SPERIMENTANDO 2009 Liceo “S.S. “E:Fermi” - PD ALLA FACCIA DELLA LUNA! Bassi Edoardo, Gianolli Ilaria, Pittarello Alice, Poggi Carlo, Sabbion Anna, Venuleo Davide classe 3F, Liceo Fermi – Padova Prof.R.Macchietto SCHEDA ILLUSTRATIVA DESCRIZIONE DEL MATERIALE: ∗ tavole di legno (compensato), viti e chiodi per la costruzione della scatola; ∗ stoffa nera per creare buio all’interno della scatola; ∗ per ogni scatola: 3 circuiti alimentati da una pila per auto da 6V collegata a 3 interruttori di plastica per 3 faretti alogeni da 12V- 35W opportunamente schermati per illuminare la sfera con la giusta intensità luminosa. ∗ 2 palle di Natale sostenute da un supporto. COSA FARE E COSA OSSERVARE: ∗ appoggiare l’occhio all’oculare; ∗ scegliere uno dei pulsanti seguendo le seguenti indicazioni :il primo è per la luna piena, il secondo per la luna a tre quarti, il terzo per la mezza luna. ∗ Notare il modo differente di riflettere la luce delle due superfici (liscia e rugosa). All’epoca di Galileo si credeva che la Luna fosse un corpo cristallino, liscio e perfetto. Uno degli argomenti a favore di una Luna invece con valli e montagne riguarda proprio il suo modo di riflettere la luce solare: guardate che differenza! ∗ Osservate ora il terminatore, cioè la linea divisoria tra luce e ombra della Luna: nella sfera rugosa ci sono dei punti illuminati anche nella zona in ombra. Anche Galileo li osservò e li riprodusse nei suoi disegni, convincendosi correttamente che fossero prodotti dalla presenza di montagne anche sulla superficie lunare. Niente di tutto ciò nel caso della sfera liscia! ∗ Osservate le dimensioni delle sfere: quelle da noi utilizzate non hanno le stesse dimensioni, ma sono poste a distanze diverse in modo da apparire uguali. La loro posizione è stata studiata per riprodurre le dimensioni osservate con “ l’occhiale” utilizzato da Galileo nel 1610. SPIEGAZIONI DEL FENOMENO ILLUSTRATO ∗ Queste osservazioni, assieme ad altre relative ai pianeti e alle stelle, sono alla base della nuova concezione cosmologica e del nuovo modo di giudicare i fenomeni celesti. Galileo osserva e riporta nei suoi disegni una grande quantità di dettagli della superficie lunare: monti e valli proprio come sulla Terra. Cioè attribuisce alla Luna caratteristiche fisiche di tipo terrestre, distruggendo in questo modo le teorie cosmologiche che perduravano da 2000 anni e che vedevano negli oggetti celesti corpi immutabili e perfetti, completamente diversi per natura da quelli terrestri.