Dott. Mario Succu

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Anatomia Umana
Dott. Mario Succu
Indice
●
Apparato Scheletrico.
-
Le ossa nel dettaglio.
-
Grandi Articolazioni.
Le ossa del corpo umano
Ø
Ø
Ø
Sono circa 206 in un essere
umano adulto e possono
essere distinte in ossa lunghe,
corte o piatte.
Le ossa possono anche
essere impari o pari.
Sono costituite da tessuto
connettivo duro e spugnoso, e
minerali. Al loro interno, vi è il
midollo. Il midollo delle ossa
lunghe contiene le cellule
staminali, che generano i
globuli rossi e i globuli bianchi.
Le ossa del corpo umano
L'osso è estremamente resistente, possiede un
notevole grado di elasticità ed è costituito
fondamentalmente da una matrice organica di
tessuto connettivo fibroso impregnato di sali
minerali.
Per fini puramente descrittivi le ossa possono essere
classificate in base alla loro forma.
● Ossa lunghe: si trovano negli arti, e sono costituite
da una porzione allungata (diafisi) compresa tra due
porzioni terminali espanse (epifisi).
● Ossa brevi : sono le ossa del polso e di parte del
piede, rispettivamente le ossa carpali e tarsali.
Le ossa del corpo umano
●
●
Ossa piatte : sono sottili e tendono a essere curvate
a dispetto della loro definizione; comprendo le ossa
della volta del cranio e le coste. Da un punto di vista
strutturale, sono formate da due strati di osso
compatto che racchiudono osso spugnoso.
Ossa irregolari : sono quelle che non rientrano in
nessuna delle categoria sopra ricordate, e includono
le vertebre, molte ossa della faccia e del cranio.
Le funzioni delle Ossa
Ø
Ø
Protettiva
:
Motoria:
alcune ossa proteggono organi
interni come per
esempio cervello, cuore,
polmoni, midollo spinale.
grazie ai punti di inserzione dei
tendini muscolari e alle
articolazioni, permettono il
movimento dell'organismo nello
spazio tridimensionale.
Sensoriale:
Sostenitiva:
Trasmettono il suono agli organi interni
dell'orecchio.
Le ossa possono essere paragonate a travi
che formano l'impalcatura del corpo,
fornendo sostegno e inserzione a tutti i
tessuti molli. Le ossa degli arti inferiori
fungono da pilastri per il tronco nella
stazione eretta, la gabbia toracica dà
sostegno alla parete del torace.
ALTRE FUNZIONI:
•
-Riserva di minerali, soprattutto sali di calcio e di fosforo.
•
-Riserva di grassi: il midollo giallo contiene molti acidi grassi che
all'occorrenza vengono prelevati dal sangue.
Le ossa nel dettaglio
Il cranio è la
struttura scheletrica, cartilagine
a e/o ossea, presente
nella testa dei Vertebrati.
Assieme alla colonna
vertebrale e alle coste forma
lo scheletro assile, che viene
distinto da quello
appendicolare.
È senza dubbio la struttura
ossea più complessa del corpo
umano, essendo formato da
25-28 ossa sia pari che impari,
spesso con forma altamente
irregolare e connesse fra loro
con una certa variabilità.
Le ossa nel dettaglio
Ha la funzione di
proteggere il cervello,
il cervelletto ed il tronco
encefalico, che sono
contenuti al suo interno,
ma alloggia anche molti
organi sensoriali, quali
occhi e orecchi, il primo
tratto del sistema
digerente e di
quello respiratorio.
La colonna Vertebrale
La colonna Vertebrale
La colonna vertebrale è composta da 33 o 34 segmenti ossei, le vertebre, i
quali, facendo eccezione per il sacro e il coccige, (che risultano fusi tra loro e
fortemente modificati), hanno caratteristiche generali di conformazione, che
consentono di associarle ad un determinato tratto della colonna.
Ø
Le vertebre sono ossa brevi formate da un corpo, da un arco, e da due
peduncoli, che insieme, delimitano un foro vertebrale. Tra arco e peduncoli
si trova un processo osseo detto processo trasverso, uno per lato, mentre
indietro, nell’angolo formato dalle due lamine che formano l’arco si trova il
processo spinoso.
La colonna Vertebrale
Ø
Ø
Le prime due vertebre della
cervicali oltre che una forma
particolare, hanno anche un
compito particolare, che è
quello di sostenere il cranio e
fare si che si possa muovere
in tutto il suo arco di
movimento.
L’atlante, o C1 fa da base al
cranio, mentre l’epistrofeo, o
C2, si articola con esso e con
C1 per formare
un’articolazione molto mobile.
La colonna Vertebrale
La colonna Vertebrale
Ø
Ø
Ø
Il tratto cervicale è formato
da sette vertebre, che
formano nella loro parte
dorsale la prima curva della
colonna, o anche lordosi
cervicale ( C1-C7).
Escluse le vertebre del
coccige, in quanto sono le
più piccole, presentano i
corpi vertebrali meno estesi
ed i processi spinosi molto
prominenti, dei quali quello
di C7 è il più grande e
sporgente.
A collo inclinato in avanti è
facilmente palpabile sotto
cute e facilmente
riconoscibile.
La colonna Vertebrale
La colonna Vertebrale
La colonna Vertebrale
La colonna Vertebrale
Ø
Ø
Il tratto successivo della colonna è
formato da 12 vertebre Toraciche, T1T12, che presentano un corpo più
voluminoso rispetto a quelle del tratto
cervicale. Costituiscono la seconda
curva del rachide detta anche cifosi
dorsale.
Sui due lati dei corpi vertebrali
presentano delle faccette articolari,
come anche i processi trasversi, che
sono deputati ad accogliere
rispettivamente, la testa della costa e
la faccetta articolare per il processo
trasverso della stessa.
La Colonna vertebrale
•
•
Le coste che nel loro insieme formano la gabbia toracica, oltre che
con le vertebre posteriormente, si articolano con lo sterno
anteriormente tramite le cartilagini costali. Dieci sono coste vere,
mentre due sono fluttuanti.
I movimenti consentiti a
queste articolazioni sono dal
basso in alto e viceversa, a
formare l’impalcatura a
mantice che serve alla
respirazione polmonare.
Questa struttura è disposte in
modo tale da dare protezione
e inserzione ad organi delicati
come cuore e polmoni, oltre
che ai muscoli inspiratori ed
espiratori.
La Colonna vertebrale
La colonna Vertebrale
Ø
Ø
Ø
Il tratto lombare è costituito da
cinque vertebre, L1- L5, che
presentano dei corpi ancora più
voluminosi delle vertebre del tratto
toracico, e dei processi spinosi
molto più robusti.
Questo tratto costituisce la lordosi
lombare ed è il fulcro dei
movimenti di flesso estensione del
rachide.
L3 è la vertebra che subisce il
carico maggiore come anche il
disco vertebrale che sta tra L2 e
L3. Questo fa si che sia anche
uno dei principali siti di dolorabilità
nelle lombalgie e nel mal di
schiena in generale.
La colonna Vertebrale
Ø
Ø
Ø
Il disco intervertebrale, posto tra i corpi
vertebrali delle varie vertebre è
costituito da un anello fibroso e da un
nucleo polposo al centro.
La funzione del nucleo polposo è quella
di ridistribuire le forze di compressione
nei vari segmenti del rachide,
permettendo alle vertebre significativi
micro-movimenti in ogni direzione, che
sommandosi si traducono in quei
movimenti di grande ampiezza che
caratterizzano la nostra colonna
vertebrale.
Il terzo disco lombare, sembra subire un carico pari a 30 kg quando il
corpo umano è in posizione supina, 80 kg quando è in posizione
seduta, 340 kg quando l'organismo solleva 10 kg con schiena flessa e
gambe tese. ( studio di Nachemson ).
Tabella dei carichi dei Nachemson
La colonna Vertebrale
Ø
Ø
Ø
Il Sacro è costituito da 5
vertebre saldate insieme,
S1-S5, mentre il coccige
o cauda del rachide è
quel che rimane di un
abbozzo di coda
primordiale, costituito
dall’unione di tre o quattro
piccole ossa.
Insieme formano la parte
più bassa del rachide ed
anche la parete posteriore
del bacino.
Il sacro per altro si articola non solo superiormente con L5, ma anche
lateralmente tramite le sue superfici auricolari, anche con le due
faccette articolari mediali delle due ossa iliache.
La colonna Vertebrale
La colonna Vertebrale
Il Cingolo Scapolare
Ø
Ø
L’articolazione della spalla è
un’articolazione complessa che
conta 6 capi articolari e 4 ossa.
Messe in relazione fra loro,
tramite il complesso muscolotendineo e capsulo-legamentoso
danno vita ad una articolazione
molto mobile.
Fulcro del movimento è
l’articolazione sterno clavicolare,
tra manubrio d. sterno e
clavicola, medialmente,
quest’ultima si articola
lateralmente anche con
l’acromion della scapola,
diventando così asse di
rotazione per i movimenti della
scapola sul torace, nella parte
posteriore.
Il Cingolo Scapolare
Ø
Ø
L’omero tramite la sua testa,
rivolta, verso l’alto, medialmente
e con forma sferoidale si articola
nella sua porzione prossimale
con la fossa glenoidea della
scapola, che grazie al cercine
fibroso che la circonda crea una
superficie articolare sferica e
quindi la capsula articolare della
spalla.
Questa struttura è rinforzata e
tenuta insieme da muscoli,
tendini e legamenti, che non solo
la rinforzano ma riescono a
muoverla sui tre piani dello
spazio.
Il Cingolo Scapolare
Il Cingolo Scapolare
Il Cingolo Scapolare
Il Cingolo Scapolare
Ø
Ø
La capsula articolare è formata
anteriormente da tre legamenti glenoomerali, dal basso in alto, inferiore medio
e superiore, mentre più superficialmente
è rinforzata dal tendine del m.
sottoscapolare.
Indietro invece, dal basso in alto, sono i
tendini dei muscoli piccolo rotondo,
sottospinato e sopraspinato che
inserendosi, su tre apposite inserzioni
sulla parte laterale, posteriore e
prossimale dell’omero, a tenere in sede
la testa del suddetto osso, e a rinforzare
l’articolazione partendo dalla parte
posteriore della scapola.
Il Cingolo Scapolare
Il Cingolo Scapolare
Gomito e avambraccio
L’articolazione del gomito è
formata da tre capi articolari.
Ø
Ø
Ø
L’omero nella sua porzione
distale, con la troclea
medialmente e il condilo
lateralmente.
L’ulna nella sua porzione
prossimale, tramite la sua
incisura trocleare.
Il radio nella sua porzione
prossimale con il capitello del
radio.
Gomito e avambraccio
Gomito e avambraccio
Ø
Ø
Ø
Ø
a)
b)
La capsula articolare si estende
anteriormente e posteriormente
appena sopra i due epicondili
mediale e laterale nella porzione
prossimale.
È rinforzata da vari legamenti
che le danno un certo grado di
stabilità
Distalmente, nella parte
anteriore, arriva all’altezza della
tuberosità ulnare e
posteriormente appena più in
basso dell’olecrano e del collo
del radio.
I movimenti consentiti a questa
articolazione sono:
Flesso estensione;
Prono supinazione
dell’avambraccio.
Gomito e avambraccio
Ossa del bacino
Ø
Ø
Ø
Il bacino è formato
dall’unione di tre ossa
piatte, che sono le due
ossa dell’anca e il
sacro.
Si articolano
posteriormente tramite
le superfici articolari del
sacro e delle ossa
iliache.
Anteriormente il bacino
si chiude con la sinfisi
pubica che unisce le
due ossa pubiche.
Ossa del bacino
Ø
Ø
L’osso dell’anca è
costituito da tre ossa
che si sono fuse
insieme, hanno una
parete interna e una
parete esterna.
La parte superiore è
costituita dall’ileo, che
arriva fino all’altezza
dell’acetabolo ( cavità
sferoidale deputata ad
accogliere la testa del
femore) dove si unisce
con le altre due ossa, il
pube anteriormente e
l’ischio nella parte
posteriore.
Ossa del bacino
Inserzioni dei m. posteriori della coscia
Articolazione coxo-femorale
Ø
Ø
L’articolazione dell’anca ha tre gradi di
libertà ed è il più tipico esempio di
enartrosi: è la più stabile e robusta
delle articolazioni del corpo umano, ed
è anche quella con l’incastro più
solido per la perfetta
complementarietà dei capi articolari.
Anteriormente troviamo due legamenti
L’ileo-femorale e il pubo-femorale
che insieme disegnano una sorta di Z.
Articolazione coxo-femorale
Articolazione coxo-femorale
Ø
Posteriormente troviamo l’ischio-femorale e l'ileo femorale.
Articolazione coxo-femorale
Ø
La cavità acetabolare
dell’anca è liscia e rivestita
di cartilagine articolare
solo alla periferia
( superficie lunata), mentre
il fondo è coperto da
connettivo fibro-adiposo
dove si inserisce il
legamento intra-articolare
detto rotondo. I legamenti
di questa articolazione
vanno considerati
ispessimenti localizzati
della capsula articolare.
Inserzioni dei m. anteriori della coscia
Il Femore
Articolazione del ginocchio
Ø
1.
L’articolazione del ginocchio è formata
da due capi articolari che sono:
La parte distale del femore con i
suoi due condili, mediale e laterale.
2.
La parte prossimale della tibia
con il suo piatto tibiale.
Il Femore
Articolazione del ginocchio
Ø
Questa articolazione è
sicuramente la più
complessa del corpo
umano anche perché i
capi ossei sono molto
discordanti e l’imponente
apparato legamentoso,
tendineo e muscolare che
devono assicurare grande
stabilità ad una
articolazione sottoposta a
forti sollecitazioni, ne
limitano molto i gradi di
libertà.
Articolazione del ginocchio
Ø
Ø
I condili femorali, ovoidi irregolari
a grande asse antero posteriore
sono uniti anteriormente nel piano
patellare e separati invece per
tutta la loro estensione dalla fossa
intercondiloidea.
La superficie tibiale su cui
appoggiano i condili, è poco
adatta ad ospitarli essendo le due
fosse glenoidee, in cui
quest’ultima è divisa, poco ampie,
poco incavate, insomma quasi
piatte. Sono indispensabili quindi i
due menischi fibro-cartilaginei che
si insinuano come cunei fra i
condili e il piatto tibiale.
Articolazione del ginocchio
Ø
Ø
a)
b)
c)
La capsula è composta da un
manicotto fibroso con una
finestra anteriore in cui è
incastrata la rotula.
L’articolazione del ginocchio
comprende anche l’artodia
femore-patella.
I legamenti dell’articolazione
sono:
il legamento patellare che
non è altro che il tendine del
m. quadricipite;
i legamenti collaterali
fibulare e tibiale;
i legamenti crociati
anteriore e posteriore che
dal piatto tibiale si portano
alle facce interne dei condili
femorali.
Articolazione del ginocchio
Ø
Ø
L’articolazione del
ginocchio ha inoltre delle
espansioni
aponeurotiche dei
muscoli della coscia e
della gamba.
Questa articolazione
consente oltre al
movimento principale di
flesso-estensione anche
una limitata rotazione
laterale e mediale della
gamba, però solo a
gamba flessa.
Articolazione del ginocchio
Articolazione del ginocchio
Articolazione del ginocchio
Tibia e Fibula (Perone)
Articolazione Tibio-tarsica
➢
Questa articolazione è
costituita da tre capi ossei,
nelle loro apofisi distali da tibia
e fibula, e nella sua porzione
superiore del calcagno e ossa
del tarso, consente oltre al
movimento principale di
flesso-estensione anche una
rotazione laterale e mediale
del piede sulla gamba.
Articolazione Tibio-tarsica
Bibliografia
1.
2.
3.
4.
Tutte le immagini sono di proprietà dell’atlante interattivo di
anatomia umana, versione 4.0 2003 Elesevier . Tutti i diritti riservati.
Edizione italiana 2007 Elesevier Masson S.r.l.
Illustrazioni di Frank H. Netter, M.D. e Carlos A. G. Machado, M.D.
Anatomia Umana 2004, Casa editrice Idelson-Gnocchi Srl, autori :
Bareggi R. ; Dell’Orbo C. ; Ferri G. L. ; Gaeta E. ; Macchiarelli G. ;
Montagnani S. ; Nottola S. A. ; Tazzi A. ; Valenza V. ; Verzé L. ;
Viglietti Panzica C.
http://www.ilproprietario.it/
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