Mistero Black-out, incendi, famiglie evacuate: Focus è entrato... Nel paese Per spiegare gli strani guasti a Canneto di Caronia (Messina) si sono ipotizzati diavoli e fantasmi. Ma forse la fonte di tanti danni è nascosta sotto terra. Ghostbuster? No, pompiere Vigile del fuoco in una casa di Canneto colpita da un misterioso incendio: le fiamme sprigionate dagli impianti elettrici si sono propagate ai mobili, causando danni seri. Superlavoro da “X-files” Brucia una casa di Canneto: dal 15 gennaio i vigili del fuoco hanno vissuto un mese intenso. P ● Diavoli e reticoli In Sicilia sono arrivati tecnici dell’Enel, della Telecom, della Protezione civile, del Cesi (Centro elettrotecnico sperimentale italiano), dell’Istituto di geofisica e vulcanologia e delle Ferrovie.A Can- neto passa la linea Messina-Palermo e si sospettavano dispersioni d’energia dall’impianto ferroviario, dato che gli elettrodomestici bruciavano anche senza corrente: per cautela, infatti, Canneto era stata isolata dalla rete elettrica. Dopo questi episodi, il sindaco Pedro Spinnato ha fatto evacuare i 39 residenti della frazione. Subito si è scatenata la corsa alle ipotesi più incredibili. Si è parlato di magnetismo del sottosuolo, secondo la teoria (mai dimostrata) dei reticoli di Hartmann, secondo cui l’energia emessa dalla Terra si concentrerebbe in alcuni punti. Qualcuno ha tirato in ballo i fulmini globulari (v. Focus n° 94) o la presenza nel sottosuolo di magma, capace d’influenzare i campi magnetici e gli impianti elettrici. E non sono mancate ipotesi ancora più ardite. Secondo alcuni, il paese sarebbe preda di fenomeni paranormali, di un “poltergeist”, uno spiritello burlone in vena di scherzi, come in casi simili accaduti in passato (v. riquadro a pag. 70). E un esorcista, Gabriele Amorth, con invidiabile sicurezza ha sentenziato: «È opera del diavolo che si manifesta attraverso gli elettrodomestici». «Ma che demonio!» protestano gli abitanti di Canneto, costretti a rifugiarsi in albergo o dai parenti. «Non crediamo al paranormale: chiediamo solo di sapere che cosa è successo». ● Campi magnetici? Focus è andato a Canneto. E ha intervistato gli esperti sul posto. «I nostri vulcanologi» dice Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia «non hanno riscontrato movimenti magmatici in profondità. Se ci fosse at- Reperti anneriti Una presa multipla, un contatore, un interruttore, persino un filtro da rubinetto: sono state queste le fonti di fiamme a Canneto. ▲ rima è saltato un impianto elettrico. Poi sono bruciati prese e cavi. E infine alcuni elettrodomestici, da cui le fiamme si sono propagate distruggendo i mobili d’una casa. Dallo scorso 15 gennaio a Canneto, frazione di Caronia (Me), va a fuoco di tutto ma non si sa il perché. «Pensavamo a difetti di fabbricazione o al surriscaldamento degli impianti» dice un abitante, Nino Pezzino. «Ma quando i guasti venivano riparati, i guai ricominciavano. E quando gli incidenti si sono moltiplicati e aggravati, si è aperto un caso nazionale». Gli oggetti bruciati sono ad altezza d’uomo. Coincidenza? La mappa dei misteri 8 Nella foto, tutti gli strani casi accaduti a Canneto di Caronia. 1) corto circuito (7 febbraio); 2) va a fuoco una sedia (9 febbraio); 3) danni a contatori e quadro elettrico (5 febbraio); 4) bruciano mobili nuovi accatastati in una stanza (8 febbraio); 5) corto circuito (8 febbraio); 6) corto circuito, cavi e contatori bruciati (15 gennaio, ore 16): è il primo episodio della serie. Gli episodi si ripetono il 16, il 22 e il 30 gennaio; 7) contatori bruciati, guasti a elettrodomestici (22 gennaio); 8) contatori bruciati, guasti a elettrodomestici (22 gennaio). ▲ 4 5 1 2 Un quartiere “bollente” Le case di Canneto, tra binari e mare, teatro di incendi, anche rilevanti (a destra). Gli episodi sono accaduti fra le 14,30 e le 22. I carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) non hanno registrato tracce di radioattività. Allora, da che cosa dipendono gli incidenti di Canneto? «Noi ipotizziamo un incidente tecnico di cui però non si conosce ancora la causa» risponde Maschio. ● Dopo lo sgombero, nulla Dall’incidente all’intervento umano il passo è breve. «Mi sembra tutto molto strano» osserva Boschi. «L’area è così piccola che è difficile pensare a fenomeni naturali: non escludo che siano fatti dolosi. Va sottolineato un dato: da quando è stato sgomberato il paese, i fatti straordinari sono cessati». «Guasti e black-out, ecco la mia odissea» n questi 7 IPezzino disegni, Nino (nella 68 04/2004 isola il contatore e devia la corrente su un contatore vicino. 3) Ma poi si verifica un altro corto circuito. L’elettricista rifà l’impianto. 4) Sera del 15 gennaio: si surriscaldano i cavi dello scaldabagno, che l’indomani vengono sostituiti. «Ho esaminato i cavi bruciati» aggiunge Sergio Conte, esperto della Telecom giunto a Canneto dopo le prime segnalazioni. «Il calore aveva bruciacchiato solo l’esterno, lasciando intatta la guaina protettiva e i fili di rame all’interno. Le bruciature erano tutte ad altezza d’uomo e nella parte bassa degli oggetti, come se i fili fossero stati scaldati da sotto». In sostanza, i primi incendi potrebbero essere stati un incidente (impianti vecchi? sovraccarico da stufe elettriche?), poi qualcuno – per protagonismo, per ottenere risarcimenti o per emulazione (vedi articolo a pag. 142) – avrebbe ingigantito il fenomeno. Ma Maschio è cauto: «I danni appaiono strani anche a me, le bruciature sembrano causate più da un riscaldamento esterno che da una scarica elettrica. In ogni caso stiamo ancora elaborando i dati del monitoraggio, è presto per trarre conclusioni. I fenomeni sono durati poco e non è stato possibile studiarli mentre erano in corso». ● La sedia che brucia L’ipotesi del dolo è respinta dagli abitanti. «Qualche episodio è sembrato strano anche a noi» ribatte Pezzino «come la sedia che è bruciata da sola. Ma il resto è au- 4 2 3 1 ▲ foto), abitante di Canneto, racconta la serie di inconvenienti che gli è capitata. 1) Casa Pezzino, 15 gennaio, ore 16: si bruciano i cavi del contatore e l’impianto va in corto circuito. 2) Pezzino chiama l’elettricista, che 6 3 ▲ tività vulcanica, l’effetto non sarebbe solo la bruciatura di qualche cavo elettrico. E il campo magnetico terrestre, è troppo debole per generare fughe elettriche così forti e in un’area così ristretta». «I tecnici del ministero delle Telecomunicazioni hanno misurato i fenomeni elettromagnetici, quelli dell’Enel e delle Ferrovie hanno cercato eventuali dispersioni senza trovare nulla di anormale» aggiunge Giuseppe Maschio, ordinario di Impianti chimici a Messina, incaricato dalla Protezione civile di coordinare gli esperti. «Si è controllato il campo magnetico, anche a ridosso delle ferrovie, ma non si sono riscontrate alterazioni». 7 Vent’anni fra spiritelli e bluff misteriosi incendi di Iprimo Caronia non sono il caso del genere in Italia. Negli ultimi 20 anni se ne sono registrati altri 6, ma in gran parte si sono poi rivelati bluff. Eccoli. Roma 1984: nella sede dell’Inail una dozzina di incendi bruciano carte, fotocopie e mobili. Probabile caso di sabotaggio. Cesena, 1988: incendi inspiegabili dalla canonica di una chiesa. Milano, 1990: in una casa scoppiano piccoli incendi e cadono i mobili; si parla di poltergeist. Poi si scopre che era stato un adolescente per attirare l’attenzione dei genitori. San Gottardo di Zovencedo (Vi), 1990: interruttori della luce bruciati, tende parasole E se fossero fulmini? Nel fotomontaggio un fulmine globulare in casa: queste bolle di energia elettromagnetica sono state viste a Catania nel 1991. A Caronia mai, ma c’è chi le indica fra le cause. liquefatte e persino una carrozzella in fiamme (foto sopra); si tirano in ballo gli Ufo. Piacenza, 1991: scoppiano incendi che si pensa dipendano dai poteri di una bambina. In realtà era stata lei ad appiccare i roghi. Legnano, 1998: inspiegabili combustioni nello studio di un commercialista: si pensa a bizzarri effetti elettromagnetici. Ma era solo il sabotaggio di un impiegato scontento. Le case non sono in cemento, quindi sono esposte alle scariche provenienti dal suolo ▲ tentico e per tutelarci dalle calunnie abbiamo un avvocato». “Non toccate i fili”: un avviso premonitore... Un tecnico misura il campo elettromagnetico a Canneto. ● Un fuoco di Sant’Elmo? L’ipotesi naturale è sostenuta da Giovanni Gregori, primo ricercatore del Cnr e docente di fisica terrestre. «Avete presente i fuochi di Sant’Elmo? È quell’alone luminoso che appare sulle estremità appuntite (pali, parafulmini) per un aumento anomalo del campo elettrico. A Caronia è successo qualcosa del genere. Grandi quantità di energia geotermica possono risalire dal sottosuolo verso la superficie attraverso vie a punta. Si formano così scariche elettriche invisibili, tra il suolo e la ionosfera, che di solito non fanno danni». Ma a Canneto le fondamenta di molte case non sono in cemento armato e, quindi, non sono schermate elettricamente. «Perciò» aggiunge Gregori «l’elettricità non si è dispersa ma ha colpito i cavi elettrici, che hanno svolto l’insolita funzione di schermi. Quando i cavi sono stati rimossi, le scariche hanno colpito le parti aguzze: i chiodi che reggevano lo scaldabagno, le molle dei letti e così via. Questo spiegherebbe anche perché i fenomeni si verificavano di ▲ ... e l’odissea continua 6 opo altri black-out il D 22 gennaio interviene l’Enel, che 5 7 70 04/2004 collega l’impianto di Pezzino a un gruppo elettrogeno esterno (5). Ma i misteriosi guasti a cavi elettrici continuano e l’Enel (6) stacca la corrente. Il 30 gennaio l’episodio più inquietante: anche senza corrente elettrica i contatori si surriscaldano fino a fondere (7). giorno, quando la ionosfera è più bassa e attiva». Secondo Gregori, per risolvere il problema basterebbe dotare le case di parafulmini e di impianti di messa a terra. ● Chiodi scintillanti Ma l’ipotesi non convince i fisici Tullio Regge (Politecnico di Torino) e Adalberto Piazzoli (Università di Pavia): «È una spiegazione interessante, ma poco plausibile». «Queste “punte” d’energia larghe decine o centinaia di km non producono scariche elettriche ma correnti» obietta l’astrofisico Gianni Comoretto, dell’Osservatorio di Arcetri. «E queste correnti potrebbero far saltare impianti o elettrodomestici, se fossero intercettate dalle linee elettriche. Ma è difficile che la loro intensità possa addirittura far scintillare i chiodi». Già in febbraio, comunque, la situazione a Caronia sembrava tornata sotto controllo. Ma non tutti sono tranquilli. «Secondo me» sussurra un residente, Carmelo Casella «c’è in ballo qualcosa di grosso: un satellite militare caduto in mare o un sommergibile nucleare che navigava al largo. Se è stato così, ora hanno messo tutto a posto e non ci diranno mai la verità». ■ Massimo Polidoro (ha collaborato Sergio Granata) Gruner und Jahr-Mondadori SpA. Corso Monforte, 54 - 20122 Milano Gruner und Jahr-Mondadori Spa © Gruner und Jahr - Mondadori SpA. Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Elaborazione ELEVER SRL © Gruner und Jahr - Mondadori SpA Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Gruner und Jahr-Mondadori Spa Gruner und Jahr-Mondadori SpA Corso Monforte, 54 - 20122 Milano Elaborazione ELEVER SRL