è sufficente a bloccare il dolore nella fase espulsiva. da Hackero per http://www.hackmed.org 53 da Hackero per http://www.hackmed.org 3. Dolore dovuto a stiramento e compressione delle strutture vicine (con ulteriore informazioni dolorose dalla strutture vicine) 4. Troviamo anche fenomenti di dolore riferito La sede più sicura per sondino epidurale nell’anallgesia del parto cesario è L2-L3, una volta entrati nel canale peridurale si manda su il sondino per 2-3cm in modo da arrivare ad L1 e si inietta il farmaco. L’anestetico locale va verso l’altro perché a livello toracico abbiamo pressioni più elevate che lo spingono verso l’alto. Esistono dei fattori fisici e psichici che influenzano la percezione del dolore: Fattori fisici: • dimensioni del feto • tipo di presentazione • età della madre • interpretazione e durata delle contrazioni Fattori psichici • Ansia • Paura • Mancanza di sonno Genesi del dolore ISCHEMIA (Contraz+vasocostrizione+catecolamine) ACIDOSI CONTRAZIONE COMPRESSIONE STIMOLAZIONE RECETTORI PRODUZIONE EICOSANOIDI da Hackero per http://www.hackmed.org DOLORE 54 da Hackero per http://www.hackmed.org ANALGESIA IN TRAVAGLIO DI PARTO – UTILIZZO DEL SONDINO PERIDURALE QUAND’E’ IL MOMENTO DI POSIZIONARE IL SONDINO PERIDURALE? Quando la dilatazione è verso la fase rapida (4-5 cm), non prima, poiché l’A.L. può ↓ le contrazioni. Quindi non va messo toppo presto, né troppo tardi (pz. non collabora, e comunque non ne vale più la pena). L’ A.L. deve essere efficace, con blocco motorio minimo e buona analgesia, onset breve e lunga durata, sicuro per la donna e il feto → quelli che si avvicinano di più sono BUPIVACAINA e ROPIVACAINA. Essi hanno vantaggi e svantaggi : • svantaggi: tossicità cardiaca per la bupivac (anche se comunque ne uso pochi mg) • vantaggi : limitato passaggio transplacentare rispetto a lidocaina e carbocaina poiché: sono molto liposolubili (↑uptake dal grasso peridurale)hanno alto legame proteico (albumina, α1glicoproteina acida, che ↑in gravidanza).è bassa la % di A.L. non ionizzato, anche a ph elevati [La Mepivacaina (Carbocaina) è meno liposolubile, ha minor legame proteico e una maggior percentuale non ionizzata → passa di più la placenta, e nel feto si intrappola perché è più acidotico] scarso blocco motorio (mentre danno buona analgesia anche a basse concentrazioni) lunga durata da Hackero per http://www.hackmed.org 55 da Hackero per http://www.hackmed.org LIVELLO A CUI POSIZIONARE IL SONDINO: L2-L3, poiché è il livello più vicino ai metameri che devono essere bloccati in fase di dilatazione (T10-L1), e poi SALGO PER 3-4 CM. Durata dell’analgesia dopo somministrazione di Bupivac 0.125% (2 ml allo 0.5%, portati a 8 ml): circa 1 ora; Bupiv 0.125% + 1 ml FNT → 1.5 ore Bupiv 0.125% + 2 ml FNT → 2 ore Bupiv 0.125% + 150γ clonidina → tra le 1.5 e le 2 ore Bupiv 0.125% + 1 ml FNT + 75γ clonidina → >2ore OPPIOIDI IDROFILI morfina ANALGESIA Onset (min) Durata (ore) I stadio II stadio OPPIOIDI LIPOFILI Meperidina Fentanil Sufentanil A.L. a basso dosaggio Bupivac 0,125% (8ml) A.L. a basso dosaggio + oppiodi lipofili Bupivac 0,125% (8ml) + 100γ Fnt o Sufnt A.L. ad alto dosaggio Bupivac 0,5% (8ml) 30-60 5-10 10-20 Variabile 1-1.5 1 Persistenza della sensazione di contrazione 10-20 1.5-2 Talvolta analgesia inadeguata Analgesia completa 5-10 1.5-2 Abolizione delle sensaz Analgesia completa Abolizione del riflesso Analgesia completa Mantenimento del riflesso di spinta Analgesia insufficiente Blocco motorio Nausea Sedazione Prurito - Talvolta analgesia incompleta EFFETTI COLLATERALI +/- + + Dose dipendente + + - da Hackero per http://www.hackmed.org Analgesia completa? +/- + Dose dip. + - 56 da Hackero per http://www.hackmed.org L’associazione più usata è BUPIVACAINA 0.125% (8 ML) + 2 ml FNT Se dai blocco motorio blocchi il torchio addominale!! NON si usa Adrenalina perché ↓ flusso ematico e contrattilità uterina, con un effetto dose-dipendente: • a dosaggi bassi: azione β (↓ contrattilità) • a dosaggi alti: azione α (↑ contrattilità) FASE ESPULSIVA: il dolore diviene somatico profondo, portato dalle fibre Aδ (n. pudendo, S2-S3-S4). Alcune scuole mettevano due sondini, uno che va in su per la prima fase, l’altro che va in giù per la seconda fase. Comunque anche con un solo sondino posso controllare la fase espulsiva, usando A.L. più concentrato, oppure una quantità più elevata rispetto alla dose iniziale se lo uso più diluito. Quindi le alternative sono: - 4-6 ml BUPIV 0.25% - 8 ML BUPIV 0.125% L’associazione con oppioide: • potenzia l’analgesia • permette di usare dosaggi minori di A.L. • Allunga i tempi di somministrazione da Hackero per http://www.hackmed.org 57 da Hackero per http://www.hackmed.org • Mantiene la forza espulsiva • Gli effetti collaterali sono minori (quali prurito -5-80%-, nausea -20%- e vomito, sonnolenza, ritenzione urinaria, depressione respiratoria, canalizzazione ritardata, diminuita motilità gastroenterica, alterazione dello stato mentale con euforia, ansia, sonnolenza -0.5-3%-) PREFERIRE Oppiodi lipofili Volumi ridotti Iniezione lenta EVITARE Oppiodi idrofili(morfina) Volumi grandi Iniezione forzata Iniezione intratecale Iniezione durante contraz (durante la contrazione ↑ la pressione dello spazio peridurale → ↑ la diffusione craniale dell’A.L.) Fattori di rischio per la depressione respiratoria: obesità, età avanzata, associazione con altri depressori del SNC, puntura durale, pneumopatie) EFFETTI DELL’ANALGESIA PERIDURALE SULLO SVOLGIMENTO DEL PARTO: • Rallentamento del travaglio (possibile): 1. eff. diretti dell’A.L. → ipotonia uterina non dose-dip 2. eff.diretti dell’Adrenalina → β o α dose-dip (ipotono/ipertono) 3. eff. indiretti quali: • blocco dei nn. Uterini in fase dilatativa(fibre C, entrano a T10-L1) →intensità e frequenza delle contrazioni da Hackero per http://www.hackmed.org 58 da Hackero per http://www.hackmed.org • blocco nn. Sacrali in fase espulsiva → ↓ o abolizione riflesso di spinta • blocco nn. Addominali → ↓ efficacia torchio addominale • ipotonia mm. Pelvici (sempre per il blocco dei nn. Sacrali) → possibile malrotazione testa fetale • Effetti benefici 1) in caso di travaglio distocico (distocia meccanica), lo normalizza 2) < ansia e paura → < catecolamine endogene Un buon segno del mantenimento del tono dei muscoli del pavimento pelvico è il mantenimento del riflesso di spinta. Se ci fosse ipotensione:sidovrebbe prediligire l’uso di EFEDRINA (la meno dannosa per il flusso utero-placentare poiché ha azione β >> α. Fattori che fanno ↓ il flusso utero-placentare [FUP = (PAM a.uterina – PV v. uterina) / R vascolari uterine] : • Contrazioni intense • Ipertono uterino • Ipertensione arteriosa (essenziale, preeclampsia) • Ipotensione arteriosa (pressione sulla cava, ipovolemia, blocco simpatico) • Vasocostrizione (endogena/esogena) LE DOSI SUCCESSIVE, se necessarie: SOLO DI A.L. ( SEMPRE GLI 8 ML DI BUPIV. 0.125%), visto che il FNT ha lunga durata, e se ne aggiungo provoco solo un ↑ degli effetti collaterali. da Hackero per http://www.hackmed.org 59 da Hackero per http://www.hackmed.org Se uso ROPIVACAINA: stesse dosi, con concentrazione allo 0.2% -> 8ml CONFRONTO MORFINA/ FNT IN PERIDURALE MORFINA FNT Inizio analgesia Lento (30’-40’) Rapido (5’-10’) Durata analgesia Lenta (12-18h) Corta (2-6h) Dosi 1/5-1/6 della dose ev Vicine alle dosi ev cioè 2-5 mg ogni 12h ( >5mg non ↑ l’effetto analgesico, magli eff. collat. infrequente frequente Sedazione Depressione respiratoria Modalità di somministrazione Più ritardata Precoce (se c’è) Efficace anche a boli intermittenti (ogni 812h) Elevata Preferibile i.c. (pompa, anche PCA) Estensione metamerica Diffusione al SNC Costante per via liquorale Limitata Poco probabile (resta vicina ai metameri in cui viene iniettato) da Hackero per http://www.hackmed.org 60 da Hackero per http://www.hackmed.org COMPLICANZE ANESTESIA NEUROASSIALE A) DI ORDINE GENERALE - Ipotensione arteriosa (è un effetto collaterale). Per blocchi inferiori a T12 è quasi nulla (vasocostrizione compensatoria). Blocchi fino a T5 – T6 (milza) si ha una grande vasodilatazione. Blocchi superiori a T5 si ha blocco simpatico del cuore: INOTROPO NEGATIVO e CRONOTROPO NEGATIVO. - tossicità A. L. - disturbi minzionali e ritenzione urinaria - estensione esagerata del livello di anestesia blocco peridurale esteso (sovradosaggio) iniezione subdurale (punta dell’ago di Thuoy a cavaliere della dura) iniezione subaracnoidea (spinale totale) (apnea da ischemia bulbare per ipotensione, arresto cardiocircolatorio) - complicanze respiratorie paralisi dei muscoli intercostali paralisi del nervo frenico (C3 – C5) (facile con l’ALR plesso brachiale o plesso cervicale. Più difficile con la spinale totale perché per bloccare le fibre motorie l’A.L. deve arrivare a concentrazioni adeguate. Se il paziente sente formicolio alle mani significa che l’A.L. è risalito ma non c’è da spaventarsi. Se il paziente dice che fa fatica a respirare è più facile che sia per l’ipotensione [più pallore, nausea, sudorazione]) - cefalea da puntura durale accidentale (Thuoy è grosso) meningite asettica (disinfettante che passa dentro con l’ago) - brivido (da vasodilatazione; forse per blocco dei Recettori del caldo prima di quelli del freddo) da Hackero per http://www.hackmed.org 61 da Hackero per http://www.hackmed.org B) LOCALI - insuccesso dell’analgesia mancato blocco a causa di iniezioni fuori spazio perdurale oppure causa fuoriuscita catetere, magari lateralmente da un forame di coniugazione. Blocco insufficiente a causa del livello insufficiente di analgesia (dose o conc o valori troppo bassi) oppure a causa del blocco incompleto di alcune radici oppure ancora a causa di analgesia a scacchiera (A.L. si distribuisce male nello spazio peridurale) oppure da analgesia monolaterale (catetere monolaterale). - Incidenti da catetere Penetrazione vasale, subdurale o subaracnoidea del catetere allora devo ritirare, aspirare e lavare Ostruzione o angolatura Malposizione (es. Monolaterale, o esce da un forame) Mancata introduzione (non riesco a mandarlo su) (girare l’ago, lavare, MA NON ritirarlo finché c’è l’ago, perché l’ago lo taglia e resta dentro!!!!!!) Rottura catetere Traumatismo delle radici - Iniezione di farmaco sbagliato o frammenti (es. cute o vetro) - Lombalgie (per il traumatismo e per il blocco motorio che fa si che diminuisca la lordosi fisiologica e quindi avvenga lo stiramento di fasce e legamenti) - Complicanze neurologiche (transitorie 0-6%, permanenti 00,03%) Sindrome arteria spinale anteriore (da ischemia, ipotensione) (soprattutto negli anziani che hanno le arterie già sclerotiche) Ematoma perdurale (OCCHIO sempre alla coagulazione e alle piastrine e ai farmaci Aspirinetta: non sospendere Tiklid: sospendi per otto/dieci giorni EBPM: sospendi per 12 ore) da Hackero per http://www.hackmed.org 62 da Hackero per http://www.hackmed.org Se facendo la peridurale capita un po’ di sangue: stretto monitoraggio post operatorio per vedere se si sviluppa l’ematoma (= il blocco motorio perdura oltre la durata dell’A.L.) Infezione locale (meningite, aracnoidite adesiva, ascesso epidurale) Paralisi radicolari da trauma o compressione da ascesso o ematoma, transitorie o persistenti con paraplegia - esacerbazione, slatentizzazione di deficit neurologici preesistenti (SLA, SM, tumori) da Hackero per http://www.hackmed.org 63