31 trentunesima stagione concertistica 2013-2014 Finito di stampare nel mese di settembre 2013 Schena Editore - Fasano di Brindisi Passano gli anni, passano le stagioni (e non solo in senso climatico), ma Fasanomusica resta; dà alla città quella certezza che sembra mancare in questi tempi difficili per tutti e piuttosto confusi. È come fosse una barra, forte, che resiste ad ogni difficoltà, capace di rassicurare: l’arte e la cultura musicali rimangono vive e danno speranza per il futuro, soprattutto per i giovani sui quali forse non investiamo abbastanza. Siamo alla 31ª stagione concertistica di Fasanomusica e il calendario degli appuntamenti, ancora una volta, ci strabilia: non è facile, in tempi di “magra” come questi in cui anche noi, come Enti pubblici, dobbiamo fare i salti mortali per assicurare anche i più elementari servizi alla città e, soprattutto, alle fasce più deboli della nostra comunità, assicurare un cartellone con nomi e programmi di assoluto prestigio: ebbene, Fasanomusica ci riesce e ci sorprenderebbe il contrario, considerata l’attenta direzione artistica del sodalizio presieduto dalla vulcanica Mariolina Patronelli Castellaneta, vero deus ex machina dell’associazione. Ancora una volta, Fasano si ritroverà a recitare un ruolo di primo piano nell’ambito del panorama culturale della Puglia, in un momento storico in cui, peraltro, la stessa Regione ha dovuto tagliare fondi per il prossimo anno alle istituzioni culturali, ma Fasanomusica continuerà, a giusta ragione, a poter godere degli stanziamenti ad hoc. Certo, questi non saranno mai abbastanza per la peculiarità e per la qualità delle proposte in calendario dell’associazione, però sono rappresentativi di una volontà chiara: sostenere la cultura non significa soltanto continuare a dare lavoro a decine e decine di musicisti, cantanti ed artisti in genere, ma anche a contribuire alla crescita sociale di un territorio per uno sviluppo armonico e basato sui valori più solidi. Il giro di boa dei trent’anni è stato superato da Fasanomusica e sono certo che il prosieguo del cammino, pur solcando un percorso che non sarà facile, vedrà la presidente e tutto il suo staff di preziosi collaboratori e collaboratrici lavorare con ancora maggiore impegno e con quell’entusiasmo che costituisce la cifra vera del successo e della longevità dell’associazione. Ed allora grazie a Fasanomusica per quanto fa e dà alla città ed auguri di successo per questa 31ª nuova pagina di eventi. LELLO DI BARI Sindaco di Fasano 3 È la 31a e, come di consueto, Fasanomusica ha voluto organizzare una stagione all’insegna della qualità e varietà di generi, durante la quale, come da tradizione, si alterneranno concerti di musica colta a spettacoli di danza e di musica popolare, con uno sguardo alla musica “di confine” e al jazz. Ancora una volta l’attenzione è stata rivolta ai nuovi talenti affacciatisi nel panorama della musica internazionale, senza tralasciare artisti di solida fama internazionale, alcuni dei quali, nel corso degli anni, sono stati ospitati più volte. Il programma della 31a stagione di Fasanomusica intende ancor più avvicinare i giovani al magico mondo della musica e del palcoscenico, in prosecuzione di quella linea virtuosa che ha determinato negli anni la sempre crescente presenza delle nuove generazioni ai concerti. E, se pur di rito, consentiteci di evidenziare come, malgrado il periodo “storico” di difficoltà in cui tutti viviamo e nonostante la diminuzione delle risorse finanziarie a disposizione, Fasanomusica, come fa da anni, ha voluto mantenere inalterato il costo degli abbonamenti, dando così la possibilità a tutti di partecipare all’Agorà della cultura, che secondo noi, resta uno dei pilastri portanti della crescita umana e civile. Gli spettacoli programmati dai vari Enti durante il periodo estivo hanno senz’altro contribuito al successo turistico della nostra regione ed in particolare dell’area territoriale che ci circonda. Ne siamo consapevoli e felici, ma continuiamo a credere fortemente nello sviluppo della progettualità culturale in altri periodi dell’anno, anche per favorire la crescente destagionalizzazione dell’offerta turistica di qualità nel nostro splendido territorio. La programmazione di un nuovo cartellone, dopo 30 anni di successi, poteva essere fatta solo credendo nella forza della passione che spinge Fasanomusica a continuare un percorso che, ci auguriamo, non debba interrompersi in futuro. MARIOLINA PATRONELLI CASTELLANETA 5 Stagione Concertistica 2013-2014 PROGRAMMA TEATRO KENNEDY - FASANO 2013 Sabato 23 Novembre Venerdì 20 Dicembre Concerto inaugurale ORCHESTRA ICO DI BARI Direttore Balázs Kocsár Solista Benedetto Lupo Pensieri, parole e musica... Max Gazzè 2014 Venerdì 3 Gennaio Giovedì 16 Gennaio Martedì 28 Gennaio Venerdì 7 Febbraio 6 CONCERTO DI CAPODANNO Siberian Symphony Orchestra Direttore Dmitry Vasiliev Soprano Damiana Mizzi BALLETTO DI TORINO con la partecipazione del violoncellista Lamberto “Musiche dedicate a Fasano” ORCHESTRA DELLA MAGNA GRECIA Direttore Luigi Solista Piovano Ray Chen BALLETTO DI ROMA “FUTURA” Ricordando Lucio Dalla Regia di Giampiero Solari Coreografie di Roberto Castello Giovedì 20 Pianista Andrea Febbraio Bacchetti da Bach a Scarlatti Curtoni TEATRO KENNEDY - FASANO Venerdì 7 Sorelle Marinetti Marzo Risate sotto le bombe Giovedì 13 Pianista Ilia Marzo Giovedì 20 Marzo Giovedì 10 Aprile Direzione musicale Christian Kim Schmitz Introduzione del musicologo Piero Rattalino Massimo Ranieri Viviani Varietà Regia di Maurizio Scaparro IL GRANDE JAZZ - Duo sax contralto Francesco Cafiso pianoforte Mauro Schiavone NUOVO TEATRO SOCIALE - FASANO Le domeniche in musica Domenica 4 Maggio Domenica 11 QUARTETTO DI SASSOFONI “ACCADEMIA” sax soprano Gaetano Di Bacco sax alto Enzo Filippetti sax tenore Giuseppe Berardini sax baritono Fabrizio Paoletti DUO VIOLINO - PIANOFORTE Maggio violino Franco Mezzena pianoforte Stefano Giavazzi Domenica 18 QUADRI DI COLORE Maggio flauto Luisa Sello 7 Foto Ninni Pepe ClickFoto Teatro Kennedy - Fasano (sede della stagione concertistica) 8 SABATO_NOVEMBRE 2013 23 Concerto inaugurale ORCHESTRA ICO DI BARI Kocsár Solista Benedetto Lupo Benedetto Lupo Direttore Balázs Benedetto Lupo, pianista Considerato dalla critica internazionale uno dei talenti più interessanti e completi della sua generazione, Benedetto Lupo ha debuttato a tredici anni con il Primo Concerto di Beethoven, imponendosi subito in numerosi concorsi internazionali, tra i quali il “Cortot” ed il “Ciudad de Jaén” in Europa ed il “Robert Casadesus”, “Gina Bachauer” e“Van Cliburn” negli Stati Uniti. Nel 1992, quando la sua intensa attività concertistica lo vedeva già impegnato nelle Americhe, in Giappone e in Europa, ha vinto a Londra il Premio “Terence Judd”. Benedetto Lupo ha suonato più volte al Lincoln Center di New York, alla Salle Pleyel a Parigi, Wigmore Hall a Londra, Philharmonie a Berlino, al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, al Festival di Tanglewood, al Festival de la Lanaudière, Oxford Festival, al Festival Internazionale di Istanbul, al Festival “Enescu” di Bucarest e al Tivoli Festival di Copenaghen. È stato ospite dei più importanti teatri italiani: la Scala di Milano, il San Carlo di Napoli, La Fenice di Venezia, Comunale di Bologna e di Firenze, Regio di Torino, Verdi di Trieste, Carlo Felice di Genova, Filarmonico di Verona, Massimo di Palermo, Lirico di Cagliari e Petruzzelli di Bari - e delle maggiori istituzioni concertistiche nazionali, tra le quali l’Orchestra dell’Accademia di S. Cecilia di Roma, l’Orchestra Nazionale della RAI, l’Orchestra Verdi di Milano, i Pomeriggi Musicali, l’Orchestra Regionale Toscana, l’Unione Musicale di Torino, La Società del Quartetto di Milano, l’Accade- 9 mia Filarmonica Romana, gli Amici della Musica di Firenze, il Festival Pianistico Internazionale di Bergamo e Brescia, la stagione “Micat in Vertice” dell’Accademia Musicale Chigiana. Tra le orchestre di fama mondiale con cui ha suonato, ricordiamo nelle Americhe la Philadelphia Orchestra, Boston Symphony, Chicago Symphony, Los Angeles Philharmonic, Baltimore Symphony, Orchestre Symphonique de Montréal, New World Symphony, Saint Louis Symphony, Seattle Symphony, Vancouver Symphony, Les Violons du Roy, Orquestra Sinfonica Brasileira; in Europa la London Philharmonic, Gewandhaus Orchester di Lipsia, Rotterdam Philharmonic, Hallé Orchestra, Deutsches Symphonie-Orchester, Stuttgarter Philharmoniker, Orquesta Nacional de España, Orchestre Philharmonique de Monte Carlo, Orchestre Philharmonique de Liège, Bergen Philharmonic, Slovak Philharmonic, Orchestre du Capitole de Toulouse, Bruckner Orchester Linz. Tra i direttori con cui ha collaborato più spesso vi sono Yves Abel, Marc Andreae, Giancarlo Andretta, John Axelrod, Piero Bellugi, Umberto Benedetti Michelangeli, Daniele Callegari, Aldo Ceccato, Marzio Conti, Yoram David, Gabriel Feltz, Gabriele Ferro, Ed Gardner, Andrew Grams, Lü Jia, Vladimir Jurowski, Jean-Jacques Kantorow, Pavel Kogan, Bernard Labadie, Louis Langrée, Alain Lombard, Nicholas McGegan, Juanjo Mena, Kent Nagano, Daniel Oren, George Pehlivanian, Zoltan Pesko, Michel Plasson, Josep Pons, Lawrence Renes, Corrado Rovaris, Joseph Silverstein, Stanislaw Skrowaczewski, Michael Stern, Gregory Vajda, Alexander Vedernikov, Antoni Wit, Hugh Wolff and Xian Zhang. Pianista dal vasto repertorio, Benedetto Lupo ha al suo attivo anche un’importante attività cameristica e didattica; insegna al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli e, dall’anno accademico 2013/2014, è titolare della cattedra di pianoforte nell’ambito dei corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma; tiene master classes presso importanti istituzioni internazionali ed è spesso invitato nelle giurie di prestigiosi concorsi pianistici internazionali. Oltre alle sue registrazioni per numerose radiotelevisioni europee e statunitensi, Lupo ha inciso per TELDEC, 10 BMG, VAI, NUOVA ERA e l’integrale delle composizioni per pianoforte e orchestra di Schumann per la ARTS. Nel 2005 è uscita una nuova incisione del Concerto Soirée di Nino Rota per Harmonia Mundi che ha ottenuto ben cinque premi internazionali, tra i quali il “Diapason d’Or”; nel 2011, in occasione del centenario della nascita di Nino Rota, Benedetto Lupo ha eseguito più volte il Concerto Soirée con orchestre di fama internazionale. Nato a Bari, Benedetto Lupo ha iniziato gli studi musicali nella sua città, sotto la guida di Michele Marvulli -dopo un’audizione con Nino Rota- presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni”, concludendoli con Pierluigi Camicia e diplomandosi con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale. Ha studiato successivamente con Marisa Somma, Sergio Perticaroli, Aldo Ciccolini e frequentato le masterclass di Carlo Zecchi, Nikita Magaloff, Jorge Bolet e Murray Perahia. Balázs Kocsár, direttore Figlio d’arte, è nato e cresciuto a Budapest dove ha studiato dapprima Composizione al Conservatorio “Béla Bartók”, e successivamente all’Accademia “Ferenc Liszt”, Direzione di Coro e Direzione d’Orchestra in cui si è diplomato con il massimo dei voti nel 1991. Ha poi partecipato a masterclass con Helmuth Rilling a Lipsia, Péter Eötvös a Budapest e Jorma Panula alla “Sibelius Akademie” a Helsinki in Finnlandia. Nel 1991-92 la “Hochschule für Musik und Darställende Kunst” di Vienna gli ha assegnato una borsa di studio che gli ha permesso di perfezionarsi sotto la guida del Professor Karl Österreicher. Nel 1989, giovanissimo, è stato uno dei vincitori della 6ª edizione del Concorso Internazionale per Direttori d’Orchestra indetto dalla Televisione Ungherese. Questo gli ha permesso di iniziare la sua brillante carriera artistica. Dal 1990 al 1993 a Szeged ha ricoperto la carica di direttore stabile del Teatro dell’Opera. Dal 1991 al 1994 è stato direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica di Stato Ungherese. Dal 1992 dirige presso l’Opera di Stato di Budapest di cui è diventato direttore stabile nell’autunno 1997. Dal 1993 al 1999 è stato Direttore Artistico Musicale presso il Teatro dell’Opera di Debrecen. Balázs Kocsár Orchestra ICO di Bari Nel novembre del 1995 si è affermato come vincitore del Concorso Internazionale per Direttori d’Orchestra “Franco Ferrara” indetto dal Teatro dell’Opera di Roma e da questo momento in poi il suo nome è stato riconosciuto in tutto il mondo. Dal 1999 è per tre anni “Erster Kappelmeister” dell’Oper Frankfurt. Nel 2004-2005 è stato sovrintendente dell’orchestra filarmonica della cittá di Debrecen. Dal 2005 al 2011 è stato Direttore Artistico dell’orchestra filarmonica e del coro “Kodály” della cittá di Debrecen e Direttore Artistico Musicale del teatro della stessa. Parallelamente è stato spesso richiesto in molti teatri all’estero dove ha riscosso sempre grandi successi di pubblico e di critica. Ricordiamo i suoi concerti con l’Orchestra dell’Opera di Roma, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra Verdi di Milano, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra dell’Arena di Verona, l’Orchestra Filarmonica Fiamminga, la Gewandhaus Orchestra di Lipsia, la Frankfurter Museumsorchester, l’Orchestra Sinfonica di Norimberga, la Sydney Symphony Orchestra, per citarne solo alcuni. Nell’ambito del repertorio operistico invece è stato apprezzato, fra gli altri, al Teatro dell’Opera di Roma, al Theater Basel, al Luzerner Theater, all’Opern Köln, al Nationaltheater Mannheim, allo Staatsoper Hamburg, all’Oper Leipzig, all’Oper Frankfurt e al Vlaamse Opera. Sempre attento anche alle nuove generazioni e ai nuovi talenti, nel 2010 ha accettato la cattedra di docente all’Universitá di Pécs dove si occupa dell’orchestra dell’Ateneo e della formazione dei futuri direttori d’orchestra e cantanti d’opera. Dal 2011 è stata richiesta la sua preziosa collaborazione come Direttore Artistico del “Festival di Primavera” di Budapest. Al suo attivo, inoltre, si segnalano diverse incisioni discografiche per la Hungaroton. L’Orchestra ICO di Bari Sorta nel 1968, grazie alla sensibilità con cui l’Amministrazione Provinciale di Bari accolse le appassionate sollecitazioni del prof. Vitantonio Barbanente, Presidente del Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, inaugura la sua attività con la direzione artistica del M° Gabriele Ferro, allora giovane docente del Conservatorio barese diretto da Nino Rota. Tre anni dopo l’Orchestra, riconosciuta dal Ministero dello Spettacolo come “formazione d’interesse nazionale”, inizia il suo cammino di Istituzione Concertistica Orchestrale (ICO). Sin dalla nascita svolge un’intensa attività collaborando anche a più riprese col Teatro Petruzzelli in occasione delle stagioni liriche tradizionali e partecipando a prestigiose trasferte: Spoleto (1984), Bergen (1985) e Charleston (1985). Attualmente affidata al maestro Angelo Cavallaro, la direzione artistica dell’orchestra è stata, in passato, dopo Gabriele Ferro, di Pietro Argento, Bruno Campanella, Rino Marrone, Nino Lepore, Michele 11 Marvulli, Paolo Lepore, Roberto De Simone e Marco Renzi. Sul podio si sono avvicendati nel tempo, come direttori ospiti, Nino Rota, Piero Bellugi, Alberto Rossi, Luciano Berio, Roberto Duarte, Mario Gusella, Jay Friedmann, Stefano Martinotti, Donato Renzetti, Pierluigi Urbini, Peter Maag, Franco Mannino, Bruno Aprea, Kurt Sanderling, Franco Caracciolo, Anatole Fistoulari, Leibovitz, Vladimir Delman, Francesco Molinari-Pradelli, Armando La Rosa Parodi, Reynald Giovaninetti, Neubold, Boris Brott, Marcello Viotti, Alberto Zedda ed inoltre Ennio Morricone e Giorgio Gaslini.Tra i numerosi solisti vanno ricordati Dino Asciolla, Salvatore Accardo, Massimo Quarta, Felix Ayo, Leonid Kogan, Boris Belkin, Nina Beilina, Rocco Filippini, Mario Brunello, Franco Petracchi, Henry Casadeus, Emil Gilels, Marcello Abbado, Oblsson, Aldo Ciccolini, Fiorentino, Pierluigi Camicia, Lia De Barberis, Maria Tipo, Jose Cocarelli, Benedetto Lupo, Kathy Berberian, Trio di Trieste. Fra le iniziative promosse vanno ricordate un ciclo di manifestazioni dedicate a “Nino Rota, compositore del nostro tempo” (1995), la coorganizzazione del Festival Mousikè nell’ambito del programma del Dipartimento dello Spettacolo “Culture dei mari”, finanziato dalla Comunità Europea in collaborazione con i più prestigiosi centri europei di ricerca sulla musica antica tra cui il Centre de Musique Baroque de Versailles, l’Università di Saragozza, l’Università di Londra e il Centro di Musica Antica di Napoli (1996-2000) e l’“Omaggio a Dubrovnik” nell’ambito dell’omonimo festival in Croazia. Nel 1996 l’orchestra ha commissionato l’edizione critica – poi edita da il Melograno di Roma – di un’opera inedita del 1780 del compositore Giacomo Insanguine di Monopoli.Tra le registrazioni su Cd, il “Concerto n.3 di Rachmaninov”, solista il pianista Pasquale Iannone (1997); lo “Stabat Mater” di Rossini (1998) e la composizione inedita di Vito Paternoster “Il pane” (1999), sotto la direzione dello stesso autore. Nel 2000, l’orchestra – direttore artistico Roberto De Simone e direttore stabile Walter Proost – ha presentato in “prima mondiale” la cantata “Populorum Progressio” dello stesso De Simone, per voce recitante dell’attore Michele Placido. Diverse sono state le partecipazioni al Festival dei Due 12 Mondi di Spoleto, a cui sono seguite esibizioni in Olanda e in Belgio – con il patrocinio del Presidente della Commissione europea – direzione di Walter Proost, solista il pianista Luigi Ceci. Il 17 maggio 2003, in occasione del conferimento a Sua Santità, Papa Giovanni Paolo II, della laurea honoris causa in Giurisprudenza, l’orchestra ha tenuto a Roma due concerti: uno alla presenza del Papa nella sala “ Paolo VI “ e l’altro nella Basilica di S. Maria Maggiore, concerti ripresi dalle tv nazionali e dalla tv satellitare vaticana. Nel 2005, in collaborazione con la “Fundacíon Eutherpe” di León (Spagna), ha avuto luogo dal 4 al 10 luglio il “Corso Magistrale di piano e direzione d’orchestra per giovani pianisti e direttori”, pianista Joaquín Achúcarro e direttore Bruno Aprea. Nello stesso anno esecuzione del “Mysterium” di Nino Rota in memoria di Papa Giovanni Paolo II (Bari, Cattedrale) e del “Misa Tango” di Luis Bacalov, in diretta televisiva, in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale, direttore lo stesso Luis Bacalov. Nel 2007 a Roma, presso l’Auditorium Parco della musica, Sala Giuseppe Sinopoli, il 4 dicembre l’Orchestra si è esibita nel “Concerto della Solidarietà”, direttore Stefano Trasimeni, violino Masha Diatchenko, nell’ambito delle iniziative promosse dal Ministero dei Beni Culturali con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Di questi ultimi anni sono anche le prestigiose collaborazioni con grandi solisti e direttori d’orchestra provenienti da ogni parte del mondo. Programma Leo Weiner Serenata in fa minore op. 3 Béla Bártok Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra Béla Bártok Hungarian pictures Zoltán Kodály Il pavone - variazioni su un tema popolare VENERDÌ_DICEMBRE 2013 20 Pensieri, parole e musica... Max Gazzè Max Gazzè nasce a Roma nel 1967. A 6 anni inizia a studiare pianoforte. Adolescente si trasferisce in Belgio dove frequenta la Scuola europea, si dedica al basso elettrico e si esibisce con diversi gruppi nei locali di Bruxelles. Per cinque anni è bassista, arrangiatore e coautore dei “4 Play 4”, formazione inglese di northern soul dalle escursioni pionieristiche nell’acid jazz. Con il gruppo si trasferisce poi nel sud della Francia dove lavora anche come produttore artistico per la casa di produzione americana “D.P.I.” (Darius production inc.). Rientrato a Roma nel 1992, Max si dedica alla sperimentazione nel suo studio di registrazione, mentre compone colonne sonore e inizia a collaborare con artisti come Alex Britti, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri. Le collaborazioni con quest’ultimo in particolare si riproporranno in diversi momenti, anche recenti, del suo percorso artistico. Tra il 1994 e il 1995 lavora alla realizzazione del primo album “Contro un’onda del mare”, che pubblica nel gennaio 1996 e presenta in versione acustica nel tour di Franco Battiato. L’album, che inaugura il sodalizio con la Virgin Records, vanta una notevole diversità di climi musicali e originalità nella stesura dei testi, e si fa presto notare dalla critica ottenendo anche un discreto successo di pubblico. Nell’autunno del 1997 esce il singolo “Cara Valentina”. Nel 1998 la sua canzone “Vento d’estate”, cantata insieme a Niccolò Fabi, vince “Un disco per l’estate”. I due singoli anticipano il secondo album, “La favola di Adamo ed Eva” (ottobre 1998), i cui testi sono scritti da Max insieme al fratello Francesco. L’album vede anche la partecipazione di Mao in “Colloquium vitae” e di Lucio Morelli in “Nel verde”. Nel 1998 Max partecipa anche all’albumtributo a Robert Wyatt “The Different You - 13 Robert Wyatt e noi” con il brano “O Caroline”. Nel febbraio 1999 è in concorso al Festival di Sanremo con “Una musica può fare”, che verrà inserita nella ristampa di “La favola di Adamo ed Eva”. Al termine di una lunghissima stagione di concerti, il 13 marzo 2000 pubblica il terzo album, intitolato semplicemente “Max Gazzè” (e conosciuto anche come Gadzilla). Il nuovo lavoro rispecchia il grande amore di Gazzè per la poesia, costante fonte d’ispirazione: “Elemosina” è la traduzione di una poesia di Mallarmé, poeta citato anche nel brano “Su un ciliegio esterno”. Altrove vengono riscoperti i poeti dell’Arcadia. Il cantante-bassista-compositore ha ulteriormente perfezionato il suo stile altamente personale, come appare chiaro dal primo singolo tratto dall’album, “Il timido ubriaco”, dove la vicenda narrata e la musica alludono a due diversi stati d’animo e con il quale Max si presenta sul palco del 50º Festival di Sanremo, oltre a riproporlo poi in estate al Festivalbar. Nell’ottobre 2001 esce il quarto album “Ognuno fa quello che gli pare”, che presenta una varietà di soluzioni sonore, frutto anche di numerose collaborazioni: le scopriamo nel country divertito de “Il debole fra i due”, cantato con Paola Turci, ne “Il motore degli eventi”, duetto con Carmen Consoli – che del brano è anche coproduttrice - nella coproduzione con Francesco Magnelli, tastierista dei CSI (“Non era previsto”). E ancora “Il dolce della vita”, realizzato a Parigi insieme a Stephan Eicher, e “Niente di nuovo”, registrato in presa diretta con i musicisti che accompagnano solitamente Ginevra Di Marco. Anche per questo disco Max ha scritto i testi a quattro mani con il fratello Francesco. Gli anni tra il 2001 e il 2003 sono caratterizzati da un’intensa attività live (un tour teatrale nell’inverno 2001-2002, la tournée nei maggiori festival italiani nell’estate 2002, un tour nei club nel 2002-2003) e dalla collaborazione sempre più stretta con Stephan Eicher, autore e interprete di primissimo piano nel panorama musicale europeo degli ultimi vent’anni. Nel 2003 Eicher pubblica il suo nuovo album, “Taxi Europa”, la cui title track è scritta e interpretata da Max e Stephan (con loro canta anche Herbert Grönemeyer); la canzone è in 14 vetta alle classifiche francese, svizzera, tedesca e belga. Con Stephan canta anche “Cendrillon après Minuit” / “Cenerentola a mezzanotte”, brano per il quale Max ha curato l’adattamento italiano. Quell’estate Grönemeyer, una star in Germania, invita Max e Stephan a suonare con lui nel suo tour negli stadi, un’occasione per loro di proporre anche i propri pezzi davanti a platee davvero immense. L’album “Un giorno”, contenente i singoli “Annina” e “La nostra vita nuova”, esce nell’aprile 2004. È un lavoro con una forte impronta live. Alla registrazione e all’arrangiamento del cd collaborano i P.E.N.G. (Piero Monterisi, Emanuele Brignola, Negro, Gianluca Misiti), che lo accompagnano anche nel tour che seguirà. Il 17 giugno 2005, a dieci anni dall’uscita di “Contro un’onda del mare”, esce per Emi Music “Max Gazzè – Raduni 1995-2005”, una raccolta di 26 brani tratti dai 5 album precedenti, contenente anche 4 inediti. Successivamente all’uscita del doppio CD, Gazzè inizia un lungo tour che continuerà per tutto il 2006. Per questo tour l’artista sceglie di essere supportato nei concerti da “La camera migliore”, band scoperta e prodotta da Carmen Consoli. Dopo il tour estivo del 2005 Max si dedica a collaborazioni e scambi, uno dei suoi metodi prediletti per crescere, raccogliere nuovi stimoli e coltivare vecchi progetti: partecipa a Gizmo, una straordinaria band capitanata da Stewart Copeland, dove – oltre allo storico batterista dei Police – dividono il palco con Max anche Raiz degli Almamegretta e Vittorio Cosma. In seguito, nell’attività di Gazzè si segnalano ancora tante collaborazioni con l’amico Daniele Silvestri – per il quale suona in moltissime canzoni del suo disco “Il latitante” – e, dal luglio 2007, assieme alle colleghe cantautrici romane Paola Turci e Marina Rei, anche il tour “Di comune accordo”, dove Max è al basso, Paola Turci alla chitarra, Marina Rei alle percussioni e Andrea Di Cesare al violino. Sempre nel 2007 la EMI pubblica un’altra raccolta: “The best of platinum”, che include 18 canzoni. Nel 2008 Max partecipa al 58º Festival di Sanremo con “Il solito sesso”, brano che racconta una telefonata fatta a una ragazza co- nosciuta neanche un’ora prima; la canzone riscuote ottimi consensi di critica e pubblico. Durante la serata dei duetti, ad accompagnare Gazzè sul palco ci sono Paola Turci (alla chitarra) e Marina Rei (alle percussioni). Il 29 febbraio 2008 esce il nuovo album di inediti “Tra l’aratro e la radio”. Unico compositore per le musiche, per i testi ha collaborato, oltre che con Francesco Gazzè, anche con Gimmi Santucci. Con Gimmi, Max condivide riflessioni e digressioni sulla vita e sui cambiamenti subentrati nel passaggio dalla società agricola a quella industriale – dall’aratro alla radio, appunto. In sala d’incisione si avvale di musicisti d’eccezione: Carmen Consoli suona gran parte delle chitarre acustiche ed elettriche e Marina Rei le percussioni. I primi mesi del 2010 vedono Max debuttare come attore nella produzione cinematografica di Rocco Papaleo dal titolo “Basilicata Coast to Coast”, uscito nelle sale il 9 aprile. La divertente commedia musicale vede i protagonisti (Max, Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Rocco Papaleo e Giovanna Mezzogiorno) traversare a piedi la Basilicata per eseguire le proprie canzoni ad una manifestazione canora locale. Per tale film, Gazzè compone insieme a Gimmi Santucci la canzone “Mentre dormi” inclusa nella colonna sonora. Nel 2010 cambia casa discografica e si unisce alla Universal. A maggio pubblica il nuovo aIbum di inediti intitolato ”Quindi?”. L’album debutta nella Top Ten della classifica ufficiale dei dischi più venduti in Italia. Il singolo “Mentre dormi”, che aveva anticipato la pubblicazione del cd, viene premiato come “Miglior canzone originale” in occasione dei David di Donatello 2011. Nel 2011 Max presenta al suo pubblico “L’uomo sinfonico”, il nuovo progetto con la “Filarmonica Arturo Toscanini” di Parma, un viaggio musicale unico nel suo genere in cui il pop incontra la lirica e viceversa. Nel febbraio 2012 torna in veste di ospite al Festival di Sanremo duettando con Dolcenera nella canzone in gara “Ci vediamo a casa”. Nel febbraio 2013 Gazzé partecipa alla 63a edizione del Festival di Sanremo dove presenta i brani “Sotto casa” e “I tuoi maledettissimi impegni” estratti dall’album “Sotto Casa”. Il disco esce il 14 febbraio 2013 su etichetta Virgin e contiene 10 brani inediti. A pochi mesi dall’uscita del singolo “Sotto casa”, ottiene la certificazione Digital Download d’Oro (fonte GFK/FIMI). Dopo Sanremo, nemmeno il tempo di assaporare i successi del disco, Max parte subito con l’“EUROPEAN LIVE CLUB TOUR”, che da Berlino a Bologna, passando per Bruxelles, Londra, Parigi e Barcellona, registra il “sold out”, con biglietti “esauriti” spesso già in prevendita - un “giro rock ‘n roll” in cui il cantautore romano ha trovato il giusto “mood” con il pubblico. Da Berlino a Bologna, migliaia di chilometri e altrettante emozioni per un’anteprima “europea” nei più famosi club e locali italiani. Tutto in attesa del grande “live” estivo, il “SOTTO CASA TOUR”, che partirà il 1° giugno e farà tappa nei teatri delle principali città italiane. Il tour di Max Gazzè è prodotto da Francesco Barbaro, per OTRlive. 15 VENERDÌ_GENNAIO 2014 3 CONCERTO DI CAPODANNO Siberian Symphony Orchestra Vasiliev Soprano Damiana Mizzi Damiana Mizzi Direttore Dmitry Damiana Mizzi, soprano Nata a Fasano, si è diplomata in canto con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Monopoli, sotto la guida di Maria Grazia Pani; successivamente ha seguito le Master Class di Natale De Carolis, Manuela Custer, Stefano Giannini, Domenico Colajanni, Alfonso Antoniozzi, Daniela Barcellona, Tiziana Fabbricini e Amelia Felle. È membro dell’Opera Studio Ensemble all’interno del corso di alto perfezionamento dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia Opera Studio, tenuto da Renata 16 Scotto (interpretazione vocale), Anna Vandi (tecnica vocale) e Cesare Scarton (arte scenica e dizione). Nel 2008 ha conseguito presso il Conservatorio di Monopoli il Master di Primo Livello in Alto Perfezionamento nel Repertorio Solistico con Orchestra, durante il quale si è esibita accompagnata dall’Orchestra della Società dei Concerti di Bari. Si è laureata con lode in Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Bari. È vincitrice della 63° edizione 2012 del Concorso As.Li.Co., del 1° premio nella X edi- zione del Concorso Lirico Internazionale Ottavio Ziino, della XII edizione del Premio Internazionale di Canto Lirico Valerio Gentile e del IX Concorso Europeo Don Matteo Colucci. Debutta giovanissima nel 2004 con il ruolo di Rosina ne Il Barbiere di Siviglia di Paisiello, e nel 2005 interpreta Valencienne ne La Vedova Allegra di Lehàr. Seguono i ruoli di: Despina in Così fan tutte, Lauretta in Gianni Schicchi e Sofia in La Furba e lo Sciocco di Domenico Sarro (prima nazionale), Erighetta in Erighetta e Don Chilone di Leonardo Vinci, Musetta ne La Bohème, Serpina ne La Serva Padrona, nella doppia versione musicale di G.B.Pergolesi e di G.Paisiello. Nel 2010, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, partecipa alla rassegna “Tutti a Santa Cecilia”, interpretando uno dei ruoli della commedia giocosa di Roberta Vacca Chi rapì la Topina Costanza? e nel giugno dello stesso anno interpreta nuovamente Despina / Così Fan Tutte nella produzione dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia e per il Stresa Festival interpreta Elisetta ne Il Matrimonio Segreto di Cimarosa diretta da Andrea Battistoni. Nel 2011 debutta come protagonista ne La piccola volpe astuta di Janáček diretta da Marco Angius, in un allestimento in prima esecuzione assoluta dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Interpreta Despina per il Reate Festival 2011 diretta da Kent Nagano con l’Orchestra da Camera di Mantova ed è nuovamente Serpina ne La Serva Padrona nelle capitali di Estonia, Lettonia, Ucraina e Lituania, con la regia di C. Scarton e la direzione di F. Maestri. Successivamente canta in prima assoluta dei pezzi di L. Gregoretti e G. Guaccero al Festival Nuova consonanza di Roma. Nell’autunno 2012 debutta nei teatri del Circuito Lirico Lombardo nel ruolo di Giulietta ne I Capuleti e i Montecchi di Bellini, con la direzione di Christian Capocaccia e la regia di Sam Brown. A ottobre, presso il Teatro Secci di Terni interpreta nuovamente Lauretta / Gianni Schicchi e Serpina / La serva Padrona con la direzione di F. Maestri e la regia di C. Scarton. A maggio 2013 debutta nel ruolo di Lena nella prima esecuzione assoluta dell’opera contemporanea La Stanza di Lena, di D.Carnini, in una produzione dell’Accademia Filarmonica Romana, trasmessa anche da Rai3 (“Prima della Prima”) e da SKY Classica. Durante l’estate 2013 partecipa all’Accademia Rossiniana di Pesaro, tenuta dal M’ A. Zedda, interpretando il ruolo di Corinna / Il Viaggio a Reims di G.Rossini. Tra i suoi prossimi impegni, il ruolo di Nannetta/ Falstaff al Ravenna Festival 2013. Ha prestato attività specialistica in qualità di “esperto esterno” nel settore musicale-didattico nella scuola primaria e media superiore ed è docente di canto nei corsi preaccademici del Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Collabora stabilmente con diverse formazioni vocali e da camera. Dmitry Vasiliev, direttore artistico e direttore stabile Dmitry Vasiliev è nato nel 1972. Ha intrapreso gli studi musicali con i M° Vladimir Ushenin e Krikor Kchurdayan presso il Conservatorio di Rostov, diplomandosi poi nel 1996. Nel 1999 consegue un altro diploma in direzione d’orchestra e di opera presso il Conservatorio di Niznhy Novgorod, sotto la guida del M° Alexander Skulsky. Ha poi partecipato a diverse Master classes tra le quali con il M° Alexander Vedernikov al Conservatorio di Mosca, per Giovani direttori d’orchestra sotto la guida del direttore dell’orchestra sinfonica di Mosca Vladimir Ziva. Nel 1997 diviene il nuovo direttore artistico e direttore stabile dell’orchestra sinfonica di Tambov, e nel 2002 comincia un tour in Dmitry Vasiliev 17 Siberian Symphony Orchestra tutta la Francia. Quindi collabora con importanti orchestre quali: Nizhny Novgorod Philharmonic, Siberian Symphony, Chamber Orchestra del Conservatorio di Mosca ecc. Dal 2005 è direttore stabile della Syberian Symphony Orchestra (OMSK). Inoltre insegna all’Università di Tambov dal 2002. E’ quindi direttore artistico del Festival Internazionale Rachmaninov, Music Festival “Musicians of Tambov” Tra i premi che ha conseguito si ricordano: il XVI gran premio internazionale dell’Accordeon Award, il primo premio nel primo concorso per direttori di orchestre popolari russe. Nel 2003 ha registrato con l’orchestra filarmonica di Rostov un Cd per l’etichetta Antes Edition. La Siberian Symphony Orchestra (SSO) È una delle più numerose orchestre della Russia. È stata fondata nel 1966 grazie al famoso direttore d’orchestra Simon Cogan, che rimase a capo dell’orchestra per più di dieci anni. Sin dall’inizio, i musicisti reclutati erano i più talentuosi provenienti dai Conservatori di Leningrado, Novosibirsk, e Ural, tutte istituzioni che hanno da sempre sfornato musicisti 18 di nota fama ed inoltre conosciute anche per la loro dinamicità musicale. La composizione dell’orchestra, in linea con gli standard europei: vanta più di 100 esperti, e pertanto musicisti di elevata professionalità. Il primo decennio del 21° secolo è stato un periodo di crescita e fioritura per la SSO. Infatti dal 2005, Dmitry Vasiliev è il direttore stabile della SSO. Sotto la sua direzione artistica, il repertorio è stato ampliato in modo significativo, ora l’orchestra esegue non solo le partiture del repertorio sinfonico classico, ma anche la musica contemporanea, jazz, rock, musical e colonne sonore. La SSO ha partecipato assiduamente a nuovi progetti: “The United Orchestra and Moscow and Omsk Philharmonic” (2008), “Festival of New Music”, che dal 2008 viene rappresentato ad Omsk ogni due anni, “Jam-session” – progetto annuale di repertorio jazzistico, “Symphonic Cinema” progetto annuale multimediale (immagini video di pezzi suonati dall’orchestra), “Ringtone Party” - spettacolo sinfonico per telefoni cellulari e orchestra, concorsi per giovani musicisti “Soloist of the Orchestra” (ogni 2 anni dal 2008), i campionati mondiali ed europei “Ballroom Dancing” che hanno avuto luogo ad Omsk (2008, 2009) e molti altri. Oltre al lavoro con il Maestro Vasiliev, la SSO si è esibita sotto la direzione di famosi direttori d’orchestra come: Veronika Dudarova, Karl Eliasberg, Leone Ginsburg, Arnold Katz, Aram Khachaturian, Dmitry Liss, Fuat Mansurov, Timur Mynbayev, Markl Paverman, Nathan Rachlin, Abram Stasevich e Yuri Temirkanov. L’orchestra ha ospitato anche numerosi ospiti illustri di fama internazionale, tra cui i cantanti - Dmitry Hvorostovsky, Hibla Gerzmava, Eteri Gvazava; pianisti - Dmitry Bashkirov, Lazar Berman, Peter Donohoe, Denis Matsuev, Mikhail Pletnev, Grigory Sokolov, Eliso Virsaladze, Yakov Zak; violinisti - Pierre Amoyal, Liana Isakadze, Viktor Pikayzen, Sayaka Sedzi, Viktor Tretiakov; violoncellisti - Natalia Gutman, Mstislav Rostropovich e Daniil Shaffran. La SSO ha pubblicato registrazioni per la Danacord, Universal, e Handel Classic etichette Audio. Nel 2012 ha inciso un CD con musiche di Vissarion Shebalin (1902-1963), nativo di Omsk con l’etichetta del Regno Unito Toccata. Ha effettuato tour in Europa, comprese alcune tappe in Italia (1993, 2008), Austria (2008), Germania (1989, 2007), Spagna (1994-2001), Svizzera (1994), Francia (1986), Ucraina (1986), Kazakistan (1984) e Lettonia (1982). Già nel 1975, l’orchestra, allora conosciuta come Orchestra Sinfonica Filarmonica di Omsk, ha partecipato a festival, organizzati dall’Unione dei Compositori dell’URSS, eseguendo pezzi tratti da nuovi compositori sovietici. La SSO è stato membro di incontri creativi con i compositori più importanti sovietici: Oscar Fletsman, Murad Kazhlaev, Aram Khachaturian, Tikhon Khrennikov, Andrey Petrov, Rodion Shchedrin e Mikael Tariverdiev. Nel 1978, la Siberian Symphony Orchestra è stasta guidata dal direttore Viktor Tietz, sotto la sua direzione l’orchestra ha raggiunto la maturità artistica e ha sviluppato un ampio repertorio. Nel 1984 la SSO ha ottenuto il riconoscimento nazionale dopo aver vinto il Primo Premio al All-Russian, concorso che vede in competizione le orchestre sinfoniche. Dal 1992 al 2004 l’orchestra è stata sotto la guida dell’artista Onorato della Russia Evgeny Shestakov. Nel 2009 ha partecipato al 4° Festival delle Orchestre Sinfoniche del mondo che si è tenuto a Mosca, presso la Sala delle Colonne. Nel mese di aprile 2010 la SSO è diventata un membro delle Orchestre Sinfoniche di Russia a Ekaterinburg forum. Programma Glinka Ruslan and Lyudmila Donizetti Don Pasquale Quek guardo il cavaliere... so anch’io la virtù magica Puccini La Bohème Quando m’en vo Verdi Rigoletto Caro nome Rachmaninoff Men’s dance, Women’s dance Strauss Fruhlingstimm Grig Symphony dances, part 1 Tchaikovsky 4 dances from “Swan lake” Rachmaninoff Symphonic poem “Cliff” Bizet Overture from Carmen suite #1 Strauss Sangue Viennese Strauss Annen polka Strauss Hungarian dances Strauss Rose del sud Strauss Jager polka Brahms Hungarian dances Offenbach Can can 19 GIOVEDÌ_GENNAIO 2014 16 BALLETTO DI TORINO con la partecipazione del violoncellista Lamberto Curtoni “Musiche dedicate a Fasano” InMOZART Musica estratta dal film Drowning by Numbers di Peter Greenaway Matteo Levaggi crea nel 2005 Drowning by Numbers per il Balletto dell’Arena di Verona, su musiche eseguite dal vivo di Michael Nyman. Riprende oggi il balletto riadattandolo agli straordinari danzatori del Balletto Teatro di Torino. La Michael Nyman Band debutta al National Theatre di Londra, eseguendo il famoso brano In Re Don Giovanni, in cui le prime 16 battute dall’Aria del Don Giovanni venivano smontate e riassemblate in una originale combinazione di musica classica occidentale, rock’n’roll e minimalismo. Da allora Nyman ha fatto spesso riferimento a Mozart nelle sue colonne sonore e nelle sue composizioni. Il primo è proprio quello della colonna sonora del film Drowning by Numbers di Peter Greenaway, una “esplorazione” delle qualità ritmiche, melodiche e armoniche che Nyman trovò così misteriosamente attraenti nel lento movimento della Sinfonia Concertante per violino e viola di Mozart. Ne nasce un pezzo musicale esplosivo, ricco di suoni e suggestioni, in cui far immergere una danza ben ancorata al vocabolario classico, 20 come del resto è qui la musica, ma attraversata da un grande sentire contemporaneo. CIAIKOVSKIJ SUITE Ciaikovskij voleva cimentarsi in un dramma musicale totalmente fantastico, che superasse i limiti oggettivi del realismo operistico, trasportandolo in un mondo onirico d’innocenti capricci, di rabeschi meravigliosi e incantati... Ciaikovskij non poteva sopportare il realismo nel balletto. Hermann Laroche, estratti da Balanchine - Ciaikovskij, conversazioni con Balanchine Matteo Levaggi, tra i coreografi italiani più seguiti nel panorama internazionale, si confronta in questa serata con uno dei più celebri compositori del mondo della danza e non solo: P. I. Ciaikovskij. Levaggi continua qui la sua ricerca sulla possibile unione tra danza classica e moderna, continuando a sviluppare il suo interesse per le identità, le ambiguità sessuali, la distanza emotiva e, soprattutto, un duro lavoro sul corpo dei danzatori. I due celebri balletti, nati dalla mente di Ciaikovskij tra il 1876 e il 1892, sono ancora di fronte ai sapientoni che, al contrario, vanno in giro dicendo che è cosa iniziatica, dai reconditi e profondi significati. George Balanchine, How to enjoy ballet oggi nel repertorio delle maggiori compagnie di danza del mondo, senza contare le innumerevoli riprese in chiave moderna. Le più celebri - Il Lago dei cigni e La Bella Addormentata saranno quelle composte per il Cullberg Ballet dal genio coreografico di Mats Ek. Come riproporre oggi, in un’unica serata, una Suite di ognuno di questi grandi titoli del repertorio classico? Leggendo ciò che Ciaikovskij stesso dichiarò all’epoca di queste creazioni, con grande sicurezza e lucidità sullo stato di allora del balletto. Ciò che emerge da subito - leggendo Ciaikovskij stesso - è l’intenzione di abbandonare ogni idea realistica. Il libretto del balletto, a differenza dell’opera è un pretesto, mentre l’informazione principale diventa, per poter comporre la musica, la durata di ogni danza e ciò che si danza, se un passo a due, un’insieme, un trio ecc. Come Balanchine, Ciaikovskij, sosteneva l’idea che un balletto non dovesse seguire o narrare una storia, ma che dovesse concentrarsi sulle forme chiuse della musica e di conseguenza della danza e sulla pantomima, che dava una qualche indicazione su ciò che stesse accadendo in scena. Nessuno però all’epoca capiva cosa accadesse in scena! Nessuno era a conoscenza della pantomima, tanto che gli stessi critici di balletto dovettero recarsi alla scuola di ballo di San Pietroburgo per prendere lezioni di mimika. Dunque, come per Balanchine, l’interesse principale restava, per Ciaikovskij, quello di creare della musica da danzare. Sarà dunque partendo dalla profondità del vocabolario classico che la serata si muoverà con spirito contemporaneo, focalizzando l’attenzione sul legame tra le tre grandi composizioni di Ciaikovskij, quindi la musica, e il movimento. L’inventiva del movimento, si appoggia su una musicalità forte, sicura, precisa, nella quale è difficile cedere alle improvvisazioni, senza dimenticare che la danza rimane comunque una forma di puro piacere. Il lago dei cigni Quando domandarono a Ciaikovskij quale atto del balletto fosse il più riuscito da presentare allo Zar, dopo l’insuccesso della prima rappresentazione, egli rispose: “il secondo!”. Ed è proprio sul secondo atto che mi sono concentrato per creare la mia visione del Lago dei cigni. Come fece George Balanchine per E, infine, ci sono quelli che godono d’un balletto senz’alcuna pretesa di filosofia. E lo fanno perché hanno capito che il balletto è un intrattenimento, e non rimangono attoniti e intimiditi 21 la sua versione del balletto - ispirata ad Ivanov e non a Petipa - ho concentrato l’attenzione sulla danza, lasciando grande spazio alla musica, senza sovraccaricarla di concetti e orpelli, facendo scorrere il suo svilupparsi dinamico e l’intensità sonora. Un cigno bianco al maschile si ritrova intrappolato e attaccato dai cigni neri, che lo coinvolgono in un gioco ispirato alla serie TV di David Lynch Twin Peaks. Un ceppo è una porzione d’albero. Alla fine della sezione trasversale di un ceppo - molti di voi lo sanno- ci sono anelli. Ogni anello rappresenta un anno di vita di un albero. Quanto tempo ci vuole per far crescere un albero? Non mi dispiace dirvi alcune cose. Molte cose non posso dire. Notate solo che il mio camino è sbarrato. Non ci sarà mai un fuoco là. Sulla mensola del camino in quell’urna ci sono le ceneri di mio marito. Il mio ceppo sente cose che io non posso sentire, ma il mio ceppo mi rivela delle cose. Mi dice delle nuove parole. Anche se ha smesso di crescere il mio ceppo è cosciente. La signora Ceppo di David Lynch La bella addormentata Accolta dalla critica russa con grande disappunto, la musica de La Bella Addormentata fu giudicata una stupida accozzaglia di stilemi russi e francesi. Per molti, La Bella, è seconda solo a Giselle e precede per bellezza e riuscita Il Lago dei cigni. Aurora è, secondo anche il mio parere, il diamante più bello della corona! Ciò che di grande ha fatto Marius Petipa nel creare questo balletto è porre una lente di ingrandimento sulla danza, arrivando all’essenziale del movimento e della costru- 22 zione coreografica, lavorando fianco a fianco con Ciaikovskij, domandando semplicemente precisione di durata delle parti musicali. La danza utilizza la musica come ausilio per esprimersi. Naturalmente ciò che ho creato per il Balletto Teatro di Torino, prende le distanze da Petipa, non si tratta dunque di una riedizione alla Petipa, ma di una nuova versione coreografica che impiega alcune parti di musica, come l’Adagio della rosa, in cui come si diceva per la versione originale del balletto, la danza con l’ausilio della musica esprime se stessa. Originariamente nata per il balletto Le Vergini - produzione del 2011 del BTT - , la coreografia mette in luce un certo tipo di bellezza, candida, dolce, ma allo stesso tempo - un esempio è il rapporto di incontro e scontro dei corpi danzanti - pone un accento sulla esuberanza e eccitazione tipiche della giovinezza. Qui il legame poetico con il libretto originale, che narra di una giovane ragazza che si ritroverà matura grazie al bacio di un principe. Lamberto Curtoni, musica Lamberto Curtoni nasce a Piacenza il 27 settembre 1987 da una famiglia di musicisti. Si diploma e si laurea con il massimo dei voti al Conservatorio “G.Verdi” di Torino e successivamente studia e si perfeziona con Giovanni Sollima. Ha eseguito numerosi concerti in qualità di solista in prestigiose stagioni musicali tra le quali: Auditorium Parco della Musica di Roma, Teatro Valle Roma, Roma Jazz Festival, Theatre Municipal di Bastia (Corsica), Theatre National d’Algerie (Algeria), Blue Note di Milano, Casa del Jazz di Roma, Teatro Massi- mo di Cagliari, Teatro San Carlo di Napoli e Ravello Festival riscuotendo ovunque unanimi consensi di pubblico e di critica. Parallelamente, alla carriera di violoncellista affianca l’attività di compositore. Le sue composizioni sono eseguite in tutto il mondo da numerosi interpreti tra i quali: Yuri Bashmet e i Solisti di Mosca, Gidon Kremer e Kremerata Baltica, Lyda Chen Argerich, Luca Ranieri, Enrico Fagone, Gabriele Baldocci e prestigiosi ensemble tra i quali: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra di Padova e del Veneto e Ensemble cameristico dell’Orchestra RAI. La sua poliedrica attività di compositore e performer lo porta ad approfondire diversi stili e generi musicali (quali jazz, musica popolare, pop e rock) dimostrando grande interesse per i repertori contemporanei e l’improvvisazione. Per il teatro e la danza collabora costantemente con importanti registi e coreografi. Le sue composizioni sono edite dalla Casa Musicale Sonzogno di Milano. Nel 2014 compone il brano per violoncello e coppia solista “Dedicato a Fasano”. Matteo Levaggi, coreografo Si forma alla scuola del BTT, diventando poi danzatore della compagnia e distinguendosi per la particolarità del suo stile di movimento. Molti coreografi ospiti, tra i quali Karole Armitage nel 2000, creano lavori per lui. Nel 1997 entra all’Aterballetto sotto la direzione di Mauro Bigonzetti per scegliere nel giro di poco tempo la carriera come artista indipendente. Lavora con Giorgio Albertazzi nelle Memorie di Adriano, dove interpreta il ruolo di Antinoo, e ha esperienze televisive nel sabato sera di Raffaella Carrà. Eclettico nelle scelte, lavora con compositori contemporanei come Giovanni Sollima (che crea nel 2004 la musica di Caravaggio), Heiner Goebbels, Béla Bartók, Gyorgy Ligeti, ma anche autori di musica elettronica come Scanner, Autechre, Pan Sonic, Bochumwelt, Andy dei Bluvertigo. Come coreografo firma, a soli ventidue anni, il suo primo lavoro, una Salomè al maschile, sensuale e straordinariamente originale. Per il Balletto dell’Arena di Verona crea La Bottega Fantastica (Rossini/Respighi) e Drowning by Numbers su musiche di Michael Nyman, mentre Le Grand Théâtre de Genève prende in repertorio un suo duetto, Largo, su musiche di Dimitri Shostakovic. Nel 2006 è invitato da Ismael Ivo con una creazione per il BTT alla Biennale di Venezia Danza, nel 2007 alla Biennale della Musica di Zagabria. Dall’incontro e la sinergia con il duo di artisti visivi CORPICRUDI, Samantha Stella e Sergio Frazzingaro, che conferma la sensibilità di Levaggi verso il mondo dell’arte, nasce uno dei suoi maggiori successi nazionali e internazionali, PRIMO TOCCARE. Nel 2008 presenta alla Biennale de la Danse de Lyon PRIMO TOCCARE I White, a cui seguono nell’ottobre del 2009 il capitolo PRIMO TOCCARE II Black presentato in prima assoluta al Joyce Theater di New York e PRIMO TOCCARE III Red, ideato per Bolzano Danza nel 2010. Nel maggio del 2011, Francesca Pedroni dedica al lavoro di Matteo Levaggi un documentario per il canale satellitare SKY Classica, interamente girato all’interno della Lavanderia a Vapore. Nel settembre 2011 è ospite con Le Vergini all’International Ballet FEST of Miami 23 e nell’ottobre 2011 il Festival internazionale MILANoLTRE gli dedica un ritratto monografico, presentando alcuni tra i suoi più significativi lavori. Nel febbraio del 2013 il suo balletto Caravaggio entra nel repertorio della compagnia americana, Los Angeles Contemporary Dance. Il Balletto Teatro di Torino Nasce negli anni ‘70 a Torino, attorno alla figura dell’étoile del Teatro Regio, Loredana Furno. Da subito aperta al nuovo, Furno invita coreografi come Milorad Miskovitch, Vittorio Biagi, Loris Gai, Roberto Fascilla. Negli anni ’80 apre alla danza contemporanea invitando coreografi come Bertrand D’At, Job Sanders, Gigi Caciuleanu, Luca Veggetti, e, nel 2000 Karole Armitage che crea il suo particolarissimo Yo, Giacomo Casanova. Importante il settore di ricerca che esplora con specifici progetti il lavoro di salvaguardia e riflessione sul patrimonio artistico coreografico internazionale del passato. In quest’ambito la José Limón Foundation di NY, concederà per alcuni anni i diritti di rappresentazione di There Is a Time. Seguiranno Progetto Lifar nel 1997 e Progetto Milloss nel 1999, che esplorava il lavoro di uno dei coreografi più significativi attivi in Italia negli anni ‘50 e ‘60. Importante l’attività destinata ai ragazzi, ricca di spettacoli, incontri, workshops, finalizzati alla crescita di un pubblico giovane e competente. Programma PRIMA PARTE InMozart (durata 28’) Musica di Michael Nyman Dedicato a Fasano (durata 10’) Nuova composizione per violoncello e coppia solista Musica originale di Lamberto Curtoni eseguita dall’autore al violoncello SECONDA PARTE Ciaikovskij Suites (durata 45’) musiche di Ciaikovskij dalle partiture de La Bella Addormentata nel Bosco e Il Lago dei Cigni Coreografie: Matteo Levaggi Danzatori: Kristin Furnes, Manuela Maugeri, Viola Scaglione, Marco De Alteriis, Antonio Sisca, Vito Pansini Luci: Fabio Sajiz Produzione: Balletto Teatro di Torino Direttore Artistico: Loredana Furno 24 28 MARTEDÌ_GENNAIO 2014 ORCHESTRA DELLA MAGNA GRECIA Direttore Luigi Piovano Solista Ray Chen Ray Chen, violino Vincitore del Concorso Queen Elisabeth (2009) e del Concorso Yehudi Menuhin (2008), Ray Chen è uno dei violinisti più promettenti nel panorama musicale attuale. Il grande Maxim Vengerov ha detto di lui: “Ray Chen ha dimostrato di essere un musicista di valore assoluto, dotato di energia, vivacità e leggerezza tipiche della gioventù. Tutte qualità che fanno di lui un interprete musicale completo”. Sony ha pubblicato due registrazioni di grande successo realizzate da Ray Chen: la prima, Virtuoso, è un’incisione di opere di Bach, Tartini, Franck e Wieniawski, mentre la seconda include i Concerti di Mendelssohn e Tchaikovsky realizzati insieme alla Swedish Radio Orchestra diretta da Daniel Harding. In seguito al successo di queste incisioni, le riviste The Strad e Gramophone hanno definito le sue esibizioni “da non perdere”. Inoltre, la registrazione Virtuoso si è anche aggiudicata il prestigioso Premio ECHO Klassik. Attualmente Ray 25 Orchestra della Magna Grecia Chen sta lavorando alla sua terza pubblicazione, un’incisione interamente dedicata a Mozart e realizzata insieme all’Orchestra del Festival dello Schleswig-Holstein diretta da Christoph Eschenbach. Ray Chen continua a riscuotere l’ammirazione del pubblico di tutto il mondo. Nel 2012 è diventato il più giovane solista di sempre ad essersi esibito in occasione della cerimonia di consegna dei Premi Nobel di fronte alla Famiglia Reale svedese. Ha inoltre riscosso un enorme successo durante il suo debutto alla Carnegie Hall insieme alla Filarmonica Reale di Stoccolma diretta da Sakari Oramo e nel concerto al Musikverein insieme alla Gewandhaus Orchestra diretta da Riccardo Chailly. Durante l’estate del 2013 Ray Chen si esibirà con la Cleveland Orchestra e la Filarmonica di Los Angeles all’Hollywood Bowl. La stagione attuale vedrà Ray Chen protagonista di appuntamenti di prestigio quali il debutto al Festival di Lucerna e le tournée con l’Orchestra Filarmonica Israeliana e l’Orchestra Sinfonica di Shangai. Ray Chen profonde notevole impegno nell’intento di ampliare il pubblico della musica classica, rivolgendosi in particolar modo ai giovani che utilizzano social network e piattaforme digitali. È all’interno di tale iniziativa che trova posto la sua adesione a SoundCloud, piattaforma su cui può già vantare circa 100.000 26 followers. Inoltre Ray Chen è il primo musicista ad essere stato invitato a tenere un blog per una delle più prestigiose case editrici italiane, la RCS. Può inoltre godere del sostegno dello stilista Giorgio Armani nel suo progetto di unire sempre più la musica classica, il mondo della moda e la cultura “pop”. Ray Chen recente è apparso sulla rivista Vogue. Nato a Taiwan e cresciuto in Australia, Ray Chen è stato ammesso al Curtis Institute of Music all’età di quindici anni, dove ha studiato con Aaron Rosand e ha ricevuto il sostegno dell’organizzazione Young Concert Artists. Ray Chen si esibisce su uno Stradivari “Lord Newlands” del 1702 per gentile concessione della Nippon Music Foundation. Programma M. Bruch Concerto per violino e orchestra n. 1 in sol minore op. 26 L. Van Beethoven Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 7 VENERDÌ_FEBBRAIO 2014 Lucio Dalla ha passato la vita a collezionare immagini: l’ottocento russo, la transavanguardia italiana, le icone sacre, i bastoni da passeggio, i pianoforti, i mobili preziosi, le care vecchie cose di “pessimo gusto” ma soprattutto le persone: camminava per strada, guardava la gente giocare a flipper nei bar e li incorniciava dentro una strofa. Mettere in scena le canzoni di Lucio, dare loro un’immagine, un movimento, una luce, un costu- me è raccontare le emozioni che emergono dalla sua esperienza e dalla nostra, è ballare su quel flusso misterioso che ognuno di noi ha dentro la testa: canzoni scomposte e ricomposte, frantumate, legate tra di loro in modo inaspettato, a volte prevalgono le note di un basso a volte il raddoppio di una chitarra a volte sparisce una strofa e il frammento di un testo si ripete all’infinito, perché la nostra memoria ha deciso di ricordare solo quello. 27 È questo il meraviglioso circo pop di Lucio Dalla: un affresco popolato da angeli, puttane, lune, cieli, nuvole, motori, il cucciolo Alfredo, il lupo, Nuvolari, Caruso, i giganti e le bambine. È il racconto dei mille fragili eroi di piazza che popolavano la sua fantasia: noi. Giampiero Solari, Francesco Freyre Dare un volto ai protagonisti della musica di Dalla, un panorama ai suoi paesaggi, uno sguardo ai suoi eroi può essere fatto solo andando a scoprire nell’intimo le sue melodie, i suoi suoni, le sue parole. È per questo che la parte centrale e fondamentale del lavoro sarà quella di comporre un’originale colonna sonora andando a ricostruire, da dentro, quella musica, quelle visioni. Con la collaborazione di Sony Music e degli studi di registrazione storici di Lucio, non ultimo il suo personale studio di via D’Azeglio a Bologna, Roberto Costa, storico musicista e amico di Dalla, riassemblerà le tracce dei brani scelti per lo spettacolo facendo un lavoro simile a quello che George Martin, storico produttore dei Beatles, ha fatto con le canzoni del quartet- 28 to di Liverpool per realizzare “Love”, colonna sonora di un fantastico show del Cirque du Soleil. Su questa traccia, che non dimenticherà di utilizzare anche dei “parlati” originali dell’artista, danzerà il Balletto di Roma, compagnia di danza contemporanea fra le più importanti e attive del panorama nazionale. La direzione artistica e la regia del progetto è affidata a Giampiero Solari, che di Lucio è stato collaboratore e amico, e le coreografie a Roberto Castello, che invece non solo non ha mai avuto la fortuna di conoscerlo ma, pur ammirandone molto la scrittura, non ha mai incrociato il suo percorso con la musica leggera italiana in generale. Un accostamento però solo a prima vista incongruo o bizzarro, in quanto nasce proprio dal desiderio di superare e rompere antichi luoghi comuni, facendo dialogare gli universi di due artisti, diversissimi sì per storia e inclinazione artistica, ma comunque accomunati dall’essere instancabili sperimentatori di modi sempre nuovi per raccontare il mondo al di là delle convenzioni e dei pregiudizi, e soprattutto da un sincero amore per l’imprevedibile asimmetria dell’umanità. 20 GIOVEDÌ_FEBBRAIO Pianista 2014 Andrea Bacchetti Da Bach a Scarlatti Andrea Bacchetti, pianoforte Almost pure Delight (Gramophone) His highly individual style is uniquely enjoyable and uplifting (BBCMUSIC Magazine) Nato nel 1977, ancora giovanissimo Andrea Bacchetti ha raccolto i consigli di musicisti come Karajan, Magaloff, Berio, Horszowski. Debutta a 11 anni con I Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone. Da allora suona più volte in festival internazionali quali Lucerna, Salisburgo, Belgrado, Santander, Tolosa (Piano aux Jacobins), Lugano, Sapporo, Camerino, Bologna, Brescia e Bergamo, Torino, Vicenza, Milano (MI.TO), Sorrento, Como, La Coruña, Pesaro, Palermo, Bellinzona, Sermoneta, Spoleto, Ravenna, Ravello, Cervo, Sagra Musicale Malatestiana (Rimini), Sagra Musicale Umbra (Perugia), Parigi (La Serre d’Auteil), Bad Wörishofen, Husum; e presso prestigiosi centri musicali: Konzerthaus (Berlino); Salle Pleyel, Sal- 29 le Gaveu e Piano 4**** (Parigi); Rudolfinum Dvorák Hall (Praga); Teatro Coliseo (Buenos Aires); Ateneo Romano (Bucarest); Rachmaninoff Saal, The Moscow State Philharmonic Society, Conservatorio di Mosca; Auditorium Nacional de España (ciclo grandi interpreti e CNDM), Teatro Real e Teatro Monumental (Madrid); Centro Cultural Miguel Delibes (Valladolid); Casa de la Musica (Quito); Sociedad Filarmonica (Lima); De Warande, Anversa; Mozarteum Brasileiro e Cultura Artistica (San Paolo); Zentrum Paul Klee (Berna); Gewandhaus (Lipsia), Teatro Sanchez Aguilar (Guayaquil). In Italia è regolarmente ospite delle istituzioni concertistico-orchestrali e dei principali Enti Lirici: Teatro alla Scala, Sala Verdi, Serate Musicali, Auditorium Cariplo, (Milano); Associazione Scarlatti (Napoli); Università La Sapienza, Accademia Filarmonica, Parco della Musica, Palazzo del Quirinale (Roma); Unione Musicale (Torino); G.O.G. e Teatro Carlo Felice, Genova; Teatro La Fenice (Venezia). Ha suonato con più di 50 direttori e numerose orchestre di rilievo internazionale: Lucerne Festival Strings, Camerata Salzburg, RTVE Madrid, ONBA Bordeaux, MDR Sinfonieorchester Lipsia, Sinfónica de Tenerife, Sinfónica dell’Estado de Mexico, Sinfonica Nacional dell’Equador Quito, Russian Chamber Philarmonic St. Petersburg, Philharmonique de Nice e Philharmonique de Cannes, Prague Chamber Orchestra, Cappella Istropolitana Bratislava, Sinfónica de Castilla y León, European Union Chamber Orchestra, Philharmonie der Nationen, SWKO Pforzheim, Enesco Philharmonic di Bucarest, Sinfonica dell’Asturia, (Oviedo), Orchestra della Radio Televisione di Lubiana. Ha tenuto tournée in Giappone e Sud America. Collabora con Rocco Filippini, Domenico Nordio, Uto Ughi e ha lavorato più volte con il Quartetto Prazak, il Quartetto Ysaÿe, il Quartetto di Cremona ed il Quartetto della Scala. Fra la sua discografia internazionale sono da ricordare le Suite Inglesi di Bach, il CD “Berio Piano Works” (DECCA); il DVD Arthaus con le Variazioni Goldberg di Bach; i SACD con le “6 Sonate” di Cherubini, quelli con le Sonate di Galuppi e di Marcello (Sony Music). 30 Per Dynamic ha registrato, di Bach, le Invenzioni e Sinfonie, le Toccate ed una nuova versione delle Goldberg. Queste registrazioni hanno tutte ricevuto numerosi riconoscimenti dalle più importanti riviste internazionali specializzate e da alcuni dei quotidiani più prestigiosi a livello mondiale. Il recentissimo CD Sony Music dedicato alle Suite Francesi di Bach ha già ricevuto il “Supersonic” di Pizzicato (Belgio), il CD del mese di Musica ed è stato annoverato fra i migliori CD dell’anno dall’autorevole mensile inglese Musical Opinion. Suoi concerti sono stati trasmessi per radio su emittenti quali, tra le altre, RadioTre, BBC Radio3 (UK), ORF (Austria), Radio France (alla Roque d’Anthéron) RSI e DRS2 (Svizzera), Radio della Nuova Zelanda, RNE (Spagna) MDR Lipsia, e CBC Radio 3 (Canada), Poiskm (Russia). Nei prossimi mesi del 2013 tornerà nuovamente ospite della stagione sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova sotto la bacchetta di F. Luisi, debutterà al Bravissimo Festival di Città del Guatemala, oltre a concerti nei maggiori festival e associazioni in Italia ed in Europa e nel 2014 è prevista una nuova lunga tournèe in Giappone. Programma J. S. Bach Toccata in mi minore BWV 914 Aria con 30 variazioni Variazioni Goldberg BWV 988 (senza ritornelli) D. Scarlatti Cinque sonate dal manoscritto restaurato* Sonata K 174 in do minore Sonata K 171 in sol maggiore Sonata K 162 in mi maggiore Sonata K 148 in la minore Sonata K 172 in si bem maggiore * dal progetto con Sony Music International dedicato alla riscoperta dei manoscritti autentici 7 VENERDÌ_MARZO 2014 Sorelle Marinetti Risate sotto le bombe Commedia musicale in tre atti Testo Giorgio Umberto Bozzo e Gianni Fantoni Regia Simone Nardini Direttore musicale e pianista Christian Schmitz Ferrari violino Francesco Giorgi Sorelle Marinetti sax e clarinetto Adalberto Un piccolo teatro, in una piccola città di provincia, una sera di tardo autunno del 1943. Dall’inizio della guerra le compagnie di arte varia si arrangiano come possono, girando il paese tra mille difficoltà e con mezzi di trasporto improvvisati, alla disperata ricerca di un ingaggio successivo e con la speranza che l’impresa- rio locale non faccia scherzi, magari scappando con il magro incasso. Questa la cornice in cui si dipana la trama della commedia musicale RISATE SOTTO LE BOMBE. Poco dopo l’inizio di uno spettacolo suona improvvisamente un allarme aereo. Il pubblico, preso dal panico, scappa dalla sala. 31 Sorelle Marinetti Sorelle Marinetti è il nome di un trio maschile di travestiti. I loro nomi d’arte sonoTurbinia, Mercuria, Scintilla (al secolo, rispettivamente, Nicola Olivieri, Andrea Allione e Marco Lugli). Il gruppo - il cui nome si rifà a quello del caposcuola del futurismo, Filippo Tommaso Marinetti - ha in repertorio brani swing composti da noti autori degli anni trenta (ad esempio Giovanni D’Anzi) e divenuti nel tempo degli evergreen, come Il pinguino innamorato, Ma le gambe, Tulipan e La gelosia non è più di moda, eseguito originariamente dal Trio Lescano, e Non sei più la mia bambina, che fu lanciato a suo tempo da Delia Lodi. Lo stile canoro del gruppo è ispirato a quello del trio Lescano, che fu il primo gruppo vocale femminile in Italia a cantare con la tecnica del “canto armonizzato”, già utilizzata sin dagli anni venti dalle sorelle di New Orleans Boswell Sisters. Il gruppo che accompagna le loro performance sul palcoscenico e in disco è costituito da musicisti jazz: Christian Schmitz (pianoforte), Riccardo Tosi (batteria), Paolo Dassi (contrabbasso), Pierluigi Petris (chitarra); per la sezione fiati: Adalberto Ferrari (clarinetto e sax contralto), Sergio Orlandi (tromba) e Federico Cumar (trombone). Insieme hanno poi dato vita ad una propria formazione - l’Orchestra Maniscalchi - che ha lavorato intorno ad un proprio repertorio per il CD “Blem blem 32 fiu fiu dum dum” basato su brani strumentali originali degli anni trenta, ma con contributi in alcune tracce delle stesse Sorelle Marinetti. Nel febbraio 2010 sono state in gara al 60º Festival della canzone italiana di Sanremo cantando con Arisa il brano Malamorenò. Gianni Fantoni Gianni Fantoni è nato a Ferrara nel 1967. La sua carriera inizia nel 1990, come concorrente di un programma dedicato a giovani talenti di Rai Due: “Stasera mi butto”. Nel 1991 al “Maurizio Costanzo Show” propone l’imitazione di oggetti calamitando i favori del pubblico, diventando subito un classico. Nel 1992, a soli 25 anni, è conduttore di “Striscia la Notizia” in coppia con Claudio Bisio. Radio, teatro, cinema, e televisione lo vedono non solo come attore e interprete ma anche come autore. Come regista cinematografico ottiene subito consensi: alla prima esperienza con un cortometraggio, “Il Calciobalilla”, vince il premio alla miglior regia al concorso “Cinema in diretta” di Aosta nel 2001. Riesce bene anche nel disegno fumettistico umoristico, dando vita a una serie di personaggi pubblicati su “Be Bop A Lula”, giornale di varia cultura fondato da Bonvi e Red Ronnie. Gianni Fantoni La piccola compagnia di attori e cantanti si rifugia nel camerino del coro, esattamente sotto il palcoscenico del teatro e lì attende che l’emergenza cessi. Le Sorelle Marinetti, il capocomico Altiero Fresconi, il refrenista Rollo, la soubrettina Velia Duchamp e alcuni musicisti sono costretti ad attendere il cessato allarme in un angusto spazio, che fa affiorare la complessità dei rapporti interpersonali. Per impiegare il tempo e scacciare la preoccupazione gli artisti decidono di provare i numeri di un nuovo spettacolo per il quale vi è speranza di un debutto la settimana successiva in un grande teatro cittadino. A complicare la situazione c’è la fame: gli artisti non mangiano da più di un giorno e le forze e l’entusiasmo sono in via di esaurimento. GIOVEDÌ_MARZO 2014 Pianista Ilia Kim 13 Introduzione del musicologo Piero Rattalino Ilia Kim, pianoforte Ilia Kim, nata a Seoul, inizia gli studi musicali in patria. A undici anni esordisce con un recital nel Sae Jong Arts Centre della sua città natale, che le conferisce un premio per fanciulli eccezionalmente dotati, assegnandole una borsa di studio per recarsi all’estero Nel 1988 si iscrive nella Hochschule der Künste di Berlino, diplomandosi nel 1994 col massimo dei voti. Segue quindi i corsi per concertisti al Mozarteum di Salisburgo, alla Hochschule für Musik und Theater di Hannover e all’Accademia Pianistica di Imola, dove si dedica anche al fortepiano. Dopo aver iniziato l’attività concertistica in Corea, suona in Germania, negli Stati Uniti (debutto nel 1994 nella Carnegie Hall di New York), in Austria, Francia, Svezia, Finlandia, Olanda, Romania, Croazia, Polonia, Portogallo, Messico, Brasile, Italia, Cina, partecipando fra l’altro al Musik Festival dello Schleswig-Holstein, al Festival di Dubrovnik, al Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo (nel 2002, 2004, 2010 e 2012) e ai Tiroler Festspiele di Erl (dal 2000 al 2005). Il suo repertorio comprende venticinque concerti per pianoforte e orchestra, eseguiti con varie formazioni sinfoniche, fra cui l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Haydn di Bolzano, l’Orchestra Sinfonica di Roma, l’E.A.O.S.S. di Palermo, l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona, la Filarmonica di Dortmund, la Filarmonica Enescu di Bucarest, la Filarmonica Szymanowski di Cracovia, la Sinfonica di Fairbanks, la Filarmonica di Greensboro, la Filarmonica di Seoul, la China Philarmonic di Pechino, la Guangzhou Symphony, la Shangai Oriental Symphony, la Sinfonica Portoghese di Lisbona, l’Orchestra del Teatro Nazionale di Brasilia, l’O.F.U.N.A.M di Città del Messico, ecc. ecc. Alcuni di questi concerti sono stati trasmessi in diretta dalle radio e televisioni nazionali di Corea, Germania, Romania, Messico, Italia, Portogallo. Dal 1998 risiede in Italia. Ha tenuto recital a Torino (Unione Musicale), Milano (Società dei concerti, Società del Quartetto), Palermo (Amici della Musica), Roma (Quirinale), Na- 33 poli (Maggio musicale) e in molte altre città italiane, eseguendo un vastissimo repertorio da Bach ai contemporanei, anche con programmi a tesi. Nel 2001 ha preso parte a Catania, con Andrea Bocelli e Sandro de Palma e sotto la direzione di Donato Renzetti, alla prima esecuzione assoluta di “...malinconia, ninfa gentile” per canto, due pianoforti concertanti e archi di Azio Corghi, che successivamente ha dedicato a lei e a De Palma la suite ... Di bravura... per due pianoforti, tratta da questa composizione. Di “...malinconia, ninfa gentile” è stata pubblicata, a cura della Presidenza del Senato d’Italia, la registrazione in disco. Il compianto Silvio Barbato le aveva dedicato le Cinque Danze Brasiliane. Piero Rattalino Ha studiato il pianoforte con Guglielmo Antoniotti diplomandosi nel 1949 nel conservatorio di Parma con il massimo dei voti e la lode. Ha studiato la composizione con Luigi Perrachio diplomandosi nel 1953 nel conservatorio di Parma, e si è perfezionato in pianoforte con Marguerite Long a Parigi e con Carlo Vidusso a Milano. Ha iniziato ad insegnare pianoforte nel 1954 nel conservatorio di Cagliari; ha poi insegnato nei conservatori di Trieste, Venezia, Parma, e dal 1964 al 1996 nel conservatorio di Milano. Attualmente insegna pianoforte nell’Accademia Pianistica Internazionale di Imola. Ha svolto dapprima attività di compositore e di concertista. Successivamente si è dedicato alla critica e alla organizzazione della vita musicale. È stato direttore artistico della Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma dal 1969 al 1971, del Teatro Comunale di Bologna dal 1971 al 1977, del Teatro Carlo Felice di Genova dal 1978 al 1980, del Teatro Regio di Torino dal 1981 al 1991, e dal 1994 al 2006 del Teatro Massimo “Bellini” di Catania. È stato inoltre consulente artistico del Festival Verdi di Parma e del Concorso Internazionale di Canto “Julian Gayarre” di Pamplona e, per trent’anni, del Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo. Ha tenuto conferenze, cicli di trasmissioni radiofoniche e televisive, master class di pia- 34 noforte, è stato membro di giuria in concorsi internazionali quali il Van Cliburn di Forth Worth, il Busoni di Bolzano, il Mozart di Salisburgo, il Villa Lobos di San Paolo e quello di Hamamatsu, ha pubblicato saggi sulle più importanti riviste, ha diretto i periodici MusicaUniversità, Piano Time, Symphonia, ed è autore di una quarantina di monografie pubblicate da importanti editori. Fra i suoi scritti sono da ricordare particolarmente “Storia del pianoforte”, “Da Clementi a Pollini”, “Pianisti e fortisti”, “Le grandi scuole pianistiche”, “Piano Recital”, dodici monografie dedicate a grandi pianisti del passato (Paderewski, Busoni, Rachmaninov, Hofmann, Backhaus, Rubinstein, Arrau, Horowitz, Richter, Benedetti Michelangeli, Gulda, Gould), il “Manuale tecnico del pianista concertista” e la “Storia dell’interpretazione pianistica”. Nel novembre del 2009 ha pubblicato, presso Laterza, il romanzo “Chopin racconta Chopin”. Programma Clementi Sonata in fa minore op. 7 n. 3 Listz Sonata in si minore Wagner - Listz Morte di Isotta Beethoven Sonata in fa minore op. 57, Appassionata 20 GIOVEDÌ_MARZO 2014 Massimo Ranieri Viviani Varietà Regia di Maurizio Scaparro È passato oltre un secolo dalla nascita del Varietà come genere e, nella più assoluta imprevedibilità, quasi all’insaputa sua e nostra, è diventato nel volgere degli anni, passando anche accanto alle grandi Avanguardie del Novecento europeo (Futurismo compreso), un fenomeno culturale autonomo per originalità di idee, stimolanti confronti e provocazioni, commistioni di linguaggi (segnatamente di prosa e musica) che hanno talvolta cambiato la fisionomia del teatro in Europa. Se potessimo, accanto a ricordi, nostalgie, rimpianti inevitabili nei confronti del “varietà”, cogliere anche quei fermenti, quelle sorprese, quelle vitalità di una storia ancora incompiuta, il risultato del nostro lavoro di palcoscenico, delle nostre “prove”, potrebbe essere certo utile, forse anche felice, perché consentirebbe alcune riflessioni parallele al “divertimento”. Esiste in alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di un mondo frequentato mentre già stava cambiando. Questa preziosa memoria è stata il nostro filtro, ma anche e soprattutto lo stimolo per lavorare con emozione, Massimo Ranieri ed io, a uno spettacolo che potesse avere come grande testimone di 35 questo mondo così ricco Raffaele Viviani e il suo teatro, le sue parole e il suo canto scenico, privilegiando così quella parte che nasceva o si sviluppava in quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che, per il Varietà, erano la Napoli dei quartieri e quella parallela, urbana, aperta alla influenza e alle commistioni con il Varietà europeo (e soprattutto con la Francia). Come osservava Vasco Pratolini «Viviani non sta alla finestra, ma sulla strada da dove nasce… e il popolo napoletano da pretesto diventa soggetto di poesia e, rappresentandosi, si rivela a se stesso, grida le proprie ragioni, si giudica e si conforta». C’era in quegli anni (come c’è oggi) un forte desiderio di cambiamento, di mettere in discussione con ironia, con lo scherzo, con la sorpresa, con il distacco anche malinconico, talvolta con la satira, lo stesso fare teatro. E del resto, gli studi che si sono fatti e che si vanno facendo in Italia e in Europa sulla musica “pop”, trovano una felice testimonianza in Viviani e questo spettacolo ne è anche un voluto riconoscimento, che non casualmente parte dalla nostra presenza al Maggio Musicale Fiorentino. In questo Viviani Varietà abbiamo pensato al viaggio che nel 1929 Viviani e la sua compagnia avevano fatto sul piroscafo Duilio da Napoli a Buenos Aires per una lunga tournée nel Sud America e abbiamo voluto immaginare le prove dello spettacolo realmente destinato agli emigranti italiani che con loro attraversavano l’oceano per un avvenire incerto da costruire, confortati in questo anche da inedite testimonianze scritte, proprio durante quel viaggio, dallo stesso Viviani. Così, durante le prove, ci è parso qualche volta di rivedere la grande forza e il disperato ottimismo di chi come Viviani in quegli anni non si arrendeva alla crisi economica, né allo schermo che calava sulle teste dei “comici” troncando lo spettacolo dal vivo. Per questo mi auguro che il nostro Viviani Varietà, accanto al “divertimento”, possa emblematicamente riallacciarsi agli interrogativi che oggi una parte del teatro si va ponendo sul rapporto con le tecnologie più avanzate e con gli altri mezzi di comunicazione artistici e tecnici, ma anche all’urgente necessità per tutti noi di «non stare alla finestra, ma sulla strada», per il futuro del nostro mestiere. 36 Scheda artistica Titolo Viviani Varietà con Massimo Ranieri Poesie, parole e musiche di Raffaele Viviani, in prova sul piroscafo Duilio in viaggio da Napoli a Buenos Aires nel 1929 Regia Maurizio Scaparro con Ernesto Lama e con Roberto Bani, Angela De Matteo, Mario Zinno, Ivano Schiavi Gaia Bassi, Rhuna Barduagni, Antonio Speranza Simone Spirito, Martina Giordano Orchestra Massimiliano Rosati, chitarra Ciro Cascino, pianoforte Luigi Sigillo, contrabbasso Donato Sensini, fiati Mario Zinno, batteria Elaborazione musicale Pasquale Scialò Testi a cura di Giuliano Longone Scene e Costumi Lorenzo Cutùli Movimenti coreografici Franco Miseria e Massimo Ranieri Fondazione Teatro della Pergola Compagnia Gli Ipocriti Durata 125 min. intervallo incluso 10 GIOVEDÌ_APRILE 2014 IL GRANDE JAZZ - Duo sax contralto Francesco Schiavone Francesco Cafiso e Mauro Schiavone pianoforte Mauro Cafiso Man mano che il concerto va avanti, dalla prima all’ultima nota suonata da Francesco Cafiso e Mauro Schiavone, traspare un feeling profondo. La creatività, i sentimenti e la follia artistica, scaturiscono inevitabilmente da due anime che parlano la stessa lingua. Il repertorio del Duo, oltre a composizioni originali, com- prende alcuni dei più noti standard del jazz, interpretati in maniera completamente nuova come soltanto i grandi artisti sanno fare. Cafiso, con la sua voce calda e lirica, disarticola la melodia di brani celeberrimi, costruendo assoli straordinari per originalità e creatività. 37 Schiavone, assicura al collega un vero e proprio tappeto sonoro, creando sulla tastiera del suo pianoforte linee melodiche moderne e di gran classe, supportate da una complessa struttura armonica e ritmica, senza però rinunciare a pregevoli assoli. Ne scaturisce un dialogo di altissimo livello tra due grandi artisti a conferma della vitalità e del prestigio di cui gode oggi il jazz italiano nel mondo. Francesco Cafiso, sassofono contralto Francesco Cafiso, nato nel 1989, è uno dei talenti più precoci nella storia del jazz. Già a nove anni muove i primi passi facendo esperienze con musicisti di fama internazionale. Decisivo per la sua carriera è l’incontro, nel Luglio del 2002, durante il Pescara Jazz Festival con Wynton Marsalis che, stupito dalle sue qualità musicali, lo porta con sé nell’European tour del 2003. Francesco Cafiso 38 Da allora, Francesco ha suonato nei Jazz Festival e nei Jazz Club più importanti del mondo. Ha vinto diversi premi importanti tra i quali il Premio Nazionale Massimo Urbani a Urbisaglia, il premio EuroJazz a Lecco, l’International Jazz Festivals Organization Award a New York, la World Saxophone Competition a Londra, il Django d’Or a Roma e molti altri prestigiosi riconoscimenti. Per migliorare l’inglese, ma soprattutto per fare esperienze di ascolto di nuovi generi e stili musicali, è stato a New Orleans, dove ha suonato con Ellis Marsalis, Jason Marsalis, Thadeus Richard, Bob Franch, Maurice Brown e con molti altri importanti musicisti del luogo ricevendo, contemporaneamente, delle speciali lezioni da Alvin Batiste. Nel 2004 ha vinto, a Londra, la Third World Saxophone Competition organizzata dalla White Foundation e la BBC Radio 3. Nel 2005 lo Swing Journal, l’autorevole rivista giapponese di musica jazz, gli ha conferito il New Star Award premio riservato ai talenti stranieri emergenti e subito dopo, si è affermato nel Top Jazz, referendum della rivista italiana Musica Jazz, che lo ha riconosciuto miglior nuovo talento dell’anno. Ha suonato con grandissimi musicisti quali: Hank Jones, Cedar Walton, Dave Brubeck, Mulgrew Miller, Ronnie Matthews, Jimmy Cobb, Ben Riley, Ray Drummond, Reggie Johnson, Doug Sides, Lewis Nash, James Williams, Joe Lovano, George Mraz, Joe Locke, Adam Nussbaum, Enrico Rava, Gianni Basso, Dado Moroni, Franco D’Andrea, Franco Cerri e moltissimi altri Italiani ed Americani. In Febbraio del 2006 Francesco ha conseguito il Diploma in Flauto Traverso presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali V. Bellini di Catania. Dal 2008 è direttore artistico del Vittoria Jazz Festival a Vittoria, sua città natale. Il 19 Gennaio del 2009 ha suonato a Washington DC durante i festeggiamenti in onore del Presidente Barak Obama e del Martin Luther King Jr. day. Il 17 luglio del 2009, Umbria Jazz lo ha no- minato “ambasciatore della musica jazz italiana nel mondo. Nel 2012 ha arrangiato “Don’t Stop” la musica di sottofondo dell’attuale spot pubblicitario di ENI Station. In Luglio del 2012, in occasione dei Giochi Olimpici, è stato invitato a esibirsi a Londra, presso la sede di Casa Italia, alla presenza dell’Ambasciatore italiano a Londra e dei vertici del CONI. In settembre 2012, durante una lunga permanenza negli stati Uniti, ha tenuto una serie di masterclasses di sassofono alla UPenn, la prestigiosa università di Filadelfia. Nel mese di Giugno 2013, per volontà del Ministero degli Esteri ed espressa scelta del Console Generale di Philadelphia, in collaborazione con il Segretario di Stato Americano John Kerry, Francesco è stato scelto per rappresentare l’Italia per suonare nell’ambito dei festeggiamenti per l’anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti. Mauro Schiavone, pianoforte Pianista e compositore, nato nel 1975, inizia a suonare precocemenete la chitarra, il pianoforte, il violino, a improvvisare e a comporre musica da camera e per orchestra sinfonica. All’età di dieci anni inizia i suoi studi di pianoforte al Conservatorio di Palermo e a dodici accede al corso di composizione di Eliodoro Sollima presso lo stesso istituto. Mauro Schiavone è senza dubbio uno dei più interessanti pianisti della scena nazionale, molto noto in Italia e in Europa specie per aver presenziato in numerosi contesti col gruppo ”Vinum de Cupa” da lui fondato nel 1994. Diplomatosi in pianoforte a Palermo, in seguito si è specializzato in composizione con Eliodoro Sollima. Da sideman, in numerose rassegne e Jazz Festivals, ha collaborato con Dave Liebman, Dusko Gojkovich, Eliot Zigmund, Jack Walrath, Fabrizio Bosso, etc . Inoltre, insieme all’”Orchestra Jazz Siciliana” ha avuto modo di accompagnare calibri come Michael Torke, Michael Mantler, Toots Thielemans, Diane Mauro Schiavone Schuur, Arturo Sandoval, Bob Mintzer e Jack Walrath. Con gli Accabbanna (progetto di Olivia Sellerio e Piero Leveratto) ha suonato ad Umbria jazz, Siena Jazz, Montreal Jazz Festival, Baku Jazz festival, Festival Internacional Jazz Barcellona e in numerose altre rassegne. Nell’agosto del 2006 ha vinto, insieme all’ Hector Mann Music Crew (M. Schiavone, F. Guaiana, M. Bonarius), il 1° premio al V festival del cinema muto musicato dal vivo “Strade del Cinema 2006”. Il suo ultimissimo lavoro discografico, ”UFO”, ha ottenuto ottimi apprezzamenti dalla critica nazionale e da riviste specializzate quali Musica Jazz, Jazz Magazine, jazz it. etc.. Schiavone vanta una nutrita discografia e ha inciso, tra gli altri, con l’Orchesta Musica Contemporanea di Palermo, Zephir Ensemble, Diane Schuur, Bonanova, Claudio Lo Cascio e, naturalmente, con “Vinum de Cupa”. Attualmente si dedica costantemente alla composizione e all’arrangiamento per organici strumentali di vario genere ed è docente di pianoforte jazz presso il Conservatorio di Palermo. 39 NUOVO TEATRO SOCIALE - Fasano Le domeniche in musica 40 4 DOMENICA_MAGGIO 2014 QUARTETTO DI SASSOFONI “ACCADEMIA” sax soprano Gaetano Di Bacco sax alto Enzo Filippetti sax tenore Giuseppe Berardini sax baritono Fabrizio Paoletti Con oltre 1200 concerti in tutto il mondo è considerato tra le formazioni da camera più interessanti a livello internazionale. Ha tenuto più di 50 tournée in 24 Paesi (U.S.A. Canada, Germania, Francia, Belgio, Austria, Spagna, Svizzera, Svezia, Finlandia, Cecoslovacchia,Venezuela, Brasile, Giappone, Malta, Grecia, Turchia, Ungheria, Croazia, Slovenia, Polonia, Lituania, Marocco, Etiopia, Romania, Corea del Sud e Olanda). Si è esibito in sedi prestigiose quali Mozarteum di Salisburgo, Conservatoire National Superieur de Musique de Paris, Cappella Paolina al Quirinale, Teatro Lisinski di Zagabria,Teatro Teresa Carreño di Caracas, Teatro dell’Opera di Maracay, Palau de La Musica di Valencia, Konzerthaus di Berna, Museo di Arte Contemporanea di Barcellona. Si è esibito per importanti istituzioni musicali italiane (Accademia Filarmonica di Bologna, Biennale di Venezia, Festival Taormina Arte, Filarmonica “Laudamo” di Messina, Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, Società dei Concerti “Barattelli” dell’Aquila, 41 Programma G. Gershwin Gershwin Medley P. Iturralde Suite Ellenica Kalamatianos, Funky, Valse, Kritis Gaetano Di Bacco Enzo Filippetti N. Ayoub Jazz Suite n. 1, 2, 3, 4 A. Romero Cuarteto Latinoamericano para saxofones Fandango, Serenata, Chôro y Tango T. Monk P. Woods 42 round Midnight from “Swan lake” Three Improvisations For Sax Quartet Fabrizio Paoletti Giuseppe Berardini Teatro Verdi di Trieste, Festival Pontino, Festival di “Musica Verticale” , Nuovi Spazi Musicali e Nuova Consonanza di Roma, Società dei Concerti di La Spezia, Toronto Downtown Jazz Festival, 1st European Jazz Festival di Atene….etc.). Significative sono state le collaborazioni con solisti di rilievo internazionale tra cui Claude Delangle, Bruno Canino, Luisa Castellani, Jan Van der Roost. Al Quartetto Accademia sono state dedicate decine di composizioni da autori italiani, poi eseguite in tutto il mondo, tra i quali: Ennio Morricone, Vittorio Fellegara, Ada Gentile, Franco Mannino, Marco Di Bari. Ha tenuto corsi, master class e conferenze a San Francisco, Parigi (Conservatorie National Superieur de Musique), Slovenia, Turchia, Venezuela e per i Corsi internazionali di Lanciano. Il Quartetto di Sassofoni Accademia ha inciso dieci compact disc per Nuova Era, Dynamic, Edipan, Iktius, BMG-Ariola, Paganmusic e Riverberi Sonori; un cd monografico su J.B. Singelée con Bruno Canino al pianoforte per la “Dynamic” e di recente pubblicazione (Dynamic 2013) un cd monografico su Eleuterio Lovreglio con prime registrazioni assolute. I componenti sono docenti di Sassofono nei Conservatori di Roma, L’Aquila, Pescara e Udine. 11 DOMENICA_MAGGIO 2014 DUO VIOLINO - PIANOFORTE violino Franco Mezzena pianoforte Stefano Giavazzi Franco Mezzena, violino Franco Mezzena è nato a Trento e ha studiato con Salvatore Accardo. La sua attività come solista ed in varie formazioni da camera, lo vede presente nei più importanti teatri ed ospite nei principali festivals di tutta Europa, Giappone, Stati Uniti, Centro e Sud America. Il 14 marzo 2010 ha ottenuto uno strepitoso successo alla Carnegie Hall di New York interpretando il Concerto Op. 64 di Mendelssohn. Ha suonato con celebri artisti ed è conosciuto in tutto il mondo per moltissimi CD e DVD (più di 50) incisi per Wide Classique, Dynamic, Ricordi, Symposium, Rivo Alto, Nuova Era, E.M.S. Arcobaleno. Ha registrato in prima mondiale, per l’etichetta Dynamic, l’integrale dei 29 Concerti per violino e orchestra di G. B. Viotti. Ha di recente completato, per l’etichetta Wide Classique, l’incisione dell’opera completa per pianoforte e violino di L. van Beethoven (cofanetto di 4 CD) con il pianista Stefano Giavazzi. Docente di Violino al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari è Direttore Artistico e fondatore dell’Accademia Mezzogiorno Musicale che ha sede a Taranto. Ha fondato la Viotti Chamber Orchestra di cui è solista e direttore principale. Tiene corsi di perfezionamento in tutto il mondo: Londra (Royal College, Trinity College), Manchester (Chetham’s School of Music), Hochschule Mendelssohn di Lipsia, Conservatorio di Rotterdam, Tokyo (Università Ibaraki), Osaka, ecc. È attivo anche come direttore d’orchestra (Orchestra Sinfonica di Lubiana, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Orchestra da Camera Milano Classica, ecc.). Suona su un violino di Antonio Stradivari del 1695 e su strumenti costruiti dal liutaio Giuseppe Leone di Ceglie Messapica (Brindisi). E’ Direttore Artistico della Divisione Musica Classica della Casa Discografica WIDE SOUND (WIDE CLASSIQUE Label). Stefano Giavazzi, pianoforte Stefano Giavazzi, illustre pianista mantovano, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Musica di Mantova diplomandosi con il massimo dei voti e la lode. Successivamente ha proseguito i suoi studi con il M° Rinaldo Rossi. Si è perfezionato con J. Micault, G. Sandor, J.Achucarro, B. Bloch, M. Damerini, S. Perticaroli, e con Norbert Brainin e il Trio di Trieste per la musica da camera. Ha ottenuto numerosi premi in concorsi pianistici. Tra i tanti spiccano il 1° premio al Concorso Porrino di Cagliari, il 1° premio al Concorso Internazionale Dasinamov, il 2° premio al Concorso Rendano di Roma, il 3° premio al Concorso Internazionale AMA Calabria e il 3° premio al Concorso Martha del Vecchio 43 Franco Mezzena di Genova. Si è esibito per numerose associazioni musicali in Italia e all’estero. Ha suonato con varie orchestre tra cui l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra di Cagliari, la Filarmonica di Genova, l’Orchestra Costantin Silvestri di Bucarest, l’Orchestra Filarmonica di Oradea, gli Archi Italiani e l’Orchestra della Radio di Pilsen con la quale si è esibito alla Philarmonie di Monaco. Ha effettuato registrazioni radiofoniche per Radio 3 e per la Radio Slovena. Nel dicembre 2009 è uscito per l’etichetta Wide Classique un cofanetto di quattro cd con l’esecuzione dell’opera integrale per pianoforte e violino di L. van Beethoven con il violinista Franco Mezzena. Insegna presso il Conservatorio di Musica di Mantova. Fin dalla sua fondazione nel 1995 è direttore artistico della Società della Musica di Mantova. Nel biennio 2010/11 è stato membro della Commissione Musica presso il Ministero dei Beni Culturali, sezione Spettacolo dal vivo. Programma Antonin Dvoràk Sonatina in sol maggiore per violino e pianoforte, op. 100 Allegro risoluto Larghetto Scherzo: Molto vivace – Trio Finale: Allegro Maurice Ravel 44 Tzigane per violino e pianoforte Stefano Giavazzi L. Van Beethoven Sonata per pianoforte e violino op. 24 “La Primavera” Allegro Adagio molto espressivo Scherzo. Allegro molto Rondò. Allegro ma non troppo 18 DOMENICA_MAGGIO 2014 QUADRI DI COLORE flauto Luisa Sello ... Ute Lemper del flauto, con presenza scenica importante ed elegante insieme. (Il Tempo – G.P.) 2001 ... con lei on stage sono salite una presenza e un carisma a dir poco ammalianti... ascoltarla è stato come un lungo brivido, fisico ma anche mentale... (Il Messaggero Veneto – M.DC.) 2007 Luisa Sello, flautista internazionale ed artista eclettica, propone uno spettacolo evocativo espresso dal suono che si trasfigura in parola e poesia. “Quadri di colore” esprime un personale percorso artistico aperto a diverse forme d’arte, e da lei generato come autrice di testi, interprete musicale e regista. Luisa Sello, flauto Ambasciatrice della musica e della cultura italiana, artista sostenuta dal Ministero Italiano degli Affari Esteri e dal Ministero dei Beni Culturali, Luisa Sello è una delle personalità più sorprendenti dell’arte contemporanea. Un’artista unica, una musicista dall’eccezionale versatilità e dal carisma ammaliante, che riesce ad arrivare dentro l’anima di chi la ascolta, lasciando un’emozione difficile da dimenticare. (Altromolise, Il Mattino di Bolzano, ABC Madrid, General Anzeiger Bonn, Messaggero Veneto). Flautista raffinata, interprete applaudita della musica colta, è una musicista completa, un’artista che ha vinto premi letterari di poesia e pubblicato saggi sul rapporto tra musica e letteratura. Il suo repertorio abbraccia diver- 45 se epoche e forme d’arte, in un percorso da lei ideato come esecutrice, autrice e regista, riscontrando consensi unanimi per ‘classe, eleganza, presenza, talento, emozione’. Ospite abituale di Wiener Symphoniker, Miami Great Symphony Orchestra, Salzburger Krammerorchester, I Virtuosi Italiani ha collaborato con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano sotto la direzione di Riccardo Muti e tiene da anni concerti solistici in tutta Europa, in Asia, in Russia e nelle Americhe. Diplomatasi giovanissima nella sua città (Udine), ha perfezionato i suoi studi flautistici a Parigi con Raymond Guiot, all’Accademia Chigiana di Siena con Severino Gazzelloni, e all’Académie Internationale de Nice con Alain Marion. PhD in Art Performasnce all’Università di Bratislava e PhD in Letterature Comparate all’Università di Udine, è laureata anche in Lingue per la Comunicazione Internazionale e in Letterature Moderne. Titolare della cattedra di flauto al Conservatorio di Trieste e professore ospite all’Università di Vienna e Graz, tiene corsi di perfezionamento presso le Università di Koln, Mosca, Madrid, Miami, Pechino, Shanghai e Buenos Aires. Incide per l’etichetta Stradivarius, una delle eccellenze discografiche europee, e per la Millennium di Pechino. I colori dell’Arte sono i colori dell’Anima. Non si possono vedere ma sono dentro di noi, forti, decisi, a volte timidi e impauriti, ma veri. Cinque colori, cinque quadri di vita, sono gli elementi di un pentagramma immaginato; con essi ho voluto creare un cerchio di energia, al centro del quale ognuno può trovare sé stesso e le sue emozioni. Luisa Sello Programma Color Rubino - ARTE Color Smeraldo – VITA Johann Sebastian Bach Cecile Chaminade Pièce romantique Partita in la minore BWV 1013 Le tue mani mamma (versi) (Allemande, Corrente, Sarabanda, Bourée Anglaise) Violeta Parra Gracias a la vida Rainer Bischof Erbarme Dich Astor Piazzolla Due studi tanghistici per flauto solo Siciliano sulla Passione secondo San Matteo (2005) Parole (versi) Color Ambra - DOLORE E PACE Mentre di Enzo Santese Color Ametista - AMORE Claude Debussy Syrinx Heitor Villa - Lobos Bachiana Brasileira Flora Johann Sebastian Bach Bourèe Un bruno pensiero dalla commedia di Gabriel Mourey ‘Psychè’ Carla Magnan Voci per flauto parlante e sonante Color del Trifoglio - ALLEGRIA sul testo ‘Voce’ di Donatella Bisutti Gioacchino Rossini cavatina dal ‘Barbiere di Siviglia’ Alla maniera versi di Giuseppe Ramires W. A. Mozart/Hoffmeister Aria dal ‘Flauto magico’ Robert Burns ‘Green grow the Rashes, O’ Sonia Bo L’arbitro, il merlo, il vaporetto che va a Giuseppe Verdi Fantasia sulla Traviata Ischia per flauto parlante - Filastrocca dell’allegria (elaborata da Raffaello Galli 1824-1889) Giuseppe Verdi Libiamo nei lieti calici 46 ABBONAMENTI Ordinario per 14 spettacoli €150,00 Ridotto (studenti) per 14 spettacoli €100,00 BIGLIETTI Singolo spettacolo per 14 spettacoli Ridotto* (per studenti e allievi del Conservatorio) € 25,00 - 50,00 €10,00 * esclusi gli spettacoli di Max Gazzè e di Massimo Ranieri Per informazioni e box office: FASANOMUSICA - Viale Belvedere, 1 - 72010 Selva di Fasano (BR) Tel. e Fax 080.4331092 www.fasanomusica.it · [email protected] TEATRO KENNEDY - Fasano - Tel. 080.4413150 FELTRINELLI - Bari - Tel. 080.5240464 47 SELVA DI FASANO Viale Toledo, 13 • Tel./Fax 080.4331157 Fasano (BR) - Corso Garibaldi, 19 - Tel. 080.4413610 www.cedrogioielleria.it L’innovazione, con la passione di sempre Zona Industriale - Via dell’Agricoltura, 63/65 Tel. e fax 080.4426690 - cell. 327.3411872 72015 FASANO (BR) www.schenaeditore.it • [email protected] Lavoriamo artigianalmente e con passione, utilizzando per la nostra pasta fresca solo grano italiano di prima qualità proveniente da coltivazioni biologiche selezionate. Basta un condimento semplice per ottenere la sinfonia del gusto: le nostre specialità sono musica sulla vostra tavola! Enzo Cardone PASTIFICIO CARDONE Produzione: Via S. Oronzo, 195 - Vendita: Via Nazionale dei Trulli, 138 72015 Fasano (BR)