Capitolo 8 L`intermediazione mobiliare

Economia degli intermediari finanziari
Loris Nadotti, Claudio Porzio, Daniele Previati
Copyright © 2010 – The McGraw-Hill Companies srl
Capitolo 8 L’intermediazione mobiliare
Esercizi di fine capitolo
1) In base al mutuo riconoscimento le imprese di investimento:
a) possono prestare nel territorio comunitario le attività per le quali hanno ricevuto
l’autorizzazione nel Paese di origine;
b) sono sottoposte alla vigilanza delle autorità del Paese di origine;
c) devono rispettare le regole di correttezza vigenti nel Paese comunitario in cui operano,
anche se diverso da quello di origine;
d) devono rispettare le regole di adeguatezza patrimoniale del Paese comunitario in cui
operano, anche se diverso da quello di origine.
Risposta esatta a)
Il principio del mutuo riconoscimento consente alle imprese di investimento di operare in
ambito comunitario in forza dell’autorizzazione ottenuta nel Paese di origine e limitatamente
alle attività per le quali sono state autorizzate. È invece il principio dell’home country control a
stabilire che la vigilanza sulle imprese di investimento spetti alle autorità del Paese di origine,
ferma comunque l’osservanza delle regole di correttezza vigenti nei Paesi in cui si opera.
2) Tra le principali novità apportate dalla direttiva MiFID (2004/39/CE) alla disciplina della
prestazione di servizi e attività di investimento si trova:
a) l’attenuazione della concorrenza tra i sistemi di negoziazione degli ordini (trading
venues);
b) l’alleggerimento degli obblighi di trasparenza degli intermediari nei confronti della
clientela;
c) il rafforzamento degli obblighi di trasparenza e correttezza degli intermediari nei
confronti della clientela;
d) l’introduzione del passaporto europeo per le società di gestione armonizzate.
Risposta esatta c)
Attraverso la MiFID, il legislatore comunitario ha armonizzato e rafforzato gli obblighi di
informazione e correttezza degli intermediari nella prestazione dei servizi di investimento.
3) Il Testo Unico della Finanza, nel disciplinare la prestazione dei servizi e delle attività di
investimento, affida alla competenza della Consob:
a) la tutela della stabilità patrimoniale delle imprese di investimento;
b) la tutela del risparmio in tutte le sue forme;
c) la vigilanza sulla trasparenza e correttezza dei comportamenti dei soggetti abilitati;
d) il rilascio dell’autorizzazione alle banche per la prestazione di servizi di investimento.
Risposta esatta c)
La ripartizione di competenze per l’azione delle autorità di controllo stabilita dal Testo Unico
della Finanza prevede l’attribuzione alla Consob della competenza in materia di trasparenza e
correttezza dei comportamenti dei soggetti abilitati. La Banca d’Italia è invece competente per
i profili di stabilità patrimoniale e contenimento del rischio.
4) L’emanazione della regolamentazione secondaria in materia di requisiti organizzativi e di
controllo interno che i soggetti abilitati alla prestazione di servizi e attività di investimento
devono rispettare compete:
a) alla Consob;
b) alla Banca d’Italia;
c) al Ministro dell’Economia e delle Finanze;
d) congiuntamente a Banca d’Italia e Consob.
Risposta esatta d)
La definizione dei requisiti generali di organizzazione e di controllo interno degli intermediari è
tra le materie sottoposte alla competenza regolamentare congiunta di Banca d’Italia e Consob
ai sensi dell’art. 6, comma 2-bis del TUF.
5) Il market maker non:
a) basa i propri guadagni sullo scarto tra prezzo bid e prezzo ask;
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b) si impegna in via continuativa a negoziare determinati titoli, a condizioni definite, sia in
acquisto sia in vendita, in contropartita diretta di chiunque, sul secondario, si dichiari
disponibile a chiudere l’operazione;
c) mette in contatto, spontaneamente o su incarico di una o più parti, senza vincolo di
collaborazione, di dipendenza o mandato di rappresentanza, due o più investitori
interessati ad una transazione;
d) si propone come controparte in transazioni che hanno ad oggetto strumenti finanziari.
Risposta esatta c)
È il mediatore, non il market maker, ad occuparsi di mettere in contatto, spontaneamente o su
incarico di una o più parti, senza vincolo di collaborazione, di dipendenza o mandato di
rappresentanza, due o più investitori interessati ad una transazione.
6) La gestione di sistemi multilaterali di negoziazione:
a) è un servizio che non viene prestato “direttamente” a favore dei risparmiatori, ma
predispone sedi di negoziazione che l’intermediario negoziatore utilizza al fine di
conseguire la best execution per il cliente;
b) consiste nella raccolta delle adesioni ad un’offerta pubblica di sottoscrizione;
c) richiede l’organizzazione di un sindacato di puro collocamento;
d) è un servizio che può essere prestato da una società di gestione del risparmio.
Risposta esatta a)
La gestione di sistemi multilaterali di negoziazione predispone sedi di negoziazione che
l’intermediario negoziatore utilizza al fine di conseguire la best execution per il cliente. È un
servizio di investimento riservato a società di gestione di mercati regolamentati, imprese di
investimento e banche.
7) I sindacati di assunzione a fermo:
a) assicurano all’impresa il collocamento integrale dell’offerta attraverso l’accollo eventuale
dell’invenduto;
b) non prevedono alcuna garanzia del collocamento integrale dei titoli;
c) prevedono che tutti i titoli offerti siano sottoscritti o acquistati dai membri del consorzio
ad un prezzo concordato prima che la fase distributiva inizi;
d) si occupano solo di IPO.
Risposta esatta c)
I sindacati che assicurano all’impresa il collocamento integrale dell’offerta sono detti “di
collocamento e garanzia” e “di assunzione a fermo”. Nei sindacati di assunzione a fermo la
garanzia agisce secondo un particolare meccanismo: i titoli sono tutti sottoscritti o acquistati
dai membri del consorzio ad un prezzo concordato, prima che la fase distributiva inizi, e non in
via residuale per il solo ammontare rimasto invenduto a fine collocamento come invece accade
nei sindacati di collocamento e garanzia.
8) La gestione individuale…:
a) proprio perché aggrega diverse disponibilità, offre di solito all’intermediario maggiori
opportunità di diversificazione;
b) si limita a ricevere e trasmettere, al negoziatore, ordini d’acquisto o di vendita
provenienti dalla clientela;
c) proprio perché svolta su mandato di un singolo, presenta il vantaggio della
personalizzazione;
d) di solito offre un margine maggiore di discrezionalità al gestore.
Risposta esatta c)
Per servizio di gestione individuale si intende la gestione di disponibilità finanziarie di un
singolo investitore. Proprio perché svolta su mandato di un singolo, presenta il vantaggio della
personalizzazione: consente, infatti, all’intermediario di confezionare un portafoglio che
rispecchi maggiormente le esigenze dell’unico titolare dei fondi; opportunità che
evidentemente non è concessa al gestore collettivo, impegnato a realizzare una combinazione
di asset che possa risultare accettabile per i diversi investitori titolari del patrimonio, nei limiti
di omogeneità dei loro obiettivi di investimento.
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9) Un fondo comune di investimento aperto non può investire:
a) più del 7% del totale delle attività in strumenti finanziari non quotati;
b) in beni immobili e crediti;
c) in azioni dei Paesi emergenti in misura superiore al 4% del totale delle attività;
d) in titoli di Stato.
Risposta esatta b)
La maggiore esposizione dei fondi aperti al rischio di illiquidità giustifica l’imposizione di un
tetto all’investimento in attività più difficilmente alienabili. Conseguentemente è stato
consentito di investire in strumenti finanziari quotati solo entro il limite del 10% del totale delle
attività. È stato inoltre precluso l’investimento in beni immobili e crediti.
10) Le commissioni di switch:
a) vengono addebitate all’investitore qualora decida di sottoscrivere una polizza di
assicurazione offerta dalla Sgr;
b) sono oneri a carico del patrimonio del fondo;
c) sono addebitate al momento del rimborso dalla Sgr che trattiene una parte della somma
da liquidare. Spesso sono proposte in luogo di quelle di entrata e nell’ipotesi in cui si
disinvesta prima di un certo periodo;
d) vengono addebitate all’investitore qualora decida di trasferire i risparmi da un fondo ad
un altro gestito dalla stessa Sgr.
Risposta esatta d)
Le commissioni di switch non rappresentano oneri a carico del patrimonio del fondo e vengono
addebitate all’investitore qualora decida di trasferire i propri risparmi da un OICR ad un altro
gestito dalla stessa Sgr. Sono invece le commissioni di uscita ad essere addebitate al momento
del rimborso.
11) Le SIM dealer o underwriter…:
a) al passivo presentano in prevalenza mezzi propri;
b) assumono posizioni in proprio e presentano all’attivo un portafoglio titoli di proprietà,
che genera periodicamente ricavi da dividendi ed interessi cedolari. Al contempo, i
risultati delle operazioni di negoziazione alimentano, nel conto economico, la voce
profitti (perdite) da operazioni finanziarie;
c) sono esposte più che altro al rischio di mancata copertura dei costi fissi necessari al
funzionamento della struttura aziendale (cosiddetto rischio operativo);
d) non assumono posizioni in proprio ed i principali fattori produttivi sono il personale, le
attrezzature informatiche e telematiche per la raccolta e la trasmissione di ordini e per
l’elaborazione di strategie di investimento, gli immobili strumentali all’esercizio
dell’attività.
Risposta esatta b)
La struttura di bilancio delle Sim rispecchia inevitabilmente la gamma dei servizi erogati. Le
Sim di servizio non assumono posizioni in proprio. Lo stato patrimoniale presenta all’attivo
immobilizzazioni materiali ed investimenti in capitale circolante: soprattutto liquidità generata
dall’incasso delle commissioni e destinata a finanziare parte dei costi operativi, quali le spese
per l’organico, la manutenzione. La struttura del conto economico mette in luce come le Sim di
servizio siano esposte più che altro al rischio operativo. Le Sim che si occupano, invece, di
dealing e di underwriting assumono posizioni in proprio e basano i loro guadagni sulla
negoziazione del portafoglio di proprietà e sullo scarto tra prezzo bid e prezzo ask.
12) Per le Sgr…:
a) i risultati delle operazioni di negoziazione sono la principale fonte di ricavo e
alimentano, nel conto economico, la voce profitti (perdite) da operazioni finanziarie;
b) la principale attività consiste nel custodire gli strumenti finanziari e le disponibilità
liquide dei fondi che gestiscono;
c) l’attività caratteristica riguarda l’organizzare di sindacati di assunzione a fermo;
d) tra le voci di costo tipiche, ritroviamo le commissioni passive, che remunerano il canale
distributivo.
Risposta esatta d)
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Le commissioni attive sono la prima fonte di ricavo, incassate a fronte della gestione di
portafogli, della performance ottenuta e dell’accesso ai fondi gestiti dalla Sgr. Tra le principali
voci di costo vi sono, invece, le commissioni passive, che remunerano il canale distributivo, di
solito banche, alle quali viene retrocessa una parte delle commissioni incassate a carico dei
fondi gestiti e dei sottoscrittori.
13) L’attività di private equity è finalizzata a:
a) conseguire il controllo dell’impresa partecipata in modo da disporre di tutte le leve
necessarie ad avviare il processo di valorizzazione necessario per ottenere in sede di
dismissione elevate plusvalenze;
b) apportare risorse finanziarie e assistere il management dell’impresa partecipata in
modo da valorizzare l’azienda partecipata e ottenere in sede di dismissione elevate
plusvalenze;
c) apportare risorse finanziarie a titolo di capitale di rischio per la realizzazione di
investimenti mirati ad accrescere il valore dell’azienda partecipata;
d) apportare risorse finanziarie alle piccole e medie imprese a titolo di capitale di debito.
Risposta esatta b)
Nell’ambito delle operazioni di private equity l’intervento delle banca di investimento è
finalizzato a valorizzare l’impresa partecipata nel giro di 4-5 anni in modo ottenere in sede di
dismissione elevate plusvalenze. A tal fine il supporto della banca non è circoscritto all’apporto
di capitale di rischio, essendo finalizzato anche a supportare il management, attraverso
l’apporto di know how imprenditoriale e network relazionali con fornitori, clienti ed istituzioni
finanziarie.
14) Le banche di investimento:
a) svolgono esclusivamente l’attività di assunzione di partecipazioni;
b) sono specializzate nell’erogazione dei servizi di investimento;
c) svolgono, generalmente, sia attività di merchant banking che di corporate finance;
d) svolgono l’attività di merchant banking, ma non di corporate finance.
Risposta esatta c)
Le banche di investimento generalmente svolgono una serie di attività orientate all’offerta alle
imprese di servizi avanzati e innovativi indirizzati a soddisfare esigenze finanziarie complesse.
Tali attività comprendono le due aree d’affari del merchant banking e del corporate finance.
15) Alla formazione del margine di intermediazione delle banche di investimento concorrono:
a) il margine di interesse;
b) il margine commissionale;
c) il margine di plusvalenze;
d) il margine di plusvalenze e il margine commissionale.
Risposta esatta d)
Il margine di plusvalenze, che rappresenta il risultato dell’attività di merchant banking,
costituisce per le banche di investimento un’importante componente reddituale. Alla
formazione del margine di intermediazione concorre anche il margine commissionale, cioè il
risultato dell’attività di corporate finance, costituito principalmente dalle provvigioni che
l’intermediario percepisce come corrispettivo dell’erogazione dei servizi di consulenza alla
clientela corporate.
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