Martedì 15 Luglio 2014
Marketing
19
È IN EDICOLA
Oggi
IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ
Il brand marchigiano vuole espandersi in mercati vicini a quello italiano anche per gusti
NeroGiardini, rotta sull’Europa
Obiettivo: 500 milioni di fatturato e 100 monomarca
DI
bacino di utenza interessante», continua Bracalente. «In
più stiamo chiudendo accordi
con catene calzaturiere multimarca, dove realizziamo shop
in shop che gestiamo noi monitorando le vendite in tempo
reale in modo da poter riassortire i prodotti immediatamente: per esempio abbiamo
in apertura 12 shop in shop
da Pittarosso. Quest’anno abbiamo avuto ottimi riscontri
sui tronchetti in inverno e per
la stagione estiva funzionano
molto bene i sandali doppio
plateau».
IRENE GREGUOLI VENINI
N
eroGiardini reagisce
alla crisi cercando di
fare un salto avanti,
soprattutto nei mercati Europei. L’obiettivo del
brand marchigiano di scarpe,
accessori e abbigliamento, è
infatti di raggiungere un giro
d’affari di 500 milioni di euro
entro il 2018, ma l’azienda sta
già vivendo un’accelerazione
quest’anno. Infatti, dopo un
2013 chiuso con una perdita
di circa 40 milioni di euro di
fatturato, a 193 milioni, nei
primi sei mesi del 2014 il
marchio ha registrato un incremento dell’8% e l’obiettivo
è raggiungere i 210 milioni, in
crescita del 9%.
I piani di NeroGiardini spaziano dall’internazionalizzazione, puntando soprattutto
sull’Europa, per far crescere
la quota del fatturato dovuta all’export dal 10 al 40% in
cinque anni, all’espansione
dei monomarca in Italia e
ancora all’estero, arrivando
a 100 negozi dai 27 attuali,
con il sostegno di investimenti in comunicazione che si aggirano intorno ai 10 milioni
di euro all’anno. Non da ultimo, il marchio investe sulla
formazione, con un corso per
giovani artigiani.
«Siamo focalizzati sul
mercato europeo. In questi
ultimi anni di crisi abbiamo
fatto valutazioni per capire
dove andare a internazio-
Enrico
Bracalente
nalizzare», spiega
Enrico Bracalente,
amministratore unico di Bag spa, azienda
marchigiana titolare
del marchio NeroGiardini, che produce
18 mila paia di scarpe al giorno (oltre
3,5 milioni all’anno),
120 mila cinture e 50
mila borse da donna
all’anno, con 2.000 addetti
tra diretti e indotto. «Essendo concentrati per il 90% nel
mercato interno, dobbiamo
guardare con molto interesse ai mercati esteri, valorizzando la nostra produzione
rigorosamente Made in Italy.
Principalmente puntiamo
a crescere in Europa, dove
vogliamo investire e dove cominciamo a essere un brand
riconosciuto: ci sono culture e
gusti dei consumatori simili
alla nostra. Siamo partiti da
Belgio, Spagna, Francia; ora
ci stiamo rivolgendo a mercati come Inghilterra, Olanda,
Austria, e stiamo cercando
nuovi partner per lo sviluppo
in Nord Europa, per esempio
in Germania e Scandinavia.
Stiamo andando bene pure in
Russia anche se nell’ultimo
anno c’è stata una contrazione dei consumi».
A ciò si affianca
il progetto di sviluppo retail: oggi il
gruppo conta su 27
negozi, principalmente in Italia, ma nel
2013 è stato aperto il
primo punto vendita
diretto all’estero, a
Francoforte, come
test cui ne seguiranno altri in vari paesi
europei. «Vogliamo
aprire monomarca fuori dai
confini nazionali non solo per
aumentare il fatturato ma
anche per controllare e capire
la distribuzione e le esigenze
dei diversi mercati».
Per quanto riguarda l’Italia,
«abbiamo cercato di andare
ad aprire punti vendita nelle
vie più importanti a livello
nazionale e nei centri commerciali; cerchiamo di trovare
le location giuste dove c’è un
Sul fronte della comunicazione, gli investimenti del
marchio sono pari a circa il
5-6% del fatturato, con spot
tv, cui si affiancano la radio,
affissioni, campagne stampa
e nel mondo digitale su Facebook e Twitter.
L’impresa ha inoltre rinnovato il suo impegno a sostenere il corso di formazione
«Operatore per la calzatura»,
istituito in collaborazione
con il Centro di formazione
professionale «Artigianelli»
dell’Opera Don Ricci di Fermo e che nasce dall’esigenza
di inserire nel gruppo nuove
generazioni di artigiani: si
tratta di una scuola tecnicoprofessionale che propone un
piano di studi volto a creare
personale qualificato nel settore calzaturiero, con un corso
biennale rivolto a ragazzi dai
16 ai 18 anni.
© Riproduzione riservata
Gruppo Class Editori da main agent a fornitore principale
del food&beverage per la nuova piattaforma di e-commerce in Cina
Con riferimento al contratto tra il Gruppo
Class Editori e la piattaforma di e-commerce
BtoB CCIG/Mall realizzata da Century International Group con la partecipazione di
Bank of China, China Telecom, China Union
Pay e l’organo governativo China Council for
promotion of trade international, il Gruppo
Class comunica:
dopo una serie di incontri operativi avvenuti a Pechino la scorsa settimana, il ruolo del
gruppo editoriale si è evoluto, con riferimento al settore food&beverage, da main agent,
come specificato nel prospetto informativo
pubblicato per l’aumento di capitale in corso, a fornitore principale per l’Italia con l’opzione di diventare fornitore unico dall’Italia
al raggiungimento di target preliminarmente
individuati nel prossimo futuro. Il settore
food&beverage potrà rappresentare, secondo
le stime di CCIG/Mall, la maggioranza delle
vendite della piattaforma BtoB più grande
della Cina, che ha programmato la partenza
per l’inizio dell’autunno.
Per il settore del fashion, del luxury goods,
accessori e design, il Gruppo Class Editori rimane, come già riportato nel prospetto, main
agent e ugualmente resta agente esclusivo per
la produzione dei contenuti e per la raccolta
della pubblicità dall’Italia.
«È una grande soddisfazione e una opportunità ancora più grande l’assunzione del
ruolo di fornitore principale, per il quale
siamo impegnati a portare sulla piattaforma
migliaia di aziende e prodotti italiani, i primi
che saranno offerti in vendita su CCIG/Mall»,
ha commentato il vicepresidente e amministratore delegato del Gruppo Class Editori,
Paolo Panerai.
Il sito di China Class eCommerce (www.ccec.eu)