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trentunesima
stagione
concertistica
2013-2014
Finito di stampare nel mese di settembre 2013
Schena Editore - Fasano di Brindisi
Passano gli anni, passano le stagioni (e non solo in senso climatico), ma Fasanomusica
resta; dà alla città quella certezza che sembra mancare in questi tempi difficili per tutti
e piuttosto confusi. È come fosse una barra, forte, che resiste ad ogni difficoltà, capace di
rassicurare: l’arte e la cultura musicali rimangono vive e danno speranza per il futuro,
soprattutto per i giovani sui quali forse non investiamo abbastanza.
Siamo alla 31ª stagione concertistica di Fasanomusica e il calendario degli appuntamenti, ancora una volta, ci strabilia: non è facile, in tempi di “magra” come questi in cui anche
noi, come Enti pubblici, dobbiamo fare i salti mortali per assicurare anche i più elementari
servizi alla città e, soprattutto, alle fasce più deboli della nostra comunità, assicurare un
cartellone con nomi e programmi di assoluto prestigio: ebbene, Fasanomusica ci riesce e ci
sorprenderebbe il contrario, considerata l’attenta direzione artistica del sodalizio presieduto dalla vulcanica Mariolina Patronelli Castellaneta, vero deus ex machina dell’associazione.
Ancora una volta, Fasano si ritroverà a recitare un ruolo di primo piano nell’ambito del
panorama culturale della Puglia, in un momento storico in cui, peraltro, la stessa Regione
ha dovuto tagliare fondi per il prossimo anno alle istituzioni culturali, ma Fasanomusica
continuerà, a giusta ragione, a poter godere degli stanziamenti ad hoc. Certo, questi non
saranno mai abbastanza per la peculiarità e per la qualità delle proposte in calendario
dell’associazione, però sono rappresentativi di una volontà chiara: sostenere la cultura non
significa soltanto continuare a dare lavoro a decine e decine di musicisti, cantanti ed artisti
in genere, ma anche a contribuire alla crescita sociale di un territorio per uno sviluppo
armonico e basato sui valori più solidi.
Il giro di boa dei trent’anni è stato superato da Fasanomusica e sono certo che il prosieguo del cammino, pur solcando un percorso che non sarà facile, vedrà la presidente e
tutto il suo staff di preziosi collaboratori e collaboratrici lavorare con ancora maggiore
impegno e con quell’entusiasmo che costituisce la cifra vera del successo e della longevità
dell’associazione.
Ed allora grazie a Fasanomusica per quanto fa e dà alla città ed auguri di successo per
questa 31ª nuova pagina di eventi.
LELLO DI BARI
Sindaco di Fasano
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È la 31a e, come di consueto, Fasanomusica ha voluto organizzare una stagione all’insegna della qualità e varietà di generi, durante la quale, come da tradizione, si alterneranno
concerti di musica colta a spettacoli di danza e di musica popolare, con uno sguardo alla
musica “di confine” e al jazz.
Ancora una volta l’attenzione è stata rivolta ai nuovi talenti affacciatisi nel panorama
della musica internazionale, senza tralasciare artisti di solida fama internazionale, alcuni
dei quali, nel corso degli anni, sono stati ospitati più volte.
Il programma della 31a stagione di Fasanomusica intende ancor più avvicinare i giovani
al magico mondo della musica e del palcoscenico, in prosecuzione di quella linea virtuosa
che ha determinato negli anni la sempre crescente presenza delle nuove generazioni ai
concerti.
E, se pur di rito, consentiteci di evidenziare come, malgrado il periodo “storico” di
difficoltà in cui tutti viviamo e nonostante la diminuzione delle risorse finanziarie a disposizione, Fasanomusica, come fa da anni, ha voluto mantenere inalterato il costo degli
abbonamenti, dando così la possibilità a tutti di partecipare all’Agorà della cultura, che
secondo noi, resta uno dei pilastri portanti della crescita umana e civile.
Gli spettacoli programmati dai vari Enti durante il periodo estivo hanno senz’altro
contribuito al successo turistico della nostra regione ed in particolare dell’area territoriale
che ci circonda. Ne siamo consapevoli e felici, ma continuiamo a credere fortemente nello
sviluppo della progettualità culturale in altri periodi dell’anno, anche per favorire la crescente destagionalizzazione dell’offerta turistica di qualità nel nostro splendido territorio.
La programmazione di un nuovo cartellone, dopo 30 anni di successi, poteva essere
fatta solo credendo nella forza della passione che spinge Fasanomusica a continuare un
percorso che, ci auguriamo, non debba interrompersi in futuro.
MARIOLINA PATRONELLI CASTELLANETA
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Stagione Concertistica
2013-2014
PROGRAMMA
TEATRO KENNEDY - FASANO
2013
Sabato 23
Novembre
Venerdì 20
Dicembre
Concerto inaugurale
ORCHESTRA ICO DI BARI
Direttore Balázs Kocsár
Solista Benedetto Lupo
Pensieri, parole e musica...
Max Gazzè
2014
Venerdì 3
Gennaio
Giovedì 16
Gennaio
Martedì 28
Gennaio
Venerdì 7
Febbraio
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CONCERTO DI CAPODANNO
Siberian Symphony Orchestra
Direttore Dmitry
Vasiliev
Soprano Damiana Mizzi
BALLETTO DI TORINO
con la partecipazione del violoncellista Lamberto
“Musiche dedicate a Fasano”
ORCHESTRA DELLA MAGNA GRECIA
Direttore Luigi
Solista
Piovano
Ray Chen
BALLETTO DI ROMA “FUTURA”
Ricordando Lucio
Dalla
Regia di Giampiero
Solari
Coreografie di Roberto Castello
Giovedì 20
Pianista Andrea
Febbraio
Bacchetti
da Bach a Scarlatti
Curtoni
TEATRO KENNEDY - FASANO
Venerdì 7
Sorelle Marinetti
Marzo
Risate sotto le bombe
Giovedì 13
Pianista Ilia
Marzo
Giovedì 20
Marzo
Giovedì 10
Aprile
Direzione musicale Christian
Kim
Schmitz
Introduzione del musicologo Piero
Rattalino
Massimo Ranieri
Viviani Varietà
Regia di Maurizio Scaparro
IL GRANDE JAZZ - Duo
sax contralto Francesco Cafiso
pianoforte Mauro Schiavone
NUOVO TEATRO SOCIALE - FASANO
Le domeniche in musica
Domenica 4
Maggio
Domenica 11
QUARTETTO DI SASSOFONI “ACCADEMIA”
sax soprano Gaetano Di Bacco sax alto Enzo Filippetti
sax tenore Giuseppe Berardini sax baritono Fabrizio Paoletti
DUO VIOLINO - PIANOFORTE
Maggio
violino Franco Mezzena
pianoforte Stefano Giavazzi
Domenica 18
QUADRI DI COLORE
Maggio
flauto Luisa
Sello
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Foto Ninni Pepe
ClickFoto
Teatro Kennedy - Fasano (sede della stagione concertistica)
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SABATO_NOVEMBRE 2013
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Concerto inaugurale
ORCHESTRA ICO DI BARI
Kocsár
Solista Benedetto Lupo
Benedetto Lupo
Direttore Balázs
Benedetto Lupo, pianista
Considerato dalla critica internazionale uno
dei talenti più interessanti e completi della sua
generazione, Benedetto Lupo ha debuttato
a tredici anni con il Primo Concerto di Beethoven, imponendosi subito in numerosi concorsi internazionali, tra i quali il “Cortot” ed
il “Ciudad de Jaén” in Europa ed il “Robert
Casadesus”, “Gina Bachauer” e“Van Cliburn”
negli Stati Uniti.
Nel 1992, quando la sua intensa attività
concertistica lo vedeva già impegnato nelle
Americhe, in Giappone e in Europa, ha vinto a
Londra il Premio “Terence Judd”.
Benedetto Lupo ha suonato più volte al Lincoln Center di New York, alla Salle Pleyel a Parigi, Wigmore Hall a Londra, Philharmonie a
Berlino, al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, al
Festival di Tanglewood, al Festival de la Lanaudière, Oxford Festival, al Festival Internazionale di Istanbul, al Festival “Enescu” di Bucarest
e al Tivoli Festival di Copenaghen.
È stato ospite dei più importanti teatri italiani: la Scala di Milano, il San Carlo di Napoli,
La Fenice di Venezia, Comunale di Bologna e
di Firenze, Regio di Torino, Verdi di Trieste,
Carlo Felice di Genova, Filarmonico di Verona, Massimo di Palermo, Lirico di Cagliari e
Petruzzelli di Bari - e delle maggiori istituzioni
concertistiche nazionali, tra le quali l’Orchestra
dell’Accademia di S. Cecilia di Roma, l’Orchestra Nazionale della RAI, l’Orchestra Verdi di
Milano, i Pomeriggi Musicali, l’Orchestra Regionale Toscana, l’Unione Musicale di Torino,
La Società del Quartetto di Milano, l’Accade-
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mia Filarmonica Romana, gli Amici della Musica di Firenze, il Festival Pianistico Internazionale di Bergamo e Brescia, la stagione “Micat
in Vertice” dell’Accademia Musicale Chigiana.
Tra le orchestre di fama mondiale con cui
ha suonato, ricordiamo nelle Americhe la Philadelphia Orchestra, Boston Symphony, Chicago Symphony, Los Angeles Philharmonic,
Baltimore Symphony, Orchestre Symphonique de Montréal, New World Symphony, Saint
Louis Symphony, Seattle Symphony, Vancouver Symphony, Les Violons du Roy, Orquestra Sinfonica Brasileira; in Europa la London
Philharmonic, Gewandhaus Orchester di Lipsia, Rotterdam Philharmonic, Hallé Orchestra,
Deutsches Symphonie-Orchester, Stuttgarter Philharmoniker, Orquesta Nacional de
España, Orchestre Philharmonique de Monte
Carlo, Orchestre Philharmonique de Liège,
Bergen Philharmonic, Slovak Philharmonic,
Orchestre du Capitole de Toulouse, Bruckner
Orchester Linz. Tra i direttori con cui ha collaborato più spesso vi sono Yves Abel, Marc
Andreae, Giancarlo Andretta, John Axelrod,
Piero Bellugi, Umberto Benedetti Michelangeli, Daniele Callegari, Aldo Ceccato, Marzio
Conti, Yoram David, Gabriel Feltz, Gabriele
Ferro, Ed Gardner, Andrew Grams, Lü Jia,
Vladimir Jurowski, Jean-Jacques Kantorow,
Pavel Kogan, Bernard Labadie, Louis Langrée,
Alain Lombard, Nicholas McGegan, Juanjo
Mena, Kent Nagano, Daniel Oren, George
Pehlivanian, Zoltan Pesko, Michel Plasson,
Josep Pons, Lawrence Renes, Corrado Rovaris,
Joseph Silverstein, Stanislaw Skrowaczewski,
Michael Stern, Gregory Vajda, Alexander Vedernikov, Antoni Wit, Hugh Wolff and Xian
Zhang.
Pianista dal vasto repertorio, Benedetto
Lupo ha al suo attivo anche un’importante attività cameristica e didattica; insegna al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli e, dall’anno
accademico 2013/2014, è titolare della cattedra di pianoforte nell’ambito dei corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma; tiene master classes presso
importanti istituzioni internazionali ed è spesso invitato nelle giurie di prestigiosi concorsi
pianistici internazionali. Oltre alle sue registrazioni per numerose radiotelevisioni europee
e statunitensi, Lupo ha inciso per TELDEC,
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BMG, VAI, NUOVA ERA e l’integrale delle composizioni per pianoforte e orchestra di
Schumann per la ARTS. Nel 2005 è uscita una
nuova incisione del Concerto Soirée di Nino
Rota per Harmonia Mundi che ha ottenuto
ben cinque premi internazionali, tra i quali il
“Diapason d’Or”; nel 2011, in occasione del
centenario della nascita di Nino Rota, Benedetto Lupo ha eseguito più volte il Concerto
Soirée con orchestre di fama internazionale.
Nato a Bari, Benedetto Lupo ha iniziato gli
studi musicali nella sua città, sotto la guida
di Michele Marvulli -dopo un’audizione con
Nino Rota- presso il Conservatorio “Niccolò
Piccinni”, concludendoli con Pierluigi Camicia
e diplomandosi con il massimo dei voti, la lode
e la menzione speciale. Ha studiato successivamente con Marisa Somma, Sergio Perticaroli,
Aldo Ciccolini e frequentato le masterclass di
Carlo Zecchi, Nikita Magaloff, Jorge Bolet e
Murray Perahia.
Balázs Kocsár, direttore
Figlio d’arte, è nato e cresciuto a Budapest
dove ha studiato dapprima Composizione al
Conservatorio “Béla Bartók”, e successivamente all’Accademia “Ferenc Liszt”, Direzione di
Coro e Direzione d’Orchestra in cui si è diplomato con il massimo dei voti nel 1991. Ha
poi partecipato a masterclass con Helmuth Rilling a Lipsia, Péter Eötvös a Budapest e Jorma
Panula alla “Sibelius Akademie” a Helsinki in
Finnlandia. Nel 1991-92 la “Hochschule für
Musik und Darställende Kunst” di Vienna gli
ha assegnato una borsa di studio che gli ha permesso di perfezionarsi sotto la guida del Professor Karl Österreicher. Nel 1989, giovanissimo,
è stato uno dei vincitori della 6ª edizione del
Concorso Internazionale per Direttori d’Orchestra indetto dalla Televisione Ungherese.
Questo gli ha permesso di iniziare la sua brillante carriera artistica. Dal 1990 al 1993 a Szeged ha ricoperto la carica di direttore stabile del
Teatro dell’Opera. Dal 1991 al 1994 è stato direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica di Stato
Ungherese. Dal 1992 dirige presso l’Opera di
Stato di Budapest di cui è diventato direttore
stabile nell’autunno 1997. Dal 1993 al 1999 è
stato Direttore Artistico Musicale presso il Teatro dell’Opera di Debrecen.
Balázs Kocsár
Orchestra ICO di Bari
Nel novembre del 1995 si è affermato come
vincitore del Concorso Internazionale per Direttori d’Orchestra “Franco Ferrara” indetto
dal Teatro dell’Opera di Roma e da questo momento in poi il suo nome è stato riconosciuto in tutto il mondo. Dal 1999 è per tre anni
“Erster Kappelmeister” dell’Oper Frankfurt.
Nel 2004-2005 è stato sovrintendente dell’orchestra filarmonica della cittá di Debrecen. Dal
2005 al 2011 è stato Direttore Artistico dell’orchestra filarmonica e del coro “Kodály” della
cittá di Debrecen e Direttore Artistico Musicale del teatro della stessa. Parallelamente è stato
spesso richiesto in molti teatri all’estero dove
ha riscosso sempre grandi successi di pubblico e
di critica. Ricordiamo i suoi concerti con l’Orchestra dell’Opera di Roma, l’Orchestra del
Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra Verdi di Milano, l’Orchestra Sinfonica Siciliana,
l’Orchestra dell’Arena di Verona, l’Orchestra
Filarmonica Fiamminga, la Gewandhaus Orchestra di Lipsia, la Frankfurter Museumsorchester, l’Orchestra Sinfonica di Norimberga, la
Sydney Symphony Orchestra, per citarne solo
alcuni. Nell’ambito del repertorio operistico
invece è stato apprezzato, fra gli altri, al Teatro
dell’Opera di Roma, al Theater Basel, al Luzerner Theater, all’Opern Köln, al Nationaltheater
Mannheim, allo Staatsoper Hamburg, all’Oper
Leipzig, all’Oper Frankfurt e al Vlaamse Opera. Sempre attento anche alle nuove generazioni e ai nuovi talenti, nel 2010 ha accettato la
cattedra di docente all’Universitá di Pécs dove
si occupa dell’orchestra dell’Ateneo e della formazione dei futuri direttori d’orchestra e cantanti d’opera. Dal 2011 è stata richiesta la sua
preziosa collaborazione come Direttore Artistico del “Festival di Primavera” di Budapest. Al
suo attivo, inoltre, si segnalano diverse incisioni discografiche per la Hungaroton.
L’Orchestra ICO di Bari
Sorta nel 1968, grazie alla sensibilità con cui
l’Amministrazione Provinciale di Bari accolse le
appassionate sollecitazioni del prof. Vitantonio
Barbanente, Presidente del Conservatorio “N.
Piccinni” di Bari, inaugura la sua attività con la
direzione artistica del M° Gabriele Ferro, allora
giovane docente del Conservatorio barese diretto da Nino Rota. Tre anni dopo l’Orchestra,
riconosciuta dal Ministero dello Spettacolo
come “formazione d’interesse nazionale”, inizia il suo cammino di Istituzione Concertistica Orchestrale (ICO). Sin dalla nascita svolge
un’intensa attività collaborando anche a più
riprese col Teatro Petruzzelli in occasione delle stagioni liriche tradizionali e partecipando
a prestigiose trasferte: Spoleto (1984), Bergen
(1985) e Charleston (1985). Attualmente affidata al maestro Angelo Cavallaro, la direzione
artistica dell’orchestra è stata, in passato, dopo
Gabriele Ferro, di Pietro Argento, Bruno Campanella, Rino Marrone, Nino Lepore, Michele
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Marvulli, Paolo Lepore, Roberto De Simone e
Marco Renzi. Sul podio si sono avvicendati nel
tempo, come direttori ospiti, Nino Rota, Piero Bellugi, Alberto Rossi, Luciano Berio, Roberto Duarte, Mario Gusella, Jay Friedmann,
Stefano Martinotti, Donato Renzetti, Pierluigi
Urbini, Peter Maag, Franco Mannino, Bruno
Aprea, Kurt Sanderling, Franco Caracciolo,
Anatole Fistoulari, Leibovitz, Vladimir Delman, Francesco Molinari-Pradelli, Armando
La Rosa Parodi, Reynald Giovaninetti, Neubold, Boris Brott, Marcello Viotti, Alberto
Zedda ed inoltre Ennio Morricone e Giorgio
Gaslini.Tra i numerosi solisti vanno ricordati Dino Asciolla, Salvatore Accardo, Massimo Quarta, Felix Ayo, Leonid Kogan, Boris
Belkin, Nina Beilina, Rocco Filippini, Mario
Brunello, Franco Petracchi, Henry Casadeus,
Emil Gilels, Marcello Abbado, Oblsson, Aldo
Ciccolini, Fiorentino, Pierluigi Camicia, Lia
De Barberis, Maria Tipo, Jose Cocarelli, Benedetto Lupo, Kathy Berberian, Trio di Trieste.
Fra le iniziative promosse vanno ricordate un
ciclo di manifestazioni dedicate a “Nino Rota,
compositore del nostro tempo” (1995), la coorganizzazione del Festival Mousikè nell’ambito del programma del Dipartimento dello
Spettacolo “Culture dei mari”, finanziato dalla
Comunità Europea in collaborazione con i più
prestigiosi centri europei di ricerca sulla musica antica tra cui il Centre de Musique Baroque de Versailles, l’Università di Saragozza,
l’Università di Londra e il Centro di Musica
Antica di Napoli (1996-2000) e l’“Omaggio a
Dubrovnik” nell’ambito dell’omonimo festival in Croazia. Nel 1996 l’orchestra ha commissionato l’edizione critica – poi edita da il
Melograno di Roma – di un’opera inedita del
1780 del compositore Giacomo Insanguine di
Monopoli.Tra le registrazioni su Cd, il “Concerto n.3 di Rachmaninov”, solista il pianista
Pasquale Iannone (1997); lo “Stabat Mater”
di Rossini (1998) e la composizione inedita di
Vito Paternoster “Il pane” (1999), sotto la direzione dello stesso autore. Nel 2000, l’orchestra – direttore artistico Roberto De Simone e
direttore stabile Walter Proost – ha presentato
in “prima mondiale” la cantata “Populorum
Progressio” dello stesso De Simone, per voce
recitante dell’attore Michele Placido. Diverse
sono state le partecipazioni al Festival dei Due
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Mondi di Spoleto, a cui sono seguite esibizioni
in Olanda e in Belgio – con il patrocinio del
Presidente della Commissione europea – direzione di Walter Proost, solista il pianista Luigi
Ceci.
Il 17 maggio 2003, in occasione del conferimento a Sua Santità, Papa Giovanni Paolo II,
della laurea honoris causa in Giurisprudenza,
l’orchestra ha tenuto a Roma due concerti: uno
alla presenza del Papa nella sala “ Paolo VI “ e
l’altro nella Basilica di S. Maria Maggiore, concerti ripresi dalle tv nazionali e dalla tv satellitare vaticana. Nel 2005, in collaborazione con
la “Fundacíon Eutherpe” di León (Spagna), ha
avuto luogo dal 4 al 10 luglio il “Corso Magistrale di piano e direzione d’orchestra per
giovani pianisti e direttori”, pianista Joaquín
Achúcarro e direttore Bruno Aprea. Nello stesso anno esecuzione del “Mysterium” di Nino
Rota in memoria di Papa Giovanni Paolo II
(Bari, Cattedrale) e del “Misa Tango” di Luis
Bacalov, in diretta televisiva, in occasione del
Congresso Eucaristico Nazionale, direttore lo
stesso Luis Bacalov. Nel 2007 a Roma, presso
l’Auditorium Parco della musica, Sala Giuseppe Sinopoli, il 4 dicembre l’Orchestra si è esibita nel “Concerto della Solidarietà”, direttore
Stefano Trasimeni, violino Masha Diatchenko,
nell’ambito delle iniziative promosse dal Ministero dei Beni Culturali con l’Alto Patronato
della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Di questi ultimi anni sono anche le prestigiose collaborazioni con grandi solisti e direttori d’orchestra provenienti da ogni parte del
mondo.
Programma
Leo Weiner Serenata in fa minore
op. 3
Béla Bártok Concerto n. 3
per pianoforte e orchestra
Béla Bártok Hungarian pictures
Zoltán Kodály Il pavone - variazioni
su un tema popolare
VENERDÌ_DICEMBRE 2013
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Pensieri, parole e musica...
Max Gazzè
Max Gazzè nasce a Roma nel 1967. A 6
anni inizia a studiare pianoforte. Adolescente
si trasferisce in Belgio dove frequenta la Scuola
europea, si dedica al basso elettrico e si esibisce
con diversi gruppi nei locali di Bruxelles. Per
cinque anni è bassista, arrangiatore e coautore
dei “4 Play 4”, formazione inglese di northern
soul dalle escursioni pionieristiche nell’acid
jazz. Con il gruppo si trasferisce poi nel sud
della Francia dove lavora anche come produttore artistico per la casa di produzione americana “D.P.I.” (Darius production inc.).
Rientrato a Roma nel 1992, Max si dedica
alla sperimentazione nel suo studio di registrazione, mentre compone colonne sonore e inizia
a collaborare con artisti come Alex Britti, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri. Le collaborazioni
con quest’ultimo in particolare si riproporranno in diversi momenti, anche recenti, del suo
percorso artistico.
Tra il 1994 e il 1995 lavora alla realizzazione
del primo album “Contro un’onda del mare”,
che pubblica nel gennaio 1996 e presenta in
versione acustica nel tour di Franco Battiato.
L’album, che inaugura il sodalizio con la Virgin Records, vanta una notevole diversità di
climi musicali e originalità nella stesura dei testi, e si fa presto notare dalla critica ottenendo
anche un discreto successo di pubblico.
Nell’autunno del 1997 esce il singolo “Cara
Valentina”. Nel 1998 la sua canzone “Vento
d’estate”, cantata insieme a Niccolò Fabi, vince
“Un disco per l’estate”. I due singoli anticipano
il secondo album, “La favola di Adamo ed Eva”
(ottobre 1998), i cui testi sono scritti da Max
insieme al fratello Francesco. L’album vede anche la partecipazione di Mao in “Colloquium
vitae” e di Lucio Morelli in “Nel verde”.
Nel 1998 Max partecipa anche all’albumtributo a Robert Wyatt “The Different You -
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Robert Wyatt e noi” con il brano “O Caroline”.
Nel febbraio 1999 è in concorso al Festival
di Sanremo con “Una musica può fare”, che
verrà inserita nella ristampa di “La favola di
Adamo ed Eva”.
Al termine di una lunghissima stagione di
concerti, il 13 marzo 2000 pubblica il terzo
album, intitolato semplicemente “Max Gazzè”
(e conosciuto anche come Gadzilla). Il nuovo
lavoro rispecchia il grande amore di Gazzè per
la poesia, costante fonte d’ispirazione: “Elemosina” è la traduzione di una poesia di Mallarmé, poeta citato anche nel brano “Su un ciliegio esterno”. Altrove vengono riscoperti i poeti
dell’Arcadia.
Il cantante-bassista-compositore ha ulteriormente perfezionato il suo stile altamente personale, come appare chiaro dal primo singolo
tratto dall’album, “Il timido ubriaco”, dove la
vicenda narrata e la musica alludono a due diversi stati d’animo e con il quale Max si presenta sul palco del 50º Festival di Sanremo, oltre a
riproporlo poi in estate al Festivalbar.
Nell’ottobre 2001 esce il quarto album
“Ognuno fa quello che gli pare”, che presenta una varietà di soluzioni sonore, frutto anche di numerose collaborazioni: le scopriamo
nel country divertito de “Il debole fra i due”,
cantato con Paola Turci, ne “Il motore degli
eventi”, duetto con Carmen Consoli – che del
brano è anche coproduttrice - nella coproduzione con Francesco Magnelli, tastierista dei
CSI (“Non era previsto”). E ancora “Il dolce
della vita”, realizzato a Parigi insieme a Stephan
Eicher, e “Niente di nuovo”, registrato in presa
diretta con i musicisti che accompagnano solitamente Ginevra Di Marco. Anche per questo
disco Max ha scritto i testi a quattro mani con
il fratello Francesco.
Gli anni tra il 2001 e il 2003 sono caratterizzati da un’intensa attività live (un tour teatrale
nell’inverno 2001-2002, la tournée nei maggiori festival italiani nell’estate 2002, un tour
nei club nel 2002-2003) e dalla collaborazione
sempre più stretta con Stephan Eicher, autore
e interprete di primissimo piano nel panorama musicale europeo degli ultimi vent’anni.
Nel 2003 Eicher pubblica il suo nuovo album,
“Taxi Europa”, la cui title track è scritta e interpretata da Max e Stephan (con loro canta
anche Herbert Grönemeyer); la canzone è in
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vetta alle classifiche francese, svizzera, tedesca
e belga. Con Stephan canta anche “Cendrillon
après Minuit” / “Cenerentola a mezzanotte”,
brano per il quale Max ha curato l’adattamento
italiano. Quell’estate Grönemeyer, una star in
Germania, invita Max e Stephan a suonare con
lui nel suo tour negli stadi, un’occasione per
loro di proporre anche i propri pezzi davanti a
platee davvero immense.
L’album “Un giorno”, contenente i singoli
“Annina” e “La nostra vita nuova”, esce nell’aprile 2004. È un lavoro con una forte impronta
live. Alla registrazione e all’arrangiamento del
cd collaborano i P.E.N.G. (Piero Monterisi,
Emanuele Brignola, Negro, Gianluca Misiti),
che lo accompagnano anche nel tour che seguirà.
Il 17 giugno 2005, a dieci anni dall’uscita
di “Contro un’onda del mare”, esce per Emi
Music “Max Gazzè – Raduni 1995-2005”, una
raccolta di 26 brani tratti dai 5 album precedenti, contenente anche 4 inediti.
Successivamente all’uscita del doppio CD,
Gazzè inizia un lungo tour che continuerà per
tutto il 2006. Per questo tour l’artista sceglie di
essere supportato nei concerti da “La camera
migliore”, band scoperta e prodotta da Carmen
Consoli.
Dopo il tour estivo del 2005 Max si dedica
a collaborazioni e scambi, uno dei suoi metodi
prediletti per crescere, raccogliere nuovi stimoli
e coltivare vecchi progetti: partecipa a Gizmo,
una straordinaria band capitanata da Stewart
Copeland, dove – oltre allo storico batterista
dei Police – dividono il palco con Max anche
Raiz degli Almamegretta e Vittorio Cosma.
In seguito, nell’attività di Gazzè si segnalano
ancora tante collaborazioni con l’amico Daniele Silvestri – per il quale suona in moltissime
canzoni del suo disco “Il latitante” – e, dal luglio 2007, assieme alle colleghe cantautrici romane Paola Turci e Marina Rei, anche il tour
“Di comune accordo”, dove Max è al basso,
Paola Turci alla chitarra, Marina Rei alle percussioni e Andrea Di Cesare al violino.
Sempre nel 2007 la EMI pubblica un’altra
raccolta: “The best of platinum”, che include
18 canzoni.
Nel 2008 Max partecipa al 58º Festival di
Sanremo con “Il solito sesso”, brano che racconta una telefonata fatta a una ragazza co-
nosciuta neanche un’ora prima; la canzone
riscuote ottimi consensi di critica e pubblico.
Durante la serata dei duetti, ad accompagnare
Gazzè sul palco ci sono Paola Turci (alla chitarra) e Marina Rei (alle percussioni).
Il 29 febbraio 2008 esce il nuovo album di
inediti “Tra l’aratro e la radio”. Unico compositore per le musiche, per i testi ha collaborato, oltre che con Francesco Gazzè, anche con
Gimmi Santucci.
Con Gimmi, Max condivide riflessioni e digressioni sulla vita e sui cambiamenti subentrati nel passaggio dalla società agricola a quella
industriale – dall’aratro alla radio, appunto. In
sala d’incisione si avvale di musicisti d’eccezione: Carmen Consoli suona gran parte delle
chitarre acustiche ed elettriche e Marina Rei le
percussioni.
I primi mesi del 2010 vedono Max debuttare come attore nella produzione cinematografica di Rocco Papaleo dal titolo “Basilicata Coast
to Coast”, uscito nelle sale il 9 aprile.
La divertente commedia musicale vede i
protagonisti (Max, Alessandro Gassman, Paolo
Briguglia, Rocco Papaleo e Giovanna Mezzogiorno) traversare a piedi la Basilicata per eseguire le proprie canzoni ad una manifestazione
canora locale. Per tale film, Gazzè compone
insieme a Gimmi Santucci la canzone “Mentre
dormi” inclusa nella colonna sonora.
Nel 2010 cambia casa discografica e si unisce alla Universal. A maggio pubblica il nuovo
aIbum di inediti intitolato ”Quindi?”. L’album
debutta nella Top Ten della classifica ufficiale dei dischi più venduti in Italia. Il singolo
“Mentre dormi”, che aveva anticipato la pubblicazione del cd, viene premiato come “Miglior canzone originale” in occasione dei David
di Donatello 2011.
Nel 2011 Max presenta al suo pubblico
“L’uomo sinfonico”, il nuovo progetto con la
“Filarmonica Arturo Toscanini” di Parma, un
viaggio musicale unico nel suo genere in cui il
pop incontra la lirica e viceversa.
Nel febbraio 2012 torna in veste di ospite al
Festival di Sanremo duettando con Dolcenera
nella canzone in gara “Ci vediamo a casa”.
Nel febbraio 2013 Gazzé partecipa alla 63a
edizione del Festival di Sanremo dove presenta i brani “Sotto casa” e “I tuoi maledettissimi
impegni” estratti dall’album “Sotto Casa”. Il
disco esce il 14 febbraio 2013 su etichetta Virgin e contiene 10 brani inediti. A pochi mesi
dall’uscita del singolo “Sotto casa”, ottiene la
certificazione Digital Download d’Oro (fonte
GFK/FIMI).
Dopo Sanremo, nemmeno il tempo di assaporare i successi del disco, Max parte subito
con l’“EUROPEAN LIVE CLUB TOUR”,
che da Berlino a Bologna, passando per Bruxelles, Londra, Parigi e Barcellona, registra il
“sold out”, con biglietti “esauriti” spesso già
in prevendita - un “giro rock ‘n roll” in cui il
cantautore romano ha trovato il giusto “mood”
con il pubblico.
Da Berlino a Bologna, migliaia di chilometri
e altrettante emozioni per un’anteprima “europea” nei più famosi club e locali italiani. Tutto
in attesa del grande “live” estivo, il “SOTTO
CASA TOUR”, che partirà il 1° giugno e farà
tappa nei teatri delle principali città italiane.
Il tour di Max Gazzè è prodotto da Francesco
Barbaro, per OTRlive.
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VENERDÌ_GENNAIO 2014
3
CONCERTO DI CAPODANNO
Siberian Symphony Orchestra
Vasiliev
Soprano Damiana Mizzi
Damiana Mizzi
Direttore Dmitry
Damiana Mizzi, soprano
Nata a Fasano, si è diplomata in canto con il
massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Monopoli, sotto la guida di Maria Grazia Pani; successivamente ha seguito le Master
Class di Natale De Carolis, Manuela Custer,
Stefano Giannini, Domenico Colajanni, Alfonso Antoniozzi, Daniela Barcellona, Tiziana
Fabbricini e Amelia Felle. È membro dell’Opera Studio Ensemble all’interno del corso di
alto perfezionamento dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia Opera Studio, tenuto da Renata
16
Scotto (interpretazione vocale), Anna Vandi
(tecnica vocale) e Cesare Scarton (arte scenica
e dizione).
Nel 2008 ha conseguito presso il Conservatorio di Monopoli il Master di Primo Livello
in Alto Perfezionamento nel Repertorio Solistico con Orchestra, durante il quale si è esibita accompagnata dall’Orchestra della Società
dei Concerti di Bari. Si è laureata con lode in
Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Bari.
È vincitrice della 63° edizione 2012 del
Concorso As.Li.Co., del 1° premio nella X edi-
zione del Concorso Lirico Internazionale Ottavio Ziino, della XII edizione del Premio Internazionale di Canto Lirico Valerio Gentile e del
IX Concorso Europeo Don Matteo Colucci.
Debutta giovanissima nel 2004 con il ruolo
di Rosina ne Il Barbiere di Siviglia di Paisiello,
e nel 2005 interpreta Valencienne ne La Vedova
Allegra di Lehàr. Seguono i ruoli di: Despina
in Così fan tutte, Lauretta in Gianni Schicchi
e Sofia in La Furba e lo Sciocco di Domenico
Sarro (prima nazionale), Erighetta in Erighetta
e Don Chilone di Leonardo Vinci, Musetta ne
La Bohème, Serpina ne La Serva Padrona, nella
doppia versione musicale di G.B.Pergolesi e di
G.Paisiello.
Nel 2010, presso l’Auditorium Parco della
Musica di Roma, partecipa alla rassegna “Tutti
a Santa Cecilia”, interpretando uno dei ruoli
della commedia giocosa di Roberta Vacca Chi
rapì la Topina Costanza? e nel giugno dello stesso anno interpreta nuovamente Despina / Così
Fan Tutte nella produzione dell’Accademia
Nazionale di S.Cecilia e per il Stresa Festival
interpreta Elisetta ne Il Matrimonio Segreto di
Cimarosa diretta da Andrea Battistoni.
Nel 2011 debutta come protagonista ne La
piccola volpe astuta di Janáček diretta da Marco
Angius, in un allestimento in prima esecuzione
assoluta dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia,
presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Interpreta Despina per il Reate Festival 2011
diretta da Kent Nagano con l’Orchestra da
Camera di Mantova ed è nuovamente Serpina ne La Serva Padrona nelle capitali di Estonia, Lettonia, Ucraina e Lituania, con la regia di C. Scarton e la direzione di F. Maestri.
Successivamente canta in prima assoluta dei
pezzi di L. Gregoretti e G. Guaccero al Festival
Nuova consonanza di Roma.
Nell’autunno 2012 debutta nei teatri del
Circuito Lirico Lombardo nel ruolo di Giulietta ne I Capuleti e i Montecchi di Bellini, con la
direzione di Christian Capocaccia e la regia di
Sam Brown. A ottobre, presso il Teatro Secci di
Terni interpreta nuovamente Lauretta / Gianni Schicchi e Serpina / La serva Padrona con la
direzione di F. Maestri e la regia di C. Scarton.
A maggio 2013 debutta nel ruolo di Lena
nella prima esecuzione assoluta dell’opera contemporanea La Stanza di Lena, di D.Carnini,
in una produzione dell’Accademia Filarmonica
Romana, trasmessa anche da Rai3 (“Prima della Prima”) e da SKY Classica.
Durante l’estate 2013 partecipa all’Accademia Rossiniana di Pesaro, tenuta dal
M’ A. Zedda, interpretando il ruolo di Corinna / Il Viaggio a Reims di G.Rossini. Tra i suoi
prossimi impegni, il ruolo di Nannetta/ Falstaff
al Ravenna Festival 2013.
Ha prestato attività specialistica in qualità di
“esperto esterno” nel settore musicale-didattico
nella scuola primaria e media superiore ed è
docente di canto nei corsi preaccademici del
Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Collabora stabilmente con diverse formazioni vocali
e da camera.
Dmitry Vasiliev, direttore artistico e direttore
stabile
Dmitry Vasiliev è nato nel 1972. Ha intrapreso gli studi musicali con i M° Vladimir
Ushenin e Krikor Kchurdayan presso il Conservatorio di Rostov, diplomandosi poi nel
1996. Nel 1999 consegue un altro diploma in
direzione d’orchestra e di opera presso il Conservatorio di Niznhy Novgorod, sotto la guida
del M° Alexander Skulsky.
Ha poi partecipato a diverse Master classes
tra le quali con il M° Alexander Vedernikov
al Conservatorio di Mosca, per Giovani direttori d’orchestra sotto la guida del direttore
dell’orchestra sinfonica di Mosca Vladimir
Ziva. Nel 1997 diviene il nuovo direttore artistico e direttore stabile dell’orchestra sinfonica
di Tambov, e nel 2002 comincia un tour in
Dmitry Vasiliev
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Siberian Symphony Orchestra
tutta la Francia. Quindi collabora con importanti orchestre quali: Nizhny Novgorod Philharmonic, Siberian Symphony, Chamber Orchestra del Conservatorio di Mosca ecc.
Dal 2005 è direttore stabile della Syberian
Symphony Orchestra (OMSK). Inoltre insegna all’Università di Tambov dal 2002. E’ quindi direttore artistico del Festival Internazionale
Rachmaninov, Music Festival “Musicians of
Tambov”
Tra i premi che ha conseguito si ricordano: il
XVI gran premio internazionale dell’Accordeon
Award, il primo premio nel primo concorso
per direttori di orchestre popolari russe.
Nel 2003 ha registrato con l’orchestra filarmonica di Rostov un Cd per l’etichetta Antes
Edition.
La Siberian Symphony Orchestra (SSO)
È una delle più numerose orchestre della
Russia. È stata fondata nel 1966 grazie al famoso direttore d’orchestra Simon Cogan, che
rimase a capo dell’orchestra per più di dieci
anni. Sin dall’inizio, i musicisti reclutati erano
i più talentuosi provenienti dai Conservatori di
Leningrado, Novosibirsk, e Ural, tutte istituzioni che hanno da sempre sfornato musicisti
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di nota fama ed inoltre conosciute anche per
la loro dinamicità musicale. La composizione
dell’orchestra, in linea con gli standard europei: vanta più di 100 esperti, e pertanto musicisti di elevata professionalità.
Il primo decennio del 21° secolo è stato un
periodo di crescita e fioritura per la SSO. Infatti dal 2005, Dmitry Vasiliev è il direttore stabile della SSO. Sotto la sua direzione artistica, il
repertorio è stato ampliato in modo significativo, ora l’orchestra esegue non solo le partiture
del repertorio sinfonico classico, ma anche la
musica contemporanea, jazz, rock, musical e
colonne sonore. La SSO ha partecipato assiduamente a nuovi progetti: “The United Orchestra and Moscow and Omsk Philharmonic”
(2008), “Festival of New Music”, che dal 2008
viene rappresentato ad Omsk ogni due anni,
“Jam-session” – progetto annuale di repertorio jazzistico, “Symphonic Cinema” progetto annuale multimediale (immagini video di
pezzi suonati dall’orchestra), “Ringtone Party”
- spettacolo sinfonico per telefoni cellulari e
orchestra, concorsi per giovani musicisti “Soloist of the Orchestra” (ogni 2 anni dal 2008),
i campionati mondiali ed europei “Ballroom
Dancing” che hanno avuto luogo ad Omsk
(2008, 2009) e molti altri.
Oltre al lavoro con il Maestro Vasiliev, la
SSO si è esibita sotto la direzione di famosi
direttori d’orchestra come: Veronika Dudarova, Karl Eliasberg, Leone Ginsburg, Arnold
Katz, Aram Khachaturian, Dmitry Liss, Fuat
Mansurov, Timur Mynbayev, Markl Paverman, Nathan Rachlin, Abram Stasevich e Yuri
Temirkanov. L’orchestra ha ospitato anche numerosi ospiti illustri di fama internazionale,
tra cui i cantanti - Dmitry Hvorostovsky, Hibla Gerzmava, Eteri Gvazava; pianisti - Dmitry Bashkirov, Lazar Berman, Peter Donohoe,
Denis Matsuev, Mikhail Pletnev, Grigory
Sokolov, Eliso Virsaladze, Yakov Zak; violinisti - Pierre Amoyal, Liana Isakadze, Viktor
Pikayzen, Sayaka Sedzi, Viktor Tretiakov; violoncellisti - Natalia Gutman, Mstislav Rostropovich e Daniil Shaffran.
La SSO ha pubblicato registrazioni per la
Danacord, Universal, e Handel Classic etichette
Audio. Nel 2012 ha inciso un CD con musiche
di Vissarion Shebalin (1902-1963), nativo di
Omsk con l’etichetta del Regno Unito Toccata.
Ha effettuato tour in Europa, comprese
alcune tappe in Italia (1993, 2008), Austria
(2008), Germania (1989, 2007), Spagna
(1994-2001), Svizzera (1994), Francia (1986),
Ucraina (1986), Kazakistan (1984) e Lettonia
(1982).
Già nel 1975, l’orchestra, allora conosciuta come Orchestra Sinfonica Filarmonica di
Omsk, ha partecipato a festival, organizzati
dall’Unione dei Compositori dell’URSS, eseguendo pezzi tratti da nuovi compositori sovietici. La SSO è stato membro di incontri creativi con i compositori più importanti sovietici:
Oscar Fletsman, Murad Kazhlaev, Aram Khachaturian, Tikhon Khrennikov, Andrey Petrov,
Rodion Shchedrin e Mikael Tariverdiev.
Nel 1978, la Siberian Symphony Orchestra
è stasta guidata dal direttore Viktor Tietz, sotto la sua direzione l’orchestra ha raggiunto la
maturità artistica e ha sviluppato un ampio repertorio.
Nel 1984 la SSO ha ottenuto il riconoscimento nazionale dopo aver vinto il Primo Premio al All-Russian, concorso che vede in competizione le orchestre sinfoniche.
Dal 1992 al 2004 l’orchestra è stata sotto la
guida dell’artista Onorato della Russia Evgeny
Shestakov.
Nel 2009 ha partecipato al 4° Festival delle
Orchestre Sinfoniche del mondo che si è tenuto a Mosca, presso la Sala delle Colonne.
Nel mese di aprile 2010 la SSO è diventata
un membro delle Orchestre Sinfoniche di Russia a Ekaterinburg forum.
Programma
Glinka Ruslan and Lyudmila
Donizetti Don Pasquale
Quek guardo il cavaliere...
so anch’io la virtù magica
Puccini La Bohème
Quando m’en vo
Verdi Rigoletto
Caro nome
Rachmaninoff Men’s dance,
Women’s dance
Strauss Fruhlingstimm
Grig Symphony dances, part 1
Tchaikovsky 4 dances
from “Swan lake”
Rachmaninoff Symphonic poem “Cliff”
Bizet Overture
from Carmen suite #1
Strauss Sangue Viennese
Strauss Annen polka
Strauss Hungarian dances
Strauss Rose del sud
Strauss Jager polka
Brahms Hungarian dances
Offenbach Can can
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GIOVEDÌ_GENNAIO 2014
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BALLETTO DI TORINO
con la partecipazione del violoncellista
Lamberto Curtoni
“Musiche dedicate a Fasano”
InMOZART
Musica estratta dal film Drowning by Numbers
di Peter Greenaway
Matteo Levaggi crea nel 2005 Drowning
by Numbers per il Balletto dell’Arena di Verona, su musiche eseguite dal vivo di Michael
Nyman. Riprende oggi il balletto riadattandolo agli straordinari danzatori del Balletto Teatro
di Torino. La Michael Nyman Band debutta
al National Theatre di Londra, eseguendo il
famoso brano In Re Don Giovanni, in cui le
prime 16 battute dall’Aria del Don Giovanni
venivano smontate e riassemblate in una originale combinazione di musica classica occidentale, rock’n’roll e minimalismo.
Da allora Nyman ha fatto spesso riferimento
a Mozart nelle sue colonne sonore e nelle sue
composizioni. Il primo è proprio quello della
colonna sonora del film Drowning by Numbers
di Peter Greenaway, una “esplorazione” delle
qualità ritmiche, melodiche e armoniche che
Nyman trovò così misteriosamente attraenti
nel lento movimento della Sinfonia Concertante per violino e viola di Mozart.
Ne nasce un pezzo musicale esplosivo, ricco di suoni e suggestioni, in cui far immergere
una danza ben ancorata al vocabolario classico,
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come del resto è qui la musica, ma attraversata
da un grande sentire contemporaneo.
CIAIKOVSKIJ SUITE
Ciaikovskij voleva cimentarsi in un dramma
musicale totalmente fantastico, che superasse i limiti oggettivi del realismo operistico, trasportandolo in un mondo onirico d’innocenti capricci,
di rabeschi meravigliosi e incantati... Ciaikovskij
non poteva sopportare il realismo nel balletto.
Hermann Laroche, estratti da
Balanchine - Ciaikovskij, conversazioni con Balanchine
Matteo Levaggi, tra i coreografi italiani più
seguiti nel panorama internazionale, si confronta in questa serata con uno dei più celebri
compositori del mondo della danza e non solo:
P. I. Ciaikovskij.
Levaggi continua qui la sua ricerca sulla
possibile unione tra danza classica e moderna,
continuando a sviluppare il suo interesse per le
identità, le ambiguità sessuali, la distanza emotiva e, soprattutto, un duro lavoro sul corpo dei
danzatori.
I due celebri balletti, nati dalla mente di
Ciaikovskij tra il 1876 e il 1892, sono ancora
di fronte ai sapientoni che, al contrario, vanno in
giro dicendo che è cosa iniziatica, dai reconditi e
profondi significati.
George Balanchine, How to enjoy ballet
oggi nel repertorio delle maggiori compagnie
di danza del mondo, senza contare le innumerevoli riprese in chiave moderna. Le più celebri
- Il Lago dei cigni e La Bella Addormentata saranno quelle composte per il Cullberg Ballet
dal genio coreografico di Mats Ek.
Come riproporre oggi, in un’unica serata, una Suite di ognuno di questi grandi titoli del repertorio classico? Leggendo ciò che
Ciaikovskij stesso dichiarò all’epoca di queste
creazioni, con grande sicurezza e lucidità sullo
stato di allora del balletto. Ciò che emerge da
subito - leggendo Ciaikovskij stesso - è l’intenzione di abbandonare ogni idea realistica. Il libretto del balletto, a differenza dell’opera è un
pretesto, mentre l’informazione principale diventa, per poter comporre la musica, la durata
di ogni danza e ciò che si danza, se un passo a
due, un’insieme, un trio ecc.
Come Balanchine, Ciaikovskij, sosteneva
l’idea che un balletto non dovesse seguire o
narrare una storia, ma che dovesse concentrarsi
sulle forme chiuse della musica e di conseguenza della danza e sulla pantomima, che dava una
qualche indicazione su ciò che stesse accadendo in scena. Nessuno però all’epoca capiva cosa
accadesse in scena! Nessuno era a conoscenza
della pantomima, tanto che gli stessi critici di
balletto dovettero recarsi alla scuola di ballo di
San Pietroburgo per prendere lezioni di mimika. Dunque, come per Balanchine, l’interesse
principale restava, per Ciaikovskij, quello di
creare della musica da danzare.
Sarà dunque partendo dalla profondità del
vocabolario classico che la serata si muoverà
con spirito contemporaneo, focalizzando l’attenzione sul legame tra le tre grandi composizioni di Ciaikovskij, quindi la musica, e il
movimento. L’inventiva del movimento, si appoggia su una musicalità forte, sicura, precisa,
nella quale è difficile cedere alle improvvisazioni, senza dimenticare che la danza rimane comunque una forma di puro piacere.
Il lago dei cigni
Quando domandarono a Ciaikovskij quale
atto del balletto fosse il più riuscito da presentare allo Zar, dopo l’insuccesso della prima
rappresentazione, egli rispose: “il secondo!”.
Ed è proprio sul secondo atto che mi sono
concentrato per creare la mia visione del Lago
dei cigni. Come fece George Balanchine per
E, infine, ci sono quelli che godono d’un balletto senz’alcuna pretesa di filosofia. E lo fanno
perché hanno capito che il balletto è un intrattenimento, e non rimangono attoniti e intimiditi
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la sua versione del balletto - ispirata ad Ivanov
e non a Petipa - ho concentrato l’attenzione
sulla danza, lasciando grande spazio alla musica, senza sovraccaricarla di concetti e orpelli,
facendo scorrere il suo svilupparsi dinamico e
l’intensità sonora.
Un cigno bianco al maschile si ritrova intrappolato e attaccato dai cigni neri, che lo
coinvolgono in un gioco ispirato alla serie TV
di David Lynch Twin Peaks.
Un ceppo è una porzione d’albero. Alla fine
della sezione trasversale di un ceppo - molti di voi
lo sanno- ci sono anelli. Ogni anello rappresenta
un anno di vita di un albero. Quanto tempo ci
vuole per far crescere un albero? Non mi dispiace
dirvi alcune cose.
Molte cose non posso dire. Notate solo che il
mio camino è sbarrato. Non ci sarà mai un fuoco
là. Sulla mensola del camino in quell’urna ci sono
le ceneri di mio marito. Il mio ceppo sente cose che
io non posso sentire, ma il mio ceppo mi rivela
delle cose. Mi dice delle nuove parole. Anche se ha
smesso di crescere il mio ceppo è cosciente.
La signora Ceppo di David Lynch
La bella addormentata
Accolta dalla critica russa con grande disappunto, la musica de La Bella Addormentata fu
giudicata una stupida accozzaglia di stilemi
russi e francesi.
Per molti, La Bella, è seconda solo a Giselle e
precede per bellezza e riuscita Il Lago dei cigni.
Aurora è, secondo anche il mio parere, il diamante più bello della corona!
Ciò che di grande ha fatto Marius Petipa
nel creare questo balletto è porre una lente di ingrandimento sulla danza, arrivando
all’essenziale del movimento e della costru-
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zione coreografica, lavorando fianco a fianco
con Ciaikovskij, domandando semplicemente precisione di durata delle parti musicali.
La danza utilizza la musica come ausilio per
esprimersi.
Naturalmente ciò che ho creato per il Balletto Teatro di Torino, prende le distanze da
Petipa, non si tratta dunque di una riedizione
alla Petipa, ma di una nuova versione coreografica che impiega alcune parti di musica, come
l’Adagio della rosa, in cui come si diceva per
la versione originale del balletto, la danza con
l’ausilio della musica esprime se stessa. Originariamente nata per il balletto Le Vergini - produzione del 2011 del BTT - , la coreografia
mette in luce un certo tipo di bellezza, candida,
dolce, ma allo stesso tempo - un esempio è il
rapporto di incontro e scontro dei corpi danzanti - pone un accento sulla esuberanza e eccitazione tipiche della giovinezza. Qui il legame
poetico con il libretto originale, che narra di
una giovane ragazza che si ritroverà matura grazie al bacio di un principe.
Lamberto Curtoni, musica
Lamberto Curtoni nasce a Piacenza il 27
settembre 1987 da una famiglia di musicisti.
Si diploma e si laurea con il massimo dei voti
al Conservatorio “G.Verdi” di Torino e successivamente studia e si perfeziona con Giovanni Sollima. Ha eseguito numerosi concerti in
qualità di solista in prestigiose stagioni musicali
tra le quali: Auditorium Parco della Musica di
Roma, Teatro Valle Roma, Roma Jazz Festival,
Theatre Municipal di Bastia (Corsica), Theatre National d’Algerie (Algeria), Blue Note di
Milano, Casa del Jazz di Roma, Teatro Massi-
mo di Cagliari, Teatro San Carlo di Napoli e
Ravello Festival riscuotendo ovunque unanimi
consensi di pubblico e di critica. Parallelamente, alla carriera di violoncellista affianca l’attività di compositore. Le sue composizioni sono
eseguite in tutto il mondo da numerosi interpreti tra i quali: Yuri Bashmet e i Solisti di Mosca, Gidon Kremer e Kremerata Baltica, Lyda
Chen Argerich, Luca Ranieri, Enrico Fagone,
Gabriele Baldocci e prestigiosi ensemble tra i
quali: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra di Padova e del Veneto e Ensemble cameristico dell’Orchestra RAI. La sua
poliedrica attività di compositore e performer
lo porta ad approfondire diversi stili e generi
musicali (quali jazz, musica popolare, pop e
rock) dimostrando grande interesse per i repertori contemporanei e l’improvvisazione. Per il
teatro e la danza collabora costantemente con
importanti registi e coreografi. Le sue composizioni sono edite dalla Casa Musicale Sonzogno
di Milano. Nel 2014 compone il brano per violoncello e coppia solista “Dedicato a Fasano”.
Matteo Levaggi, coreografo
Si forma alla scuola del BTT, diventando poi
danzatore della compagnia e distinguendosi
per la particolarità del suo stile di movimento. Molti coreografi ospiti, tra i quali Karole
Armitage nel 2000, creano lavori per lui. Nel
1997 entra all’Aterballetto sotto la direzione di
Mauro Bigonzetti per scegliere nel giro di poco
tempo la carriera come artista indipendente.
Lavora con Giorgio Albertazzi nelle Memorie di Adriano, dove interpreta il ruolo di
Antinoo, e ha esperienze televisive nel sabato
sera di Raffaella Carrà. Eclettico nelle scelte,
lavora con compositori contemporanei come
Giovanni Sollima (che crea nel 2004 la musica
di Caravaggio), Heiner Goebbels, Béla Bartók,
Gyorgy Ligeti, ma anche autori di musica elettronica come Scanner, Autechre, Pan Sonic,
Bochumwelt, Andy dei Bluvertigo.
Come coreografo firma, a soli ventidue
anni, il suo primo lavoro, una Salomè al maschile, sensuale e straordinariamente originale.
Per il Balletto dell’Arena di Verona crea La Bottega Fantastica (Rossini/Respighi) e Drowning
by Numbers su musiche di Michael Nyman,
mentre Le Grand Théâtre de Genève prende in
repertorio un suo duetto, Largo, su musiche di
Dimitri Shostakovic.
Nel 2006 è invitato da Ismael Ivo con una
creazione per il BTT alla Biennale di Venezia
Danza, nel 2007 alla Biennale della Musica di
Zagabria.
Dall’incontro e la sinergia con il duo di artisti visivi CORPICRUDI, Samantha Stella e
Sergio Frazzingaro, che conferma la sensibilità di Levaggi verso il mondo dell’arte, nasce
uno dei suoi maggiori successi nazionali e internazionali, PRIMO TOCCARE. Nel 2008
presenta alla Biennale de la Danse de Lyon
PRIMO TOCCARE I White, a cui seguono nell’ottobre del 2009 il capitolo PRIMO
TOCCARE II Black presentato in prima assoluta al Joyce Theater di New York e PRIMO
TOCCARE III Red, ideato per Bolzano Danza
nel 2010.
Nel maggio del 2011, Francesca Pedroni
dedica al lavoro di Matteo Levaggi un documentario per il canale satellitare SKY Classica,
interamente girato all’interno della Lavanderia
a Vapore. Nel settembre 2011 è ospite con Le
Vergini all’International Ballet FEST of Miami
23
e nell’ottobre 2011 il Festival internazionale
MILANoLTRE gli dedica un ritratto monografico, presentando alcuni tra i suoi più significativi lavori. Nel febbraio del 2013 il suo
balletto Caravaggio entra nel repertorio della
compagnia americana, Los Angeles Contemporary Dance.
Il Balletto Teatro di Torino
Nasce negli anni ‘70 a Torino, attorno alla
figura dell’étoile del Teatro Regio, Loredana
Furno. Da subito aperta al nuovo, Furno invita
coreografi come Milorad Miskovitch, Vittorio
Biagi, Loris Gai, Roberto Fascilla.
Negli anni ’80 apre alla danza contemporanea invitando coreografi come Bertrand D’At,
Job Sanders, Gigi Caciuleanu, Luca Veggetti, e,
nel 2000 Karole Armitage che crea il suo particolarissimo Yo, Giacomo Casanova.
Importante il settore di ricerca che esplora
con specifici progetti il lavoro di salvaguardia e
riflessione sul patrimonio artistico coreografico
internazionale del passato. In quest’ambito la
José Limón Foundation di NY, concederà per
alcuni anni i diritti di rappresentazione di There Is a Time.
Seguiranno Progetto Lifar nel 1997 e Progetto Milloss nel 1999, che esplorava il lavoro
di uno dei coreografi più significativi attivi in
Italia negli anni ‘50 e ‘60. Importante l’attività
destinata ai ragazzi, ricca di spettacoli, incontri, workshops, finalizzati alla crescita di un
pubblico giovane e competente.
Programma
PRIMA PARTE
InMozart (durata 28’)
Musica di Michael Nyman
Dedicato a Fasano (durata 10’)
Nuova composizione per violoncello e coppia solista
Musica originale di Lamberto Curtoni
eseguita dall’autore al violoncello
SECONDA PARTE
Ciaikovskij Suites (durata 45’)
musiche di Ciaikovskij
dalle partiture de
La Bella Addormentata nel Bosco
e Il Lago dei Cigni
Coreografie: Matteo Levaggi
Danzatori: Kristin Furnes, Manuela Maugeri,
Viola Scaglione, Marco De Alteriis,
Antonio Sisca, Vito Pansini
Luci: Fabio Sajiz
Produzione: Balletto Teatro di Torino
Direttore Artistico: Loredana Furno
24
28
MARTEDÌ_GENNAIO
2014
ORCHESTRA DELLA MAGNA GRECIA
Direttore Luigi
Piovano
Solista Ray Chen
Ray Chen, violino
Vincitore del Concorso Queen Elisabeth
(2009) e del Concorso Yehudi Menuhin
(2008), Ray Chen è uno dei violinisti più
promettenti nel panorama musicale attuale. Il
grande Maxim Vengerov ha detto di lui: “Ray
Chen ha dimostrato di essere un musicista di
valore assoluto, dotato di energia, vivacità e
leggerezza tipiche della gioventù. Tutte qualità
che fanno di lui un interprete musicale completo”.
Sony ha pubblicato due registrazioni di
grande successo realizzate da Ray Chen: la prima, Virtuoso, è un’incisione di opere di Bach,
Tartini, Franck e Wieniawski, mentre la seconda include i Concerti di Mendelssohn e
Tchaikovsky realizzati insieme alla Swedish
Radio Orchestra diretta da Daniel Harding. In
seguito al successo di queste incisioni, le riviste
The Strad e Gramophone hanno definito le sue
esibizioni “da non perdere”. Inoltre, la registrazione Virtuoso si è anche aggiudicata il prestigioso Premio ECHO Klassik. Attualmente Ray
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Orchestra della Magna Grecia
Chen sta lavorando alla sua terza pubblicazione, un’incisione interamente dedicata a Mozart
e realizzata insieme all’Orchestra del Festival
dello Schleswig-Holstein diretta da Christoph
Eschenbach.
Ray Chen continua a riscuotere l’ammirazione del pubblico di tutto il mondo. Nel 2012
è diventato il più giovane solista di sempre ad
essersi esibito in occasione della cerimonia di
consegna dei Premi Nobel di fronte alla Famiglia Reale svedese. Ha inoltre riscosso un
enorme successo durante il suo debutto alla
Carnegie Hall insieme alla Filarmonica Reale di
Stoccolma diretta da Sakari Oramo e nel concerto al Musikverein insieme alla Gewandhaus
Orchestra diretta da Riccardo Chailly. Durante l’estate del 2013 Ray Chen si esibirà con
la Cleveland Orchestra e la Filarmonica di Los
Angeles all’Hollywood Bowl. La stagione attuale
vedrà Ray Chen protagonista di appuntamenti
di prestigio quali il debutto al Festival di Lucerna e le tournée con l’Orchestra Filarmonica
Israeliana e l’Orchestra Sinfonica di Shangai.
Ray Chen profonde notevole impegno
nell’intento di ampliare il pubblico della musica classica, rivolgendosi in particolar modo ai
giovani che utilizzano social network e piattaforme digitali. È all’interno di tale iniziativa che
trova posto la sua adesione a SoundCloud, piattaforma su cui può già vantare circa 100.000
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followers. Inoltre Ray Chen è il primo musicista ad essere stato invitato a tenere un blog per
una delle più prestigiose case editrici italiane, la
RCS. Può inoltre godere del sostegno dello stilista Giorgio Armani nel suo progetto di unire
sempre più la musica classica, il mondo della
moda e la cultura “pop”. Ray Chen recente è
apparso sulla rivista Vogue.
Nato a Taiwan e cresciuto in Australia, Ray
Chen è stato ammesso al Curtis Institute of Music all’età di quindici anni, dove ha studiato con
Aaron Rosand e ha ricevuto il sostegno dell’organizzazione Young Concert Artists. Ray Chen
si esibisce su uno Stradivari “Lord Newlands”
del 1702 per gentile concessione della Nippon
Music Foundation.
Programma
M. Bruch Concerto per violino
e orchestra n. 1
in sol minore op. 26
L. Van Beethoven Sinfonia n. 4
in si bemolle maggiore
op. 60
7
VENERDÌ_FEBBRAIO
2014
Lucio Dalla ha passato la vita a collezionare
immagini: l’ottocento russo, la transavanguardia
italiana, le icone sacre, i bastoni da passeggio, i
pianoforti, i mobili preziosi, le care vecchie cose
di “pessimo gusto” ma soprattutto le persone:
camminava per strada, guardava la gente giocare a flipper nei bar e li incorniciava dentro una
strofa.
Mettere in scena le canzoni di Lucio, dare loro
un’immagine, un movimento, una luce, un costu-
me è raccontare le emozioni che emergono dalla
sua esperienza e dalla nostra, è ballare su quel
flusso misterioso che ognuno di noi ha dentro la
testa: canzoni scomposte e ricomposte, frantumate, legate tra di loro in modo inaspettato, a volte
prevalgono le note di un basso a volte il raddoppio di una chitarra a volte sparisce una strofa e il
frammento di un testo si ripete all’infinito, perché la nostra memoria ha deciso di ricordare solo
quello.
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È questo il meraviglioso circo pop di Lucio
Dalla: un affresco popolato da angeli, puttane,
lune, cieli, nuvole, motori, il cucciolo Alfredo, il
lupo, Nuvolari, Caruso, i giganti e le bambine.
È il racconto dei mille fragili eroi di piazza che
popolavano la sua fantasia: noi.
Giampiero Solari, Francesco Freyre
Dare un volto ai protagonisti della musica
di Dalla, un panorama ai suoi paesaggi, uno
sguardo ai suoi eroi può essere fatto solo andando a scoprire nell’intimo le sue melodie, i
suoi suoni, le sue parole.
È per questo che la parte centrale e fondamentale del lavoro sarà quella di comporre
un’originale colonna sonora andando a ricostruire, da dentro, quella musica, quelle visioni.
Con la collaborazione di Sony Music e degli
studi di registrazione storici di Lucio, non ultimo il suo personale studio di via D’Azeglio
a Bologna, Roberto Costa, storico musicista e
amico di Dalla, riassemblerà le tracce dei brani
scelti per lo spettacolo facendo un lavoro simile
a quello che George Martin, storico produttore
dei Beatles, ha fatto con le canzoni del quartet-
28
to di Liverpool per realizzare “Love”, colonna
sonora di un fantastico show del Cirque du Soleil. Su questa traccia, che non dimenticherà di
utilizzare anche dei “parlati” originali dell’artista, danzerà il Balletto di Roma, compagnia di
danza contemporanea fra le più importanti e
attive del panorama nazionale.
La direzione artistica e la regia del progetto è affidata a Giampiero Solari, che di Lucio
è stato collaboratore e amico, e le coreografie
a Roberto Castello, che invece non solo non
ha mai avuto la fortuna di conoscerlo ma, pur
ammirandone molto la scrittura, non ha mai
incrociato il suo percorso con la musica leggera
italiana in generale.
Un accostamento però solo a prima vista
incongruo o bizzarro, in quanto nasce proprio
dal desiderio di superare e rompere antichi
luoghi comuni, facendo dialogare gli universi
di due artisti, diversissimi sì per storia e inclinazione artistica, ma comunque accomunati
dall’essere instancabili sperimentatori di modi
sempre nuovi per raccontare il mondo al di là
delle convenzioni e dei pregiudizi, e soprattutto da un sincero amore per l’imprevedibile
asimmetria dell’umanità.
20
GIOVEDÌ_FEBBRAIO
Pianista
2014
Andrea Bacchetti
Da Bach a Scarlatti
Andrea Bacchetti, pianoforte
Almost pure Delight (Gramophone)
His highly individual style is uniquely enjoyable
and uplifting (BBCMUSIC Magazine)
Nato nel 1977, ancora giovanissimo Andrea
Bacchetti ha raccolto i consigli di musicisti
come Karajan, Magaloff, Berio, Horszowski.
Debutta a 11 anni con I Solisti Veneti diretti
da Claudio Scimone. Da allora suona più volte
in festival internazionali quali Lucerna, Salisburgo, Belgrado, Santander, Tolosa (Piano aux
Jacobins), Lugano, Sapporo, Camerino, Bologna, Brescia e Bergamo, Torino, Vicenza, Milano (MI.TO), Sorrento, Como, La Coruña,
Pesaro, Palermo, Bellinzona, Sermoneta, Spoleto, Ravenna, Ravello, Cervo, Sagra Musicale
Malatestiana (Rimini), Sagra Musicale Umbra
(Perugia), Parigi (La Serre d’Auteil), Bad Wörishofen, Husum; e presso prestigiosi centri musicali: Konzerthaus (Berlino); Salle Pleyel, Sal-
29
le Gaveu e Piano 4**** (Parigi); Rudolfinum
Dvorák Hall (Praga); Teatro Coliseo (Buenos
Aires); Ateneo Romano (Bucarest); Rachmaninoff Saal, The Moscow State Philharmonic
Society, Conservatorio di Mosca; Auditorium
Nacional de España (ciclo grandi interpreti
e CNDM), Teatro Real e Teatro Monumental (Madrid); Centro Cultural Miguel Delibes (Valladolid); Casa de la Musica (Quito);
Sociedad Filarmonica (Lima); De Warande,
Anversa; Mozarteum Brasileiro e Cultura Artistica (San Paolo); Zentrum Paul Klee (Berna);
Gewandhaus (Lipsia), Teatro Sanchez Aguilar
(Guayaquil).
In Italia è regolarmente ospite delle istituzioni concertistico-orchestrali e dei principali
Enti Lirici: Teatro alla Scala, Sala Verdi, Serate Musicali, Auditorium Cariplo, (Milano);
Associazione Scarlatti (Napoli); Università La
Sapienza, Accademia Filarmonica, Parco della
Musica, Palazzo del Quirinale (Roma); Unione
Musicale (Torino); G.O.G. e Teatro Carlo Felice, Genova; Teatro La Fenice (Venezia).
Ha suonato con più di 50 direttori e numerose orchestre di rilievo internazionale: Lucerne Festival Strings, Camerata Salzburg, RTVE
Madrid, ONBA Bordeaux, MDR Sinfonieorchester Lipsia, Sinfónica de Tenerife, Sinfónica dell’Estado de Mexico, Sinfonica Nacional
dell’Equador Quito, Russian Chamber Philarmonic St. Petersburg, Philharmonique de Nice
e Philharmonique de Cannes, Prague Chamber
Orchestra, Cappella Istropolitana Bratislava,
Sinfónica de Castilla y León, European Union
Chamber Orchestra, Philharmonie der Nationen, SWKO Pforzheim, Enesco Philharmonic
di Bucarest, Sinfonica dell’Asturia, (Oviedo),
Orchestra della Radio Televisione di Lubiana.
Ha tenuto tournée in Giappone e Sud America. Collabora con Rocco Filippini, Domenico
Nordio, Uto Ughi e ha lavorato più volte con il
Quartetto Prazak, il Quartetto Ysaÿe, il Quartetto di Cremona ed il Quartetto della Scala.
Fra la sua discografia internazionale sono da
ricordare le Suite Inglesi di Bach, il CD “Berio
Piano Works” (DECCA); il DVD Arthaus con
le Variazioni Goldberg di Bach; i SACD con le
“6 Sonate” di Cherubini, quelli con le Sonate
di Galuppi e di Marcello (Sony Music).
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Per Dynamic ha registrato, di Bach, le Invenzioni e Sinfonie, le Toccate ed una nuova
versione delle Goldberg. Queste registrazioni
hanno tutte ricevuto numerosi riconoscimenti
dalle più importanti riviste internazionali specializzate e da alcuni dei quotidiani più prestigiosi a livello mondiale.
Il recentissimo CD Sony Music dedicato alle
Suite Francesi di Bach ha già ricevuto il “Supersonic” di Pizzicato (Belgio), il CD del mese
di Musica ed è stato annoverato fra i migliori
CD dell’anno dall’autorevole mensile inglese
Musical Opinion. Suoi concerti sono stati trasmessi per radio su emittenti quali, tra le altre,
RadioTre, BBC Radio3 (UK), ORF (Austria),
Radio France (alla Roque d’Anthéron) RSI e
DRS2 (Svizzera), Radio della Nuova Zelanda,
RNE (Spagna) MDR Lipsia, e CBC Radio 3
(Canada), Poiskm (Russia).
Nei prossimi mesi del 2013 tornerà nuovamente ospite della stagione sinfonica del Teatro
Carlo Felice di Genova sotto la bacchetta di F.
Luisi, debutterà al Bravissimo Festival di Città
del Guatemala, oltre a concerti nei maggiori
festival e associazioni in Italia ed in Europa e
nel 2014 è prevista una nuova lunga tournèe
in Giappone.
Programma
J. S. Bach Toccata in mi minore BWV 914
Aria con 30 variazioni
Variazioni Goldberg BWV 988
(senza ritornelli)
D. Scarlatti Cinque sonate
dal manoscritto restaurato*
Sonata K 174 in do minore
Sonata K 171 in sol maggiore
Sonata K 162 in mi maggiore
Sonata K 148 in la minore
Sonata K 172 in si bem maggiore
* dal progetto con Sony Music International
dedicato alla riscoperta dei manoscritti autentici
7
VENERDÌ_MARZO
2014
Sorelle Marinetti
Risate sotto le bombe
Commedia musicale in tre atti
Testo Giorgio Umberto Bozzo e Gianni Fantoni
Regia Simone Nardini
Direttore musicale e pianista Christian Schmitz
Ferrari violino Francesco Giorgi
Sorelle Marinetti
sax e clarinetto Adalberto
Un piccolo teatro, in una piccola città di
provincia, una sera di tardo autunno del 1943.
Dall’inizio della guerra le compagnie di arte varia si arrangiano come possono, girando il paese tra mille difficoltà e con mezzi di trasporto
improvvisati, alla disperata ricerca di un ingaggio successivo e con la speranza che l’impresa-
rio locale non faccia scherzi, magari scappando
con il magro incasso.
Questa la cornice in cui si dipana la trama
della commedia musicale RISATE SOTTO LE
BOMBE. Poco dopo l’inizio di uno spettacolo suona improvvisamente un allarme aereo. Il
pubblico, preso dal panico, scappa dalla sala.
31
Sorelle Marinetti
Sorelle Marinetti è il nome di un trio maschile di travestiti. I loro nomi d’arte sonoTurbinia, Mercuria, Scintilla (al secolo, rispettivamente, Nicola Olivieri, Andrea Allione e
Marco Lugli). Il gruppo - il cui nome si rifà
a quello del caposcuola del futurismo, Filippo
Tommaso Marinetti - ha in repertorio brani
swing composti da noti autori degli anni trenta
(ad esempio Giovanni D’Anzi) e divenuti nel
tempo degli evergreen, come Il pinguino innamorato, Ma le gambe, Tulipan e La gelosia non è
più di moda, eseguito originariamente dal Trio
Lescano, e Non sei più la mia bambina, che fu
lanciato a suo tempo da Delia Lodi.
Lo stile canoro del gruppo è ispirato a quello
del trio Lescano, che fu il primo gruppo vocale femminile in Italia a cantare con la tecnica
del “canto armonizzato”, già utilizzata sin dagli
anni venti dalle sorelle di New Orleans Boswell
Sisters. Il gruppo che accompagna le loro performance sul palcoscenico e in disco è costituito da musicisti jazz: Christian Schmitz (pianoforte), Riccardo Tosi (batteria), Paolo Dassi
(contrabbasso), Pierluigi Petris (chitarra); per
la sezione fiati: Adalberto Ferrari (clarinetto e
sax contralto), Sergio Orlandi (tromba) e Federico Cumar (trombone). Insieme hanno poi
dato vita ad una propria formazione - l’Orchestra Maniscalchi - che ha lavorato intorno ad
un proprio repertorio per il CD “Blem blem
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fiu fiu dum dum” basato su brani strumentali
originali degli anni trenta, ma con contributi
in alcune tracce delle stesse Sorelle Marinetti.
Nel febbraio 2010 sono state in gara al 60º
Festival della canzone italiana di Sanremo cantando con Arisa il brano Malamorenò.
Gianni Fantoni
Gianni Fantoni è nato a Ferrara nel 1967. La
sua carriera inizia nel 1990, come concorrente
di un programma dedicato a giovani talenti di
Rai Due: “Stasera mi butto”.
Nel 1991 al “Maurizio Costanzo Show”
propone l’imitazione di oggetti calamitando i
favori del pubblico, diventando subito un classico. Nel 1992, a soli 25 anni, è conduttore
di “Striscia la Notizia” in coppia con Claudio
Bisio. Radio, teatro, cinema, e televisione lo
vedono non solo come attore e interprete ma
anche come autore.
Come regista cinematografico ottiene subito
consensi: alla prima esperienza con un cortometraggio, “Il Calciobalilla”, vince il premio
alla miglior regia al concorso “Cinema in diretta” di Aosta nel 2001.
Riesce bene anche nel disegno fumettistico
umoristico, dando vita a una serie di personaggi pubblicati su “Be Bop A Lula”, giornale di
varia cultura fondato da Bonvi e Red Ronnie.
Gianni Fantoni
La piccola compagnia di attori e cantanti
si rifugia nel camerino del coro, esattamente
sotto il palcoscenico del teatro e lì attende che
l’emergenza cessi.
Le Sorelle Marinetti, il capocomico Altiero
Fresconi, il refrenista Rollo, la soubrettina Velia Duchamp e alcuni musicisti sono costretti
ad attendere il cessato allarme in un angusto
spazio, che fa affiorare la complessità dei rapporti interpersonali.
Per impiegare il tempo e scacciare la preoccupazione gli artisti decidono di provare i numeri di un nuovo spettacolo per il quale vi è
speranza di un debutto la settimana successiva
in un grande teatro cittadino. A complicare la
situazione c’è la fame: gli artisti non mangiano
da più di un giorno e le forze e l’entusiasmo
sono in via di esaurimento.
GIOVEDÌ_MARZO
2014
Pianista
Ilia Kim
13
Introduzione del musicologo
Piero Rattalino
Ilia Kim, pianoforte
Ilia Kim, nata a Seoul, inizia gli studi musicali in patria. A undici anni esordisce con
un recital nel Sae Jong Arts Centre della sua
città natale, che le conferisce un premio per
fanciulli eccezionalmente dotati, assegnandole una borsa di studio per recarsi all’estero Nel
1988 si iscrive nella Hochschule der Künste di
Berlino, diplomandosi nel 1994 col massimo
dei voti. Segue quindi i corsi per concertisti al
Mozarteum di Salisburgo, alla Hochschule für
Musik und Theater di Hannover e all’Accademia Pianistica di Imola, dove si dedica anche
al fortepiano. Dopo aver iniziato l’attività concertistica in Corea, suona in Germania, negli
Stati Uniti (debutto nel 1994 nella Carnegie
Hall di New York), in Austria, Francia, Svezia,
Finlandia, Olanda, Romania, Croazia, Polonia, Portogallo, Messico, Brasile, Italia, Cina,
partecipando fra l’altro al Musik Festival dello
Schleswig-Holstein, al Festival di Dubrovnik,
al Festival Pianistico Internazionale “Arturo
Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo
(nel 2002, 2004, 2010 e 2012) e ai Tiroler
Festspiele di Erl (dal 2000 al 2005).
Il suo repertorio comprende venticinque
concerti per pianoforte e orchestra, eseguiti
con varie formazioni sinfoniche, fra cui l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano,
l’Orchestra Haydn di Bolzano, l’Orchestra
Sinfonica di Roma, l’E.A.O.S.S. di Palermo,
l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona,
la Filarmonica di Dortmund, la Filarmonica
Enescu di Bucarest, la Filarmonica Szymanowski di Cracovia, la Sinfonica di Fairbanks,
la Filarmonica di Greensboro, la Filarmonica
di Seoul, la China Philarmonic di Pechino, la
Guangzhou Symphony, la Shangai Oriental
Symphony, la Sinfonica Portoghese di Lisbona, l’Orchestra del Teatro Nazionale di Brasilia,
l’O.F.U.N.A.M di Città del Messico, ecc. ecc.
Alcuni di questi concerti sono stati trasmessi
in diretta dalle radio e televisioni nazionali di
Corea, Germania, Romania, Messico, Italia,
Portogallo.
Dal 1998 risiede in Italia. Ha tenuto recital
a Torino (Unione Musicale), Milano (Società
dei concerti, Società del Quartetto), Palermo
(Amici della Musica), Roma (Quirinale), Na-
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poli (Maggio musicale) e in molte altre città
italiane, eseguendo un vastissimo repertorio da
Bach ai contemporanei, anche con programmi
a tesi. Nel 2001 ha preso parte a Catania, con
Andrea Bocelli e Sandro de Palma e sotto la
direzione di Donato Renzetti, alla prima esecuzione assoluta di “...malinconia, ninfa gentile”
per canto, due pianoforti concertanti e archi
di Azio Corghi, che successivamente ha dedicato a lei e a De Palma la suite ... Di bravura...
per due pianoforti, tratta da questa composizione. Di “...malinconia, ninfa gentile” è stata
pubblicata, a cura della Presidenza del Senato
d’Italia, la registrazione in disco. Il compianto Silvio Barbato le aveva dedicato le Cinque
Danze Brasiliane.
Piero Rattalino
Ha studiato il pianoforte con Guglielmo
Antoniotti diplomandosi nel 1949 nel conservatorio di Parma con il massimo dei voti e la
lode. Ha studiato la composizione con Luigi
Perrachio diplomandosi nel 1953 nel conservatorio di Parma, e si è perfezionato in pianoforte
con Marguerite Long a Parigi e con Carlo Vidusso a Milano.
Ha iniziato ad insegnare pianoforte nel 1954
nel conservatorio di Cagliari; ha poi insegnato
nei conservatori di Trieste, Venezia, Parma, e
dal 1964 al 1996 nel conservatorio di Milano. Attualmente insegna pianoforte nell’Accademia Pianistica Internazionale di Imola. Ha
svolto dapprima attività di compositore e di
concertista. Successivamente si è dedicato alla
critica e alla organizzazione della vita musicale.
È stato direttore artistico della Istituzione
Universitaria dei Concerti di Roma dal 1969
al 1971, del Teatro Comunale di Bologna dal
1971 al 1977, del Teatro Carlo Felice di Genova dal 1978 al 1980, del Teatro Regio di Torino dal 1981 al 1991, e dal 1994 al 2006 del
Teatro Massimo “Bellini” di Catania. È stato
inoltre consulente artistico del Festival Verdi di
Parma e del Concorso Internazionale di Canto
“Julian Gayarre” di Pamplona e, per trent’anni,
del Festival Pianistico Internazionale “Arturo
Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo.
Ha tenuto conferenze, cicli di trasmissioni
radiofoniche e televisive, master class di pia-
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noforte, è stato membro di giuria in concorsi
internazionali quali il Van Cliburn di Forth
Worth, il Busoni di Bolzano, il Mozart di Salisburgo, il Villa Lobos di San Paolo e quello di
Hamamatsu, ha pubblicato saggi sulle più importanti riviste, ha diretto i periodici MusicaUniversità, Piano Time, Symphonia, ed è autore di una quarantina di monografie pubblicate
da importanti editori.
Fra i suoi scritti sono da ricordare particolarmente “Storia del pianoforte”, “Da Clementi a Pollini”, “Pianisti e fortisti”, “Le grandi
scuole pianistiche”, “Piano Recital”, dodici monografie dedicate a grandi pianisti del
passato (Paderewski, Busoni, Rachmaninov,
Hofmann, Backhaus, Rubinstein, Arrau, Horowitz, Richter, Benedetti Michelangeli, Gulda, Gould), il “Manuale tecnico del pianista
concertista” e la “Storia dell’interpretazione
pianistica”.
Nel novembre del 2009 ha pubblicato, presso Laterza, il romanzo “Chopin racconta Chopin”.
Programma
Clementi Sonata in fa minore
op. 7 n. 3
Listz Sonata in si minore
Wagner - Listz Morte di Isotta
Beethoven Sonata in fa minore
op. 57, Appassionata
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GIOVEDÌ_MARZO
2014
Massimo Ranieri
Viviani Varietà
Regia di Maurizio
Scaparro
È passato oltre un secolo dalla nascita del
Varietà come genere e, nella più assoluta imprevedibilità, quasi all’insaputa sua e nostra,
è diventato nel volgere degli anni, passando
anche accanto alle grandi Avanguardie del Novecento europeo (Futurismo compreso), un
fenomeno culturale autonomo per originalità
di idee, stimolanti confronti e provocazioni,
commistioni di linguaggi (segnatamente di
prosa e musica) che hanno talvolta cambiato la
fisionomia del teatro in Europa. Se potessimo,
accanto a ricordi, nostalgie, rimpianti inevitabili nei confronti del “varietà”, cogliere anche
quei fermenti, quelle sorprese, quelle vitalità
di una storia ancora incompiuta, il risultato
del nostro lavoro di palcoscenico, delle nostre
“prove”, potrebbe essere certo utile, forse anche
felice, perché consentirebbe alcune riflessioni
parallele al “divertimento”.
Esiste in alcuni di noi la memoria storica o
il lontano ricordo di un mondo frequentato
mentre già stava cambiando. Questa preziosa
memoria è stata il nostro filtro, ma anche e soprattutto lo stimolo per lavorare con emozione, Massimo Ranieri ed io, a uno spettacolo
che potesse avere come grande testimone di
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questo mondo così ricco Raffaele Viviani e il
suo teatro, le sue parole e il suo canto scenico,
privilegiando così quella parte che nasceva o si
sviluppava in quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che, per il Varietà, erano la
Napoli dei quartieri e quella parallela, urbana,
aperta alla influenza e alle commistioni con il
Varietà europeo (e soprattutto con la Francia).
Come osservava Vasco Pratolini «Viviani
non sta alla finestra, ma sulla strada da dove nasce… e il popolo napoletano da pretesto diventa
soggetto di poesia e, rappresentandosi, si rivela a
se stesso, grida le proprie ragioni, si giudica e si
conforta».
C’era in quegli anni (come c’è oggi) un forte
desiderio di cambiamento, di mettere in discussione con ironia, con lo scherzo, con la sorpresa, con il distacco anche malinconico, talvolta
con la satira, lo stesso fare teatro. E del resto,
gli studi che si sono fatti e che si vanno facendo
in Italia e in Europa sulla musica “pop”, trovano una felice testimonianza in Viviani e questo
spettacolo ne è anche un voluto riconoscimento, che non casualmente parte dalla nostra presenza al Maggio Musicale Fiorentino.
In questo Viviani Varietà abbiamo pensato
al viaggio che nel 1929 Viviani e la sua compagnia avevano fatto sul piroscafo Duilio da Napoli a Buenos Aires per una lunga tournée nel
Sud America e abbiamo voluto immaginare le
prove dello spettacolo realmente destinato agli
emigranti italiani che con loro attraversavano
l’oceano per un avvenire incerto da costruire,
confortati in questo anche da inedite testimonianze scritte, proprio durante quel viaggio,
dallo stesso Viviani.
Così, durante le prove, ci è parso qualche
volta di rivedere la grande forza e il disperato
ottimismo di chi come Viviani in quegli anni
non si arrendeva alla crisi economica, né allo
schermo che calava sulle teste dei “comici”
troncando lo spettacolo dal vivo.
Per questo mi auguro che il nostro Viviani
Varietà, accanto al “divertimento”, possa emblematicamente riallacciarsi agli interrogativi
che oggi una parte del teatro si va ponendo
sul rapporto con le tecnologie più avanzate e
con gli altri mezzi di comunicazione artistici e
tecnici, ma anche all’urgente necessità per tutti
noi di «non stare alla finestra, ma sulla strada»,
per il futuro del nostro mestiere.
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Scheda artistica
Titolo
Viviani Varietà
con Massimo Ranieri
Poesie, parole e musiche di Raffaele Viviani,
in prova sul piroscafo Duilio
in viaggio da Napoli a Buenos Aires nel 1929
Regia
Maurizio Scaparro
con Ernesto Lama e con Roberto Bani,
Angela De Matteo, Mario Zinno, Ivano Schiavi
Gaia Bassi, Rhuna Barduagni, Antonio Speranza
Simone Spirito, Martina Giordano
Orchestra
Massimiliano Rosati, chitarra
Ciro Cascino, pianoforte
Luigi Sigillo, contrabbasso
Donato Sensini, fiati
Mario Zinno, batteria
Elaborazione musicale Pasquale Scialò
Testi a cura di Giuliano Longone
Scene e Costumi Lorenzo Cutùli
Movimenti coreografici
Franco Miseria e Massimo Ranieri
Fondazione Teatro della Pergola
Compagnia Gli Ipocriti
Durata 125 min. intervallo incluso
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GIOVEDÌ_APRILE
2014
IL GRANDE JAZZ - Duo
sax contralto Francesco
Schiavone
Francesco Cafiso e Mauro Schiavone
pianoforte Mauro
Cafiso
Man mano che il concerto va avanti, dalla
prima all’ultima nota suonata da Francesco
Cafiso e Mauro Schiavone, traspare un feeling
profondo. La creatività, i sentimenti e la follia
artistica, scaturiscono inevitabilmente da due
anime che parlano la stessa lingua. Il repertorio
del Duo, oltre a composizioni originali, com-
prende alcuni dei più noti standard del jazz,
interpretati in maniera completamente nuova
come soltanto i grandi artisti sanno fare.
Cafiso, con la sua voce calda e lirica, disarticola la melodia di brani celeberrimi, costruendo assoli straordinari per originalità e creatività.
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Schiavone, assicura al collega un vero e proprio tappeto sonoro, creando sulla tastiera del
suo pianoforte linee melodiche moderne e di
gran classe, supportate da una complessa struttura armonica e ritmica, senza però rinunciare
a pregevoli assoli.
Ne scaturisce un dialogo di altissimo livello
tra due grandi artisti a conferma della vitalità
e del prestigio di cui gode oggi il jazz italiano
nel mondo.
Francesco Cafiso, sassofono contralto
Francesco Cafiso, nato nel 1989, è uno dei
talenti più precoci nella storia del jazz.
Già a nove anni muove i primi passi facendo
esperienze con musicisti di fama internazionale.
Decisivo per la sua carriera è l’incontro,
nel Luglio del 2002, durante il Pescara Jazz
Festival con Wynton Marsalis che, stupito dalle sue qualità musicali, lo porta con sé
nell’European tour del 2003.
Francesco Cafiso
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Da allora, Francesco ha suonato nei Jazz Festival e nei Jazz Club più importanti del mondo.
Ha vinto diversi premi importanti tra i quali
il Premio Nazionale Massimo Urbani a Urbisaglia, il premio EuroJazz a Lecco, l’International
Jazz Festivals Organization Award a New York,
la World Saxophone Competition a Londra, il
Django d’Or a Roma e molti altri prestigiosi
riconoscimenti.
Per migliorare l’inglese, ma soprattutto per
fare esperienze di ascolto di nuovi generi e stili
musicali, è stato a New Orleans, dove ha suonato con Ellis Marsalis, Jason Marsalis, Thadeus Richard, Bob Franch, Maurice Brown e
con molti altri importanti musicisti del luogo
ricevendo, contemporaneamente, delle speciali
lezioni da Alvin Batiste.
Nel 2004 ha vinto, a Londra, la Third World
Saxophone Competition organizzata dalla
White Foundation e la BBC Radio 3.
Nel 2005 lo Swing Journal, l’autorevole rivista giapponese di musica jazz, gli ha conferito
il New Star Award premio riservato ai talenti
stranieri emergenti e subito dopo, si è affermato nel Top Jazz, referendum della rivista italiana Musica Jazz, che lo ha riconosciuto miglior
nuovo talento dell’anno.
Ha suonato con grandissimi musicisti quali: Hank Jones, Cedar Walton, Dave Brubeck,
Mulgrew Miller, Ronnie Matthews, Jimmy
Cobb, Ben Riley, Ray Drummond, Reggie
Johnson, Doug Sides, Lewis Nash, James Williams, Joe Lovano, George Mraz, Joe Locke,
Adam Nussbaum, Enrico Rava, Gianni Basso,
Dado Moroni, Franco D’Andrea, Franco Cerri
e moltissimi altri Italiani ed Americani.
In Febbraio del 2006 Francesco ha conseguito il Diploma in Flauto Traverso presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali V. Bellini
di Catania.
Dal 2008 è direttore artistico del Vittoria
Jazz Festival a Vittoria, sua città natale.
Il 19 Gennaio del 2009 ha suonato a Washington DC durante i festeggiamenti in onore
del Presidente Barak Obama e del Martin Luther King Jr. day.
Il 17 luglio del 2009, Umbria Jazz lo ha no-
minato “ambasciatore della musica jazz italiana nel mondo. Nel 2012 ha arrangiato “Don’t
Stop” la musica di sottofondo dell’attuale spot
pubblicitario di ENI Station.
In Luglio del 2012, in occasione dei Giochi Olimpici, è stato invitato a esibirsi a Londra, presso la sede di Casa Italia, alla presenza
dell’Ambasciatore italiano a Londra e dei vertici del CONI.
In settembre 2012, durante una lunga permanenza negli stati Uniti, ha tenuto una serie
di masterclasses di sassofono alla UPenn, la
prestigiosa università di Filadelfia.
Nel mese di Giugno 2013, per volontà del
Ministero degli Esteri ed espressa scelta del
Console Generale di Philadelphia, in collaborazione con il Segretario di Stato Americano
John Kerry, Francesco è stato scelto per rappresentare l’Italia per suonare nell’ambito dei
festeggiamenti per l’anno della Cultura Italiana
negli Stati Uniti.
Mauro Schiavone, pianoforte
Pianista e compositore, nato nel 1975, inizia
a suonare precocemenete la chitarra, il pianoforte, il violino, a improvvisare e a comporre
musica da camera e per orchestra sinfonica.
All’età di dieci anni inizia i suoi studi di pianoforte al Conservatorio di Palermo e a dodici
accede al corso di composizione di Eliodoro
Sollima presso lo stesso istituto.
Mauro Schiavone è senza dubbio uno dei
più interessanti pianisti della scena nazionale,
molto noto in Italia e in Europa specie per aver
presenziato in numerosi contesti col gruppo
”Vinum de Cupa” da lui fondato nel 1994.
Diplomatosi in pianoforte a Palermo, in
seguito si è specializzato in composizione con
Eliodoro Sollima.
Da sideman, in numerose rassegne e Jazz
Festivals, ha collaborato con Dave Liebman,
Dusko Gojkovich, Eliot Zigmund, Jack
Walrath, Fabrizio Bosso, etc . Inoltre, insieme
all’”Orchestra Jazz Siciliana” ha avuto modo
di accompagnare calibri come Michael Torke,
Michael Mantler, Toots Thielemans, Diane
Mauro Schiavone
Schuur, Arturo Sandoval, Bob Mintzer e Jack
Walrath.
Con gli Accabbanna (progetto di Olivia Sellerio e Piero Leveratto) ha suonato ad Umbria
jazz, Siena Jazz, Montreal Jazz Festival, Baku
Jazz festival, Festival Internacional Jazz Barcellona e in numerose altre rassegne.
Nell’agosto del 2006 ha vinto, insieme all’
Hector Mann Music Crew (M. Schiavone, F.
Guaiana, M. Bonarius), il 1° premio al V festival del cinema muto musicato dal vivo “Strade
del Cinema 2006”.
Il suo ultimissimo lavoro discografico,
”UFO”, ha ottenuto ottimi apprezzamenti
dalla critica nazionale e da riviste specializzate quali Musica Jazz, Jazz Magazine, jazz it.
etc.. Schiavone vanta una nutrita discografia e
ha inciso, tra gli altri, con l’Orchesta Musica
Contemporanea di Palermo, Zephir Ensemble,
Diane Schuur, Bonanova, Claudio Lo Cascio
e, naturalmente, con “Vinum de Cupa”.
Attualmente si dedica costantemente alla
composizione e all’arrangiamento per organici
strumentali di vario genere ed è docente di pianoforte jazz presso il Conservatorio di Palermo.
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NUOVO TEATRO SOCIALE - Fasano
Le domeniche in musica
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4
DOMENICA_MAGGIO
2014
QUARTETTO DI SASSOFONI “ACCADEMIA”
sax soprano Gaetano Di Bacco
sax alto Enzo Filippetti
sax tenore Giuseppe Berardini
sax baritono Fabrizio Paoletti
Con oltre 1200 concerti in tutto il mondo è considerato tra le formazioni da camera
più interessanti a livello internazionale. Ha
tenuto più di 50 tournée in 24 Paesi (U.S.A.
Canada, Germania, Francia, Belgio, Austria, Spagna, Svizzera, Svezia, Finlandia,
Cecoslovacchia,Venezuela, Brasile, Giappone,
Malta, Grecia, Turchia, Ungheria, Croazia,
Slovenia, Polonia, Lituania, Marocco, Etiopia,
Romania, Corea del Sud e Olanda). Si è esibito in sedi prestigiose quali Mozarteum di Salisburgo, Conservatoire National Superieur de
Musique de Paris, Cappella Paolina al Quirinale, Teatro Lisinski di Zagabria,Teatro Teresa
Carreño di Caracas, Teatro dell’Opera di Maracay, Palau de La Musica di Valencia, Konzerthaus di Berna, Museo di Arte Contemporanea
di Barcellona.
Si è esibito per importanti istituzioni musicali italiane (Accademia Filarmonica di Bologna, Biennale di Venezia, Festival Taormina
Arte, Filarmonica “Laudamo” di Messina, Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma,
Società dei Concerti “Barattelli” dell’Aquila,
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Programma
G. Gershwin Gershwin Medley
P. Iturralde Suite Ellenica
Kalamatianos, Funky,
Valse, Kritis
Gaetano Di Bacco
Enzo Filippetti
N. Ayoub Jazz Suite n. 1, 2, 3, 4
A. Romero Cuarteto Latinoamericano
para saxofones
Fandango, Serenata,
Chôro y Tango
T. Monk
P. Woods
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round Midnight
from “Swan lake”
Three Improvisations
For Sax Quartet
Fabrizio Paoletti
Giuseppe Berardini
Teatro Verdi di Trieste, Festival Pontino, Festival di “Musica Verticale” , Nuovi Spazi Musicali e Nuova Consonanza di Roma, Società
dei Concerti di La Spezia, Toronto Downtown
Jazz Festival, 1st European Jazz Festival di Atene….etc.).
Significative sono state le collaborazioni con
solisti di rilievo internazionale tra cui Claude
Delangle, Bruno Canino, Luisa Castellani, Jan
Van der Roost. Al Quartetto Accademia sono
state dedicate decine di composizioni da autori italiani, poi eseguite in tutto il mondo, tra
i quali: Ennio Morricone, Vittorio Fellegara,
Ada Gentile, Franco Mannino, Marco Di Bari.
Ha tenuto corsi, master class e conferenze
a San Francisco, Parigi (Conservatorie National Superieur de Musique), Slovenia, Turchia,
Venezuela e per i Corsi internazionali di Lanciano.
Il Quartetto di Sassofoni Accademia ha inciso dieci compact disc per Nuova Era, Dynamic, Edipan, Iktius, BMG-Ariola, Paganmusic
e Riverberi Sonori; un cd monografico su J.B.
Singelée con Bruno Canino al pianoforte per la
“Dynamic” e di recente pubblicazione (Dynamic 2013) un cd monografico su Eleuterio Lovreglio con prime registrazioni assolute. I componenti sono docenti di Sassofono nei Conservatori di Roma, L’Aquila, Pescara e Udine.
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DOMENICA_MAGGIO
2014
DUO VIOLINO - PIANOFORTE
violino Franco Mezzena
pianoforte Stefano Giavazzi
Franco Mezzena, violino
Franco Mezzena è nato a Trento e ha studiato con Salvatore Accardo. La sua attività
come solista ed in varie formazioni da camera,
lo vede presente nei più importanti teatri ed
ospite nei principali festivals di tutta Europa,
Giappone, Stati Uniti, Centro e Sud America.
Il 14 marzo 2010 ha ottenuto uno strepitoso
successo alla Carnegie Hall di New York interpretando il Concerto Op. 64 di Mendelssohn.
Ha suonato con celebri artisti ed è conosciuto in tutto il mondo per moltissimi CD e
DVD (più di 50) incisi per Wide Classique,
Dynamic, Ricordi, Symposium, Rivo Alto,
Nuova Era, E.M.S. Arcobaleno. Ha registrato
in prima mondiale, per l’etichetta Dynamic,
l’integrale dei 29 Concerti per violino e orchestra di G. B. Viotti.
Ha di recente completato, per l’etichetta
Wide Classique, l’incisione dell’opera completa per pianoforte e violino di L. van Beethoven (cofanetto di 4 CD) con il pianista Stefano
Giavazzi. Docente di Violino al Conservatorio
“N. Piccinni” di Bari è Direttore Artistico e
fondatore dell’Accademia Mezzogiorno Musicale che ha sede a Taranto.
Ha fondato la Viotti Chamber Orchestra di
cui è solista e direttore principale. Tiene corsi
di perfezionamento in tutto il mondo: Londra
(Royal College, Trinity College), Manchester
(Chetham’s School of Music), Hochschule
Mendelssohn di Lipsia, Conservatorio di Rotterdam, Tokyo (Università Ibaraki), Osaka,
ecc.
È attivo anche come direttore d’orchestra
(Orchestra Sinfonica di Lubiana, Orchestra del
Teatro Regio di Torino, Orchestra da Camera Milano Classica, ecc.). Suona su un violino
di Antonio Stradivari del 1695 e su strumenti
costruiti dal liutaio Giuseppe Leone di Ceglie
Messapica (Brindisi). E’ Direttore Artistico
della Divisione Musica Classica della Casa Discografica WIDE SOUND (WIDE CLASSIQUE Label).
Stefano Giavazzi, pianoforte
Stefano Giavazzi, illustre pianista mantovano, ha compiuto gli studi musicali presso
il Conservatorio di Musica di Mantova diplomandosi con il massimo dei voti e la lode.
Successivamente ha proseguito i suoi studi con
il M° Rinaldo Rossi. Si è perfezionato con J.
Micault, G. Sandor, J.Achucarro, B. Bloch, M.
Damerini, S. Perticaroli, e con Norbert Brainin
e il Trio di Trieste per la musica da camera.
Ha ottenuto numerosi premi in concorsi
pianistici. Tra i tanti spiccano il 1° premio al
Concorso Porrino di Cagliari, il 1° premio al
Concorso Internazionale Dasinamov, il 2° premio al Concorso Rendano di Roma, il 3° premio al Concorso Internazionale AMA Calabria
e il 3° premio al Concorso Martha del Vecchio
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Franco Mezzena
di Genova. Si è esibito per numerose associazioni musicali in Italia e all’estero.
Ha suonato con varie orchestre tra cui l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra di
Cagliari, la Filarmonica di Genova, l’Orchestra
Costantin Silvestri di Bucarest, l’Orchestra Filarmonica di Oradea, gli Archi Italiani e l’Orchestra della Radio di Pilsen con la quale si è
esibito alla Philarmonie di Monaco.
Ha effettuato registrazioni radiofoniche per
Radio 3 e per la Radio Slovena. Nel dicembre
2009 è uscito per l’etichetta Wide Classique
un cofanetto di quattro cd con l’esecuzione
dell’opera integrale per pianoforte e violino
di L. van Beethoven con il violinista Franco
Mezzena.
Insegna presso il Conservatorio di Musica di
Mantova. Fin dalla sua fondazione nel 1995 è
direttore artistico della Società della Musica di
Mantova. Nel biennio 2010/11 è stato membro della Commissione Musica presso il Ministero dei Beni Culturali, sezione Spettacolo
dal vivo.
Programma
Antonin Dvoràk Sonatina in sol maggiore
per violino e pianoforte,
op. 100
Allegro risoluto
Larghetto
Scherzo:
Molto vivace – Trio
Finale: Allegro
Maurice Ravel
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Tzigane per violino
e pianoforte
Stefano Giavazzi
L. Van Beethoven Sonata per pianoforte
e violino
op. 24 “La Primavera”
Allegro Adagio molto espressivo
Scherzo. Allegro molto
Rondò. Allegro
ma non troppo
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DOMENICA_MAGGIO
2014
QUADRI DI COLORE
flauto Luisa Sello
... Ute Lemper del flauto, con presenza scenica
importante ed elegante insieme.
(Il Tempo – G.P.) 2001
... con lei on stage sono salite una presenza e
un carisma a dir poco ammalianti... ascoltarla
è stato come un lungo brivido, fisico ma anche
mentale...
(Il Messaggero Veneto – M.DC.) 2007
Luisa Sello, flautista internazionale ed artista eclettica, propone uno spettacolo evocativo
espresso dal suono che si trasfigura in parola e
poesia.
“Quadri di colore” esprime un personale
percorso artistico aperto a diverse forme d’arte,
e da lei generato come autrice di testi, interprete musicale e regista.
Luisa Sello, flauto
Ambasciatrice della musica e della cultura
italiana, artista sostenuta dal Ministero Italiano
degli Affari Esteri e dal Ministero dei Beni Culturali, Luisa Sello è una delle personalità più
sorprendenti dell’arte contemporanea.
Un’artista unica, una musicista dall’eccezionale versatilità e dal carisma ammaliante, che riesce
ad arrivare dentro l’anima di chi la ascolta, lasciando un’emozione difficile da dimenticare. (Altromolise, Il Mattino di Bolzano, ABC Madrid,
General Anzeiger Bonn, Messaggero Veneto).
Flautista raffinata, interprete applaudita
della musica colta, è una musicista completa,
un’artista che ha vinto premi letterari di poesia e pubblicato saggi sul rapporto tra musica
e letteratura. Il suo repertorio abbraccia diver-
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se epoche e forme d’arte, in un percorso da lei
ideato come esecutrice, autrice e regista, riscontrando consensi unanimi per ‘classe, eleganza,
presenza, talento, emozione’.
Ospite abituale di Wiener Symphoniker,
Miami Great Symphony Orchestra, Salzburger
Krammerorchester, I Virtuosi Italiani ha collaborato con l’Orchestra del Teatro alla Scala di
Milano sotto la direzione di Riccardo Muti e
tiene da anni concerti solistici in tutta Europa,
in Asia, in Russia e nelle Americhe.
Diplomatasi giovanissima nella sua città
(Udine), ha perfezionato i suoi studi flautistici a Parigi con Raymond Guiot, all’Accademia
Chigiana di Siena con Severino Gazzelloni, e
all’Académie Internationale de Nice con Alain
Marion.
PhD in Art Performasnce all’Università
di Bratislava e PhD in Letterature Comparate all’Università di Udine, è laureata anche in
Lingue per la Comunicazione Internazionale e
in Letterature Moderne.
Titolare della cattedra di flauto al Conservatorio di Trieste e professore ospite all’Università di Vienna e Graz, tiene corsi di perfezionamento presso le Università di Koln, Mosca,
Madrid, Miami, Pechino, Shanghai e Buenos
Aires. Incide per l’etichetta Stradivarius, una
delle eccellenze discografiche europee, e per la
Millennium di Pechino.
I colori dell’Arte sono i colori dell’Anima.
Non si possono vedere ma sono dentro di noi,
forti, decisi, a volte timidi e impauriti, ma veri.
Cinque colori, cinque quadri di vita, sono gli
elementi di un pentagramma immaginato; con
essi ho voluto creare un cerchio di energia, al centro del quale ognuno può trovare sé stesso e le sue
emozioni.
Luisa Sello
Programma
Color Rubino - ARTE
Color Smeraldo – VITA
Johann Sebastian Bach
Cecile Chaminade Pièce romantique
Partita in la minore BWV 1013
Le tue mani mamma (versi)
(Allemande, Corrente, Sarabanda, Bourée Anglaise)
Violeta Parra Gracias a la vida
Rainer Bischof Erbarme Dich
Astor Piazzolla Due studi tanghistici per flauto solo
Siciliano sulla Passione secondo San Matteo (2005)
Parole (versi)
Color Ambra - DOLORE E PACE
Mentre di Enzo Santese
Color Ametista - AMORE
Claude Debussy Syrinx
Heitor Villa - Lobos Bachiana Brasileira Flora
Johann Sebastian Bach Bourèe Un bruno pensiero
dalla commedia di Gabriel Mourey ‘Psychè’
Carla Magnan Voci per flauto parlante e sonante
Color del Trifoglio - ALLEGRIA
sul testo ‘Voce’ di Donatella Bisutti
Gioacchino Rossini cavatina dal ‘Barbiere di Siviglia’
Alla maniera versi di Giuseppe Ramires
W. A. Mozart/Hoffmeister Aria dal ‘Flauto magico’
Robert Burns ‘Green grow the Rashes, O’
Sonia Bo L’arbitro, il merlo, il vaporetto che va a
Giuseppe Verdi Fantasia sulla Traviata
Ischia per flauto parlante - Filastrocca dell’allegria
(elaborata da Raffaello Galli 1824-1889)
Giuseppe Verdi Libiamo nei lieti calici
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ABBONAMENTI
Ordinario
per 14 spettacoli
€150,00
Ridotto (studenti)
per 14 spettacoli
€100,00
BIGLIETTI
Singolo spettacolo
per 14 spettacoli
Ridotto* (per studenti e allievi del Conservatorio)
€ 25,00 - 50,00
€10,00
* esclusi gli spettacoli di Max Gazzè e di Massimo Ranieri
Per informazioni e box office:
FASANOMUSICA - Viale Belvedere, 1 - 72010 Selva di Fasano (BR)
Tel. e Fax 080.4331092
www.fasanomusica.it · [email protected]
TEATRO KENNEDY - Fasano - Tel. 080.4413150
FELTRINELLI - Bari - Tel. 080.5240464
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SELVA DI FASANO
Viale Toledo, 13 • Tel./Fax 080.4331157
Fasano (BR) - Corso Garibaldi, 19 - Tel. 080.4413610
www.cedrogioielleria.it
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Zona Industriale - Via dell’Agricoltura, 63/65
Tel. e fax 080.4426690 - cell. 327.3411872
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