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LA CENTRALE IDROELETTRICA DI FENER
IL CONSORZIO DI BONIFICA PIAVE
Il Consorzio di Bonifica Piave è nato formalmente con provvedimento della Giunta regionale del
Veneto n° 1408 del 19 maggio 2009, in attuazione della legge di riordino dei Consorzi di Bonifica, la
n° 12 dell’8 maggio 2009, che ha ridotto il numero dei Consorzi veneti da 20 a 10.
Il Consorzio Piave è il risultato della fusione dei precedenti Consorzi “Pedemontano Brentella di
Pederobba”, “Destra Piave” e “Pedemontano Sinistra Piave” e copre praticamente tutta la parte non
montana della Provincia di Treviso (solo marginalmente è interessata la Provincia di Venezia) per una
superficie complessiva di 190.000 ha.
Su tale territorio il Consorzio si occupa, con 150 dipendenti, di irrigazione, di scolo delle acque, di
difesa idraulica e di produzione di energia.
Sotto il profilo geografico, il comprensorio del Consorzio comprende l’alta e media pianura veneta
centro orientale generata per lo più dal Piave, spingendosi fino alle prealpi venete a nord, al confine di
regione verso est, a ridosso della laguna di Venezia verso sud. Verso ovest il confine comprensoriale
ripercorre all’incirca la direttrice Treviso-Castelfranco e quindi il confine ovest della Provincia di
Treviso. La zona settentrionale del comprensorio è per lo più collinare. Carattere fondamentale della
morfologia è la presenza dell’alveo del Fiume Piave che taglia l’intero territorio trasversalmente da
nord ovest verso sud est.
Oltre al fiume Piave, notevole importanza, soprattutto per la sicurezza idraulica, rivestono, alla sua
sinistra, il fiume Livenza ed l’affluente Monticano, alla sua destra il fiume Sile (fiume prevalentemente
di risorgiva) ed il Muson dei Sassi (affluente del Brenta a Padova) che drena le colline Asolane e parte
del Massiccio del Grappa.
E’ il Piave che ha dato origine all’alta pianura alluvionale sulla quale assicurano l’acqua da
secoli e con finalità multiple i sistemi irrigui della Brentella in destra e delle Piaveselle in destra
e in sinistra Piave, sistemi resi affidabili e realmente produttivi con la costruzione dei bacini
montani.
L’attività più rilevante in alta pianura è l’irrigazione, estesa su 62.000 ha di terreni di cui 27.000
irrigati con il sistema della pluvirrigazione (parte a gravità e parte per sollevamento) ed i rimanenti
35.000 irrigati con il sistema a scorrimento (per solchi o a spianata). Nell’area a scorrimento
per 10.000 ha l’approvvigionamento alle aziende è ancora con canali in terra, per 25.000 con
canalette prefabbricate.
Per irrigare i 62.000 interessati, il Consorzio è titolare di derivazioni dal Piave (ora tutte in fase di
rinnovo) da un massimo estivo teorico di 78 m3/s (ora in pratica non più di 70 m3/s) ad un minimo
invernale di 38 m3/s, con benefici che vanno ben oltre i confini del comprensorio, garantendo
l’acqua al Sile ed ai corsi d’acqua scolanti in Laguna di Venezia (Dese, Zero, Marzenego).
L’attività più rilevante nella bassa pianura è quella della bonifica vera e propria di cui sono
testimoni 24 impianti idrovori costruiti a partire dall’inizio del secolo scorso, rinnovati e potenziati
in seguito per far fronte alle sempre maggiori esigenze di sicurezza idraulica. Le finalità irrigue
sono qui attuate prevalentemente con modalità di soccorso.
Complessivamente la rete irrigua gestita si estende per oltre 3600 km, quella di scolo per oltre
1800 km, la rete mista per oltre 1000 km.
Sulle derivazioni dal Piave fin dal XV secolo, date le considerevoli pendenze dei canali, è attiva
una consistente attività di produzione di energia per attivare mulini, magli, filande e, a partire
dagli inizi del secolo scorso, per produrre energia elettrica. Attualmente nella rete derivata dal
Piave a Fener sono attive 20 centrali consorziate (6.250 kW installati), di cui due consorziali per
850 kW, tra cui Fener appena attivata. Una terza centrale consorziale è in fase di attivazione
(400 kW) e altre minori sono in fase di appalto. Lungo la rete derivata dal Piave a Nervesa
sono in esercizio due centraline idroelettriche consorziali per complessivi 600 kW mentre è in
progetto una nuova centralina alla presa di Nervesa per circa 1.000 kW.
L’IMPIANTO IDROELETTRICO DI FENER
I lavori di realizzazione della centrale idroelettrica di Fener (BL), situata nell’ambito dei manufatti
di sbarramento e presa del canale Derivatore Brentella dal fiume Piave a Fener di Alano di
Piave (BL), hanno avuto inizio nel febbraio del 2009. Si tratta di un intervento molto atteso ed
assai importante per l’entità ed i benefici attesi, completamente finanziato dal Consorzio di
Bonifica Piave con risorse proprie, in parte derivanti da alienazione di immobili di proprietà, in
parte dall’accensione di un mutuo.
L’attuale opera di presa di Fener deriva dal Fiume Piave una portata massima di 35,8 m3/s e
minima di 16,2 m3/s, assicurando acqua a paesi e campagne dell’alta pianura Trevigiana, e fino
ad un massimo di 14 m3/s per conto dell’ENEL a fini idroelettrici, restituiti in Piave a Nervesa.
La derivazione ha luogo in destra idraulica del fiume, immediatamente a monte di una traversa
di sbarramento che consente di derivare in un apposito bacino di calma la portata concessa.
Nello stesso bacino confluisce la portata turbinata dalla Centrale ENEL di Quero e dallo stesso
bacino il canale Derivatore Brentella preleva a sua volta la portata di concessione.
L’idea della centrale risale al 2001 quando l’Autorità di Bacino, quale Ente preposto alle attività
di pianificazione del fiume Piave, ha individuato la portata di rispetto che il Consorzio è in ogni
caso obbligato a rilasciare come deflusso minimo di rispetto (DMR) presso l’opera di presa di
Fener. Tale portata, variabile nel corso dell’anno, veniva rilasciata in Piave a valle della traversa
di sbarramento attraverso l’apertura di una apposita paratoia. Attraverso tale paratoia veniva
scaricata, oltre al DMR, anche la portata in eccesso rispetto a quella convogliabile secondo
concessione tramite il canale Derivatore Brentella.
L’impianto idroelettrico di Fener, ora ultimato, utilizza il salto e la portata di scarico prima
smaltita tramite la paratoia di controllo sopra citata, producendo energia elettrica pulita (da
fonte rinnovabile).
La centrale è stata ricavata in seno al preesistente manufatto e deriva le acque dal bacino
di calma per utilizzarle nelle apparecchiature di produzione, installate in un apposito edificio
adiacente alla preesistente cabina di comando delle paratoie, oggi dismesse.
La portata derivata è turbinata da due macchine di tipo Kaplan (a elica) accoppiate ciascuna ad
un generatore sincrono a magneti permanenti, e viene successivamente restituita nell’alveo del
fiume Piave immediatamente a valle del preesistente scarico, passandovi sotto.
Di seguito si riassumono le caratteristiche salienti dell’opera:
La tipologia architettonica del nuovo edificio Centrale rispecchia quella generale degli edifici
presenti nel complesso dell’opera di presa del Canale Brentella.
Per la costruzione dell’impianto sono state necessarie le seguenti opere accessorie:
• un ponte sopra il Canale Brentella;
• una zona di parcheggio e di manovra dei mezzi necessari per i lavori;
• un secondo ponte sopra il canale di scarico per accedere alla centrale;
• una nuova “scala di risalita per i pesci”, che garantisce in modo più efficace dell’attuale la
continuità biologica del fiume, in accordo con la Provincia di Belluno.
I benefici dell’impianto di produzione idroelettrica si possono così sintetizzare:
• produzione di energia pulita sufficiente a soddisfare i consumi di 2.000 famiglie;
• miglioramento della continuità biologica del fiume;
• canoni per Regione/Provincia/Comune;
• riduzione dei costi irrigui (i nuovi impianti irrigui risparmiano acqua, ma consumano energia
per i sollevamenti).
Queste le date salienti dell’opera:
Figura 1 - Lo schema del nodo idraulico di Fener, dopo la realizzazione della centrale idroelettrica
Figura 2 - L’opera di presa di Fener vista dall’alto, con la posizione della centrale idroelettrica
Figura 3 - Il bacino di calma dell’opera di presa di Fener visto da nord, con la
posizione della centrale idroelettrica
Figura 4 - Il bacino di calma dell’opera di presa di Fener visto da nord durante l’asciutta
annuale e l’opera di sbarramento provvisionale per la costruzione della centrale
Figura 5 - Il bacino di calma dell’opera di presa di Fener visto da nord e l’opera di
sbarramento provvisionale per la costruzione della centrale, durante i lavori
Figura 6 - I lavori di realizzazione delle fondazioni profonde della centrale idroelettrica
Figura 7 – La posa dei panconi di monte ed il getto delle pareti laterali di monte
Figura 8 – La demolizione del muro provvisionale
Figura 9 – L’armo della platea di fondazione dell’edificio di centrale
Figura 10 – La casseratura e l’armo dei getti di seconda fase, in corrispondenza ai coni
di scarico delle turbine
Figura 11 – La casseratura delle chiocciole ed il montaggio dei distributori
Figura 12 – Il montaggio dei quadri elettrici e dei generatori
Figura 13 – La costruzione dell’edificio di centrale
Figura 14 – La centrale in fase di ultimazione, vista da monte
Figura 15 – La centrale in fase di ultimazione, vista da valle
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