Architettura del Teatro Antico (1^ parte) La parola théatron, da cui deriva il termine “teatro”, compare per prima volta nei testi letterari greci del V secolo a. C. Si tratta di un sostantivo derivato dal verbo theàomai, “vedere”. Già nella società greca arcaica a partire dall’VIII sec. a.C. esistevano forme di intrattenimento (danze, acrobati, giochi e competizioni atletiche) che richiedevano e la ricerca e la preparazione di spazi adatti. 1) La visione dall’alto verso il basso resterà una costante nella storia degli edifici teatrali greci. 2) Un frammento di vaso ateniese del pittore Sofilo (VII secolo a. C.), da cui è tratto il disegno a fianco, mostra il pubblico che assiste ad una gara atletica disposto su una tribuna eretta per l’occasione. 2 1 L’edificio-teatro non sorge, come oggi,come struttura finalizzata all’esecuzione di spettacoli, ma in un contesto religioso più ampio, affiancato ad un tempio. Il teatro di Segesta risale alla metà del III secolo a.C ed è stato costruito scavando parzialmente la collina dell'acropoli della città Per consentire ad un pubblico sempre più vasto di vedere i celebranti, nasce la gradonata, o cavea, la cui edificazione richiedeva una collina su cui appoggiarsi. Sezione sul Teatro Greco di Siracusa Ricostruzione dell’Acropoli di Atene Man mano che lo spettacolo perde la sua prerogativa religiosa e diventa meno rituale (tragedia) si presentano esigenze di carattere acustico per favorire l’ascolto anche al pubblico più lontano dalla scena. Le maschere fecero la loro comparsa nell’Atene di V secolo a.C.: con l’introduzione delle rappresentazioni tragiche, si svilupparono diverse tipologie di maschere. Alcuni studiosi sostengono che esse venissero utilizzate dagli attori per amplificare la voce - e la figura - dei personaggi. Le conoscenze di allora, ispirate alla propagazione delle onde sull’acqua, dettano regole che favoriscono esclusivamente l’ascolto diretto. PROPAGAZIONE DEL SUONO “Si deve avere cura particolare affinché il sito non sia sordo ma sia un luogo in cui la voce può viaggiare con la massima chiarezza. Ciò può essere conseguito, se si sceglie un sito dove non esistono elementi che generano eco.” De Architectura Marco Vitruvio Pollione (75-25 a.C.) Vitruvio consigliava anche di situare un portico alla sommità della cavea, così da impedire la dispersione delle onde sonore che venivano emesse dalla scena. PROPAGAZIONE DEL SUONO “I luoghi circumsonanti sono quelli nei quali la voce si espande in tutto l’intorno e poi è forzata verso il centro dove si dissolve. La sua fine non si ode ma si estingue lì in suoni di significato indistinto.” Inconsciamente, si introduce un parametro che diventerà fondamentale nell’acustica dei teatri: LA RIVERBERAZIONE Gli elementi costituenti il Teatro Greco-romano di Taormina PROPAGAZIONE DEL SUONO Laddove si presentavano problemi di acustica, i greci ed i romani costruivano celle acustiche al di sotto dei gradoni in modo da porvi dei vasi bronzei “echeia”, ossia dei risuonatori che “accordavano” il suono emesso sul palcoscenico con quello riflesso dalla cavea, riducendo così il riverbero. Vasi bronzei “echeia”: echia Cavea, per gli spettatori, ricavata sul pendio della collina. In origine con sedili di legno (ikria), poi sostituiti da sedili in pietra. Orchestra, un grande cerchio spianato di circa 25m di diametro. Rampe di accesso laterali che davano accesso all’orchestra da est e da ovest. koilon iaoma paao Paakenia Pokenion Logeion kene elementi costitutivi della struttura di un teatro greco della prima età ellenistica A partire dal IV secolo a.C., l’edificio teatrale diventa elemento caratteristico delle maggiori città di tutto il mondo greco, dalla Sicilia alle coste del Mar Nero.