c19pagan Et voilà così il segno (steno)grafico di PAOLO A. PAGANINI passa dalla del l’alla del CIVILTÀ DELLA SCRITTURA N 6 Noam Chomsky, il linguista fondatore della “grammatica generativa trasformazionale”. mente mano el descrivere il rapporto fra cervello e pensiero, è stata data questa definizione, apparentemente semplicistica e vagamente provocatoria, ma incredibilmente suggestiva: “il cervello è un organo di secrezione del pensiero” 1. Come fosse, cioè, la funzione di un organo, per esempio la bile come secrezione del fegato. Il meccanismo è, nella realtà, molto più complesso. E non è nemmeno questa la sede per affrontare il problema in un trattato di neuropsicologia. A noi interessa un particolare aspetto della mente, cioè quando e come il segno psicologico si “inverba” in immagine grafica, divenendo poi scrittura. Insomma, come si forma l’immagine grafica nel cervello? Sappiamo che nell’emisfero sinistro del cervello si sviluppa la capacità linguistica, la produzione e la comprensione del linguaggio scritto e parlato2. Per elaborare queste speciali peculiarità, la parte sinistra risulta più sviluppata della controlaterale destra. Ciò è evidenziabile fin dal settimo mese di vita intrauterina. Anche se non è un dato fisiologicamente generalizzato a tutti gli esseri umani, il piano temporale sinistro risulta più ampio nel 64% dei casi3. Che la parte sinistra sia privilegiata nella produzione del linguaggio, nella scrittura e nel far di calcolo è dimostrato da una vasta casistica di situazioni comportamentali in seguito a ferite nell’emisfero sinistro, lesioni che producono afasie4 al 100% dei casi. Poiché, come abbiamo accennato, anche nella maggioranza dei feti l’emisfero sinistro risulta più ampio del destro, ciò indurrebbe ad accettare la teoria di Noam Chomsky5, il 1 Giorgio Rialdi, “Nel racconto”, Vevy Europe Editore, 2003 2 L’emisfero sinistro elabora l’informazione in modo analitico; analizza l’informazione verbale elemento per elemento, riconosce l’alfabeto, compie astrazioni, riconosce il tempo, calcola e stabilisce connessioni logiche, sovraintende all’uso della parola. La scuola opera generalmente a favore dell’intelligenza sinistra, analitica e consequenziale. Ma gli educatori danno sempre maggiore importanza al pensiero intuitivo, creativo, immaginativo, non lineare: tutte facoltà che risiedono nell’emisfero destro. Le capacità linguistiche dell’emisfero destro sono dunque molto limitate e si riducono alla comprensione di nomi e aggettivi di poche sillabe e alla possibilità di distinguere frasi affermative da frasi negative, mentre è del tutto assente l’apprezzamento delle relazioni fra soggetto, verbo e oggetto. Ma è stata anche dimostrata la superiorità dell’emisfero destro nell’ambito delle relazioni spaziali visive e in molte funzioni cognitive non verbali, in compiti di percezione e analisi di eventi non legati al codice verbale. Vedremo meglio nel corso della nostra trattazione, come interagiscono tra di loro emisfero sinistro e emisfero destro nella scrittura e, in particolare, nella pratica stenografica. 3 “I due cervelli – Neuropsicologia dei processi cognitivi”, a cura di Franco Denes e Carlo Umiltà, Il Mulino, Bologna, 1978 4 Ridotta capacità di eseguire compiti di denominazione e di comprensione di parole. Sia in compiti di lettura e di scrittura, gli afasici mostrano un disturbo selettivo a carico del sistema di codificazione e di decodificazione delle parole. 5 Noam Chomsky (Filadelfia 1928) ha fondato la cosiddetta “grammatica generativa trasformazionale” (o “trasformazionalismo” o “grammatica generativa”). Nella mente del parlante esisterebbe fin dalla nascita un certo numero di regole, che Chomsky chiarisce nelle due facoltà linguisti- L’emisfero sinistro, grazie a un sofisticato sistema neuronico7, trasferisce gli ordini necessari alla mano destra (l’emisfero destro domina invece il movimento della mano sinistra), per tramutare l’immagine mentale in immagine scritta, come – se mi si passa il bisticcio – segno d’un segno. Cioè la parola riprodotta sul foglio di carta diventa il segno della parola pensata: segno di un segno, appunto. T utti gli stenografi sanno che, prima di esercitare la mano, bisogna “istruire” il cervello, il quale deve tramutare la parola in simbolo stenografico, secondo due leggi che, dette alla buona, governa- CIVILTÀ DELLA SCRITTURA Emisfero Sinistro e Destro 7 quale sostenne che la conoscenza linguistica è innata nel bambino sotto forma di predisposizione6. Fin d’ora, la nostra trattazione si limiterà all’aspetto relativo alla formazione del segno grafico, seguendo il suo meraviglioso percorso fisio-neurologico, a partire dallo stimolo alla sensazione e, su su, dalla percezione fino alla vita associativa mentale (sotto forma di concetto, ragionamento, giudizio - vedasi, a parte, un nostro dizionarietto). Il prodotto finito di questa catena di montaggio è l’immagine grafica. che della “competenza” e della “esecuzione” (o performance). Competenza: permette di giudicare se una frase è grammaticale o no, di assegnare una corretta interpretazione a una frase ambigua, di operare trasformazioni sugli enunciati (per esempio, da attivo in passivo, da affermativo in negativo). Per spiegare la rapidità con cui un bambino acquisisce la competenza grammaticale, bisogna dunque supporre che egli possegga all’atto della nascita dei meccanismi di funzionamento del linguaggio, comuni a tutte le lingue del mondo (“universali linguistici”). Come dire che nel cervello umano la sintassi viene prima del linguaggio. Esecuzione: atto linguistico concreto (si veda la definizione di “parole” nello Strutturalismo: cioè l’uso che della lingua vien fatta dai parlanti, il parlare individuale, come atto di volontà e di intelligenza creativa, realtà fisica, variabile da persona a persona). In altre parole, Chomsky sostiene che la nozione di grammaticalità è insita primieramente nella intuizione degli stessi parlanti. 6 Gli innatisti, o nativisti, fin dal XIX secolo, teorizzavano che alcune nozioni erano ereditarie e già presenti al momento della nascita. Gli empiristi, invece, sostenevano che la mente del bambino era una lavagna pulita, sulla quale l’esperienza avrebbe poi lasciato i suoi segni. Sul bagaglio genetico ereditario, da un punto di vista strettamente scientifico e sulla base di innumerevoli sperimentazioni, specie sui topi, esiste una vasta saggistica. 7 Si ritiene che cento miliardi di neuroni si dispongano nel cervello in circuiti elettro-chimici, collegati tra loro e chiamati engrammi (v. nota 9). Ogni insieme di engrammi costituirebbe un ricordo. Il punto d’incontro di due neuroni è chiamato sinapsi, formando così una catena di neuroni, necessaria per la continuità della trasmissione degli impulsi nervosi, dalla periferia del corpo al midollo spinale e al cervello (asse encefalo-spinale). Encefalo e midollo spinale rappresentano il sistema nervoso centrale. Nervi e gangli che partono dall’asse encefalo-spinale e si distribuiscono ai vari organi per coordinare le funzioni di sensibilità e motilità. CIVILTÀ DELLA SCRITTURA 8 no la scrittura stenografica. I legge: automatizzazione mentale della parola/simbolo stenografico (= stenologia), cioè dare veste stenografica alla parola udita o pensata. II legge: automatizzazione della trasmissione del simbolo stenografico mentale alla mano (= stenografia) attraverso assidui e appropriati esercizi di dettato, copiatura e ripetizione come metodo di studio e di lavoro, per il raggiungimento della competenza e dell’abilità. Le regole applicative di queste due leggi teorico/pratiche sono organicamente trattate da qualsiasi buona grammatica stenografica (con relativo apparato di esercizi graduati). Apprendimento, studio, esercitazioni, come per lo studio di una lingua o di uno strumento musicale, sono fondamentali, a qualsiasi livello di abilità, per il conseguimento delle massime capacità professionali. Del resto è nota la tesi sostenuta dai biochimici che la capacità di apprendimento è sempre modificabile e perfettibile con idonee operazioni, tale da migliorare e perfino superare i limiti stessi di perfettibilità, che genetica e biologia possano opporre. In altre parole: le attitudini sono fornite dalla natura, le capacità sono formate dall’istruzione. La ricerca moderna è peraltro tutta orientata a individuare non solo le strutture psichiche della cognizione individuale e dell’apprendimento, ma anche le modalità procedurali più efficaci per agire su tali strutture. I n proposito, mi si conceda una breve digressione. Stupisce l’ignoranza, o il cinismo, o l’indifferenza dei nostri governanti, che, grazie alle mistiche semplicistiche dei nuovi messia tecnologici e virtuali, hanno mortificato e liquidato la “vecchia” cultura, comprese la stenografia e la calligrafia, senza tener conto che matematica, materie scientifiche, latino, analisi logica, analisi grammaticale e le stesse materie grafiche, sono esercizi della mente prima ancora d’essere discipline utilizzabili in sé, e strumenti inalienabili del corretto pensare. “Da una mente allenata può scaturire il pensare logico; dal pensare logico, lo scrivere chiaro; dallo scrivere chiaro è permesso accedere al mondo della combinazione delle idee e della specializzazione e della complessità del linguaggio: espressione di condizione sociale, di livello culturale, di specializzazione scientifica e tecnologica…” 8. In particolare, la stenografia, nel processo formativo della scuola, educa la mente alla sintesi, all’organizzazione del pensiero, all’economia della parola e all’approfondimento linguistico. Ma che cosa avviene esattamente a livello mentale quando una parola prende corpo stenografico? E quali sono le singole competenze dei due emisferi del cervello umano? Emisfero sinistro - Il piano temporale sinistro (per le competenti e più precise localizzazioni cerebrali – Area di Broca, Area di Wernicke, Scissura di Silvio eccetera – si rimanda ai molti e chiari trattati di neuropsicologia) è deputato all’analisi dell’informazione linguistica, elemento per elemento (segni alfabetici, parole semplici), sovrintendendo alla connessione logica del sistema simbolico della lingua (i caratteri delle diverse forme linguistiche sono simboli convenzionalmente accettati da una comunità); è dominante quando sono necessarie alcune forme di trasformazione simbolica verbale e/o concettuale; riceve le informazioni visive e auditive; compie analisi nel tempo (sequenze, intervalli, simultaneità); ha tempi di reazione più rapidi per la discriminazione delle lettere dell’alfabeto. Emisfero destro - Il piano temporale destro ha compiti spaziali, come il rilevamento della direzione del movimento, e compiti di riconoscimento delle facce umane e di codificazione visiva. Poiché si richiede all’emisfero destro il riconoscimento immediato e la memoria delle forme visive complesse, è presumibile 8 Gino De Sanctis, Parole e Società, Esprimere/Comprendere - 1973 CIVILTÀ DELLA SCRITTURA 9 IL LIBRO DIDATTICA DELLA STENOGRAFIA DI UGO ZUCCHERMAGLIO IN OFFERTA SPECIALE AI SOCI SI PUÒ RICHIEDERE ALLA FONDAZIONE TELEFONANDO AL NUMERO 339.4262820 che abbia funzioni fondamentali nella elaborazione dell’engramma9 stenografico, nella sua forma definitiva e unitaria, non più nei suoi elementi alfabetici costitutivi ma nel suo insieme, come avviene, per esempio, nel riconoscimento fisionomico dell’ideogramma, senza più leggere le lettere che compongono la parola. Inoltre, conserva la memoria motoria della mano per la realizzazione automatica del segno stenografico (memoria che sarà trasferita, come vedremo, all’emisfero sinistro, il quale darà a sua volta alla mano destra gli ordini necessari per il tracciamento dei segni); attiva funzioni cognitive complesse, come la metafora; compie analisi nello spazio; ha tempi di reazione più rapidi per la discriminazione di figure, immagini e facce umane. Chiariamo, nonostante la dominanza dell’emisfero sinistro nell’elaborazione della parola, che esiste anche un nesso di relazione e interdipendenza non trascurabile con l’emisfero destro. Nella realtà, le funzioni cognitive superiori sono funzioni dell’intera massa cerebrale, come il prodotto dell’intero mantello corticale, verificandosi un continuo trasferimento di informazioni tra i due emisferi. Un’annotazione non fondamentale ma di indubbio interesse nell’attività del- lo stenografo. Anche l’udito possiede una sua importanza, per quanto si riferisce alla registrazione dei suoni nel cervello (e, di conseguenza, per quanto attiene al particolare compito dello scrivente). È una questione di orecchio! Infatti l’orecchio destro esercita una superiorità per il materiale verbale, costituito da cifre, parole e consonanti, e per il riconoscimento della voce di chi parla. L’orecchio sinistro è invece superiore nel riconoscimento dei suoni mentali non verbali, come rumori, suoni e melodie. L a complessa ragnatela neuronica della mens stenographica, dopo aver analizzato, fonema dopo fonema10, la parola stenografica nella sua composizione combinatoria sulla catena parlata, la trasferisce, come prodotto finito (sintagma) all’emisfero destro, dove viene conglobata e riconosciuta in un paradigma di significati sintetici, tanto più essenziali ed esasperati quanto più sono alti i livel9 Engramma, traccia di un processo mentale indotto nel sistema nervoso in conseguenza di un processo di apprendimento. Costituisce la base fisiologica dei processi di memorizzazione. 10 Fonema: segno elementare, unità fonetica di base, lettera dell’alfabeto. CIVILTÀ DELLA SCRITTURA GLOSSARIETTO PSICOLOGICO 10 Stimolo – Qualunque agente fisico o chimico capace di eccitare gli organi periferici, oppure le terminazioni periferiche nervose o le fibre muscolari. Lo stimolo, per essere avvertito come sensazione, deve raggiungere un ceto grado di intensità (soglia o limite minimo). Sensazione – Recezione d’uno stimolo da parte della corteccia cerebrale. Nel caso delle sensazioni uditive, l’orecchio agisce come analizzatore acustico, capace cioè di distinguere tra rumori, musiche, linguaggi. Operazione fondamentale per lo stenografo, quando deve analizzare, fra tanti suoni e voci diverse, solo la voce pertinente alla stenoscrizione. La sensazione precede la percezione. Percezione – Atto psichico, mediante il quale acquistiamo coscienza d’una realtà a noi esterna attraverso una sensazione. (Pervertimento della percezione: illusioni, allucinosi, allucinazioni.) Apprendimento – Ogni percezione presuppone un apprendimento. Ogni individuo memorizza gli stimoli e a seconda delle esperienze passate e dei bisogni o desideri presenti. Forme particolari di apprendimento sono: apprendimento sensoriale, relativo alla capacità di discriminazione degli stimoli; apprendimento motorio; apprendimento verbale (si riferisce al valore fonetico e significativo delle parole); apprendimento ideativo. Associazione – Rapporto funzionale tra due o più fenomeni psichici, per il quale, alla comparsa d’un fenomeno, si ha la contemporanea evocazione d’un altro o di altri fenomeni. È uno dei meccanismi fondamentali dei processi di apprendimento e di memorizzazione Secondo uno schema classico, che risale al filosofo Aristotele, si distinguono: associazioni per contiguità, associazioni per somiglianza, associazioni per contrasto. Concetto – Termine con cui ci si riferisce a un simbolo astratto e generale che racchiude tutte le caratteristiche più rilevanti, comuni a un gruppo determinato di oggetti o eventi. Ad es. con la parola “mela” possono essere comprese e identificate tutte le mele del mondo, anche se ogni mela può essere diversa dall’altra. Ragionamento – Capacità della mente di ricavare da uno o più giudizi la validità di un altro giudizio. Stabilito un punto di partenza, si cerca di arrivare a un punto di arrivo, con un procedimento deduttivo o induttivo. Il giudizio di conclusione scaturisce dalle premesse, considerate come evidenti, e dai rapporti logici con altri giudizi che si fanno nel corso del ragionamento. Giudizio – Capacità della mente di passare dalla percezione a una riflessione cosciente, espressa verbalmente o per iscritto o in maniera gestuale. L’attività giudicativa consiste nel riunire due percezioni o due immagini o due concetti, stabilendo tra loro un rapporto. Giudicare significa congiungere due termini con una affermazione, o separarli con una negazione. li abbreviativi di uno stenografo professionista. I complessi princìpi, che stanno alla base dell’attività professionale dello stenografo – abbreviazione logica, abbreviazione fonetica, abbreviazione linguistica intuitiva eccetera – comportano il riconoscimento di forme visive complesse, che per la loro natura sarebbero depositate nell’emisfero destro. Da qui – ripetiamolo – verrebbero restituite all’emisfero sinistro, il quale, come abbiamo visto, manda l’ordine alla mano destra di realizzarne l’immagine grafica. Se si ritiene questo procedimento particolarmente macchinoso e quindi causa di rallentamento delle funzioni di elaborazione dell’immagine grafica, si consideri che la velocità combinatoria di questi complessi passaggi di informazioni neuroniche rientra nella normale capacità del cervello umano, il quale è in grado di elaborare un milione di operazioni al secondo! C iò premesso, diventa quasi ovvio sottolineare l’importanza dell’educazione manuale, come punto di arrivo, come prodotto finito (accurata ortografia, proporzione dei segni eccetera): riflesso dell’immagine mentale. Ma, a sua volta, l’educazione della mano – in matematica useremmo la definizione “proprietà commutativa” – costringe all’ordine mentale, alla concentrazione, al rafforzamento della volontà. “L’educazione formativa dell’uomo deve consistere, sempre e in primo luogo, in un’educazione tecnologica; dove, per tecnologica, s’intende l’uso di regole d’arte ordinate a seguire un buon lavoro, dal più semplice manuale alla massima raffinatezza estetica” 11. I processi di apprendimento, per concludere, da un punto di vista biogenetico, neurofisiologico, psicologico sperimentale, possono apparire senza dubbio complicati e complessi, ma la loro sommaria conoscenza, nello studio e nell’insegnamento della stenografia, esige un almeno elementare, ma fondamentale approccio12. 11 Valerio Tonini, La pedagogia tecnologica, Annuario dell’Insegnante, 1975/76. 12 Vedasi anche lo studio di Ugo Zucchermaglio, sul numero scorso di “Civiltà della scrittura”.