APPUNTI DELLE LEZIONI CORSO DI GEOPEDOLOGIA – ANNO SCOLASTICO 2002-2003 MATERIALE A DISPOSIZIONE DELLA CLASSE: NON ASPORTARE NOTA BENE: Gli appunti sono solo un supporto, una traccia di svolgimento delle lezioni per quelle parti che non si trovano nel libro. Non sono perciò il materiale sufficiente per lo studio, ma solo la traccia per integrare quanto presente sul libro di testo e svolto a lezione. FATTORI ECOLOGICI E LEGGE DEL MINIMO TUTTI I FATTORI ECOLOGICI AGISCONO: 1. Determinando la PRESENZA o l’ASSENZA di una specie in un certo ambiente 2. I ritmi di natalità e di mortalità, e pertanto i ritmi di crescita e perciò la NUMEROSITA’ di una popolazione in un ecosistema 3. Condizionamenti adattativi delle specie ( es: accorciamento delle ali degli insetti in zone ventose, per selezione naturale, sfruttando la variabilità genetica delle specie) La LEGGE DEL MINIMO - o LEGGE DI LIEBIG - spiega i meccanismi di crescita degli individui ( ma ciò vale anche per le popolazioni ) al variare della disponibilità dei fattori ecologici. Nella formulazione originale, la legge di Liebig gettava dello studio – poi sviluppato scientificamente, delle tecniche di concimazione in agricoltura: “ La crescita dei vegetali è determinata dall’elemento che è presente in quantità minore rispetto ai fabbisogni” Ampliata in tempi successivi, la legge del minimo spiega le modalità di crescita delle popolazioni negli ecosistemi: “ La crescita di un individuo ( o di una popolazione) in un ecosistema è determinata dal fattore ecologico che è presente in quantità minore rispetto alle necessità “ Tale fattore è detto “fattore limitante” perché di fatto determina il limite massimo di crescita delle popolazioni. Vedi grafico a pag. 11: Ogni specie infatti ha un intervallo ottimale di crescita – quando il fattore ecologico si presenta ai valori ottimali; al difuori di tali valori ottimali la specie ha ancora possibilità di crescita, ma ridotta. Ogni specie presenta inoltre i propri limiti di tolleranza per ogni fattore ecologico, al difuori dei quali la specie non può esistere in un certo ambiente. A seconda dell’ampiezza di tali intervalli, definiamo le specie come EURIECIE o STENOECIE 1 1. TEMPERATURA Si misura in °C. (gradi centigradi o gradi Celsius) Per analizzarla, occorre conoscere: t° media escursione termica giornaliera, mensile, annua La temperatura varia nei diversi ecosistemi e nelle diverse stagioni per effetto di: latitudine ( diversa inclinazione dei raggi solari = diversa intensità di insolazione) mese dell’anno ( a seconda della latitudine, a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre) altezza dal suolo ( 0,6°C per ogni 100 m) situazioni particolari (vicinanza dal mare, correnti aeree e venti, microclimi specifici) Effetto della temperatura sugli organismi viventi: - - presenza o assenza della specie ( ma alcune specie ricorrono ad accorgimenti per superare i periodi sfavorevoli:, ritmo di crescita ( di individui o di popolazioni; le temperature ottimali in genere sono quelle più elevate perché determinano una maggior velocità dei fenomeni chimici, anche di tipo metabolico) adattamenti al freddo: le specie destinate a vivere in ambienti freddi presentano degli adattamenti particolari quali: animali: 1. forme globose, con arti ridotti, per diminuire il rapporto massa tra la superficie corporea esterna, che disperde il calore, e la massa interna (vedi la diversa forma di orsi, foche, trichechi, contrapposti alle varie giraffe, gazzelle, pantere, scimmie dei climi caldi) 2. svernamento come uova per gli insetti 3. letargo invernale piante: 1. quiescenza invernale, con perdita delle foglie e metabolismo ridotto; superamento dei periodi freddi sotto forma di semi o di spore 2 2. LUCE La rotazione della terra, e l’inclinazione dell’asse terrestre, determinano: diversa DURATA delle ore di luce durante il giorno, variabile con le stagioni diversa INTENSITA’ luminosa La luce proveniente dal sole viene in parte riflessa direttamente dalla atmosfera in parte vi viene riemessa dopo, riflessa dalla atmosfera stessa e dalla superficie terrestre. DISEGNO E’ stato misurato che all’esterno della atmosfera giungono IN MEDIA 2 cal/ cmq al minuto (costante solare), ovviamente variamente distribuite tra equatore e regioni polari, per cui ad esempio all’equatore la radiazione globale è circa 4 volte rispetto alle regioni tropicali ed equatoriali. Per effetto della riflessione, metà di tale radiazione viene riemessa in atmosfera, per cui la “costante solare” all’interno della atmosfera è metà, pari a 1 cal/cmq x minuto. SPETTRO SOLARE: La radiazione solare è composta da onde elettromagnetiche con lunghezza d’onda ( = frequenza) diversa: Ultravioletto 10% del totale radiazione a minor lunghezza d’onda, effetti mutageni. Trattenuta dall’ozono Luce visibile: 50% del totale In tale fascia si trovano le bande luminose del verde e del rosso lontano da cui trae energia la fotosintesi. La quota di E utilizzata dalla fotosintesi è l’1% della radiazione totale, ma RAPPRESENTA LA QUANTITA’ DI ENERGIA DI CUI DISPONGONO GLI ESSERI VIVENTI Infrarosso Banda con maggior lunghezza d’onda. Effetto calorico. Effetto della luce sugli organismi viventi: VEGETALI: 1. fonte energetica = fotosintesi ( si distinguono poi le piante in sciafile ed eliofile a seconda se hanno l’optimum di fotosintesi con minore o maggiore intensità luminosa. Sciafile le piante dei sottoboschi.) 2. fototropismo : per un intelligente fenomeno chimico-ormonale, le piante tendono sempre a ruotare i fusti verso la luce ( es. luce della finestra) 3. fotoperiodismo . è la caratteristica che hanno molte specie di indurre la fioritura solo se le ore di luce vanno aumentando (piante longidiurne) oppure diminuendo (brevidiurne, come il crisantemo) ANIMALI 1. Regolano i propri ritmi biologici sulla durata del giorno 2. Alcune specie sono attirate dalla luce 3. In alcune specie la luce stimola l’ovulazione ( es: le galline producono più uova nel periodo estivo) 3 3. UMIDITA’ ATMOSFERICA Distinguiamo tra : Umidità assoluta: quantità di acqua contenuta, sotto forma di vapore, in un mc di aria (grammi/mc ) Umidità di saturazione: MASSIMA quantità di acqua che può essere contenuta, sotto forma di vapore, in un mc di aria ad una certa temperatura. ( in grammi/mc ) Aumenta all’aumentare della temperatura (vedi libro) Umidità relativa: Rapporto tra l’umidità assoluta e quella di saturazione, esprime la % di umidità presente nell’aria (rispetto a quella massima, cioè di saturazione) L’ igrometro, lo strumento per la rilevazione dell’umidità, rileva l’umidità relativa – espressa in %, in quanto è questo il parametro principale per la misurazione dell’umidità dato che tutti i fenomeni legati alla umidità – condensazione; evaporazione e traspirazione - non sono collegati alla umidità assoluta, ma a quella relativa. Se l’umidità assoluta supera quella di saturazione, si ha la condensazione dell’acqua sotto forma di goccioline o di ghiaccio. Fenomeni collegati: Condensazione di “umidità” in corrispondenza delle “pareti fredde” Nebbia e nuvole Pioggia o neve o grandine (in presenza di nuclei di condensazione) Effetto della umidità La evaporazione dipende dal grado di umidità (relativa) dell’aria La traspirazione, di animali e vegetali, dipende dalla umidità (relativa) dell’aria 4. PRECIPITAZIONI Fondamentali per garantire il rifornimento idrico delle piante e l’acqua agli animali. L’acqua utilizzata da piante ed animali è SOLO QUELLA PIOVANA), presente alla superficie come fiumi o laghi, oppure in profondità nelle falde Esistono vari regimi pluviometrici, tipici delle diverse zona, caratterizzati da differenze di : piovosità annua ( quantità totale in mm/anno ) (vedi libro) distribuzione mensile della piovosità ( in mm/mese) intensità delle piogge Effetti della piovosità: Non sono specifici per la pioggia, ma per la disponibilità di acqua, a cui le piante hanno vari tipi di adattamenti. Distinguiamo tra: 1. igrofite ( piante di ambienti molto umidi) , 2. mesofite, 3. xerofite (piante che hanno sviluppato particolari adattamenti al secco) DIAGRAMMI E CLIMATOGRAMMI Grafici che combinando due elementi del clima ( t° e piovosità o altro ) danno vari tipi di informazioni . 4 VENTO Dovuto a differenze di pressione atmosferica tra due punti della superficie terrestre. Se ne misura: la velocità in km/ora ( l’ effetto è legato anche a tale velocità) la direzione (che ne determina anche le caratteristiche; venti secchi o umidi; venti caldi o ferddi) Effetto del vento: Sui vegetali: venti deboli: hanno effetti positivi impollinazione; diffusione dei semi; rimescolamento dell’aria lotta ai marciumi da eccesso di umidità Venti più forti Associati al caldo : eccessiva traspirazione delle piante Allettamento o posizione prostrata delle piante Rottura rami o sradicamento PRESSIONE ATMOSFERICA Azione indiretta: le differenze di pressione atmosferica determinano i venti (con relativo spostamento di masse d’aria) Azione diretta: - sembra che accentui l’attività degli insetti ( nelle fasi di bassa pressione) - effetti sull’uomo ( sulle persone sensibili a variazioni di pressione) IONIZZAZIONE Studi ancora nella fase iniziale Alcune molecole presenti in atmosfera allo stato ionico (ossigeno) stimolano la ossidazione … fenomeno non sempre positivo ( invecchiamento cellulare) CAMPO ELETTRICO Studi ancora iniziali. Dimostrato l’effetto dei campi elettrici su insetti. In corso gli studi sul genere umano, dato che sembra induca leucemie , malattie cardiache, danni al sistema neuroendocrino, depressioni immunologiche. Normativa del 1992 sui limiti di esposizione e le distanze prescritte per la permanenza prolungata sotto campi elettrici ( distanze per l’edificabilità dai 10 m a 28 m, a seconda della potenza dei conduttori della corrente elettrica) Vedi cap.4.6 pag 293 5 ACQUA LIBERA (Mari, laghi, fiumi) Caratteristiche dell’acqua: note 1. Ha la massima densità a 4°C ed aumenta di volume a t° più basse ( +9% quando ghiaccia) 2. è una molecola polare, - è un ottimo solvente di sostanze idrofile contiene molti soluti allo stato ionico 3. ha elevato calore specifico: - le masse d’acqua risentono poco delle escursioni termiche del clima esterno mitiga le variazioni di temperatura delle zone limitrofe - Effetti dell’acqua sugli organismi acquatici: Esiste un adattamento degli organismi viventi alla densità dell’acqua (forma e strutture scheletriche) Le caratteristiche dell’acqua condizionano la presenza e la crescita degli organismi: - temperatura - ph (vedi libro) - presenza di Ossigeno disciolto ( fondamentale per gli aerobi!!) : la solubilità diminuisce con la temperatura - presenza di CO2 ( 35 volte più solubile dell’ossigeno!) Acqua = pompa di asportazione della CO2 dall’aria, che viene utilizzata per la fotosintesi delle alghe e per la costruzione degli scheletri di coralli e di invertebrati - presenza di sali minerali disciolti (salinità) Salinità media delle acque marine: 35% 6 SUOLO ( Fattori edafici ) Il suolo rappresenta una importante componente dell’ambiente, con effetti su animali e soprattutto piante, che da esso traggono acqua e sali minerali necessari per la propria crescita. Una apposita sezione si occupa dell’ analisi dettagliata delle caratteristiche del suolo, per cui si rinvia lo studio più approfondito. Le caratteristiche del suolo da considerare sono: la presenza di acqua utilizzabile ( che è solo una parte dell’acqua totale presente nel terreno; una parte è infatti acqua capillare non assorbibile, un’altra parte è acqua di gravità, che transita nel suolo per poi scendere fino alle falde la tessitura e struttura del suolo, da cui dipende la porosità del suolo stesso ( = presenza e dimensione degli spazi vuoti) l’aerazione del suolo ( la presenza di aria nel suolo dipende dalla porosità). Fondamentale per. – respirazione degli animali presenti nel suolo – respirazione delle radici delle piante – svolgimento dei processi aerobi ad opera dei microrganismi: la decomposizione della sostanza organica richiede ossigeno la salinità del terreno ( poche specie alofite possono vivere con elevata salinità) il ph del terreno. Ci sono specie adattate al ph acido ( suoli di montagna) ed alcalini ( ambienti ricchi di calcare; aridi o costieri) Le caratteristiche del suolo determinano – come tutti i fattori che risultano limitanti : le specie vegetali presenti la crescita delle stesse ( intesa sia come numero che come dimensione degli individui; per misurare la crescita dei vegetali si preferisce in genere parlare di BIOMASSA VEGETALE) FATTORI ALIMENTARI – pag 32-33 I fattori alimentari sono importanti fattori limitanti ed influenzano la PRESENZA e la CRESCITA delle popolazioni con: - qualità dell’alimentazione disponibilità ( = quantità) Le esigenze di territorialità delle specie animali sono legate innanzitutto alla necessità di assicurare il fabbisogno alimentare L’argomento viene approfondito parlando di DINAMICA DELLE POPOLAZIONI e CATENE ALIMENTARI 7 FATTORI BIOTICI Anche i fattori biotici sono fattori ecologici, ed agiscono condizionando: la presenza o meno di una specie la natalità/mortalità, cioè la dimensione della popolazione adattamenti particolari Vedi libro, pag. 34-35: piacevole chiacchierata che dimostra che esistono interazioni positive e negative all’interno di una specie : positive: effetto di gruppo negative: effetto di massa (soluzione: territorialità) PREDAZIONE ( pag. 42 e 77) Rapporto in cui una specie si alimenta di una altra specie, la preda, che viene uccisa. In genere il predatore è polifago, cioè attacca molte specie di prede: nutrirsi di poche specie ( olifaghe) o di una sola (monofaghe) comporta i rischi legati alla assenza della preda. Ecologicamente, il rapporto preda-predatore è importantissimo: - vengono distrutti gli individui più facili da catturare, deboli o malati, per cui si ha un miglioramento genetico della specie predata - vi è un rapporto reciproco preda-predatore, per cui entrambi si controllano a vicenda e si mantengono nel numero di individui ottimale per un certo ecosistema ( ma non è l’unico metodo utilizzato dagli ecosistemi per mantenere gli equilibri interni dell’ecosistema) PARASSITISMO ( pag. 42 e 77) Si ha quando un organismo (parassita) vive a spese di un ospite, che non uccide. (pulci, zecche, pidocchi; funghi parassiti di piante ed animali; batteri patogeni e virus) COMPETIZIONE ( pag. 35-40 e 77) Distinguiamo tra: COMPETIZIONE INTRASPECIFICA Avviene tra individui della stessa specie; ha come effetto positivo il miglioramento della specie. Molto sviluppata in alcune specie animali, in cui il maschio dominante copre un harem di femmine. Diminuita con la territorialità. COMPETIZIONE INTERSPECIFICA Avviene tra specie diverse, che competono per gli stessi fattori ecologici. E’ dimostrato che due specie non possono avere esattamente le stesse esigenze ecologiche, se no una specie esclude l’altra ( principio di esclusione competitiva di Gause). Pertanto ogni specie può occupare una ben specifica nicchia ecologia, che ne descrive le caratteristiche e le funzioni. Grazie alle nicchie ecologiche, si ha lo sfruttamento ottimale dell’ambiente ( figura pag. 41) 8