Strumenti di accountability

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Responsabilità sociale
d’impresa
(CSR) e Social
Innovation:
Il progetto
CSRPiemonte
Grace De Girolamo
Area progetti e Sviluppo
del territorio
Unioncamere Piemonte
La responsabilità sociale d’impresa
13 settembre 1970: Milton Friedman (Premio Nobel Economia) sostiene
su The New York Times Magazine che “c’è una e una sola responsabilità
sociale dell’impresa – usare le sue risorse e dedicarsi ad attività volte ad
incrementare i propri profitti a patto che essa rimanga all’interno delle
regole del gioco, il che equivale a sostenere che competa apertamente
senza ricorrere all’inganno o alla frode”.
Sorridendo, ma non troppo…
La responsabilità sociale d’impresa
1984: R. Edward Freeman, con il testo Strategic management: a
stakeholder approach, sostituisce l’idea secondo cui l’impresa debba
essere responsabile esclusivamente nei confronti degli azionisti con una
visione più ampia che vede l’impresa responsabile verso un ampio gruppo
di portatori di interesse (stakeholders) che include fornitori, clienti,
azionisti e comunità locale.
“Business can be understood as a system of how we create value for
stakeholders”
1987: SVILUPPO SOSTENIBILE è lo sviluppo che soddisfa i bisogni del
mondo presente senza compromettere la capacità delle future generazioni
di soddisfare, a loro volta, i propri bisogni. (Brundtland Report, World
Commission on Environment and Development, 1987)
La responsabilità sociale d’impresa
La CSR (Corporate Social Responsibility) è entrata formalmente nell’agenda
dell’Unione europea a partire dal Consiglio Europeo di Lisbona del marzo
2000, dove è stata considerata come uno degli strumenti strategici per
realizzare in Europa una società più competitiva e socialmente coesa e per
modernizzare e rafforzare il modello sociale europeo.
Nel Libro Verde dell’UE la responsabilità sociale è definita come:
“L’integrazione su base volontaria, da parte delle imprese, delle
preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei
loro rapporti con le parti interessate”.
La responsabilità sociale d’impresa
In data 25 ottobre 2011 la Commissione europea ha diffuso una nuova
comunicazione che rivede le strategie europee sulla responsabilità sociale
come parte di un pacchetto di misure sulle “imprese responsabili” per
rilanciare la crescita.
Viene proposta una nuova definizione semplificata di CSR ovvero:
“La responsabilità sociale delle imprese consiste nell'impatto che esse
hanno sulla società”.
Per massimizzare la creazione del valore condiviso, le aziende vengono
incoraggiate ad adottare un approccio strategico a lungo termine alla CSR,
nonché ad esplorare le opportunità per lo sviluppo di prodotti, servizi
e modelli aziendali innovativi in grado di contribuire al benessere della
società, determinando professionalità di maggiore livello e più produttive.
La responsabilità sociale d’impresa
Le maggiori novità riguardano:
• il riconoscimento dell'importanza dell’integrazione della responsabilità sociale e
della sostenibilità nella strategia commerciale: la relazione 2008 della
Commissione competitività, infatti, ha concluso che la CSR contribuisce al
successo dell'impresa nel lungo termine, ovvero quando è pienamente integrata
nelle strategie aziendali
• lo sviluppo del concetto di “creazione di valore condiviso”: le imprese generano
un ritorno sull'investimento per i loro proprietari e azionisti per mezzo della
creazione di valore anche per le altre parti interessate e la società in generale.
Ciò avvicina la CSR all'innovazione, soprattutto in termini di sviluppo di nuovi
prodotti e servizi che siano commercialmente di successo e contribuiscano al
contempo ad affrontare le sfide attuali della società
• il riconoscimento esplicito dei diritti umani e delle problematiche etiche.
La responsabilità sociale d’impresa
La CSR va oltre il rispetto delle prescrizioni di legge e individua pratiche e
comportamenti che un’impresa adotta su base volontaria, nella
convinzione di ottenere dei risultati che possano arrecare benefici e
vantaggi a se stessa e al contesto in cui opera.
Particolare attenzione viene prestata ai rapporti con i propri portatori
d’interesse (stakeholders): collaboratori, fornitori, clienti, partner,
comunità e istituzioni locali, realizzando nei loro confronti azioni concrete.
Ciò si traduce nell'adozione di una politica aziendale che sappia conciliare
gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio di
riferimento, in un’ottica di sostenibilità futura.
Azioni e strumenti
La responsabilità sociale si declina in una dimensione interna all'azienda
che comprende la gestione delle risorse umane, i diritti dei lavoratori, la
salute e la sicurezza sul lavoro, e in una dimensione esterna che riguarda le
comunità locali, i fornitori, i clienti, i consumatori, il rispetto dei diritti
umani e delle istanze ambientali e sociali, la gestione delle risorse naturali
e degli effetti sull’ambiente.
La CSR è pertanto riconducibile a diversi aspetti e attività che riguardano
quattro aree di intervento dell’azienda:
• luogo di lavoro
• mercato
• comunità e territorio
• ambiente
La norma ISO26000
A Novembre 2010, dopo 6 anni di consultazioni delle parti interessate di
tutto il mondo, è stata emessa la norma ISO26000.
Per la prima volta, l’International Standard Organization (ISO) ha lavorato
ad uno standard sul tema della Responsabilità Sociale
La ISO 26000 fornisce quindi le linee guida su:
• principi e temi fondamentali della responsabilità sociale
• integrazione dei comportamenti socialmente responsabili
strategie, nei sistemi, nelle pratiche e nei processi
• importanza dei risultati e dei miglioramenti nella performance
nelle
Vantaggi per le imprese
I vantaggi sono tangibili su diversi fronti:
• clima aziendale: viene favorita la motivazione, il dialogo ed il
coinvolgimento di dipendenti e collaboratori, con ricadute sulla
produttività
• rapporti con la comunità locale: l’impresa attenta alle esigenze del
territorio di riferimento viene percepita positivamente e contribuisce
alla qualità della vita con iniziative concrete
• reputazione e fidelizzazione: la reputazione dell’azienda non può che
migliorare in seguito a politiche di CSR coerenti e ben comunicate,
contribuendo allo sviluppo di una clientela fedele e motivata
• relazioni con le istituzioni finanziarie: viene facilitato l’accesso alle fonti
di finanziamento grazie ad una riduzione del profilo di rischio e ad una
accresciuta autorevolezza.
Principali pratiche
di CSR
Ricerca sull’adozione di pratiche csr nelle
imprese piemontesi
Individuazione teorica delle pratiche CSR
• Redazione Bilancio sociale o di sostenibilità
• Specifiche policy in tema di risorse umane (tra cui formazione, orari
flessibili, agevolazioni per le donne lavoratrici e i lavoratori diversamente
abili)
• Azioni su ambiti non profit a favore del territorio
• Adozione di un Codice etico aziendale
• Adozione di modelli organizzativi, codici di condotta e comportamento
• Presenza di un referente aziendale in tema di CSR
• Adozione standard SA8000
• Adozione standard AA1000
• Adozione standard GBS o GRI
• Autovalutazione CSR-SC
• Certificazione ambientale ISO14000 e/o Emas
• Certificazione sicurezza Ohsas 18001
• Specifiche policy di approvvigionamento
• Strumenti di ascolto degli stakeholder
Pratiche di CSR:
Strumenti di accountability
Bilancio sociale
Strumento volontario di rendicontazione e comunicazione, è un
documento periodico, che ha una duplice valenza:
• strumento di gestione, consente di misurare le performance
economiche, sociali e ambientali dell'organizzazione
• strumento di comunicazione, permette di rilevare le aspettative ed il
grado di soddisfazione e consenso degli stakeholder, aumentando
nello
stesso tempo la comprensione da parte dei diversi portatori di interesse
dell'attività svolta dall'impresa.
Esistono diversi modelli di redazione internazionali e nazionali, i più
diffusi sono: il Global Reporting Initiative (GRI), lo standard Accountability
1000 (AA1000), il Gruppo di studio per il Bilancio Sociale (GBS).
Pratiche di CSR:
Strumenti di accountability
GRI
Il Global Reporting Initiative (GRI): le sue linee guida sono le più famose a
livello internazionale e forniscono indicazioni operative per l’impostazione
di un report di sostenibilità periodico che, in accordo con il concetto di
triple bottom line, integri in un unico documento la dimensione
economica, sociale e ambientale
Triple bottom line
Pratiche di CSR:
Strumenti di accountability
AA1000
Lo standard Accountability 1000 (AA1000): si concentra sul dialogo e il
coinvolgimento degli stakeholder (inclusivity) per realizzare un percorso
strategico e responsabile condiviso. Esso è stato studiato per fornire alle
organizzazioni un set di principi per valutare, attestare e aumentare la
credibilità e la qualità di rendicontazione dei sottostanti processi, sistemi e
competenze.
Obiettivo: realizzare un processo più consapevole di come la ricchezza
viene prodotta e distribuita tra gli attori coinvolti.
Può essere alternativamente usato come:
- Mezzo di valutazione per rafforzare la qualità degli standard di
responsabilità
- Sistema di processo autonomo per gestire e comunicare il bilancio e le
performance sociali ed etiche
Pratiche di CSR:
Strumenti di accountability
GBS
il Gruppo di studio per il Bilancio Sociale (GBS): costituito nel 1998, è
composto da 32 membri in rappresentanza di 13 Università italiane, degli
Ordini professionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri, di alcune
Società di Revisione e di Enti vari .
Il modello di bilancio sociale proposto dai Principi GBS è articolato in tre
parti fondamentali :
• Identità aziendale: fornisce lo sfondo valoriale in cui agisce l’impresa, la
sua storia, una mappatura degli sth
• Produzione e distribuzione del valore aggiunto: parametro di
misurazione della ricchezza prodotta dall’azienda al netto dei fattori che ne
hanno permesso la realizzazione
• Relazione sociale: rendicontazione di quanto prodotto in modo diretto o
indiretto, con maggiore o minore consapevolezza, a favore delle diverse
categorie di sth
Pratiche di CSR:
Strumenti di accountability
Principi generali presenti in modo trasversale in ognuno dei tre standard
AA1000, GRI e GBS:
• Accountability, ossia trasparenza e responsabilità nella rendicontazione
sociale
• Inclusione
• Comprensibilità, chiarezza e intelligibilità, periodicità
Best practice
Unioncamere Piemonte
Nel 2006 Unioncamere Piemonte è stata la prima Unione regionale a
produrre il bilancio sociale, ideale completamento dell’informativa di
bilancio d’esercizio.
Pratiche di CSR:
Strumenti di accountability
Bilancio sociale
All’esperienza di Unioncamere Piemonte è seguita l’anno dopo, con lo
stesso approccio, la stesura del Bilancio sociale della Regione Piemonte,
che ha dato origine ad un vero e proprio “Metodo Piemonte”.
Elementi innovativi e caratteristici del processo di realizzazione del Bilancio
sociale secondo il Metodo Piemonte sono tuttora la qualificazione di una
governance di processo, la definizione di una metodologia di riferimento e
la validazione professionale di processo.
Pratiche di CSR:
Strumenti di accountability
Bilancio di sostenibilità-One Report
Un modello più “evoluto” è costituito infine dal bilancio di sostenibilità che
descrive il profilo dell’impresa secondo un approccio integrato,
valutandone la performance complessiva in funzione del suo contributo
alla prosperità economica, alla coesione sociale ed alla protezione
ambientale, in una prospettiva di tutela dei diritti delle generazioni future.
Oggi si avverte la necessità, in un contesto globalizzato, di avere a
disposizione strumenti che permettano di rendere confrontabili tra loro i
bilanci. I report di natura sociale consentono di misurare la qualità del
report civilistico e di metterne in luce la coerenza. Il report unico – unendo
le varie informazioni – consente di accostare aspetti diversi della stessa
realtà, mettendone in luce i nessi e le connessioni.
One Report è la nuova frontiera del reporting verso la quale si stanno
orientando le imprese più innovative.
La mappa degli stakeholder
La rendicontazione sociale può
essere valorizzata come strumento
di organizzazione e comunicazione
interna attraverso la condivisione
della Mappa degli Stakeholder.
La mappa degli stakeholder
Obiettivi:
• all’interno di un processo, che si sviluppa nel tempo, portare
miglioramenti alla costruzione del Bilancio sociale/ Report sociale
• introdurre l’uso strategico della mappa degli stakeholder
• condividerne la costruzione con i membri dell’organizzazione: la mappa
come strumento di partecipazione e motivazione.
La mappa degli stakeholder
Come scegliere gli stakeholder e individuarne il grado di rilevanza?
Sulla base di tre criteri (Mitchell, Agle, Wood 1997):
• POTERE
• LEGITTIMITA’
• URGENZA
Sulla base di una pesatura realizzata per ogni singolo stakeholder in
relazione ai tre criteri indicati, adottando ad esempio una scala da 1 a 5,
otteniamo:
• una tipologia di stakeholder
• una gerarchizzazione dei diversi stakeholder
• indicazioni sulle azioni nei confronti degli stakeholder.
Pratiche di CSR:
Strumenti di accountability
Codice Etico
È un documento d’indirizzo che definisce le linee di condotta degli
appartenenti all’organizzazione nei confronti di tutti gli stakeholder e
chiarisce i principi basilari che animano le scelte e i processi aziendali.
Ha un duplice scopo: costruire un codice di condotta interno per gestire i
rapporti con gli stakeholder e rendere esplicita, anche all’esterno, la
politica comportamentale dell’azienda nell’affrontare questioni
economiche, sociali e ambientali.
Ad oggi non esistono linee guida standard, tuttavia è possibile riconoscere
un modello–tipo composto da quattro item:
• principi etici generali
• stakeholder ritenuti fondamentali dall’azienda
• criteri di condotta nelle relazioni con i portatori di interesse
• meccanismi di attuazione e controllo (generalmente affidati ad un
Comitato etico, meglio se esterno all’organizzazione).
Pratiche di CSR:
gli standard di responsabilità sociale
Social Accountability 8000 (SA8000)
Si basa sulle Convenzioni ILO, sulla Dichiarazione universale dei Diritti
Umani e la Convenzione sui Diritti del Bambino dell’ONU.
È applicabile a qualsiasi tipo di organizzazione di tutti i Paesi.
Le principali motivazioni che spingono le aziende all’ottenimento della
certificazione sono: preservare la credibilità e la reputazione aziendale,
dimostrando il rispetto dei requisiti sociali; elevare il grado di fiducia da
parte dei consumatori e delle organizzazioni sociali; migliorare i rapporti
con le istituzioni; migliorare il clima aziendale, a seguito di una tutela e di
un coinvolgimento maggiori dei lavoratori.
Pratiche di CSR:
gli standard di responsabilità sociale
OHSAS 18001
L’OHSAS 18001 è una certificazione dei sistemi di gestione della salute e
della sicurezza dei lavoratori che definisce i requisiti di un sistema di
gestione della SSL in grado di prevenire il rischio di incidenti e di
promuovere un ambiente di lavoro sano e protetto. Può essere adottato
da aziende di ogni dimensione e operanti in qualsiasi settore.
Pratiche di CSR:
certificazioni ambientali
Seppur limitati ad una specifica area della CSR, i marchi ecologici sono uno
strumento efficace per dimostrare la responsabilità nell’utilizzo e nella
gestione delle risorse:
• ISO14000, identifica una serie di standard internazionali relativi alla
gestione ambientale delle organizzazioni (ad esempio lo standard
ISO14001 analizza l'impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita del
prodotto, dalla progettazione allo smaltimento)
• ECOLABEL, il marchio comunitario di eccellenza ambientale facilita i
consumatori nel riconoscimento dei prodotti a minore impatto
ambientale, in base a criteri di misurazione applicati all'intero ciclo di
vita del prodotto
• EMAS, il marchio dell'Unione Europea che riprende la struttura della
norma ISO14001 e prevede l'adesione volontaria delle imprese a un
sistema di ecogestione e audit da parte di certificatori accreditati.
Dalla CSR
alla Corporate
Social Innovation
Dalla CSR alla Corporate Social Innovation
Europe 2020
La Strategia Europe 2020 è incentrata su tre priorità:
•crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e
sull'innovazione;
• crescita sostenibile: promuovere un'economia più efficiente sotto il
profilo delle risorse, più verde e più competitiva;
•crescita inclusiva: promuovere un'economia con un alto tasso di
occupazione, che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale.
Dalla CSR alla Corporate Social Innovation
Europe 2020
La strategia Europa 2020 punta a rilanciare l'economia dell'UE nel
prossimo decennio. In un mondo che cambia l'UE si propone di diventare
un'economia intelligente, sostenibile e solidale. Queste tre priorità che si
rafforzano a vicenda intendono aiutare l'UE e gli Stati membri a conseguire
elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale. In pratica,
l'Unione si è posta cinque ambiziosi obiettivi – in materia di occupazione,
innovazione, istruzione, integrazione sociale e clima/energia – da
raggiungere entro il 2020.
Ogni Stato membro ha adottato per ciascuno di questi settori i propri
obiettivi nazionali. Interventi concreti a livello europeo e nazionale vanno a
consolidare la strategia.
José Manuel Barroso Presidente della Commissione europea (2004-2014)
Dalla CSR alla Corporate Social Innovation
Da“EUROPE 2020” a “ENTERPRISE 2020”
CSR Europe ha lanciato Enterprise 2020 come contributo del mondo delle
imprese allo sviluppo della strategia Europa 2020
L’impresa 2020 di CSR Europe è…:
• intelligente
• sostenibile
• inclusiva
L’impresa del futuro, Enterprise 2020, opera con profitto, integrando
responsabilità e trasparenza, e innovando soluzioni per il pianeta e la
popolazione mondiale in stretta collaborazione con le parti coinvolte.
Insieme guidano la trasformazione verso una società intelligente,
sostenibile e inclusiva.
Dalla CSR alla Corporate Social Innovation
Da“EUROPE 2020” a “ENTERPRISE 2020”
L’obiettivo finale è arrivare a consolidare un sistema di relazioni sostenibili
(dove la logica del lungo periodo prevalga sempre su quella del breve) con
tutti gli stakeholder e in particolare:
• I clienti
• I dipendenti e collaboratori
• I fornitori
• L’ ambiente naturale (le generazioni future)
• La comunità locale
Dalla CSR alla Corporate Social Innovation
È in corso un cambiamento profondo nelle aspettative della società nei
confronti delle imprese.
Il nuovo “contratto sociale” tra società e impresa, parte dalla certezza
acquisita che lo sviluppo economico non porta necessariamente progresso
sociale ma, anzi, può essere dannoso (scandali finanziari, inquinamento
ambientale, lavori pericolosi per la salute dei dipendenti ecc.) e generare
costi per la società.
All’impresa è richiesto di assumere responsabilità verso la società più
ampie che in passato contribuendo, nell’ambito delle proprie finalità
istituzionali, al miglioramento della qualità della vita e non al suo
peggioramento.
Lo “shared value” di Michel Porter (2011)
Dalla CSR alla Corporate Social Innovation
Che cosa è la Social Innovation?
«La Social Innovation si fa, non si definisce» - Dario Carrera, The Hub Roma
Un’innovazione che è sociale tanto nelle sue finalità che nei suoi mezzi.
“Definiamo innovazioni sociali le nuove idee (prodotti, servizi e modelli)
che soddisfano dei bisogni sociali (in modo più efficace delle alternative
esistenti) e che allo stesso tempo creano nuove relazioni e nuove
collaborazioni. In altre parole, innovazioni che sono buone per la società e
che accrescono le possibilità di azione per la società stessa”
G. Mulgan, dal “Libro Bianco della Social Innovation” , 2011
“... Quegli interventi che sono diretti a gruppi vulnerabili della società e che
sanno valorizzare la creatività delle associazioni di volontariato, delle
organizzazioni e degli imprenditori sociali per trovare modi nuovi di
rispondere a bisogni sociali impellenti a cui non arriva un'adeguata
risposta né dal settore pubblico né dal settore privato” Manuel Barroso
Dalla CSR alla Corporate Social Innovation
Come nasce la Social innovation
Le tre tendenze principali:
1.L'emergere di numerosi e diffusi “problemi sociali” che le strutture e le
politiche preesistenti non riescono a fronteggiare con successo
2. Il costo prospettico, per i bilanci pubblici, ma anche per quelli privati
delle soluzioni tradizionali ai problemi sociali destinato a farsi insostenibile
3.Una crescente discrasia tra le strutture e le istituzioni sociali formatesi
nel periodo precedente e quelle che sarebbero richieste dal nuovo: mondo
“social”, fatto di risorse messe in campo dalle reti, “beni relazionali”,
processi collaborativi, risultati “inattesi” e sempre meno di burocrazia,
proprietà dei beni, sistemi prevedibili.
Dalla CSR alla Corporate Social Innovation
L’impresa social
L’engagement aziendale
diventa social innovation
solo quando affronta
in modo imprenditoriale
i bisogni sociali.
Il progetto
CSRPIEMONTE
Il progetto CSRPiemonte
Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte condividono un progetto
innovativo sul territorio regionale:
diffondere la cultura d’impresa responsabile con la finalità di migliorare la
COMPETITIVITÀ del sistema produttivo, in particolare delle Pmi, favorire la
creazione di lavoro e sviluppare i concetti di benessere organizzativo e di
sostenibilità.
Protocollo d’intesa tra Regione Piemonte e Unioncamere per la
competitività siglato nel 2009 prevede il punto “Etica e Responsabilità”
come elemento che determina l’accrescimento della competitività delle
imprese. Ecco quindi che il concetto di competitività viene associato al
concetto di responsabilità per condurre a obiettivi di competitività e
sviluppo sostenibili.
Obiettivi del progetto CSRPiemonte
CSRPiemonte è prima di tutto un progetto di comunicazione che vuole
diffondere la conoscenza e la cultura di responsabilità sociale d’impresa nel
sistema imprenditoriale piemontese per aumentarne la competitività.
Scambiare e condividere esperienze, spunti, buone pratiche per valorizzare
gli sforzi e gli investimenti degli imprenditori responsabili.
Azione di regia e ruolo di “facilitatore” che i due enti svolgono per
recuperare terreno rispetto a quanto accade in molti altri Paesi.
CSRPiemonte: CSR è l’acronimo di responsabilità sociale d’impresa
(Corporate Social Responsibility), ma per noi le parole chiave sono
diventate Competitività Sostenibilità Responsabilità, proprio per mettere
ancora più in evidenza la relazione tra questi tre concetti.
Strategia del progetto
Il progetto si articola verso l’esterno su 4 fronti:
• monitorare
• promuovere
• divulgare
• formare/sensibilizzare
Sul fronte interno, la regia congiunta di Regione Piemonte
e di Unioncamere Piemonte ha l’obiettivo di:
• raccordare e coordinare le iniziative dei singoli soggetti territoriali.
Strumenti di comunicazione
Sono stati realizzati diversi strumenti,
funzionali
alla
gestione
e
alla
comunicazione delle varie fasi operative.
Strumenti di comunicazione
Focus group
Si è sviluppata una significativa azione di
ascolto dei principali esperti a livello
nazionale e degli imprenditori più attivi in
Piemonte con la finalità di raccogliere
esperienze, suggerimenti e stimoli per
indirizzare il progetto verso le reali attese
delle imprese, raccogliendo casi e spunti
pragmatici e concreti.
Strumenti di comunicazione
Benchmark – CSR istruzioni per l’uso
È stato realizzato, ed è disponibile in maniera interattiva sul sito, un
benchmark di buone pratiche di piccole e medie imprese europee che
hanno adottato iniziative di responsabilità sociale.
Sono stati esaminati numerosi casi europei e nazionali, da cui sono state
“modellizzate” le esperienze maggiormente significative, con l’ausilio di
mappe concettuali, check list e contributi di esperti.
L’obiettivo è fornire spunti immediatamente operativi e suggerimenti a Pmi
italiane che desiderino avviare iniziative analoghe.
Strumenti di comunicazione
È stato realizzato il manuale
10 volte CSR, dalla teoria alla pratica - metodi e
casi per la competitività e l’innovazione sociale,
presentato al Salone della Responsabilità Sociale
Dal Dire al Fare, Milano maggio 2011
Strumenti di comunicazione
Collana editoriale:
nell’ambito delle pubblicazioni, è stata realizzata
una mini-collana di fascicoli tematici “Imprese
Responsabili”, oltre 10 agili volumetti che
approfondiscono alcuni temi importanti tra cui:
•come valorizzare le risorse umane migliorando i
risultati aziendali
•come innovare processi e prodotti in chiave
responsabile
•come impegnarsi nella sostenibilità ambientale
impostando programmi che investano i vari
aspetti della vita aziendale.
Strumenti di comunicazione
Partecipazione al Salone della Responsabilità
Sociale
d'Impresa
Dal
Dire
al
Fare
successivamente Salone dell’Innovazione Sociale,
a partire dal 2010 ad oggi
Strumenti di comunicazione
Il PORTALE www.csrpiemonte.it è il nucleo centrale del progetto, vera
piattaforma di condivisione e scambio di esperienze con oltre 6000 visite
negli ultimi 4 mesi
Informazioni, notizie, testimonianze, buone prassi, moduli formativi, modelli e
spunti operativi, un kit di attrezzi di CSR a disposizione delle aziende.
TESTIMONIANZE
BUONE PRASSI
MODELLI
LINK UTILI
DOCUMENTAZIONE
Strumenti di comunicazione
IO ADERISCO
È la campagna di comunicazione e sensibilizzazione “virale”
promossa dal progetto CSRPiemonte. È costituita da un logo e
un format di comunicazione condivisi tra le aziende che
aderiscono al progetto, per la diffusione di messaggi positivi in
tema di sostenibilità attraverso i canali e gli strumenti utilizzati
dalle stesse aziende nella loro abituale attività di
comunicazione.
Connessioni
Il progetto CSRPiemonte ha generato nel tempo numerose collaborazioni e progetti in
tema di CSR, a dimostrazione che le "contaminazioni" positive costituiscono sempre
un arricchimento e una nuova opportunità:
•Alcotra AlpCoRe, progetto transfrontaliero del sistema camerale con le Camere di
commercio di Savoia e Alta Savoia
•LOIEs, progetto europeo di cui Regione Piemonte è partner, con capofila
Ceipiemonte, dedicato al collegamento tra mondo profit e no profit
•Progetto Interregionale per la diffusione della CSR e la condivisione di buone
pratiche, a cui partecipano le maggiori Regioni italiane impegnate sul tema
•Progetto del Fondo Perequativo Nazionale delle Camere di commercio,
Piemonte Green, volto in particolare agli aspetti di sostenibilità ambientale
•Infine, sono molteplici sui vari territori le collaborazioni avviate con le Associazioni
di categoria, oltre che direttamente con le imprese.
Il futuro del progetto
• Consolidare la RETE INTERNA delle Pmi responsabili, anche attraverso
Workshop/ Laboratori territoriali con imprenditori e operatori: creare
reti, condividere progetti
• Promuovere la campagna di comunicazione virale, con assunzione di
responsabilità da parte delle imprese che si definiscono responsabili
• Aderire a reti e progetti nazionali sulla CSR
• Realizzare learning-objects di comunicazione/formazione
• Monitorare la crescita delle pratiche di CSR
• Diffondere capillarmente cultura d’impresa responsabile sul territorio
• Definire criteri di premialità.
Alcuni numeri del progetto CSRPiemonte
• Oltre 200 imprese aderenti al progetto
• 5 enti/associazioni di categoria coinvolti
• Oltre 50.000 accessi al portale www.csrpiemonte.it
• 70 adesioni dal lancio di IOADERISCO
• Newsletter periodica a oltre 1200 indirizzi
• 12 pubblicazioni
Alcuni numeri del progetto CSRPiemonte
•
12 pillole video di comunicazione/sensibilizzazione
• 1 clip video di autovalutazione e 2 web game sulla
sostenibilità
• 12 workshop sul territorio in 2 anni
• 48 video-testimonianze
• 1 benchmark internazionale su 8 Paesi
• 35 articoli in rassegna stampa
• 2 cicli di laboratori territoriali sulla CSR nelle province
piemontesi
Il progetto europeo
Alcotra - ALPCORE
Gli strumenti del progetto AlpCoRe
Il progetto Alcotra AlpCoRe, realizzato con la Camera di commercio della Savoia e
Alta Savoia, mette a disposizione delle imprese i seguenti strumenti:
20 Schede tecniche tematiche
Questionario web tool di autovalutazione
Seminari di sensibilizzazione
Le schede pratiche
Strumenti agili e operativi da utilizzare per informarsi sulle diverse azioni
disponibili in tema di Responsabilità sociale di impresa ed approfondirle, fino alla
realizzazione pratica.
Le schede possono essere utilizzate in autonomia dagli imprenditori, oppure
adottate come strumento di lavoro in gruppi di formazione, come ad esempio i
Laboratori territoriali, o i seminari tra gruppi di imprese.
Le schede pratiche
Le 20 schede tecniche sono divise in 4 aree chiave:
1.
Clienti
2.
Fornitori
3.
Dipendenti
4.
Strategia
Le schede pratiche
Ciascuna scheda pratica è strutturata in 4 sezioni:
• L’importanza della catena di fornitura
• Aumentare il valore della filiera
• Strumenti di sostenibilità per la filiera: carbon, water ed environmental
footprint
• Strategie e strumenti per il benessere sul luogo di lavoro
• Sviluppare competenze, consolidare esperienze
• Coinvolgere e motivare i dipendenti
• Conciliare i tempi di vita e di lavoro
• Valorizzare le diversità
• Un marketing responsabile per una comunicazione efficace
• L’impresa nell’era del consumo collaborativo
• Gestire rapporti trasparenti con i clienti prima, durante, dopo la vendita
• Adottare principi e pratiche di CSR
• Conoscere, informare, coinvolgere i portatori di interesse
• Le certificazioni: sceglierle, individuare i benefici, impostare il processo
• Controllare e ridurre i consumi energetici
• Diventare un attore responsabile del territorio
• Ridurre i consumi a partire dalla progettazione di un prodotto/servizio
• ISO 26000: importante strumento di CSR
• La rendicontazione sociale
• La collaborazione pubblico-privato
Strumento di autovalutazione
È rivolto a tutte le imprese che hanno già attivato pratiche di responsabilità
sociale, ma anche a coloro che intendono avviare un percorso verso la CSR.
In particolare è dedicato agli imprenditori interessati a valutare la propria strategia
e le proprie attività in un’ottica che integri business e sostenibilità.
Strumento di autovalutazione
Rispondere al questionario è semplice!
È sufficiente accedervi dal sito www.csrpiemonte.it nella sezione dedicata
all’Autovalutazione.
La compilazione richiede solo 30 minuti e non necessita di supporti e strumenti
particolari.
Strumento di autovalutazione
È articolato in due parti:
1.
Questionario di autovalutazione
2.
Risultati
Questionario di autovalutazione
Il questionario intende essere allo stesso tempo:
1.
2.
3.
uno strumento che permette ad ogni impresa di effettuare in
autonomia una diagnosi della propria attività
uno strumento pedagogico a servizio della struttura dirigenziale
uno strumento in grado di valorizzare le buone pratiche, al fine di
stimolare lo scambio tra le imprese.
Risultati – I profili
In base al punteggio ottenuto per
ogni singola area verranno
restituiti i seguenti profili:
Innovatore
Leader
Maturo
In
cammino
Risultati – Il report
È possibile scaricare i risultati dell’autovalutazione in formato pdf.
Sarà così a disposizione delle imprese uno strumento utile per valutare i punti di
forza e debolezza della propria strategia ed individuare possibili spunti per
avanzare nel cammino verso la CSR. L’autovalutazione potrà essere ripetuta nel
tempo, aiutando così a cogliere ed indirizzare il percorso, anche rispetto ai risultati
riportati da altre imprese.
Grazie dell’attenzione
www.csrpiemonte.it
[email protected]
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