Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Università degli Studi di Cagliari D.I.M.C.M. Misura del guasto: I parametri affidabilistici ----- Prevenzione guasti ----Prof. Ing. Maria Teresa Pilloni 2 1 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Metodi per la misura di un guasto: Il tasso di guasto 1.Tasso di guasto (ed MTBF) 2. Affidabilità 3. Disponibilità Tasso di guasto – affidabilità: Misurano la propensione di un processo o di una sua parte, a guastarsi. Disponibilità: Fornisce conseguenze del guasto. una misura delle 3 • Numero di guasti riferito all’intervallo di tempo di funzionamento. • Numero di guasti riferito al numero complessivo di componenti sottoposti al test di verifica. 4 1 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Il tasso di guasto λ = λ = Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Tasso di guasto: esempio di calcolo 50 componenti elettronici vengono sottoposti ad un test di 2000 ore. Durante il test si guastano 4 componenti, secondo il seguente schema temporale: Numero di guasti Tempo di funzionamento Numero di guasti Numero totale di prodotti testati Guasto 1: Guasto 2: Guasto 3: Guasto 4: dopo 1200 ore dopo 1450 ore dopo 1720 ore dopo 1905 ore 5 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 6 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Tasso di guasto: esempio di calcolo Tasso di guasto: esempio di calcolo Il tasso di guasto, come % del numero di componenti testati: Il tasso di guasto, come % rispetto al tempo di funzionamento: λ = Numero di guasti * 100 = N .° totale di prodotti testati λ = 4 = * 100 = 8% 50 7 Numero di guasti Tempo di funzionamento 8 2 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Tasso di guasto: esempio di calcolo Tasso di guasto: esempio di calcolo 1. Tempo non operativo: somma tempi non operativi dei componenti che si sono guastati: Tempo di funzionamento: 1. differenza fra il tempo totale e il tempo non operativo 2. somma dei tempi operativi componenti sottoposti a prova. per i 50 Comp. 1: non operativo Comp. 2: non operativo Comp. 3: non operativo Comp. 4: non operativo per 2000-1200=800 ore per 2000-1450=550 ore per 2000-1720=280 ore per 2000-1905=95 ore T di funzionamento = T totale – T. non operativo = = (50 * 2000) – (800+550+280+95) = 98275 9 Prevenzione guasti 10 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Tasso di guasto: esempio di calcolo Tasso di guasto: esempio di calcolo 2. Tempo di funzionamento = somma dei tempi operativi dei 50 componenti: In entrambi i casi: Tasso di guasto= T di funzionamento = (46 * 2000) (1200+1450+1720+1905) = 98275 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti + = 11 Numero di guasti = Tempo di funzionamento 4 = 0.000041 [ guasti/ ora] 98275 12 3 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Tasso di guasto Tasso di guasto: esempio per componente singolo riparabile Il Tasso di guasto è un parametro che descrive sia componenti riparabili sia componenti non riparabili 180 λ= 270 2h Numero totale di avarie riscontrate Prevenzione guasti 170 1 h 3h Totale Non riparabili Riparabili 190 1h Numero totale di ore di funzionamento Valida per componenti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti λ= 4 180+270+190+170 = 4 Tot - (2+1+3+1) 13 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Tasso di guasto: la curva “a vasca da bagno” 14 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Tasso di guasto: la curva “a vasca da bagno” In generale il guasto è una funzione del tempo: la probabilità che un componente si guasti varia durante la vita del componente secondo una curva discendente. Esempio della lampada. Comportamento analogo per la > parte dei componenti. 15 1. Stadio della mortalità infantile (o stadio iniziale) in cui avvengono i primi guasti, dovuti a parti difettose o a un uso improprio. 2. Stadio della vita normale del componente, in cui il tasso di guasto è ragionevolmente basso e costante e causato da fattori random. 3. Stadio dell’usura: il tasso di guasto aumenta come il componente si avvicina al termine della vita utile; il guasto è dovuto a deterioramento fisico. 16 4 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Tasso di guasto: la curva “a vasca da bagno” Diagramma del tasso di guasto [λ] λ(t) • Rodaggio: λ elevato per: guasti, difetti di progettazione, errati montaggi; oggi tale fase è praticamente assente. Comportamento prevedibile. Cioè + pianificabile Comportamento poco prevedibile • Usura: si cerca di non arrivarci. A Rodaggio B Vita Utile Usura Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti • Vita utile: λ costante; non esiste una vera e propria causa di guasto, e i guasti sono di natura casuale.. t 17 Prevenzione guasti 18 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Tasso di guasto: la curva “a vasca da bagno” Nel campo dell’usura la probabilità di guasto assume una forma gaussiana • Curva B: le tre fasi sono ben rappresentate; è possibile fare degli interventi di manutenzione programmata. • Curva A: guasto molto meno prevedibile; difficile pianificare gli interventi. 19 f(t) λ = costante Questo perché esiste una causa ben precisa: i componenti si guastano dopo un determinato tempo. Es.: usura dei cuscinetti: dopo 13000 ore, usura delle pompe: dopo 6000 ore di funzionamento, ecc.. t T* 20 5 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Prevenzione guasti Affidabilità MTBF (Mean Time Between Failure) Affidabilità L’affidabilità misura la capacità di un sistema, prodotto o servizio a comportarsi come atteso nel tempo. L’affidabilità di un componente è definita come la probabilità che esso funzioni correttamente, dopo un certo intervallo di tempo, in predeterminate condizioni ambientali. Un modo alternativo di misurare il guasto è quello di esprimerlo non attraverso l’affidabilità, ma attraverso il parametro MTBF: tempo medio fra un guasto e l’altro. L’MTBF si misura in [ore/guasto] L’MTBF è il reciproco del tasso di guasto λ 21 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 22 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Per componenti riparabili Nel campo della vita utile: MTBF = (Tempo medio fra i guasti) Mean Time Between Failure MTBF = 1/λ Per componenti non riparabili λ=0.001 guasti/ora, MTBF=(1/ λ)=1000ore/guasto MTTF = (Tempo medio al guasto) Mean Time To Failure Questi due parametri definiscono la durata media fra due guasti successivi per componenti riparabili e la vita media per componenti non riparabili MTTF = 1/λ È un parametro più immediato rispetto a λ , che ci dice quante ore un componente, in media, può funzionare, senza che si verifichino dei guasti. 23 24 6 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Disponibilità Affidabilità MTBF (Mean Time Between Failure) Disponibilità: percentuale di tempo durante il quale un componente è disponibile per il suo funzionamento, rispetto al tempo totale previsto. Esempio: Per il componente avente un λ=0.000041 [g/h] Si ha: MTBF = Esempio: componente non disponibile perché guasto o in fase di riparazione. 1 = 24390.24[h / g ] 0.000041 ⇒ in media, ci si deve aspettare un guasto ogni 24390.24 ore 25 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Esistono vari modi di calcolare la disponibilità in funzione delle varie cause di non disponibilità messe in conto; per es. si può includere la non disponibilità dovuta a M. programmata o al cambio di set-up. 26 Prevenzione guasti Disponibilità In genere viene calcolata e utilizzata per evidenziare il tempo operativo che resta dalla conseguenze di un guasto in cui il componente è disponibile; in tal caso: AVAILABILITY(A) = Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti MTBF MTBF + MTTR MTBF= Tempo medio fra i guasti MTTR= Mean Time To Repair, tempo mediamente necessario per riparare il componente, dal momento in cui si guasta a quello in cui è di nuovo funzionante 27 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Disponibilità Esempio: una compagnia progetta e produce grandi poster per fiere, conferenze, convegni, etc.., e compete in base alla velocità con cui distribuisce i propri prodotti. Uno dei componenti, una grossa piattaforma costituita da una stampante laser a colori sta dando dei problemi. Attualmente l’MTBF della stampante è di 70 ore, e l’MTTR è di 6 ore. Pertanto la disponibilità è di AVAILABILITY ( A) = 70 = 0.92 70 + 6 28 7 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Disponibilità Disponibilità Il fornitore della stampante propone due servizi alternativi. Quale, fra le due opzioni porterebbe ad avere la disponibilità più elevata? Il primo riguarda un piano di manutenzione preventiva che verrebbe eseguita una volta alla settimana. Ciò porterebbe l’MTBF della stampante a 90 ore/guasto. Con l’MTBF a 90 ore si ha: Il secondo riguarda invece l’iscrizione a un servizio di riparazione veloce che ridurrebbe l’MTTR a 4 ore. Con l’MTTR ridotto a 4 ore si ha: Entrambe le opzioni avrebbero lo stesso costo. AVAILABILITY( A) = AVAILABILITY ( A) = 29 Prevenzione guasti 90 = 0.938 90 + 6 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 70 = 0.946 70 + 4 30 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Densità di probabilità di guasto f(t) N° avarie f(t) Affidabilità e Tasso di guasto nel continuo 32 t[h] 31 n componenti (pompa, lampadina, ecc.) vengono accesi al tempo t=0; poi si registra il numero di avarie e si fa un istogramma. t Interpolando fra i rettangoli si ottiene una curva continua 8 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Densità di (probabilità di) guasto f(t) Densità di probabilità di guasto f(t) f(t) Probabilità di guasto nell’intervallo t-(t+dt) Area totale sottesa = 1 La Densità di Guasto di un componente è una funzione f(t) che descrive la probabilità che il componente si guasti al tempo t. t t t+dt In generale questa curva un’esponenziale negativa Prevenzione guasti è Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 F (t ) = ∫ f ( s )ds Probabilità che componente si guastato fra 0 e t Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Affidabilità R(t) Probabilità cumulativa di guasto F(t) t 34 33 il sia 0 Probabilità di trovare il componente fermo al tempo t 35 R (t ) = 1 − F (t ) R(t) = probabilità di trovare il componente ancora in funzione all’istante t (componente che è stato acceso al tempo t=0). 36 9 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Tasso di guasto λ(t) λ(t)dt Densità di guasto f(t) - Tasso di guasto λ(t) M(0): componenti accesi all’istante t=0 M(t): componenti rimasti accesi all’istante t m: componenti che si sono spenti Probabilità che il componente si guasti nell’intervallo t-(t+dt) f(t)dt m = f (t )dt (1) M (0) m = λ (t )dt (2) M (t ) Probabilità che il componente, ancora in funzione all’istante t, si guasti nel tempo t-(t+dt) 37 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Probabilità di guasto fra t e t+dt Probabilità misurata rispetto ai componenti ancora in funzione all’istante t Prevenzione guasti 38 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Relazioni fra i parametri Densità di guasto f(t) - Tasso di guasto λ(t) f(t): Fornisce una misura assoluta a partire da t=0 λ(t): Fornisce una misura relativa a un tempo t e quindi considera quanti componenti si rompono rispetto a quanti ne sono arrivati 39 m = f (t )dt (1) M (0) m (2) = λ (t )dt M (t ) M (t ) = M (0) R(t ) (3) 40 10 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Relazioni fra i parametri Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Relazioni fra i parametri f (t )dtM (0) = λ (t )dtM (t ) λ (t ) = M (t ) = M (0) R(t ) ⇒ f (t )dtM (0) = λ (t )dtM (0) R(t ) f (t ) R (t ) E quindi se il componente va sempre R=1, cioè λ(t)=f(t). Poiché R<1, si ha sempre che λ(t)>f(t) 41 Prevenzione guasti 42 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Formula dell’affidabilità e del tasso di guasto Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Formula dell’affidabilità e del tasso di guasto t F (t ) = ∫ f (t )dt = 1 − R(t ) t 0 dF (t ) = −dR(T ) = f (t )dt f (t )dt = λ (t )dtR (t ) ⇒ − dR(t ) = λ (t )dt R (t ) t dR(t ) ∫0 R(t) = −∫0 λ(t)dt t R(t ) ln = −∫ λ(t )dt R(0) 0 43 ma R(0) = 1 44 11 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Formula dell’affidabilità e del tasso di guasto Ipotesi di λ = costante t R (t ) = e − λt f (t ) λ (t ) = R (t ) ∫ − λ ( t ) dt R(t ) = e Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti 0 45 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti 46 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Esempio Ipotesi di λ = costante 20 componenti (ad esempio, pompe) componente f (t ) = λe − λt ⇒ 1 2 3 4 5 Nel campo della vita utile f(t) è una funzione esponenziale negativa F (t ) = 1 − R(t ) = 1 − e −λt 47 ore 700 750 1000 1200 1800 •Durata test: 2000 h •n°compon. bruciati: 5 •I 20 componenti vengono accesi tutti insieme Quindi: una pompa si brucia dopo 700 ore, la seconda si brucia dopo 750 ore, la terza dopo 1000 ore, ecc.. 48 12 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Esempio Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Esempio Primo passo: determinazione di λ 5 λ= Numero totale di avarie riscontrate 700+750+1000+1200+1800+15(2000) λ= Numero totale di ore di funzionamento λ= Numero di ore per il quale ciascuna pompa ha funzionato, cioè la somma delle ore complessive 1.4104 * (10)-4 guasti/h Questo mi dice anche quanto tempo il componente può andare avanti senza guastarsi 49 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 50 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Esempio Secondo passo: determinazione della affidabilità R(t) R(t=2000h)= Sistemi in serie e[-1.41*(10)-4*2000]=0.7543=75.43% R(t=10h)= e[-1.41*(10)-4*10]=99.8% Noto λ, R(t) mi serve per fare delle previsioni: dopo un certo tempo t, nota R(t), so qual è la probabilità di trovare quel componente ancora in funzione. Quindi 75.43% è la probabilità di trovare la pompa ancora in funzione dopo un tempo pari a 2000 h. 51 52 13 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA TIPO SERIE (SISTEMI S) Affidabilità di sistemi complessi Per valutare l’affidabilità di sistemi complessi si procede alla modellazione del sistema in blocchi (modellazione RBD, Reliability Block Diagram); in pratica si costruiscono diagrammi a blocchi che esprimono le modalità di composizione, da un pdv logico – affidabilistico, dei componenti di un sistema. E’ sufficiente che un solo componente non funzioni perché si blocchi tutto il sistema Quindi la condizione affinché tutto il sistema funzioni, è che i suoi singoli componenti devono essere tutti funzionanti contemporaneamente. Schema RBD serie λ1 53 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA TIPO SERIE (SISTEMI S) Prevenzione guasti λ2 λ3 54 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA TIPO SERIE (SISTEMI S) Leggi base della probabilità composta Nell’ipotesi che il comportamento dei singoli sotto sistemi componenti sia indipendente, la probabilità che il sistema funzioni è quindi data dal prodotto delle probabilità di funzionamento (cioè le affidabilità) dei singoli sotto sistemi che lo compongono: 1) Se un evento P si verifica solo se si verificano sia l’evento E1 sia l’evento E2, che quindi devono avvenire entrambi perché P abbia luogo, allora: Pr(P)=Pr(E1)*Pr(E2/E1) Se E1 ed E2 sono indipendenti allora Pr(E2/E1)=Pr(E2) RS (t ) = R1 (t )R2 (t )R3 (t ) E quindi in tal caso: Pr(P)=Pr(E1)*Pr(E2) Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti 55 56 14 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti SISTEMA TIPO SERIE (SISTEMI S) λ1 RS (t ) = e −λS t R2 (t ) = e−λ2t e −λS t λ2 SISTEMA TIPO SERIE (SISTEMI S) λ3 n R1 (t ) = e RS (t ) = ∏e −λ1t 2 λ1 λ2 =e ∑λiti i i 58 57 SISTEMA TIPO SERIE (SISTEMI S) 1 − S Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti e −λS t λS = ∑λi R(t ) = e−λ t R3 (t ) = e−λ3t e −λit i =1 −λ1t −λ2t −λ3t =e e Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA TIPO SERIE: Esempio Un sistema di alimentazione idraulico è costituito da 4 pompe poste in parallelo, ciascuna di portata pari a Q. Si supponga che la portata necessaria per il servizio sia pari a 4Q, e che quindi il sistema di controllo mandi in blocco il gruppo di pompaggio quando una qualsiasi delle pompe si arresta (nel qual caso la portata scenderebbe al valore di 3Q). λ1=0.0003 guasti/ora λ2=0.001 guasti/ora λS= λ1+λ2=0.0013 guasti/ora 59 60 15 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA TIPO SERIE: Esempio SISTEMA TIPO SERIE: Esempio Modello RBD: quindi ad un layout di total parallelo, in questo caso, corrisponde uno schema RBD di tipo serie; ciò deriva dalla particolare condizione affidabilistica del sistema, di tipo serie, per cui l’avaria di un qualsiasi componente comporta lo stato di avaria dell’intero sistema! 62 61 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA TIPO SERIE: Esempio Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA TIPO SERIE: Esempio Quindi attenzione!!! Se, al tempo T fissato: RA(T)=0.7, RB(T)=0.8, RC(T)=0.8, RD(T)=0.9, nell’ipotesi di funzionamento indipendente dei suoi componenti, risulta: La schematizzazione RBD dipende dalla configurazione affidabilistica del sistema complessivo, non dalla sua configurazione fisica! Se la Q globale richiesta fosse stata < di 4Q, lo schema RBD non sarebbe stato di tipo serie! RS (T ) = 0.7 * 0.8 * 0.8 * 0.9 = 0.403 63 64 16 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA TIPO SERIE Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA TIPO SERIE Quindi, per un sistema di tipo serie: Pertanto: 1. L’affidabilità di un sistema di tipo serie risulta sempre inferiore all’affidabilità del componente meno affidabile Più componenti metto in serie, peggiore è l’affidabilità del sistema 2. L’affidabilità di un sistema di tipo serie è una funzione decrescente con il numero di componenti installati Se metto fra quelli in serie anche componenti con bassa affidabilità, questi mi fanno abbassare drammaticamente l’affidabilità globale del mio sistema 65 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 66 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA TIPO PARALLELO CON RIDONDANZA TOTALE (SISTEMA PRT) Sistemi in parallelo Il funzionamento del sistema è garantito dal funzionamento di un solo componente. Quindi il sistema funziona sempre. Il sistema non funziona se e solo se tutti i suoi componenti si fermano. 67 68 17 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti SISTEMA PRT Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRT 1 Schema RBD parallelo 2 R(t): probabilità di trovare il componente in funzione F(t)=1-R(t): probabilità di non trovare il componente in funzione Questa è una tipica situazione impiantistica in cui ognuno dei due elementi è in grado da solo di far fronte alla richiesta. Perché il sistema non funzioni, devono non funzionare contemporaneamente tutti i suoi componenti. ⇒ In tal caso la legge base dell’affidabilità composta viene applicata al complemento a uno della affidabilità. I due elementi si alternano nel funzionamento, oppure vanno ai carichi parziali. 70 69 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti SISTEMA PRT Quand’è che non trovo in funzione il sistema in parallelo? MAI!!! Il sistema in parallelo non funziona solo quando entrambi i componenti non funzionano. Quindi: [1-RS(t)]= [1-R1(t)]*[1-R2(t)] n In generale: n RS (t ) = 1 − ∏ Fi (t ) = 1 − ∏[1 − Ri (t )] i =1 i =1 71 Prevenzione guasti Campi di impiego: Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRT - Singola entità caratterizzata da ridotta manutenibilità (ad es. per scarse possibilità di accesso all’unità). - Guasto dell’unità associato a rischi di mancata sicurezza - Guasto dell’unità associato a costi indotti elevati. Esempio 1: sistema di trasmissione di un satellite di comunicazione: ne basterebbe uno per effettuare il servizio richiesto, ma se ne mettono tre per l’impossibilità di accesso. 72 18 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRT Prevenzione guasti SISTEMA PRT Esempio 2: gruppo di pompaggio a servizio di un sistema di produzione: spesso si ricorre a PRT se la > garanzia di servizio è fondamentale, per ragioni di sicurezza o di costo. Esempio. La ridondanza è tanto più giustificata quanto più il fermo marcia dell’impianto porterebbe a costi indotti rilevanti (costo di mancata produzione). Sistema: gruppo alimentazione idraulico Elementi: 3 pompe disposte in parallelo Portata di ciascuna pompa: P Portata necessaria per il servizio: P 73 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 ⇒ schema RBD di tipo PRT Prevenzione guasti 74 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRT SISTEMA PRT Esempio. Quindi, per un sistema PRT: Affidabilità al tempo T (fissato) delle tre pompe: RA(T)=0.7, RB(T)=0.8, RC(T)=0.9 Affidabilità totale del sistema (nell’ipotesi che le pompe funzionino e si guastino in maniera indipendente): 1. L’affidabilità di un sistema parallelo in ridondanza totale é sempre superiore all’affidabilità del componente più affidabile. Nel caso dell’esempio si ha: RPRT (T ) = 1 − (1 − 0.7) * (1 − 0.8) * (1 − 0.9) = 0.994 75 RPRT (T ) = 0.994 > 0.9 = max{RA (T ), RB (T ), RC (T )} 76 19 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti SISTEMA PRT SISTEMA PRT Quindi: 2. L’affidabilità di un sistema parallelo in ridondanza totale è funzione crescente al crescere del numero dei componenti installati; se nell’esempio svolto aggiungiamo una pompa D con RD(T)=0.8 otteniamo: RPRT (T ) = 1 − (1 − 0.7) * (1 − 0.8) * * (1 − 0.8) * (1 − 0.9) = 0.998 > 0.994 77 Più componenti si dispongono in parallelo, migliore è l’affidabilità del sistema. Se fra quelli in parallelo si inseriscono componenti con alta affidabilità, questi fanno aumentare l’affidabilità globale del sistema. Ovviamente all’aumentare del numero di componenti inseriti, aumenta il costo di impianto. (Si tratta di valutare economicamente fino a che punto conviene spingere la ridondanza). 78 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti SISTEMA PRT Modello RBD: è basato sulla funzionalità, non sul layout fisico dell’impianto. Quindi lo schema RBD cambia al variare della funzionalità. SISTEMA PRT Modello RBD coincidente con il layout fisico dell’impianto. 50 P1 50 50 P2 79 P3 50 80 20 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti SISTEMA PRT Modello RBD non coincidente con il layout fisico dell’impianto. 50 150 P2 P3 P3 Il funzionamento è assicurato da k componenti degli n totali installati. Esempio: parallelo 2 su 3. 81 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP P2 SISTEMA TIPO PARALLELO CON RIDONDANZA PARZIALE (SISTEMA PRP, O SISTEMA “k su n” ) 50 Prevenzione guasti P1 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Ridondanza “parziale”: si possono guastare al più (n-k) componenti (con k≠1), prima di considerare il sistema non funzionante. P1 50 Prevenzione guasti 82 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP 50 P1 Ipotesi: componenti identici e indipendenti 50 P2 P3 100 50 La presenza della ridondanza parziale è di natura funzionale. 83 Probabilità complessiva del sistema: si impiega la formula binomiale, che consente di calcolare qual è la probabilità che su n componenti, k funzionino. Essa fornisce la probabilità che su n prove, il successo si verifichi k volte. 84 21 Prevenzione guasti SISTEMA PRP n Pn (α ) = pα q n−α α n n! = α α!(n −α )! Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 DISTRIBUZIONE BINOMIALE SISTEMA PRP DISTRIBUZIONE BINOMIALE: UN ESEMPIO Esempio: probabilità che su 6 lanci di una moneta, testa esca 2 volte. probabilità che su n prove il successo si verifichi α volte P: probabilità del successo q: probabilità dell’insuccesso Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti 85 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP n=6, α=2, p=0.5, q=0.5 n 6! 6*5 = = = 15 α 2 ! ( 4 )! 2 Pn(2)=15(0.5)2(0.5)4=23.44% Prevenzione guasti 86 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP Affidabilità complessiva di un sistema PRP: si considerano i vari stati di funzionamento “parzializzato” del sistema, e si sommano le rispettive probabilità di accadimento. 2) Se un evento P si verifica quando si verificano o l’evento E1 oppure l’evento E2, allora: Pr(P)=Pr(E1)+Pr(E2)-Pr(E1/E2) Perché?? Pr(E1/E2): probabilità che E1 ed E2 si verifichino contemporaneamente. Seconda legge base della probabilità: Se E1 ed E2 si escludono a vicenda, Pr(E1/E2)=0 e si ha: 87 Pr(P)=Pr(E1)+Pr(E2) 88 22 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP Nei sistemi PRP tale formula è applicata per sommare le probabilità che avvengano i singoli stati di funzionamento parzializzato. All’interno della somma, i singoli addendi vengono calcolati mediante la formula della distribuzione binomiale. RS (t ) = ∑ pq ∑p p: probabilità di accadimento di uno stato X q: potenzialità fornita dall’impianto nello stato X 89 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 33.3m3/h R 33.3m3/h R 33.3m3/h Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Probabilità che siano in funzione 4/4 pompe: 100m3/h La quarta pompa è sempre in funzione. Esistono due stati possibili che danno il 100% del servizio. R Prevenzione guasti SISTEMA PRP SISTEMA PRP R 90 33.3m3/h 91 4 P4 (4) = R4 (1 − R)0 4 R rappresenta l’affidabilità di ogni singolo componente, e, fissato un tempo t, è un numero: noto MTBF [ore/guasto], si ottiene λ [guasti/ora], da cui R=e- λt 92 23 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP Se MTBF=5000 ore/guasto λ=(1/5000) guasti/ora R=e-λt=e-(2000/5000)=0.67= Affidabilità dopo 2000h P4 (4) = Prevenzione guasti Probabilità di trovare tre pompe su quattro in funzione dopo t=2000h 4! (0.67)4 (1 − 0.67)0 = 0.2015 4!*0! P4 (3) = 4! (0.67)3 (1− 0.67)1 = 0.3970 3!*1! Dopo t=2000h, la probabilità di trovare tutte e quattro le pompe funzionanti è del 20% circa. 93 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP Probabilità di trovare due pompe su quattro in funzione dopo t=2000h P4 (2) = 94 Probabilità di trovare una pompa su quattro in funzione dopo t=2000h 4! (0.67)2 (1− 0.67)2 = 0.2933 2!*2! P4 (1) = 4! (0.67)1 (1 − 0.67)3 = 0.0963 1!*3! E così sono stati individuati i valori di pi 95 96 24 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti SISTEMA PRP Affidabilità complessiva del sistema: ON OFF Pi qi piqi 4 0 0.2015 1 0.2015 P4 (4)q1 + P4 (3)q1 + P4 (2)q2 + P4 (1)q3 = 3 1 0.3970 1 0.3970 = 82.39% 2 2 0.2933 0.66 0.1936 1 3 0.0963 0.33 0.0318 Affidabilità Globale: 82.39% Σ 0.8239 97 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP 98 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PRP Il modello PRP si riconduce ai due precedenti modelli di serie e di PRT nei seguenti due casi: 1) k=n: sistema di tipo serie: l’affidabilità del sistema si ottiene dal prodotto delle singole affidabilità 2) K=1: sistema di tipo parallelo con ridondanza totale e l’affidabilità complessiva del sistema è data dal complemento a uno delle inaffidabilità dei singoli componenti 99 L’affidabilità di un sistema PRP è sempre compresa fra l’affidabilità minima del sistema serie e l’affidabilità massima del sistema parallelo in ridondanza totale: RSERIE<PPRP<RPRT 100 25 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PARALLELO CON STANDBY (SISTEMA PARALLELO CON INTERRUTTORE, O SISTEMA PCI) Sistemi a ponte sistemi complessi Sistema parallelo; le unità in stand-by entrano in funzione solo quando l’unità operativa entra in avaria. Differenza con i sistemi PRT: il parallelismo si attua solo nel momento in cui l’unità operativa cessa di funzionare. 101 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PCI Stand-by caldo: l’unità è attiva al pari dell’unità operativa, ma non offre alcun servizio. Il suo ingresso è assicurato da un commutatore automatico, che la fa subentrare senza soluzione di continuità appena il guasto si verifica. Esempio: computer di controllo di processo: computer di riserva che non opera direttamente sul processo, ma è connesso al processo al pari del PC operativo, in modo che, in caso di guasto, può subentrare immediatamente senza soluzione di continuità. 103 102 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PCI Stand-by freddo: l’unità è connessa, al pari di quella operativa, all’impianto da servire, ma non è attiva; in caso di guasto, la riserva deve essere attivata e resa operativa attraverso l’intervento di un operatore. Esempio: il treno gomme di un’automobile, dotata di ruota di scorta. 104 26 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PCI SISTEMA PCI Differenza di base fra i due sistemi: Stand-by caldo: consente il subentro dell’unità di riserva senza interrompere l’erogazione del servizio Stand-by freddo: comporta una interruzione, seppur breve, della erogazione del servizio, che viene temporaneamente fermato in attesa che 105 l’unità di riserva divenga operativa. Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti SISTEMA PCI ⇒ Quando A ha terminato la propria vita, B è nuovo! A B 106 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PCI L’affidabilità complessiva di un sistema PCI è calcolata come combinazione di due casi: Affidabilità di un sistema PCI: ipotesi: 1. Mutua indipendenza componenti ⇒ Sistema PCI: esiste un interruttore che fa si che quando un componente funziona, l’altro non venga consumato. di funzionamento dei 2. Il componente in stand-by entri in funzione “as good as new” 3. L’interruttore abbia un funzionamento perfetto. 107 a) Il componente A in stato operativo rimane affidabile fino al tempo T in cui si vuole valutare l’affidabilità del sistema b) Il componente A in stato operativo si guasta in un istante t compreso fra 0 e T, e il componente B in stato di stand-by gli subentra in funzionamento operativo. 108 27 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PCI SISTEMA PCI I due casi a) e b) si escludono a vicenda. Allora: T RSTAND − BY (T ) = RA (T ) + ∫ f A (t ) * RB (T − t ) * dt 0 Il funzionamento del sistema è vincolato al verificarsi della situazione a) o della b): o avviene un caso, o avviene l’altro; Pr(stand-by)=Pr(caso a)+Pr(caso b) Per il caso a): Infatti: Pr(caso a)=RA(T) 109 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PCI Probabilità di accadimento di b): ⇒ probabilità di accadimento contemporaneo di due eventi: il guasto del componente operativo A ed il buon funzionamento del componente in stand-by dal momento in cui diventa operativo subentrando ad A. 110 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA PCI Per la definizione di inaffidabilità di A al tempo t e per la definizione di affidabilità di B fra t e T si ha quindi: T Pr(b)=Pr[A(0-t) e B(t-T)] quindi: = Pr[A(0-t)] * Pr[B(t-T)/A(0-t)]= = Pr[A(0-t)] * Pr[B(t-T)] per l’ipotesi di indipendenza di funzionamento 111 Pr [b] = ∫ f A (t ) * RB (T − t ) * dt 0 Da cui la formula precedente. 112 28 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti SISTEMA CON STRUTTURA A BRIDGE (PONTE) E’ uno schema logico in cui è presente un componente che connette fra loro due rami in parallelo. C1 C4 SISTEMA CON STRUTTURA A PONTE Condizioni minime necessarie al funzionamento del sistema globale (minimum path): • funzionano i componenti C2 e C5; oppure: • funzionano i componenti C1, C3 e C5; oppure: C5 113 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 • funzionano i componenti C1 e C4; oppure: C3 C2 Prevenzione guasti SISTEMA CON STRUTTURA A PONTE Modello equivalente: C1 C4 C2 C5 • funzionano i componenti C2, C3 e C4 Prevenzione guasti 114 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA CON STRUTTURA A PONTE Calcolo dell’affidabilità complessiva: metodo di decomposizione basato sul key item C1 C3 C5 C2 C5 C4 Elemento chiave (Key item): C3, consente diverse configurazioni di funzionamento del sistema. Decomposizione: si identificano due casi di funzionamento possibile del sistema a ponte: 115 116 29 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti C1 SISTEMA CON STRUTTURA A PONTE C4 C3 a) Key-item sempre affidabile (non si guasti mai): la struttura a ponte diventa un sistema equivalente serie-parallelo b) Key-item sempre key-item viene consentendo più ponte diventa un serie inaffidabile (sempre guasto): il rimosso dal sistema, non il funzionamento del ponte; il sistema equivalente parallelo117 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti C1 C5 C3 sempre funzionante C1 C4 C2 C5 Prevenzione guasti 118 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 C4 SISTEMA CON STRUTTURA A PONTE C5 a) e b) si escludono a vicenda, e il funzionamento del sistema è vincolato al verificarsi di a) o di b): o avviene un caso, o avviene l’altro; quindi C3 C2 C2 Pr(ponte)=Pr(caso a)+Pr(caso b) C3 sempre guasto C1 C4 C2 C5 a) si verifica se funzionano contemporaneamente il sistema serie-parallelo e il key-item; essendo indipendenti 119 Pr(caso a)=Pr(serie-parallelo)*Pr(key-item) 120 30 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti SISTEMA CON STRUTTURA A PONTE SISTEMA CON STRUTTURA A PONTE b) si verifica se non funzionano contemporaneamente il sistema parallelo-serie e il key-item; essendo indipendenti”: C1 Pr(caso b)=Pr(parallelo-serie)*(1-Pr(key-item)) C2 Quindi globalmente si ha: C3 C5 RBRIDGE = RSP * RC 3 + RPS * (1 − RC 3 ) RBRIDGE=RSP*RKI+RPS*(1-RKI) Prevenzione guasti C4 122 121 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA COMPLESSO Deriva dalla combinazione di modelli RBD elementari. I modelli RBD si basano su una metodologia di scomposizione gerarchica sino al livello minimo desiderato, utilizzando ad ogni livello i costrutti RBD di base. Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti C1 C4 C2 C5 SISTEMA COMPLESSO: ESEMPIO 1 RC6=R Par1=RC1+RC2-RC1*RC2 C6 C7 Parallelo 1 Parallelo 2 RC7=R Par2=RC4+RC5-RC4*RC5 RC8=R Serie-Paral=RPar1*RPar2 C8 123 Serie - Parallelo 124 31 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti C1 C4 C2 C5 C7 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 SISTEMA COMPLESSO: ESEMPIO 2 Ottimizzazione delle unità di riserva RC6=R Serie1=RC1*RC4 C6 Prevenzione guasti Serie 1 RC7=R Serie2=RC2*RC5 RC8=R Paral-Serie= Serie 2 = RSerie 1+RSerie 2 - RSerie 1*RSerie2 C8 125 Parallelo - Serie Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti OTTIMIZZAZIONE DELLE UNITA’ DI RISERVA 126 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 OTTIMIZZAZIONE DELLE UNITA’ DI RISERVA 20 E’ opportuno inserire delle unità di riserva? 20 40 Impianto Industriale 20 Quanto si deve essere disposti a spendere per incrementare l’affidabilità del sistema? 20 127 128 32 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti OTTIMIZZAZIONE DELLE UNITA’ DI RISERVA ANALISI TECNICO - ECONOMICA Costo totale Costi Costo di investimento relativo alla riserva Costo di mancata produzione Entità della riserva Somma totale dei costi minima 129 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 FUNZIONE COSTO N 1 CT = nC0 + PNF HCm ∑ k k =1 (1 + i) n: numero di macchine installate C0: costo unitario di ciascuna macchina PNF: probabilità di non funzionamento H: ore annue di funzionamento dell’impianto Cm: costo orario di mancanza: (mancata produzione oraria * utile unitario) + danni immagine, perdita cliente, etc. Prevenzione guasti 130 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 INDIVIDUAZIONE E ANALISI DEL GUASTO Individuazione e analisi del guasto Meccanismi per l’individuazione del guasto: identificare che è presente un guasto Meccanismi per l’analisi del guasto: analizzare il guasto e la sua causa 131 132 33 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Meccanismi per l’individuazione del guasto ж ж ж ж ж ж Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Meccanismi per l’individuazione del guasto Importanza: In-process checks Checks diagnostici sulle macchine Point of departures interviews Phone surveys Focus groups Questionari e schede 1. Non perdere l’opportunità di rimettere le cose a posto 2. Non perdere l’opportunità dall’esperienza di quel guasto. 133 Prevenzione guasti Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 di imparare Nel caso di un servizio l’assenza di metodi di individuazione del guasto può portare a non rendersi conto della scarsa qualità del servizio 134 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Scheda di segnalazione spontanea degli eventi [Romina Perossa, Vincenzo Scarpato “Incident Reporting ed Eventi Sentinella: modalità di segnalazione” Azienda per i Servizi Sanitari n.5 Prevenzione guasti 34 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Meccanismi per l’individuazione del guasto Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Meccanismi per l’individuazione del guasto 1. In-process checks: gli operai controllano durante la fase operativa che il funzionamento dell’impianto e il servizio fornito siano corretti. 2. Checks diagnostici sulle macchine: le macchine vengono sottoposte a dei test secondo ben precise procedure che consentono di rilevare guasti effettivi o potenziali. 3. Point of departures interviews: alla fine di un servizio lo staff può, formalmente o informalmente, controllare che il servizio sia stato soddisfacente. 137 Prevenzione guasti Prevenzione guasti 4. Phone surveys: può essere usato per raccogliere opinioni su prodotti o servizi 5. Focus groups: Gruppi di clienti vengono portati a focalizzare l’attenzione su specifici aspetti di un prodotto o servizio 6. Questionari e schede 138 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto Analisi del guasto 1. Diagrammi a dispersione 2. Diagrammi di Pareto 6. Analisi delle lamentele 3. Diagrammi di Ishikawa 7. Analisi degli incidenti critici 4. Analisi dell’incidente (Accident investigation) 8. FMEA (Failure Mode and Effect Analysis) 9. Analisi dell’albero degli errori 5. Tracciabilità del prodotto 139 140 35 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto (Failure analysis) Diagrammi a dispersione (scatter diagrams): diagrams): metodo semplice e veloce per verificare se esiste una relazione fra due variabili Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto (Failure analysis) 1. Diagrammi a dispersione: possono essere trattati in modo molto sofisticato per valutare quanto forte è il legame fra i due set di dati. Attenzione: il metodo evidenzia la presenza di legami fra le variabili, ma non dice nulla su un’eventuale relazione di causa ed effetto!! Il metodo ci dice soltanto se le due variabili esaminate sono, in un modo o nell’altro, correlate. 141 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 142 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto Analisi del guasto (Failure analysis) 2. Diagrammi causa – effetto (o diagrammi di Ishikawa): metodo particolarmente efficace di individuare la causa principale di un problema. Pongono le domande: cosa, quando, dove, come e perché. Possono anche essere impiegati per individuare delle aree nelle quali è necessario avere ulteriori informazioni. 143 144 36 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto 2. Diagrammi di Ishikawa: procedura 3. Diagrammi di Pareto: Consentono di distinguere fra fattori più e meno importanti. • Porre il problema nel riquadro “effetto” • Identificare le principali categorie in cui ricadono le possibili cause del problema. Le 5 più comuni sono: macchine, manodopera, materiali, metodi, denaro. • Riportare tutte le possibili cause di guasto scomponendole per categorie e sottocategorie 145 Prevenzione guasti Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Permettono di ordinare possibili cause di guasto in ordine di importanza per poter distinguere subito fra quelle vitali e quelle banali. Es.: la maggior parte delle entrate di una compagnia proviene, probabilmente, da un numero piccolo di clienti; analogamente per i pazienti di un medico. 146 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto 147 148 37 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto Analisi del guasto 4. Accident Investigation: impiegata nei casi di incidenti rilevanti, su larga scala: del personale specializzato analizza a fondo le cause dell’incidente. 5. Rintracciabilità: spesso adottata, per scelta o per legge; significa che tutti i componenti sono tracciati; dal guasto del componente si può risalire al processo che l’ha prodotto, ai componenti, ai fornitori, etc. etc.. 6. Complaint analysis (analisi delle lamentele): le lamentele costituiscono una sorgente economica e facilmente disponibile di informazione sugli 149 errori. Prevenzione guasti Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto Complaint analysis (analisi delle lamentele): a. Come i complimenti, vanno prese sul serio (possono rappresentare la punta dell’iceberg. (Si ritiene che per ogni persona che si lamenta, altre 20 non lo facciano). b. Vantaggi chiave nell’analisi delle lamentele: giungono spontaneamente (⇒ economiche), costituiscono spesso info puntuali che consentono di identificare subito i problemi all’interno dell’azienda. 150 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto 8. FMEA: Failure Mode and Effect Analysis: analisi delle modalità e degli effetti del guasto. 7. Critical incident analysis (analisi critica): viene chiesto al cliente di identificare elementi di un prodotto o servizio particolarmente soddisfacenti o non soddisfacenti. Tali elementi vengono poi divisi per categorie, analizzati e legati a possibili cause di guasto. 151 La FMEA ha come obiettivo quello di identificare le caratteristiche di un prodotto o di un servizio che risultano critiche per varie tipologie di guasto. E’ una procedura complessa, che, in pratica, ha l’obiettivo di identificare i guasti prima che essi si verifichino, ordinandoli e catalogandoli secondo una lista di priorità. 152 38 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto 8. FMEA (Failure Mode and Effect Analysis): Step 8. FMEA (Failure Mode and Effect Analysis): Step 1. Scomporre il sistema complesso nei suoi componenti fondamentali e identificare tutte le parti componenti 2. Elencare tutti i possibili modi in cui i componenti possono rompersi (i modi di guasto) 3. Identificare i possibili effetti dei guasti (effetti sul down time, effetti sulla sicurezza, sul cliente, sui requisiti per la riparazione, etc..) 4. Per ogni modo di guasto, identificare tutte le possibili cause di guasto 5. Valutare: a. La probabilità che il guasto avvenga b. La severità degli effetti del guasto c. La probabilità di rilevare il guasto 6. Calcolare l’RPN (Risk Priority Number) moltiplicando fra loro le tre stime precedenti 7. Adottare azioni correttive per quei modi di guasto che hanno un RPN più elevato. 154 153 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto 8. FMEA: Failure Mode and Effect Analysis Fotocopie esempio del testo Slack, pagine 692 – 693 – 694; distribuire e discutere. 155 39 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto Analisi del guasto 9. L’ALBERO DEGLI ERRORI 9. L’ALBERO DEGLI ERRORI L’albero degli errori è una procedura logica che parte da un guasto reale o potenziale e cammina a ritroso per identificare tutte le possibili cause del guasto, e quindi l’origine del guasto stesso. L’albero è costituito da rami che possono essere collegati da due tipi diversi di nodi: i nodi AND e i nodi OR. 157 Prevenzione guasti Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Nodi AND: affinché si verifichi l’evento che sta al di sopra del nodo AND, si devono verificare tutti gli eventi dei rami che stanno al di sotto. Nodi OR: affinché si verifichi l’evento che sta al di sopra del nodo AND, basta che si verifichi almeno uno degli eventi dei rami che stanno al di sotto. 158 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Analisi del guasto 9. L’ALBERO DEGLI ERRORI Esempio Slack: cibo servito freddo a un ristorante 159 160 40 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 ALBERO DEGLI ERRORI Incremento affidabilità del processo Manutenzione Albero decisionale basato sul modello di Reason. Si basa su un diagramma di flusso ed è stato sviluppato dalla Britannica NPSA riprendendo il modello sviluppato da Reason per trattare gli incidenti del settore dell’aviazione. Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 MIGLIORAMENTO AFFIDABILITA’ PROCESSO Interventi atti a prevenire il verificarsi dei guasti e a ridurne la frequenza: a. Adottare interventi in fase di progetto per identificare i punti deboli del processo b. Ridondanza c. Impiego di dispositivi per evitare che errori umani si trasformino in guasti d. Strategie manutentive delle apparecchiature del processo. 163 162 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 MIGLIORAMENTO AFFIDABILITA’ PROCESSO a. Adottare interventi in fase di progetto per identificare i punti deboli del processo Es.1: Piani di controllo di qualità per controllare caratteristiche di prodotti, processi e servizi al fine di prevenire il verificarsi di guasti. Es.2: Carte di controllo, in cui le variabili del processo produttivo vengono monitorate e si interviene quando queste escono fuori dal range, in modo da evitare il verificarsi del guasto. Es.3: Tecniche di mappatura dei processi per evidenziare parti critiche. 164 41 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti MIGLIORAMENTO AFFIDABILITA’ PROCESSO MIGLIORAMENTO AFFIDABILITA’ PROCESSO b. Ridondanza a. Adottare interventi in fase di progetto per identificare i punti deboli del processo Si basa sulla ridondanti. Esempi in aula di carte di controllo Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 c. Impiego di dispositivi per evitare che errori umani si trasformino in guasti (Fail-safeing) Gli errori umani sono inevitabili. La sola cosa che si può fare è evitare che tali errori si traducano in cause di guasto. ⇒ E’ necessario l’impiego di semplici dispositivi incorporati all’interno del processo produttivo che evitino che un errore involontario di un operatore possa avere conseguenze sul 167 processo. componenti Richiamo all’affidabilità di sistemi in serie e in parallelo e alla formula per il calcolo del 166 numero ottimale delle unità di riserva. 165 MIGLIORAMENTO AFFIDABILITA’ PROCESSO di Rappresenta una soluzione costosa, giustificata solo in caso di effetto critico del guasto (es.: aerei, ospedali, o edifici pubblici) o quando i costi derivanti da un fermo impianto sarebbero insostenibili. Esempio di una “Process Map”, pag. 696 Slack, Figura 19.6: riparazione automobile. Prevenzione guasti presenza Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 MIGLIORAMENTO AFFIDABILITA’ PROCESSO c. Impiego di dispositivi per evitare che errori umani si trasformino in guasti (Fail-safeing) Esempi: I. Interruttori: azionano le macchine di lavorazione solo se il pezzo è posizionato correttamente. II. Contatori digitali per assicurare che la macchina esegua, ad es., il numero di tagli corretto, o il numero di passi o di fori corretto. III. Fasci luminosi che attivano un allarme se una parte del pezzo da lavorare è posizionata in modo non corretto. IV. Etc. etc.. 168 42 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 MIGLIORAMENTO AFFIDABILITA’ PROCESSO c. Impiego di dispositivi per evitare che errori umani si trasformino in guasti (Fail-safeing) Prevenzione guasti MIGLIORAMENTO AFFIDABILITA’ PROCESSO c. Tali principi sono applicati anche ai servizi, sia a chi eroga sia a chi riceve il servizio. Esempi della prima categoria: I. Vassoi-contenitori per interventi chirurgici con la forma degli strumenti da usare: ciò che manca può essere stato dimenticato dentro il paziente. II. Anelli di carta disposti intorno agli asciugamani puliti negli hotel, la rimozione dei quali aiuta gli addetti alla pulizia a capire se l’asciugamano è 169 stato usato e quindi deve essere sostituito. Prevenzione guasti Manutenzione: insieme delle attività tramite cui le organizzazioni cercano di evitare i guasti “prendendosi cura” delle apparecchiature fisiche. Nella > parte delle aziende, le attività di M occupano una significativa proporzione di tempo, attenzione e risorse di chi si occupa della gestione e del funzionamento dell’impianto. La M risulta essere quindi una attività fondamentale all’interno dell’impianto, che merita la dovuta attenzione e una corretta 171 pianificazione Impiego di dispositivi per evitare che errori umani si trasformino in guasti (Fail-safeing) Esempi di dispositivi che aiutano a prevenire l’errore per chi riceve il servizio: I. Colonnine per il deposito dei vassoi strategicamente piazzate vicino ai tavoli nei fastfood per ricordare ai clienti di pulire il tavolo II. Rilascio automatico del bancomat dopo il prelievo: evita che la gente si dimentichi la carta dentro e renda impossibile il corretto svolgersi 170 del servizio. Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: Benefici ◦ > Sicurezza: meglio si fa la M, < è la probabilità che le macchine si comportino in modo non standard o non prevedibile, mettendo a rischio la salute degli operatori. ◦ > Affidabilità: dovuta a < tempi persi durante la riparazione, < interruzioni delle normali attività operative, < variazioni delle quantità prodotte. ◦ Migliore qualità: se alle macchine si fa una cattiva M, è + probabile che queste forniscano prestazioni al di sotto dello standard. 172 43 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: Benefici ◦ ◦ ◦ Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: 3 Approcci base < Costi Operativi: la maggior parte dei componenti di un processo produttivo funziona con maggiore efficienza se la M è fatta regolarmente (esempio: motore dell’auto). > Vita: una buona e regolare M può prolungare la vita delle macchine riducendo i problemi di funzionamento i cui effetti cumulati causano un veloce deterioramento. ◦ RTB † Run To Breakdown (Manutenzione a guasto o correttiva) ◦ PM † Preventive Maintenance (Manutenzione preventiva) ◦ CBM † Condition Based Maintenance (Manutenzione su condizione) > Valore residuo: una buona M porta in genere ad una maggiore facilità allo smercio nel mercato dei pezzi usati (esempio auto). 173 Prevenzione guasti 174 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: 3 Approcci base ◦ Prevenzione guasti RTB † Run To Breakdown (M a guasto o correttiva) La macchina viene lasciata funzionare fino a che non si guasta. La M interviene solo dopo che il guasto si è verificato. In questi casi il guasto non ha effetti catastrofici, né è così frequente da richiedere un regolare controllo delle apparecchiature. 175 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: 3 Approcci base ◦ RTB † Run To Breakdown: Pre-requisiti E’ chiaramente richiesta una notevole tempestività di risposta. Da cui due prerequisiti di base: Personale ben addestrato e in grado di diagnosticare i guasti correttamente e rapidamente; deve essere in grado di dare una risposta adeguata ed efficace sia nel contenuto che nel tempo di esecuzione dell’intervento 176 tecnico. 44 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: 3 Approcci base ◦ Prevenzione guasti d. Manutenzione: Impiego delle diverse strategie RTB † Run To Breakdown: Prerequisiti Vantaggi della RTB: Secondo pre-requisito: I. Deve essere assicurata la disponibilità a magazzino dei ricambi più critici (pezzi con tempi lunghi di approvvigionamento) e delle attrezzature necessarie per effettuare gli interventi. Consente di limitare i costi propri di manutenzione, essendo il costo variabile nullo, fintanto che l’entità funziona correttamente (si sostituiscono soltanto i componenti che si guastano). 177 Prevenzione guasti d. Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 178 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Manutenzione: Impiego delle diverse strategie Svantaggi della RTB: Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: Impiego delle diverse strategie Svantaggi della RTB: I. Il guasto accade accidentalmente, spesso senza preavviso, generando così possibili rischi per la sicurezza, con l’interruzione o la riduzione improvvisa del servizio e/o della produzione. 179 II. L’accidentalità del guasto determina un utilizzo molto variabile delle risorse fisse (squadre di manutenzione per l’emergenza). III. La necessità di proteggersi dall’accidentalità di accadimento del guasto determina la tendenza al sovradimensionamento del magazzino ricambi. 180 45 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: Impiego delle diverse strategie QUANDO e’ IMPIEGABILE LA RTB I. Quando la M è relativamente facile. II. Le conseguenze del guasto non sono gravi (né per la sicurezza né per l’impatto del fermo impianto). III. La M regolare è molto costosa (quindi la PM è costosa). IV. Il guasto è totalmente imprevedibile (e quindi non c’è vantaggio nella PM perché il guasto ha la stessa probabilità di verificarsi sia prima sia dopo l’intervento). 181 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti d. Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Manutenzione: 3 Approcci base ◦ PM † Preventive Maintenance (M preventiva) Si basa sulla sostituzione programmata di un determinato componente non ancora giunto a rottura, con uno nuovo, in modo tale da prevenirne il cedimento accidentale. Con questo approccio si preferisce sacrificare una parte della vita utile del componente a beneficio della affidabilità del sistema. 182 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: 3 Approcci base d. Manutenzione: 3 Approcci base ◦ PM † Preventive Maintenance (M preventiva) ◦ PM † Preventive Maintenance (M preventiva) In pratica, si cerca di ridurre la probabilità di guasto effettuando una M (pulizia, lubrificazione, sostituzione pezzi, controllo) sulle macchine ad intervalli prestabiliti. - a data costante - a numero di ore costante Es.: M dei motori degli aerei ogni tot ore di volo; la PM ha un costo elevato, ma gli effetti del guasto avrebbero esiti ben + seri del costo sostenuto. 183 Tuttavia il principio è applicato anche ad apparecchiature meno critiche dal punto di vista degli effetti del guasto. Esempio di PM sono: La pulizia delle auto e la lubrificazione dei motori delle auto. La ri-tinteggiatura delle facciate dei palazzi, etc.. 184 46 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: 3 Approcci base d. Manutenzione: 3 Approcci base ◦ Prevenzione guasti PM † Preventive Maintenance (M preventiva) PM † Preventive Maintenance (M preventiva) ◦ A data costante : A età costante (numero di ore costante) : Si adotta un intervallo di tempo fisso costante tra un intervento di sostituzione preventiva ed il successivo. Ciò indipendentemente da quanto accade all’interno di questo intervallo. Il componente viene sostituito soltanto quando si raggiunge, dalla data dell’ultimo intervento, preventivo o correttivo, una certa “età di servizio” (ore di utilizzo, km percorsi, etc.). ⇒ se nell’ intervallo fra due interventi A e B avviene un guasto, non si cambia politica e la data dell’intervento B non cambia, resta la stessa, anche se c’è stato un guasto. 185 ⇒ se nell’ intervallo fra due interventi A e B avviene un guasto, la data dell’intervento B cambia, e viene ricalcolata in corrispondenza al raggiungimento dell’età prevista per l’intervento, a partire dal guasto. 186 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: 3 Approcci base Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: 3 Approcci base ◦ PM † Preventive Maintenance: Prerequisiti Per definire l’intervallo di tempo T fra due interventi successivi occorre la conoscenza statistica del comportamento a guasto dell’entità, cioè la sua legge di affidabilità. E’ quindi necessaria la raccolta delle statistiche sui guasti. E’ necessario l’uso di un buon sistema informativo a supporto della programmazione e gestione delle attività di manutenzione. La gestione ricambi deve essere coordinata con i piani di manutenzione ciclica, in modo da rendere efficace ed efficiente l’approvvigionamento dei materiali richiesti. 187 ◦ PM † Preventive Maintenance: Prerequisiti Il personale deve avere le competenze tecniche specialistiche per poter eseguire gli interventi preventivi richiesti. Deve inoltre gestire bene la propria attività, coordinandosi con le altre aree aziendali coinvolte (ad esempio il magazzino dei materiali). Il personale deve inoltre saper effettuare i test funzionali per la rimessa in servizio dell’entità a valle dell’intervento di manutenzione. 188 47 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: Impiego delle diverse strategie Prevenzione guasti d. Manutenzione: Impiego delle diverse strategie Vantaggi della PM: Svantaggi della PM: I. Permette di limitare i costi di fermo impianto causati da guasti accidentali. II. Permette di programmare meglio l’utilizzo degli operatori addetti alla manutenzione. III. Permette di ottimizzare le scorte dei materiali di ricambio, con un adeguato coordinamento fra attività di M. e attività di approvvigionamento dei materiali. IV. Permette di ridurre i tempi di fermo impianto rispetto alla M. a guasto, con una preventiva predisposizione delle risorse necessarie rispetto al momento dell’intervento. 189 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 I. Può introdurre il rischio di aumentare la probabilità di alcuni guasti, per effetto di interventi preventivi non eseguiti a regola d’arte o che portano all’installazione di materiali difettosi (ad esempio per effetto della mortalità infantile). II. Può portare a programmare manutenzioni potenzialmente non necessarie con il conseguente aumento dei costi propri di manutenzione (ad esempio per eccessiva 190 sostituzione dei componenti). Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: Impiego delle diverse strategie Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: 3 APPROCCI BASE QUANDO e’ IMPIEGABILE LA PM ◦ 1. Quando il costo per la riparazione di un guasto non previsto sarebbe troppo alto (a causa della interruzione del normale funzionamento dell’impianto). CBM † Condition Based (Manutenzione su Condizione) Maintenance E’ una manutenzione compiuta in risposta al degrado misurato di una entità, cioè in base alla misura del suo degrado. 2) Quando l’insorgere del guasto non è del tutto casuale, e quindi è possibile pianificare l’intervallo con il quale intervenire (cioè la frequenza) prima che la probabilità di insorgenza del guasto diventi troppo elevata. La misura del degrado può essere eseguita con diverse tecniche: 191 192 48 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: 3 APPROCCI BASE d. Manutenzione: 3 APPROCCI BASE ◦ CBM † Condition Based Maintenance: Tecniche per la stima o la misura del degrado ◦ CBM † Condition Based Maintenance: Tecniche per la stima o la misura del degrado † Monitoraggio periodico dei materiali con test specialistici (prove non distruttive, ultrasuoni, liquidi penetranti, etc.). † Metodi di misura di grandezze che indicano, col proprio andamento, la tendenza al degrado del componente (esempio: analisi vibrazionali, analisi di deflessioni tramite sistemi ottici, misure di temperatura, etc..). † Ispezioni dirette degli operai (es.: rumori per eccessive vibrazioni, perdite d’olio, etc..). Il personale deve essere stimolato a prestare la massima attenzione. † Ispezioni dirette e non degli addetti alla manutenzione (es.: controlli per l’ispezione di un mandrino: visivi dei giunti rotanti, uditivi della rumorosità). Oltre i controlli “diretti” si misurano alcune grandezze e si interviene se superano 193 una prestabilita soglia. Prevenzione guasti 194 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: 3 APPROCCI BASE d. Manutenzione: 3 APPROCCI BASE ◦ CBM † Condition Based Maintenance: Tecniche per la stima o la misura del degrado ◦ † In tal caso la disponibilità di una catena di misura strumentale consente di diagrammare nel tempo l’ampiezza di uno o più parametri significativi; attraverso il loro andamento è possibile prevedere in quale istante temporale verranno superati i limiti di funzionamento accettabile Ciò consente di prevedere quando deve essere effettuato l’intervento di manutenzione a 195 contrasto del degrado. CBM † Condition Based Maintenance Criterio adottato per macchine ad alto costo, che producono con continuità e che sarebbe troppo costoso fermare (abbassando così il loro coefficiente di utilizzazione). Esempio: rulli e apparecchiature realizzazione di carta fotografica. per la 196 49 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: 3 APPROCCI BASE ◦ CBM: Prerequisiti d. Manutenzione: 3 APPROCCI BASE Personale qualificato per svolgere le attività di controllo. Il personale deve: Identificazione delle entità “critiche”, sottoporre ad ispezioni e monitoraggi. ◦ 1. Saper usare gli strumenti diagnostici 2. Saper dare una valutazione di attendibilità e significato dei dati rilevati. 3. Essere cosciente del proprio ruolo di “prima sentinella” nel controllo del degrado 4. Avere la giusta sensibilità alla segnalazione, evitando di fare segnalazioni inutili. 197 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 CBM: Prerequisiti da Identificazione dei parametri da tracciare e delle corrispondenti soglie di intervento. Investimenti in attrezzature adeguate e tarature periodiche della strumentazione per mantenere alta la qualità delle misure. 198 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d.Manutenzione: e.IMPIEGO DELLE DIVERSE STRATEGIE d. Manutenzione: 3 APPROCCI BASE ◦ CBM: Prerequisiti Vantaggi della CBM: Forte coordinamento (col supporto di un adeguato sistema informativo) fra le attività di ispezione e monitoraggio e quelle di programmazione delle attività di manutenzione, approvvigionamento materiali a magazzino, etc. etc. 199 I. Migliore controllo di disponibilità e sicurezza dei macchinari. II. Miglior controllo delle attività di manutenzione (si programmano solo le attività necessarie). III. Migliore qualità della manutenzione (vengono ridotti gli interventi di M. che possono introdurre mortalità infantile). IV. Permette di accumulare e trasferire le conoscenze manutentive (tutti gli storici sui 200 segnali di degrado). 50 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: IMPIEGO DELLE DIVERSE STRATEGIE Svantaggi della CBM: • Migliore gestione del personale addetto alla manutenzione, in quanto: a. si possono programmare, come nella PM, gli interventi delle squadre di manutenzione. b. è possibile ottimizzare le scorte dei materiali. c. è possibile predisporre le risorse prima dell’intervento, organizzando il tutto nel miglior modo possibile. 201 d. Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 II. E’ necessario un periodo di tempo di apprendimento per sviluppare una conoscenza affidabile del trend dei segnali misurati e saper quindi valutare correttamente le condizioni di salute delle entità ed individuare correttamente le condizioni di 202 allarme. Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 In genere le tre strategie sono co-presenti. Esempio automobile: Quando: • I. Alti costi di investimento (attrezzature specialistiche e training degli operatori). d. Manutenzione: IMPIEGO DELLE DIVERSE STRATEGIE Manutenzione: QUANDO E’ IMPIEGABILE LA CBM • Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d.Manutenzione: IMPIEGO DELLE DIVERSE STRATEGIE Vantaggi della CBM: Prevenzione guasti Prevenzione guasti L’attività di manutenzione è costosa, sia per i costi propri dell’intervento, sia per quelli derivanti dalla interruzione delle attività produttive. Contemporaneamente, devono essere giustificati gli alti costi del sistema. 203 - RTB: le lampadine, la ventola per la circolazione interna dell’aria, o il clackson. - PM: olio del motore, o altre parti che vengono controllate durante i regolari controlli e sostituite se necessario. - CBM: monitoraggio costante del motore, qualitativo, ascoltando il rumore; monitoraggio quantitativo: ad es.: misura del consumo delle 204 gomme. 51 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: CONFRONTO M. A GUASTO – M. PREVENTIVA • La manutenzione preventiva riduce la probabilità di guasto a un valore finito, ma non nullo. • In linea di principio, maggiore è la PM, maggiore è il suo costo, e minore è il costo degli interventi a guasto. d. Manutenzione: CONFRONTO M. A GUASTO – M. PREVENTIVA Costi a) Costo della PM b’) Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 a’) b) Costo degli interventi a guasto • Per contro, minore è la frequenza della PM, meno si spende per la PM, ma > è il costo dell’intervento a guasto, non pianificato. • Esiste quindi un ammontare di PM che minimizza il costo totale, somma dei costi della PM e della205 M. a guasto: Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Ammontare di PM Linee continue: modello teorico. Linee a tratteggio: modello reale. Prevenzione guasti 206 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: CONFRONTO M. A GUASTO – M. PREVENTIVA d. Manutenzione: CONFRONTO M. A GUASTO – M. PREVENTIVA Cause di scostamento modello teorico – modello reale. • Se almeno parte della PM è svolta da personale interno, il costo si abbassa. • Curva a) basata sull’ipotesi che la PM sia condotta da personale esterno (ore di lavoro pianificate e contabilizzate separatamente dagli operatori interni all’azienda). • Se la PM è svolta nei momenti più opportuni per l’attività produttiva, i costi di fermo impianto si riducono. • Inoltre, ogni volta che c’è un intervento di PM, la produzione si deve fermare. • ⇒ la pendenza della curva nera continua aumenta, perché gli episodi manutentivi iniziano a interferire col normale svolgimento della produzione. 207 • ⇒ la curva a) aumenta meno rapidamente di quanto indicato in figura (curva a’ tratteggiata nera). • Anche la curva degli interventi a guasto (blu continua) potrebbe essere più alta (curva b’ a tratteggio). 208 52 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti • A GUASTO – d. Manutenzione: CONFRONTO M. PREVENTIVA M. Infatti gli interventi a guasto non pianificati implicano: a. costi dell’intervento e del fermo impianto b. costi derivanti dall’immagine, dall’affidabilità dell’azienda (fermo impianto → ritardi nella consegna → potenziale perdita di clienti) c. instabilità nel processo produttivo e quindi ostacolo al miglioramento. 209 d. Manutenzione: CONFRONTO M. PREVENTIVA A GUASTO – M. ⇒ Le curve effettive sono quelle a tratteggio, che non sempre si incontrano, e se si incontrano, ciò avviene molto + a destra di quanto indicato nelle curve continue. ⇒ l’uso della PM è in generale preferibile, e il minimo della curva dei costi totali si sposta a destra. 211 GUASTO – M. In un processo dove non ci sono “sorprese”, gli operatori hanno modo di concentrarsi sulla propria parte di lavoro, e di migliorare. Se ci sono frequenti interruzioni gli operatori sono distratti dalle “sorprese” e quindi il miglioramento è ostacolato. 210 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti A Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti d. Manutenzione: INFLUENZA DELLA CURVA DEI GUASTI SULLA PM Influenza della forma della curva di distribuzione probabilistica dei guasti sui benefici derivanti dalla PM. Consideriamo due macchine, A e B con due ≠ curve di distribuzione dei guasti: A Probabilità guasto d. Manutenzione: CONFRONTO M. PREVENTIVA Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti B Tempo X Y 212 53 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti d. Manutenzione: INFLUENZA DELLA SULLA PM CURVA DEI Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: INFLUENZA DELLA CURVA DEI GUASTI SULLA PM GUASTI Macchina A Macchina B La probabilità che A si guasti prima di X é bassa; A si guasterà quasi sempre fra X e Y. Ha sempre una probabilità medio – alta di guasto. ⇒ se si pianifica la PM in modo da intervenire appena prima del tempo X, le probabilità di guasto si possono di fatto ridurre sostanzialmente. ⇒ un intervento di manutenzione preventiva fatto a ridosso del tempo X, non riduce le probabilità di guasto tanto quanto nel caso di A. 213 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: INFLUENZA DELLA CURVA DEI GUASTI SULLA PM ⇒ La Manutenzione Preventiva ha probabilità di portare benefici solo quando i periodi di alta probabilità di guasto sono ragionevolmente prevedibili. Se i guasti si presentano in modo random, allora c’è meno da guadagnare dalla PM, perché in tal caso, la PM, ha scarso effetto sulla probabilità di guasto futura della macchina! 215 214 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: LA TPM: TOTAL PRODUCTIVE MAINTENANCE E’ una filosofia manutentiva nata in Giappone, vista come la naturale estensione nella evoluzione dalla RTB alla PM. Definizione: “Manutenzione produttiva effettuata da tutti gli operai attraverso piccole attività di gruppo”. La manutenzione produttiva è: “La gestione della manutenzione che riconosce l’importanza, nella progettazione dell’impianto, dell’affidabilità e dell’efficienza economica”. 216 54 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: LA TPM: TOTAL PRODUCTIVE MAINTENANCE d. Manutenzione: LA TPM: TOTAL PRODUCTIVE MAINTENANCE La TPM è un approccio di miglioramento continuo volto alla prevenzione dai guasti. 2. Raggiungere la Manutenzione autonoma. TPM mira ad ottenere una buona pratica manutentiva attraverso il perseguimento di cinque obiettivi: - Consentire a chi opera sulle macchine o le utilizza, di rendersi responsabile di almeno alcuni aspetti manutentivi. 1. Migliorare il rendimento delle attrezzature. Esaminare come le macchine contribuiscono all’efficacia del processo esaminando tutte le perdite che si verificano. Perdite di efficienza possono essere il risultato di: perdite dovute al down time, perdite dovute a velocità, perdite dovute a difetti. 217 - Incoraggiare lo staff che si occupa della M. a prendersi la responsabilità di un miglioramento nelle performance della M. La Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 218 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: LA TPM: TOTAL PRODUCTIVE MAINTENANCE d. Manutenzione: LA TPM: TOTAL PRODUCTIVE MAINTENANCE Esistono tre livelli a cui lo staff può prendersi la responsabilità dell’affidabilità del processo: a. Livello di riparazione: lo staff esegue le istruzioni ma non prevede il futuro; semplicemente reagisce al problema. b. Livello di prevenzione: lo staff può prevedere il futuro anticipando i problemi, e intraprende azioni correttive. 219 c. Livello di miglioramento: lo staff può prevedere il futuro anticipando i problemi: non solo intraprende azioni correttive, ma propone anche miglioramenti per evitare che il problema si ripresenti. Esempio: le viti di una macchina si allentano ed essa viene inviata ogni settimana alla manutenzione. Un ingegnere di livello a. semplicemente ripara il guasto e restituisce la macchina alla produzione. Un ingegnere di livello b. rileva che il problema è settimanale, e allora agisce in anticipo stringendo le viti prima che si allentino. 220 55 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: LA TPM: TOTAL PRODUCTIVE MAINTENANCE Prevenzione guasti d. Manutenzione: LA TPM: TOTAL PRODUCTIVE MAINTENANCE Un ingegnere di livello c. va’ oltre, rileva che c’è un problema di progettazione, e modifica la macchina in maniera tale che il problema non possa ripresentarsi. 3. Pianificare la manutenzione. Avere un approccio pienamente risolutivo verso tutte le attività di manutenzione. 4. Addestrare tutto lo staff sugli aspetti rilevanti della manutenzione. Le operazioni da svolgere richiedono che sia il personale addetto alla manutenzione sia quello operativo sul processo sia addestrato in modo specializzato per compiere il proprio lavoro. La TPM pone un’enfasi particolare su un addestramento appropriato e continuo. 221 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: LA TPM: TOTAL PRODUCTIVE MAINTENANCE 5. Raggiungere una gestione preventiva delle apparecchiature. Questo obiettivo è rivolto ad adottare delle politiche che in qualche modo consentano di evitare la manutenzione, tramite un processo di prevenzione dalla manutenzione. Ciò comporta il prendere in considerazione le cause dei guasti e la manutenzione delle attrezzature durante la fase della loro progettazione, durante la fase della loro realizzazione e durante le fasi della loro 223 installazione e collaudo. 222 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: RCM: RELIABILITY CENTERED MAINTENANCE: Manutenzione centrata sull’affidabilità Critica fondamentale alla TPM: tende a favorire una PM anche quando tale approccio sarebbe inappropriato. Si è visto che la curva del l’andamento guasti per un componente di impianto influenza direttamente l’efficacia che può avere un approccio manutentivo basato sulla PM. La RCM utilizza la curva di andamento del guasto per ciascun modo di guasto di ogni componente per decidere dell’approccio più corretto alla sua manutenzione. 224 56 Prevenzione guasti d. Manutenzione: RCM: RELIABILITY CENTERED Manutenzione centrata sull’affidabilità Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 MAINTENANCE: Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: RCM: RELIABILITY CENTERED MAINTENANCE: Manutenzione centrata sull’affidabilità Esempio: sistema di sminuzzamento delle verdure prima di essere congelate. La parte del sistema che richiede > attenzione per la M. è il gruppo coltelli, che può presentare tre diversi modi di guasto: 225 Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: RCM: RELIABILITY CENTERED MAINTENANCE: Manutenzione centrata sull’affidabilità Di certo l’usura può essere affrontata prevedendo intervalli di M. preventiva appena prima che aumenti la probabilità di guasto. Ciò non aiuta in alcun modo il danneggiamento dovuto alle pietruzze, che avviene con = probabilità in qualsiasi istante. In tal caso, prima di tutto, si deve evitare che le pietre arrivino al gruppo coltelli, magari con una rete. 227 • Talvolta i coltelli devono essere sostituiti semplicemente perché logori a causa dell’uso • A volte vengono danneggiati da piccole pietruzze che entrano nel processo • Altre volte saltano via dalla sede per un fissaggio non corretto 226 Le curve di guasto corrispondenti, sono diverse. Prevenzione guasti Progettazione e Gestione degli Impianti Industriali A.A. 2014-2015 d. Manutenzione: RCM: RELIABILITY CENTERED MAINTENANCE: Manutenzione centrata sull’affidabilità Per il terzo guasto, l’andamento è ancora diverso: se il fissaggio è avvenuto in modo non corretto, ciò appare chiaro subito. Anche qui la PM non aiuterebbe. Gli sforzi vanno semmai indirizzati a fare in modo che il fissaggio dei coltelli avvenga in modo corretto, magari con un migliore training dello staff. 228 57