Università degli Studi di Bologna Seconda Facoltà di Ingegneria - Sede di Cesena C.d.L. in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE e confronto con analisi tradizionale Laboratorio di Elettronica L-A (prof. C. Fiegna) Anno Accademico 2008/09 Data esecuzione: 27 aprile 2009 Marco Alessandrini Alessandro Callozzo Lorenzo Minghini 0000281742 [email protected] 0000286147 [email protected] 0000274090 [email protected] Sommario È fornito un circuito risonante RLC, pilotato in corrente, che si comporta in frequenza come filtro di tipo passa-banda. Dopo un’analisi dell’impedenza dal punto di vista analitico-algebrico, il filtro sarà implementato col software SPICE per valutare qualitativamente la caratteristica (in frequenza) di impedenza del filtro e la rispondenza tra i calcoli teorici e la simulazione. Inoltre, oggetto di analisi specifica sarà anche il transitorio iniziale del filtro e il comportamento nel dominio del tempo, quando stimolato da un opportuno segnale. Entrambe le simulazioni, in frequenza e in transitorio, saranno effettuate sia con induttore ideale, sia con induttore reale, quindi dotato di resistenza serie. In tali condizioni si valuteranno gli effetti della resistenza sulle caratteristiche del filtro, compresa la velocità di risposta al transitorio di accensione. = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE Indice 1 Dati di ingresso 2 2 Quesiti generali 3 3 Quesiti analitici 4 4 Analisi in frequenza 4.1 Analisi preliminare in frequenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.2 Analisi in frequenza con R1 = 0 Ω . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.3 Analisi in frequenza con R1 = 66, 2 Ω . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 5 6 9 5 Analisi in transitorio 5.1 Analisi in transitorio con R1 = 0 Ω . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.2 Analisi in transitorio con R1 = 66, 2 Ω . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 11 13 Elenco delle figure 16 1 Dati di ingresso Il circuito in analisi è in figura 1. Figura 1: Bipolo RLC, pilotato in corrente Parametri. • L1 = 10 mH • R2 = 6 kΩ • fm = 10 kHz Metodo analitico. Il circuito è simulato con il software P-SPICE, parte costitutiva dell’ambiente di sviluppo OrCAD. Grazie ad esso si implementano le netlist del circuito, potendo analizzare i grafici delle simulazioni plottando le grandezze d’interesse ed effettuando le misure più opportune. Indice 2 2 = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE Quesiti generali 1) Quale tipo di simulazione si deve effettuare per ottenere una analisi in frequenza del circuito? Per analizzare in frequenza il circuito bisogna effettuare una simulazione di tipo .AC, in particolare per una investigazione di massima si può impostare la simulazione come segue: .AC DEC 100 10 100000 cioè si esamina il circuito tra la frequenza 10 Hz e la frequenza 100.000 Hz = 100 kHz, riportando l’analisi su ascissa logaritmica e rilevando 100 punti per ogni decade. 2) Quale tipo di simulazione si deve effettuare per ottenere la risposta del circuito ad un ingresso nullo per t < 0 e sinusoidale per t ≥ 0? Per rilevare la risposta del circuito, inizialmente inattivo, ad uno stimolo sinusoidale fornito dopo un convenzionale t = 0 si utilizza una simulazione del transitorio (.TRAN). Ricordando che la sintassi è: .TRAN <Tstep> <Tstop> [<Tstart> [<Tmax>]] con: • Tstep: passo temporale con cui il simulatore emette i risultati della simulazione; • Tstop: tempo finale di simulazione; • Tstart: tempo iniziale di simulazione (o, meglio, di emissione dei dati); • Tmax: limite superiore del passo temporale di integrazione, impiegato dal solutore numerico di Spice (minore di Tstep), si può esaminare il circuito da t = 0 per i successivi 2 s = 2000 ms, con passo di 5 ms, con il comando: .TRAN 5m 2 2 Quesiti generali 3 3 = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE Quesiti analitici 3) Determinare le espressioni simboliche dell’impedenza Z(s) = V (s)/I(s), dei suoi zeri e dei suoi poli. L’espressione simbolica di Z(s) si calcola come segue: Z(s) = V (s) I(s) = R2 + = R2 + (R1 + sL1 ) · sC1 1 R1 + sL1 + 1 sC1 R1 +sL1 sC1 s2 L1 C1 +sR1 C1 +1 sC1 R1 + sL1 1 + sR1 C1 + s2 L1 C1 s2 L1 C1 R2 + s(L1 + R1 R2 C1 ) + (R1 + R2 ) = 1 + sR1 C1 + s2 L1 C1 1 R2 1 R2 C1 + s2 LR11C+R 1 + s L1 +R R1 +R2 2 = (R1 + R2 ) 1 + sR1 C1 + s2 L1 C1 = R2 + Gli zeri di Z(s) sono: z1,2 s2 L1 C1 R2 + s(L1 + R1 R2 C1 ) + (R1 + R2 ) = 0 p −(L1 + R1 R2 C1 ) ± (L1 + R1 R2 C1 )2 − 4(R1 + R2 )L1 C1 R2 = 2L1 C1 R2 I poli di Z(s) sono: p1,2 s2 L1 C1 + sR1 C1 + 1 = 0 p −R1 C1 ± (R1 C1 )2 − 4L1 C1 = 2L1 C1 4) Ipotizzando L1 = 10 mH, R2 = 6000 Ω, R1 = 0 Ω, determinare il valore di C1 affinché la frequenza di risonanza sia fm = 10 kHz. fm = 1 √ 2π L1 C1 ⇒ C1 = 1 = 25, 3 nF 2L 4π 2 fm 1 5) In base ai valori di L1 , R1 , R2 e C1 determinare il valore teorico dell’impedenza Z(f ) per f = fm = 10 kHz. Trascurando il transitorio: σ=0 s = σ + jω = j2πf = s(f ) Con i valori assegnati e, in particolare, R1 = 0 Ω, si ottiene sostituendo nella espressione generale di Z(f ): Z(s) = R2 Z(ω) = R2 Z(f ) = R2 Z(fm ) da cui: L1 + s2 L1 C1 1 + sR 2 1 + s2 L1 C1 L1 1 + jω R − ω 2 L1 C1 2 1 − ω 2 L1 C1 L1 1 + j2πf R − 4π 2 f 2 L1 C1 2 1 − 4π 2 f 2 L1 C1 = (6 + j523, 599) kΩ Z(fm ) = 523, 633 kΩ 3 Quesiti analitici , arg Z(fm ) = 89, 34◦ 4 = $ CC BY: 4 \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE Analisi in frequenza L’analisi in frequenza è svolta alimentando il circuito con un generatore di corrente con componente AC pari a 0, 5 mA e componente DC pari a 1 mA: I(t) = 1 + 0, 5 sin(ωt) mA Si svolge l’analisi in due situazioni, variando il valore di R1 . 4.1 Analisi preliminare in frequenza Analizzando Z(s) si nota che presenta due zeri e due poli, entrambe le coppie sono complesse coniugate. Si procede con lo studio di zeri e poli, singolarmente, per ricavare il coefficiente di smorzamento δ e la pulsazione di risonanza ωn . In particolare, utilizziamo la funzione: Z(s) = (R1 + R2 ) 1 R2 C1 1 R2 + s2 LR11C+R 1 + s L1 +R R1 +R2 2 1 + sR1 C1 + s2 L1 C1 che, sostituendo s = jω, diventa: Z(ω) = (R1 + R2 ) 1 R2 C1 1 R2 1 + jω L1 +R − ω 2 LR11C+R R1 +R2 2 1 + jωR1 C1 − ω 2 L1 C1 • Si nota il guadagno statico K = R1 + R2 , che sarà presente dalle minime frequenze fino al primo zero o polo che si presenta nella fdt, e poi di nuovo dopo che entrambi zeri e poli hanno manifestato le proprie caratteristiche. Una conferma della situazione è visibile sul plot di Z(f ) nelle successive figure 3 (K = 6000 Ω) e 5 (K = 6066, 2 Ω). • Nel caso con R1 = 0 Ω si trova, per gli zeri: 1 + jδ ( 2δ ωn 1 2 ωn ω ω2 − 2 = 1 + jω · 1, 67 · 10−6 − 25, 3 · 10−11 ω 2 ωn ωn = 1, 67 · 10−6 = 25, 3 · 10−11 ; δ = 0, 052 ωn = 62869, 5 ⇒ fn = 10006 Hz mentre per i poli: 1 + jδ ( 2δ ωn 1 2 ωn =0 = 25, 3 · 10−11 ω ω2 − 2 = 1 − 25, 3 · 10−11 ω 2 ωn ωn ; δ=0 ωn = 62869, 5 ⇒ fn = 10006 Hz A ωn = 10 kHz è presente il contributo dei poli c.c. e degli zeri c.c.: ciascuna coppia introduce nella funzione di trasferimento una pendenza (i poli di −40 dB/ dec, gli zeri di +40 dB/ dec), col risultato che le due coppie si annullano vicendevolmente. Da questa situazione rimane un picco, che diverge perché entrambe le coppie lo presentano alla stessa frequenza (ωn ) con parametri nulli o quasi di δ (δ = 0 nei poli, δ = 0, 052 ' 0 negli zeri). • Se si approssima, come fatto in SPICE, R1 = 0, 000001 Ω si ottengono risultati assolutamente comparabili per gli zeri: 1 + jδ ( 2δ ωn 1 2 ωn ω ω2 − 2 = 1 + jω · 1, 67 · 10−6 − 25, 3 · 10−11 ω 2 ωn ωn = 1, 67 · 10−6 = 25, 3 · 10−11 4 Analisi in frequenza ; δ = 0, 052 ωn = 62869, 5 ⇒ fn = 10006 Hz 5 = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE Lo stesso vale anche per i poli: ω ω2 − 2 = 1 + jω · 25, 3 · 10−15 − 25, 3 · 10−11 ω 2 ωn ωn 1 + jδ ( 2δ ωn 1 2 ωn = 25, 3 · 10−15 = 25, 3 · 10−11 ; δ = 7, 95 · 10−10 ' 0 ωn = 62869, 5 ⇒ fn = 10006 Hz Tali risultati giustificano l’approssimazione operata nella simulazione di SPICE. • Nel caso con R1 = 66, 2 Ω si trova, per gli zeri: 1 + jδ ( 2δ ωn 1 2 ωn ω2 ω − 2 = 1 + jω · 3, 305 · 10−6 − 25, 024 · 10−11 ω 2 ωn ωn = 3, 305 · 10−6 = 25, 025 · 10−11 ; δ = 0, 1045 ωn = 63215, 2 ⇒ fn = 10061 Hz mentre per i poli: 1 + jδ ( 2δ ωn 1 2 ωn ω2 ω − 2 = 1 + jω · 1, 675 · 10−6 − 25, 3 · 10−11 ω 2 ωn ωn = 1, 675 · 10−6 = 25, 3 · 10−11 ; δ = 0, 053 ωn = 62869, 5 ⇒ fn = 10006 Hz A ωn = 10 kHz è presente il contributo dei poli c.c. e degli zeri c.c.: ciascuna coppia introduce la propria pendenza con relativo picco, che non diverge perché δ non è nullo (δ = 0, 053 ' 0 nei poli, ma δ = 0, 1045 negli zeri). Poiché poli e zeri hanno la medesima ωn , si localizza un picco di risonanza in sua corrispondenza. 4.2 Analisi in frequenza con R1 = 0 Ω Per simulare il circuito con analisi in frequenza è stata utilizzata la seguente netlist di SPICE (che realizza il circuito coi nodi indicati in figura 2): * RLC PARALLELO - ANALISI IN FREQUENZA * 27 aprile 2009 * R1=0 ; (gen. di corrente: DC 1 milliampere, ampiezza AC 0.5 milliampere) I1 1 0 AC=0.5M DC=1M ; (resistore da 0 ohm) R1 3 0 0.00001 ; (resistore da 6000 ohm) R2 1 2 6000 ; (induttore da 10 millihenry) L1 2 3 0.01 ; (induttore da 25.3 nanofarad) C1 2 0 25.3N ; ANALISI IN FREQUENZA DA 10Hz a 100kHz (1000 campioni per decade) .AC DEC 1000 10 100000 .PROBE V(1), I(R2) .END In particolare, si può notare che vengono memorizzate da PROBE la tensione V (1) = V (t) (tensione del nodo 1) e la corrente I(R2) = I(t) (corrente su R2 , quindi sul generatore I). Inoltre, R1 non è posto a 0 come richiesto, viceversa SPICE genera un errore a causa del quale non compila: per questo, in alternativa, è stato inserito un valore trascurabile, pari a 10−5 , che l’analisi in frequenza prima effettuata ha dimostrato compatibile con la situazione. 4.2 Analisi in frequenza con R1 = 0 Ω 6 = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE Figura 2: Bipolo RLC, pilotato in corrente, come da netlist SPICE 6) Si generino tre grafici distinti all’interno della stessa schermata: ampiezza della tensione V (f ), ampiezza della corrente I(f ), modulo dell’impedenza Z(f ) = V (f )/I(f ). Si visualizzino i grafici sia in scala lineare che in scala logaritmica. I grafici (dall’alto in basso) di V (f ), I(f ), |Z(f )| e arg(Z(f )) sono in figura 3 con scala logaritmica dell’asse delle frequenze, e in figura 4 con scala lineare dell’asse delle frequenze. * RLC PARALLELO - ANALISI IN FREQUENZA Date/Time run: 05/01/09 17:27:07 Temperature: 27.0 (A) de.dat (active) 50V 40V 30V 20V 10V 0V V(1) 1.0mA 0.5mA 0A I(R2) 100K 0 ABS(V(1)/I(R2)) 90d 0d SEL>> -90d 5.0KHz 6.0KHz P(V(1)/I(R2)) 7.0KHz 8.0KHz 9.0KHz 10KHz 11KHz Frequency Page 1 Date: May 01, 2009 20KHz Time: 17:28:04 Figura 3: Simulazione .AC con R1 = 0 Ω 7) Qual è il valore della frequenza di risonanza fm del circuito? Corrisponde al valore teorico? Con gli strumenti di analisi dei plot, presenti in SPICE, si è rilevato il massimo picco di tensione in corrispondenza della frequenza fm = 10, 012 kHz. Con ottima approssimazione, doverosa a causa della non nullità di R1 come ipotizzato, la frequenza rilevata corrisponde al valore teorico atteso, pari a 10 kHz. Alla frequenza di risonanza si sono registrati i valori: • V (1) = 284, 278 V; • I(R2) = 0, 5 mA. 4.2 Analisi in frequenza con R1 = 0 Ω 7 = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE * RLC PARALLELO - ANALISI IN FREQUENZA Date/Time run: 05/01/09 17:27:07 Temperature: 27.0 (A) de.dat (active) 50V 40V 30V 20V 10V 0V V(1) 1.0mA 0.5mA 0A I(R2) 100K 0 ABS(V(1)/I(R2)) 90d 0d SEL>> -90d 5KHz 10KHz 20KHz P(V(1)/I(R2)) Frequency Page 1 Date: May 01, 2009 Time: 17:28:48 Figura 4: Simulazione .AC con R1 = 0 Ω (scala lineare) Da questi valori si può calcolare il modulo teorico dell’impedenza alla fm , pari a V (1) = 568, 556 kΩ. I(R2) 8) Qual è il valore del modulo dell’impedenza Z(fm )? Differisce da quella teorica? Se sı̀, perché? Alla frequenza di risonanza si è registrato un valore del 1 modulo dell’impedenza pari a Z(fm ) = 568, 557 kΩ. L’errore commesso è pari a: ∆|Z(fm )| = |568, 557 − 525, 102| = 43, 455 kΩ corrispondente a poco più dell’8% di quanto previsto. Tale scostamento può essere in parte attribuito alla non nullità di R1 , come ipotizzato in teoria. 9) Generare il diagramma delle fasi relativo all’impedenza Z(f ) del bipolo. Il diagramma delle fasi è presente nelle figure 3 e 4. 10) Qual è il valore della fase dell’impedenza Z(fm )? Differisce da quella teorica? Se sı̀, perché? Alla frequenza si è registrato un valore di risonanza 2 dell’argomento dell’impedenza pari a arg Z(fm ) = −89, 395◦ . A meno del segno, l’errore commesso è nullo: ciò è dovuto alla simmetria centrale del diagramma della fase rispetto alla frequenza di risonanza, a causa della quale un modesto incremento di f rispetto a fm è tale da avere fase negativa (come in questo caso), mentre un lieve decremento di f provoca una fase positiva (come nel caso teorico). Poiché R1 = 0, nell’intorno della frequenza fm la fase assume un comportamento asintotico poiché varia pressoché verticalmente da +90◦ a −90◦ in un ridottissimo range di frequenza. 1 Il 2 Il plot è stato ottenuto con il comando ABS(V(1)/I(R2)). plot è stato ottenuto con il comando P(V(1)/I(R2)). 4.2 Analisi in frequenza con R1 = 0 Ω 8 4.3 = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE Analisi in frequenza con R1 = 66, 2 Ω Con i valori assegnati e, in particolare, R1 = 66, 2 Ω, si ottiene sostituendo nella espressione generale di Z(f ): R1 sL1 s2 L1 C1 + sC1 R1 + 1 R1 + j2πf L1 Z(f ) = R2 + 1 + j2πf C1 R1 + (j2πf )2 L1 C1 Z(fm ) = (11, 99 − j0, 562) kΩ Z(s) da cui: = R2 + Z(fm ) = 12, 0032 kΩ arg Z(fm ) = −2, 68◦ , 6bis) Si generino tre grafici distinti all’interno della stessa schermata: ampiezza della tensione V (f ), ampiezza della corrente I(f ), modulo dell’impedenza Z(f ) = V (f )/I(f ). Si visualizzino i grafici sia in scala lineare che in scala logaritmica. I grafici (dall’alto in basso) di V (f ), I(f ), |Z(f )| e arg(Z(f )) sono in figura 5 con scala logaritmica dell’asse delle frequenze. * RLC PARALLELO - ANALISI IN FREQUENZA Date/Time run: 05/01/09 17:31:46 Temperature: 27.0 (A) de.dat (active) 10V 5V 0V V(1) 1.0mA 0.5mA 0A I(R2) 15K 10K 5K 0 ABS(V(1)/I(R2)) 45d 0d SEL>> -45d 5.0KHz 6.0KHz P(V(1)/I(R2)) 7.0KHz 8.0KHz 9.0KHz 10KHz 11KHz Frequency Page 1 Date: May 01, 2009 20KHz Time: 17:33:52 Figura 5: Simulazione .AC con R1 = 66, 2 Ω 7bis) Qual è il valore della frequenza di risonanza fm del circuito? Corrisponde al valore teorico? Con gli strumenti di analisi dei plot, presenti in SPICE, si è rilevato il massimo picco di tensione in corrispondenza della frequenza fm = 9, 989 kHz. Con ottima approssimazione la frequenza rilevata corrisponde al valore teorico atteso, pari a 10 kHz. Alla frequenza di risonanza si sono registrati i valori: • V (1) = 5, 9964 V; • I(R1) = 0, 5 mA. Da questi valori si può calcolare il modulo teorico dell’impedenza alla fm , pari a V (1) = 11, 9928 kΩ. I(R1) 4.3 Analisi in frequenza con R1 = 66, 2 Ω 9 = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE 8bis) Qual è il valore del modulo dell’impedenza Z(fm )? Differisce da quella teorica? Se sı̀, perché? Alla frequenza di risonanza si è registrato un 3 valore del modulo dell’impedenza pari a Z(fm ) = 11, 993 kΩ. 9bis) Generare il diagramma delle fasi relativo all’impedenza Z(f ) del bipolo. Il diagramma delle fasi è presente nella figura 5. 10bis) Qual è il valore della fase dell’impedenza Z(fm )? Differisce da quella teorica? Se sı̀, perché? Alla frequenza si è registrato un di risonanza valore dell’argomento4 dell’impedenza pari a arg Z(fm ) = −2, 06◦ . Poiché l’errore commesso è di poco superiore al mezzo grado, si può affermare con buona approssimazione che il valore simulato coincide con quello teorico. 3 Il 4 Il plot è stato ottenuto con il comando ABS(V(1)/I(R2)). plot è stato ottenuto con il comando P(V(1)/I(R2)). 4.3 Analisi in frequenza con R1 = 66, 2 Ω 10 5 = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE Analisi in transitorio L’analisi in transitorio è svolta alimentando il circuito con un segnale di corrente in ingresso pari a: I(t) = 0, 5 sin(2πfm t) mA Si svolge l’analisi in due situazioni, variando il valore di R1 . 5.1 Analisi in transitorio con R1 = 0 Ω * RLC PARALLELO - ANALISI IN TRANSITORIO * 27 aprile 2009 * R1=0 ; (gen. di corrente: ampiezza AC 0.5 milliampere, ; transitorio sinusoidale a frequenza di risonanza) I1 1 0 sin(0 0.5m 10k 0) AC=0.5m ; (resistore da 0 ohm) R1 3 0 0.00001 ; (resistore da 6000 ohm) R2 1 2 6000 ; (induttore da 10 millihenry) L1 2 3 0.01 ; (induttore da 25.3 nanofarad) C1 2 0 25.3N ; ANALISI IN TRANSITORIO PER 10ms (PASSO 1us) .TRAN 1u 10m .PROBE V(1), I(R2) .END 11) Si generino due grafici distinti all’interno della stessa schermata; tensione V (t), corrente I(t). I grafici (dall’alto in basso) di V (t) e I(t) sono in figura 6. Un dettaglio degli stessi grafici è in figura 7. * RLC PARALLELO - ANALISI IN TRANSITORIO Date/Time run: 05/06/09 10:21:43 Temperature: 27.0 (A) RLC_TRAN.dat (active) 10V 8V 6V 4V 2V 0V -2V -4V -6V -8V -10V V(1) 1.0mA 0.5mA 0A -0.5mA SEL>> -1.0mA 0s 1.0ms 2.0ms 3.0ms 4.0ms 5.0ms I(R2) Date: May 06, 2009 Time Page 1 Time: 10:23:04 Figura 6: Simulazione .TRAN con R1 = 0 Ω 5 Analisi in transitorio 11 = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE * RLC PARALLELO - ANALISI IN TRANSITORIO Date/Time run: 05/06/09 10:21:43 Temperature: 27.0 (A) RLC_TRAN.dat (active) 10V 8V 6V 4V 2V 0V -2V -4V -6V -8V -10V V(1) 1.0mA 0.5mA 0A -0.5mA SEL>> -1.0mA 0s 1.0ms 2.0ms 3.0ms I(R2) Time Page 1 Date: May 06, 2009 Time: 10:24:11 Figura 7: Simulazione .TRAN con R1 = 0 Ω (dettaglio) 12) In quanto tempo si estingue il transitorio? Consideriamo estinto il transitorio al raggiungimento del 90% dell’ampiezza del segnale in considerazione (V (t)). A tal fine è stato rilevato: V (1)M AX = 6, 8967 V per t = 684 µs ⇒ V (1)H = 90% · V (1)M AX = 6, 207 V La forma d’onda del segnale, però, è caratterizzata da una oscillazione secondaria che affligge la tensione, già per sua natura sinusoidale: l’effetto è noto, trattandosi di un circuito risonante che lavora alla frequenza di risonanza. La più diretta conseguenza di questa situazione è l’instabilità del circuito, che modula in ampiezza la tensione ai suoi capi producendo dei battimenti di periodo misurato T = 2, 11 ms, equivalente a una frequenza f = 473, 9 Hz. Secondariamente, non è possibile determinare la durata del transitorio, perché di fatto questi non cessa mai: data la natura dell’uscita, non ha molto senso stabilirne le caratteristiche. 13) Quanto vale l’ampiezza della V (t) a regime? È coerente con quella ottenuta mediante l’analisi in frequenza? Riprendendo un concetto già espresso, si può pensare V (t) come un modulato AM, commettendo un’approssimazione che non incide sull’analisi generale. Il segnale modulante è evidentemente periodico (praticamente sinusoidale) e, per l’analisi matematica, non assume limite a regime, cioè per t → ∞. Ciò contrasta dal punto di vista analitico con il risultato dell’analisi in frequenza, secondo la quale il limite assunto è molto chiaro e pari a +∞ (5 ). Elettricamente, però, i risultati hanno pari valore logico, perché una divergenza equivale ad una instabilità, la quale porta alla non assunzione di un preciso valore (finito o infinito che sia) nel tempo. 5 In realtà, come riportato, il valore massimo registrato in AC è V (1) = 284, 278 V. Il limite non è quindi infinito, ma assume un preciso valore. Questa non idealità è causata dal valore molto basso, ma non nullo come richiesto, di R1 : viceversa, SPICE non realizza l’analisi proprio perché essa diverge, causando V (1) → +∞. 5.1 Analisi in transitorio con R1 = 0 Ω 12 = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE 14) Quanto vale lo sfasamento tra I(t) e V (t) a regime? È coerente con quella ottenuta mediante l’analisi in frequenza? Secondo l’analisi in frequenza, lo sfasamento atteso per f = fm è nullo. Nell’intorno di fm , però, la fase si comporta in maniera asintotica, proponendo forti variazioni di fase a fronte di minime variazioni di frequenza: sarebbero sufficienti minime tolleranze nei componenti o nel circuito oggetto di simulazione per evidenziare sfasamenti lontani dal teorico. Dall’analisi del transitorio si rileva con discreta precisione che V (1) e I(R1) sono in fase, poiché visivamente le creste delle forme d’onda si susseguono nel tempo senza ritardo. A una prima impressione, quindi, le due analisi producono lo stesso risultato. Volendo misurare con precisione il massimo di due creste corrispondenti delle due grandezze, per verificare che si presentassero allo stesso istante, è stato rilevato: tV (1)P = 684, 071 µs tI(R1)P = 771, 780 µs il che significa che la corrente è in ritardo sulla tensione di 87, 709 µs. Visto che alla frequenza di risonanza data il periodo è T = 100 µs, lo sfasamento è: 100 µs : 360◦ = 87, 709 µs : x◦ x◦ ' 315, 7524◦ = −44◦ Tale risultato, però, è fortemente condizionato dalle forti approssimazioni operate da SPICE, che nonostante un numero elevatissimo di campioni per unità di tempo6 produce dei grafici poco dettagliati e in cui le forme d’onda, benché teoricamente sinusoidali, si riducono a delle onde spezzate private delle creste. Ciò pare aver determinato un errore nel rilievo dei tempi di cresta, e di conseguenza un erronea valutazione dello sfasamento. 5.2 Analisi in transitorio con R1 = 66, 2 Ω 11bis) Si generino due grafici distinti all’interno della stessa schermata; tensione V (t), corrente I(t). I grafici (dall’alto in basso) di V (t) e I(t) sono in figura 8. 12bis) In quanto tempo si estingue il transitorio? Consideriamo estinto il transitorio al raggiungimento del 90% dell’ampiezza del segnale in considerazione (V (t)). A tal fine è stato rilevato a regime: V (1)M AX = 4, 6553 V per t = 1, 38 ms ⇒ V (1)H = 90% · V (1)M AX = 4, 190 V Scandagliando la forma d’onda del segnale, è stato apprezzato il superamento della soglia V (1)H in corrispondenza del tempo t = 272, 2 µs, che è quindi il tempo necessario ad estinguere il transitorio. 13bis) Quanto vale l’ampiezza della V (t) a regime? È coerente con quella ottenuta mediante l’analisi in frequenza? Secondo quanto rilevato in precedenza, alla frequenza di risonanza ci si aspetta un’ampiezza in tensione V (1) = 5, 9964 V. Misurando l’ampiezza di una cresta in istanti diversi successivi al termine del transitorio, non è mai stato rilevato un valore simile, ma sempre inferiore ai 5 V. In figura 9 è stata riportata la schermata della simulazione realizzata con un differente compilatore SPICE (LT-SPICE). In essa sono visualizzati l’analisi in frequenza (in alto a sinistra) e l’analisi del transitorio (in basso a sinistra), entrambe 6 Anche ponendo l’intervallo di campionamento a 1 ns o inferiore la situazione non è mai cambiata. 5.2 Analisi in transitorio con R1 = 66, 2 Ω 13 = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE * RLC PARALLELO - ANALISI IN TRANSITORIO Date/Time run: 05/06/09 10:09:01 Temperature: 27.0 (A) RLC_TRAN.dat (active) 10V 8V 6V 4V 2V 0V -2V -4V -6V -8V -10V V(1) 1.0mA 0.5mA 0A -0.5mA SEL>> -1.0mA 0s 0.5ms 1.0ms I(R2) Date: May 06, 2009 Time Page 1 Time: 10:20:42 Figura 8: Simulazione .TRAN con R1 = 66, 2 Ω coincidono con quanto risultato fin’ora con la differenza che in LT-SPICE entrambe le analisi ottengono la medesima ampiezza alla frequenza fm , e cioè V (1) = 6 V. Questo riscontro, sempre ottenuto in ambiente SPICE, conforta una risposta positiva al quesito posto; d’altro canto, solleva un’osservazione relativa alla qualità dell’analisi grafica di P-SPICE rispetto ai software concorrenti, che ha condizionato buona parte dell’analisi dei transitori. Una spiegazione che è stata ipotizzata, riguardo alla discordanza di dati ottenuti con P-SPICE, è legata al taglio delle creste operato nonostante il campionamento spinto alla ricerca del massimo dettaglio: probabilmente, aggiungendo l’ampiezza delle creste alle misure inferiori ai 5 V registrati si sarebbero ottenuti i 5, 9964 V attesi. 14bis) Quanto vale lo sfasamento tra I(t) e V (t) a regime? È coerente con quella ottenuta mediante l’analisi in frequenza? In maniera perfettamente simile al caso con R1 = 0 Ω, l’analisi in frequenza predice uno sfasamento nullo atteso a f = fm . Analizzando il transitorio il rilievo ha prodotto le stesse risultanze del caso analogo: V (1) e I(R1) sembrano visivamente in fase, ma non è possibile confermare numericamente la stima con misure certe a causa del poco dettaglio della forma d’onda di V (1). 5.2 Analisi in transitorio con R1 = 66, 2 Ω 14 = $ CC BY: Figura 9: Simulazione .TRAN e .AC con R1 = 66, 2 Ω, realizzata con LT-SPICE \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE 5.2 Analisi in transitorio con R1 = 66, 2 Ω 15 = $ CC BY: \ Simulazione di circuito risonante RLC con SPICE Elenco delle figure 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Bipolo RLC, pilotato in corrente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bipolo RLC, pilotato in corrente, come da netlist SPICE . . . . . . Simulazione .AC con R1 = 0 Ω . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Simulazione .AC con R1 = 0 Ω (scala lineare) . . . . . . . . . . . . . Simulazione .AC con R1 = 66, 2 Ω . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Simulazione .TRAN con R1 = 0 Ω . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Simulazione .TRAN con R1 = 0 Ω (dettaglio) . . . . . . . . . . . . . . Simulazione .TRAN con R1 = 66, 2 Ω . . . . . . . . . . . . . . . . . . Simulazione .TRAN e .AC con R1 = 66, 2 Ω, realizzata con LT-SPICE 2 7 7 8 9 11 12 14 15 \ = $ CC BY: Quest’opera è stata rilasciata sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/ o spedisci una lettera a Creative Commons, 171 Second Street, Suite 300, San Francisco, California, 94105, USA. È consentito riprodurre e distribuire liberamente il presente testo, senza apporvi modifiche e mantenendo sempre riconoscibile il nome degli autori, purché non a scopo di lucro, senza scopi commerciali (direttamente o indirettamente) e per esclusivo uso personale. È possibile pubblicare il file o sue parti su siti internet, purché siano citati in maniera evidente gli autori (Marco Alessandrini, Alessandro Callozzo e Lorenzo Minghini). Per qualunque informazione, problematica, suggerimento o reclamo utilizzare l’indirizzo [email protected]. Elenco delle figure 16