7 Sintomi da non sottovalutare per capire se è necessario controllare la TIROIDE Associazione Sistema Helios Via Appia Nuova, 185 - 00183 Roma --- Informazioni: 06 700 52 52 www.sistemahelios.it —[email protected] Scopri i sintomi e i fattori di rischio che possono far sospettare una patologia della tiroide. Impara a non sottovalutare i campanelli d’allarme che possono aiutarti ad affrontare eventuali patologie in tempo e con tranquillità. La tiroide è una ghiandola endocrina che si trova alla base del collo, davanti alla trachea. Ha il compito di produrre ormoni che stimolano il metabolismo e che svolgono un ruolo fondamentale nel controllo di moltissime attività funzionali. I pazienti ben informati e che effettuano periodicamente controlli a scopo preventivo hanno un rischio inferiore di far sfociare una semplice disfunzione tiroidea in una patologia più grave. Coloro che al primo dubbio si rivolgono al medico gestiscono serenamente situazioni che possono diventare problemi più importanti. Sottovalutare un sintomo può determinare un ritardo importante nella diagnosi di una patologia. Ma questa difficoltà può essere superata informandosi e parlando con il proprio medico di fiducia o con uno specialista. Paola, una nostra paziente di 28 anni, ha accusato improvvisamente stanchezza e mancanza di forze e ha dovuto rinunciare ad attività che prima svolgeva volentieri. Ha effettuato un’ecografia durante la giornata di prevenzione dedicata alla tiroide e l’esito dell’esame ci ha permesso di aiutarla rapidamente e con ottimi risultati. Paola non rientrava nell’età in cui è consigliato il controllo periodico della tiroide, ma condividere il problema con noi le ha permesso di tornare in tempi brevi alla sua quotidianità. All’inizio della nostra attività ci occupavamo prevalentemente di visite mediche ed esami strumentali richiesti da pazienti con patologie note che avevano bisogno di un medico che potesse seguirli. Con il tempo abbiamo capito che troppo spesso queste situazioni richiedevano interventi tempestivi e abbiamo deciso di aiutare i nostri Soci ad individuare il problema prima di doverlo trattare in urgenza. Abbiamo iniziato a produrre contenuti informativi sul corpo umano, e sulle sue più comuni patologie e ad organizzare giornate dedicate alla prevenzione con l’obiettivo di informare e verificare la presenza di eventuali problemi prima che questi richiedessero interventi urgenti. Per la maggior parte dei pazienti preoccuparsi quando il problema non si è ancora palesato può sembrare inutile, le visite di prevenzione possono rappresentare un costo e richiedere tempo di cui spesso non si dispone. Sappiamo invece che prevenire determinate patologie piuttosto che trattarle in urgenza rappresenta per tutti un grosso vantaggio. Le urgenze sono più costose, non lasciano il tempo di organizzarsi e spesso non consentono di risolvere il problema. Una visita di prevenzione può essere programmata con calma, può essere effettuata con modalità e costi più vantaggiosi e garantisce maggiori possibilità di ripresa. Saperne di più su come siamo fatti ed effettuare controlli periodici aiuta ad evitare malattie importanti o a gestirle prima che assumano forme più gravi. Per questo motivo, a proposito di tiroide, consigliamo a tutti i nostri Soci dai 35 anni in su di effettuare uno screening preventivo ogni 5 anni e, alle persone che presentano sintomi o fattori di rischio, di controllarsi anche con maggiore frequenza. I più comuni fattori di rischio di sviluppare una disfunzione tiroidea sono: 1. Sesso: le donne hanno una probabilità di malattia 6-8 volte superiore rispetto agli uomini. 2. Età: oltre i 50 anni aumenta il rischio di disfunzione tiroidea. 3. Fumo: i fumatori e gli ex fumatori hanno un rischio maggiore di sviluppare una disfunzione tiroidea autoimmune. 4. Apporto di iodio: il rischio aumenta con una dieta povera di iodio o se si fa uso eccessivo di integratori contenenti iodio, anche se presenti in prodotti di erboristeria. 5. Alcuni trattamenti farmacologici aumentano il rischio di sviluppare problemi alla tiroide. 6. Stress acuto: eventi significativi come un lutto, un divorzio, un incidente, possono essere alla base di una disfunzione tiroidea autoimmune. I sintomi che possono indicare una patologia tiroidea sono: 1. Familiarità e altri fattori I familiari di primo grado di soggetti affetti da patologie tiroidee, gli ipertesi, gli ipercolesterolemici e le donne con più di 35 anni dovrebbero sottoporsi ad esami specifici per valutare la morfologia (forma e dimensioni) e la funzionalità tiroidea. Le donne oltre i 60 anni dovrebbero sottoporsi allo screening per l’ipotiroidismo che spesso è poco evidente e si presenta con sintomi aspecifici. 2. Cambiamenti di peso repentini e fastidi all’intestino frequenti come stipsi o diarrea Un dimagrimento improvviso o un inspiegabile aumento di peso possono dipendere anche da un’alterazione della tiroide. Quando, senza la presenza di cause evidenti, si perdono o si accumulano oltre due chili in appena nove o dieci giorni o se il fenomeno si protrae nel tempo, bisogna insospettirsi. 3. Fastidi relativi alla frequenza cardiaca come aritmie o tachicardia Fra tiroide e cuore esiste una stretta correlazione fisiologica. Stabilire le cause dei disturbi della tiroide può consentire al medico di trattare adeguatamente la patologia e ridurre al minimo il rischio di complicanze cardiovascolari. I disturbi della tiroide sono associati ad un aumentato rischio di malattia coronarica e, nei soggetti con malattie cardiache, i problemi legati alla tiroide possono peggiorare la sintomatologia, accelerando anche la progressione della patologia. 4. Ciclo irregolare e problemi all’apparato riproduttivo Un eccesso o una diminuzione di ormoni tiroidei possono provocare infertilità e problemi all’apparato riproduttivo, soprattutto femminile. Nelle donne che soffrono di ipotiroidismo si può avere un’aumentata produzione degli ormoni secreti dall’ipofisi in grado di determinare irregolarità del ciclo o addirittura scomparsa delle mestruazioni. Nell’uomo possono verificarsi problemi di erezione, ma è raro che una disfunzione tiroidea sia di per sé essere causa di infertilità maschile. 5. Agitazione, insonnia, sbalzi di umore I pazienti affetti da ipotiroidismo, possono sentirsi stanchi, depressi, tristi perché la ridotta produzione di ormoni da parte della tiroide influenza i livelli di serotonina nel cervello. L’ipertiroidismo invece può causare insonnia, battiti accelerati, attacchi d’ansia o di panico a causa di un eccesso di ormoni che può rendere difficile anche la concentrazione. 6. Sudorazione profusa o costante senso di freddo I disturbi della tiroide possono interferire con la capacità di regolare la temperatura corporea. I soggetti affetti da ipotiroidismo possono sentire freddo, avere mani e piedi freddi e brividi. L'ipertiroidismo tende a causare l'effetto opposto, provocando sudorazione eccessiva, avversione al caldo e vampate di calore. 7. Gonfiore al collo o gozzo Il gozzo è un ingrandimento della ghiandola tiroidea. Spesso è in gioco (oltre ai fattori genetici) la carenza di iodio nell’acqua e negli alimenti. Il gozzo può essere anche provocato da altre condizioni, tra cui: a. Morbo di Graves-Basedow: la tiroide si gonfia e produce una quantità eccessiva di tiroxina. b. Tiroidite (infiammazione delle tiroide): può avere diverse cause, tra cui un’infezione virale. c. Carenza di iodio: la tiroide necessita di iodio per produrre gli ormoni (T3 e T4); se nella dieta manca lo iodio, la ghiandola si ingrossa nel tentativo di produrre una quantità sufficiente di tali ormoni. d. Medicinali: il gozzo può essere provocato da alcuni farmaci, per esempio l’amiodarone, l’interferone alfa ed il litio. e. Fattori ereditari: alcune persone ereditano una predisposizione all’ipertiroidismo. Per individuare una tiroide ingrossata può essere utile l’autoosservazione allo specchio: 1. poni la testa all’indietro 2. bevi un sorso di acqua 3. durante la deglutizione esamina il collo nella zona sottostante il pomo d'Adamo e sopra la clavicola 4. verifica la presenza di rigonfiamenti o sporgenze 5. ripeti l’operazione alcune volte 6. se noti un rigonfiamento o una protuberanza consulta il medico. Se il medico sospetta un disturbo della tiroide può richiedere un esame del sangue per misurare il livello dell'ormone tireostimolante (TSH), l’ormone principale che regola il funzionamento della ghiandola tiroidea. Se il livello del TSH risulta elevato indica un funzionamento tiroideo troppo basso (ipotiroidismo), se invece risulta basso, indica che la tiroide è iperattiva (ipertiroidismo). Il medico può decidere di controllare i livelli di altri ormoni nel sangue o di effettuare altri esami al fine di valutare un’eventuale anomalia tiroidea. Per saperne di più sulla tiroide o per verificarne lo stato di salute informati e parla con il tuo medico o con uno specialista chiedendo consigli su come effettuare uno screening rapido, non invasivo e poco costoso.