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7 Sintomi
da non sottovalutare
per capire se è necessario controllare
la TIROIDE
Associazione Sistema Helios
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Scopri i sintomi e i fattori di rischio che possono far sospettare
una patologia della tiroide. Impara a non sottovalutare i
campanelli d’allarme che possono aiutarti ad affrontare eventuali
patologie in tempo e con tranquillità.
La tiroide è una ghiandola endocrina che si trova
alla base del collo, davanti alla trachea. Ha il
compito di produrre ormoni che stimolano il
metabolismo e che svolgono un ruolo
fondamentale nel controllo di moltissime attività
funzionali.
I pazienti ben informati e che effettuano periodicamente
controlli a scopo preventivo hanno un rischio inferiore di far
sfociare una semplice disfunzione tiroidea in una patologia più
grave. Coloro che al primo dubbio si rivolgono al medico
gestiscono serenamente situazioni che possono diventare
problemi più importanti.
Sottovalutare un sintomo può determinare un ritardo importante
nella diagnosi di una patologia. Ma questa difficoltà può essere
superata informandosi e parlando con il proprio medico di
fiducia o con uno specialista.
Paola, una nostra paziente di 28 anni, ha accusato
improvvisamente stanchezza e mancanza di forze e ha dovuto
rinunciare ad attività che prima svolgeva volentieri.
Ha effettuato un’ecografia durante la giornata di prevenzione
dedicata alla tiroide e l’esito dell’esame ci ha permesso di aiutarla
rapidamente e con ottimi risultati. Paola non rientrava nell’età in
cui è consigliato il controllo periodico della tiroide, ma
condividere il problema con noi le ha permesso di
tornare in tempi brevi alla sua quotidianità.
All’inizio della nostra attività ci occupavamo
prevalentemente di visite mediche ed esami
strumentali richiesti da pazienti con patologie
note che avevano bisogno di un medico che
potesse seguirli. Con il tempo abbiamo capito che
troppo spesso queste situazioni richiedevano
interventi tempestivi e abbiamo deciso di aiutare i nostri Soci ad
individuare il problema prima di doverlo trattare in urgenza.
Abbiamo iniziato a produrre contenuti informativi sul corpo
umano, e sulle sue più comuni patologie e ad organizzare
giornate dedicate alla prevenzione con l’obiettivo di informare e
verificare la presenza di eventuali problemi prima che questi
richiedessero interventi urgenti.
Per la maggior parte dei pazienti preoccuparsi quando il
problema non si è ancora palesato può sembrare inutile, le visite
di prevenzione possono rappresentare un costo e richiedere
tempo di cui spesso non si dispone.
Sappiamo invece che prevenire determinate patologie piuttosto
che trattarle in urgenza rappresenta per tutti un grosso
vantaggio.
Le urgenze sono più costose, non lasciano il tempo di organizzarsi
e spesso non consentono di risolvere il problema. Una visita di
prevenzione può essere programmata con calma, può essere
effettuata con modalità e costi più vantaggiosi e garantisce
maggiori possibilità di ripresa.
Saperne di più su come siamo fatti ed effettuare controlli
periodici aiuta ad evitare malattie importanti o a gestirle prima
che assumano forme più gravi.
Per questo motivo, a proposito di tiroide, consigliamo a tutti i
nostri Soci dai 35 anni in su di effettuare uno screening
preventivo ogni 5 anni e, alle persone che presentano sintomi o
fattori di rischio, di controllarsi anche con maggiore frequenza.
I più comuni fattori di rischio di sviluppare una disfunzione
tiroidea sono:
1. Sesso: le donne hanno una probabilità di malattia 6-8 volte
superiore rispetto agli uomini.
2. Età: oltre i 50 anni aumenta il rischio di disfunzione tiroidea.
3. Fumo: i fumatori e gli ex fumatori hanno un rischio
maggiore di sviluppare una disfunzione tiroidea
autoimmune.
4. Apporto di iodio: il rischio aumenta con una dieta povera di
iodio o se si fa uso eccessivo di integratori contenenti iodio,
anche se presenti in prodotti di erboristeria.
5. Alcuni trattamenti farmacologici aumentano il rischio di
sviluppare problemi alla tiroide.
6. Stress acuto: eventi significativi come un lutto, un divorzio,
un incidente, possono essere alla base di una disfunzione
tiroidea autoimmune.
I sintomi che possono indicare una patologia tiroidea sono:
1. Familiarità e altri fattori
I familiari di primo grado di soggetti affetti da patologie
tiroidee, gli ipertesi, gli ipercolesterolemici e le donne con
più di 35 anni dovrebbero sottoporsi ad esami specifici per
valutare la morfologia (forma e dimensioni) e la funzionalità
tiroidea. Le donne oltre i 60 anni dovrebbero sottoporsi allo
screening per l’ipotiroidismo che spesso è poco evidente e
si presenta con sintomi aspecifici.
2. Cambiamenti di peso repentini e fastidi all’intestino
frequenti come stipsi o diarrea
Un dimagrimento improvviso o un inspiegabile aumento
di peso possono dipendere anche da un’alterazione della
tiroide. Quando, senza la presenza di cause evidenti, si
perdono o si accumulano oltre due chili in appena nove o
dieci giorni o se il fenomeno si protrae nel tempo, bisogna
insospettirsi.
3. Fastidi relativi alla frequenza cardiaca come aritmie o
tachicardia
Fra tiroide e cuore esiste una stretta correlazione fisiologica.
Stabilire le cause dei disturbi della tiroide può consentire al
medico di trattare adeguatamente la patologia e ridurre al
minimo il rischio di complicanze cardiovascolari. I disturbi
della tiroide sono associati ad un aumentato rischio di
malattia coronarica e, nei soggetti con malattie cardiache, i
problemi legati alla tiroide possono peggiorare la
sintomatologia, accelerando anche la progressione della
patologia.
4. Ciclo irregolare e problemi all’apparato riproduttivo
Un eccesso o una diminuzione di ormoni tiroidei possono
provocare infertilità e problemi all’apparato riproduttivo,
soprattutto femminile. Nelle donne che soffrono di
ipotiroidismo si può avere un’aumentata produzione degli
ormoni secreti dall’ipofisi in grado di determinare
irregolarità del ciclo o addirittura scomparsa delle
mestruazioni. Nell’uomo possono verificarsi problemi di
erezione, ma è raro che una disfunzione tiroidea sia di per sé
essere causa di infertilità maschile.
5. Agitazione, insonnia, sbalzi di umore
I pazienti affetti da ipotiroidismo, possono
sentirsi stanchi, depressi, tristi perché la ridotta
produzione di ormoni da parte della tiroide
influenza i livelli di serotonina nel cervello.
L’ipertiroidismo invece può causare
insonnia, battiti accelerati, attacchi d’ansia
o di panico a causa di un eccesso di ormoni che può
rendere difficile anche la concentrazione.
6. Sudorazione profusa o costante senso di freddo
I disturbi della tiroide possono interferire con la capacità di
regolare la temperatura corporea. I soggetti affetti da
ipotiroidismo possono sentire freddo, avere mani e piedi
freddi e brividi. L'ipertiroidismo tende a causare l'effetto
opposto, provocando sudorazione eccessiva, avversione al
caldo e vampate di calore.
7. Gonfiore al collo o gozzo
Il gozzo è un ingrandimento della ghiandola tiroidea.
Spesso è in gioco (oltre ai fattori genetici) la carenza di iodio
nell’acqua e negli alimenti. Il gozzo può essere anche
provocato da altre condizioni, tra cui:
a. Morbo di Graves-Basedow: la tiroide si gonfia e produce
una quantità eccessiva di tiroxina.
b. Tiroidite (infiammazione delle tiroide): può avere diverse
cause, tra cui un’infezione virale.
c. Carenza di iodio: la tiroide necessita di iodio per produrre
gli ormoni (T3 e T4); se nella dieta manca lo iodio, la
ghiandola si ingrossa nel tentativo di produrre una
quantità sufficiente di tali ormoni.
d. Medicinali: il gozzo può essere provocato da
alcuni farmaci, per esempio l’amiodarone,
l’interferone alfa ed il litio.
e. Fattori ereditari: alcune persone ereditano una
predisposizione all’ipertiroidismo.
Per individuare una tiroide ingrossata può essere utile l’autoosservazione allo specchio:
1. poni la testa all’indietro
2. bevi un sorso di acqua
3. durante la deglutizione esamina il collo nella
zona sottostante il pomo d'Adamo e sopra la
clavicola
4. verifica la presenza di rigonfiamenti o sporgenze
5. ripeti l’operazione alcune volte
6. se noti un rigonfiamento o una protuberanza
consulta il medico.
Se il medico sospetta un disturbo della tiroide può richiedere un
esame del sangue per misurare il livello dell'ormone
tireostimolante (TSH), l’ormone principale che regola il
funzionamento della ghiandola tiroidea. Se il livello del TSH risulta
elevato indica un funzionamento tiroideo troppo basso
(ipotiroidismo), se invece risulta basso, indica che la tiroide è
iperattiva (ipertiroidismo). Il medico può decidere di controllare i
livelli di altri ormoni nel sangue o di effettuare altri esami al fine di
valutare un’eventuale anomalia tiroidea.
Per saperne di più sulla tiroide o per
verificarne lo stato di salute
informati e parla con il tuo medico
o con uno specialista chiedendo
consigli su come effettuare uno
screening rapido, non invasivo e
poco costoso.