La memoria
Processo cognitivo grazie al quale conserviamo e rievochiamo
le informazioni apprese.
Topics della lezione precedente
• Che cos’è l’attenzione?
• L’attenzione selettiva
• L’attenzione divisa
• L’attenzione sostenuta
• Aree neurali
Overview: Lezione V
• I sistemi di memoria
• Come funziona la memoria
• Correlati neurali della memoria
L’elaborazione delle informazioni
• L’informazione è recepita dagli organi di senso
(trasduzione sensoriale)
• Selezione dell’informazione (attenzione)
• L’informazione viene immagazzinata in memoria
L’Attenzione
• Capacità di selezionare una o più fonti di stimolazione esterna in presenza
di informazioni in competizione per dedicarsi con maggiore efficacia
all’elaborazione dell’informazione rilevante per i nostri scopi del momento e
tralasciare quella non rilevante.
L’ Attenzione è il filtro della percezione
cosciente
• Non tutta l’informazione esterna è sottoposta al processo di analisi
necessario per essere confrontata con una traccia in memoria ed essere
identificata solo una parte dell’informazione che ha attivato i sistemi
sensoriali è elaborata dai sistemi cognitivi.
L’ATTENZIONE agisce
input
Percezione
Memoria a
lungo
termine
Memoria a
breve termine
Percetto
output
Parola
Immagine
Azione
Modello di Atkinson e Schiffrin (1968)
• Le informazioni vengono dapprima depositate nella memoria sensoriale.
• Gli stimoli sono selezionati dai processi dell’attenzione possono entrare nel
magazzino della memoria breve termine (MBT)
• Dalla MBT possono essere trasferiti alla memoria a lungo termine (MLT), se
vengono consolidati dalla Ripetizione.
Perdita di informazione = interferenze
Le interferenze possono essere di natura
• esterna (presenza di fattori di disturbo, eccessivo carico di
lavoro, …)
• interna (scelta errata delle strategie di codifica, interferenza del
materiale appreso in precedenza)
Se l’apprendimento si svolge in condizioni ottimali, la
rievocazione sarà molto simile all’oggetto di
apprendimento, in caso contrario si assisterà ad una
perdita , più o meno consistente di informazione!
Modello di Atkinson e Schiffrin (1968)
Reiterazione
Input
Memoria
Sensoriale
Attenzione
Memoria a
breve termine
Informazione perduta
per decadimento o
interferenza
Codifica
Recupero
Memoria a
lungo termine
Sistemi di memoria
• Memoria Sensoriale
- capacità illimitata
- decadenza a brevissimo termine (<1 secondo)
- altamente specifica per materiale percettivo
• Memoria a Breve termine
- capacità limitata (7±2 unità)
- persistenza di alcuni secondi
- relativamente specifica per il materiale
• Memoria a Lungo Termine
- capacità illimitata
- durata illimitata
- aspecifica
La memoria sensoriale
E’ specifica per ciascuna modalità sensoriale
• Memoria iconica: input visivi, durata < 250 ms
• Memoria ecoica: input uditivi, durata < 2 sec
Ha una Capacità elevata!!!
Esperimento di Sperling (1960)
• Resoconto totale – nominare tutte le lettere.
- I soggetti si ricordavano in media 4-5 lettere
• Resoconto parziale - Rievocazione di una delle 3 righe (target) – segnale
acustico dopo matrice. La prestazione era la stessa a prescindere dalla riga.
L’intera matrice veniva immagazzinata!!! Ciò dimostra la capacità illimitata
della memoria sensoriale.
- La capacità di rievocazione diminuiva all’aumentare dell’intervallo tra
matrice e suono
La memoria a breve termine
Durata non superiore a 30 sec e capacità
limitata  La capacità della MBT viene
chiamata “span”
• Miller (1956) : The Magic number 7 ± 2
• Effetto recency
Il buffer di reiterazione
Effetti primacy e recency
La memoria di lavoro (Baddeley, 1986)
• Sistema adibito all’ elaborazione e al mantenimento dell’informazione
linguistica (loop articolatorio)
• Sistema responsabile dell’elaborazione e del mantenimento
dell’informazione visuo-spaziale (taccuino visuo-spaziale)
• I due sistemi sono controllati da un sistema dalle capacità attentive limitate
denominato esecutivo centrale.
Modello di Baddeley (1986)
Loop Fonologico
L’elaborazione
dell’info verbale
Esecutivo
Centrale
Taccuino visuospaziale
L’elaborazione
dell’info visuospaziale
Livelli di codifica dell’informazione
•
Craik & Lockhart (1972): esperimento con 3 condizioni di codifica dell’informazione
-Codifica incidentale: al soggetto non viene richiesto esplicitamente di memorizzare
le parole
Strutturale:
La parola è in minuscolo o maiuscolo?
Casa GATTO
Fonologico:
La parola contiene la lettera b?
Gabbia Cavallo
Semantico:
La parola indica un non-vivente?
Molletta Topo
• Il materiale viene ricordato meglio in
funzione delle profondità d codifica
Memoria a lungo termine
• Sistema non-unitario
- MEMORIA DICHIARATIVA: esplicita
- MEMORIA NON DICHIARATIVA: implicita
Memoria Dichiarativa
• Memoria episodica
• Memoria semantica
 Recupero conscio di fatti, eventi e
conoscenze
Memoria non dichiarativa
• Memoria procedurale
• Priming
 Recupero inconscio - procedurale
• Memoria procedurale  Mi ricordo come si suona il pianoforte
• Memoria episodica  Mi ricordo il mio primo saggio
• Memoria semantica  Cos’è il piano?
Processi
• Tre fasi:
- CODIFICA
- RITENZIONE
- RECUPERO
La codifica
•
•
E’ un processo con cui un’informazione viene acquisita e consolidata,
immagazzinata in memoria
E’ un processo intenzionale (volontario)
o
•
Incidentale (involontario)
Variabili che influenzano la codifica: l’ attenzione ed il livello di elaborazione
(profonda)
Il Recupero
• Accessibilità
• «ce l’ho sulla punta della lingua!!!»  fallimento del recupero,
l’informazione risulta quindi temporaneamente inaccessibile.
Il ricordo episodico
• Si riferisce a specifici eventi ed esperienze della vita di ciascuno (memoria
autobiografica)
•
La MEMORIA EPISODICA contiene informazioni spazio-temporali che
definiscono dove e quando il sistema ha acquisito la nuova informazione.
• Tulving 1972
Insieme dei ricordi relativi a specifici episodi
 Memoria della testimonianza
Memoria episodica
•
Memoria autobiografica  Si riferisce comunemente al ricordo di informazioni
legati al se’
•
Neisser (1986) ricordi di eventi sperimentati personalmente  Riproduzione fedele
di eventi vissuti
•
•
Ricostruzioni operate a partire da frammenti di ricordi e da racconti degli altri
integrate con le nostre conoscenze generali
Reminescenza di avvenimenti emotivamente e socialmente rilevanti “memoria di
eventi remoti”
Flashbulb memory
Memoria Prospettica
•
Sistema di memoria proiettata nel futuro, riguarda realizzazione di piani d’azione o
di intenzioni nel futuro.
• Memoria per eventi futuri
1. formazione delle intenzioni
2. ricordare cosa fare
3. ricordare quando farlo
4. ricordare di compiere l’azione
5. compiere l’azione in modo stabilito
Memoria semantica
• Si riferisce alle nostre “conoscenze generali sul mondo” (Tulving, 1972)
• Comprende le conoscenze relative a fatti, persone, concetti, significati delle
parole, regole e simboli
• Rappresentazione e organizzazione delle conoscenze
• Enciclopedia mentale
• Svincolata dai riferimenti spazio-temporali (non ci ricordiamo le circostanze
in cui abbiamo appreso il materiale).
- Culturalmente condivisa.
- Comprende anche le conoscenze non verbali, come ad esempio l’aspetto di
un oggetto.
- Può essere selettivamente danneggiata
- Come viene testata?
- Compiti di fluenza verbale
- Compiti di descrizione di oggetti
Organizzazione delle conoscenze
La memoria semantica costituisce il repertorio
di concetti posseduti da ciascuna persona.
E’ la base di conoscenze che ci permette di
agire in modo funzionale nel mondo.
Tali conoscenze sono create a partire dal
mondo sensoriale, attraverso l’esperienza, sia
diretta sia mediata dal linguaggio e sono
rappresentate in un formato che ne permette
l’uso sia nel riconoscimento sia nella
produzione.
Le conoscenze sono organizzate in modo tale
da riflettere le relazioni che esistono tra
concetti ciascun concetto sarà
semanticamente legato ad un certo numero di
concetti
• Processi di categorizzazione: capacità di classificare e rappresentare
elementi in classi.
• Le categorie hanno un ruolo nel principio di organizzazione che struttura il
sistema di conoscenze
• Categorizzazione è un meccanismo mentale che permette di dare origine a
insiemi più o meno ampi di elementi sulla base di uno o più principi di
organizzazione
• La struttura gerarchica delle categorie (Eleanor Rosch)
Memoria procedurale
•
È la memoria relativa a procedure, schemi di azione, sequenze comportamentali “come si
fanno certe attività”
- Abilità motorie (es. andare in bicicletta…)
- Abilità complesse (es. suonare il violino)
- Sequenze comportamentali quotidiane e ripetitive
• Complesse sequenze comportamentali “scripts” o copioni (Shank e Abelson, 1977) 
“come ci si comporta” (es. cenare al ristorante)
• Le procedure sono state apprese in passato in modo esplicito ma poi vengono utilizzate in
modo automatico ed implicito.
Memoria implicita
• L’essere influenzati da un’esperienza passata senza avere la consapevolezza
di ricordare.
• Priming  consiste nell’effetto di facilitazione e preattivazione che
esperienze precedenti hanno su esperienze successive.
• Questo effetto non deriva da una memoria esplicita dell’esperienza
precedente
Aree neurali
Strutture del lobo temporale mediale
• Memoria semantica  ippocampo: integrazione dei vari ricordi,
immagazzinati in diverse regioni della corteccia
• Memoria autobiografica  corteccia frontale
• Memoria procedurale  gangli della base, cervelletto
L’amigdala
• Interfaccia fra emozione & memoria
– Importante per associazioni stimolo-paura
– Importante per associazioni in relazione al contesto
– Importante per associazione stimolo-premio
ERGONOMIA COGNITIVA
Apprendere e usare un sito
• Apprendere = intuitivo
• L’utente deve essere nella condizione di usare un sito fin dalla sua prima
visita, ciò permette all’utente stesso di concentrarsi sul compito piuttosto
che sullo strumento
ERGONOMIA COGNITIVA
L’affordance ed il mapping
• Un’interfaccia deve presentare buona affordance e/o un buon mapping
naturale
• Quando si è appreso come funziona un’interfaccia (relazioni esistenti tra gli
elementi, strutturazione interna, ecc.) si tornerà più volentieri a riutilizzarla
e magari si potrà usare questa conoscenza per navigare su altri siti.
ERGONOMIA COGNITIVA
La consistenza
•
Il termine consistenza significa mantenere invariato il linguaggio, gli effetti, la
grafica, le metafore, ecc.
La consistenza interna si ha quando gli elementi rimangono invariati all’interno di
tutto il sito: aumenta la prevedibilità del sito e la tendenza a riutilizzare il sito stesso.
La consistenza esterna pone l’utente nella condizione di riutilizzare le precedenti
conoscenze di navigazione in siti diversi senza la necessità di un nuovo
apprendimento (ad esempio: uso di colori standard per i link, tipo colore blu per i link
nuovi e viola per link già esplorati).
ERGONOMIA COGNITIVA
Artefatti cognitivi: le rappresentazioni e i
concetti
• Gli artefatti cognitivi supportano le rappresentazioni mentali permettendo
di lavorare con idee e concetti.
• L’interazione con gli artefatti si basa sul modello mentale che il soggetto si
fa dell’artefatto stesso; per questo è importante che sia esplicitato il
corretto modello di funzionamento dell’artefatto stesso
ERGONOMIA COGNITIVA
Gli artefatti
•
•
Artefatti superficiali: tutta l’informazione è visibile
Artefatti interni: una parte dell’informazione resta nascosta all’utente (caso delle
interfacce web).
In questo caso il progettista deve scegliere quali aspetti rappresentare e quali siano le
rappresentazioni migliori (ovvero più intuitive), che contengono maggiori informazioni per
l’utilizzo e aiutano nella costruzione di un modello mentale di interazione.
ERGONOMIA COGNITIVA
Artefatti cognitivi: le rappresentazioni e i concetti
•
•
•
L’impiego di rappresentazioni e
strutture gerarchiche isomorfe al
mapping naturale aiutano l’utente
nella navigazione perché facilitano
la comprensione della struttura
organizzativa del sito stesso
(mappa mentale = mappa del sito)
Le rappresentazioni analogiche
sono intuitive e facili da utilizzare,
quelle proposizionali invece
richiedono una maggiore
elaborazione cognitiva.
Le rappresentazioni analogiche
sono metafore potenti che
implicano il pensiero per analogia.
Informazione
condensata in
rappresentazioni visive
ERGONOMIA COGNITIVA
• Anche spiegazioni
concettualmente più complesse
possono essere rappresentate
con ausilio di rappresentazioni
analogiche che implicano un
minor carico di lavoro per la
working memory.
ERGONOMIA COGNITIVA
ERGONOMIA COGNITIVA
Usare storie visive per rappresentare…
• Impiego di un nuovo dispositivo
che localizza soldati feriti.
ERGONOMIA COGNITIVA
• Attraverso le metafore visive si
rappresentano i concetti e si
possono trasmettere molto
efficacemente anche le emozioni
ERGONOMIA COGNITIVA
Le rappresentazioni e i concetti:
organizzazione della memoria semantica
• Approccio degli attributi definitori:
I concetti sono definiti in base ad insiemi di attributi che sono necessari per
essere membri del concetto.
Categorie a confini netti
 Reti semantiche di Collins e Quillian (1969)
ERGONOMIA COGNITIVA
Le rappresentazioni e i concetti:
organizzazione della memoria semantica
• Teoria del prototipo
I concetti si raggruppano attorno a prototipi, che funzionano da “attrattori” e
costituiscono gli elementi più rappresentativi della categoria.
Categorie a confini sfumati.
 Studi di E. Rosch - Prototipo come media o come moda
ERGONOMIA COGNITIVA
Modello di Collins e Quillian (1969): le reti
semantiche
• le reti semantiche sono schemi gerarchici rappresentazionali di conoscenze
ove i nodi rappresentano i concetti e le linee le relazioni che intecorrono tra
essi.
ERGONOMIA COGNITIVA
Modello di Collins e Quillian (1969): le reti
semantiche
• Ai livelli più bassi si hanno i termini più specifici, ai livelli superiori i termini
più generici.
• Ogni concetto ha una serie di attributi associati al livello della gerarchia cui
si trova.
• I nodi subordinati ereditano gli attributi di quello superiori
• L’accesso alle proprietà per decidere se un elemento appartiene o no ad una
certa categoria avviene passando attraverso i nodi.
ERGONOMIA COGNITIVA
ERGONOMIA COGNITIVA
Categorie ad hoc di l. Barsalou (1982)
•
I concetti possono essere definiti in base a
proprietà diverse:
- Proprietà contesto indipendenti (CI)
-Proprietà contesto dipendenti (CD) che si
attivano e/o costruiscono solo in relazione a
contesti ed intenzioni rilevanti
ERGONOMIA COGNITIVA
Strutturazione delle informazioni sul web
• Modelli multipli di fruibilità: la Flessibilità
Una delle grandi potenzialità del web è quella di rendere potenzialmente
disponibili diversi modelli di fruizione. I motori di ricerca, ad esempio, offrono
la possibilità di ordinare i risultati di una ricerca in base alla salienza stimata, in
base alla data di pubblicazione, oppure raggruppati per sito di appartenenza.
In altre parole si dovrebbero ipotizzare organizzazioni che seguono una
“semantica ad hoc” (Barsalou).
ERGONOMIA COGNITIVA
Suggerimenti per la scrittura di testi per il web:
comprensibilità linguistica
•
Obiettivo: possibilità di comprendere il testo a colpo d’occhio
il titolo dovrebbe essere breve ed altamente informativo circa i reali contenuti
• Fondamentale uno stile che produca comprensione immediata e sintetica: stile giornalistico
anglosassone o “a piramide rovesciata”: si parte dalle conclusioni per poi scendere
gradualmente nei dettagli.
Ogni periodo dovrebbe essere breve e contenere un solo concetto
In generale i testi adatti al web dovrebbero essere molto brevi, riducendo anche del 50%
quello che va bene per un formato cartaceo.
Il linguaggio dovrebbe essere molto semplice e chiaro.