Le Politiche dell`Unione Europea Responsabilità Sociale e

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Le Politiche dell’Unione Europea
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Responsabilità Sociale e Corporativa (CSR)
A cura dell’Ufficio di Bruxelles
CSR: “Corporate Social Responsibility”
Recentemente è stata lanciata la ‘Campagna Pan-Europea sulla Responsabilità
Sociale e Corporativa’ (CSR) delle Piccole e Medie Imprese, organizzata
congiuntamente dalla Commissione Europea (DG Imprese), Eurochambres e
UEAPME.
La Conferenza inaugurale svoltasi il 12 ottobre 2004, è stata aperta dal
Commissario europeo Olli Rehn responsabile per le Imprese e la Società
dell’Informazione, che ha evidenziato l’importanza della campagna, per
diffondere le più recenti politiche e pratiche legate alla Responsabilità
Corporativa e Sociale e, dimostrare come le PMI europee possano trarre il
massimo vantaggio dalla loro applicazione.
La campagna sarà implementata nel corso dei prossimi mesi e consisterà in 65
eventi organizzati nei 25 paesi dell’Unione Europea, paesi candidati e Norvegia.
In Italia sono attualmente previsti 3 incontri: Roma, 20/12/2004 – Padova
24/03/2005 – Forlí 15/04/2005. Ogni singolo programma offrirà ai partecipanti
un’introduzione alla “Corporate Social Responsibility” mettendo a fuoco gli aspetti
rilevanti per le PMI. Durante ogni evento saranno invitati ad intervenire i
responsabili di aziende che operano secondo i principi di “CSR”, che
presenteranno la loro esperienza fornendo esempi concreti degli ostacoli e dei
fattori di successo che gli imprenditori dovranno affrontare nel caso decidano di
modificare il loro operato secondo tali principi.
La campagna informativa, ha come target un totale di 25 milioni di PMI, che
vengono individuate come gli attori chiave per lo sviluppo economico e l’impiego
della forza lavoro nelle regioni europee. Le PMI contribuiscono largamente alla
crescita della società, creando ed assicurando lavoro, producendo beni e servizi
e garantendo il pagamento delle tasse. Inoltre il ruolo delle PMI in termini
d’innovazione e competitività risulta essere cruciale per il raggiungimento degli
obiettivi di crescita economica, coesione sociale e protezione ambientale.
Il concetto di 'Corporate Social Responsibility' è stato definito dalla Commissione
come l’insieme delle pratiche avviate da un’impresa capaci di tenere conto delle
problematiche legate alla società ed all’ambiente, durante lo svolgimento
dell’attività produttiva quotidiana. Questo concetto nasce nell’anno 2000, con il
Consiglio Europeo di Lisbona che rivolgendosi specificatamente alle imprese, in
tale occasione, presentò le buone pratiche da implementare per fornire training al
personale durante tutta la vita lavorativa, organizzare il lavoro all’interno
dell’impresa in maniera più efficiente, creare un ambiente in grado di garantire ai
propri lavoratori pari opportunità di crescita ed inclusione di tutti i livelli sociali,
nonché lo svolgimento delle attività produttive secondo i principi di sostenibilità.
Questo appello, rivolto specialmente alle PMI europee, costituiva una parte
integrante degli obiettivi dell’Agenda di Lisbona, che mira alla realizzazione di un
sistema economico europeo competitivo, dinamico e basato sull’innovazione
tecnologica, capace inoltre, di crescere in maniera sostenibile e creare un
maggior numero di posti di lavoro ed una maggiore coesione fra le regioni
d’Europa.
Per l’intera durata della Campagna CSR, che sará implementata fino al Maggio
2005, il Parlamento Europeo sará chiamato ad attivarsi come ponte tra la
Commissione e le Imprese, seguitando nel proprio impegno alla creazione di un
framework di lavoro attraverso il quale sia possibile introdurre una coscienza
“CSR” presso gli imprenditori d’Europa.
D’altro canto, le maggiori Istituzioni europee, le Imprese, le Associazioni
femminili ed ambientali sono chiamate ad agire congiuntamente ed avere
obiettivi e strategie d’azione convergenti, per poter attuare le cosiddette politiche
“multistakeholders” in grado di concretizzare il processo di diffusione della
mentalità “CSR”. Nonostante la campagna di sensibilizzazione sia solamente al
debutto, tale processo risulta essere in costante crescita, ed ogni partecipante a
livello europeo o locale, non potrà esimersi dal fornire il proprio contributo
(soprattutto opinioni e diffusione di buone pratiche) per il buon esito dell’intero
procedimento di divulgazione.
La campagna di sensibilizzazione sui principi di “CSR” non intende sostituire
l’attuale legislazione relativa alle imprese, allo sviluppo economico, territoriale e
sociale, ma mira ad integrare e ad affiancarsi a tale legislazione.
L’approccio verso le PMI europee, che caratterizzerà gli eventi dei prossimi mesi,
dovrebbe attuarsi in maniera strutturata per ogni singola Impresa che intende
abbracciare la filosofia della “CSR” e non in maniera cumulativa e generica, al
fine di rendere possibile una maggiore implementazione del processo di
diffusione di tale ideologia. Gli imprenditori che si avvicinano alla “CSR”, infatti,
devono tener conto delle modifiche che subirà ogni singolo stadio della
produzione e della vita dell’Impresa, gli imprenditori saranno anche costretti a
ragionare in termini di costi e guadagni al fine di garantire la sopravvivenza della
propria azienda; ma ciò che deve essere loro trasmesso è l’importanza di agire
secondo i principi di “CSR”, non solo per il beneficio della propria impresa ma
anche per le altre imprese, i fornitori, la società che ruota intorno all’attività
imprenditoriale e l’ambiente. Tutti gli “stakeholders” a livello europeo, nazionale,
regionale e locale, sono chiamati, pertanto, ad informare le imprese, sulle
possibilità concrete di sviluppare le politiche di “CSR”, contribuendo alla crescita
del proprio giro d’affari ed al rafforzamento dell’ambiente commerciale,
imprenditoriale e sociale che vi ruota intorno.
Le PMI sono indicate, dalle Istituzioni europee, come gli attori principali in grado
di creare, inglobando al loro interno la mentalità “CSR”, miglioramenti alle
comunità locali, l’impiego, l’ambiente ed infine l’innovazione tecnologica. La
Commissione auspica lo sviluppo di una stretta collaborazione fra PMI ed
Istituzioni europee in termini di comunicazione sull’implementazione di pratiche di
“CSR” dalle aziende ai funzionari europei preposti a monitorare ed
eventualmente correggere quelle azioni non in linea con i principi della
“Corporate Social Responsibility”.
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