Interessante sarà inserire opere musicali scritte su ordine dei comandanti tedeschi o dei Kapò nei Campi concentramento basti pensare alla c anzone di Treblinka Unter scharfuehrer del tedes co Franz Suchomel dal testo fortemente offensivo nei confronti degli Ebrei o la tristemente famosa Paloma di Iradier, suonata da un'orchestrina mentre gli Ebrei venivano condotti alle camere a gas. Tuttavia, in tali operazioni di largo raggio si è ritenuto di prescindere momentaneamente dai senz’altro legittimi giudizi morali, dando la precedenza alla documentazione storico-musicologica. D'altronde, senza il pur odioso criterio di imporre ai deportati la creazione di Canti da intonare dopo l'appello o al ritorno dai lavori forzati, non sarebbero nati autentici gioielli musicali come il celeberrimo Moor soldaten composto da Rudy Goguel a Börgemoor (tradotto in numerose lingue ed esportato in diversi Campi per via degli spostamenti stessi dei deportati), il Buchenwalder La gerlied di Hermann Leopoldi (che il Kapò Fritz Gruebau attribuì a se stesso) e le 3 Polonai se s Var sovienne di Szimon Lak s scritte su ordine di un Kapò ad Auschwitz. L’obiettivo collaterale al Ciclo discografico è creare un Archivio Unificato della Letteratura Musicale concentrazionaria che consenta a musicisti, studiosi e ricercatori di usufruire di questo immenso materiale sia meccanografico che documentaristico allo scopo di approfondire maggiormente la tematica della Shoah ed estesamente della Seconda Guerra Mondiale.