ITALIANO L2 - Istituto Comprensivo di Albino

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ITALIANO L2
Alcuni suggerimenti per il processo di prima e seconda
alfabetizzazione
1.
2.
3.
4.
Definire il significato di interlingua, lingua
per comunicare e lingua per lo studio
Definire il ruolo della grammatica nel
processo di alfabetizzazione
Definire quali siano le migliori azioni per il
docente che alfabetizza e gli altri docenti
Conoscere i materiali a disposizione
nell’istituto
OBIETTIVI
La lingua madre è
fondamentale per lo
sviluppo cognitivo
Su di essa si innestano
Interlingua
Lingua per comunicare
Lingua per lo studio
Interlingua e
lingua per
comunicare
possono
COESISTERE
Lingua di passaggio,
diverso dalla L1 e
L2, pur contenendo
elementi di
entrambe.
Fondamentale è la sua
evoluzione, che dipende da:
• Disponibilità di input
comprensibili
• Vicinanza comunicativa nei
confronti dei parlanti nativi
• Motivazione di chi
apprende
L’INTERLINGUA
CARATTERISTICHE
DELL’INTERLINGUA
La sua ACQUISIZIONE
segue
Il suo PROCESSO
d’acquisizione
si suddivide in tre fasi
1.prebasica
2.basica
3.postbasica
silenzio e ascolto
parole chiave e linguaggio gestuale
assenza della morfologia e sintassi molto
essenziale
frasi nominali
strategie lessicali: il lessico serve per
denominare l’aspetto temporale (“prima“per
indicare un verbo al passato)
Fase prebasica
comparsa della
morfologia (desinenze
e suoni terminali)
strategie lessicali:
“tanti” per indicare il
plurale
i verbi non sono flessi
una regola appresa
viene sovraestesa
anche in situazioni non
appropriate
lingua vicina alle
varietà native
colloquiali
morfologia e verbi
flessi
conquiste lessicali
Fase basica e postbasica
SEQUENZA VERBALE
presente
participio passato
passato prossimo
imperfetto
futuro
congiuntivo
condizionale
SEQUENZA
NOMINALE
nome relazionale
articolo
det. – indet.
aggettivo attributivo
aggettivo
predicativo
Le sequenze d’apprendimento
Le sequenze nascono dall’ interazione tra:
Strategie ricorrenti per acquisire una
forma (utilizzo del procedere per analogia,
sovraestensione di una forma acquisita)
Percorsi regolari di acquisizione
•
La velocità d’acquisizione dipende da:
Età
Frequentazione di nativi
1.Numeri e genere sui nomi
2.Sistema verbale a tre forme
3.Subordinazione avverbiale (perché, quando, se…)
1. 4.Accordo di genere e numero sui determinanti
grammaticali (art. det.-art. ind.- agg. poss.)
2. 5.Accordo soggetto – verbo all’imperf.
1. 6.Accordo sugli aggettivi ttributivi
1. 7.Verbo al futuro-condizionale presente
2. 8.Accordo su agg. predicativi
1. 9.Piùcheperfetto – congiuntivo- condizionale passato e
passato remoto
La sequenza della MORFOSSINTASSI
fase postbasica
Lingua per comunicare
Lingua per lo studio
Attiva abilità
linguistiche
Fa riferimento alla vita
quotidiana per il lessico
Usa un veicolo per lo
più paratattico e
nominale
Richiede poche abilità
linguistiche e
coordinate spaziotemporali
Tempo d’acquisizione
1- 2 anni
Attiva abilità cognitive
Fa riferimento a concetti
astratti
Usa un veicolo
strutturalmente articolato e
dalla varietà alta
Richiede tutte le abilità
linguistiche e gli universali
cognitivi (analisi,
classificazione,
correlazione,
discriminazione,
ordinamento, seriazione e
sintesi)
Tempo d’acquisizione
6-7 anni
E’ UTILE L’INSEGNAMENTO DELLA GRAMMATICA?
si
UTILE PER TUTTI I CONTENUTI ANALITICI
Se veicolare
Se rispettoso della sequenza d’apprendimento
Se inserito nella zona di sviluppo prossimale
LA GRAMMATICA
VEICOLARE
A1-A2 per comunicare
Processi cognitivi per studiare
RISPETTOSA DELLE SEQUENZE
Sequenze nominali e verbali
Inserita nella ZONA di SVILUPPO PROSSIMALE
Spazio di non conosciuto accessibile con i mezzi a
disposizione e che permette di acquisire un plus
condizioni
NECESSARIE PER INTRODURRE ALLA
LINGUA DELLA STUDIO SONO LE AZIONI DI
FACILITAZIONE
(programmazione individualizzata)
Eliminazione all’interno di un contenuto dei concetti astratti e
troppo complessi dal punto di vista formale e di contenuto
Verifiche di diverso contenuto
SEMPLIFICAZIONE
(semplificazione delle richieste)
Riduzione del grado di varietà linguistica e di complessità
strutturale della forma e del contenuto
Verifiche semplificate nelle richieste ma di uguale contenuto
Azioni dell’insegnante
SEMPLIFICAZIONE
Utilizzo di ripetizioni e ridondanze
Costruzioni paratattiche
Costruzione di glossari
Evidenziazione di parti importanti
Uso di parole chiave
I testi
semplificati
Risalto del contesto
spesso risultano
Uso di elenchi non mappe
più lunghi
degli originali
Azioni di semplificazione
FACILITAZIONE
Prevalenza di argomenti descrittivi
Assenza o quasi di contenuti astratti
Costruzioni formali nominali
Uso di glossari
Evidenziazione di parti importanti
Uso di parole chiave
Lessico e contesto relazionali
Uso di immagini
La facilitazione
Fondamentale è il rispetto dei tempi
d’acquisizione e d’apprendimento dell’alunno
Naturale è la selettività dell’alunno all’interno
delle discipline (trascura di solito le lingue
straniere)
Esame di terza media:
Deve svolgere l’esame come un alunno italiano
Nella preparazione è meglio privilegiare
l’apprendimento della lingua dello studio rispetto
ai contenuti da presentare
Utilizzo delle figure di riferimento
Alcuni suggerimenti
Nell’istituto
Preside
Funzione strumentale intercultura (prof. Scevola)
Commissione intercultura
Nel plesso in cui si insegna
Referente per l’intercultura
Sul territorio
Sportello per gli stranieri di Albino (Falgari Irma)
Asl (dott.essa Amidoni)
Figure di riferimento
INTERVENTI
Ore a supporto per lavoro individuale
Intervento del mediatore culturale
Progetto di accoglienza
Progetti per promuovere l’intercultura e
l’integrazione
Progetto di orientamento specifico
MATERIALI
Testi per prima e seconda alfabetizzazione
Dispense teoriche
Dispense prodotte da insegnanti con materiali
facilitati e semplificati
Interventi e materiali
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