VARICI & SPORT Le vene varicose rappresentano una condizione patologica molto comune, che arriva a colpire fino ad una persona su due oltre i cinquant’anni di età e, più in generale, circa il 15% degli uomini ed il 25% delle donne. Le varici degli arti inferiori sono rappresentate da dilatazioni patologiche del circolo venoso superficiale a livello dei tronchi della vena safena e/o delle collaterali legate ad uno o più reflussi dagli osti safenici e delle perforanti di gamba o coscia. Il solo manifestarsi di tronchi venosi, anche se inestetici, specie nel soggetto dedito ad attività sportive, non necessariamente é indice di patologia varicosa ed anzi, un eventuale intervento terapeutico non corretto, può portare gravi conseguenze . Lo "sportivo" é un soggetto a muscolatura sviluppata ed a pannicolo adiposo sottocutaneo quasi assente per cui le sue vene superficiali appaiono nettamente, con le principali collaterali, ben in rilievo sulla muscolatura sottostante. D'altra parte, essendo la pelle il mezzo di scambio di calore con l'esterno ed i muscoli i maggiori produttori, é normale che il sistema venoso superficiale sia particolarmente sviluppato per ricondurre in circolo l'enorme quantità di sangue inviata alla pelle per la dispersione del calore. Quale sport dunque per chi é "fragile di vene" o per chi ha una predisposizione familiare all'insufficienza venosa degli arti inferiori? ASPETTI ANATOMO FUNZIONALI Prima di rispondere a questa domanda bisogna fare alcune considerazioni sulla fisiologia del ritorno venoso e sugli effetti prodotti dai differenti tipi di sforzo nella pratica sportiva. MECCANISMI FISIOLOGICI DEL RITORNO VENOSO 1- La suola piantare di Lejars Si tratta di una "spugna" che ad ogni passo "spreme" il sangue venoso dalla pianta dei piedi verso l'alto; 2- La pompa muscolare del polpaccio (cuore periferico) Durante la fase di riposo con il rilasciamento muscolare, il sangue del distretto venoso superficiale e capillare viene aspirato nel comparto profondo, durante la contrazione muscolare il sangue contenuto nelle vene profonde, a perforanti continenti, viene spremuto verso l'alto; 3- I movimenti respiratori A livello addominale durante l'inspirazione si assiste ad un aumento della pressione con schiacciamento della vena cava e ostacolato ritorno venoso dagli assi safeno-femorali; il contrario avviene durante l'espirazione con dilatazione cavale ed aspirazione dai distretti safeno-femorali. A livello toracico i tempi sono invertiti. Il susseguirsi armonico e progressivo di questi atti favorisce la risalita del sangue lungo gli assi venosi fino al cuore. TIPI DI SFORZO NELLA PRATICA SPORTIVA STATICO E' interessata una massa muscolare ridotta in contrazione a postura fissa e ad atti respiratori incongrui con conseguente elevata sollecitazione valvolare venosa. Sport a sforzi statici canoa, kajak sci alpino equitazione. Sport a sforzi statici intermittenti rugby pallavolo calcio tennis. Specie in quest'ultimo sport, gli elementi della pompa muscolare entrano in gioco in modo non armonico ed insufficiente ed anche gli atti respiratori sono incongrui (apnea intermittente). DINAMICO E' sollecitata una massa muscolare più importante con movimento ed atti respiratori regolari: si ha un abbassamento delle resistenze periferiche ed una minore sollecitazione valvolare venosa. Sport a sforzo dinamico marcia e corsa a piedi Sport dinamici per eccellenza ciclismo e sci di fondo NUOTO Un discorso a parte merita il NUOTO, si tratterebbe di uno sport semistatico, ma la postura e la soppressione della forza di gravità compensano la parte statica dello sport facendone, dal punto di vista flebologico, uno SPORT RACCOMANDABILE. Ed allora: CHE TIPO DI SPORT PRATICARE o EVITARE nella prevenzione della malattia varicosa e delle complicanze se la malattia é già presente? Senza la pretesa di essere esaustivi, vista la complessità dell' argomento, si possono delineare alcune linee guida: Quando ci si trova di fronte ad un Soggetto normale e senza fattori di rischio: qualsiasi sport Soggetto normale con fattori di rischio :si a sport dinamici no a sport statici Soggetto con varici: sport dinamici terapeutici (es: nuoto) Atleta con varici : sport dinamici previa correzione dell'insufficienza Paziente "sportivo" con grosse vene superticiali dell'arto inferiore è necessario far eseguire visita flebologica con un' esplorazione ecocolordoppler alla ricerca di eventuali insufficienze valvolari con reflussi in condizioni di riposo. Sotto sforzo infatti possono essere presenti reflussi, specie alla radice degli arti, da considerarsi "fisiologici" nello sportivo. Una volta accertata la presenza di" varici vere" con insufficienza valvolare e stasi periferica, anche nello sportivo, é indicato il trattamento radicale chirurgico o scleroterapico. L'atto terapeutico aggressivo e non giustificato funzionalmente, anche se dettato da legittime esigenze estetiche, oltre a peggiorare l'iniziale inestetismo, può condurre alla costituzione di una malattia varicosa vera. Alcuni tipi di sport possono favorire l'insorgenza e l'aggravamento di un altro tipo di insufficienza venosa localizzata al plesso venoso testicolare detta varicocele che, se non trattata adeguatamente precocemente, può avere conseguenze sulla fertilità. E' intuitiva l'importanza della stretta collaborazione tra medico dello sport e flebologo per un corretto inquadramento diagnostico con precisa ricerca dei fattori di rischio(familiari, costituzionali, funzionali) quindi una indicazione allo sport più appropriata. Un' attività sportiva corretta ricopre infatti un ruolo preventivo sulla patologia varicosa nei soggetti a rischio ed un ruolo fisioterapico sulle manifestazioni iniziali dell' insufficienza venosa. Al contrario la pratica, a livello agonistico ed anche amatoriale, di sport incongrui può scatenare una serie di reazioni che portano dalla manifestazione della malattia varicosa all' aggravamento dei sintomi presenti fino alle non frequenti ma gravi conseguenze sul sistema venoso profondo. Lo sport è salute specie in questo nostro mondo sempre più sedentario e deve essere praticato a tutte le età, ma bisogna ricordarsi che non tutti gli sport sono uguali e, nella scelta, una preventiva valutazione flebologica, permette di unire l'utile e non dannoso al dilettevole. Dr Pietrino Forfori Specialista Perf.to Specializzato Chirurgia Generale Perfezionato Terapie Integrate Diagnostica Vascolare FLEBOLINFOLOGIA ECOCOLORDOPPLER FLEBOLOGIA AMBULATORIALE