PROSPETTO DI BASE

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in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento
Sede legale: Via Reverberi 1, angolo Via Oberdan – 25100 Brescia
Sede amministrativa: Via Brescia 118 – 25075 Nave BS
Cod. ABI 8692
Tel. 03025391– Fax 030.2537678 - Sito Internet: www.creditocooperativodibrescia.it
e-mail: [email protected]
C.F./P.IVA 00385040175
Iscr. Albo Creditizio n. 2165 – Iscr. Albo Società Cooperative n. A155854
Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al N. A159293
Capitale sociale euro 8.136.943 e Riserve euro 206.679.644 (dati al 31/12/2014)
PROSPETTO DI BASE
Relativo al programma
“Prestiti Obbligazionari del Credito Cooperativo di Brescia”
Obbligazioni a Tasso Fisso
Obbligazioni Step Up/Step Down
Obbligazioni a Tasso Variabile
Il presente Documento costituisce il Prospetto di Base (il “Prospetto di Base”) ai fini della Direttiva
2003/71/CE e successive modifiche (la “Direttiva Prospetto”) ed è redatto in conformità al
Regolamento 2004/809/CE e successive modifiche ed al regolamento adottato dalla CONSOB con
Delibera n. 11971/1999 e successive modifiche e integrazioni. Depositato presso la CONSOB in data 27
settembre 2016 a seguito dell’approvazione comunicata con nota n. 0085163/16 del 23 settembre 2016.
L’adempimento di pubblicazione del presente Prospetto di Base non comporta alcun giudizio della
CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo
stesso relativi.
Il presente Prospetto di Base è a disposizione del pubblico per la consultazione in forma gratuita
sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo web www.creditocooperativodibrescia.it e, in forma
stampata e gratuita, richiedendone una copia presso la sede amministrativa dell’Emittente in Via
Brescia n. 118, Nave (BS) e/o presso le filiali dello stesso.
Il presente Prospetto di Base si compone del Documento di Registrazione (“Documento di
Registrazione”) che contiene informazioni su BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA
1
S.C. (“BCC BRESCIA” e/o la “Banca” e/o la “BCC” e/o l’ “Emittente”), in qualità di Emittente di una
o più serie di emissioni (ciascuna un “Prestito Obbligazionario”), titoli di debito di valore nominale
unitario inferiori ad Euro 100.000,00 (le “Obbligazioni” e ciascuna una “Obbligazione”), di una Nota
Informativa sugli strumenti finanziari (la “Nota Informativa”) che contiene informazioni relative a
ciascuna serie di emissioni di Obbligazioni e di una Nota di Sintesi (la “Nota di Sintesi”) che
riassume le caratteristiche dell’Emittente e degli strumenti finanziari, nonché i rischi associati agli
stessi.
L’investitore è invitato a leggere con particolare attenzione le sezioni “Fattori di Rischio” contenute
all’interno del Documento di Registrazione e della Nota Informativa. In occasione di ciascun Prestito,
l’Emittente predisporrà delle Condizioni Definitive, a cui saranno allegate le pertinenti note di sintesi,
che descriveranno le caratteristiche delle obbligazioni e che saranno pubblicate entro il giorno
antecedente l’inizio dell’offerta (le “Condizioni Definitive”) e contestualmente inviate alla CONSOB.
Le informazioni definite all’interno del Prospetto di Base (ossia quelle che compaiono con lettera
iniziale maiuscola) manterranno lo stesso significato.
AVVERTENZE PER L’INVESTITORE
Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a
valutare attentamente le informazioni contenute nel Prospetto di Base nel suo complesso e gli
specifici fattori di rischio relativi all’Emittente, al settore di attività in cui opera, nonché agli strumenti
finanziari offerti, per una descrizione completa dei quali si rinvia, rispettivamente, alla Sezione V –
Documento di Registrazione e alla Sezione 6 – Nota Informativa del Prospetto di Base.
In particolare, si richiama l’attenzione degli investitori su quanto segue:
1.
Si evidenzia che al 31 dicembre 2015 si è verificato un peggioramento delle sofferenze lorde sugli
impieghi rispetto all’anno 2014; tale andamento riflette il perdurare delle condizioni di
deterioramento della situazione economico-finanziaria che ha interessato anche il territorio dove
ha operato la Banca. Per ulteriori dettagli si rinvia al “Documento di Registrazione”, Sezione V,
Paragrafo 3 “Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito”.
2.
Si segnala che l’Emittente risulta esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti
finanziari rappresentati dai titoli emessi dagli stati sovrani dell’area Euro; in particolare, al
31/12/2015 l’emittente risultava esposto esclusivamente a titoli di stato italiani per nominali
831.000.000 euro (valore di bilancio 882.239.000 euro, pari al 32% del totale dell’attivo). Situazioni
di volatilità e tensione su tali mercati possono esporre l’Emittente a perdite di valore dei titoli di
stato detenuti dal medesimo, con impatti negativi sulla propria situazione economica,
patrimoniale e finanziaria. Per ulteriori dettagli si rinvia al “Documento di Registrazione”,
Sezione V, Paragrafo 3 “Rischio di esposizione nei confronti di titoli di debito emessi da Stati
sovrani”.
3.
In data 15 febbraio 2016 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il
decreto legge 14 febbraio 2016 n. 18 recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di
Credito Cooperativo, convertito in legge in data 6 aprile 2016. In data 15 maggio 2016 l’assemblea
dei soci ha espresso la volontà di aderire ad un gruppo bancario cooperativo escludendo, quindi,
la possibilità di avvalersi della opzione di “way out”. L’adesione ad un Gruppo Bancario
Cooperativo è condizione per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria. Le
Bcc aderenti rimarranno titolari dei propri patrimoni e manterranno gradi di autonomia
2
gestionale regolati da un contratto di coesione. Per ulteriori dettagli si rinvia al “Documento di
Registrazione”, Sezione V, Paragrafo 3 “Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche
di Credito Cooperativo (BCC)”.
4.
L'investimento nelle Obbligazioni comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale
investito, laddove nel corso della durata delle Obbligazioni, l'Emittente venga a trovarsi in una
situazione di dissesto o a rischio di dissesto. In tali casi, le competenti Autorità di risoluzione
hanno il potere di utilizzare diversi strumenti di risoluzione, tra cui lo strumento del “bail-in” (o
salvataggio interno). In tal caso, l'investitore si ritroverebbe esposto al rischio di veder ridotto,
azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento. Per ulteriori dettagli si rinvia alla
Nota Informativa, Sezione VI, Capitolo 2 (Fattori di Rischio), Paragrafo 2.2 “Rischio connesso
all'utilizzo del "bail-in"”.
5.
Si segnala che le Obbligazioni non saranno quotate su alcun mercato regolamentato, e l’emittente
non prevede accordi per la negoziazione delle medesime da parte di un internalizzatore
sistematico. La Banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione delle obbligazioni
sul segmento “order driven” del Sistema Multilaterale di Negoziazione “Hi-MTF”. Si precisa che
non vi è alcuna garanzia che la domanda di ammissione alla negoziazione sul predetto sistema
multilaterale di negoziazione venga accolta. Inoltre, anche nell’ipotesi in cui ciò avvenga, tale
circostanza potrebbe non essere sufficiente a garantire un adeguato livello di liquidità. Si segnala,
infatti, la limitata liquidità delle obbligazioni dell’emittente e l’elevata volatilità dei relativi prezzi
su tale mercato. Per ulteriori dettagli si rinvia alla Nota Informativa, Sezione VI, Capitolo 2
(Fattori di Rischio), Paragrafo 2.2 “Rischio di liquidità” e al Documento di Registrazione, Sezione
V, Paragrafo 3 “Rischio relativo al Credit Spread dell’Emittente”.
3
Sommario
SEZIONE 1 – DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ ........................................................................................ 7
1 PERSONE RESPONSABILI ..................................................................................................................................................... 7
1.1 PERSONE RESPONSABILI DEL PROSPETTO DI BASE .......................................................................................................... 7
1.2. DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ ............................................................................................................................ 7
SEZIONE 2 – DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA ................................................................................................... 8
SEZIONE 3 – NOTA DI SINTESI ................................................................................................................................... 9
SEZIONE A – INTRODUZIONE E AVVERTENZA ...................................................................................................................... 9
SEZIONE B – EMITTENTE ..................................................................................................................................................... 10
SEZIONE C – STRUMENTI FINANZIARI ................................................................................................................................ 22
SEZIONE D – RISCHI ............................................................................................................................................................ 25
SEZIONE E – OFFERTA ......................................................................................................................................................... 38
SEZIONE 4 – FATTORI DI RISCHIO ......................................................................................................................... 41
Fattori di Rischio relativi all’Emittente ......................................................................................................................... 41
Fattori di Rischio relativi ai singoli Strumenti Finanziari Offerti ................................................................................ 41
SEZIONE 5 – DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE ............................................................................................... 42
1. PERSONE RESPONSABILI ......................................................................................................................................... 42
2. REVISORI LEGALI DEI CONTI .................................................................................................................................. 42
2.1 Nome e indirizzo dei revisori dell’emittente ............................................................................................................. 42
2.2 Informazioni circa dimissioni, rimozioni dall’incarico o mancato rinnovo dell’incarico della Società di Revisione 42
3. FATTORI DI RISCHIO ................................................................................................................................................. 43
3.1 Dati patrimoniali e finanziari selezionati riferiti all’emittente ................................................................................ 50
4. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE ....................................................................................................................... 61
4.1 Storia ed evoluzione dell’emittente .......................................................................................................................... 61
5. PANORAMICA DELLE ATTIVITA’ .......................................................................................................................... 63
5.1 Principali attività ..................................................................................................................................................... 63
6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA .............................................................................................................................. 66
6.1 Descrizione del gruppo di appartenenza dell’Emittente .......................................................................................... 66
6.2 Eventuale soggetto controllante ai sensi dell’art. 93 del Testo Unico della Finanza ............................................... 66
7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE ................................................................................................... 67
7.1 Dichiarazione attestante che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali ............................................. 67
7.2 Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere
ripercussioni significative sulle prospettive dell’emittente almeno per l’esercizio in corso. .............................. 67
8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI ......................................................................................................................... 68
9 ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA .............................................................. 69
9.1 Nome, indirizzo e funzioni presso l’emittente .......................................................................................................... 69
9.2 Conflitti di interessi degli organi di Amministrazione, di Direzione e di Vigilanza ............................................... 72
10. PRINCIPALI AZIONISTI ........................................................................................................................................... 73
10.1 Azionisti di controllo ............................................................................................................................................. 73
10.2 Eventuali accordi, noti all’emittente, dalla cui attuazione possa scaturire ad una data successiva una variazione
dell’assetto di controllo dell’emittente................................................................................................................ 73
11. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITA’, LA SITUAZIONE
FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE ............................................................................ 74
11.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati ............................................................................................ 74
11.2 Bilanci .................................................................................................................................................................... 74
11.3 Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati ...................................................... 75
11.4 Data delle ultime informazioni finanziarie ............................................................................................................ 75
11.5 Informazioni finanziarie infra-annuali .................................................................................................................. 75
4
11.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali ......................................................................................................................... 75
11.7 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’emittente ........................................... 76
12. CONTRATTI IMPORTANTI ..................................................................................................................................... 77
13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI .... 78
14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO .......................................................................................................... 79
SEZIONE 6 – NOTA INFORMATIVA ........................................................................................................................ 80
1. PERSONE RESPONSABILI ......................................................................................................................................... 81
1.1 Persone responsabili ................................................................................................................................................. 81
2. FATTORI DI RISCHIO ................................................................................................................................................. 82
2.1- FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE ...................................................................................... 82
2.2- FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI ......................................... 82
2.3 - FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI CONNESSI ALLE OBBLIGAZIONI A TASSO VARIABILE ............... 86
3. INFORMAZIONI FONDAMENTALI ........................................................................................................................ 87
3.1 Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti all’emissione/all’offerta .......................................................... 87
3.2 Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi ............................................................................................................... 87
4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE/ AMMETTERE ALLA
NEGOZIAZIONE ............................................................................................................................................................. 88
4.1 Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico ...................................................... 88
4.2 Legislazione in base alla quale gli strumenti finanziari sono stati creati ................................................................. 88
4.3 Forma degli strumenti finanziari e soggetto incaricato della tenuta dei registri ..................................................... 89
4.4 Divisa di emissione degli strumenti finanziari ........................................................................................................ 89
4.5 Ranking degli strumenti finanziari .......................................................................................................................... 89
4.6 Diritti connessi agli strumenti finanziari ................................................................................................................ 90
4.7 Interessi .................................................................................................................................................................... 92
4.8 Data di scadenza e modalità di ammortamento del prestito ..................................................................................... 96
4.9 Tasso di rendimento ................................................................................................................................................. 96
4.10 Rappresentanza degli obbligazionisti ..................................................................................................................... 97
4.11 Delibere, autorizzazioni ed approvazioni ............................................................................................................... 97
4.12 Data di emissione degli strumenti finanziari ......................................................................................................... 97
4.13 Restrizioni alla libera trasferibilità degli strumenti finanziari .............................................................................. 97
4.14 Regime fiscale ......................................................................................................................................................... 97
5. CONDIZIONI DELL’OFFERTA.................................................................................................................................. 99
5.1 Statistiche relative all’offerta, calendario e procedura per la sottoscrizione dell’offerta ........................................... 99
5.2 Piano di ripartizione e di assegnazione .................................................................................................................. 101
5.3 Fissazione del prezzo di emissione ......................................................................................................................... 102
5.4 Collocamento e sottoscrizione ................................................................................................................................ 102
6. AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITÀ DI NEGOZIAZIONE................................................. 104
6.1 Mercati presso i quali è stata richiesta l’ammissione alle negoziazioni degli strumenti finanziari ....................... 104
6.2 Quotazione su altri mercati regolamentati ............................................................................................................ 104
6.3 Soggetti intermediari operanti sul mercato secondario .......................................................................................... 104
7. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI ..................................................................................................................... 105
7.1 Consulenti legati all’Emissione .............................................................................................................................. 105
7.2 Informazioni sottoposte a revisione ........................................................................................................................ 105
7.3 Pareri o relazioni di esperti .................................................................................................................................... 105
7.4 Informazioni provenienti da terzi .......................................................................................................................... 105
7.5 Rating .................................................................................................................................................................... 105
8 GARANZIE ................................................................................................................................................................... 106
8.1 Natura della Garanzia............................................................................................................................................ 106
8.2 Campo di applicazione della garanzia .................................................................................................................... 106
8.3 Informazioni sul garante ........................................................................................................................................ 107
8.4 Informazioni su dove reperire notizie sul fondo di garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche
appartenenti al Credito Cooperativo ................................................................................................................ 107
5
APPENDICE A-1 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO
COOPERATIVO DI BRESCIA A TASSO FISSO” .................................................................................................. 108
APPENDICE A-2 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO
COOPERATIVO DI BRESCIA A STEP UP” ............................................................................................................ 112
APPENDICE A-3 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO
COOPERATIVO DI BRESCIA A STEP DOWN” .................................................................................................... 116
APPENDICE A-4 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO
COOPERATIVO DI BRESCIA A TASSO VARIABILE” ....................................................................................... 120
6
SEZIONE 1 – DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ
1 Persone Responsabili
1.1 Persone responsabili del Prospetto di Base
La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C., con sede legale in Brescia, Via Reverberi
1 angolo Via Oberdan, legalmente rappresentata dal Presidente del Consiglio di Amministrazione
Ennio Zani, si assume la responsabilità di tutte le informazioni contenute nel presente Prospetto di
Base.
1.2. Dichiarazione di responsabilità
La “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C.”, nella persona del Presidente del
Consiglio di Amministrazione, Dr. Ennio Zani, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale
scopo, attesta che il presente Prospetto è conforme agli schemi applicabili e che le informazioni
contenute nel presente Prospetto di Base sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e
non presentano omissioni tali da alterarne il senso.
7
SEZIONE 2 – DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. ha redatto il presente Prospetto di Base
nel quadro di un progetto di emissioni approvato in data 12/05/2016 dal Consiglio di
Amministrazione, per l’offerta di strumenti finanziari diversi dai titoli di capitale, per un ammontare
totale complessivo massimo di nominali euro 200.000.000 (duecentomila).
Il programma di emissioni obbligazionarie prevede l’emissione in via continuativa delle tipologie di
obbligazioni di seguito elencate.
Le Obbligazioni Senior:
- Obbligazioni Step-up / Step-down;
- Obbligazioni a Tasso Variabile;
- Obbligazioni a Tasso Fisso;
Il presente prospetto di Base sarà valido per un periodo massimo di 12 mesi dalla data di
approvazione da parte di Consob, e consta:
- della Nota di Sintesi, che riassume le caratteristiche dell’emittente e dei titoli oggetto di emissione;
- del Documento di Registrazione, che contiene informazioni sull’Emittente;
- della Nota Informativa, che contiene le caratteristiche principali e i rischi di ogni singola emissione.
In occasione di ciascun Prestito, l’Emittente predisporrà delle Condizioni Definitive (le “Condizioni
Definitive”) - redatte secondo il modello riportato nel presente Prospetto di Base, a cui saranno
allegate le pertinenti note di sintesi - che conterranno i termini e le condizioni specifiche dei titoli di
volta in volta emessi e che saranno contestualmente inviate alla CONSOB e messe a disposizione del
pubblico per la consultazione, entro il giorno antecedente l’inizio dell’offerta, in forma gratuita sul
sito internet dell’Emittente all’indirizzo web www.creditocooperativodibrescia.it e, in forma stampata
e gratuita, richiedendone una copia presso la sede amministrativa dell’Emittente in via Brescia n. 118,
Nave (BS) e/o presso le filiali dello stesso.
8
SEZIONE 3 – NOTA DI SINTESI
La Nota di Sintesi è composta da requisiti di informazione noti come “Elementi”. Detti elementi sono classificati
in Sezioni A – E (A.1 – E.7).
Questa Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi richiesti in una nota di sintesi per questo tipo di strumenti
finanziari e per questo tipo di Emittente. Poiché alcuni Elementi non risultano rilevanti per questa Nota di
Sintesi, potrebbero esserci degli spazi vuoti nella sequenza numerica degli Elementi stessi.
Sebbene l’inserimento di un Elemento in una nota di sintesi possa essere richiesto in funzione del tipo di
strumenti finanziari e di Emittente, potrebbe non esservi alcuna informazione pertinente da fornire in relazione
a quell’Elemento.
In questo caso, una breve descrizione dell’Elemento è inclusa nella nota di sintesi accanto all’indicazione “non
applicabile”.
Sezione A – Introduzione e avvertenza
A.1
Avvertenza
• La presente Nota di Sintesi va letta come un'introduzione al Prospetto di Base;
• qualsiasi decisione di investire nei Titoli dovrebbe basarsi sull'esame da parte
dell'investitore del Prospetto di Base completo;
• qualora sia presentato un ricorso dinanzi all'autorità giudiziaria in merito alle
informazioni contenute nel Prospetto di Base, l'investitore ricorrente potrebbe
essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le
spese di traduzione del Prospetto di Base prima dell'inizio del procedimento;
• la responsabilità civile incombe solo sulle persone che hanno presentato la
Nota di Sintesi, comprese le sue eventuali traduzioni, ma soltanto se la Nota di
Sintesi risulta fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme con le altre parti
del Prospetto di Base o non offre, se letta insieme con le altri parti del Prospetto
di Base, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di
valutare l’opportunità di investire in tali Titoli.
A.2
Consenso
accordato
dall’emittente
all’utilizzo del
prospetto per
successiva
rivendita o
collocamento
finale di
strumenti
finanziari da
parte di
intermediari
finanziari.
Non applicabile.
L’Emittente non intende accordare l’utilizzo del presente Prospetto di Base ad
altri intermediari finanziari.
9
Sezione B – Emittente
B.1
Denominazion
e legale e
commerciale
dell’emittente
La denominazione legale dell’emittente è BANCA DI CREDITO
COOPERATIVO DI BRESCIA S.C., mentre la denominazione commerciale è
CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C.
B.2
Domicilio e
forma giuridica
dell’Emittente,
legislazione in
base alla quale
opera
l’Emittente e
suo paese di
costituzione
La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. è una Società
Cooperativa a mutualità prevalente costituita in Italia il 17 maggio 1903 con
sede legale in Brescia Via Reverberi 1 angolo Via Oberdan, iscritta nell’Albo
delle Banche al n. 2418.2.0 e all’Albo delle Società Cooperative al n. A159293. Il
recapito telefonico della sede è 030.25391, il numero di fax è 030.2537695,
l’indirizzo email [email protected], il recapito di posta
elettronica certificata è [email protected]
B.4
b
Descrizione
delle tendenze
note
riguardanti
l’Emittente e i
settori in cui
opera
Banca di Credito Cooperativo di Brescia S.C. attesta che non sono note
informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti che potrebbero
ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive
dell’emittente almeno per l’esercizio in corso.
B.5
Appartenenza
a un gruppo
La Società è Capogruppo del Gruppo Bancario “Gruppo Credito Cooperativo
di Brescia” formato con la partecipata al 100% Immobiliare BCC di Brescia Srl.
In tale qualità, nell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento, emana
disposizioni alle componenti il Gruppo per l’esecuzione delle istruzioni
impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del Gruppo.
B.9
Previsioni o
stima degli
utili
Non applicabile.
Non vengono formulate previsioni o stime degli utili futuri.
B.10
Descrizione
della natura di
eventuali
rilievi
contenuti nella
relazione di
revisione
relativa alle
informazioni
finanziarie
relative agli
esercizi passati
Ai sensi dell’art. 14 del D. Lgs. n. 39/2010 e dell’art. 43 dello Statuto Sociale, i
bilanci relativi all’esercizio 2014 e all’esercizio 2015 sono stati sottoposti a
revisione legale da parte della società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. La
società di revisione ha emesso un giudizio senza rilievi né richiami di
informativa sui bilanci chiusi al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015.
B.12
Informazioni
finanziarie
fondamentali
selezionate
sull’Emittente
relative agli
esercizi passati
Di seguito si espongono i requisiti patrimoniali dell'Emittente alla data del
31/12/2015 nonché i dati relativi al 31/12/2014. I dati di bilancio 2015 includono,
a decorrere dal 1 luglio 2015, gli effetti della fusione per incorporazione della
Banca di Credito Cooperativo di Verolavecchia; al 30 giugno 2015 la Banca di
Credito Cooperativo di Verolavecchia era caratterizzata da un Attivo Totale
pari a 296.588.972 euro ed un Patrimonio Netto pari a 17.487.385 euro.
10
Tabella 1: Fondi propri e coefficienti patrimoniali (dati in migliaia di euro)
31/12/ 2015
31/12/ 2014
Requisiti
patrimoniali
minimi(*)
Fondi propri
238.196
219.420
-
Capitale primario di classe 1 (Common
Equity Tier 1-CET1)
238.196
219.398
-
-
-
22
7%
Indicatori e fondi propri (normativa in
vigore dal 1/1/2014)
Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1)
Capitale di classe 2 (Tier2-T2)
Common Equity Tier One capital ratio
(CET1 Capital Ratio) (%)
17,59%
17,76%
TIER 1 Capital Ratio
17,59%
17,76%
8,5%
Total Capital Ratio
17,59%
17,77%
10,5%
1.353.984
1.235.106
-
49,28%
45,86%
-
8,15
7,82
Attività di rischio ponderate
Importo attività ponderate per il rischio
(RWA) / Totale attivo
Leverage Ratio
(*) comprensivo di capital conservation buffer
Per la determinazione degli indicatori della presente Tabella l’Emittente ha
utilizzato, nella metodologia di misurazione del rischio, l’approccio
standardizzato previsto dalle regole di Basilea 3, introdotte nel nostro sistema
giuridico a partire dal 01/01/2014, con Circolare Banca d’Italia n. 285 del
17/12/2013.
Come evidenziato nella tabella sopra riportata si è verificato al 31 dicembre
2015 un lieve peggioramento dei ratios patrimoniali rispetto all’anno precedente
da attribuirsi all’incremento delle attività ponderate per il rischio, pari a 118
milioni e 878 mila euro, più che proporzionale rispetto all’incremento dei Fondi
Propri, pari a 18 milioni e 797 mila euro.
L’incremento registrato nel valore delle attività ponderate per il rischio è
riconducibile principalmente alla citata fusione con la BCC Verolavecchia.
A seguito degli esiti del periodico processo di revisione prudenziale (SREP)
condotto dalla Banca d’Italia ai sensi degli art.97 e seguenti della Direttiva UE
n.36/2013 (CRD IV) e notificato alla Banca con specifico provvedimento del 30
ottobre 2015, sono stati imposti alla medesima dalla predetta autorità a partire
dal 31 dicembre 2015 requisiti patrimoniali aggiuntivi di secondo pilastro nelle
misure di seguito indicate:
- CET1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante
nella misura del 5,8%, di cui 4,5% a fronte dei requisiti minimi
regolamentari e 1,3% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad
esito dello SREP;
- Tier1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella
misura del 7,8%, di cui 6% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e
1,8% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP;
- Total Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella
misura del 10,4%, di cui 8% a fronte dei requisiti minimi regolamentari
e 2,4% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP.
Si precisa che i rischi di secondo pilastro riguardano: il rischio di tasso di
interesse, il rischio di concentrazione ed il rischio di concentrazione geo
settoriale.
Come rappresentato nella tabella 1, che riporta la composizione dei fondi propri
11
e il dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un coefficiente Tier 1
Capital Ratio pari al 17,59% (17,76% al 31.12.2014) ed un rapporto tra fondi
propri e attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio) pari al 17,59% (17,77%
al 31.12.2014).
L’incidenza percentuale delle attività ponderate per il rischio sul totale
dell’attivo (riportato nella tabella 6 seguente, pari a 2.747.506.488 di euro) è pari
al 49,28% (il 45,86% al 31.12.2014).
Si evidenzia come i fondi propri siano composti completamente da Capitale
primario di classe 1.
Con riferimento al Leverage Ratio, l’indicatore si ricava dal rapporto tra il
capitale di classe 1 (Tier 1) e il valore complessivo dell’esposizione per cassa e
fuori bilancio, secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento UE n.
575/2013 (CRR) e dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62 della Commissione
del 10 ottobre 2014. Tale indicatore, con riferimento all’Emittente, ha assunto un
valore pari a 8,15 % al 31/12/2015 e pari a 7,82 % al 31/12/2014.
Tabella 2: Principali indicatori di rischiosità creditizia (%)
Bilancio
2015
Bilancio
2014
Crediti deteriorati Lordi/Impieghi lordi clientela
13,75%
14,19%
Crediti deteriorati Netti/Impieghi netti clientela
6,86%
8,91%
Sofferenze Lorde/Impieghi lordi clientela
7,24%
5,94%
Sofferenze Nette/Impieghi netti clientela
2,84%
2,88%
Rapporto copertura crediti deteriorati
54,20%
41,30%
Rapporto copertura sofferenze
64,00%
54,60%
Sofferenze Nette/ Patrimonio netto
18,30%
20,27%
Costo rischio (rettifiche su crediti/crediti netti verso clientela)
1,32%
2,31%
Indicatori di rischiosità creditizia
I dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC
Verolavecchia
Al 31 dicembre 2015 si è verificato un peggioramento delle sofferenze lorde
sugli impieghi rispetto all’anno 2014; tale andamento riflette il perdurare delle
condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che ha
interessato anche il territorio dove ha operato la Banca.
L’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti alla clientela
diminuisce dal 14,19% del 31/12/2014 al 13,75% del 31/12/2015.
Il costo del rischio (inteso come rapporto tra le rettifiche sui crediti e gli
impieghi netti) passa dal 2,31% dell’esercizio 2014 al 1,32% del 2015.
La ragione della diminuzione è imputabile alle minori svalutazioni effettuate
nel corso del 2015. In particolare, si evidenzia che le rettifiche su crediti passano
da euro 32.083 migliaia dell’esercizio 2014 ad euro 20.196 migliaia dell’esercizio
2015 (tale diminuzione è pari al 37,05% delle svalutazioni effettuate nell’anno
12
2014). Sul punto si rinvia anche a quanto riportato a commento della successiva
tabella 2.2.
Tabella 2.1: Composizione dei crediti deteriorati lordi (in migliaia di euro)
31 dicembre
2015
31 dicembre
2014 (*)
Var ass
Var %
Sofferenze lorde(I)
120.760
99.071
21.689
21,89%
Inadempienze probabili lorde(II)
105.969
135.905
-29.936
-22,03%
2.504
1.854
650
35,06%
229.233
236.830
-7.597
-3,21%
Crediti in bonis lordi (IV)
1.428.832
1.432.082
-3.250
-0,23%
Totale impieghi lordi (V)
1.667.193
1.668.912
-1.719
-0,10%
Tipologia credito deteriorato
Esposizioni scadute sconfinanti
deteriorate lorde
Totale crediti deteriorati lordi (III)
(*) I dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC
Verolavecchia
Si segnala infine che con il settimo aggiornamento della circolare 272 di Banca
d'Italia del 20 gennaio 2015, sono state modificate le definizioni di “Attività
finanziarie deteriorate”, allo scopo di allinearle alle nuove nozioni di “Nonperforming exposures” e “Forbearance” introdotte dalle norme tecniche di
attuazione relative alle segnalazioni statistiche di vigilanza consolidate
armonizzate, definite dall'autorità bancaria europea e approvate dalla
Commissione Europea il 9 gennaio 2015 (cosiddetti ITS, acronimo di
Implementing Technical Standards).
Le attività finanziarie deteriorate vengono ripartite in “Sofferenze”,
“Inadempienze probabili” ed “Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate”. La
somma di tali disposizioni corrisponde all'aggregato “Totale Crediti Deteriorati
Lordi” (“Non-performing exposures”) di cui agli ITS.
(I) Le sofferenze lorde passano da euro 99.071 migliaia di dicembre 2014 ad euro
120.760 migliaia di dicembre 2015 (aumento di euro 21.689 migliaia, pari al
21,89%).
(II) Le inadempienze probabili passano da euro 135.905 migliaia di dicembre
2014 ad euro 105.969 migliaia di dicembre 2015 (pari al 22,03% dell’importo
delle inadempienze probabili lorde dell’anno 2014).
(III) Complessivamente i crediti deteriorati lordi passano da euro 236.830
migliaia di dicembre 2014 ad euro 229.233 migliaia di dicembre 2015
registrando una diminuzione di euro 7.597 migliaia (pari al 3,21% dell’importo
dei crediti deteriorati lordi dell’anno 2014).
(IV) I crediti in bonis lordi subiscono una contrazione di euro 3.250 migliaia
rispetto all’anno precedente passando da euro 1.432.082 migliaia di dicembre
2014 ad euro 1.428.832 migliaia di dicembre 2015.
Nella tabella successiva è riportato il dettaglio dei crediti deteriorati netti,
suddivisi nelle voci “Sofferenze nette”, “Inadempienze probabili nette” e
“Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate nette”.
Complessivamente il totale impieghi netti passa da euro 1.561.247 migliaia di
dicembre 2014 ad euro 1.531.545 migliaia di dicembre 2015 (pari al 1,90% del
valore dell’anno 2014).
13
Tabella 2.2: Composizione dei crediti deteriorati netti (in migliaia di euro)
31 dicembre
2015
31 dicembre
2014 (*)
Var ass
Var %
Sofferenze nette
43.428
44.991
-1.563
-3,47%
Inadempienze probabili nette
59.610
92.437
-32.827
35,51%
Esposizioni scadute sconfinanti
deteriorate nette
2.029
1.684
345
20,49%
105.067
139.112
-34.045
24,47%
Crediti in bonis netti
1.426.478
1.422.135
4.343
0,31%
Totale impieghi netti
1.531.545
1.561.247
-29.702
-1,90%
20.196
32.083
-11.887
37,05%
Tipologia credito deteriorato netto
Totale crediti deteriorati netti
Rettifiche su crediti
(*) i dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC
Verolavecchia
Nella tabella seguente è evidenziato l’importo al 31 dicembre 2015 delle
posizioni relative ai crediti deteriorati e in bonis per i quali sono state concesse
dall’Emittente dilazioni di pagamento ai sensi della nuova normativa di Banca
d’Italia in vigore dal 1 gennaio 2015 in materia di segnalazioni di vigilanza
(Circolare n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata). I dati al 31 dicembre 2014,
in quanto antecedenti alla prescritta normativa, non sono disponibili.
Tabella 2.3: Composizione dei crediti oggetto di concessioni (forborne)
Voce (in migliaia di euro)
Esposizione
Lorda
Rettifiche di
valore
Esposizione
Netta
Crediti in bonis ( Forbearance performing)
9.128
-273
8.855
Crediti Deteriorati (Forbearance non
performing)
47.286
-20.716
26.570
Tabella 2.4: Grandi rischi (in milioni di euro)
31/12/2015
31/12/2014
(*)
Var ass.
Var %
Grandi rischi (valore di bilancio) (I)
1.153
1.251
-98
-7,83%
Grandi rischi (valore ponderato) (I)
247,2
223,4
23,8
10,65%
3
3
-
-
Grandi rischi (valore di
bilancio)/(Totale Impieghi netti)
75,28%
80,13%
0%
0%
Grandi rischi(valore ponderato)/(
Totale Impieghi netti)
16,14%
14,31%
1,83%
12,80%
Indicatori (Ratios)
Grandi rischi (numero)
(*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia
Per “grandi rischi" si intendono le esposizioni che, in termini nominali,
risultano essere di importo pari o superiore al 10% del capitale ammissibile
dell’Emittente.
(I) Si evidenzia una diminuzione del valore di bilancio e una crescita del valore
ponderato delle esposizioni in parola. Il valore di bilancio nel 2015 è pari a 1.153
milioni di euro, in diminuzione del 7,83% rispetto al 31/12/2014 per effetto della
diminuzione degli investimenti in Titoli di Stato da parte della banca. Il valore
ponderato al 31/12/2015, è pari a 247,2 milioni di euro, rappresentato
14
interamente dall’esposizione verso Iccrea Banca S.p.a. e Cassa Centrale Banca
Credito Cooperativo Nord Est, in aumento del 10,65% rispetto al 31/12/2014. La
differenza tra il valore di bilancio ed il valore ponderato è fondamentalmente
imputabile agli investimenti effettuati dall’Emittente in Titoli di Stato Italiani,
contabilizzati come attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) (voce 40
dello Stato Patrimoniale Attivo) ed aventi una ponderazione pari a zero.
Nel segmento della "clientela ordinaria" la Banca non ha posizioni di "grandi
rischi" così come definiti dalle istruzioni di vigilanza della Banca d'Italia.
Nella tabella seguente è riportato il dettaglio relativo alle esposizioni classificate
come “Grandi Rischi”.
Tabella 2.5: Dettaglio esposizione Grandi rischi (in milioni di euro)
Valore
Bilancio
2015
Controparte
Valore
Ponderato
2015
Valore
Bilancio
2014
Valore
Ponderato
2014
Stato Italiano
943,8
37,8
1.056,5
28,9
Iccrea
130,7
130,7
104,3
104,3
Cassa Centrale Banca
78,8
78,8
90,4
90,2
Clientela ordinaria
Totale
0,00
0,00
0,00
0,00
1.153,30
247,3
1.251,2
223,4
Tabella 3: Esposizione del portafoglio dell’emittente nei confronti di Stati
sovrani (dati in migliaia di euro)
31/12/2015
31/12/2014
(*)
Var. Ass.
VAR. %
Paese Emittente
Italia
Italia
Rating Moody’s
Baa2
Baa2
Valore nominale
831.000
990.500
-159.500
-16,10%
Valore di bilancio
882.239
1.019.187
-136.948
-13,43%
Fair value
882.239
1.019.187
-136.948
-13,43%
Totale attività finanziarie (**)
902.679
1.033.091
Incidenza su attività finanziarie
97,73%
98,65%
-
-
-
-
Di cui strutturati
Classe di appartenenza
Totale Attivo Banca
Incidenza su Totale Attivo
-
-
AFS
AFS
2.747.506
2.693.215
32%
38%
-15%
(*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia
(**) Afs: Available for sale. Attività finanziarie disponibili per la vendita
Alla data del 31 dicembre 2015 l’esposizione totale verso titoli governativi
rappresenta il 97,73% delle attività finanziarie disponibili per la vendita e il 32%
del totale dell’attivo. L’esposizione riguarda esclusivamente titoli emessi dallo
stato italiano e risulta in calo, rispetto all’anno precedente, come evidenziato
nella tabella sopra riportata.
Si evidenzia di seguito la struttura per scadenza degli investimenti in titoli di
stato della banca:
15
Tabella 3.1: Struttura per scadenze dei Titoli di Stato detenuti dall’emittente
(valore nominale)
Data
Valore nominale in scadenza entro la Data
31/12/2016
263.500.000
31/12/2017
67.500.000
31/12/2019
100.000.000
31/12/2020
95.000.000
31/12/2022
215.000.000
31/12/2027
90.000.000
Non è presente alcun titolo di debito strutturato.
L’emittente, al 31 dicembre 2015, non presenta esposizioni concernenti prestiti
erogati a favore di Governi centrali e locali, nonché Enti governativi.
Tabella 3.2: Esposizione del portafoglio ai rischi di mercato(dati in migliaia di
euro)
Dati in migliaia di euro
Var portafoglio di negoziazione
Var portafoglio bancario
Bilancio
2015
Bilancio
2014(*)
Var ass.
Var %
-
-
-
-
7.194
8.574
-1.013
-12.34%
(*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia
Il portafoglio dell’emittente al 31/12/2014 ed al 31/12/2015 è interamente
classificato come portafoglio bancario (Banking Book) e risulta costituito per il
97,73% dagli investimenti effettuati dalla banca in titoli di stato. Nell’ambito del
portafoglio bancario, i rischi di mercato (computabili con riferimento al
portafoglio titoli della banca) vengono misurati tramite la c.d. Duration ed il
VAR (Value at Risk).
La Duration funge da indicatore della durata finanziaria del portafoglio che è
pari alla media ponderata delle duration dei singoli titoli che lo compongono.
Al 31/12/2015 la duration del portafoglio bancario dell’emittente è pari a 624 gg,
in aumento rispetto al valore al 31/12/2014, pari a 540 gg.
Il VAR (Value at Risk), dato un portafoglio di strumenti finanziari, esprime la
massima perdita potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri
di mercato in un determinato orizzonte temporale e con una definita
probabilità. I parametri di mercato presi in considerazione sono i tassi
d’interesse, i tassi di cambio, prezzi delle azioni, indici e fondi e gli spread di
credito impliciti nei prestiti obbligazionari. Al 31 dicembre 2015 il VAR,
calcolato sul portafoglio bancario dell’emittente (comprensivo degli
investimenti in titoli di stato effettuati dalla Banca) con una probabilità del 99%
su un orizzonte temporale di 10 giorni, ammontava ad euro 7.194 migliaia (al
31/12/2014 era pari a Euro 8.574 migliaia).
Si evidenzia, inoltre, che la banca, in ordine all’esposizione del portafoglio ai
rischi di mercato non fornisce ulteriori indicazioni quantitative in termini di
disaggregazioni del rischio nelle sue componenti, quali rischio di tasso e rischio
di cambio. Inoltre in considerazione della normativa vigente emessa dalla Banca
d’Italia (Istruzioni di Vigilanza - Circolare n. 229 del 21 aprile 1999) in base alla
quale le banche di credito cooperativo devono contenere la propria "posizione
16
netta aperta in cambi" entro il 2% dei fondi propri, l’emittente non assume
“posizioni nette in cambi”.
Tabella 4: Indicatori di liquidità
Indicatori (Ratios)
Bilancio 2015
Bilancio 2014 (*)
65,45%
66,36%
Liquidity Coverage Ratio
317%
>100%
Net Stable Funding Ratio
134%
>100%
Loan to Deposit Ratio
(*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia
Il Loan to Deposit Ratio esprime il rapporto tra l’ammontare totale degli
Impieghi e l’ammontare totale della raccolta diretta. Nel corso del 2015
l’indicatore evidenzia che i prestiti della Banca rappresentano il 65,45% dei
depositi.
Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) esprime il rapporto tra l’ammontare delle
attività prontamente monetizzabili disponibili (la cassa ed i titoli prontamente
liquidabili detenuti dalla banca) e lo sbilancio monetario progressivo cumulato
a 1 mese stimato in condizioni di normalità gestionale.
L’indice, previsto della normativa Basilea 3 relativa ai requisiti patrimoniali
degli istituti di credito, viene elaborato al fine di aumentare la resilienza a breve
termine del profilo di rischio di liquidità delle banche, assicurando che le
banche dispongano di sufficienti attività liquide di elevata qualità per superare
una situazione di stress acuto della durata di 30 giorni.
Per l'indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre
2015, del 70% per l’anno 2016. con un minimo in progressivo aumento fino a
raggiungere il 100% dal 1 gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013
("CRR").
Il Net Stable Funding Ratio (NSFR) è determinato rapportando l’ammontare
complessivo delle Fonti stabili di raccolta (patrimonio della banca,
indebitamento a medio/lungo termine, quota stabile dei depositi) al valore degli
impieghi di medio/lungo periodo. L’indicatore, di tipo strutturale, si riferisce ad
un orizzonte temporale di un anno ed è stato elaborato per garantire che, in
modo permanente, le attività e le passività delle banche presentino una
composizione per scadenze sostenibile.
Per l'indicatore NSFR, sebbene la proposta del Comitato di Basilea prevedesse
una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1 gennaio 2018, il CRR
per il momento non contempla un limite regolamentare sulla liquidità
strutturale.
Nell’ambito della propria attività la Banca ha fatto anche ricorso al
rifinanziamento presso la BCE, ed attualmente ha in essere finanziamenti
ricevuti dalla medesima per complessivi 93 milioni di euro circa mediante la
partecipazione alle aste a lungo termine (TLTRO – Targeted Long Term
Refinancing Operation):
17
Tabella 4.1: Finanziamenti erogati da BCE al 31 dicembre 2015
Descrizione
Importo
Durata
Data Inizio
Scadenza
Asta BCE TLTRO
93.410.000,00
Quattro anni
24/09/2014
26/09/2018
Totale
93.410.000,00
Il ricorso a tale forma di rifinanziamento è stato ritenuto funzionale dalla banca
alle proprie politiche di investimento.
In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk)
per far fronte ad eventuali sbilanci da finanziare, l’Emittente presenta al 31
dicembre 2015 un ammontare di titoli stanziabili presso la BCE pari, al netto
dell’haircut applicato, ad euro 778 milioni (698 milioni per il 2014). Tali titoli
sono costituiti prevalentemente da titoli di stato italiani che presentano un
elevato grado di liquidabilità, anche in condizioni di stress.
L’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk, né il Market Liquidity Risk
comportino un rischio apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di
liquidità.
Tabella 5: Principali dati di conto economico (migliaia di Euro)
Bilancio 2015
Bilancio 2014(*)
Differenza
2015/2014
Margine di interesse (I)
28.939
31.728
-8,5%
Margine di intermediazione (II)
66.205
92.004
-28%
Risultato netto gestione
finanziaria
45.479
54.331
-16,3%
Costi operativi (III)
-43.590
-45.323
-3,8%
Risultato di gestione
1.889
9.008
-79%
Utile netto di esercizio(IV)
1.855
6.380
-70,9%
(*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia
(I) La contrazione del margine di interesse, che passa da euro 31.728 migliaia
dell’esercizio 2014 ad euro 28.939 migliaia dell’esercizio 2015 (pari al 9,64% del
valore del margine di interesse dell’anno 2014) discende dalla somma algebrica
dei seguenti due fattori: a) il decremento pari a 11.924 migliaia di euro della
voce “10 interessi attivi e proventi assimilati”, dovuto principalmente alla
diminuzione dei flussi cedolari dei titoli della tesoreria e degli interessi degli
impieghi in bonis della clientela; b) la diminuzione della voce “20 interessi
passivi e oneri assimilati” pari a 9.135 migliaia di euro dovuta al decremento del
costo della raccolta a breve.
(II) La contrazione del margine di intermediazione, che passa da euro 92.004
migliaia dell’esercizio 2014 ad euro 66.205 migliaia dell’esercizio 2015 (pari al
28% del valore del margine di intermediazione dell’anno 2014) discende dalla
somma algebrica dei seguenti fattori: a) il decremento del margine di interesse,
di cui alla voce (I) che precede; b) la diminuzione del risultato netto dell’attività
di negoziazione titoli, che passa da 42.809 migliaia di euro del 2014 a 17.400
migliaia di euro del 2015; c) l’incremento delle commissioni nette pari a 2.313
migliaia di euro.
(III) La diminuzione dei Costi Operativi è attribuibile, principalmente, alla
diminuzione degli accantonamenti al fondo Rischi ed oneri.
18
(IV) Il risultato netto dell’esercizio 2015 ammonta a euro 1.855 migliaia di euro
ed evidenzia una diminuzione del 79% rispetto a quello dell’anno 2014, dovuta
all’incidenza dei fattori prima indicati.
Tabella 6: Principali dati di Stato Patrimoniale (migliaia di Euro)
Bilancio 2015
Raccolta diretta da clientela
Bilancio 2014
Variazione
2015/2014
2.339.691
2.341.945
-0,10%
510.026
393.844
29,50%
1.531.546
1.561.247
-1,90%
905.498
1.036.172
-12,61%
Totale dell’attivo
2.747.506
2.693.215
2,02%
Patrimonio netto
237.250
221.954
6,9%
Capitale sociale
10.470
8.137
28,7%
207.633
-95.324
112.329
199.057
-315.788
-116.731
4,31%
-69,81%
196,23%
Raccolta indiretta
Impieghi netti a clientela (I)
Attività finanziarie
Interbancario attivo
Interbancario passivo (II)
Interbancario netto (II)
(*) I dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC
Verolavecchia
Con riferimento all’andamento dei dati patrimoniali relativi all’emittente si
evidenzia quanto segue:
I) La contrazione degli impieghi (che passano da 1.561.247 migliaia di dicembre
2014 a 1.531.546 migliaia di dicembre 2015 con un calo del 1,90%). La variazione
registrata è da leggersi nel contesto della lenta evoluzione della ripresa
economica per cui rimane pressoché invariata la domanda di credito e della
accresciuta selettività adottata dall’azienda a seguito dell’aumentata rischiosità
del credito.
(II) L’interbancario passivo diminuisce di euro 220.464 migliaia (pari al 69,81%
del valore dell’anno 2014) passando da euro 315.788 migliaia del 2014 ad euro
95.324 migliaia del 2015. Tale variazione è imputabile al minor ricorso alle
operazioni di rifinanziamento nei confronti dalla Banca Centrale Europea.
L’interbancario netto è positivo in quanto l’interbancario attivo è superiore
all’interbancario passivo. Per maggiori dettagli si rinvia a quanto riportato a
commento della precedente tabella 4.1.
Credit Spread
Per completezza di informazione si riporta il valore del credit spread della Banca
(inteso come differenza tra il rendimento di un’obbligazione plain vanilla di
propria emissione – c.d. titolo benchmark – e il tasso Interest rate swap medio di
durata corrispondente) calcolato come media dei valori giornalieri sui 14 giorni
di calendario antecedenti il 1 settembre 2016 (incluso) è pari a 274,16 punti base,
mentre il credit spread della Banca calcolato come valore puntuale alla medesima
data è pari a 223,65 punti base.
Si riportano altresì di seguito le caratteristiche del titolo benchmark utilizzato ai
fini della determinazione del valore del credit spread:
Denominazione: BCC BRESCIA S/UP 10/04/19
Codice ISIN: IT/000500379/0
Ammontare in circolazione: Euro 54.190.000
19
Durata residua: 2 anni e 7 mesi
Sede di negoziazione: Hi – Mtf
Valori utilizzati per la determinazione del credit spread:
IT0005003790
Prezzo
Yield (%)
Tasso Swap
(%)
Spread
(bps)
01/09/2016
102,56000
2,033
-0,204
223,65
31/08/2016
102,56000
2,034
-0,200
223,38
30/08/2016
100,54000
2,839
-0,197
303,61
29/08/2016
100,46000
2,872
-0,192
306,43
26/08/2016
100,46000
2,871
-0,188
305,89
25/08/2016
101,80000
2,337
-0,190
252,71
24/08/2016
101,80000
2,337
-0,194
253,14
23/08/2016
101,80000
2,338
-0,202
254,02
22/08/2016
100,40000
2,894
-0,203
309,74
19/08/2016
100,40000
2,894
-0,196
308,99
MEDIA
2,545
-0,197
274,16
Data
Il credit spread, inteso come differenza tra il tasso di rendimento a scadenza di
un paniere di obbligazioni senior a tasso fisso emesse da emittenti finanziari
europei aventi rating compreso tra BBB- e BBB+ con medesima durata residua
del titolo benchmark (calcolato facendo riferimento alla curva IGEEFB,
debitamente interpolata, come elaborata da Bloomberg) e il tasso Interest rate
swap medio di durata corrispondente alla data del 1 settembre 2016 è pari a
42,10 punti base.
Fonte: 'IGEEFB02 Index' e 'IGEEFB03 Index'
Data
01/09/2016
Yield (%)
Tasso Swap (%)
Spread (bps)
0,224
-0,197
42,10
Cambiamenti
negativi
sostanziali
delle
prospettive
dell’Emittente
dalla data
dell’ultimo
bilancio
sottoposto a
revisione
pubblicato
Si attesta che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle
prospettive dell'emittente dalla data dell'ultimo bilancio pubblicato sottoposto a
revisione.
Cambiamenti
significativi
nella
situazione
finanziaria o
commerciale
La Banca di Credito Cooperativo di Brescia attesta che non si sono verificati
cambiamenti significativi nella propria situazione finanziaria o commerciale,
dalla chiusura dell'ultimo esercizio per il quale sono state pubblicate
informazioni finanziarie sottoposte a revisione.
20
dell'Emittente
B.13
Fatti rilevanti
per la
valutazione
della
solvibilità
dell’Emittente
L’Emittente dichiara che non si sono verificati fatti recenti nella vita
dell’Emittente stesso, sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua
solvibilità.
B.14
Dipendenza da
altri soggetti
all’interno del
gruppo
La Banca di Credito Cooperativo di Brescia S.C. è Capogruppo del Gruppo
Bancario “Gruppo Credito Cooperativo di Brescia” e pertanto gode di piena
autonomia decisionale e gestionale. Il Gruppo Bancario è costituito dalla Banca
Capogruppo e dalla società “Immobiliare BCC Brescia Srl”, società immobiliare
interamente controllata dalla capogruppo. Si precisa che non viene redatto il
Bilancio consolidato per il gruppo Bancario per la scarsa significatività e
rilevanza dei valori della controllata rispetto a quelli della controllante.
B.15
Descrizione
delle principali
attività
dell’Emittente
La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. ha per oggetto la
raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme. La Banca
può compiere, con l’osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni e i
servizi bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra operazione strumentale
o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale, in conformità alle
disposizioni emanate dall’Autorità di Vigilanza. Per quanto riguarda i servizi di
investimento la Banca è autorizzata ad esercitare: Consulenza in investimenti,
Esecuzione ordini per conto clienti, Negoziazione per conto proprio, Ricezione e
trasmissione ordini e Sottoscrizione/Collocamento strumenti finanziari (senza
assunzione a fermo, né garanzia).
B.16
Informazioni
inerenti il
controllo
diretto o
indiretto
dell’Emittente
Non applicabile.
Dato l’assetto societario della banca, non esistono assetti di controllo
dell’emittente e non possono verificarsi variazioni del medesimo.
B.17
Rating
dell’Emittente
e dello
strumento
finanziario
Non applicabile.
La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. non è fornita di
rating, così come i singoli Prestiti Obbligazionari emessi nell’ambito del
presente Programma.
B.18
Descrizione
della natura e
della portata
della garanzia
[I prestiti non sono garantiti dal Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle
Banche di Credito Cooperativo.]
[I Prestiti sono assistiti dalla garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di
titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (di
seguito “FGO”), con le modalità ed i limiti previsti nello statuto del fondo
medesimo, disponibile nel seguente sito internet www.fgo.bcc.it.
Si precisa che, nel caso di mancato rimborso del capitale alla scadenza da parte
dell’Emittente, la garanzia tutela il portatore dell’obbligazione che dimostri
l’ininterrotto possesso delle stesse nei tre mesi antecedenti l’inadempimento
dell’Emittente e per un ammontare massimo per ciascun investitore non
superiore a Euro 103.291,38 (tenendo conto di tutti i titoli dell’Emittente, anche
appartenenti a diverse emissioni).
La dotazione massima collettiva del fondo, che alla data del 30/06/2016
garantisce 3.765 emissioni obbligazionarie per un totale di € 24.622.920.200, è
pari a € 538.024.354,68 per periodo 1 Luglio – 31 Dicembre 2016.
L’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta del portatore
21
del titolo se i titoli sono depositati presso l’Emittente ovvero, se i titoli sono
depositati presso un’altra banca, ad un mandato espresso a questa conferito.
L’art. 3 dello Statuto del FGO prevede l’applicabilità della garanzia anche ai casi
di attivazione delle misure di risoluzione previste dalla Direttiva 2014/59/UE
(“BRRD”) tra cui il “Bail-In”.
B.19
Informazioni
sul garante
[Non applicabile.]
[Nell’effettuazione degli interventi il Fondo si avvale dei mezzi che le
consorziate si impegnano a tenere a disposizione dello stesso ai sensi degli artt.
5 e 25 dello statuto del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari
emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo.]
Sezione C – Strumenti Finanziari
C.1
Descrizione
del tipo e della
classe degli
strumenti
finanziari
offerti,
compresi
eventuali
codici di
identificazione
degli
strumenti
finanziari
Le Obbligazioni oggetto del presente programma sono titoli di debito che
determinano l’obbligo per l’Emittente di rimborsare all’investitore, alla scadenza, il
100% del valore nominale, unitamente alla corresponsione di interessi determinati
secondo la metodologia di calcolo specifica per ogni tipologia di Obbligazioni, fatte
salve le previsioni contenute nella Direttiva europea in tema di risanamento e
risoluzione degli enti creditizi, con particolare riguardo all’utilizzo del “bail-in” e
degli altri strumenti di risoluzione delle crisi (recepite nel nostro ordinamento con i
decreti legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015). Il presente programma prevede
l’emissione delle seguenti tipologie di Obbligazioni:
- Obbligazioni a Tasso Variabile;
- Obbligazioni a Tasso Fisso;
- Obbligazioni Step Up/Step Down.
Codice ISIN della emissione [•].
C.2
Valuta di
emissione
degli
strumenti
finanziari
Le Obbligazioni saranno emesse e denominate in Euro e le cedole corrisposte
saranno anch’esse denominate in Euro.
C.5
Descrizione di
eventuali
restrizioni alla
libera
trasferibilità
degli
strumenti
finanziari
In ogni caso, le Obbligazioni non sono strumenti registrati nei termini richiesti dai
testi in vigore del “United States Securities Act” del 1933: conformemente alle
disposizioni del “United States Commodity Exchange Act”, la negoziazione delle
Obbligazioni non è autorizzata dal “United States Commodity Futures Trading
Commission” (“CFTC”). Le Obbligazioni non possono in nessun modo essere
proposte, vendute o consegnate direttamente o indirettamente negli Stati Uniti
d’America o a cittadini statunitensi. Le Obbligazioni non possono essere vendute o
proposte in Gran Bretagna, se non conformemente alle disposizioni del “Public
Offers of Securities Regulations 1995” e alle disposizioni applicabili del “FSMA
2000”. Il prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle persone designate
dal “FSMA 2000”.
C.8
Diritti
connessi alle
obbligazioni
Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla vigente normativa per i titoli della
stessa categoria e, quindi, il diritto alla percezione delle cedole alle date di
pagamento degli interessi ed al rimborso del capitale alla data di scadenza, fatto
salvo l’eventuale utilizzo del Bail-In per le cui informazioni si rinvia al fattore di
rischio “Rischio connessi all’utilizzo del Bail IN” di cui al successivo elemento D.3.
Ranking
Le Obbligazioni costituiscono passività dirette e incondizionate dell’Emittente, non
subordinate ad altre passività dello stesso (senior) e non assistite da garanzie o da
22
privilegi.
In caso di applicazione dello strumento del “bail–in”, il credito degli obbligazionisti
verso l’Emittente non parteciperà all’assorbimento delle perdite dell’Emittente pari
passu con tutti gli altri crediti chirografari dell’Emittente (cioè non garantiti e non
privilegiati), ma sarà oggetto di riduzione nonché conversione secondo l’ordine
rappresentato in sintesi nelle tabelle che seguono (in merito all’utilizzo del bail-in e
degli altri strumenti di risoluzione previsti dai decreti legislativi n. 180 e 181 del 16
novembre 2015, attuativi della Direttiva 2014/59/UE (la BRRD), si rinvia al successivo
elemento D.2.
Di seguito si riporta una tabella che illustra l’ordine di riduzione e conversione dei
crediti a seguito dell’applicazione del bail-in.
Si segnala che, a partire dal 1° gennaio 2019, i depositi presso la banca diversi da
quelli di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese nell’ordine di
applicazione del bail-in saranno posti al medesimo livello.
Inoltre, con riferimento alle regole previste in caso di liquidazione coatta
amministrativa di un ente creditizio, si segnala che, ai sensi dell’articolo 1, comma 33
del decreto legislativo n. 181 del 16 novembre 2015, che modifica l’articolo 91 del
decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, sostituendo il comma primo nonché
introducendo il comma 1-bis al medesimo, e in deroga all’art. 111 del decreto
legislativo n. 267 del 16 marzo 1942, nella liquidazione dell’attivo dell’ente
medesimo, si prevede che siano soddisfatti, in via prioritaria, i creditori privilegiati,
secondariamente i detentori di depositi presso la banca e successivamente gli
obbligazionisti senior.
C.9
Tasso di
interesse
nominale o,
qualora il tasso
non sia fisso,
descrizione del
sottostante sul
quale è basato
[Obbligazioni a Tasso Fisso. Le Obbligazioni a Tasso Fisso danno diritto al
pagamento di interessi periodici in ragione di un tasso di interesse fisso,
predeterminato e costante. Il tasso di interesse annuo nominale lordo delle
Obbligazioni è pari al [●]%. Il tasso di interesse annuo nominale netto delle
Obbligazioni è pari al [●]%.]
[Obbligazioni Step-up. Le Obbligazioni Step-up danno diritto al pagamento di
interessi periodici in ragione di tassi di interesse predeterminati e crescenti. I tassi di
interesse annui nominali lordi delle Obbligazioni sono pari al [●]% ed al % annuo
netto per la cedola [●]
[Obbligazioni Step-down. Le Obbligazioni Step-down danno diritto al pagamento
di interessi periodici in ragione di tassi di interesse predeterminati e decrescenti. I
23
tassi di interesse annui nominali lordi delle Obbligazioni sono pari al [●]% ed al %
annuo netto per la cedola [●]
[Obbligazioni a Tasso Variabile. Le Obbligazioni a Tasso Variabile danno diritto al
pagamento di interessi periodici, calcolati applicando al Valore Nominale unitario di
ciascuna Obbligazione il valore del Parametro di Indicizzazione (eventualmente
[maggiorato / diminuito] di uno Spread pari a [●]). [Per la prima Cedola pagabile
alla prima Data di Pagamento successiva alla Data di Emissione, potrà essere
indicato un tasso di interesse nominale lordo annuo delle Obbligazioni, espresso in
termini di percentuale, da applicarsi sul valore nominale unitario delle Obbligazioni,
indipendente dal Parametro di Indicizzazione prescelto].
Il Parametro di Indicizzazione delle Obbligazioni a Tasso Variabile è
(Banking Federation of the European Union) e dell’ACI (tramite The Financial
Markets Association), e rilevato dall’Agente di Calcolo, sulla base della
pubblicazione sul circuito Telerate alla pagina 248, sulla pagina EURIBOR01 sul
circuito Reuters (o in futuro qualsiasi altra pagina o servizio che dovesse sostituirla)
o sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” o, in mancanza, altra fonte di equipollente
ufficialità.]
C.10
Data di
godimento e
scadenza degli
interessi
[Obbligazioni a Tasso Fisso, Obbligazioni Step-up, Obbligazioni Step-down,
Obbligazioni a Tasso Variabile.] La data a partire dalla quale le Obbligazioni sono
fruttifere di interessi (la “Data di Godimento”) è [●]. Il pagamento degli interessi
maturati dalle Obbligazioni avverrà in via posticipata con periodicità annuale,
semestrale o trimestrale, alle date di pagamento [●] (le “Date di Pagamento”).
Data di
scadenza e
modalità di
ammortamento
del prestito,
comprese le
procedure di
rimborso.
La data a partire dalla quale le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi
(la “Data di Scadenza”) è [●].
Le Obbligazioni (salvo il caso in cui siano previamente riacquistate ed annullate
dall’Emittente) saranno rimborsate in un’unica soluzione alla Data di Scadenza.
Indicazione
del tasso di
rendimento
Il rendimento effettivo annuo calcolato con il metodo del Tasso Interno di
Rendimento a scadenza detto TIR (o IRR, acronimo dall’inglese Internal Rate of
Return) in regime di capitalizzazione composta alla data di emissione e sulla base
del Prezzo di Emissione, è pari al lordo[●]% e al netto dell’effetto fiscale [●]%.
[Obbligazioni a Tasso Variabile] Il tasso di rendimento effettivo su base annua è
calcolato ipotizzando la costanza del valore del Parametro di Indicizzazione rilevato
alla data [●]
Il TIR rappresenta quel tasso effettivo annuo che eguaglia la somma dei valori attuali
dei flussi prodotti dalle Obbligazioni (cedole e rimborso del capitale) al prezzo di
acquisto/sottoscrizione dell’Obbligazione stessa.
Nome del
rappresentante
dei detentori
dei titoli di
debito
Non applicabile.
Non è prevista la costituzione di una o più organizzazioni (né il mero
coinvolgimento di organizzazioni già esistenti) per rappresentare gli interessi degli
Obbligazionisti, ai sensi dell’art. 12 del Testo Unico Bancario.
Descrizione
della
Non applicabile.
Le Obbligazioni non hanno componenti derivative.
24
componente
derivativa
implicita
C.11
Mercati di
negoziazione
Le Obbligazioni non saranno quotate su alcun mercato regolamentato, e non saranno
negoziate da alcun internalizzatore sistematico.
La Banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione delle obbligazioni
sul segmento “order driven” del Sistema Multilaterale di Negoziazione “Hi-MTF”. I
prezzi di acquisto e di vendita delle obbligazioni saranno conoscibili secondo le
regole proprie di tale Sistema Multilaterale di Negoziazione.
Si precisa che non vi è alcuna garanzia che la domanda di ammissione alla
negoziazione sul predetto sistema multilaterale di negoziazione venga accolta.
Inoltre, anche nell’ipotesi in cui ciò avvenga, tale circostanza potrebbe non essere
sufficiente a garantire un adeguato livello di liquidità. La Banca si riserva la facoltà
di intervenire sul sistema multilaterale di negoziazione allo scopo di dare esecuzione
agli ordini della clientela che non abbiano trovato naturale contropartita sul mercato
medesimo.
Infine l’emittente non assume l’impegno al riacquisto di qualsiasi quantitativo di
obbligazioni prima della scadenza su richiesta dell’investitore.
Sezione D – Rischi
D.2
Informazioni
fondamentali
sui principali
rischi che sono
specifici per
l’emittente
Rischio di credito
La Banca di Credito Cooperativo di Brescia S.C. è esposta ai tradizionali rischi relativi
all'attività creditizia. L'inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle
proprie obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte
degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia potrebbero,
pertanto, avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria
dell’Emittente.
Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito
Si evidenzia che al 31 dicembre 2015 si è verificato un peggioramento delle sofferenze
lorde sugli impieghi rispetto all’anno 2014; tale andamento riflette il perdurare delle
condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che ha interessato
anche il territorio dove ha operato la Banca.
Si segnala altresì che i crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore complessive,
sono pari a 105 milioni di Euro alla chiusura dell’esercizio 2015, di cui 43 milioni di
euro costituiti da sofferenze nette e 59 milioni di euro di inadempienze probabili.
I crediti scaduti, se confrontati con il dato del 2014, incrementano il valore
dell’esposizione netta, salendo a 2 milioni di Euro (+0,3 milioni di Euro, +20,5%).
25
Tabella: Principali indicatori di rischiosità creditizia (%)
Bilancio
BCC
Brescia
2015
Dati medi
al
31/12/2015
(1)
Bilancio
BCC
Brescia
2014
Dati medi
al
31/12/2014
(2)
Crediti deteriorati
Lordi/Impieghi lordi
clientela
13,75%
18,7% (*)
14,19%
16,80% (*)
Crediti deteriorati
Netti/Impieghi netti
clientela
6,86%
10,8% (**)
8,91%
10,80% (**)
Sofferenze Lorde/Impieghi
lordi clientela
7,24%
10,5% (*)
5,94%
8,60% (*)
Sofferenze Nette/Impieghi
netti clientela
2,84%
4,8% (**)
2,88%
4,7% (**)
Rapporto copertura crediti
deteriorati
54,20%
40,8% (*)
41,30%
36,5% (*)
Rapporto copertura
sofferenze
64,00%
55,3% (*)
54,60%
52,1% (*)
Sofferenze Nette/
Patrimonio netto
18,30%
non
disponibile
20,27%
non
disponibile
Costo rischio (rettifiche su
crediti/crediti netti verso
clientela)
1,32%
non
disponibile
2,31%
non
disponibile
Indicatori di rischiosità
creditizia
I dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia
(1) Fonte: si segnala che i dati di sistema al 31 dicembre 2015 riportati nella presente tabella sono tratti dal “Rapporto
sulla stabilità finanziaria” pubblicato da Banca d’Italia in data 29 aprile 2016.
(2) Fonte: si segnala che i dati di sistema al 31 dicembre 2014 riportati nella presente tabella sono tratti dal “Rapporto
sulla stabilità finanziaria” pubblicato da Banca d’Italia in data 26 maggio 2015.
(*) Il dato si riferisce ai dati medi di sistema Banche Minori.
(**) Il dato si riferisce ai dati medi di sistema riferiti al “Totale sistema”.
Rischio di esposizione nei confronti di titoli di debito emessi da Stati
sovrani
Negli scorsi anni la crisi dei debitori sovrani Europei ha pesantemente condizionato
l’andamento dei mercati finanziari e la politica economico-finanziaria di molti paesi
Europei, Italia compresa. Si evidenzia che alla data del 31 dicembre 2015 l’esposizione
totale verso titoli governativi rappresenta il 97,73% delle attività finanziarie disponibili
per la vendita e il 32% del totale dell’attivo.
Pertanto l’Emittente risulta esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli
strumenti finanziari rappresentati dai titoli emessi dagli stati sovrani dell’area Euro.
Situazioni di volatilità e tensione su tali mercati possono esporre l’Emittente a perdite
di valore dei titoli di stato detenuti dal medesimo, con impatti negativi sulla propria
situazione economica, patrimoniale e finanziaria.
26
Tabella: Esposizione del portafoglio dell’emittente nei confronti dei debitori sovrani (dati in
migliaia di euro)
31/12/2015
31/12/2014(*)
Paese Emittente
Italia
Italia
Rating Moody’s
Baa2
Baa2
Valore nominale
831.000
Valore di bilancio
882.239
882.239
1.019.187
902.679
1.033.091
97,73%
-
Fair value
Totale attività
(**)
Incidenza
finanziarie
finanziarie
su
attività
Di cui strutturati
Classe di appartenenza
Totale Attivo Banca
Incidenza su Totale Attivo
Var. Ass.
VAR. %
990.500
-159.500
-16,10%
1.019.187
-136.948
-13,43%
-136.948
-13,43%
98,65%
-
-
-
-
-
AFS
AFS
2.747.506
2.693.215
32%
38%
-15%
Rischio relativo al Credit Spread dell’Emittente
Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che l’Emittente registra un
elevato livello di Credit Spread e, pertanto, il mercato valuta il rischio di credito
dell’emittente come significativo. In particolare, il Credit Spread relativo all’emittente,
essendo calcolato con riferimento ad una obbligazione assistita dal Fondo di Garanzia
dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al credito
cooperativo è di per sé sottostimato. In assenza del citato meccanismo di garanzia il
credit spread dell’emittente registrerebbe valori superiori. Al riguardo, si evidenzia
che il credit spread dell’Emittente (inteso come differenza tra il rendimento di una
obbligazione plain vanilla di riferimento dell’emittente e il tasso Interest Rate Swap di
durata corrispondente), rilevato il 1 settembre 2016 è pari a 223,65 basis points. Inoltre,
il medesimo indicatore, calcolato come media dei valori giornalieri su 14 giorni di
calendario antecedenti il giorno 1 settembre 2016, è pari a 274,16 basis point risulta
superiore al credit spread riferito ad un paniere di obbligazioni a tasso fisso senior di
emittenti finanziari europei con rating tra BBB- e BBB+ 1 con medesima durata
dell’obbligazione rilevato alla stessa data (pari a 42,10 basis points) maggiorato di una
soglia pari a 100 punti base.
Si segnala, peraltro, che la limitata liquidità del titolo benchmark e l’elevata volatilità
del suo prezzo determinano una elevata volatilità del Credit Spread.
Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di Credito
Cooperativo (BCC)
In data 6 aprile 2016 è stato convertito in legge il decreto-legge 14 febbraio 2016, n. 18,
recante “misure urgenti concernenti la riforma delle banche di credito cooperativo, la
garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, il regime fiscale relativo alle
procedure di crisi e la gestione collettiva del risparmio”.
La riforma delle banche di credito cooperativo prevede la possibilità per le BCC di
aderire ad un gruppo bancario cooperativo che abbia come capogruppo una società
per azioni con un patrimonio non inferiore a 1 miliardo di euro.
La società capogruppo svolgerà attività di direzione e di coordinamento sulle BCC in
base ad accordi contrattuali chiamati ‘’contratti di coesione’’. La maggioranza del
1
Il paniere ricomprende titoli di emittenti il cui giudizio di rating appartiene al livello più basso dell’investment
grade, precedente il livello speculativo.
27
capitale sarà detenuto dalle BCC del gruppo, mentre il resto del capitale potrà essere
detenuto da soggetti omologhi (gruppi cooperativi bancari europei, fondazioni) o
destinato al mercato dei capitali. La capogruppo potrà sottoscrivere azioni di
finanziamento (di cui all’articolo 2526 del codice civile) e quindi contribuire al
rafforzamento patrimoniale delle BCC, anche in situazioni diverse dall’inadeguatezza
patrimoniale o dall’amministrazione straordinaria.
Le Bcc aderenti rimarranno titolari dei propri patrimoni e manterranno gradi di
autonomia gestionale regolati da un contratto di coesione.
L’adesione ad un gruppo bancario è la condizione per il rilascio, da parte della Banca
d’Italia, dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in forma di banca di
credito cooperativo.
Nel caso in cui la BCC non intenda aderire ad un gruppo bancario si potrà avvalere
della cosiddetta “way out”, a condizione che abbia un patrimonio netto di entità
consistente (almeno 200 milioni di euro) e versi un’imposta straordinaria del 20% sulle
riserve indivisibili all’erario, conteggiate a data da definirsi.
In caso di “way out” la BCC non potrà però continuare ad operare come banca di
credito cooperativo e dovrà deliberare la sua trasformazione in Società per Azioni. In
alternativa è prevista la liquidazione.
In data 15 maggio 2016 l’assemblea dei soci ha espresso la volontà di aderire ad un
gruppo bancario cooperativo escludendo, quindi, la possibilità di avvalersi della
opzione di “way out”.
Rischio connesso alle attuali incertezze del contesto macroeconomico
e alla crisi economico/finanziaria
L’andamento dell’Emittente è influenzato dalla situazione economica generale,
nazionale e dell’intera area Euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in
particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell’economia delle aree
geografiche in cui l’Emittente opera. In particolare, la capacità reddituale e la
solvibilità dell’Emittente sono influenzati dall’andamento di fattori quali le aspettative
e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo
termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo
del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei
consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni.
Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economicofinanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di
finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto
negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale.
Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di
incertezze, in relazione:
(a) i recenti sviluppi connessi al referendum del Regno Unito ad esito del quale
quest’ultimo uscirà dall’Unione Europea (c.d. “Brexit”), non risultando prevedibile,
allo stato, l’impatto che la fuoriuscita dall’UE potrà produrre sull’economia del Regno
Unito, sull’economia internazionale nel suo complesso, sui mercati finanziari, nonché
sulla situazione dello stato italiano e dell’emittente; (b) alle tendenze dell’economia
reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle dinamiche di
crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti
e Cina, che hanno mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (c) ai
futuri sviluppi della politica monetaria della BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area
del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni
competitive delle proprie valute; (d) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi
e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più meno ricorrente, sui mercati
finanziari. In particolare, si richiamano, in proposito: (i) i recenti sviluppi della crisi
28
relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno posto rilevanti incertezze, non
rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro, se non, in una
prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei
diversi paesi, sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta
unica, (ii) le recenti turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in
particolare quello cinese.
Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa
produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria
dell’Emittente.
Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore
bancario e alle modifiche intervenute nella disciplina sulla
risoluzione delle crisi bancarie
L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché
all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca
d’Italia e CONSOB).
Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza sono soggette a continui
aggiornamenti ed evoluzioni della prassi.
Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale, di natura primaria o
regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche
normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente
(consumatore).
La fase di forte e prolungata crisi dei mercati, ha portato all’adozione di discipline più
rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte
della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai
c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento
dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e
dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di
liquidita negli istituti bancari.
In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli
accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di
patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli
contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio (CET 1) pari almeno al 7%
delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio (Tier 1) pari almeno
all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate
per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, ovvero
un “cuscinetto” di ulteriore capitalizzazione obbligatoria).
A seguito degli esiti del periodico processo di revisione prudenziale (SREP) condotto
dalla Banca d’Italia ai sensi degli art.97 e seguenti della Direttiva UE n.36/2013 (CRD
IV) e notificato alla Banca con specifico provvedimento del 30 ottobre 2015, sono stati
imposti alla Banca dalla predetta autorità a partire dal 31 dicembre 2015 requisiti
patrimoniali aggiuntivi di secondo pilastro nelle misure di seguito indicate:
- CET1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella
misura del 5,8%, di cui 4,5% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,3%
a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP;
- Tier1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella
misura del 7,8%, di cui 6% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,8% a
fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP;
- Total Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella
misura del 10,4%, di cui 8% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2,4%
29
a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP.
Si precisa che i rischi di secondo pilastro riguardano: il rischio di tasso di interesse, il
rischio di concentrazione ed il rischio di concentrazione geo settoriale.
Come rappresentato nella tabella 1, che riporta la composizione dei fondi propri e il
dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un coefficiente Tier 1 Capital
Ratio pari al 17,59% (17,76% al 31.12.2014) ed un rapporto tra fondi propri e attività di
rischio ponderate (Total Capital Ratio) pari al 17,59% (17,77% al 31.12.2014) superiori
rispetto ai requisiti minimi rispettivamente dell’8,5% e del 10,5%. L’incidenza
percentuale delle attività ponderate per il rischio sul totale dell’attivo (riportato nella
tabella 6 seguente, pari a 2.747.506.488 di euro) è pari al 49,28% (il 45,86% al
31.12.2014).
Si evidenzia come i fondi propri siano composti completamente da Capitale primario
di classe 1.
Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro,
l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”),
avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che
consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in
caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding
Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire
che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile.
Relativamente a questi indicatori, si segnala che:
- per l’indicatore LCR (dal minimo del 60% introdotto a partire dal 1° gennaio 2015) è
previsto dal 1° gennaio 2016 un valore pari al 70%, a cui farà seguito un progressivo
aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo il regolamento UE n.
575/2013 (“CRR”);
- per l’indicatore NSFR, la proposta del Comitato di Basilea prevede una soglia
minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018.
Basilea III, oltre ai requisiti di capitale ponderati per il rischio, ha introdotto il
monitoraggio della leva finanziaria (leverage ratio) con l’obiettivo di porre un limite
alla crescita del leverage delle banche ed evitare che i metodi usati per la stima dei
coefficienti di ponderazione sottostimino i rischi effettivi e quindi il fabbisogno di
capitale. Tale indicatore continuerà ad essere monitorato, nel corso del 2016 dalle
Autorità di Vigilanza, avendo a riferimento un valore minimo pari al 3%. Nel 2017 è
prevista l’eventuale ricalibrazione di tale valore minimo per poi entrare in vigore come
requisito obbligatorio a partire dal 1 gennaio 2018. Tale indicatore, con riferimento
all’Emittente, ha assunto un valore pari a 8,15 % al 31/12/2015 e pari a 7,82 % al
31/12/2014.
Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di
adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali
dell’Emittente potrebbero essere significativi.
Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre
2015 attuativi della la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio,
pubblicati il 16 novembre 2015 sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un
quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di
investimento, che si inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di
risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie.
Tra gli aspetti innovativi della normativa sopra indicata si evidenzia l’introduzione di
strumenti e poteri che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le
“Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di dissesto o rischio
di dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali
30
dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema
finanziario nonché i costi per i contribuenti, ed assicurando che gli azionisti
sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti,
purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la
banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza.
In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi si registra il passaggio da un sistema
di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui
le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato,
ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti
per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000
(c.d. bail-in).
Pertanto, con l’applicazione dello strumento del bail-in, i sottoscrittori potranno subire
la riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la
conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale
dichiarazione di insolvenza dell’Emittente.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta
eccezione per le disposizioni relative allo strumento del bail-in, sopra indicate, per le
quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016.
Peraltro, le disposizioni in materia di bail-in potranno essere applicate agli strumenti
finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data.
La contribuzione al Fondo di Risoluzione Nazionale (introdotto dalla Direttiva
59/201/UE Single Resolution Fund). ha comportato per il 2015 un onere complessivo
pari a 1,7 milioni di euro, dei quali 415 mila a titolo di quota ordinaria ricorrente e 1
milione e 245 mila euro come contribuzione straordinaria connessa agli interventi di
sostegno del sistema bancario per la soluzione delle crisi di Banca Marche, Banca
Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Chieti e Cassa di Risparmio di
Ferrara.
Inoltre, a carico dell’esercizio 2015, sono stati accantonati, attraverso il Fondo Rischi e
Oneri, ulteriori 830 mila euro per gli stimati oneri di partecipazione al nuovo
meccanismo di finanziamento del sistema di garanzia dei depositi introdotto dalla
Direttiva 2014/49/UE (DGSD), oltre a ulteriori oneri prudenziali accantonati per il
Fondo di risoluzione (SRF) e per gli interventi di sostegno concernenti il sistema Bcc
(FGD e FGI).
Sebbene l’Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e
regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o
cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte
delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui
risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria
dell’Emittente.
Rischio di mercato
E’ il rischio rinveniente dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti
dall’Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo
esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) .
L’Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti del valore degli strumenti
finanziari, ivi inclusi i titoli emessi da Stati Sovrani.
Il rischio di mercato a cui la Banca risulta maggiormente esposta è quello relativo al
tasso di interesse, inteso come potenziale diminuzione del valore economico delle
poste in conseguenza di mutamenti del livello dei tassi di mercato, che deriva dal
cosiddetto mismatching di scadenze (cioè il rischio conseguente al mancato
31
allineamento tra le scadenze dell’attivo e del passivo di una banca) e/o dalla necessità
di repricing tra le attività e le passività del portafoglio bancario (conseguente alla
variabilità dei tassi di mercato).
La riduzione dei tassi di interesse può comportare una diminuzione del costo medio di
raccolta più contenuto rispetto al calo di rendimento degli attivi.
Un eventuale disallineamento tra gli interessi attivi maturati dalla Banca e quelli
passivi dovuti dalla stessa (in assenza di adeguate politiche di trasformazione delle
scadenze e di idonei strumenti di protezione contro i rischi derivanti da tale
disallineamento), potrebbe determinare effetti significativi sulla posizione finanziaria e
sui risultati economici della Banca.
Il VAR (Value at Risk), dato un portafoglio di strumenti finanziari, esprime la massima
perdita potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato in un
determinato orizzonte temporale e con una definita probabilità. I parametri di mercato
presi in considerazione sono i tassi d’interesse, i tassi di cambio, prezzi delle azioni,
indici e fondi e gli spread di credito impliciti nei prestiti obbligazionari. Al 31
dicembre 2015 il VAR, calcolato sul portafoglio bancario dell’emittente (comprensivo
degli investimenti effettuati dall’emittente in titoli di stato) con una probabilità del
99% su un orizzonte temporale di 10 giorni, ammontava ad euro 7.194 migliaia (al
31/12/2014 era pari a Euro 8.574 migliaia).
Rischio di liquidità dell’emittente
E’ il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento
quando essi giungono a scadenza. La liquidità dell’Emittente potrebbe essere
danneggiata dall’incapacità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di
titoli di debito (garantiti o non), dall’incapacità di vendere determinate attività o
riscattare i propri investimenti, da imprevisti flussi di cassa in uscita ovvero
dall’obbligo di prestare maggiori garanzie.
Per ulteriori informazioni si rimanda alla Tabella riportata nell’elemento B.12 della
presente nota di sintesi.
Rischio operativo
E’ il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da
processi interni, personale, sistemi ovvero causati da eventi esterni quali il rischio di
frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate
eseguite da dipendenti oppure il rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti
da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione.
Nell’ambito del consolidamento e rafforzamento dei propri presidi a fronte del rischio
operativo, il Gruppo cui appartiene l’Emittente si è da tempo attivato per perseguire:
(i) raggiungimento della conformità ai requisiti che la normativa di Vigilanza prevede
per i sistemi di controllo interno (circolare della Banca di Italia 285/2013 e successivi
aggiornamenti); (ii) il mantenimento di una costante conformità ai requisiti che la
normativa prevede per l’utilizzo del metodo BIA (Basic Indicator Approach) per il
calcolo del capitale regolamentare previsto da Basilea 2; (iii) il costante miglioramento
del monitoraggio dei rischi e delle perdite, tale da permettere un approccio gestionale,
soprattutto in termini di iniziative di mitigazione e di prevenzione; (iv) il
perfezionamento del sistema dei controlli permanenti ed estensione della copertura
dei controlli stessi nel perimetro aziendale.
Rischio relativo alle controversie legali pendenti
Il rischio legale è rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle
vertenze giudiziarie cui la Banca di Credito Cooperativo di Brescia è convenuta in
32
ragione dell’esercizio della propria attività bancaria.
La natura delle cause passive legali è ampia e diversificata. Infatti, pur avendo in
comune, in linea di massima, una domanda di tipo risarcitorio nei confronti della
Banca, esse traggono origine da eventi anche molto diversi fra loro, connessi
all’esercizio dell’attività bancaria.
Al riguardo si evidenzia che l’ammontare delle richieste delle controparti (petitum)
che hanno promosso azione legale nei confronti della banca è pari ad euro 5,3 milioni
di euro al 31/12/2015.
Per far fronte alle richieste delle predette controparti in caso di soccombenza nei
giudizi, la Banca ha effettuato un accantonamento, alla medesima data, pari a 4,2
milioni di euro.
Rischio di assenza di rating dell’Emittente e degli strumenti
finanziari
L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating, per se né per le Obbligazioni. Ciò
costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un
indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità
degli strumenti finanziari.
D.3
Informazioni
fondamentali
sui principali
rischi che sono
specifici per
gli strumenti
finanziari
FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI PRESTITI
OBBLIGAZIONARI
Rischio connesso all’utilizzo del “bail-in”
In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti
Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del
Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e
risoluzione degli enti creditizi, individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità
preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “Resolution Authorities”, di seguito
le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione della crisi di una banca in dissesto
ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni
essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul
sistema finanziario, nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti
sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti,
purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la
banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta
unicamente eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di
seguito descritto, per le quali l’applicazione è in vigore a partire dal 1° gennaio 2016.
Peraltro, le disposizioni in materia di “bail-in” possono essere applicate agli strumenti
finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Tra gli
strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il
summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di
azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle
obbligazioni.
Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti
al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio
investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza
dell’Emittente.
Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la
scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla
quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un
periodo transitorio.
33
Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto
della seguente gerarchia:
1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite,
secondo l’ordine indicato:
- degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity
Tier 1);
- degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
- degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le
obbligazioni subordinate;
- dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli
strumenti di classe 2;
- delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior).
2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione
in azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato:
- degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
- degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le
obbligazioni subordinate;
- dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli
strumenti di classe 2;
- delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior).
Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bail-in” riguarderà prima le obbligazioni
senior e poi i depositi (per la parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche,
microimprese, piccole e medie imprese, i medesimi depositi di cui sopra effettuati
presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché, successivamente al 1°
gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente
l’importo di Euro 100.000.
Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito
di applicazione del “bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra
cui i depositi fino a 100.000 Euro (c.d. “depositi protetti”) e le “passività garantite”
definite dall’art.1 del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015 come “passività per le
quali il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito
da privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in
proprietà o con costituzione di garanzia reale, comprese le passività derivanti da
operazioni di vendita con patto di riacquisto”, comprendenti, ai sensi dell’art. 49 del
citato D. Lgs n. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite di cui all’art. 7 bis L. n.
130/99.
Lo strumento del “bail-in” può essere applicato sia individualmente che in
combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di
recepimento quali:
(i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo;
(ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte;
(iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione
dell’attività.
Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere
concessi solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e
qualora sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti
di Stato.
Rischio di credito per il sottoscrittore
Sottoscrivendo le Obbligazioni l’investitore diviene finanziatore dell’Emittente e
titolare di un credito nei confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e per il
rimborso del capitale a scadenza. L’investitore è, quindi, esposto al rischio che
34
l’Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado di adempiere ai propri
obblighi di pagamento.
Rischio connesso ai limiti delle garanzie relative alle obbligazioni
[I prestiti non sono garantiti dal Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle Banche
di Credito Cooperativo.]
[I Prestiti sono assistiti dalla garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli
obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (di seguito
“FGO”), con le modalità ed i limiti previsti nello statuto del fondo medesimo,
disponibile nel seguente sito internet www.fgo.bcc.it.
Si precisa che, nel caso di mancato rimborso del capitale alla scadenza da parte
dell’Emittente, la garanzia tutela il portatore dell’obbligazione che dimostri
l’ininterrotto possesso delle stesse nei tre mesi antecedenti l’inadempimento
dell’Emittente e per un ammontare massimo per ciascun investitore non superiore a
Euro 103.291,38 (tenendo conto di tutti i titoli dell’Emittente, anche appartenenti a
diverse emissioni).
La dotazione massima collettiva del fondo, che alla data del 30/06/2016 garantisce
3.765 emissioni obbligazionarie per un totale di € 24.622.920.200, è pari a €
538.024.354,68 per periodo 1 Luglio – 31 Dicembre 2016.
L’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta del portatore del
titolo se i titoli sono depositati presso l’Emittente ovvero, se i titoli sono depositati
presso un’altra banca, ad un mandato espresso a questa conferito.
L’art. 3 dello Statuto del FGO prevede l’applicabilità della garanzia anche ai casi di
attivazione delle misure di risoluzione previste dalla Direttiva 2014/59/UE (“BRRD”)
tra cui il “Bail-In”.
Rischio relativo alla vendita delle obbligazioni prima della scadenza
Nel caso in cui l’investitore volesse vendere le Obbligazioni prima della loro scadenza
naturale, il prezzo di vendita sarà influenzato da diversi elementi, tra cui:
- caratteristiche/assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati (“Rischio di
Liquidità”);
- variazione dei tassi interesse (“Rischio di tasso di mercato”);
- variazione del merito creditizio dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito
di credito dell’Emittente”).
Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo delle Obbligazioni anche
al di sotto del prezzo di offerta.
Rischio di liquidità
E’ il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere
prontamente le obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea
con il mercato che potrebbe essere anche inferiore al prezzo di emissione delle
obbligazioni.
Le Obbligazioni non saranno quotate su alcun mercato regolamentato, e l’emittente
non prevede accordi per la negoziazione delle medesime da parte di un
internalizzatore sistematico. La Banca si impegna a richiedere l’ammissione alla
negoziazione delle obbligazioni sul segmento “order driven” del Sistema Multilaterale
di Negoziazione “Hi-MTF”.
Si precisa che non vi è alcuna garanzia che la domanda di ammissione alla
negoziazione sul predetto sistema multilaterale di negoziazione venga accolta. Inoltre,
anche nell’ipotesi in cui ciò avvenga, tale circostanza potrebbe non essere sufficiente a
garantire un adeguato livello di liquidità.
35
Si segnala, infatti, la limitata liquidità delle obbligazioni dell’emittente e l’elevata
volatilità dei relativi prezzi su tale mercato.
Infine l’emittente non assume l’impegno al riacquisto di qualsiasi quantitativo di
obbligazioni prima della scadenza su richiesta dell’investitore.
Rischio di tasso di mercato
Il valore di mercato delle Obbligazioni potrebbe variare nel corso della durata delle
medesime a causa dell’andamento dei tassi di mercato. Pertanto, in caso di vendita
delle Obbligazioni prima della scadenza, l’investitore è esposto a tale rischio di tasso,
in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà una diminuzione del
prezzo del titolo, per effetto della quale il valore dell’obbligazione potrà divenire
anche inferiore al valore nominale del titolo.
In particolare:
[per le Obbligazioni a Tasso Fisso, l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di
mercato sul prezzo è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga è la
vita residua del titolo];
[per le Obbligazioni Step Up, le fluttuazioni dei tassi di interesse sui mercati finanziari
potrebbero determinare variazioni sui prezzi delle Obbligazioni facendoli oscillare
durante la loro vita in modo tanto più accentuato quanto più lunga è la loro vita
residua. La sensibilità alla variazione dei tassi di mercato risulta più elevata rispetto ad
un titolo a tasso fisso di pari durata e pari rendimento effettivo, in quanto è più elevata
la durata finanziaria];
[per le Obbligazioni a Tasso Variabile, le fluttuazioni dei tassi di interesse sul mercato
del parametro di indicizzazione di riferimento potrebbero determinare temporanei
disallineamenti del valore della cedola in corso di godimento, rispetto ai livelli dei
tassi di riferimento espressi dai mercati finanziari e, conseguentemente, determinare
variazioni sui prezzi dei titoli].
Rischio di deterioramento del merito di credito dell’emittente
Le obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione
finanziaria dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio
stesso. Non si può, quindi, escludere che i corsi dei titoli sul mercato secondario
possano essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio Emittente.
Rischio di assenza di rating dell’Emittente e degli strumenti
finanziari
L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating, né per sé, né per le Obbligazioni.
Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un
indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità
degli strumenti finanziari.
Rischio di scostamento del rendimento dell’obbligazione rispetto al
rendimento di un titolo di stato
Il rendimento effettivo su base annua delle Obbligazioni potrebbe anche risultare
inferiore rispetto al rendimento effettivo su base annua, di un titolo di Stato di durata
residua similare.
Rischio di conflitto di interesse
Può configurarsi una situazione di conflitto di interesse in quanto BANCA DI
36
CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C., in qualità di Emittente, svolge anche il
ruolo di collocatore e di responsabile del collocamento di strumenti finanziari di
propria emissione, e ricopre il ruolo di agente per il calcolo. Si configura inoltre una
situazione di conflitto di interesse anche in caso di rivendita dell’obbligazione prima
della scadenza, poiché l’Emittente, qualora i titoli vengano negoziati sul sistema HiMtf, potrà effettuare proposte di prezzo per l’eventuale riacquisto delle obbligazioni.
Rischio di chiusura anticipata dell’Offerta
L'investitore deve considerare che l'eventuale chiusura anticipata dell'Offerta potrebbe
essere disposta anche ove non sia stato raggiunto l'importo massimo dell'Offerta e tale
circostanza avrà un impatto sull'ammontare nominale complessivo e sulla relativa
liquidità delle Obbligazioni.
A tal riguardo le Condizioni Definitive conterranno la previsione delle eventuali
condizioni al ricorrere delle quali l'Emittente e/o il/i Responsabile/i del Collocamento
e/o il/i Collocatore/i e/o i diversi soggetti indicati nelle Condizioni Definitive
medesime avranno la facoltà di chiudere anticipatamente la Singola Offerta secondo
quanto descritto alla Sezione VI, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.3 del presente Prospetto di
Base.
Rischio di revoca dell’offerta
Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della
data di emissione delle obbligazioni, dovessero verificarsi circostanze che siano tali,
secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale
la fattibilità e/o la convenienza dell’offerta, l’Emittente avrà la facoltà di non dare
inizio all’offerta, ovvero di revocare l’offerta, in tutto o in parte e la stessa dovrà
ritenersi annullata.
Ove l’emittente si sia avvalso della facoltà di revocare l’offerta di un prestito, tutte le
domande di adesione saranno da ritenersi nulle ed inefficaci e le parti saranno libere
da ogni obbligo reciproco, fatto salvo l'obbligo per l'Emittente di restituzione del
capitale ricevuto nel caso questo fosse stato già pagato da alcuno dei sottoscrittori,
senza corresponsione di interessi.
Rischio derivante dalle modifiche al regime fiscale
Tutti gli oneri fiscali, presenti e futuri, che si applicano ai pagamenti effettuati ai sensi
delle obbligazioni, sono ad esclusivo carico dell’investitore. Non vi è certezza che il
regime fiscale applicabile alla data di approvazione del presente Prospetto di Base o
alla data di deposito delle condizioni definitive rimanga invariato durante la vita delle
obbligazioni, con possibile effetto pregiudizievole sul rendimento netto atteso
dall’investitore.
FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI
 Obbligazioni a tasso variabile
Rischio di indicizzazione: l'investitore deve tenere presente che il rendimento delle
Obbligazioni dipende dall'andamento del Parametro di indicizzazione, per cui, ad un
eventuale andamento decrescente del Parametro di indicizzazione, corrisponde un
rendimento decrescente.
Rischio relativo allo spread negativo : qualora l’ammontare della cedola venga
determinato applicando al parametro di indicizzazione uno spread negativo, il
rendimento delle obbligazioni sarà inferiore a quello di un titolo similare legato al
parametro previsto senza applicazione di alcuno spread o con spread positivo, in
37
quanto la cedola usufruisce parzialmente dell’eventuale rialzo del parametro, mentre
un eventuale ribasso del parametro amplificherà il ribasso della cedola.
Rischio di disallineamento tra il parametro di indicizzazione e la periodicità delle
cedole: nell'ipotesi in cui la periodicità delle cedole non corrisponda alla durata del
parametro di indicizzazione (ad esempio, cedole a cadenza annuale legate all'Euribor
base 360 semestrale), tale disallineamento può incidere negativamente sul rendimento
dei titoli. La rilevazione del parametro avviene il secondo giorno lavorativo
antecedente la data di godimento e, quindi, 3/6/12 mesi prima l'effettivo pagamento
della cedola.
Rischio connesso all'assenza di informazioni successive all’emissione: salvo
eventuali obblighi di legge, l'Emittente non fornirà, successivamente all'emissione
delle obbligazioni, alcuna informazione relativamente alle stesse ed all'andamento del
Parametro di indicizzazione prescelto.
Rischio eventi di turbativa: in caso di mancata pubblicazione del parametro di
indicizzazione ad una data di rilevazione (la "Data di Rilevazione"), l'Agente per il
calcolo fisserà un valore sostitutivo per il parametro di indicizzazione; ciò potrebbe
influire negativamente sul rendimento del titolo.
Sezione E – Offerta
E.2b
Ragioni dell’offerta e
impiego dei proventi, se
diversi dalla ricerca del
profitto e/o dalla copertura
di determinati rischi
[I proventi derivanti dalla vendita delle Obbligazioni saranno
utilizzati dall’Emittente nell’attività di esercizio del credito nelle
sue varie forme e con lo scopo specifico di erogare credito a favore
dei soci e della clientela di riferimento della Banca di Credito
Cooperativo di Brescia, con l’obiettivo ultimo di contribuire allo
sviluppo della zona di competenza.]
[Eventuali ragioni diverse [•]].
E.3
Descrizione dei termini e
delle condizioni
dell’offerta
Ammontare totale dell’offerta
L’ammontare totale massimo dell’Obbligazione è pari a [•].
L’Emittente, durante il periodo di offerta, si riserva la facoltà di
incrementare, a suo insindacabile giudizio, l’ammontare
complessivo del singolo Prestito Obbligazionario, dandone
comunicazione tramite apposito avviso trasmesso alla CONSOB,
pubblicato
sul
sito
internet
dell'Emittente
www.creditocooperativodibrescia.it e reso disponibile in forma
stampata gratuitamente presso la sede e le filiali dello stesso.
Periodo di validità dell’offerta e procedura per la sottoscrizione
Inizio del periodo di offerta: [•]; fine del periodo di offerta: [•].
L’adesione a ciascun Prestito potrà essere effettuata nel corso del
Periodo di Offerta.
L’Emittente si riserva, inoltre, la facoltà di procedere alla chiusura
anticipata dell’offerta senza preavviso, anche se non è stato
raggiunto l’importo massimo della Singola Offerta, sospendendo
immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste e dandone
immediatamente comunicazione al pubblico ovvero prima della
chiusura del Periodo di Offerta, tramite apposito avviso trasmesso
alla CONSOB e pubblicato sul sito internet dell’Emittente
www.creditocooperativodibrescia.it.
Si potrà procedere alla chiusura anticipata dell’offerta nel caso di:
38
- mutate esigenze dell’Emittente; - mutate condizioni di mercato; raggiungimento dell’Ammontare Totale di ciascuna Offerta.
L’Emittente si riserva, altresì, la facoltà di prorogare il Periodo di
Offerta secondo le medesime forme e modalità previste nel caso di
chiusura anticipata dell’offerta di cui sopra. Le domande di
adesione dovranno essere presentate mediante la consegna
dell’apposito Modulo di Adesione, disponibile presso la sede e le
filiali dell’Emittente, debitamente compilato e sottoscritto dal
richiedente. Non saranno ricevibili, né considerate valide, le
domande di adesione pervenute prima dell’inizio del Periodo di
Offerta e dopo il termine del Periodo di Offerta.
Comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato
Non sono previsti criteri di riparto. Saranno pertanto assegnate
tutte le Obbligazioni richieste dai sottoscrittori durante il Periodo
di Offerta fino al raggiungimento dell’importo massimo
dell’Offerta. Infatti, qualora durante il Periodo di Offerta le
richieste raggiungessero l’importo massimo indicato, si procederà
alla chiusura anticipata dell’Offerta, che sarà comunicata al
pubblico mediante avviso trasmesso alla CONSOB e reso
disponibile sul sito internet dell’Emittente.
Le richieste di sottoscrizione saranno soddisfatte secondo l’ordine
cronologico di prenotazione.
Revoca dell’offerta
Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni
Definitive e prima della data di emissione delle obbligazioni,
dovessero verificarsi circostanze che siano tali, secondo il
ragionevole giudizio dell’Emittente, da pregiudicare in maniera
sostanziale la fattibilità e/o la convenienza dell’offerta, l’Emittente
avrà la facoltà di non dare inizio all’offerta, ovvero di revocare
l’offerta, in tutto o in parte, e la stessa dovrà ritenersi annullata.
Tale decisione verrà comunicata tempestivamente al pubblico
mediante apposito avviso da pubblicarsi sul proprio sito internet
e, contestualmente, trasmesso alla CONSOB rispettivamente entro
la data di inizio dell’offerta o entro la data di pagamento delle
obbligazioni. Tale avviso sarà disponibile anche presso tutte le
filiali della Banca.
Non è prevista la possibilità di riduzione dell’ammontare delle
sottoscrizioni. L’Emittente darà corso all’emissione anche
nell’ipotesi in cui non sia sottoscritto l’Ammontare Totale oggetto
d’offerta.
Prezzo di emissione
Il prezzo di emissione è pari a [•]. Per le sottoscrizioni effettuate
successivamente alla data di Godimento, il prezzo di emissione
dovrà essere maggiorato del rateo di interessi eventualmente
maturato dalla data di Godimento e la successiva data di
sottoscrizione del prestito.
Il prezzo di offerta (il ”Prezzo di Offerta”) delle Obbligazioni sarà
pari al Prezzo di Emissione [maggiorato delle spese e delle
imposte specificamente poste a carico del sottoscrittore].
E.4
Descrizione di eventuali
interessi che sono
significativi per
La Banca di Credito Cooperativo di Brescia S.C. essendo
l’Emittente, il Collocatore, il Responsabile del Collocamento e
l’Agente di calcolo potrebbe trovarsi in una potenziale situazione
39
E.7
l’emissione/l’offerta
compresi interessi
confliggenti
di Conflitto d’Interessi nei confronti degli investitori, in quanto i
titoli collocati sono di propria emissione.
Si segnala, inoltre, che dopo la chiusura del collocamento
l’Emittente, qualora assumesse la veste di controparte diretta
nel riacquisto delle obbligazioni determinandone il prezzo sul
mercato secondario, si troverebbe in una situazione di conflitto di
interesse con gli investitori.
[Eventuali ulteriori interessi, compresi quelli in conflitto, relativi alle
singole emissioni [•]]
Spese stimate addebitate
all’investitore
dall’emittente o
dall’offerente
Il prezzo di emissione non include costi/commissioni di
sottoscrizione.
Non sono previste commissioni, ovvero spese, in aggiunta al
prezzo di emissione.
Saranno addebitate all’investitore spese connesse all’apertura di
un conto corrente e di un dossier titoli.
40
SEZIONE 4 – FATTORI DI RISCHIO
Fattori di Rischio relativi all’Emittente
In riferimento ai fattori di rischio relativi all’Emittente, si rinvia al Documento di Registrazione
(Sezione 5 – Paragrafo 3) incluso nel presente Prospetto di Base.
Fattori di Rischio relativi ai singoli Strumenti Finanziari Offerti
In riferimento ai singoli strumenti finanziari offerti, si rinvia alla Nota Informativa (Sezione 6 –
Paragrafo 2) del presente Prospetto di Base.
In particolare si invitano i sottoscrittori a leggere attentamente le citate sezioni al fine di comprendere
i fattori di rischio generali e specifici collegati all'acquisto delle obbligazioni.
41
SEZIONE 5 – DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE
1. PERSONE RESPONSABILI
Si fa rinvio alla sezione 1 del presente Prospetto di Base, ove si può rilevare la Dichiarazione di
Responsabilità rilasciata dal Legale Rappresentante di BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI
BRESCIA S.C.
2. REVISORI LEGALI DEI CONTI
2.1 Nome e indirizzo dei revisori dell’emittente
La Banca Credito Cooperativo di Brescia, con delibera dell’Assemblea dei Soci del 15 maggio 2011, ha
conferito alla società Deloitte & Touche S.p.A., con sede legale in Via Tortona n. 25 – 20144 Milano,
l’incarico di revisore contabile del proprio bilancio di esercizio dal 2011 al 2019. La società di revisione
Deloitte & Touche è iscritta nel Registro dei Revisori Legali tenuto dal Ministero dell’Economia e
delle Finanze con numero progressivo 132587.
La Deloitte & Touche ha revisionato con esito positivo senza rilievi il bilancio d’esercizio chiuso al 31
dicembre 2014 e il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015.
Le relazioni della società di revisione sono incluse nei relativi bilanci messi a disposizione del
pubblico come indicato nel successivo capitolo 14 “Documentazione accessibili al pubblico”, cui si
rinvia.
2.2 Informazioni circa dimissioni, rimozioni dall’incarico o mancato rinnovo
dell’incarico della Società di Revisione
Durante il periodo a cui si riferiscono le informazioni finanziare selezionate relative agli esercizi
passati e di cui al presente Documento di Registrazione non vi sono stati rilievi o rifiuti di attestazione
da parte della sopra citata Società di Revisione, né la stessa si è dimessa o è stata rimossa dall’incarico
o è stata revocata la conferma dall’incarico ricevuto.
42
FATTORI DI RISCHIO
3. FATTORI DI RISCHIO
Si invitano gli investitori a leggere attentamente il presente Capitolo, che descrive i fattori di rischio, al fine
di comprendere i rischi collegati all'Emittente e ottenere un migliore apprezzamento delle capacità
dell’Emittente di adempiere alle obbligazioni relative ai titoli di debito che potranno essere emessi
dall’Emittente e descritti nella nota informativa ad essi relativa. BANCA DI CREDITO COOPERATIVO
DI BRESCIA S.C. ritiene che i seguenti fattori potrebbero influire sulla capacità dell’Emittente di adempiere
ai propri obblighi derivanti dagli strumenti finanziari emessi nei confronti degli investitori. Gli investitori
sono, altresì, invitati a valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari stessi. Di
conseguenza, i presenti fattori di rischio devono essere letti congiuntamente, oltre che alle altre informazioni
contenute nel Documento di Registrazione, anche ai fattori di rischio relativi ai titoli offerti ed indicati nella
Nota Informativa.
Rischio di credito
La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. è esposta ai tradizionali rischi relativi all'attività
creditizia. L'inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni, ovvero
l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione
finanziaria e creditizia potrebbero, pertanto, avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale
e/o finanziaria dell’Emittente.
Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito
Si evidenzia che al 31 dicembre 2015 si è verificato un peggioramento delle sofferenze lorde sugli impieghi
rispetto all’anno 2014; tale andamento riflette il perdurare delle condizioni di deterioramento della
situazione economico-finanziaria che ha interessato anche il territorio dove ha operato la Banca.
Si segnala che i crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore complessive, sono pari a 105 milioni di
Euro alla chiusura dell’esercizio 2015, di cui 43 milioni di euro costituiti da sofferenze nette e 59 milioni di
euro di inadempienze probabili.
I crediti scaduti, se confrontati con il dato del 2014, incrementano il valore dell’esposizione netta, salendo a 2
milioni di Euro (+0,3 milioni di Euro, +20,5%).
Tabella Principali indicatori di rischiosità creditizia (%)
Bilancio
BCC
Brescia
2015
Dati medi
al
31/12/2015
(1)
Bilancio
BCC
Brescia
2014
Dati medi
al
31/12/2014
(2)
13,75%
18,7% (*)
14,19%
16,80% (*)
6,86%
10,8% (**)
8,91%
10,80% (**)
Sofferenze Lorde/Impieghi lordi clientela
7,24%
10,5% (*)
5,94%
8,60% (*)
Sofferenze Nette/Impieghi netti clientela
2,84%
4,8% (**)
2,88%
4,7% (**)
54,20%
40,8% (*)
41,30%
36,5% (*)
64,00%
55,3% (*)
54,60%
52,1% (*)
Sofferenze Nette/
Patrimonio netto
18,30%
non
disponibile
20,27%
non
disponibile
Costo rischio (rettifiche su crediti/crediti netti verso
clientela)
1,32%
non
disponibile
2,31%
non
disponibile
Indicatori di rischiosità creditizia
Crediti deteriorati Lordi/Impieghi lordi clientela
Crediti deteriorati Netti/Impieghi netti clientela
Rapporto copertura crediti deteriorati
Rapporto copertura sofferenze
I dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia
(1) Fonte: si segnala che i dati di sistema al 31 dicembre 2015 riportati nella presente tabella sono tratti dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria”
pubblicato da Banca d’Italia in data 29 aprile 2016.
43
FATTORI DI RISCHIO
(2) Fonte: si segnala che i dati di sistema al 31 dicembre 2014 riportati nella presente tabella sono tratti dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria”
pubblicato da Banca d’Italia in data 26 maggio 2015.
(*) Il dato si riferisce ai dati medi di sistema Banche Minori.
(**) Il dato si riferisce ai dati medi di sistema riferiti al “Totale sistema”.
Rischio di esposizione nei confronti di titoli di debito emessi da Stati sovrani
Negli scorsi anni la crisi dei debitori sovrani Europei ha pesantemente condizionato l’andamento dei mercati
finanziari e la politica economico-finanziaria di molti paesi Europei, Italia compresa. Si evidenzia che alla
data del 31 dicembre 2015 l’esposizione totale verso titoli governativi rappresenta il 97,73% delle attività
finanziarie disponibili per la vendita e il 32% del totale dell’attivo. Pertanto l’Emittente risulta esposto a
potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari rappresentati dai titoli emessi dagli stati sovrani
dell’area Euro. Situazioni di volatilità e tensione su tali mercati possono esporre l’Emittente a perdite di
valore dei titoli di stato detenuti dal medesimo, con impatti negativi sulla propria situazione economica,
patrimoniale e finanziaria.
Tabella: Esposizione del portafoglio dell’emittente nei confronti dei debitori sovrani (dati in migliaia di euro)
31/12/2015
31/12/2014(*)
Paese Emittente
Italia
Italia
Rating Moody’s
Baa2
Baa2
Valore nominale
831.000
990.500
Valore di bilancio
882.239
1.019.187
Fair value
882.239
1.019.187
Totale attività finanziarie (**)
902.679
1.033.091
Incidenza su attività finanziarie
97,73%
98,65%
Di cui strutturati
-
-
AFS
AFS
2.747.506
2.693.215
32%
38%
Classe di appartenenza
Totale Attivo Banca
Incidenza su Totale Attivo
Rischio relativo al Credit Spread dell’Emittente
Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che l’Emittente registra un elevato livello di Credit
Spread e, pertanto, il mercato valuta il rischio di credito dell’emittente come significativo. In particolare, il
Credit Spread relativo all’emittente, essendo calcolato con riferimento ad una obbligazione assistita dal
Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al credito cooperativo
è di per sé sottostimato. In assenza del citato meccanismo di garanzia il credit spread dell’emittente
registrerebbe valori superiori. Al riguardo, si evidenzia che il credit spread dell’Emittente (inteso come
differenza tra il rendimento di una obbligazione plain vanilla di riferimento dell’emittente e il tasso Interest
Rate Swap di durata corrispondente), rilevato il 1 settembre 2016 è pari a 223,65 basis points. Inoltre, il
medesimo indicatore, calcolato come media dei valori giornalieri su 14 giorni di calendario antecedenti il
giorno 1 settembre 2016, è pari a 274,16 basis point risulta superiore al credit spread riferito ad un paniere di
obbligazioni a tasso fisso senior di emittenti finanziari europei con rating tra BBB- e BBB+ 1 con medesima
durata dell’obbligazione rilevato alla stessa data (pari a 42,10 basis points) maggiorato di una soglia pari a
100 punti base.
Si segnala, peraltro, che la limitata liquidità del titolo benchmark e l’elevata volatilità del suo prezzo
determinano una elevata volatilità del Credit Spread.
Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di Credito Cooperativo (BCC).
In data 6 aprile 2016 è stato convertito in legge il decreto-legge 14 febbraio 2016, n. 18, recante “misure
urgenti concernenti la riforma delle banche di credito cooperativo, la garanzia sulla cartolarizzazione delle
sofferenze, il regime fiscale relativo alle procedure di crisi e la gestione collettiva del risparmio”.
1
Il paniere ricomprende titoli di emittenti il cui giudizio di rating appartiene al livello più basso
dell’investment grade, precedente il livello speculativo.
44
FATTORI DI RISCHIO
La riforma delle banche di credito cooperativo prevede la possibilità per le BCC di aderire ad un gruppo
bancario cooperativo che abbia come capogruppo una società per azioni con un patrimonio non inferiore a 1
miliardo di euro.
La società capogruppo svolgerà attività di direzione e di coordinamento sulle BCC in base ad accordi
contrattuali chiamati ‘’contratti di coesione’’. La maggioranza del capitale sarà detenuto dalle BCC del
gruppo, mentre il resto del capitale potrà essere detenuto da soggetti omologhi (gruppi cooperativi bancari
europei, fondazioni) o destinato al mercato dei capitali. La capogruppo potrà sottoscrivere azioni di
finanziamento (di cui all’articolo 2526 del codice civile) e quindi contribuire al rafforzamento patrimoniale
delle BCC, anche in situazioni diverse dall’inadeguatezza patrimoniale o dall’amministrazione straordinaria.
Le Bcc aderenti rimarranno titolari dei propri patrimoni e manterranno gradi di autonomia gestionale
regolati da un contratto di coesione.
L’adesione ad un gruppo bancario è la condizione per il rilascio, da parte della Banca d’Italia,
dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in forma di banca di credito cooperativo.
Nel caso in cui la BCC non intenda aderire ad un gruppo bancario si potrà avvalere della cosiddetta “way
out”, a condizione che abbia un patrimonio netto di entità consistente (almeno 200 milioni di euro) e versi
un’imposta straordinaria del 20% sulle riserve indivisibili all’erario, conteggiate a data da definirsi.
In caso di “way out” la BCC non potrà però continuare ad operare come banca di credito cooperativo e
dovrà deliberare la sua trasformazione in Società per Azioni. In alternativa è prevista la liquidazione.
In data 15 maggio 2016 l’assemblea dei soci ha espresso la volontà di aderire ad un gruppo bancario
cooperativo escludendo, quindi, la possibilità di avvalersi della opzione di “way out”.
Rischio connesso alle attuali incertezze del contesto macroeconomico e alla crisi
economico/finanziaria
L’andamento dell’Emittente è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell’intera area
Euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita
dell’economia delle aree geografiche in cui l’Emittente opera. In particolare, la capacità reddituale e la
solvibilità dell’Emittente sono influenzati dall’andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli
investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità
dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle
famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni.
Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero
condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle
attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità
patrimoniale.
Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione:
(a) i recenti sviluppi connessi al referendum del Regno Unito ad esito del quale quest’ultimo uscirà
dall’Unione Europea (c.d. “Brexit”), non risultando prevedibile, allo stato, l’impatto che la fuoriuscita
dall’UE potrà produrre sull’economia del Regno Unito, sull’economia internazionale nel suo complesso, sui
mercati finanziari, nonché sulla situazione dello stato italiano e dell’emittente; (b) alle tendenze
dell’economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle dinamiche di crescita
economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno mostrato
una crescita anche consistente negli ultimi anni; (c) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE,
nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire
svalutazioni competitive delle proprie valute; (d) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle
connesse tensioni che si registrano, in modo più meno ricorrente, sui mercati finanziari. In particolare, si
richiamano, in proposito: (i) i recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno
posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro, se
non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi paesi,
sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica, (ii) le recenti turbolenze sui
principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in particolare quello cinese.
Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi
sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente.
45
FATTORI DI RISCHIO
Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e alle
modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie
L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza,
esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d’Italia e CONSOB).
Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza sono soggette a continui aggiornamenti ed
evoluzioni della prassi.
Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale, di natura primaria o regolamentare in ambito
finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio,
usura, tutela del cliente (consumatore).
La fase di forte e prolungata crisi dei mercati, ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle
autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata
in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo
rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e
dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidita negli istituti
bancari.
In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III
prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero
a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio (CET 1) pari almeno
al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio (Tier 1) pari almeno all’8,5% e un Total
Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi
includono il c.d. “capital conservation buffer”, ovvero un “cuscinetto” di ulteriore capitalizzazione
obbligatoria).
A seguito degli esiti del periodico processo di revisione prudenziale (SREP) condotto dalla Banca d’Italia ai
sensi degli art.97 e seguenti della Direttiva UE n.36/2013 (CRD IV) e notificato alla Banca con specifico
provvedimento del 30 ottobre 2015, sono stati imposti alla Banca dalla predetta autorità a partire dal 31
dicembre 2015 requisiti patrimoniali aggiuntivi di secondo pilastro nelle misure di seguito indicate:
- CET1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 5,8%, di cui 4,5%
a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,3% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad
esito dello SREP;
- Tier1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 7,8%, di cui 6% a
fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,8% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito
dello SREP;
- Total Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 10,4%, di cui 8%
a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2,4% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad
esito dello SREP.
Si precisa che i rischi di secondo pilastro riguardano: il rischio di tasso di interesse, il rischio di
concentrazione ed il rischio di concentrazione geo settoriale.
Come rappresentato nella tabella 1, che riporta la composizione dei fondi propri e il dettaglio dei requisiti
prudenziali, la Banca presenta un coefficiente Tier 1 Capital Ratio pari al 17,59% (17,76% al 31.12.2014) ed un
rapporto tra fondi propri e attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio) pari al 17,59% (17,77% al
31.12.2014). L’incidenza percentuale delle attività ponderate per il rischio sul totale dell’attivo (riportato
nella tabella 6 seguente, pari a 2.747.506.488 di euro) è pari al 49,28% (il 45,86% al 31.12.2014).
Si evidenzia come i fondi propri siano composti completamente da Capitale primario di classe 1.
Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un
indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il
mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale
di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o
“NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività
presentino una struttura per scadenze sostenibile.
Relativamente a questi indicatori, si segnala che:
46
FATTORI DI RISCHIO
- per l’indicatore LCR (dal minimo del 60% introdotto a partire dal 1° gennaio 2015) è previsto dal 1° gennaio
2016 un valore pari al 70%, a cui farà seguito un progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1°
gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 (“CRR”);
- per l’indicatore NSFR, la proposta del Comitato di Basilea prevede una soglia minima del 100% da
rispettare a partire dal 1° gennaio 2018.
Basilea III, oltre ai requisiti di capitale ponderati per il rischio, ha introdotto il monitoraggio della leva
finanziaria (leverage ratio) con l’obiettivo di porre un limite alla crescita del leverage delle banche ed evitare
che i metodi usati per la stima dei coefficienti di ponderazione sottostimino i rischi effettivi e quindi il
fabbisogno di capitale. Tale indicatore continuerà ad essere monitorato, nel corso del 2016 dalle Autorità di
Vigilanza, avendo a riferimento un valore minimo pari al 3%. Nel 2017 è prevista l’eventuale ricalibrazione
di tale valore minimo per poi entrare in vigore come requisito obbligatorio a partire dal 1 gennaio 2018. Tale
indicatore, con riferimento all’Emittente, ha assunto un valore pari a 8,15 % al 31/12/2015 e pari a 7,82 % al
31/12/2014.
Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi
requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi.
Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della la
Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015 sulla Gazzetta
Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e
delle imprese di investimento, che si inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di
risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie.
Tra gli aspetti innovativi della normativa sopra indicata si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che
le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di
una situazione di dissesto o rischio di dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle
funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema
finanziario nonché i costi per i contribuenti, ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e
che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che
avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza.
In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della
crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti,
ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed
infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000
(c.d. bail-in).
Pertanto, con l’applicazione dello strumento del bail-in, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con
possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni,
anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta eccezione per le disposizioni
relative allo strumento del bail-in, sopra indicate, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1°
gennaio 2016.
Peraltro, le disposizioni in materia di bail-in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in
circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data.
La contribuzione al Fondo di Risoluzione Nazionale (introdotto dalla Direttiva 59/201/UE Single Resolution
Fund). ha comportato per il 2015 un onere complessivo pari a 1,7 milioni di euro, dei quali 415 mila a titolo
di quota ordinaria ricorrente e 1 milione e 245 mila euro come contribuzione straordinaria connessa agli
interventi di sostegno del sistema bancario per la soluzione delle crisi di Banca Marche, Banca Popolare
dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara.
Inoltre, a carico dell’esercizio 2015, sono stati accantonati, attraverso il Fondo Rischi e Oneri, ulteriori 830
mila euro per gli stimati oneri di partecipazione al nuovo meccanismo di finanziamento del sistema di
garanzia dei depositi introdotto dalla Direttiva 2014/49/UE (DGSD), oltre a ulteriori oneri prudenziali
accantonati per il Fondo di risoluzione (SRF) e per gli interventi di sostegno concernenti il sistema Bcc (FGD
e FGI).
Sebbene l’Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato
rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o
47
FATTORI DI RISCHIO
applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi
rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente.
Rischio di mercato
E’ il rischio rinveniente dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti dall’Emittente per effetto
dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi
dei titoli, tassi di cambio).
L’Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti del valore degli strumenti finanziari, ivi inclusi i titoli
emessi da Stati Sovrani.
Il rischio di mercato a cui la Banca risulta maggiormente esposta è quello relativo al tasso di interesse, inteso
come potenziale diminuzione del valore economico delle poste in conseguenza di mutamenti del livello dei
tassi di mercato, che deriva dal cosiddetto mismatching di scadenze (cioè il rischio conseguente al mancato
allineamento tra le scadenze dell’attivo e del passivo di una banca) e/o dalla necessità di repricing tra le
attività e le passività del portafoglio bancario (conseguente alla variabilità dei tassi di mercato).
La riduzione dei tassi di interesse può comportare una diminuzione del costo medio di raccolta più
contenuto rispetto al calo di rendimento degli attivi.
Un eventuale disallineamento tra gli interessi attivi maturati dalla Banca e quelli passivi dovuti dalla stessa
(in assenza di adeguate politiche di trasformazione delle scadenze e di idonei strumenti di protezione contro
i rischi derivanti da tale disallineamento), potrebbe determinare effetti significativi sulla posizione
finanziaria e sui risultati economici della Banca.
Il VAR (Value at Risk), dato un portafoglio di strumenti finanziari, esprime la massima perdita potenziale
derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato in un determinato orizzonte temporale e con
una definita probabilità. I parametri di mercato presi in considerazione sono i tassi d’interesse, i tassi di
cambio, prezzi delle azioni, indici e fondi e gli spread di credito impliciti nei prestiti obbligazionari. Al 31
dicembre 2015 il VAR, calcolato sul portafoglio bancario dell’emittente, (comprensivo degli investimenti
effettuati dall’emittente in titoli di stato) con una probabilità del 99% su un orizzonte temporale di 10 giorni,
ammontava ad euro 7.194 migliaia (al 31/12/2014 era pari a Euro 8.574 migliaia).
Rischio di liquidità dell’emittente
E’ il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a
scadenza. La liquidità dell’Emittente potrebbe essere danneggiata dall’incapacità di accedere ai mercati dei
capitali attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), dall’incapacità di vendere determinate
attività o riscattare i propri investimenti, da imprevisti flussi di cassa in uscita ovvero dall’obbligo di
prestare maggiori garanzie.
Per ulteriori informazioni si rimanda alla Tabella 4 “Indicatori di Liquidità” del successivo paragrafo 3.1
“Dati patrimoniali e finanziari selezionati riferiti all’Emittente” del presente Documento di Registrazione.
Rischio operativo
E’ il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale,
sistemi ovvero causati da eventi esterni quali il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il
rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti oppure il rischio di errori operativi, compresi
quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione.
Nell’ambito del consolidamento e rafforzamento dei propri presidi a fronte del rischio operativo, il Gruppo
cui appartiene l’Emittente si è da tempo attivato per perseguire: (i) raggiungimento della conformità ai
requisiti che la normativa di Vigilanza prevede per i sistemi di controllo interno (circolare della Banca di
Italia 285/2013 e successivi aggiornamenti); (ii) il mantenimento di una costante conformità ai requisiti che la
normativa prevede per l’utilizzo del metodo BIA (Basic Indicator Approach) per il calcolo del capitale
regolamentare previsto da Basilea 2; (iii) il costante miglioramento del monitoraggio dei rischi e delle
perdite, tale da permettere un approccio gestionale, soprattutto in termini di iniziative di mitigazione e di
prevenzione; (iv) il perfezionamento del sistema dei controlli permanenti ed estensione della copertura dei
controlli stessi nel perimetro aziendale.
48
FATTORI DI RISCHIO
Rischio relativo alle controversie legali pendenti
Il rischio legale è rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze giudiziarie cui
la Banca di Credito Cooperativo di Brescia è convenuta in ragione dell’esercizio della propria attività
bancaria.
La natura delle cause passive legali è ampia e diversificata. Infatti, pur avendo in comune, in linea di
massima, una domanda di tipo risarcitorio nei confronti della Banca, esse traggono origine da eventi anche
molto diversi fra loro, connessi all’esercizio dell’attività bancaria.
Al riguardo si evidenzia che l’ammontare delle richieste delle controparti (petitum) che hanno promosso
azione legale nei confronti della banca è pari ad euro 5,3 milioni di euro al 31/12/2015.
Per far fronte alle richieste delle predette controparti in caso di soccombenza nei giudizi, la Banca ha
effettuato un accantonamento, alla medesima data, pari a 4,2 milioni di euro.
Rischio di assenza di rating dell’Emittente e degli strumenti finanziari
L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating, per se né per le Obbligazioni. Ciò costituisce un fattore
di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della
solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari.
49
3.1 Dati patrimoniali e finanziari selezionati riferiti all’emittente
La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. è Capogruppo del Gruppo Bancario
“Gruppo Credito Cooperativo di Brescia” e pertanto gode di piena autonomia decisionale e
gestionale. Il Gruppo Bancario è costituito dalla Banca Capogruppo e dalla società “Immobiliare
BCC Brescia Srl”, società immobiliare interamente controllata dalla capogruppo. Si precisa che
non viene redatto il Bilancio consolidato per il gruppo Bancario per la scarsa significatività e
rilevanza dei valori della controllata rispetto a quelli della controllante.
Come risulta dal “Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio”
(cosiddetto Framework), che costituisce modello concettuale alla base dei principi IAS. Il totale di
bilancio della controllata (1 milione 48mila euro) è inoltre inferiore ai limiti previsti dalle istruzioni
di vigilanza per le segnalazioni consolidate (attivo di bilancio inferiore a 10 milioni di euro).
Si riporta di seguito una sintesi degli indicatori patrimoniali ed economici dell’Emittente tratti dai
bilanci al 31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre 2015 sottoposti a revisione legale dei conti.
I dati di bilancio 2015 includono gli effetti della fusione per incorporazione della Banca di Credito
Cooperativo di Verolavecchia avvenuta in data 1 luglio 2015; al 30 giugno 2015 la Banca di Credito
Cooperativo di Verolavecchia era caratterizzata da un Attivo Totale pari a 296.588.972 euro ed un
Patrimonio Netto pari a 17.487.385 euro.
Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori
patrimoniali e del risultato economico determinati con l’applicazione dei principi contabili
internazionali IAS/IFRS, tenendo conto degli aggiornamenti normativi per quanto riguarda il
calcolo dei coefficienti e dei rischi di mercato nonché della nuova normativa di Basilea 3, come
trasposta nell’Unione Europea dalla Direttiva 2013/36/UE (la “CRD IV”) e dal CRR
(congiuntamente CRD IV e CRR, il “Pacchetto CRD IV”). Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza
consolidati sono calcolati in conformità con quanto disposto dalla Banca d’Italia con la Circolare n
285 e successive modifiche e in conformità alla normativa di volta in volta vigente.
Con la revisione della normativa di vigilanza prudenziale introdotta dalle circolari Banca d'Italia n.
285 e 286 del 17.12.2013, a partire dalle segnalazioni riferite al 31.03.2014, la nozione di "Patrimonio
di Vigilanza" è sostituita con quella di "Fondi Propri". I Fondi Propri sono dati dalla somma del
Capitale di Classe 1 - Tier 1 (a sua volta distinto in Capitale Primario di Classe 1 e in Capitale
Aggiuntivo di Classe 1) e del Capitale di Classe 2 - Tier 2.
Tutte le componenti del Patrimonio di Vigilanza riferito al 31/12/2015 concorrono alla
composizione del Capitale Primario di Classe 1, così come definito dalla nuova normativa di
vigilanza. Per quanto concerne invece i livelli minimi riferiti ai coefficienti patrimoniali, le nuove
regole prevedono che il Common Equity Tier 1 Capital Ratio sia almeno pari al 4,5% rispetto alle
attività di rischio ponderate e che il Tier 1 Capital Ratio non sia inferiore al 6%; il limite del Total
Capital Ratio è pari all'8%.
Oltre a stabilire dei livelli minimi di capitalizzazione più elevati, la normativa di Basilea 3 ha anche
previsto per tutti e tre gli indicatori l'introduzione del "Buffer di Conservazione del Capitale" che
rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale con l'obiettivo di dotare le
banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato
per poter prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di
erogazione del credito. Aggiungendo tale Buffer i coefficienti patrimoniali assumono i livelli
minimi pari al 7% per il Common Equity Tier 1 Capital Ratio, all'8,5% per il Tier 1 Capital Ratio ed
al 10,5% per il Total Capital Ratio.
Di seguito si espongono i requisiti patrimoniali dell'Emittente alla data del 31/12/2015, nonché i
dati relativi al 31/12/2014: questi ultimi riguardano la Bcc Brescia senza considerare la incorporata
Bcc Verolavecchia.
50
Tabella 1: Fondi propri e coefficienti patrimoniali (dati in migliaia di euro)
31/12/ 2015
31/12/ 2014
Requisiti
patrimoniali
minimi (*)
Fondi propri
238.196
219.420
-
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1-CET1)
238.196
219.398
-
-
-
22
-
Indicatori e fondi propri (normativa in vigore dal 1/1/2014)
Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1)
Capitale di classe 2 (Tier2-T2)
Common Equity Tier One capital ratio (CET1 Capital Ratio) (%)
17,59%
17,76%
7%
TIER 1 Capital Ratio
17,59%
17,76%
8,5%
Total Capital Ratio
Attività di rischio ponderate
Importo attività ponderate per il rischio (RWA) / Totale attivo
Leverage Ratio
17,59%
17,77%
10,5%
1.353.984
1.235.106
-
49,28%
45,86%
-
8,15
7,82
(*) comprensivo di capital conservation buffer
Per la determinazione degli indicatori della presente Tabella l’Emittente ha utilizzato, nella
metodologia di misurazione del rischio, l’approccio standardizzato previsto dalle regole di Basilea
3, introdotte nel nostro sistema giuridico a partire dal 01/01/2014, con Circolare Banca d’Italia n.
285 del 17/12/2013.
Al termine dell’esercizio, i ratios patrimoniali si sono mantenuti ben al di sopra delle soglie
minime previste, nonostante abbiano subito un lieve peggioramento da attribuirsi all’incremento
delle attività ponderate per il rischio, pari a 118 milioni e 878 mila euro, più che proporzionale
rispetto all’incremento dei Fondi Propri, pari a 18 milioni e 797 mila euro.
L’incremento registrato nel valore delle attività ponderate per il rischio è riconducibile
principalmente alla citata fusione con la BCC Verolavecchia.
Come rappresentato nella tabella 1, che riporta la composizione dei fondi propri e il dettaglio dei
requisiti prudenziali, la Banca presenta un coefficiente Tier 1 Capital Ratio pari al 17,59% (17,76%
al 31.12.2014) ed un rapporto tra fondi propri e attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio)
pari al 17,59% (17,77% al 31.12.2014) superiori rispetto ai requisiti minimi rispettivamente dell’8,5%
e del 10,5%. L’incidenza percentuale delle attività ponderate per il rischio sul totale dell’attivo
(riportato nella tabella 6 seguente, pari a 2.747.506.488 di euro) è pari al 49,28% (il 45,86% al
31.12.2014).
Si evidenzia come i fondi propri siano composti pressoché completamente da Capitale primario di
classe 1.
A seguito degli esiti del periodico processo di revisione prudenziale (SREP) condotto dalla Banca
d’Italia ai sensi degli art.97 e seguenti della Direttiva UE n.36/2013 (CRD IV) e notificato alla Banca
con specifico provvedimento del 30 ottobre 2015, sono stati imposti alla Banca dalla predetta
autorità a partire dal 31 dicembre 2015 requisiti patrimoniali aggiuntivi di secondo pilastro nelle
misure di seguito indicate:
- CET1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 5,8%,
di cui 4,5% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,3% a fronte dei requisiti
aggiuntivi determinati ad esito dello SREP;
- Tier1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 7,8%, di
cui 6% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,8% a fronte dei requisiti aggiuntivi
determinati ad esito dello SREP;
51
-
Total Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 10,4%,
di cui 8% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2,4% a fronte dei requisiti aggiuntivi
determinati ad esito dello SREP.
Si precisa che i rischi di secondo pilastro riguardano: il rischio di tasso di interesse, il rischio di
concentrazione ed il rischio di concentrazione geo settoriale.
Come rappresentato nella tabella 1, che riporta la composizione dei fondi propri e il dettaglio dei
requisiti prudenziali, la Banca presenta un coefficiente Tier 1 Capital Ratio pari al 17,59% (17,76%
al 31.12.2014) ed un rapporto tra fondi propri e attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio)
pari al 17,59% (17,77% al 31.12.2014). L’incidenza percentuale delle attività ponderate per il rischio
sul totale dell’attivo (riportato nella tabella 6 seguente, pari a 2.747.506.488 di euro) è pari al 49,28%
(il 45,86% al 31.12.2014).
Si evidenzia come i fondi propri siano composti completamente da Capitale primario di classe 1.
Con riferimento al Leverage Ratio, l’indicatore si ricava dal rapporto tra il capitale di classe 1 (Tier
1) e il valore complessivo dell’esposizione per cassa e fuori bilancio, secondo quanto previsto
dall’art. 429 del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR) e dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62 della
Commissione del 10 ottobre 2014. Tale indicatore, con riferimento all’Emittente, ha assunto un
valore pari a 8,15 % al 31/12/2015 e pari a 7,82 % al 31/12/2014.
Tabella 2: Principali indicatori di rischiosità creditizia (%)
Bilancio 2015
Dati medi
al
31/12/2015
(1)
Bilancio 2014
Dati medi
al
31/12/2014
(2)
13,75%
18,7% (*)
14,19%
16,80% (*)
6,86%
10,8% (**)
8,91%
10,80% (**)
Sofferenze Lorde/Impieghi lordi clientela
7,24%
10,5% (*)
5,94%
8,60% (*)
Sofferenze Nette/Impieghi netti clientela
2,84%
4,8% (**)
2,88%
4,7% (**)
54,20%
40,8% (*)
41,30%
36,5% (*)
64,00%
55,3% (*)
54,60%
52,1% (*)
Sofferenze Nette/
Patrimonio netto
18,30%
non
disponibile
20,27%
non
disponibile
Costo rischio (rettifiche su crediti/crediti netti
verso clientela)
1,32%
non
disponibile
2,31%
non
disponibile
Indicatori di rischiosità creditizia
Crediti deteriorati Lordi/Impieghi lordi clientela
Crediti deteriorati Netti/Impieghi netti clientela
Rapporto copertura crediti deteriorati
Rapporto copertura sofferenze
I dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia
(1) Fonte: si segnala che i dati di sistema al 31 dicembre 2015 riportati nella presente tabella sono tratti dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria”
pubblicato da Banca d’Italia in data 29 aprile 2016.
(2) Fonte: si segnala che i dati di sistema al 31 dicembre 2014 riportati nella presente tabella sono tratti dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria”
pubblicato da Banca d’Italia in data 26 maggio 2015.
(*) Il dato si riferisce ai dati medi di sistema Banche Minori.
(**) Il dato si riferisce ai dati medi di sistema riferiti al “Totale sistema”.
Al 31 dicembre 2015 si è verificato un peggioramento delle sofferenze lorde sugli impieghi rispetto
all’anno 2014; tale andamento riflette il perdurare delle condizioni di deterioramento della
situazione economico-finanziaria che ha interessato anche il territorio dove ha operato la Banca.
52
L’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti alla clientela diminuisce dal 14,19% del
31/12/2014 al 13,75% del 31/12/2015.
Il costo del rischio (inteso come rapporto tra le rettifiche sui crediti e gli impieghi netti) passa dal
2,31% dell’esercizio 2014 al 1,32% del 2015.
La ragione della diminuzione è imputabile alle minori svalutazioni effettuate nel corso del 2015. In
particolare, si evidenzia che le rettifiche su crediti passano da euro 32.083 migliaia dell’esercizio
2014 ad euro 20.196 migliaia dell’esercizio 2015 (tale diminuzione è pari al 37,05% delle
svalutazioni effettuate nell’anno 2014). Sul punto si rinvia anche a quanto riportato a commento
della successiva tabella 2.2.
Tabella 2.1: Composizione dei crediti deteriorati lordi (in migliaia di euro)
Tipologia credito deteriorato lordo
31 dicembre 2015
31 dicembre 2014 (*)
Var ass
Var %
Sofferenze lorde(I)
120.760
99.071
21.689
21,89%
Inadempienze probabili lorde(II)
105.969
135.905
-29.936
-22,03%
2.504
1.854
650
35,06%
229.233
236.830
-7.597
-3,21%
Crediti in bonis lordi(IV)
1.428.832
1.432.082
-3.250
-0,23%
Totale impieghi lordi
1.667.193
1.668.912
-1.719
-0,10%
Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate
lorde
Totale crediti deteriorati lordi (III)
(*) i dati esposti risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia
Si segnala infine che con il settimo aggiornamento della circolare 272 di Banca d'Italia del 20
gennaio 2015, sono state modificate le definizioni di “Attività finanziarie deteriorate”, allo scopo di
allinearle alle nuove nozioni di “Non-performing exposures” e “Forbearance” introdotte dalle
norme tecniche di attuazione relative alle segnalazioni statistiche di vigilanza consolidate
armonizzate, definite dall'autorità bancaria europea e approvate dalla Commissione Europea il 9
gennaio 2015 (cosiddetti ITS, acronimo di Implementing Technical Standards).
Le attività finanziarie deteriorate vengono ripartite in “Sofferenze”, “Inadempienze probabili” ed
“Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate”. La somma di tali disposizioni corrisponde
all'aggregato “Totale Crediti Deteriorati Lordi” (“Non-performing exposures”) di cui agli ITS.
(I) Le sofferenze lorde passano da euro 99.071 migliaia di dicembre 2014 ad euro 120.760 migliaia
di dicembre 2015 (aumento di euro 21.689 migliaia, pari al 21,89%).
(II) Le inadempienze probabili passano da euro 135.905 migliaia di dicembre 2014 ad euro 105.969
migliaia di dicembre 2015 (pari al 22,03% dell’importo dell’inadempienza probabile dell’anno
2014).
(III) Complessivamente i crediti deteriorati lordi passano da euro 236.830 migliaia di dicembre
2014 ad euro 229.233 migliaia di dicembre 2015 registrando una diminuzione di euro 7.597 migliaia
(pari al 3,21% dell’importo dei crediti deteriorati lordi dell’anno 2014).
(IV) I crediti in bonis subiscono una contrazione di euro 3.250 rispetto all’anno precedente,
passando da euro 1.432.082 migliaia di dicembre 2014 ad euro 1.428.832 migliaia di dicembre 2015.
53
Tabella 2.2: Composizione dei crediti deteriorati netti (in migliaia di euro)
31 dicembre 2015
31 dicembre 2014
(*)
Var ass
Var %
Sofferenze nette(I)
43.428
44.991
-1.563
-3,47%
Inadempienze probabili nette (II)
59.610
92.437
-32.827
-35,51%
Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate nette
2.029
1.684
345
20,49%
105.067
139.112
-34.045
-24,47%
Crediti in bonis netti (III)
1.426.478
1.422.135
4.343
0,31%
Totale impieghi netti (IV)
1.531.545
1.561.247
-29.702
-1,90%
20.196
32.083
-11.887
-37,05%
Tipologia credito deteriorato netto
Totale crediti deteriorati netti
Rettifiche su crediti
(*) i dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia
I dati esposti in tabella evidenziano un decremento dei crediti deteriorati netti composti dalle voci
“Sofferenze nette”, “Inadempienze probabili nette” e “Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate
nette”.
Complessivamente i crediti deteriorati netti passano da euro 139.112 migliaia di dicembre 2014 ad
euro 105.067 migliaia di dicembre 2015, registrando una riduzione di euro 34.045 migliaia (pari al
24,47% del valore dell’anno 2014).
Si evidenziano:
(I) Le sofferenze nette passano da euro 44.991 migliaia di dicembre 2014 ad euro 43.428 migliaia di
dicembre 2015 (diminuzione di euro 1.563 migliaia, pari al 3,47% del valore dell’anno 2014).
(II) Le inadempienze probabili nette passano da euro 92.437 di dicembre 2014 ad euro 59.610 di
dicembre 2015 (diminuzione di euro 32.827 migliaia pari al 35,51% del valore dell’anno 2014).
(III) I crediti in bonis netti passano da euro 1.422.135 migliaia di dicembre 2014 ad euro 1.426.478
migliaia di dicembre 2015 registrando un aumento di euro 4.343 migliaia (pari allo 0,31% del
valore dell’anno 2014).
(IV) Complessivamente il totale impieghi netti passa da euro 1.561.247 migliaia di dicembre 2014
ad euro 1.531.545 migliaia di dicembre 2015 (contrazione di euro 29.702 migliaia pari al 1,90% del
valore dell’anno 2014).
(V) Le rettifiche su crediti passano da euro 32.083 migliaia dell’esercizio 2014 ad euro 20.196
migliaia dell’esercizio 2015 (diminuzione di euro 11.887 migliaia corrispondente al 37,05% del
valore dell’anno 2014).
Nella tabella di seguito è evidenziato l’importo al 31 dicembre 2015 delle posizioni relative ai
crediti deteriorati e in bonis per i quali sono state concesse dall’Emittente dilazioni di pagamento
(forbearance). I dati al 31 dicembre 2014, in quanto antecedenti all’aggiornamento del 20 gennaio
2015 della circolare 272 di Banca d'Italia.
Tabella 2.3: Composizione dei crediti oggetto di concessioni (forborne)
Voce (in migliaia di euro)
Esposizione
Lorda
Rettifiche di
valore
Esposizione Netta
Crediti in bonis ( Forbearance performing)
9.128
-273
8.855
Crediti Deteriorati (Forbearance non
performing)
47.286
-20.716
26.570
54
Tabella 2.4: Grandi rischi (in migliaia di euro)
Indicatori (Ratios)
31/12/2015
31/12/2014 (*)
Var ass.
Var %
Grandi rischi (valore di bilancio) (I)
1.153.000
1.251.000
-98.000
-7,83%
Grandi rischi (valore ponderato) (I)
247,2
223,4
23,8
10,65%
3
3
-
-
Grandi rischi (valore di bilancio)/(Totale Impieghi netti) (II)
75,28%
80,13%
-4,85%
-6,05%
Grandi rischi(valore ponderato)/( Totale Impieghi netti) (III)
16,14%
14,31%
1,83%
12,80%
Grandi rischi (numero)
(*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia
Per “grandi rischi" si intendono le esposizioni che, in termini nominali, risultano essere di importo
pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell’Emittente.
(I) Si evidenzia una diminuzione del valore di bilancio e una crescita del valore ponderato delle
esposizioni in parola. Il valore di bilancio nel 2015 è pari a 1.153 milioni di euro, in diminuzione
del 7,83% rispetto al 31/12/2014 per effetto della diminuzione degli investimenti in Titoli di Stato
da parte della banca. Il valore ponderato al 31/12/2015, è pari a 247,2 milioni di euro, rappresentato
interamente dall’esposizione verso Iccrea Banca S.p.a. e Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo
Nord Est, in aumento del 10,65% rispetto al 31/12/2014. La differenza tra il valore di bilancio ed il
valore ponderato è fondamentalmente imputabile agli investimenti effettuati dall’Emittente in
Titoli di Stato Italiani, contabilizzati come attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) (voce
40 dello Stato Patrimoniale Attivo) ed aventi una ponderazione pari a zero.
Nel segmento della "clientela ordinaria" la Banca non ha posizioni di "grandi rischi" così come
definiti dalle istruzioni di vigilanza della Banca d'Italia.
Nella tabella seguente è riportato il dettaglio relativo alle esposizioni classificate come “Grandi
Rischi”.
Tabella 2.5: Dettaglio esposizione Grandi rischi (in migliaia di euro)
Controparte
Valore Bilancio
2015
Valore Ponderato
2015
Valore Bilancio
2014
Valore Ponderato
2014
Stato Italiano
943,8
37,8
1.056,5
28,9
Iccrea
130,7
130,7
104,3
104,3
Cassa Centrale Banca
78,8
78,8
90,4
90,2
Clientela ordinaria
Totale
0,00
0,00
0,00
0,00
1.153,30
247,3
1.251,2
223,4
55
Tabella 3: Esposizione del portafoglio dell’emittente nei confronti dei debitori sovrani (dati in migliaia di
euro)
31/12/2015
31/12/2014(*)
Paese Emittente
Italia
Italia
Rating Moody’s
Baa2
Baa2
Valore nominale
831.000
Valore di bilancio
882.239
Fair value
882.239
1.019.187
Totale attività finanziarie (**)
902.679
1.033.091
Incidenza su attività finanziarie
97,73%
Di cui strutturati
Classe di appartenenza
Totale Attivo Banca
Incidenza su Totale Attivo
Var. Ass.
VAR. %
990.500
-159.500
-16,10%
1.019.187
-136.948
-13,43%
-136.948
-13,43%
98,65%
-
-
-
-
-
-
AFS
AFS
2.747.506
2.693.215
32%
38%
-15%
(*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia
(**) Afs: Available for sale. Attività finanziarie disponibili per la vendita
Alla data del 31 dicembre 2015 l’esposizione totale verso titoli governativi rappresenta il 97,73%
delle attività finanziarie disponibili per la vendita e il 32% del totale dell’attivo. L’esposizione
riguarda esclusivamente titoli emessi dallo stato italiano e risulta in calo, rispetto all’anno
precedente, come evidenziato nella tabella sopra riportata.
Nella tabella successiva è riportata la struttura per scadenza degli investimenti in titoli di stato
della banca:
Tabella 3.1: Struttura per scadenze dei Titoli di Stato detenuti dall’emittente (valore nominale)
Data
Valore nominale in scadenza entro la data
31/12/2016
263.500.000
31/12/2017
67.500.000
31/12/2019
100.000.000
31/12/2020
95.000.000
31/12/2022
215.000.000
31/12/2027
90.000.000
Non è presente alcun titolo di debito strutturato.
L’emittente, al 31 dicembre 2015, non presenta esposizioni concernenti prestiti erogati a favore di
Governi centrali e locali, nonché Enti governativi.
Tabella 3.2: Esposizione del portafoglio ai rischi di mercato(dati in migliaia di euro)
Dati in migliaia di euro
Bilancio 2015
Bilancio 2014(*)
Var ass.
Var %
-
-
-
-
7.194
8.574
-1.013
-12.34%
Var portafoglio di negoziazione
Var portafoglio bancario
(*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia
Il portafoglio dell’emittente al 31/12/2014 ed al 31/12/2015 è interamente classificato come
portafoglio bancario (Banking Book) e risulta costituito per il 97,73% dagli investimenti effettuati
56
dalla banca in titoli di stato. Nell’ambito del portafoglio bancario, i rischi di mercato (computabili
con riferimento al portafoglio titoli della banca) vengono misurati tramite la c.d. Duration ed il
VAR (Value at Risk).
La Duration funge da indicatore della durata finanziaria del portafoglio che è pari alla media
ponderata delle duration dei singoli titoli che lo compongono.
Al 31/12/2015 la duration del portafoglio bancario dell’emittente è pari a 624 gg, in aumento
rispetto al valore al 31/12/2014, pari a 540 gg.
Il VAR (Value at Risk), dato un portafoglio di strumenti finanziari, esprime la massima perdita
potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato in un determinato
orizzonte temporale e con una definita probabilità. I parametri di mercato presi in considerazione
sono i tassi d’interesse, i tassi di cambio, prezzi delle azioni, indici e fondi e gli spread di credito
impliciti nei prestiti obbligazionari. Al 31 dicembre 2015 il VAR, calcolato sul portafoglio bancario
dell’emittente (comprensivo degli investimenti in titoli di stato effettuati dalla Banca) con una
probabilità del 99% su un orizzonte temporale di 10 giorni, ammontava ad euro 7.194 migliaia (al
31/12/2014 era pari a Euro 8.574 migliaia).
Si evidenzia, inoltre, che la banca, in ordine all’esposizione del portafoglio ai rischi di mercato non
fornisce ulteriori indicazioni quantitative in termini di disaggregazioni del rischio nelle sue
componenti, quali rischio di tasso e rischio di cambio. Inoltre in considerazione della normativa
vigente emessa dalla Banca d’Italia (Istruzioni di Vigilanza - Circolare n. 229 del 21 aprile 1999) in
base alla quale le banche di credito cooperativo devono contenere la propria "posizione netta
aperta in cambi" entro il 2% dei fondi propri, l’emittente non assume “posizioni nette in cambi”.
Tabella 4: Indicatori di liquidità
Indicatori (Ratios)
Bilancio 2015
Bilancio 2014 (*)
65.45%
66,36%
Liquidity Coverage Ratio
317%
>100%
Net Stable Funding Ratio
134%
>100%
Loan to Deposit Ratio
(*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia
Il Loan to Deposit Ratio esprime il rapporto tra l’ammontare totale degli Impieghi e l’ammontare
totale della raccolta diretta. Nel corso del 2015 l’indicatore evidenzia che i prestiti della Banca
rappresentano il 65,45% dei depositi.
Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) esprime il rapporto tra l’ammontare delle attività prontamente
monetizzabili disponibili (la cassa ed i titoli prontamente liquidabili detenuti dalla banca) e lo
sbilancio monetario progressivo cumulato a 1 mese stimato in condizioni di normalità gestionale.
L’indice, previsto della normativa Basilea 3 relativa ai requisiti patrimoniali degli istituti di credito,
viene elaborato al fine di aumentare la resilienza a breve termine del profilo di rischio di liquidità
delle banche, assicurando che le banche dispongano di sufficienti attività liquide di elevata qualità
per superare una situazione di stress acuto della durata di 30 giorni.
Per l'indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, del 70% per
l’anno 2016. con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1 gennaio 2018
secondo il regolamento UE n. 575/2013 ("CRR").
Il Net Stable Funding Ratio (NSFR) è determinato rapportando l’ammontare complessivo delle
Fonti stabili di raccolta (patrimonio della banca, indebitamento a medio/lungo termine, quota
stabile dei depositi) al valore degli impieghi di medio/lungo periodo. L’indicatore, di tipo
strutturale, si riferisce ad un orizzonte temporale di un anno ed è stato elaborato per garantire che,
57
in modo permanente, le attività e le passività delle banche presentino una composizione per
scadenze sostenibile.
Per l'indicatore NSFR, sebbene la proposta del Comitato di Basilea prevedesse una soglia minima
del 100% da rispettare a partire dal 1 gennaio 2018, il CRR per il momento non contempla un limite
regolamentare sulla liquidità strutturale; pertanto, dalla tabella su esposta risulta evidente che per
il 2015 il rapporto è superiore al requisito minimo richiesto da Banca d'Italia, confermando
l’equilibrio finanziario a medio/lungo termine della Banca.
In considerazione dei dati sopra indicati, l’Emittente presenta un solido profilo di liquidità.
Nell’ambito della propria attività la Banca ha fatto anche ricorso al rifinanziamento presso la BCE,
ed attualmente ha in essere finanziamenti ricevuti dalla medesima per complessivi 93 milioni di
euro circa mediante la partecipazione alle aste a lungo termine (TLTRO – Targeted Long Term
Refinancing Operation):
Tabella 4.1: Finanziamenti erogati da BCE al 31 dicembre 2015
Descrizione
Importo
Durata
Data Inizio
Scadenza
Asta BCE TLTRO
93.410.000,00
Quattro anni
24/09/2014
26/09/2018
Totale
93.410.000,00
Il ricorso a tale forma di rifinanziamento è stato ritenuto funzionale dalla banca alle proprie
politiche di investimento.
In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk) per far fronte ad
eventuali sbilanci da finanziare, l’Emittente presenta al 31 dicembre 2015 un ammontare di titoli
stanziabili presso la BCE pari, al netto dell’haircut applicato, ad euro 778 milioni (698 milioni per il
2014). Tali titoli sono costituiti prevalentemente da titoli di stato italiani che presentano un elevato
grado di liquidabilità, anche in condizioni di stress.
L’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk, né il Market Liquidity Risk comportino un
rischio apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di liquidità.
Tabella 5: Principali dati di conto economico (migliaia di Euro)
Bilancio 2015
Bilancio 2014(*)
Differenza
2015/2014
Margine di interesse (I)
28.939
31.728
-8,5%
Margine di intermediazione (II)
66.205
92.004
-28%
Risultato netto gestione finanziaria
45.479
54.331
-16,3%
Costi operativi (III)
-43.590
-45.323
-3,8%
Risultato di gestione
1.889
9.008
-79%
Utile netto di esercizio(IV)
1.855
6.380
-70,9%
(*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia
(I) La contrazione del margine di interesse, che passa da euro 31.728 migliaia dell’esercizio 2014 ad
euro 28.939 migliaia dell’esercizio 2015 (pari al 9,64% del valore del margine di interesse dell’anno
2014 ) discende dalla somma algebrica dei seguenti due fattori: a) il decremento pari a 11.924
58
migliaia di euro della voce “10 interessi attivi e proventi assimilati”, dovuto principalmente alla
diminuzione dei flussi cedolari dei titoli della tesoreria e degli interessi degli impieghi in bonis
della clientela; b) la diminuzione della voce “20 interessi passivi e oneri assimilati” pari a 9.135
migliaia di euro dovuta al decremento del costo della raccolta a breve.
(II) La contrazione del margine di intermediazione, che passa da euro 92.004 migliaia dell’esercizio
2014 ad euro 66.205 migliaia dell’esercizio 2015 (pari al 28% del valore del margine di
intermediazione dell’anno 2014) discende dalla somma algebrica dei seguenti fattori: a) il
decremento del margine di interesse, di cui alla voce (I) che precede; b) la diminuzione del
risultato netto dell’attività di negoziazione titoli, che passa da 42.809 migliaia di euro del 2014 a
17.400 migliaia di euro del 2015; c) l’incremento delle commissioni nette pari a 2.313 migliaia di
euro.
(III) La diminuzione dei Costi Operativi è attribuibile, principalmente, alla diminuzione degli
accantonamenti al fondo Rischi ed oneri.
(IV) Il risultato netto dell’esercizio 2015 ammonta a euro 1.855 migliaia di euro ed evidenzia una
diminuzione del 79% rispetto a quello dell’anno 2014, dovuta all’incidenza dei fattori prima
indicati.
Tabella 6: Principali dati di Stato Patrimoniale (migliaia di Euro)
Bilancio 2015
Bilancio 2014
Variazione
2015/2014
2.339.691
2.341.945
-0,10%
510.026
393.844
29,50%
1.531.546
1.561.247
-1,90%
905.498
1.036.172
-12,61%
Totale dell’attivo
2.747.506
2.693.215
2,02%
Patrimonio netto
237.250
221.954
6,9%
Capitale sociale
10.470
8.137
28,7%
Interbancario attivo
Interbancario passivo (II)
Interbancario netto (II)
207.633
-95.324
112.329
199.057
-315.788
-116.731
4,31%
-69,81%
196,23%
Raccolta diretta da clientela
Raccolta indiretta
Impieghi netti a clientela (I)
Attività finanziarie
(*) I dati al 31 dicembre 2014 i esposti risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia
Con riferimento all’andamento dei dati patrimoniali relativi all’emittente si evidenzia quanto
segue:
I) La contrazione degli impieghi (che passano da 1.561.247 migliaia di dicembre 2014 a 1.531.546
migliaia di dicembre 2015 con un calo del 1,90%). La variazione registrata è da leggersi nel contesto
della lenta evoluzione della ripresa economica per cui rimane pressoché invariata la domanda di
credito e della accresciuta selettività adottata dall’azienda a seguito dell’aumentata rischiosità del
credito.
(II) L’interbancario passivo diminuisce di euro 220.464 migliaia (pari al 69,81% del valore dell’anno
2014) passando da euro 315.788 migliaia del 2014 ad euro 95.324 migliaia del 2015. Tale variazione
è imputabile al minor ricorso alle operazioni di rifinanziamento nei confronti dalla Banca Centrale
Europea. L’interbancario netto è positivo in quanto l’interbancario attivo è superiore
all’interbancario passivo. Per maggiori dettagli si rinvia a quanto riportato a commento della
precedente tabella 4.1.
59
Credit Spread
Per completezza di informazione si riporta il valore del credit spread della Banca (inteso come
differenza tra il rendimento di un’obbligazione plain vanilla di propria emissione – c.d. titolo
benchmark – e il tasso Interest rate swap medio di durata corrispondente) calcolato come media dei
valori giornalieri sui 14 giorni di calendario antecedenti il 1 settembre 2016 (incluso) è pari a 274,16
punti base, mentre il credit spread della Banca calcolato come valore puntuale alla medesima data è
pari a 223,65 punti base.
Si riportano altresì di seguito le caratteristiche del titolo benchmark utilizzato ai fini della
determinazione del valore del credit spread:
Denominazione: BCC BRESCIA S/UP 10/04/19
Codice ISIN: IT/000500379/0
Ammontare in circolazione: Euro 54.190.000
Durata residua: 2 anni e 7 mesi
Sede di negoziazione: Hi – Mtf
Valori utilizzati per la determinazione del credit spread:
IT0005003790
Prezzo
Yield (%)
Tasso Swap
(%)
01/09/2016
102,56000
2,033
-0,204
223,65
31/08/2016
102,56000
2,034
-0,200
223,38
30/08/2016
100,54000
2,839
-0,197
303,61
29/08/2016
100,46000
2,872
-0,192
306,43
26/08/2016
100,46000
2,871
-0,188
305,89
25/08/2016
101,80000
2,337
-0,190
252,71
24/08/2016
101,80000
2,337
-0,194
253,14
23/08/2016
101,80000
2,338
-0,202
254,02
22/08/2016
100,40000
2,894
-0,203
309,74
19/08/2016
100,40000
2,894
-0,196
308,99
MEDIA
2,545
-0,197
274,16
Data
Spread
(bps)
Il credit spread, inteso come differenza tra il tasso di rendimento a scadenza di un paniere di
obbligazioni senior a tasso fisso emesse da emittenti finanziari europei aventi rating compreso tra
BBB- e BBB+ con medesima durata residua del titolo benchmark (calcolato facendo riferimento alla
curva IGEEFB, debitamente interpolata, come elaborata da Bloomberg) e il tasso Interest rate swap
medio di durata corrispondente alla data del 1 settembre 2016 è pari a 42,10 punti base.
Fonte: 'IGEEFB02 Index' e 'IGEEFB03 Index'
Data
01/09/2016
Yield (%)
Tasso Swap (%)
Spread (bps)
0,224
-0,197
42,10
60
4. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE
4.1 Storia ed evoluzione dell’emittente
Nella Banca di Credito Cooperativo di Brescia sono confluite tre diverse casse rurali: la "Cassa
Rurale di Depositi e Prestiti di Nave" costituitasi il 17 maggio 1903, la "Cassa Rurale di Depositi e
Prestiti in Pontoglio", nata il 2 febbraio 1898 e, infine, la "Cassa Rurale e Artigiana di Ossimo"
costituitasi il 18 dicembre 1982.
Dopo aver mantenuto per circa ottant'anni la fisionomia di banca del paese con un solo sportello,
nel 1982 la Cassa Rurale ed Artigiana di Nave inizia una fase di espansione con l'apertura di nuove
filiali nei comuni limitrofi.
Nel 1993, le Casse Rurali ed Artigiane di Nave e di Pontoglio decidono di aggregarsi mediante
incorporazione della seconda nella prima.
Nel 1996 si unisce, sempre mediante fusione per incorporazione, anche la Cassa Rurale ed
Artigiana di Ossimo.
Nel 1994 viene assunta la nuova denominazione di "Banca di Credito Cooperativo di Brescia".
Nel frattempo la fase di espansione degli sportelli subisce un'accelerazione che porta la Banca dalle
5 filiali attive nell'anno 1990 alle 50 filiali operanti in provincia di Brescia e 1 filiale operante in
provincia di Bergamo, al 31 dicembre 2011.
In data 17 maggio 2015 è stata deliberata, da parte delle assemblee di entrambe le banche, la
fusione per incorporazione della Banca di Credito Cooperativo di Verolavecchia nel Credito
Cooperativo di Brescia; per effetto di tale operazione la Banca sarà presente sul territorio di
riferimento con 59 sportelli. L’atto di fusione è stato formalizzato in data 17 giugno 2015 con
decorrenza 1 luglio 2015.
4.1.1 Denominazione legale e commerciale dell’emittente
Denominazione legale:
"BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA - Società cooperativa".
Denominazione in forma abbreviata:
"CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA - Società cooperativa"
4.1.2 Luogo di registrazione dell’emittente e suo numero di registrazione
La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S. C. è iscritta nel Registro delle Imprese
di Brescia al numero 00385040175 e nell'Albo delle Società Cooperative al n. A159293. La Banca di
Credito Cooperativo di Brescia è una società cooperativa a mutualità prevalente.
L'emittente è inoltre iscritto all'Albo delle Banche tenuto dalla Banca d'Italia al n. 2418.2.0.
4.1.3 Data di costituzione e durata dell’emittente
L'emittente è una società cooperativa costituita il 17 maggio 1903 per atto del notaio Virginio
Feroldi al numero 1495 di repertorio.
La durata dell'emittente è fissata, ai sensi dell'art. 5 dello statuto, sino al 31 dicembre 2050.
61
4.1.4 Domicilio e forma giuridica dell’emittente, legislazione in base alla
quale opera, Paese di costituzione, indirizzi e numero di telefono della
sede sociale
La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S. C. è una società cooperativa a mutualità
prevalente costituita in Italia e regolata ed operante in base al diritto italiano.
L'emittente ha sede legale in Brescia via Reverberi 1 angolo via Oberdan, telefono 030/3700731 e
svolge la sua attività nella sede amministrativa in Nave (Brescia) via Brescia 118, telefono
030/25391. Il recapito telefonico della sede è 030.25391, il numero di fax è 030.2537695, l’indirizzo
email [email protected], il recapito di posta elettronica certificata è
[email protected]
4.1.5 Fatti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente
L’Emittente dichiara che non si sono verificati fatti recenti nella vita dell’Emittente stesso,
sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità.
62
5. PANORAMICA DELLE ATTIVITA’
5.1 Principali attività
5.1.1 Breve descrizione delle principali attività dell’emittente con indicazione delle
principali categorie di prodotti venduti e/o di servizi prestati
La Società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l'esercizio del credito nelle sue varie forme.
Essa può compiere, con l'osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni e i servizi
bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al
raggiungimento dello scopo sociale, in conformità alle disposizioni emanate dall'Autorità di
Vigilanza. La Società svolge le proprie attività anche nei confronti dei terzi non soci. Tuttavia, la
Società assume, nell'ambito della zona di competenza territoriale, attività di rischio
prevalentemente nei confronti dei propri soci, secondo i criteri stabiliti dall'Autorità di Vigilanza.
Le attività di rischio non destinate ai soci sono assunte nei confronti di soggetti che siano
comunque residenti o operanti nella zona di competenza territoriale. La zona di competenza
territoriale ricomprende i comuni ove la banca ha le proprie succursali, nonché i comuni ad essi
limitrofi. Una quota non superiore al 5% del totale delle attività di rischio può essere assunta al di
fuori della zona di competenza territoriale. Le principali categorie di prodotti venduti sono quelli
bancari, assicurativi e prodotti finanziari, nonché i servizi connessi e strumentali.
Per Informazioni aggiuntive sulle attività e i servizi prestati, si rimanda alla relazione del Consiglio
di Amministrazione pubblicata sul bilancio d’esercizio anno 2015 da pagina 5 a pagina 47.
5.1.2 Indicazioni di nuovi prodotti e nuove attività, se significativi
La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S. C. mette a disposizione dei propri soci,
e più in generale della propria clientela, una vasta gamma di prodotti bancari, assicurativi e
finanziari. Non si rilevano indicazioni di nuovi prodotti e nuove attività significative.
5.1.3 Principali mercati
Nel comparto finanza la Banca opera, per conto della clientela, sui diversi mercati domestici ed
esteri per l’esecuzione di transazioni in titoli azionari e obbligazionari. La sua attività è rivolta
prevalentemente ai soci e/o ai residenti nella zona di competenza territoriale in ragione di quanto
previsto nelle disposizioni di Vigilanza e nello Statuto Sociale.
La Banca provvede all’emissione e al collocamento, presso la clientela, di propri Prestiti
Obbligazionari tradizionali e gestisce, attraverso la Tesoreria, le disponibilità monetarie e le risorse
finanziarie proprie. I prodotti e i servizi finanziari sono distribuiti attraverso i canali tradizionali.
L’Emittente opera con 59 filiali, di cui 58 sono ubicate nella provincia di Brescia e 1 in provincia di
Bergamo.
La clientela è composta prevalentemente da famiglie, artigiani, commercianti e piccole/medie
imprese. Di seguito si rappresenta un quadro di sintesi della presenza territoriale nel quale opera
la BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S. C.
Il numero dei dipendenti in organico al 31/12/2015 è pari a 386 unità.
63
Elenco sportelli bancari
Codice Agenzia
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
Denominazione
Nave
Bovezzo
Botticino
Lumezzane
Brescia Via Oberdan
Concesio S. Vigilio
Castegnato
Cologne
Erbusco
Pontoglio
Gussago
Brescia Mompiano
Ossimo
Travagliato
Cividate
Collebeato
Brescia Q.re 1 Maggio
Paderno
Passirano
Palazzolo
Sarezzo
Brescia Q.re Violino
Concesio Centro
Caino
Brescia P.za Vittoria
Villa Carcina
Brescia Via Crotte
Corte Franca
Brescia Fiumicello
Monticelli Brusati
Rodengo Saiano
Piancogno
Brescia P.za Garibaldi
Brescia Z.A.I.
Brescia Porta Venezia
Pisogne
Castelmella
Grumello del Monte
Brescia Due
Cortine di Nave
Borno
Vallio Terme
64
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
Castenedolo
Rezzato
Gavardo
Brescia Via Trento
Darfo
Artogne
Ponte San Marco
San Zeno
Brescia Via Galilei
Verolavecchia
Verolanuova
Pontevico
Offlaga
San Gervasio Bresciano
Bagnolo Mella
Capriano del Colle
Flero
5.1.4 Base di qualsiasi dichiarazione formulata dall’emittente nel Documento di
Registrazione riguardo alla sua posizione concorrenziale
Non ci sono nel presente Documento di Registrazione dichiarazioni dell’Emittente in merito alla
propria posizione concorrenziale.
65
6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA
6.1 Descrizione del gruppo di appartenenza dell’Emittente
La Banca di Credito Cooperativo di Brescia appartiene, ai sensi dell’art. 60 del D.Lgs. 385/93, al
Gruppo Credito Cooperativo di Brescia, di cui rappresenta la banca capogruppo. Il Gruppo è
composto, oltre che dalla capogruppo, anche dalla società “Immobiliare BCC Brescia SRL”.
6.2 Eventuale soggetto controllante ai sensi dell’art. 93 del Testo Unico della
Finanza
L’Emittente non dipende da altri soggetti e gode di piena autonomia decisionale.
66
7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE
7.1 Dichiarazione attestante che non si sono verificati cambiamenti negativi
sostanziali
Si attesta che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive
dell'emittente dalla data dell'ultimo bilancio pubblicato sottoposto a revisione.
7.2 Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che
potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive
dell’emittente almeno per l’esercizio in corso.
La Banca di Credito Cooperativo di Brescia S.C. attesta che non sono note informazioni su
tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni
significative sulle prospettive dell’emittente almeno per l’esercizio in corso.
67
8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI
Secondo quanto previsto al punto 8 dell’allegato XI al regolamento 809/2004/CE, l’Emittente non
fornisce previsioni o stime di utili.
68
9 ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA
9.1 Nome, indirizzo e funzioni presso l’emittente
Di seguito sono indicati i membri del Consiglio di Amministrazione della Banca di Credito
Cooperativo di Brescia e i membri dell’Organo di Direzione e Controllo alla data del presente
Documento di Registrazione, i loro eventuali incarichi all’interno dell’Emittente e le loro principali
attività esterne, ove significative, riguardo all’emittente.
Composizione del Consiglio di Amministrazione
Cognome e
Nome
Zani Ennio
Gaspari
Vincenzo
Alberti
Marina
Francesca
Amici Bruno
Bresciani
Pierangelo
Broli Alberto
Dotti
Giovanni
Battista
Faini Carla
Carica
ricoperta
nell’emittente
Presidente
Società presso le quali svolge funzioni di
amministrazione o direzione o controllo
Data di scadenza
del mandato
(Professionista) – Consigliere di “Federazione
Lombarda delle banche di credito cooperativo
società cooperativa”
Vice Presidente (Imprenditore) – Presidente di “ Ente Cooperativo
Costruzione
Abitazioni
Lavoratori
Scrl”,
“Movimento Cooperativo Palazzolese S.c.p.a.”,
"Cooperativa Sociale Palazzolese a r.l. onlus", “Filati
Color Srl”; Consigliere di “Cooperativa Sociale
p.a.e.s.e. onlus”, “Assocoop - Associazione Coop
Servizi di Assistenza”, “Consolidale Società
cooperativa” e “Filmar Spa”; Amministratore Unico
“Filatitinti S.r.l.”.
Consigliere
(Imprenditrice) - Presidente di "Colsea Coop.
Consortile a r.l.", Socio lavorante di “Rinotrans Srl”;
Socio accomandatario di "DI.LO.AN. Sas".
Consigliere
(Ex imprenditore) – Socio accomandante di “Amici
Giuseppe sas di Amici Claudio e c.”; Liquidatore di
"Officine Meccaniche Giuseppe Amici Srl in
liquidazione”.
Consigliere
(Imprenditore)
Socio
amministratore
di
"Granitmarmi Snc”.
Consigliere
(Notaio) - Vice Presidente di “Fondazione Conte
Gaetano Bonoris”, “Fondazione Luigi Bernardi”,
“Congrega della Carità Apostolica”, “Fondazione
Alessandro Cottinelli”, “Fondazione Guido e Angela
Folonari”.
Consigliere
(Imprenditore) - Presidente di "Idf Srl" e di "ALPA
S.r.l."; Socio di "Idf Snc di Dotti Giovanni".
15/05/2017
Consigliere
15/05/2017
Marchetti
Danilo
Consigliere
Manenti
Sergio
Consigliere
(Imprenditrice)
–
Amministratore
Unico
“Immobiliare Bcc di Brescia S.r.l.”.
(Professionista) Socio accomandante “E.Co. Di
Marchetti Elia & C. - Società in accomandita
semplice”; Socio amministratore di “Cro.Mar Snc di
Marchetti Danilo e C.“.
(imprenditore agricolo) Socio Amministratore di
“Società Agricola Vanzago farm di Manenti F.lli
s.s.”; Consigliere di "LatteBrescia S.Coop. Agricola”.
69
15/05/2017
15/05/2017
15/05/2017
15/05/2017
15/05/2017
15/05/2017
15/05/2017
15/05/2017
Carica
ricoperta
nell’emittente
Pezzoni Pietro Consigliere
Minini Mario* Consigliere
Cognome e
Nome
Passi Massimo Consigliere
Giuseppe
Giulio**
Società presso le quali svolge funzioni di
amministrazione o direzione o controllo
(Professionista)
Socio amministratore di “Soc. Conduzione Agricola
Minini, società agricola”; Presidente Consiglio
Amministrazione “Cantine Francesco Minini S.p.a.”,
“S.p.a. – F.M.”, “Emme Effe Emme S.p.a.”, “Vi-Mi
S.p.a.”, “Cantine Fra.Mi. S.p.a.”, “C.F.M. & C.
S.p.a.”, “Emme Vini S.p.a.”, “Caminvini S.p.a.”; Vice
Presidente Consiglio Amministrazione “Vino e
dintorni S.r.l.”; Consigliere di “Federazione
Lombarda delle banche di credito cooperativo
società cooperativa”, “Caruso & Minini S.p.a.”,
“Caruso & M. S.p.a.”, “Minini & C. S.p.a.”, “C&M
S.p.a.” e “Ciemme S.p.a.”.
Amministratore Unico di “Sofim S.r.l.” e “Studio
Fedra S.r.l.”; Consigliere di “Locman S.p.a.” e “Lic &
Majrani S.r.l.”; Sindaco di “Le caselle S.r.l.” e
“Universal Imballaggi S.r.l.”; Presidente Collegio
Sindacale di “Europea S.p.a – in liquidazione”,
“Verdi Fashion S.p.a” e “Sinergia – Sistema di
servizi – società consortile a r.l.”; Curatore
Fallimentare di “V.C.M. S.r.l. in liquidazione”;
Sindaco Supplente di “Freight Sistema Italia S.p.a.” e
“MantovaBanca 1896 credito cooperativo, soc.
coop.”
Data di scadenza
del mandato
15/05/2017
15/05/2017
15/05/2017
* Nominato a seguito dell’assemblea straordinaria del 17/05/2015 già Presidente del Consiglio di amministrazione dell’incorporata Banca di Verolavecchia
** Nominato a seguito dell’assemblea straordinaria del 17/05/2015 già Sindaco Effettivo del Collegio Sindacale dell’incorporata Banca di Verolavecchia
Composizione dell’Organo di Direzione
Carica ricoperta nell’emittente
Cognome e Nome
Pasolini Giorgio
Nave (BS) il 19/03/1956
Direttore Generale
Composizione del Collegio Sindacale
Carica
ricoperta
nell’emittente
Brianza Tobia Presidente
Cognome e
Nome
Zubani
Giorgio
Sindaco
effettivo
Gregorini
Marco
Sindaco
effettivo
Società presso le quali svolge funzioni di
amministrazione o direzione o controllo
(Professionista) – Titolare impresa individuale;
Sindaco effettivo di "Dibotek Spa"; Presidente di
“Fondazione Villa serena Onlus”.
(Professionista)
Socio
accomandante
di
"Immobiliare Colle S. Giuseppe Sas" e di "Zubani
garden di Zubani e C. Sas"; Presidente del Collegio
Sindacale di "Efc Acciai Srl", "Quinta Stagione Spa" e
di “Padania srl”; Sindaco effettivo di "Scic Soc.
Commercio Importazione carni Spa" e "Salumificio
Volpi Spa".
(Professionista) – Consigliere di “Clare Srl”;
Presidente del Collegio Sindacale di “Gefran S.P.A.”;
70
Data di scadenza
del mandato
15/05/2017
15/05/2017
15/05/2017
Cognome e
Nome
Carica
ricoperta
nell’emittente
Tonni
Raffaella
Sindaco
supplente
Zoldan
Giuseppe
Sindaco
supplente
Società presso le quali svolge funzioni di
amministrazione o direzione o controllo
Sindaco effettivo di “Europrofili Group SpA”,
“Moreschi legnami SpA”, “Sei sistemi Srl”, “SK
Wellman Spa”, “S.K. Wellman srl”, “Mvh Spa”,
“Brandt Italia Spa in liquidazione”, ”De dietrich
elettrodomestici Italia Spa” e “Ocean Overseas
S.R.L.”; Sindaco supplente di “Antares Vision Srl”,
“Montebaldo Spa”, “RMG Raffineria metalli Guizzi
Spa” e “Simaf srl”; Commissario Giudiziale in
“Omni S.P.A. in liquidazione” e “BBI Electric SPA in
liquidazione”; Revisore dei conti di “Commerciale
siderurgica Bresciana”, “CSB Centro Siderurgico
Bresciano Spa” e ”Fondazione Poliambulanza”;
curatore fallimentare di ”Cantine Soldo Sas di
Moscatelli Gianni”; “Vuzeta sistemi srl”, “Gli art
dello Stand Snc” e “FIN Ambiente Srl in fallimento”;
Liquidatore di “Atig Bresciana Costruzioni S.R.L. in
liquidazione”.
(Professionista) – Revisore unico di “Cooperativa S.
Giuseppe Coop. Sociale Onlus“; Sindaco di
“Villaggio Vacanze Valverde S.p.A.“; Revisore
legale di “Pontevico Energia S.R.L. in Liquidazione”;
Presidente collegio sindacale di “OMB International
S.R.L.” e “Diesse Electra S.p.A.“; Sindaco supplente
di “Fluidra Commerciale Italia S.P.A.”; “Stella
S.p.A.”, “Pergola S.r.l.” e “Consorzio Tutela
Provolone Valpadana”; Presidente di “Studio Pro
Team Srl“; Curatore fallimentare “Deva piccola
scrl”.
(Professionista) - Sindaco effettivo di "Immobiliare
Niuba S.p.a.", “Flontech srl in liquidazione”; Sindaco
supplente
di
"Consu-Fim
S.p.A.";
Socio
accomandante di “Servi.Gest. S.a.s. di Zilioli
Margherita“
Data di scadenza
del mandato
15/05/2017
15/05/2017
Gli Amministratori ed il Collegio Sindacale, ai sensi dell’art. 33 e 42 dello Statuto, restano in carica
per tre esercizi; il loro mandato scade alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del
bilancio relativo all’esercizio 2016.
Si precisa che tutti i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale risultano in
possesso dei requisiti di professionalità, indipendenza e di onorabilità previsti dalle vigenti
disposizioni normative, regolamentari e statutarie.
Si precisa, altresì, che tutti i componenti del Collegio Sindacale sono iscritti nel registro dei revisori
contabili istituito presso il Ministero della Giustizia.
I membri del Consiglio di Amministrazione, dell’Organo di Direzione e del Collegio Sindacale
sono domiciliati per la carica presso la sede amministrativa della Banca di Credito Cooperativo di
Brescia in Via Brescia n. 118 a Nave.
71
9.2 Conflitti di interessi degli organi di Amministrazione, di Direzione e di
Vigilanza
Alla data di redazione del presente Documento di Registrazione, e per quanto a conoscenza
dell’Emittente, nessun membro del Consiglio di Amministrazione, del Collegio sindacale e della
Direzione Generale è portatore di interessi in conflitto con gli obblighi derivanti dalla carica o dalla
qualifica ricoperta all’interno dell’Emittente, salvo quelli eventualmente inerenti le operazioni
sottoposte ai competenti organi di amministrazione e controllo in stretta osservanza della
normativa vigente. I componenti degli organi di amministrazione, direzione e controllo sono,
infatti, tenuti all’adempimento delle disposizioni di seguito richiamate volte a disciplinare
fattispecie rilevanti sotto il profilo della sussistenza di un interesse specifico al perfezionamento di
un’operazione:
- articolo 136 del TUB (obbligazioni degli esponenti bancari) impone l’adozione di una particolare
procedura autorizzativi nel caso in cui una banca o società facente parte del gruppo bancario
contragga obbligazioni di qualsiasi natura o compia atti di compravendita, direttamente o
indirettamente, con i rispettivi esponenti aziendali o nel caso di operazioni di finanziamento con
gli stessi;
- articolo 2391 del Codice Civile (interessi degli amministratori);
- articolo 2391-bis (Operazioni con parti correlate).
Trattasi precisamente di affidamenti concessi o obbligazioni intercorrenti con gli esponenti
aziendali o con società controllate dai soggetti medesimi o presso le quali gli stessi soggetti
svolgono funzioni di amministrazione, direzione o controllo, nonché con società da queste
controllate o che le controllano o sono ad esse collegate.
Gli utilizzi di fido concessi ad Amministratori e Sindaci della Banca, nonché ai componenti della
Direzione Generale, come riportato nella parte H della nota integrativa di bilancio dell’esercizio
2015, ammontano a euro 54.000.
L’Emittente e i suoi organi hanno adottato misure e procedure interne per garantire il rispetto delle
disposizioni sopra indicate.
Per le informazioni sulle “Operazioni con parti correlate” si rinvia alla parte H della Nota
Integrativa del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015 della Banca.
72
10. PRINCIPALI AZIONISTI
10.1 Azionisti di controllo
Non ci sono partecipazioni di controllo, né soci azionisti di controllo, diretto o indiretto, della
società emittente. Ciò anche in conformità alla natura di società cooperativa della società emittente;
l'articolo 25 dello statuto, infatti, precisa che in assemblea ogni socio ha diritto ad un voto
qualunque sia il numero delle azioni a lui intestate.
10.2 Eventuali accordi, noti all’emittente, dalla cui attuazione possa scaturire ad
una data successiva una variazione dell’assetto di controllo dell’emittente
L'emittente non è a conoscenza di eventuali accordi fra i soci dalla cui attuazione possa scaturire
un assetto di controllo dell'emittente.
73
11. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE
PASSIVITA’, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE
PERDITE DELL’EMITTENTE
11.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati
Per una più specifica informazione in merito alla situazione finanziaria e patrimoniale della Banca
di Credito Cooperativo di Brescia, si rinvia alla documentazione di bilancio relativa agli esercizi
chiusi al 31/12/2014 e 31/12/2015 inclusi nel presente documento di registrazione mediante
riferimento consultabile presso la Sede Legale dell’Emittente, nonché sul sito internet
www.bccbrescia.it., agli specifici collegamenti ipertestuali per l’accesso diretto ai medesimi
riportati nel successivo paragrafo 1.
Ai fini del presente documento di registrazione, si riassumono nella tabella sottostante i riferimenti
dei principali documenti contenuti nei Bilanci d’esercizio:
31/12/2015
31/12/2014
Stato Patrimoniale
pag. 54
pag. 52
Conto Economico
pag. 56
pag. 54
Rendiconto finanziario
pag. 60
pag. 58
Criteri Contabili e Note integrative
da pag 65 a pag 165
da pag 63 a pag 161
Relazione della Società di revisione
pag. 52
pag. 50
Relazione sulla gestione
da pag. 5 a pag. 47
da pag. 5 a pag. 45
Relazione Collegio Sindacale
da pag. 48 a pag. 50
da pag. 46 a pag. 48
11.2 Bilanci
L’Emittente non redige il bilancio consolidato, in quanto l’attivo di bilancio della partecipata
risulta inferiore ai termini di legge pari a 10 milioni di euro. L’Emittente redige unicamente il
bilancio individuale.
I bilanci relativi agli esercizi chiusi in data 31 dicembre 2015 e 31 dicembre 2014 sono incorporati,
mediante riferimento, nel presente Documento di Registrazione.
74
11.3 Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi
passati
11.3.1 Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative all’ultimo
esercizio sono state sottoposte a revisione legale dei conti
Le informazioni finanziarie relative agli esercizi 2015 e 2014 sono state sottoposte a revisione legale
dei conti dalla società Deloitte & Touche. La suddetta società ha revisionato i bilanci di esercizio
chiusi al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014 emettendo un giudizio senza rilievi né richiami di
informativa.
Le relazioni delle società di revisione sono incorporate mediante riferimento al presente
Documento di Registrazione e sono messe a disposizione del pubblico come indicato nel
successivo paragrafo 14 “Documenti accessibili al pubblico”, cui si rinvia.
11.3.2 Indicazione di altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione
controllate dalla Società di Revisione
Nel Documento di Registrazione non vi sono altre informazioni controllate, oltre quelle indicate
nel paragrafo 11.3.1, dai revisori dei conti.
11.3.3 Dati finanziari contenuti nel Documento di Registrazione non estratti dai
bilanci dell’emittente
I dati finanziari contenuti nel Documento di Registrazione sono estratti dai bilanci d’esercizio 2014
e 2015 sottoposti a revisione, fatta eccezione per il dato relativo all’importo delle pretese delle
controparti relative alle controversie legali in corso con l’emittente (petitum). Tale dato proviene
dalle elaborazioni interne effettuate dall’emittente e non è stato oggetto di revisione contabile da
parte della Società di Revisione.
11.4 Data delle ultime informazioni finanziarie
Le ultime informazioni finanziarie sottoposte a revisione si riferiscono alla data del 31/12/2015.
11.5 Informazioni finanziarie infra-annuali
La Banca redige informazioni finanziarie semestrali predisposte per la determinazione dell’utile
semestrale ai fini del calcolo del Patrimonio di Vigilanza. La situazione economica semestrale è
sottoposta a revisione contabile limitata. Le informazioni finanziarie infrannuali e la relazione
della società di revisione sono pubblicate sul sito web dell’Emittente all’indirizzo
www.creditocooperativodibrescia.it.
11.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali
Il rischio legale è rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze
giudiziarie cui la Banca di Credito Cooperativo di Brescia è convenuta in ragione dell’esercizio
della propria attività bancaria.
La natura delle cause passive legali è ampia e diversificata. Infatti, pur avendo in comune, in linea
di massima, una domanda di tipo risarcitorio nei confronti della Banca, esse traggono origine da
eventi anche molto diversi fra loro, connessi all’esercizio dell’attività bancaria.
Al riguardo si evidenzia che l’ammontare delle richieste delle controparti (petitum) che hanno
promosso azione legale nei confronti della banca è pari ad euro 5,3 milioni di euro al 31/12/2015.
75
Per far fronte alle richieste delle predette controparti in caso di soccombenza nei giudizi, la Banca
ha effettuato un accantonamento, alla medesima data, pari a 4,2 milioni di euro.
11.7 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale
dell’emittente
La Banca di Credito Cooperativo di Brescia attesta che non si sono verificati cambiamenti
significativi nella propria situazione finanziaria o commerciale, dalla chiusura dell'ultimo esercizio
per il quale sono state pubblicate informazioni finanziarie sottoposte a revisione.
76
12. CONTRATTI IMPORTANTI
Al di fuori del normale svolgimento dell’attività, la Banca di Credito Cooperativo di Brescia non ha
concluso alcun contratto importante che possa comportare un’obbligazione o un diritto tale da
influire in misura rilevante sulla capacità della stessa di adempiere alle proprie obbligazioni nei
confronti dei possessori degli strumenti finanziari che intende emettere.
77
13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E
DICHIARAZIONI DI INTERESSI
Nel presente prospetto non sono inserite informazioni provenienti da terzi e nemmeno pareri o
relazioni attribuiti ad una persona in qualità di esperto ad eccezione delle relazioni della società di
revisione Deloitte & Touche S.p.A. sui bilanci chiusi al 31 dicembre 2014 e 2015.
78
14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO
Per la durata di validità del presente Documento di Registrazione possono essere consultati in
formato cartaceo, presso la sede legale della Banca di Credito Cooperativo di Brescia in Brescia via
Reverberi 1, angolo via Oberdan (telefono 030/3700731) e presso la sua sede amministrativa in
Nave (Brescia) via Brescia 118 (telefono 030/25391), oppure in formato elettronico, sul sito web
dell'emittente "www.creditocooperativodibrescia.it", i seguenti documenti, di cui si riportano
anche i collegamenti ipertestuali per l’accesso diretto ai medesimi:
a) l'atto costitutivo;
b) lo statuto vigente dell'emittente;
c) il bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, la relazione sulla gestione, la relazione del
Collegio Sindacale e la relazione sul bilancio emessa dalla Società di Revisione;
d) il bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, la relazione sulla gestione, la relazione del
Collegio Sindacale e la relazione sul bilancio emessa dalla Società di Revisione;
e) la Policy di valutazione e Pricing dei prestiti obbligazionari;
f) la “Strategia di Esecuzione e Trasmissione di Ordini”;
g) Copia del presente Prospetto di Base;
h) Eventuali comunicati stampa emessi dall’emittente;
i) Condizioni definitive relative a ciascun prestito emesso a valere sul presente Prospetto di
Base.
L’emittente si impegna, inoltre, a mettere a disposizione con le modalità di cui sopra le
informazioni concernenti le proprie vicende societarie, inclusa la situazione patrimoniale,
economica e finanziaria, pubblicate successivamente alla data di redazione del presente
Documento di Registrazione.
79
SEZIONE 6 – NOTA INFORMATIVA
PER LE OBBLIGAZIONI DENOMINATE:
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI TASSO FISSO”
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI STEP UP/STEP
DOWN”
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI TASSO
VARIABILE”
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1. PERSONE RESPONSABILI
1.1 Persone responsabili
Si fa rinvio alla sezione 1 del presente Prospetto di Base, ove si può rilevare la Dichiarazione di
Responsabilità rilasciata dal Legale Rappresentante di BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI
BRESCIA S.C.
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FATTORI DI RISCHIO
2. FATTORI DI RISCHIO
Avvertenze generali
La Banca di Credito Cooperativo di Brescia, in qualità di emittente, invita gli investitori a prendere attenta
visione della presente Nota informativa al fine di comprendere i fattori di Rischio connessi alla sottoscrizione
delle obbligazioni previste dal presente programma di emissione.
2.1- FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE
Con riferimento ai fattori di rischio relativi all’Emittente, si rinvia al Capitolo 3 del Documento di
Registrazione, incorporato per riferimento alla Sezione V del presente Prospetto di Base.
2.2- FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI
OFFERTI
Si invitano gli investitori a leggere attentamente la presente Nota Informativa al fine di comprendere i fattori
di rischio sotto elencati collegati alla sottoscrizione delle Obbligazioni.
Le Obbligazioni sono strumenti finanziari che presentano i profili di rischio/rendimento la cui valutazione
richiede particolare competenza; pertanto, è opportuno che l’investitore valuti accuratamente se le
obbligazioni costituiscono un investimento idoneo per la propria situazione patrimoniale, economica e
finanziaria.
In particolare, il potenziale investitore dovrebbe considerare che la sottoscrizione delle Obbligazioni
comporta i rischi di seguito elencati.
A) FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI PRESTITI
OBBLIGAZIONARI
Rischio connesso all’utilizzo del “bail-in”
In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16
novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un
quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi, individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità
preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “Resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono
adottare per la risoluzione della crisi di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di
garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto
sull’economia e sul sistema finanziario, nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti
sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore
subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria
di insolvenza.
I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le
disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali l’applicazione è in
vigore a partire dal 1° gennaio 2016.
Peraltro, le disposizioni in materia di “bail-in” possono essere applicate agli strumenti finanziari già in
circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere
utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con
possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni.
Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder
ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale
dichiarazione di insolvenza dell’Emittente.
Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni,
l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche
sospendendo il pagamento per un periodo transitorio.
Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia:
82
FATTORI DI RISCHIO
1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine
indicato:
- degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1);
- degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
- degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
- dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2;
- delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior).
2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili
nel capitale primario, secondo l’ordine indicato:
- degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
- degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate;
- dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2;
- delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior).
Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bail-in” riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i depositi (per
la parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i
medesimi depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché,
successivamente al 1° gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente
l’importo di Euro 100.000.
Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di applicazione del
“bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi fino a 100.000 Euro (c.d.
“depositi protetti”) e le “passività garantite” definite dall’art.1 del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015
come “passività per le quali il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito
da privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o con
costituzione di garanzia reale, comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di
riacquisto”, comprendenti, ai sensi dell’art. 49 del citato D. Lgs n. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite
di cui all’art. 7 bis L. n. 130/99.
Lo strumento del “bail-in” può essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri
strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali:
(i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo;
(ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte;
(iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività.
Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano
stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello
europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato.
Rischio di credito per il sottoscrittore
Sottoscrivendo le Obbligazioni l’investitore diviene finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei
confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e per il rimborso del capitale a scadenza. L’investitore è,
quindi, esposto al rischio che l’Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado di adempiere ai
propri obblighi di pagamento.
Si rinvia alla sezione dei fattori di rischio del Documento di Registrazione per quanto attiene alle
informazioni sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e per un corretto
apprezzamento del rischio di credito per l’investitore.
Rischio connesso ai limiti delle garanzie relative alle obbligazioni
I Prestiti potranno essere assistiti dalla garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari
emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (di seguito “FGO”), con le modalità ed i limiti previsti
nello statuto del fondo medesimo, disponibile nel seguente sito internet www.fgo.bcc.it.
Si precisa che, nel caso di mancato rimborso del capitale alla scadenza da parte dell’Emittente, la garanzia
tutela il portatore dell’obbligazione che dimostri l’ininterrotto possesso delle stesse nei tre mesi antecedenti
l’inadempimento dell’Emittente e per un ammontare massimo per ciascun investitore non superiore a Euro
103.291,38 (tenendo conto di tutti i titoli dell’Emittente, anche appartenenti a diverse emissioni).
83
FATTORI DI RISCHIO
La dotazione massima collettiva del fondo, che alla data del 30/06/2016 garantisce 3.765 emissioni
obbligazionarie per un totale di € 24.622.920.200, è pari a € 538.024.354,68 per periodo 1 Luglio – 31 Dicembre
2016.
L’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta del portatore del titolo se i titoli sono
depositati presso l’Emittente ovvero, se i titoli sono depositati presso un’altra banca, ad un mandato espresso
a questa conferito.
L’art. 3 dello Statuto del FGO prevede l’applicabilità della garanzia anche ai casi di attivazione delle misure
di risoluzione previste dalla Direttiva 2014/59/UE (“BRRD”) tra cui il “Bail-In”.
Rischio relativo alla vendita delle obbligazioni prima della scadenza
Nel caso in cui l’investitore volesse vendere le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale, il prezzo di
vendita sarà influenzato da diversi elementi, tra cui:
- caratteristiche/assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati (“Rischio di Liquidità”);
- variazione dei tassi interesse (“Rischio di tasso di mercato”);
- variazione del merito creditizio dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito di credito
dell’Emittente”).
Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo delle Obbligazioni anche al di sotto del prezzo
di offerta.
Rischio di liquidità
E’ il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere prontamente le
obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato che potrebbe essere
anche inferiore al prezzo di emissione delle obbligazioni.
Le Obbligazioni non saranno quotate su alcun mercato regolamentato, e l’emittente non prevede accordi per
la negoziazione delle medesime da parte di un internalizzatore sistematico. La Banca si impegna a richiedere
l’ammissione alla negoziazione delle obbligazioni sul segmento “order driven” del Sistema Multilaterale di
Negoziazione “Hi-MTF”.
Si precisa che non vi è alcuna garanzia che la domanda di ammissione alla negoziazione sul predetto sistema
multilaterale di negoziazione venga accolta. Inoltre, anche nell’ipotesi in cui ciò avvenga, tale circostanza
potrebbe non essere sufficiente a garantire un adeguato livello di liquidità.
Si segnala, infatti, la limitata liquidità delle obbligazioni dell’emittente e l’elevata volatilità dei relativi prezzi
su tale mercato.
Infine l’emittente non assume l’impegno al riacquisto di qualsiasi quantitativo di obbligazioni prima della
scadenza su richiesta dell’investitore.
Rischio di tasso di mercato
Il valore di mercato delle Obbligazioni potrebbe variare nel corso della durata delle medesime a causa
dell’andamento dei tassi di mercato. Pertanto, in caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza,
l’investitore è esposto a tale rischio di tasso, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà
una diminuzione del prezzo del titolo, per effetto della quale il valore dell’obbligazione potrà divenire anche
inferiore al valore nominale del titolo.
In particolare:
[per le Obbligazioni a Tasso Fisso, l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo è
tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga è la vita residua del titolo].
[per le Obbligazioni Step Up, le fluttuazioni dei tassi di interesse sui mercati finanziari potrebbero
determinare variazioni sui prezzi delle Obbligazioni facendoli oscillare durante la loro vita in modo tanto più
accentuato quanto più lunga è la loro vita residua. La sensibilità alla variazione dei tassi di mercato risulta
più elevata rispetto ad un titolo a tasso fisso di pari durata e pari rendimento effettivo, in quanto è più elevata
la durata finanziaria].
[per le Obbligazioni a Tasso Variabile, le fluttuazioni dei tassi di interesse sul mercato del parametro di
indicizzazione di riferimento potrebbero determinare temporanei disallineamenti del valore della cedola in
corso di godimento, rispetto ai livelli dei tassi di riferimento espressi dai mercati finanziari e,
conseguentemente, determinare variazioni sui prezzi dei titoli].
84
FATTORI DI RISCHIO
Rischio di deterioramento del merito di credito dell’emittente
Le obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione finanziaria dell’Emittente
ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio stesso. Non si può, quindi, escludere che i corsi dei
titoli sul mercato secondario possano essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio Emittente.
Rischio di assenza di rating dell’Emittente e degli strumenti finanziari
L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating, né per sé, né per le Obbligazioni. Ciò costituisce un
fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della
solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari.
Rischio di scostamento del rendimento dell’obbligazione rispetto al rendimento di un
titolo di stato
Il rendimento effettivo su base annua delle Obbligazioni potrebbe anche risultare inferiore rispetto al
rendimento effettivo su base annua, di un titolo di Stato di durata residua similare.
Rischio di conflitto di interesse
Può configurarsi una situazione di conflitto di interesse in quanto BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI
BRESCIA S.C., in qualità di Emittente, svolge anche il ruolo di collocatore e di responsabile del collocamento
di strumenti finanziari di propria emissione, e ricopre il ruolo di agente per il calcolo. Si configura inoltre una
situazione di conflitto di interesse anche in caso di rivendita dell’obbligazione prima della scadenza, poiché
l’Emittente, qualora i titoli vengano negoziati sul sistema Hi-Mtf, potrà effettuare proposte di prezzo per
l’eventuale riacquisto delle obbligazioni.
Rischio di chiusura anticipata dell’Offerta
L'investitore deve considerare che l'eventuale chiusura anticipata dell'Offerta potrebbe essere disposta anche
ove non sia stato raggiunto l'importo massimo dell'Offerta e tale circostanza avrà un impatto sull'ammontare
nominale complessivo e sulla relativa liquidità delle Obbligazioni.
A tal riguardo le Condizioni Definitive conterranno la previsione delle eventuali condizioni al ricorrere delle
quali l'Emittente e/o il/i Responsabile/i del Collocamento e/o il/i Collocatore/i e/o i diversi soggetti indicati
nelle Condizioni Definitive medesime avranno la facoltà di chiudere anticipatamente la Singola Offerta
secondo quanto descritto alla Sezione VI, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.3 del presente Prospetto di Base.
Rischio di revoca dell’offerta
Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data di emissione delle
obbligazioni, dovessero verificarsi circostanze che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente,
da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza dell’offerta, l’Emittente avrà la facoltà
di non dare inizio all’offerta, ovvero di revocare l’offerta, in tutto o in parte e la stessa dovrà ritenersi
annullata.
Ove l’emittente si sia avvalso della facoltà di revocare l’offerta di un prestito, tutte le domande di adesione
saranno da ritenersi nulle ed inefficaci e le parti saranno libere da ogni obbligo reciproco, fatto salvo l'obbligo
per l'Emittente di restituzione del capitale ricevuto nel caso questo fosse stato già pagato da alcuno dei
sottoscrittori, senza corresponsione di interessi.
Rischio derivante dalle modifiche al regime fiscale
Tutti gli oneri fiscali, presenti e futuri, che si applicano ai pagamenti effettuati ai sensi.
delle obbligazioni, sono ad esclusivo carico dell’investitore. Non vi è certezza che il regime fiscale applicabile
alla data di approvazione del presente Prospetto di Base o alla data di deposito delle condizioni definitive
rimanga invariato durante la vita delle obbligazioni, con possibile effetto pregiudizievole sul rendimento
netto atteso dall’investitore.
85
FATTORI DI RISCHIO
2.3 - FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI CONNESSI ALLE OBBLIGAZIONI A
TASSO VARIABILE
Obbligazioni a Tasso Variabile
Rischio di indicizzazione: l'investitore deve tenere presente che il rendimento delle Obbligazioni dipende
dall'andamento del Parametro di indicizzazione, per cui, ad un eventuale andamento decrescente del
Parametro di indicizzazione, corrisponde un rendimento decrescente.
Rischio relativo allo spread negativo: qualora l’ammontare della cedola venga determinato applicando al
parametro di indicizzazione uno spread negativo, il rendimento delle obbligazioni sarà inferiore a quello di
un titolo similare legato al parametro previsto senza applicazione di alcuno spread o con spread positivo, in
quanto la cedola usufruisce parzialmente dell’eventuale rialzo del parametro, mentre un eventuale ribasso
del parametro amplificherà il ribasso della cedola.
Rischio di disallineamento tra il parametro di indicizzazione e la periodicità delle cedole : nell'ipotesi in cui
la periodicità delle cedole non corrisponda alla durata del parametro di indicizzazione (ad esempio, cedole a
cadenza annuale legate all'Euribor base 360 semestrale), tale disallineamento può incidere negativamente sul
rendimento dei titoli. La rilevazione del parametro avviene il secondo giorno lavorativo antecedente la data
di godimento e, quindi, 3/6/12 mesi prima l'effettivo pagamento della cedola.
Rischio connesso all'assenza di informazioni successive all’emissione: salvo eventuali obblighi di legge,
l'Emittente non fornirà, successivamente all'emissione delle obbligazioni, alcuna informazione relativamente
alle stesse ed all'andamento del Parametro di indicizzazione prescelto.
Rischio eventi di turbativa: in caso di mancata pubblicazione del parametro di indicizzazione ad una data di
rilevazione (la "Data di Rilevazione"), l'Agente per il calcolo fisserà un valore sostitutivo per il parametro di
indicizzazione; ciò potrebbe influire negativamente sul rendimento del titolo.
86
3. INFORMAZIONI FONDAMENTALI
3.1 Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti all’emissione/all’offerta
I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono
avere, rispetto all’operazione, un interesse autonomo potenzialmente in conflitto con quello
dell’investitore.
Le Obbligazioni di cui al presente Programma sono soggette ai seguenti conflitti di interesse:
- Rischio coincidenza dell’Emittente con il Collocatore e con il Responsabile del Collocamento:
la coincidenza dell’Emittente con il Collocatore e con il Responsabile del Collocamento potrebbe
determinare una potenziale situazione di Conflitto d’Interessi nei confronti degli investitori, in
quanto i titoli collocati sono di propria emissione.
- Rischio di conflitto di interessi in quanto l’Emittente svolge il ruolo di Agente per il Calcolo:
l’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle cedole e rimborso
del capitale e ciò configura una situazione di conflitto di interesse.
- Rischio di conflitto di interessi legato alle proposte di prezzo effettuate sul mercato Hi_MTF:
poiché l’Emittente potrà operare, come prima precisato, sul sistema Hi-Mtf sussiste il rischio che i
prezzi di mercato siano influenzati dalle condizioni definite nella propria “Policy di valutazione e
Pricing dei prestiti obbligazionari”.
Si segnala altresì che nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito verranno indicati gli eventuali
ulteriori interessi, compresi quelli in conflitto, significativi per la singola emissione (“Ulteriori
conflitti di interesse”).
Per informazioni e dettagli circa i conflitti di interesse relativi ai componenti degli organi di
amministrazione, di direzione e di vigilanza si rimanda al paragrafo 9.2 del Documento di
Registrazione.
3.2 Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi
I proventi derivanti dalla vendita delle Obbligazioni saranno utilizzati dall’Emittente nell’attività di
esercizio del credito nelle sue varie forme e con lo scopo specifico di erogare credito a favore dei
soci e della clientela di riferimento della banca, con l’obiettivo ultimo di contribuire allo sviluppo
della zona di competenza. Eventuali ragioni diverse da quelle sopra descritte verranno indicate
nelle Condizioni Definitive (“Ragioni dell’Offerta e impiego dei proventi”).
In tal caso l’Emittente potrà inserire nella denominazione delle Obbligazioni in oggetto eventuali
richiami alle specifiche ragioni dell’Offerte e impiego dei proventi.
87
4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA
OFFRIRE/ AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE
4.1 Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al
pubblico
i) Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico e/o ammessi
alla negoziazione
Le Obbligazioni oggetto del presente programma sono titoli di debito emessi ad un prezzo pari al
100% del Valore Nominale e prevedono il rimborso a scadenza di un valore pari al 100% del Valore
Nominale, salvo quanto indicato nel paragrafo 4.6 in merito all'utilizzo del bail-in e degli altri
strumenti di risoluzione prevista dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli
enti creditizi.
Obbligazioni Step Up/Step Down
Durante la vita delle Obbligazioni l'Emittente corrisponderà agli investitori cedole periodiche
posticipate il cui tasso, crescente (nel caso di Obbligazioni Step/Up) o decrescente (nel caso di
Obbligazioni Step/Down), sarà predeterminato all'atto dell'emissione ed indicato nelle Condizioni
Definitive del singolo prestito su base annua lorda e netta e in corrispondenza di ciascuna cedola.
Obbligazioni a tasso variabile
Durante la vita delle Obbligazioni l'Emittente corrisponderà agli investitori cedole periodiche
posticipate il cui importo verrà calcolato applicando al Valore Nominale, per la prima cedola, un
tasso predeterminato al momento dell'emissione e per le cedole successive alla prima applicando al
Valore Nominale un tasso di interesse legato all'andamento del Parametro di Indicizzazione
prescelto (il valore puntuale del tasso Euribor base 360 a tre, sei oppure dodici mesi, o la media
mensile del tasso Euribor trimestrale, semestrale oppure annuale o il Rendistato, il tasso di
rendimento semplice lordo in asta di offerta dei BOT con scadenza trimestrale, semestrale, annuale,
o il Tasso Ufficiale di Riferimento della Banca Centrale Europea), eventualmente aumentato o
diminuito di uno spread, come indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive. In nessun caso,
comunque, le Cedole potranno assumere valore negativo.
Obbligazioni a tasso fisso
Durante la vita delle Obbligazioni l'Emittente corrisponderà agli investitori cedole periodiche
posticipate il cui tasso è fisso e predeterminato all'atto dell'emissione, come indicato su base annua
lorda e netta nelle Condizioni Definitive.
ii) Il codice ISIN (International Security Identification Number) o altri analoghi codici di
identificazione degli strumenti finanziari
Il codice ISIN delle Obbligazioni verrà indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive.
4.2 Legislazione in base alla quale gli strumenti finanziari sono stati creati
Le obbligazioni oggetto della presente Nota Informativa sono regolate dalla legge italiana. Per
qualsiasi contestazione tra gli obbligazionisti e l’Emittente sarà competente il Foro di Brescia,
ovvero, ove l’obbligazionista sia un consumatore ai sensi e per gli effetti dell’art. 1469 bis del
Codice Civile e dell’art. 3 del D.Lgs. 206/2005 (c.d. “Codice del consumo”), il foro in cui questi ha la
residenza o il domicilio elettivo (ex art. 63 del Codice del Consumo).
88
Si segnala tuttavia che, ai sensi dell'art. 84 del D.l. 21/06/2013 n. 69 (convertito con modificazioni
dalla L. 09/08/2013 n. 98), per la risoluzione stragiudiziale di controversie in materia di contratti
bancari e finanziari è necessario (prima di esercitare un’azione in giudizio) esperire un tentativo di
conciliazione obbligatoria rivolgendosi agli organismi di mediazione iscritti nell'apposito registro
tenuto dal Ministero della Giustizia. In particolare, ai sensi dell’art. 32- ter del D. Lgs. 24 febbraio
1998, n. 58, così come successivamente modificato ed integrato (il “Testo Unico della Finanza” o,
brevemente, “TUF”) ed ai sensi del Regolamento Consob concernente la Camera di conciliazione e
arbitrato per le controversie insorte tra gli investitori e gli intermediari in ordine alla prestazione di
un servizio di investimento/accessorio, con riferimento all'osservanza da parte dell'intermediario
che ha prestato il servizio (e che può anche non coincidere con l’Emittente) degli obblighi di
informazione, correttezza e trasparenza, tra i vari organismi di mediazione è competente anche la
Camera di Conciliazione ed Arbitrato istituita presso la Consob.
4.3 Forma degli strumenti finanziari e soggetto incaricato della tenuta dei registri
i) Indicare se gli strumenti finanziari sono nominativi o al portatore e se sono in forma cartolare
o dematerializzata
Le Obbligazioni offerte nell’ambito del presente programma sono titoli al portatore in forma
dematerializzata.
ii) Denominazione e indirizzo del soggetto incaricato della tenuta dei registri
I prestiti verranno accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. (Via Mantegna 6, 20154 Milano) o altro
sistema di gestione accentrata (il “Sistema di Gestione Accentrata”) indicato nelle Condizioni
Definitive di ciascun Prestito ed assoggettati al regime di dematerializzazione di cui al D. Lgs. 24
giugno 1998 n. 213 ed al Regolamento Congiunto della Banca d’Italia e della CONSOB recante la
disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative
società di gestione, adottato con provvedimento del 22 febbraio 2008 come di volta in volta
modificato o alla normativa di volta in volta vigente in materia. Gli Obbligazionisti non potranno
chiedere la consegna materiale dei titoli rappresentativi delle Obbligazioni.
4.4 Divisa di emissione degli strumenti finanziari
I Prestiti Obbligazionari saranno denominati in euro e le cedole corrisposte saranno anch’esse
denominate in euro.
4.5 Ranking degli strumenti finanziari
Le Obbligazioni costituiscono passività dirette e incondizionate dell’Emittente, non subordinate ad
altre passività dello stesso (senior) e non assistite da garanzie o da privilegi.
In caso di applicazione dello strumento del “bail–in”, il credito degli obbligazionisti verso
l’Emittente non parteciperà all’assorbimento delle perdite dell’Emittente pari passu con tutti gli
altri crediti chirografari dell’Emittente (cioè non garantiti e non privilegiati), ma sarà oggetto di
riduzione nonché conversione secondo l’ordine rappresentato in sintesi nelle tabelle che seguono
(in merito all’utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dai decreti legislativi
n. 180 e 181 del 16 novembre 2015, attuativi della Direttiva 2014/59/UE (la BRRD), si rinvia al
successivo Paragrafo 4.6 (“Diritti”) del Prospetto di Base).
Di seguito si riporta una tabella che illustra l’ordine di riduzione e conversione dei crediti a seguito
dell’applicazione del bail-in.
89
Si segnala che, a partire dal 1° gennaio 2019, i depositi presso la banca diversi da quelli di persone
fisiche, microimprese, piccole e medie imprese nell’ordine di applicazione del bail-in saranno posti
al medesimo livello.
Inoltre, con riferimento alle regole previste in caso di liquidazione coatta amministrativa di un ente
creditizio, si segnala che, ai sensi dell’articolo 1, comma 33 del decreto legislativo n. 181 del 16
novembre 2015, che modifica l’articolo 91 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385,
sostituendo il comma primo nonché introducendo il comma 1-bis al medesimo, e in deroga all’art.
111 del decreto legislativo n. 267 del 16 marzo 1942, nella liquidazione dell’attivo dell’ente
medesimo, si prevede che siano soddisfatti, in via prioritaria, i creditori privilegiati,
secondariamente i detentori di depositi presso la banca e successivamente gli obbligazionisti senior.
4.6 Diritti connessi agli strumenti finanziari
Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla vigente normativa per i titoli della stessa
categoria e, quindi, il diritto alla percezione delle cedole alle date di pagamento degli interessi ed al
rimborso del capitale alla data di scadenza, salvo quanto previsto dalla direttiva europea in tema di
risanamento e risoluzione degli enti creditizi, come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti
Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015, come di seguito rappresentato. In particolare, in data
16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del
16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che
istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli
strumenti che le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “Resolution
Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto
ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente,
riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario, nonché i costi
per i contribuenti, ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le
sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che
avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. I suddetti
decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le
disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata
prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di “bail-in”
potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della
suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è
previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di
90
azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni (art.
1 lett. g del D. Lgs n. 180). Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si
ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio
investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, le
Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni,
l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili,
anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio (art 60, comma 1, lettera i del Decreto
180). Nell’applicazione dello strumento del “bail-in”, le Autorità dovranno tenere conto della
seguente gerarchia:
1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo
l’ordine indicato:
degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1);
degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni
subordinate;
dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di
classe 2;
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (Senior).
2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni
computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato:
degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments);
degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni
subordinate;
dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di
classe 2;
delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (Senior).
Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bail-in” riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i
depositi (per la parte eccedente l’importo di Euro 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole
e medie imprese, i medesimi depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie
dell’Emittente nonché, successivamente al 1° gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca,
sempre per la parte eccedente l’importo di Euro 100.000 (si confronti al riguardo il precedente
paragrafo 4.5).
Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di
applicazione del “bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi
fino a Euro 100.000 (c.d. “depositi protetti”) e le “passività garantite” definite dall’art. 1 del citato D.
Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015 come le “passività per la quale il diritto del creditore al
pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito da privilegio, pegno o ipoteca, o da
contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o con costituzione di garanzia reale,
comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di riacquisto”, comprendenti, ai
sensi dell’art. 49 del citato D. Lgs N. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite di cui all’art. 7 bis
L. n. 130/99.
Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere applicato sia individualmente che in
combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali:
(i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo;
(ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte;
(iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività.
91
Fatto salvo quanto sopra, in circostanze eccezionali, quando è applicato lo strumento del “bail-in”,
l’Autorità potrà escludere, in tutto o in parte, talune passività dall’applicazione del “bail-in” (art. 49
comma 2 Decreto 180), in particolare allorché:
a) non è possibile sottoporre a “bail-in” tale passività entro un tempo ragionevole;
b) l’esclusione è strettamente necessaria e proporzionata per conseguire la continuità delle funzioni
essenziali e delle principali linee di operatività nonché per evitare un contagio che potrebbe
perturbare gravemente il funzionamento dei mercati;
c) l’applicazione dello strumento del “bail-in” a tali passività determinerebbe una distruzione di
valore tale che le perdite sostenute da altri creditori sarebbero più elevate che nel caso in cui tali
passività fossero escluse dal “bail-in”.
Pertanto, nel caso in cui sia disposta l’esclusione dal “bail-in” di alcune passività, è possibile che le
perdite che tali passività avrebbero dovuto assorbire siano trasferite ai titolari delle altre passività
soggette a “bail – in” mediante la loro riduzione o conversione in capitale.
Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo
dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i
presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato.
Per una descrizione delle procedure per l’esercizio dei diritti connessi agli strumenti finanziari si
rinvia ai paragrafi 4.7 e 4.8 che seguono.
I portatori delle Obbligazioni potranno esercitare i diritti relativi alle Obbligazioni da essi
sottoscritte per il tramite dell’intermediario presso cui le Obbligazioni sono depositate in regime di
dematerializzazione.
Non vi sono limitazioni, condizioni o gravami – di qualsiasi natura – che possono incidere sui diritti
dei sottoscrittori delle Obbligazioni.
Tutte le comunicazioni agli Obbligazionisti concernenti le Obbligazioni saranno effettuate, salvo
diversa disposizione normativa, mediante avviso pubblicato secondo le disposizioni di legge
applicabili e comunque sul sito internet www.creditocooperativodibrescia.it .
4.7 Interessi
i) Tasso di interesse nominale
Il tasso di interesse nominale (“Tasso di Interesse annuo Lordo/Netto delle Cedole”) sarà di volta
in volta indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive.
ii) Disposizioni relative agli interessi da pagare
Il calendario(1), (il “Calendario”), la convenzione di calcolo(2) (la “Convenzione di calcolo”) e la
base per il calcolo(3) (la “Base per il calcolo”) saranno indicati di volta in volta nelle Condizioni
Definitive di ciascun Prestito.
1 Il Target è il calendario che definisce i giorni festivi nel sistema TARGET2, ossia il sistema di pagamenti trans european automated real time gross
settlement express transfer, sistema dei pagamenti utilizzato nell'ambito dell'unione monetaria europea composto da meccanismi di regolamento lordo in
tempo reale che utilizza una piattaforma unica condivisa avviata il 19 novembre 2007.
2 La convenzione di calcolo utilizzabile potrà essere una delle seguenti: (i) “Following Business Day Convention", indica che, ai fini del rimborso finale, e/o di
una cedola, qualora la relativa data di pagamento cada in un giorno che non è un giorno lavorativo, tale ammontare sarà accreditato il primo giorno
lavorativo successivo alla suddetta data; (ii) 'Modified Following Business Day Convention" indica che, ai fini del rimborso finale e/o di una cedola, qualora la
relativa data di pagamento cada in un giorno che non è un giorno lavorativo, tale ammontare sarà accreditato il primo giorno lavorativo successivo alla
suddetta data; qualora ciò comporti il passaggio al mese solare successivo, il rimborso finale, e/o la cedola saranno accreditati il giorno lavorativo
immediatamente precedente alla suddetta data. Entrambe le convenzioni potranno essere “Adjusted” ovvero “Unadjusted”. Il termine Adjusted indica che al
verificarsi della circostanza ovvero delle circostanze indicate nella pertinente convenzione di calcolo, sarà modificato il periodo di calcolo e l'applicazione
della convenzione di calcolo avrà un impatto sull'ammontare della cedola pagata. Il termine Unadjusted indica che al verificarsi della circostanza ovvero delle
circostanze indicate nella convenzione di calcolo, non sarà modificato il periodo di calcolo e l'applicazione della convenzione di calcolo non avrà un impatto
sull'ammontare della cedola pagata.
3 Con riferimento al calcolo dell'ammontare di interessi sulle Obbligazioni per qualsiasi periodo, la convenzione di calcolo delle Cedole come prevista nelle
Condizioni potrà essere una delle seguenti:
(i) Se “Actual/Actual-(ISDA)" viene specificato nelle Condizioni Definitive, il numero di giorni effettivi del periodo di calcolo diviso per 365 (o, se qualsiasi
frazione di quel periodo di calcolo cade in un anno bisestile, la somma tra (A) il numero di giorni effettivi in quella frazione del periodo di calcolo che cadono
in un anno bisestile diviso per 366 e (B) il numero di giorni nella porzione del periodo di calcolo che cadono in un anno non bisestile diviso per 365);
(ii) se “Actual/365 (Fixed)” viene specificato nelle Condizioni Definitive, il numero di giorni effettivi nel periodo di calcolo diviso per 365;
(iii) se “Actual/360" viene specificato nelle Condizioni Definitive, il numero di giorni effettivi nel periodo di calcolo diviso per 360;
92
Il pagamento degli interessi maturati sarà effettuato dalla Banca sui titoli oggetto del presente
programma accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. e/o qualsiasi altro sistema individuato e
specificato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, senza deduzione di spese.
A)
Obbligazioni a Tasso Step up / Step down
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Le Obbligazioni Step-up / Step-down emesse in ragione della presente Nota Informativa
corrisponderanno agli investitori Cedole Fisse che potranno essere crescenti (Step-Up) o decrescenti
(Step-Down), il cui importo verrà calcolato applicando al valore nominale un tasso di interesse
predeterminato crescente o decrescente.
Le cedole saranno calcolate secondo le seguenti formule:
 per le cedole annuali:
I=CxR
 per le cedole semestrali: I = C x (R/2)
 per le cedole trimestrali: I = C x (R/4)
dove:
I = interessi
C = valore nominale
R = tasso annuo lordo in relazione alla Data di Pagamento indicata nelle condizioni definitive
B)
Obbligazioni a Tasso Variabile
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Le Obbligazioni a Tasso Variabile emesse in ragione della presente Nota Informativa
corrisponderanno agli investitori, ad eccezione della prima cedola predeterminata fissa, Cedole
Variabili periodiche il cui importo verrà calcolato applicando al Valore Nominale il parametro di
indicizzazione (“Parametro di indicizzazione”) del Parametro di Indicizzazione alla Data di
Rilevazione, eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread, secondo le formule di seguito
riportate:
 per le cedole annuali:
I=C*R
 per le cedole semestrali: I = C * (R/2)
 per le cedole trimestrali: I = C * (R/4)
dove:
I = interessi
C = valore nominale
R (tasso annuo lordo) = il tasso annuo lordo è dato dal valore del parametro di indicizzazione,
eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread, e potrà essere arrotondato qualora previsto
nelle condizioni definitive. Nell’ambito delle medesime condizioni definitive saranno, in tal caso,
definite le relative modalità di arrotondamento. Il tasso annuo lordo, determinato con le modalità
prima descritte, sarà diviso per il numero di cedole annue ai fini del calcolo degli interessi di
periodo (trimestrale e semestrale).
(iv) se “30E/360" o “Eurobond Basis" viene specificato nelle Condizioni Definitive, il numero di giorni nel Periodo di Calcolo diviso per 360 (il numero di giorni
che saranno calcolati facendo riferimento ad un anno di 360 giorni con dodici mesi con 30 giorni senza dover considerare il primo o l'ultimo giorno del
periodo di calcolo tranne nel caso di un periodo di calcolo che termina alla Data di Scadenza, la Data di Scadenza è l'ultimo mese di febbraio nel qual caso il
mese di febbraio sarà considerato estendibile a un mese con 30 giorni;
(v) se “Actual/Actual - (ICMA)", “giorni effettivi/giorni effettivi" definita dall'International Capital MarKets Association (ICMA), viene specificato nelle Condizioni
Definitive, comporta che il conteggio sia pari al rapporto tra giorni effettivi ed il prodotto del numero dei giorni effettivi del periodo per il numero di cedole per
anno.
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La prima cedola potrà essere predeterminata dall’emittente qualora previste nelle condizioni
definitive. Nell’ambito delle medesime sarà altresì indicato il tasso annuo lordo e netto applicato
alla prima cedola nel caso sia prefissata dall’emittente.
C)
Obbligazioni a Tasso Fisso
Descrizione del metodo di calcolo degli interessi
Le Obbligazioni a Tasso Fisso emesse in ragione della presente Nota Informativa corrisponderanno
agli investitori Cedole Fisse il cui importo verrà calcolato applicando un tasso di interesse
predeterminato e costante al valore nominale.
Le cedole saranno calcolate secondo le seguenti formule:
 per le cedole annuali:
I=CxR
 per le cedole semestrali: I = C x (R/2)
 per le cedole trimestrali: I = C x (R/4)
dove:
I = interessi
C = valore nominale
R = tasso annuo lordo
iii) Data di godimento degli interessi
Nelle Condizione Definitive di ciascun Prestito Obbligazionario verrà indicata la data di godimento
("Data di Godimento"), intesa come la data a far corso dalla quale le Obbligazioni cominciano a
produrre interessi.
iv) Date di scadenza degli interessi
Le date di scadenza degli interessi (la “Data di pagamento delle cedole”) saranno indicate di volta
in volta nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
Qualora la data prevista per il pagamento degli interessi non sia un Giorno Lavorativo, il relativo
pagamento sarà effettuato secondo le modalità risultanti dalla combinazione di Calendario,
Convenzione di calcolo ed a Base di calcolo applicati così come indicati di volta in volta nelle
Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
v) Termine di prescrizione degli interessi e del capitale.
I diritti del titolare delle Obbligazioni si prescrivono, a favore dell’Emittente, per quanto concerne
gli interessi, decorsi 5 anni dalla data di scadenza delle cedole e, per quanto riguarda il capitale,
decorsi 10 anni dalla data in cui le Obbligazioni sono divenute rimborsabili.
vi) Dichiarazione indicante il tipo di sottostante
Le Obbligazioni a Tasso Variabile corrisponderanno ai portatori, delle cedole periodiche posticipate
il cui importo verrà calcolato applicando al Valore Nominale il Parametro di Indicizzazione che
sarà scelto alternativamente tra il valore puntuale del tasso Euribor base 360 a tre, sei oppure dodici
mesi, o la media mensile del tasso Euribor trimestrale, semestrale oppure annuale, o il Rendistato, il
tasso di rendimento semplice lordo in asta di offerta dei BOT con scadenza trimestrale, semestrale,
annuale, o il Tasso Ufficiale di Riferimento della Banca Centrale Europea eventualmente
maggiorato o diminuito di uno spread, con o senza l’applicazione di arrotondamenti così come
previsto nelle condizioni definitive di ciascun prestito.
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vii) Descrizione del sottostante sul quale è basato
Le Obbligazioni a Tasso Variabile emesse nell’ambito del Programma descritto nella presente Nota
Informativa potranno avere come Parametro di Indicizzazione uno tra quelli di seguito elencati:
INDICATORE
EURIBOR
DESCRIZIONE
L'EURIBOR (European Interbank Offered Rate) è un tasso interbancario, vale
a dire il tasso di interesse al quale le banche prestano denaro ad altre banche.
Dopo la nascita dell'euro, undici paesi europei hanno adottato di fatto la stessa
moneta. Per questo motivo è stato deciso di creare un tasso interbancario
europeo valido per tutta l'area euro. Questo tasso ha preso il nome di Euribor.
Il pool delle banche di riferimento per la fissazione degli indici Euribor è
composto unicamente da istituti dotati di un rating di prima classe. La
selezione delle banche a cui viene richiesta l'emissione delle proprie quotazioni
per la determinazione degli indici Euribor è demandata a un comitato di
direzione istituito dalla Federazione Bancaria Europea (FBE). Tale indicatore è
pubblicato sui principali quotidiani a tiratura nazionale. Il parametro
utilizzabile è EURIBOR base 360 a tre, sei oppure dodici mesi che verrà
rilevato il secondo giorno lavorativo antecedente la data di godimento della
nuova cedola. Tale indicatore è disponibile sui principali quotidiani a tiratura
nazionale.
RENDISTATO
Il RENDISTATO è un indice elaborato e pubblicato da Banca d’Italia e
rappresenta il rendimento medio ponderato di un paniere di titoli pubblici.
Fino al 1° ottobre 1995 il parametro era costituito dal rendimento lordo di un
paniere di titoli composto da BTP e da obbligazioni emesse da aziende
autonome, enti pubblici ed enti territoriali, soggetti a imposta e con vita
residua superiore ad un anno; dal 1° ottobre 1995 è costituito dal rendimento
medio lordo dei BTP soggetti a imposta e con vita residua superiore ad un
anno. Tale indicatore viene fornito dalla Banca d’Italia ed è disponibile nella
homepage del sito della Banca d’Italia www.bancaditalia.it.
RENDIMENTO
Il RENDIMENTO SEMPLICE LORDO D’ASTA DEI BOT a 3, 6 e/o12 mesi è
ANNUO
dato come differenziale percentuale tra il prezzo medio ponderato d’asta e il
SEMPLICE
prezzo di rimborso dei BOT. Tale indicatore viene fornito dal Dipartimento del
LORDO ASTA Tesoro contestualmente ai risultati delle singole aste dei BOT.
BOT
TASSO
DI Il TASSO DI RIFERIMENTO DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA è il
RIFERIMENTO
tasso al quale la Banca Centrale Europea effettua le operazioni di c.d. “main
DELLA BANCA financing operations” con le quali l’Istituto finanzia il sistema bancario
CENTRALE
attraverso operazioni di pronti contro termine. Tale indicatore è disponibile
EUROPEA
nella homepage del sito della BCE www.ecb.int.
viii) Metodo utilizzato per mettere in relazione i due valori
Il tasso di interesse utilizzato per il calcolo del valore della cedola è pari al Parametro di
Indicizzazione prescelto eventualmente maggiorato o diminuito di uno Spread. Il Parametro di
Indicizzazione, gli arrotondamenti su tale parametro (gli “Arrotondamenti”), la data di rilevazione
(la “Data di Rilevazione del Parametro di indicizzazione”), l'eventuale Spread, il calcolo della
cedola (il “Calcolo della cedola”) saranno indicati nelle Condizioni Definitive del Prestito.
ix) Indicazione della Fonte da cui poter ottenere le informazioni sulla performance passata e
futura del sottostante e sulla sua volatilità
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L’Emittente specificherà nelle Condizioni Definitive quale fonte informativa verrà utilizzata per
ottenere le informazioni sulla performance passata e futura del sottostante e sulla sua volatilità (la
“Fonte Informativa”).
x) Descrizione di eventuali fatti perturbativi del mercato o della liquidazione aventi
un’incidenza sul sottostante
Qualora il parametro di indicizzazione non fosse rilevabile nel giorno previsto, l’Agente di calcolo
utilizzerà la prima rilevazione utile immediatamente antecedente il giorno di rilevazione
originariamente previsto agendo in buona fede secondo la migliore prassi di mercato.
xi) Regole di adeguamento applicabili in caso di fatti aventi un’ incidenza sul sottostante.
Non applicabile al presente strumento finanziario.
xii) Componenti derivate
Le obbligazioni emesse dal Credito Cooperativo di Brescia non presentano alcuna componente
derivata.
xiii) Nome del responsabile del calcolo
Il Responsabile per il calcolo è l’Emittente.
4.8 Data di scadenza e modalità di ammortamento del prestito
i) Data di scadenza
La data di scadenza (“Data di Scadenza”) sarà specificata nelle Condizioni Definitive di ciascun
Prestito.
ii) Modalità di ammortamento del prestito
Le Obbligazioni saranno rimborsate alla pari in un’unica soluzione alla Data di Scadenza fatto salvo
quanto indicato nel paragrafo 4.6 in merito all’utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di
risoluzione prevista dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi.
Non sono previste clausole di rimborso anticipato. Qualora il rimborso del prestito cada in un
giorno non lavorativo, come definito dal calendario Target, lo stesso sarà eseguito il giorno
lavorativo successivo senza riconoscere interessi.
4.9 Tasso di rendimento
i) Indicazione del tasso di rendimento
Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito riporteranno il rendimento effettivo annuo a scadenza,
al lordo e al netto dell’effetto fiscale (rispettivamente “Tasso di rendimento effettivo lordo su base
annua” e “Tasso di rendimento effettivo netto su base annua”).
ii) Illustrazione in forma sintetica del metodo di calcolo del rendimento
Il rendimento effettivo, al lordo ed al netto dell’effetto fiscale, che sarà indicato di volta in volta
nelle Condizioni Definitive relative a ciascun prestito, sarà calcolato con il metodo del tasso interno
di rendimento a scadenza (TIR) in regime di capitalizzazione composta alla data di emissione delle
obbligazioni indicata nelle Condizioni Definitive e sulla base del Prezzo di acquisto/sottoscrizione,
nonché della frequenza dei flussi di cassa.
Il TIR rappresenta quel tasso che eguaglia la somma dei valori attuali dei flussi prodotti dalle
Obbligazioni (cedole e rimborso del capitale) al prezzo di sottoscrizione dell’Obbligazione stessa.
Tale tasso è calcolato assumendo che il titolo venga detenuto fino a scadenza, che i flussi di cassa
intermedi vengano reinvestiti ad un tasso pari al TIR medesimo e nell’ipotesi di assenza di eventi di
credito dell’Emittente.
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Per le Obbligazioni a Tasso Variabile il valore futuro del Parametro di Indicizzazione non è noto al
momento dell’emissione, per cui per la determinazione del rendimento si ipotizza che il suo valore
resti costante per tutta la durata del prestito.
Pertanto per le Obbligazioni a Tasso Variabile nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito verrà
indicato il Tasso Interno di Rendimento lordo e netto assumendo che tutte le cedole variabili del
prestito obbligazionario siano uguali al valore del Parametro di Indicizzazione rilevato alla data di
emissione eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread rimanga costante per tutta la
durata del prestito.
4.10 Rappresentanza degli obbligazionisti
Non è prevista, in relazione alla natura degli strumenti finanziari offerti, ai sensi dell’art. 12 del
D.Lgs. N 385 del 01 settembre 1993 e successive integrazioni e/o modificazioni.
4.11 Delibere, autorizzazioni ed approvazioni
Il Programma di Emissione, descritto nella presente Nota Informativa, è stato definito con apposita
delibera del Consiglio di Amministrazione del 12 maggio 2016; le Obbligazioni emesse nell’ambito
di tale Programma saranno deliberate dal competente organismo dell’Emittente e la pertinente
delibera sarà indicata nelle Condizioni Definitive del relativo prestito (la “Data di delibera del
prestito obbligazionario da parte del CdA”).
Qualora il singolo prestito obbligazionario oggetto del presente programma venga ammesso, alla
garanzia specifica del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche
appartenenti al Credito Cooperativo (FGO), la pertinente delibera sarà indicata nelle Condizioni
Definitive della singola Obbligazione (“Data eventuale richiesta di garanzia al Fondo di Garanzia
dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo”).
4.12 Data di emissione degli strumenti finanziari
La data di emissione di ciascuna Obbligazione (la “Data di Emissione”) sarà indicata nelle relative
Condizioni Definitive relativa alla stessa.
4.13 Restrizioni alla libera trasferibilità degli strumenti finanziari
Non vi sono limiti alla libera circolazione e trasferibilità delle obbligazioni fatta eccezione per
quanto disciplinato al punto seguente:
 le Obbligazioni non sono strumenti registrati nei termini richiesti dai testi in vigore del
“United States Securities Act” del 1933: conformemente alle disposizioni del “United States
Commodity Exchange Act”, la negoziazione delle Obbligazioni non è autorizzata dal
“United States Commodity Futures Trading Commission” (“CFTC”). Le Obbligazioni non
possono in nessun modo essere proposte, vendute o consegnate direttamente o
indirettamente negli Stati Uniti d’America o a cittadini statunitensi. Le Obbligazioni non
possono essere vendute o proposte in Gran Bretagna, se non conformemente alle
disposizioni del “Public Offers of Securities Regulations 1995” e alle disposizioni applicabili
del “FSMA 2000”. Il prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle persone
designate dal “FSMA 2000”.
4.14 Regime fiscale
Si segnala che, con il Decreto Legge n. 66 del 24 aprile 2014 (“D.L. 66/2014”), recante ulteriori
misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Serie
Generale, n. 95 del 24 aprile 2014, sono state apportate rilevanti modifiche al regime impositivo
97
delle rendite finanziarie. Le nuove aliquote sono stabilite nella misura del 26%, con alcune eccezioni
che prevedono il mantenimento delle precedenti aliquote nette di imposizione.
Gli investitori sono tenuti a consultare i loro consulenti in merito al regime fiscale proprio
dell’acquisto, della detenzione e della vendita delle Obbligazioni.
Redditi di capitale: agli interessi, premi ed altri frutti delle Obbligazioni è applicabile l'imposta
sostitutiva dell'imposta sui redditi nella misura del 26% con decorrenza 1 luglio 2014, ai sensi delle
disposizioni di legge vigenti.
Tassazione delle plusvalenze: le plusvalenze, che non costituiscono redditi di capitale, diverse da
quelle conseguite nell'esercizio di imprese commerciali, realizzate mediante cessioni a titolo
oneroso, ovvero rimborso delle Obbligazioni, sono soggette ad imposta sostitutiva nella misura del
26,00% con decorrenza 1 luglio 2014. Le plusvalenze e le minusvalenze sono determinate secondo i
criteri stabiliti dall'art. 82 del TUIR e successive modifiche e saranno tassate in conformità alle
disposizioni di cui all'art. 5 o dei regimi opzionali di cui agli artt. 6 (risparmio amministrato) o 7
(risparmio gestito) del D.Lgs. 461/97.
Sono a carico degli obbligazionisti ogni altra imposta e tassa presente e futura che per legge
colpiscono o dovessero colpire le presenti Obbligazioni, i relativi interessi ed ogni altro provento ad
esse collegato.
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5. CONDIZIONI DELL’OFFERTA
5.1 Statistiche relative all’offerta, calendario e procedura per la sottoscrizione
dell’offerta
5.1.1 Condizioni cui può essere subordinata l’offerta
Le Obbligazioni potranno essere offerte senza essere subordinate ad alcuna condizione, oppure
rispettando una o più delle seguenti condizioni, specificatamente indicate nelle relative Condizioni
Definitive:
 ai soggetti soci della Banca di Credito Cooperativo di Brescia che risultino iscritti al Libro
Soci dell’Emittente alla data di inizio del collocamento dei Prestiti Obbligazionari;
 ai soggetti che apportino nuove disponibilità alla Banca di Credito Cooperativo di Brescia
nel periodo di offerta del prestito mediante denaro contante / bonifico / assegno, ovvero che
per la sottoscrizione delle obbligazioni utilizzino somme di denaro provenienti dal
disinvestimento / rimborso di prodotti finanziari di loro proprietà trasferiti da altre banche /
intermediari e depositati;
 ai soggetti che per la sottoscrizione delle obbligazioni utilizzino somme di denaro
provenienti dal rimborso di operazioni di "pronti contro termine" o Certificati di Deposito
concluse con la Banca di Credito Cooperativo di Brescia, nel periodo di offerta del prestito
obbligazionario;
 ai soggetti che per la sottoscrizione delle Obbligazioni utilizzino somme di denaro
provenienti dal rimborso o dalla vendita di strumenti finanziari di emittenti diversi dalla
Banca di Credito Cooperativo di Brescia trasferite alla banca nel periodo dell’offerta del
Prestito Obbligazionario.
In ogni caso, le Obbligazioni potranno essere sottoscritte da coloro che hanno stipulato un contratto
di deposito titoli e detengono un conto corrente presso la Banca.
5.1.2 Ammontare totale dell’emissione offerta
L’ammontare totale dell’Offerta (l’”Ammontare Totale dell’offerta”) sarà indicato nelle relative
Condizioni Definitive. L’Emittente ha facoltà, nel Periodo di Offerta, di aumentare l’Ammontare
Totale
tramite
una
comunicazione
pubblicata
sul
sito
internet
dell’Emittente
www.creditocooperativodibrescia.it e, contestualmente, trasmessa a CONSOB. Tale comunicazione
sarà disponibile anche presso tutte le filiali della Banca.
5.1.3 Periodo di validità dell’offerta e procedure di sottoscrizione
i) Le Condizioni Definitive del singolo Prestito conterranno l’indicazione dell’inizio e della fine del
periodo di offerta (“Periodo di Offerta”). L’adesione a ciascun Prestito potrà essere effettuata nel
corso del Periodo di Offerta.
L’Emittente si riserva, inoltre, la facoltà di procedere alla chiusura anticipata dell’offerta senza
preavviso, anche se non è stato raggiunto l’importo massimo della Singola Offerta indicato nelle
Condizioni Definitive, sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste e dandone
immediatamente comunicazione al pubblico ovvero prima della chiusura del Periodo di Offerta,
tramite apposito avviso trasmesso alla CONSOB e pubblicato sul sito internet dell’Emittente
www.creditocooperativodibrescia.it.
Si potrà procedere alla chiusura anticipata dell’offerta nel caso di:
- mutate esigenze dell’Emittente;
- mutate condizioni di mercato;
99
- raggiungimento dell’Ammontare Totale di ciascuna Offerta.
L’Emittente si riserva, altresì, la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta secondo le medesime
forme e modalità previste nel caso di chiusura anticipata dell’offerta di cui sopra.
ii) Le domande di adesione dovranno essere presentate mediante la consegna dell’apposito Modulo
di Adesione presso la sede e le filiali dell’Emittente, debitamente compilato e sottoscritto dal
richiedente. Non saranno ricevibili né considerate valide le domande di adesione pervenute prima
dell’inizio del Periodo di Offerta e dopo il termine del Periodo di Offerta.
Infine, ai sensi dell’articolo 16 della Direttiva Prospetto, nel caso in cui l'Emittente proceda alla
pubblicazione di supplementi al Prospetto di Base, secondo le modalità di cui alla Direttiva
Prospetto e dell'articolo 94, comma 7 del Testo Unico della Finanza, gli investitori, che abbiano già
aderito all'Offerta prima della pubblicazione del supplemento, potranno, ai sensi dell’art. 95-bis
comma 2 del Testo Unico della Finanza, revocare la propria accettazione entro il secondo Giorno
Lavorativo successivo alla pubblicazione del supplemento medesimo, mediante una comunicazione
scritta all'Emittente o secondo le modalità indicate nel contesto del supplemento medesimo.
Il supplemento sarà pubblicato sul sito internet dell’Emittente www.creditocooperativodibrescia.it
e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede e in ogni filiale dell’Emittente.
Della pubblicazione del supplemento verrà data notizia con apposito avviso disponibile e
consultabile gratuitamente presso la sede e in ogni filiale dell’Emittente, nonché sul sito internet
dello stesso all’indirizzo www.creditocooperativodibrescia.it.
Si precisa, infine, che l’emittente non farà ricorso per il collocamento delle obbligazioni all’offerta
fuori sede, ovvero a tecniche di comunicazione a distanza.
5.1.4 Possibilità di revoca dell’offerta delle sottoscrizioni
Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data di
emissione delle obbligazioni, dovessero verificarsi circostanze che siano tali, secondo il ragionevole
giudizio dell’Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza
dell’offerta, l’Emittente avrà la facoltà di non dare inizio all’offerta, ovvero di revocare l’offerta, in
tutto o in parte, e la stessa dovrà ritenersi annullata. Tale decisione verrà comunicata
tempestivamente al pubblico mediante apposito avviso da pubblicarsi sul proprio sito internet e,
contestualmente, trasmesso alla CONSOB rispettivamente entro la data di inizio dell’offerta o entro
la data di pagamento delle obbligazioni. Tale avviso sarà disponibile anche presso tutte le filiali
della Banca.
Non è prevista la possibilità di riduzione dell’ammontare delle sottoscrizioni. L’Emittente darà
corso all’emissione anche nell’ipotesi in cui non sia sottoscritto l’Ammontare Totale oggetto
d’offerta.
5.1.5 Ammontare Minimo dell’importo sottoscrivibile
Le Condizioni Definitive del singolo Prestito conterranno l’indicazione dell’importo minimo
sottoscrivibile, pari al Valore Nominale di ogni Obbligazione o multipli di tale valore (il “Lotto
Minimo”).
Il valore nominale minimo sottoscrivibile delle obbligazioni non potrà comunque mai essere
inferiore a Euro 1.000,00.
5.1.6 Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle obbligazioni
sottoscritte
Il pagamento delle Obbligazioni sarà effettuato alla/e data/e di regolamento (le “Date di
Regolamento”) mediante addebito, a cura dell’Emittente, di un importo pari al prezzo di
100
emissione, eventualmente maggiorato dei ratei di interessi maturati tra la Data di Godimento e la
Data di Regolamento come indicato nelle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito, sui conti
dei sottoscrittori.
Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito potranno prevedere più date di regolamento nel
Periodo di Offerta.
Nell’ipotesi in cui durante il Periodo di Offerta vi sia un’unica Data di Regolamento questa
coinciderà con la Data di Godimento. Laddove invece vi siano più Date di Regolamento, la Data di
Godimento coinciderà con la prima Data di Regolamento. Le sottoscrizioni effettuate
successivamente alla Data di Godimento saranno regolate alla prima Data di Regolamento utile
compresa nel Periodo di Offerta. In tal caso il prezzo di sottoscrizione sarà maggiorato del rateo
interessi maturato e calcolato dalla Data di Godimento alla Data di Regolamento. I titoli saranno
messi a disposizione degli aventi diritto in pari data mediante deposito presso la Monte Titoli
S.p.A.
Qualora l’Emittente si riservi la facoltà di estendere la durata del Periodo di Offerta potrà stabilire
date di regolamento aggiuntive nelle quali dovrà essere effettuato il pagamento del Prezzo di
Emissione. Tale decisione sarà comunicata, entro il penultimo giorno del Periodo di Offerta,
mediante avviso pubblicato sul sito internet dell’Emittente e reso disponibile in forma stampata e
gratuitamente presso la sede e le filiali e contestualmente trasmesso alla Consob.
Si rappresenta che nel caso di estensione del periodo di validità dell'offerta ai sensi del precedente
paragrafo 5.1.3, le eventuali nuove Date di Regolamento saranno indicate nell’apposito avviso
comunicato al pubblico.
5.1.7 Data di diffusione dei risultati delle offerte
L'Emittente comunicherà, entro 5 giorni lavorativi successivi alla conclusione del Periodo di
Offerta, i risultati della medesima ai sensi dell'art. 13 comma 2 del Regolamento Emittenti
approvato dalla CONSOB con 11971/99 e successive modifiche ed integrazioni. La diffusione dei
risultati dell'offerta avverrà mediante un annuncio pubblicato sul sito web dell'Emittente
all'indirizzo www.creditocooperativodibrescia.it.
5.1.8 Eventuali diritti di prelazione
Non sono previsti in relazione alla natura degli strumenti finanziari offerti.
5.2 Piano di ripartizione e di assegnazione
5.2.1 Destinatari dell’Offerta
Le Obbligazioni saranno emesse e collocate interamente ed esclusivamente sul mercato italiano e
destinate alla clientela retail della Banca, fermo restando quanto previsto al paragrafo 5.1.1 della
presente Nota Informativa.
5.2.2 Comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato
Non sono previsti criteri di riparto. Saranno, pertanto, assegnate tutte le Obbligazioni richieste dai
sottoscrittori durante il Periodo di Offerta fino al raggiungimento dell’importo massimo
dell’Offerta. Infatti, qualora durante il Periodo di Offerta le richieste raggiungessero l’importo
massimo indicato nelle Condizioni Definitive, si procederà alla chiusura anticipata dell’Offerta, che
sarà comunicata al pubblico mediante avviso trasmesso alla CONSOB e reso disponibile sul sito
internet dell’Emittente.
Le richieste di sottoscrizione saranno soddisfatte secondo l’ordine cronologico di prenotazione.
101
Di conseguenza, non è prevista una procedura per la comunicazione dell’assegnazione e le
Obbligazioni saranno negoziabili dopo l’avvenuto regolamento contabile della sottoscrizione.
5.3 Fissazione del prezzo di emissione
5.3.1 Indicazione del prezzo previsto al quale saranno offerti gli strumenti
finanziari
i) Indicazione del Prezzo al quale saranno offerti gli strumenti finanziari
Il prezzo di emissione (il “Prezzo di emissione”) sarà indicato nelle pertinenti Condizioni
Definitive e sarà fissato alla pari (100% del valore nominale di ciascuna Obbligazione). Per le
sottoscrizioni effettuate successivamente alla Data di Godimento il Prezzo di Emissione dovrà
essere maggiorato degli interessi maturati tra la data di godimento e la successiva data di
sottoscrizione del Prestito.
Il prezzo di offerta (il ”Prezzo di Offerta”) delle Obbligazioni sarà pari al Prezzo di Emissione
eventualmente maggiorato delle spese e delle imposte specificatamente poste a carico del
sottoscrittore.
ii) Metodo utilizzato per determinare il prezzo e procedura per comunicarlo
Il prezzo di emissione delle obbligazioni è calcolato secondo la metodologia dell’attualizzazione dei
flussi di cassa sulla base dei fattori di sconto ricavati dalla curva dei tassi swap coerenti con la
scadenza dei flussi di cassa delle obbligazioni. Tale curva sarà maggiorata dello spread determinato
dall’emittente sulla base del merito creditizio, del costo stimato della raccolta e delle esigenze
commerciali dell’Emittente.
L’Emittente/Offerente dovrà verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la Policy di
pricing prevista in sede di emissione.
iii) Ammontare delle spese e delle imposte specificamente poste a carico del sottoscrittore
Non sono previsti costi/commissioni inclusi nel prezzo di emissione in relazione all’operazione di
sottoscrizione delle Obbligazioni.
Non sono previste commissioni o spese in aggiunta al prezzo di emissione relative alla
sottoscrizione specificatamente a carico degli obbligazionisti.
Laddove il sottoscrittore non intrattenga con la Banca un rapporto di clientela, sussistono spese
relative all’apertura di un conto corrente e di un deposito titoli.
5.4 Collocamento e sottoscrizione
5.4.1 I soggetti incaricati del collocamento
Le obbligazioni saranno offerte tramite collocamento presso le filiali della Banca di Credito
Cooperativo di Brescia, il quale opera come Responsabile del Collocamento ai sensi della disciplina
vigente.
Non sono previsti soggetti terzi incaricati del collocamento.
5.4.2 Agente per il servizio finanziario
Il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale per ogni obbligazione saranno effettuati
dall’Emittente. A far tempo dall’accentramento delle obbligazioni presso Monte Titoli e/o qualsiasi
altro sistema individuato e specificato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito i pagamenti
dovuti dall’Emittente saranno effettuati tramite gli intermediari autorizzati aderenti a Monte Titoli
102
S.p.A. (via Mantegna, 6 – 20154 Milano) e/o qualsiasi altro sistema individuato e specificato nelle
Condizioni Definitive di ciascun Prestito.
5.4.3 Accordi di Sottoscrizione
L’emittente non prevede di stipulare accordi di sottoscrizione/collocamento in relazione ai prestiti
obbligazionari che intende emettere.
5.4.4 Agente per il calcolo
I calcoli relativi a ogni somma dovuta dai/ai sottoscrittori sono effettuati dall’Emittente.
103
6. AMMISSIONE
NEGOZIAZIONE
ALLA
NEGOZIAZIONE
E
MODALITÀ
DI
6.1 Mercati presso i quali è stata richiesta l’ammissione alle negoziazioni degli
strumenti finanziari
Non è prevista la quotazione dei Prestiti, che verranno emessi nell’ambito del presente Programma
di Emissioni Obbligazionarie, su alcun mercato regolamentato, né l’Emittente agirà come
internalizzatore sistematico.
La Banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione delle obbligazioni sul segmento
“order driven” del Sistema Multilaterale di Negoziazione Hi-MTF. I prezzi di acquisto e di vendita
delle obbligazioni saranno conoscibili secondo le regole proprie di tale Sistema Multilaterale di
Negoziazione. Nelle condizioni definitive l’emittente preciserà la percentuale massima della
commissione relativa all’ordine di vendita dell’obbligazione sul mercato HI-MTF. Tale
commissione sarà indicata come percentuale massima che l’emittente potrà applicare al
controvalore dell’eventuale operazione di negoziazione effettuata.
6.2 Quotazione su altri mercati regolamentati
L’emittente non ha strumenti finanziari analoghi alle obbligazioni oggetto del presente Prospetto di
base quotati in mercati regolamentati e MTF.
6.3 Soggetti intermediari operanti sul mercato secondario
L’Emittente non assume l’impegno al riacquisto delle obbligazioni prima della scadenza su
iniziativa dell’investitore. La Banca si riserva la facoltà di intervenire sul sistema multilaterale di
negoziazione Hi-Mtf allo scopo di dare esecuzione agli ordini della clientela che non abbiano
trovato naturale contropartita sul mercato. Le condizioni principali di tale facoltà saranno indicate
nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito (“Mercati presso i quali è stata o sarà chiesta
l’ammissione alla negoziazione degli strumenti finanziari”, “Commissioni di negoziazione per
l’ordine di vendita sul mercato HI-MTF”, “Modalità di determinazione della proposta di prezzo
sul mercato HI-MTF”).
Per ulteriori informazioni si rimanda al documento “Policy di Valutazione e Pricing dei Prestiti
Obbligazionari” disponibile presso la Sede e le Filiali della Banca.
Modalità di determinazione della proposta di prezzo sul mercato HI-MTF.
104
7. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
7.1 Consulenti legati all’Emissione
Non vi sono consulenti legati al programma di emissione o alla realizzazione delle singole
emissioni obbligazionarie.
7.2 Informazioni sottoposte a revisione
Nella presente Nota Informativa non vi sono informazioni sottoposte a revisione o a revisione
limitata da parte di revisori legali dei conti.
7.3 Pareri o relazioni di esperti
Non vi sono pareri o relazioni di esperti nella presente Nota Informativa.
7.4 Informazioni provenienti da terzi
Nella presente Nota Informativa non sono inseriti pareri o relazioni provenienti da soggetti diversi
dall’Emittente.
7.5 Rating
i) Indicare i rating attribuiti all’emittente su richiesta dell’emittente o con la sua collaborazione
nel processo di attribuzione e breve spiegazione del significato dei rating qualora sia stato
pubblicato in precedenza dall’agenzia di rating.
L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating per sé.
ii) Indicare i rating attribuiti agli strumenti finanziari su richiesta dell’emittente o con la sua
collaborazione nel processo di attribuzione e breve spiegazione del significato dei rating qualora
sia stato pubblicato in precedenza dall’agenzia di rating
L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating con riferimento alle Obbligazioni di propria
emissione oggetto del presente Prospetto di Base.
105
8 GARANZIE
MODULO AGGIUNTIVO REDATTO SECONDO LO SCHEMA VI ALLEGATO AL
REGOLAMENTO 809/2004/CE
L’Emittente si riserva la facoltà di richiedere la garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli
obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo avente sede in Roma così
come indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito obbligazionario (le “Garanzie”).
8.1 Natura della Garanzia
Il Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito
Cooperativo è un consorzio costituito tra Banche di Credito Cooperativo. Il Fondo è stato costituito
il 22 luglio 2004 ed ha iniziato a svolgere la sua attività dal 1° gennaio 2005.
Scopo del Fondo, attraverso l’apprestamento di un meccanismo di garanzia collettiva da parte delle
banche consorziate, è la tutela dei portatori, persone fisiche o giuridiche, di titoli obbligazionari
emessi dalle Banche consorziate. La garanzia è attuabile nell’ipotesi di mancato adempimento alla
scadenza dell’obbligo di rimborso dei ratei di interessi o del capitale, nei limiti e con le modalità
previsti dallo Statuto e dal Regolamento del Fondo.
Nel caso di inadempimento degli obblighi facenti capo alla Banca e ai soggetti cessionari dei titoli di
cui agli artt. 40, primo comma, lett. b), 43, primo comma, lett. b), 46 del D.lgs. 16 novembre 2015, n.
180, il Fondo interviene ai sensi dell’art. 3 dello Statuto:
 “attraverso la fornitura di mezzi alla Banca che non abbia onorato alla scadenza il debito di
pagamento del rateo di interessi dei titoli obbligazionari da essa emessi, anche nel caso in
cui la Banca sia stata sottoposto:
o alla modifica dell’importo degli interessi maturati o della data a partire dalla quale
gli interessi divengono esigibili, ai sensi dell’art. 60, primo comma, lett. i) del D.lgs.
16 novembre 2015, n. 180 su richiesta del Consiglio di Amministrazione;
o alla procedura di Amministrazione Straordinaria, su richiesta, rispettivamente, del
Consiglio di Amministrazione o del Commissario Straordinario;
 attraverso il pagamento del controvalore dei titoli, su richiesta dei loro portatori, nel caso di
inadempimento dell’obbligo di rimborso del capitale alla scadenza, anche nel caso in cui la
Banca sia stata sottoposta:
o alla procedura di liquidazione coatta amministrativa;
o all’esercizio dei poteri previsti all’art. 60, primo comma, lett. e), f), g) ed i) del D.lgs.
16 novembre 2015, n. 180 da parte di Banca d’Italia.”
Ai sensi del medesimo Art. 3, l’intervento del Fondo non ha tuttavia luogo:
 “nel caso di sospensione dei pagamenti ai sensi dell’art. 74 del D.Lgs. 1° settembre 1993, n.
385 ed in quello di continuazione dell’esercizio dell’impresa disposta all’atto
dell’insediamento degli organi liquidatori ai sensi dell’art. 90 del citato D.Lgs;
 limitatamente alla quota ceduta, in caso di cessione delle passività della Banca ai sensi degli
artt. 40, primo comma, lett. b), 43, primo comma, lett. b), 46 del D.lgs. 16 novembre 2015, n.
180.”
8.2 Campo di applicazione della garanzia
La garanzia si applica a partire dalla adesione di ciascuna Banca di Credito Cooperativo al Fondo,
qualora sia prevista la garanzia del Fondo nelle Condizioni Definitive in relazione al singolo
prestito emesso.
Nelle Condizioni Definitive, nella sezione relativa alle Garanzie, sarà indicata la presenza o meno
della garanzia che comporterà il diritto al pagamento, da parte del Fondo in caso di inadempimento
106
degli obblighi facenti capo all’Emittente nei casi previsti dallo Statuto, del controvalore dei titoli
posseduti nei limiti e alle condizioni previsti dallo statuto del Fondo.
La tutela assume un carattere soggettivo, e quindi il diritto all’intervento del Fondo può essere
esercitato solo nel caso in cui il portatore dimostri l’ininterrotto possesso dei titoli nei tre mesi
antecedenti l’evento di default e per un ammontare massimo complessivo dei titoli posseduti da
ciascun portatore non superiore a € 103.291,38 (Euro centotremiladuecentonovantuno/trentotto)
indipendentemente dallo loro derivazione da una o più emissioni obbligazionarie garantite. Del
tutto irrilevante è la circostanza che i titoli siano stati sottoscritti all’atto dell’emissione del prestito o
siano stati acquistati successivamente, potendo questa circostanza rilevare soltanto per la
determinazione del periodo di possesso utile ai fini del godimento della garanzia.
Sono comunque esclusi dalla garanzia i titoli detenuti dalle banche consorziate, e quelli detenuti,
direttamente o indirettamente per interposta persona, dagli amministratori, dai sindaci e dall’alta
direzione delle Banche consorziate.
Qualora i titoli siano depositati presso la stessa Banca emittente ovvero presso altra Banca, anche
non consorziata, l’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta diretta in tal
senso dei loro portatori ovvero ad un mandato espressamente conferito a questo scopo alla Banca
depositaria.
8.3 Informazioni sul garante
Nell’effettuazione degli interventi il Fondo si avvale dei mezzi che le consorziate si impegnano a
tenere a disposizione dello stesso ai sensi degli artt. 5 e 25 dello statuto del Fondo secondo un
meccanismo commisurato alla rischiosità di ciascuna Consorziata (Rischio Banca), al rischio storico
del Sistema del Credito Cooperativo (Perdita Attesa Storica), alla durata della singola emissione
(Rischio Durata), al rischio di concentrazione del portafoglio di obbligazioni garantite dal Fondo
stesso (Rischio Concentrazione) e in proporzione all’ammontare delle obbligazioni garantite.
La somma di tali mezzi, calcolata con riferimento alle date del 30 giugno e del 31 dicembre
antecedenti l’evento di default, al netto degli importi somministrati per l’effettuazione di precedenti
interventi, rappresenta la dotazione collettiva massima del Fondo medesimo a disposizione degli
interventi.
La dotazione massima collettiva del fondo, che alla data del 30/06/2016 garantisce 3.765 emissioni
obbligazionarie per un totale di € 24.622.920.200, è pari a € 538.024.354,68 per il periodo 1 Luglio –
31 Dicembre 2016.
8.4 Informazioni su dove reperire notizie sul fondo di garanzia dei portatori di
titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo
Il Regolamento, lo Statuto ed informazioni sulla struttura del Fondo di Garanzia dei portatori di
titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo, possono essere
visionate sul seguente sito: www.fgo.bcc.it.
107
APPENDICE A-1 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE
DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO COOPERATIVO DI
BRESCIA A TASSO FISSO”
Di seguito si riporta il modello di Condizioni Definitive da utilizzarsi per ciascuna offerta ed emissione di Obbligazioni a
Tasso Fisso effettuata ai sensi del Programma di Offerta.
Si segnala che il simbolo “[●]” sostituisce le parti di testo che saranno completate dall’Emittente al momento della
predisposizione della versione destinata alla pubblicazione.
in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento
Sede legale: Via Reverberi 1, angolo Via Oberdan – 25100 Brescia
Sede amministrativa: Via Brescia 118 – 25075 Nave BS
Cod. ABI 8692
Tel. 03025391– Fax 030.2537678 - Sito Internet: www.creditocooperativodibrescia.it
e-mail: [email protected]
C.F./P.IVA 00385040175
Iscr. Albo Creditizio n. 2165 – Iscr. Albo Società Cooperative n. A155854
Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al N. A159293
Capitale sociale euro 8.136.943 e Riserve euro 206.679.644 (dati al 31/12/2014)
CONDIZIONI DEFINITIVE
relative all’offerta di obbligazioni
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO”
[Denominazione del Prestito Obbligazionario: [-] ] [Codice ISIN: [-] ]
Emesse a valere sul Programma di Offerta “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C.
OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO”
Le presenti Condizioni Definitive, congiuntamente alla Nota Informativa del Prospetto di Base, disciplinano il
Prestito Obbligazionario.
Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse alla Consob in data [●].
L’adempimento di pubblicazione delle Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della Consob
sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.
L’Emittente attesta che:
a) le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell’articolo 5, paragrafo 4, della direttiva
2003/71/CE e devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base depositato presso la Consob in
data [●] a seguito di approvazione comunicata con nota n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi
e ai documenti in esso incorporati per riferimento, ivi incluso il Documento di Registrazione
depositato presso la Consob in data [●] a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota
n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi;
108
b) il Prospetto di Base è stato pubblicato a norma dell’articolo 14 della direttiva 2003/71/CE e,
unitamente al Documento di Registrazione e alle presenti Condizioni Definitive, è a disposizione del
pubblico presso la sede amministrativa dell’Emittente sita in Nave (BS) Via Brescia n.118 e/o presso le
filiali dello stesso, nonché sul sito internet www.creditocooperativobrescia.it;
c)
per ottenere informazioni complete sull’investimento proposto occorre leggere congiuntamente sia il
Prospetto di Base che le presenti Condizioni Definitive;
d) la Nota di Sintesi dell’emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive.
109
INFORMAZIONI ESSENZIALI
Interessi di persone fisiche o giuridiche
partecipanti all’emissione/all’Offerta
Ulteriori conflitti di interesse
Ragioni dell’offerta e impiego dei
proventi
L’Emittente opera anche quale responsabile per il collocamento delle
Obbligazioni.
[-]
[Non sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego di proventi
rispetto a quelli indicati nella nota informativa]
ovvero
[Sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego dei proventi rispetto a
quelli indicati nella Nota Informativa di seguito descritti [-]]
INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE / AMMETTERE ALLA
NEGOZIAZIONE
Descrizione del tipo e della classe degli
strumenti finanziari offerti al pubblico
Codice ISIN
Valuta di emissione
Tasso di interesse nominale
Data di godimento degli interessi
Date di pagamento e di scadenza degli
interessi
Base di Calcolo e Convenzione di
Calcolo
Data di scadenza
Tasso di rendimento effettivo annuo
lordo e netto
Delibere e autorizzazioni all’emissione
delle Obbligazioni
Data di emissione
Obbligazioni Credito Cooperativo di Brescia S.C. a Tasso Fisso [●] [●]%
[●/●/●] - [●/●/●]
[●]
Euro
[●]% Tasso Fisso Nominale Annuo Lordo
[●]% Tasso Fisso Nominale Annuo Netto
[●]
Le Cedole saranno pagate in via posticipata, in occasione delle seguenti
Date di Pagamento: [inserire tutte le Date di Pagamento].
Le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi dal [●].
Base di Calcolo: [30/360] [ovvero] [Indicare Base di Calcolo alternativa].
Convenzione di Calcolo: [Following Business Day/Unadjusted] [ovvero]
[Indicare Convenzione di Calcolo alternativa].
[●]
Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo è pari a [●]%.
Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è pari a [●]%.
Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è calcolato sulla base
dell’aliquota fiscale applicabile alla data di pubblicazione delle Condizioni
Definitive ([26,00%]).
L’emissione delle Obbligazioni oggetto delle presenti Condizioni Definitive
è stata autorizzata da [●] in data [●].
[●]
CONDIZIONI DELL’OFFERTA
Condizioni alle quali l’offerta è soggetta
Ammontare totale dell’offerta
Periodo di validità dell’offerta
Sistema di Gestione Accentrata
Lotto minimo
Modalità e termini per il pagamento e la
consegna delle Obbligazioni
Procedura per la comunicazione ai
sottoscrittori dell’ammontare assegnato
e indicazione dell’eventuale possibilità
di iniziare le negoziazioni prima della
[L’offerta non è soggetta ad alcuna condizione] / [L’offerta delle
Obbligazioni è soggetta alla condizione che potranno essere sottoscritte
esclusivamente da, ●]
L’ammontare totale dell’emissione è pari a Euro [●], per un totale di n. [●]
Obbligazioni, del valore nominale unitario di Euro [●].
Dal [●/●/●] al [●/●/●] (estremi inclusi), salvo chiusura anticipata, revoca o
proroga del Periodo di Offerta comunicati secondo le modalità previste nel
Paragrafo 5.1.3 della Nota Informativa.
Le Obbligazioni verranno accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. (Via
Mantegna 6, 20154 Milano).
ovvero
[Indicare il sistema di gestione accentrata individuato]
N. [●] Obbligazione/i.
Le Date di Regolamento del Prestito sono la Data di Emissione, cioè il [●] e
qualsiasi giorno di Borsa aperta compreso nel Periodo di Offerta. Le
sottoscrizioni effettuate con Data di Regolamento successiva alla Data di
Emissione saranno regolate al prezzo di emissione maggiorato del rateo di
interessi maturati tra la Data di Godimento (esclusa) e la relativa Data di
Regolamento (inclusa).
[Non sono previsti criteri di riparto; si applica quanto previsto al
Paragrafo 5.2.2 della Nota Informativa]
110
comunicazione
[●]% del Valore Nominale Unitario, e quindi Euro [●] per ogni
Obbligazione di Euro [●] di Valore Nominale Unitario. Il prezzo di
sottoscrizione delle Obbligazioni è pari al Prezzo di Emissione.
L’Offerta delle Obbligazioni sarà effettuata tramite la Rete di Filiali
dell’Emittente.
Prezzo di Emissione
Soggetti incaricati del collocamento
AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE
Mercati presso i quali sarà richiesta
l’ammissione alla negoziazione degli
strumenti finanziari
Commissioni di negoziazione per
l’ordine di vendita sul mercato HI-MTF
La banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione del
prestito obbligazionario sul sistema multilaterale denominato “HI-MTF”.
La Banca potrà applicare all’ordine di negoziazione la commissione sul
controvalore dell’operazione di negoziazione nel limite massimo del [●].
GARANZIE
Garanzie
[Il presente Prestito Obbligazionario non è ammesso alla garanzia specifica
del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da
banche appartenenti al Credito Cooperativo.]
ovvero
[Il presente Prestito Obbligazionario è ammesso alla garanzia specifica del
Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche
appartenenti al Credito Cooperativo. Per maggiori informazioni si rinvia al
sito www.fgo.bcc.it]
Data richiesta garanzia al Fondo di
Garanzia dei portatori di titoli
obbligazionari emessi da banche
appartenenti al Credito Cooperativo
[●]
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
Rating attribuiti alle Obbligazioni
Alle Obbligazioni non è stato attribuito alcun rating.
Luogo [-] e data [-]
Banca di Credito Cooperativo di Brescia
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
[-]
111
APPENDICE A-2 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE
DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO COOPERATIVO DI
BRESCIA A STEP UP”
Di seguito si riporta il modello di Condizioni Definitive da utilizzarsi per ciascuna offerta ed emissione di Obbligazioni a
Tasso Fisso effettuata ai sensi del Programma di Offerta.
Si segnala che il simbolo “[●]” sostituisce le parti di testo che saranno completate dall’Emittente al momento della
predisposizione della versione destinata alla pubblicazione.
in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento
Sede legale: Via Reverberi 1, angolo Via Oberdan – 25100 Brescia
Sede amministrativa: Via Brescia 118 – 25075 Nave BS
Cod. ABI 8692
Tel. 03025391– Fax 030.2537678 - Sito Internet: www.creditocooperativodibrescia.it
e-mail: [email protected]
C.F./P.IVA 00385040175
Iscr. Albo Creditizio n. 2165 – Iscr. Albo Società Cooperative n. A155854
Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al N. A159293
Capitale sociale euro 8.136.943 e Riserve euro 206.679.644 (dati al 31/12/2014)
CONDIZIONI DEFINITIVE
relative all’offerta di obbligazioni
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI STEP UP”
[Denominazione del Prestito Obbligazionario: [-] ] [Codice ISIN: [-] ]
Emesse a valere sul Programma di Offerta “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C.
OBBLIGAZIONI STEP UP”
Le presenti Condizioni Definitive, congiuntamente alla Nota Informativa del Prospetto di Base, disciplinano il
Prestito Obbligazionario.
Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse alla Consob in data [●].
L’adempimento di pubblicazione delle Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della Consob
sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.
L’Emittente attesta che:
a) le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell’articolo 5, paragrafo 4, della direttiva
2003/71/CE e devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base depositato presso la Consob in
data [●] a seguito di approvazione comunicata con nota n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi
e ai documenti in esso incorporati per riferimento, ivi incluso il Documento di Registrazione
depositato presso la Consob in data [●] a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota
n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi;
112
b) il Prospetto di Base è stato pubblicato a norma dell’articolo 14 della direttiva 2003/71/CE e,
unitamente al Documento di Registrazione e alle presenti Condizioni Definitive, è a disposizione del
pubblico presso la sede amministrativa dell’Emittente sita in Nave (BS) Via Brescia n.118 e/o presso le
filiali dello stesso, nonché sul sito internet www.creditocooperativobrescia.it;
c)
per ottenere informazioni complete sull’investimento proposto occorre leggere congiuntamente sia il
Prospetto di Base che le presenti Condizioni Definitive;
d) la Nota di Sintesi dell’emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive.
113
INFORMAZIONI ESSENZIALI
Interessi di persone fisiche o giuridiche
partecipanti all’emissione/all’Offerta
Ulteriori conflitti di interesse
Ragioni dell’offerta e impiego dei
proventi
L’Emittente opera anche quale responsabile per il collocamento delle
Obbligazioni.
[-]
[Non sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego di proventi
rispetto a quelli indicati nella nota informativa]
ovvero
[Sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego dei proventi rispetto a
quelli indicati nella Nota Informativa di seguito descritti [-]]
INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE / AMMETTERE ALLA
NEGOZIAZIONE
Descrizione del tipo e della classe degli
strumenti finanziari offerti al pubblico
Codice ISIN
Valuta di emissione
Tasso di interesse nominale
Data di godimento degli interessi
Date di pagamento e di scadenza degli
interessi
Base di Calcolo e Convenzione di
Calcolo
Data di scadenza
Tasso di rendimento effettivo annuo
lordo e netto
Delibere e autorizzazioni all’emissione
delle Obbligazioni
Data di emissione
Obbligazioni Credito Cooperativo di Brescia S.C. Step Up [●] [●]% [●/●/●] [●/●/●]
[●]
Euro
Dal [●] al [●], [●] per cento annuo lordo; [●]% annuo netto
[Da ripetere per ogni cedola del Prestito Obbligazionario]
[●]
Le Cedole saranno pagate in via posticipata, in occasione delle seguenti
Date di Pagamento: [inserire tutte le Date di Pagamento]Le Obbligazioni
cessano di essere fruttifere di interessi dal [●].
Base di Calcolo: [30/360] [ovvero] [Indicare Base di Calcolo alternativa].
Convenzione di Calcolo: [Following Business Day/Unadjusted] [ovvero]
[Indicare Convenzione di Calcolo alternativa].
[●]
Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo è pari a [●]%.
Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è pari a [●]%.
Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è calcolato sulla base
dell’aliquota fiscale applicabile alla data di pubblicazione delle Condizioni
Definitive ([26,00%]).
L’emissione delle Obbligazioni oggetto delle presenti Condizioni Definitive
è stata autorizzata da [●] in data [●].
[●]
CONDIZIONI DELL’OFFERTA
Condizioni alle quali l’offerta è soggetta
Ammontare totale dell’offerta
Periodo di validità dell’offerta
Sistema di Gestione Accentrata
Lotto minimo
Modalità e termini per il pagamento e la
consegna delle Obbligazioni
Procedura per la comunicazione ai
sottoscrittori dell’ammontare assegnato
e indicazione dell’eventuale possibilità
di iniziare le negoziazioni prima della
[L’offerta non è soggetta ad alcuna condizione] / [L’offerta delle
Obbligazioni è soggetta alla condizione che potranno essere sottoscritte
esclusivamente da, ●]
L’ammontare totale dell’emissione è pari a Euro [●], per un totale di n. [●]
Obbligazioni, del valore nominale unitario di Euro [●].
Dal [●/●/●] al [●/●/●] (estremi inclusi), salvo chiusura anticipata, revoca o
proroga del Periodo di Offerta comunicati secondo le modalità previste nel
Paragrafo 5.1.3 della Nota Informativa.
Le Obbligazioni verranno accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. (Via
Mantegna 6, 20154 Milano).
ovvero
[Indicare il sistema di gestione accentrata individuato]
N. [●] Obbligazione/i.
Le Date di Regolamento del Prestito sono la Data di Emissione, cioè il [●] e
qualsiasi giorno di Borsa aperta compreso nel Periodo di Offerta. Le
sottoscrizioni effettuate con Data di Regolamento successiva alla Data di
Emissione saranno regolate al prezzo di emissione maggiorato del rateo di
interessi maturati tra la Data di Godimento (esclusa) e la relativa Data di
Regolamento (inclusa).
[Non sono previsti criteri di riparto; si applica quanto previsto al
Paragrafo 5.2.2 della Nota Informativa]
114
comunicazione
[●]% del Valore Nominale Unitario, e quindi Euro [●] per ogni
Obbligazione di Euro [●] di Valore Nominale Unitario. Il prezzo di
sottoscrizione delle Obbligazioni è pari al Prezzo di Emissione.
L’Offerta delle Obbligazioni sarà effettuata tramite la Rete di Filiali
dell’Emittente.
Prezzo di Emissione
Soggetti incaricati del collocamento
AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE
Mercati presso i quali è stata o sarà
chiesta l’ammissione alla negoziazione
degli strumenti finanziari
Commissioni di negoziazione per
l’ordine di vendita sul mercato HI-MTF
La banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione del
prestito obbligazionario sul sistema multilaterale denominato “HI-MTF”.
La Banca potrà applicare all’ordine di negoziazione la commissione sul
controvalore dell’operazione di negoziazione nel limite massimo del [●].
GARANZIE
Garanzie
[Il presente Prestito Obbligazionario non è ammesso alla garanzia specifica
del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da
banche appartenenti al Credito Cooperativo.]
ovvero
[Il presente Prestito Obbligazionario è ammesso alla garanzia specifica del
Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche
appartenenti al Credito Cooperativo Per maggiori informazioni si rinvia al
sito www.fgo.bcc.it]
Data richiesta garanzia al Fondo di
Garanzia dei portatori di titoli
obbligazionari emessi da banche
appartenenti al Credito Cooperativo
[●]
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
Rating attribuiti alle Obbligazioni
Alle Obbligazioni non è stato attribuito alcun rating.
Luogo [-] e data [-]
Banca di Credito Cooperativo di Brescia
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
[-]
115
APPENDICE A-3 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE
DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO COOPERATIVO DI
BRESCIA A STEP DOWN”
Di seguito si riporta il modello di Condizioni Definitive da utilizzarsi per ciascuna offerta ed emissione di Obbligazioni a
Tasso Fisso effettuata ai sensi del Programma di Offerta.
Si segnala che il simbolo “[●]” sostituisce le parti di testo che saranno completate dall’Emittente al momento della
predisposizione della versione destinata alla pubblicazione.
in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento
Sede legale: Via Reverberi 1, angolo Via Oberdan – 25100 Brescia
Sede amministrativa: Via Brescia 118 – 25075 Nave BS
Cod. ABI 8692
Tel. 03025391– Fax 030.2537678 - Sito Internet: www.creditocooperativodibrescia.it
e-mail: [email protected]
C.F./P.IVA 00385040175
Iscr. Albo Creditizio n. 2165 – Iscr. Albo Società Cooperative n. A155854
Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al N. A159293
Capitale sociale euro 8.136.943 e Riserve euro 206.679.644 (dati al 31/12/2014)
CONDIZIONI DEFINITIVE
relative all’offerta di obbligazioni
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI STEP DOWN”
[Denominazione del Prestito Obbligazionario: [-] ] [Codice ISIN: [-] ]
Emesse a valere sul Programma di Offerta “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C.
OBBLIGAZIONI STEP DOWN”
Le presenti Condizioni Definitive, congiuntamente alla Nota Informativa del Prospetto di Base, disciplinano il
Prestito Obbligazionario.
Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse alla Consob in data [●].
L’adempimento di pubblicazione delle Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della Consob
sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.
L’Emittente attesta che:
a) le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell’articolo 5, paragrafo 4, della direttiva
2003/71/CE e devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base depositato presso la Consob in
data [●] a seguito di approvazione comunicata con nota n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi
e ai documenti in esso incorporati per riferimento, ivi incluso il Documento di Registrazione
depositato presso la Consob in data [●] a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota
n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi;
116
b) il Prospetto di Base è stato pubblicato a norma dell’articolo 14 della direttiva 2003/71/CE e,
unitamente al Documento di Registrazione e alle presenti Condizioni Definitive, è a disposizione del
pubblico presso la sede amministrativa dell’Emittente sita in Nave (BS) Via Brescia n.118 e/o presso le
filiali dello stesso, nonché sul sito internet www.creditocooperativobrescia.it;
c)
per ottenere informazioni complete sull’investimento proposto occorre leggere congiuntamente sia il
Prospetto di Base che le presenti Condizioni Definitive;
d) la Nota di Sintesi dell’emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive.
117
INFORMAZIONI ESSENZIALI
Interessi di persone fisiche o giuridiche
partecipanti all’emissione/all’Offerta
Ulteriori conflitti di interesse
Ragioni dell’offerta e impiego dei
proventi
L’Emittente opera anche quale responsabile per il collocamento delle
Obbligazioni.
[-]
[Non sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego di proventi
rispetto a quelli indicati nella nota informativa]
ovvero
[Sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego dei proventi rispetto a
quelli indicati nella Nota Informativa di seguito descritti [-]]
INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE / AMMETTERE ALLA
NEGOZIAZIONE
Descrizione del tipo e della classe degli
strumenti finanziari offerti al pubblico
Codice ISIN
Valuta di emissione
Tasso di interesse nominale
Data di godimento degli interessi
Date di pagamento e di scadenza degli
interessi
Base di Calcolo e Convenzione di
Calcolo
Data di scadenza
Tasso di rendimento effettivo annuo
lordo e netto
Delibere e autorizzazioni all’emissione
delle Obbligazioni
Data di emissione
Obbligazioni Credito Cooperativo di Brescia S.C. Step Down [●] [●]%
[●/●/●] - [●/●/●]
[●]
Euro
Dal [●] al [●], [●] per cento annuo lordo; [●]% annuo netto
[Da ripetere per ogni data di pagamento delle cedole del Prestito
Obbligazionario]
[●]
Le Cedole saranno pagate in via posticipata, in occasione delle seguenti
Date di Pagamento: [inserire tutte le Date di Pagamento]Le Obbligazioni
cessano di essere fruttifere di interessi dal [●].
Base di Calcolo: [30/360] [ovvero] [Indicare Base di Calcolo alternativa].
Convenzione di Calcolo: [Following Business Day/Unadjusted] [ovvero]
[Indicare Convenzione di Calcolo alternativa].
[●]
Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo è pari a [●]%.
Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è pari a [●]%.
Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è calcolato sulla base
dell’aliquota fiscale applicabile alla data di pubblicazione delle Condizioni
Definitive ([26,00%]).
L’emissione delle Obbligazioni oggetto delle presenti Condizioni
Definitive è stata autorizzata da [●] in data [●].
[●]
CONDIZIONI DELL’OFFERTA
Condizioni alle quali l’offerta è soggetta
Ammontare totale dell’offerta
Periodo di validità dell’offerta
Sistema di Gestione Accentrata
Lotto minimo
Modalità e termini per il pagamento e la
consegna delle Obbligazioni
Procedura per la comunicazione ai
sottoscrittori dell’ammontare assegnato
e indicazione dell’eventuale possibilità
[L’offerta non è soggetta ad alcuna condizione] / [L’offerta delle
Obbligazioni è soggetta alla condizione che potranno essere sottoscritte
esclusivamente da, ●]
L’ammontare totale dell’emissione è pari a Euro [●], per un totale di n. [●]
Obbligazioni, del valore nominale unitario di Euro [●].
Dal [●/●/●] al [●/●/●] (estremi inclusi), salvo chiusura anticipata, revoca o
proroga del Periodo di Offerta comunicati secondo le modalità previste nel
Paragrafo 5.1.3 della Nota Informativa.
Le Obbligazioni verranno accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. (Via
Mantegna 6, 20154 Milano).
ovvero
[Indicare il sistema di gestione accentrata individuato]
N. [●] Obbligazione/i.
Le Date di Regolamento del Prestito sono la Data di Emissione, cioè il [●] e
qualsiasi giorno di Borsa aperta compreso nel Periodo di Offerta. Le
sottoscrizioni effettuate con Data di Regolamento successiva alla Data di
Emissione saranno regolate al prezzo di emissione maggiorato del rateo di
interessi maturati tra la Data di Godimento (esclusa) e la relativa Data di
Regolamento (inclusa).
[Non sono previsti criteri di riparto; si applica quanto previsto al
Paragrafo 5.2.2 della Nota Informativa]
118
di iniziare le negoziazioni prima della
comunicazione
[●]% del Valore Nominale Unitario, e quindi Euro [●] per ogni
Obbligazione di Euro [●] di Valore Nominale Unitario. Il prezzo di
sottoscrizione delle Obbligazioni è pari al Prezzo di Emissione.
[L’Importo dei Dietimi è pari a [●] % del Valore Nominale Unitario, e
quindi [●] per ogni Obbligazione di [●] Valore Nominale Unitario.]
L’Offerta delle Obbligazioni sarà effettuata tramite la Rete di Filiali
dell’Emittente.
Prezzo di Emissione
Soggetti incaricati del collocamento
AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE
Mercati presso i quali è stata o sarà
chiesta l’ammissione alla negoziazione
degli strumenti finanziari
Commissioni di negoziazione per
l’ordine di vendita sul mercato HI-MTF
La banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione del
prestito obbligazionario sul sistema multilaterale denominato “HI-MTF”.
La Banca potrà applicare all’ordine di negoziazione la commissione sul
controvalore dell’operazione di negoziazione nel limite massimo del [●].
GARANZIE
Garanzie
Il presente Prestito Obbligazionario non è ammesso alla garanzia specifica
del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da
banche appartenenti al Credito Cooperativo.]
ovvero
[Il presente Prestito Obbligazionario è ammesso alla garanzia specifica del
Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche
appartenenti al Credito Cooperativo Per maggiori informazioni si rinvia al
sito www.fgo.bcc.it]
Data richiesta garanzia al Fondo di
Garanzia dei portatori di titoli
obbligazionari emessi da banche
appartenenti al Credito Cooperativo
[●]
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
Rating attribuiti alle Obbligazioni
Alle Obbligazioni non è stato attribuito alcun rating.
Luogo [-] e data [-]
Banca di Credito Cooperativo di Brescia
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
[-]
119
APPENDICE A-4 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE
DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO COOPERATIVO DI
BRESCIA A TASSO VARIABILE”
Di seguito si riporta il modello di Condizioni Definitive da utilizzarsi per ciascuna offerta ed emissione di Obbligazioni a
Tasso Fisso effettuata ai sensi del Programma di Offerta.
Si segnala che il simbolo “[●]” sostituisce le parti di testo che saranno completate dall’Emittente al momento della
predisposizione della versione destinata alla pubblicazione.
in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento
Sede legale: Via Reverberi 1, angolo Via Oberdan – 25100 Brescia
Sede amministrativa: Via Brescia 118 – 25075 Nave BS
Cod. ABI 8692
Tel. 03025391– Fax 030.2537678 - Sito Internet: www.creditocooperativodibrescia.it
e-mail: [email protected]
C.F./P.IVA 00385040175
Iscr. Albo Creditizio n. 2165 – Iscr. Albo Società Cooperative n. A155854
Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al N. A159293
Capitale sociale euro 8.136.943 e Riserve euro 206.679.644 (dati al 31/12/2014)
CONDIZIONI DEFINITIVE
relative all’offerta di obbligazioni
“BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI A TASSO VARIABILE”
[Denominazione del Prestito Obbligazionario: [-] ] [Codice ISIN: [-] ]
Emesse a valere sul Programma di Offerta “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C.
OBBLIGAZIONI A TASSO VARIABILE”
Le presenti Condizioni Definitive, congiuntamente alla Nota Informativa del Prospetto di Base, disciplinano il
Prestito Obbligazionario.
Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse alla Consob in data [●].
L’adempimento di pubblicazione delle Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della Consob
sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.
L’Emittente attesta che:
a) le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell’articolo 5, paragrafo 4, della direttiva
2003/71/CE e devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base depositato presso la Consob in
data [●] a seguito di approvazione comunicata con nota n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi
e ai documenti in esso incorporati per riferimento, ivi incluso il Documento di Registrazione
depositato presso la Consob in data [●] a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota
n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi;
120
b) il Prospetto di Base è stato pubblicato a norma dell’articolo 14 della direttiva 2003/71/CE e,
unitamente al Documento di Registrazione e alle presenti Condizioni Definitive, è a disposizione del
pubblico presso la sede amministrativa dell’Emittente sita in Nave (BS) Via Brescia n.118 e/o presso le
filiali dello stesso, nonché sul sito internet www.creditocooperativobrescia.it;
c)
per ottenere informazioni complete sull’investimento proposto occorre leggere congiuntamente sia il
Prospetto di Base che le presenti Condizioni Definitive;
d) la Nota di Sintesi dell’emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive.
121
INFORMAZIONI ESSENZIALI
Interessi di persone fisiche o giuridiche
partecipanti all’emissione/all’Offerta
Ulteriori conflitti di interesse
Ragioni dell’offerta e impiego dei
proventi
L’Emittente opera anche quale responsabile per il collocamento delle
Obbligazioni.
[-]
[Non sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego di proventi
rispetto a quelli indicati nella nota informativa]
ovvero
[Sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego dei proventi rispetto a
quelli indicati nella Nota Informativa di seguito descritti [-]]
INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE / AMMETTERE ALLA
NEGOZIAZIONE
Descrizione del tipo e della classe degli
strumenti finanziari offerti al pubblico
Codice ISIN
Valuta di emissione
Tasso di interesse nominale lordo e
netto
Arrotondamenti
Data di godimento degli interessi
Descrizione del sottostante
Fonte da cui poter ottenere le
informazioni sulla performance passata
e futura del sottostante
Date di pagamento e di scadenza degli
interessi
Base di Calcolo e Convenzione di
Calcolo
Data di scadenza
Tasso di rendimento effettivo annuo
lordo e netto
Delibere e autorizzazioni all’emissione
delle Obbligazioni
Data di emissione
Obbligazioni Credito Cooperativo di Brescia S.C. a Tasso Variabile [●] [●]%
[●/●/●] - [●/●/●]
[●]
Euro
Il parametro di indicizzazione delle Obbligazioni [per le cedole successive
alla prima] è il tasso [Euribor/Rendistato/Bot/BCE] [12]/[6]/[3]/[1] mese].
[Spread: +-[●] punti base pari al [●]%]
Data di Rilevazione del Parametro di Indicizzazione: [●]
[Il tasso della prima cedola non è prefissato] [Il tasso di interesse
applicabile alla prima cedola, pagabile in data [●], è fissata nella misura del
[●]% periodale lordo; [●]% periodale netto].
[-]
[●]
[●]
[●]
Le Cedole saranno pagate in via posticipata, in occasione delle seguenti
Date di Pagamento: [inserire tutte le Date di Pagamento]Le Obbligazioni
cessano di essere fruttifere di interessi dal [●].
Base di Calcolo: [30/360] [ovvero] [Indicare Base di Calcolo alternativa].
Convenzione di Calcolo: [Following Business Day/Unadjusted] [ovvero]
[Indicare Convenzione di Calcolo alternativa].
[●]
Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo è pari a [●]%.
Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è pari a [●]%.
Il tasso di rendimento effettivo al lordo e al netto dell’effetto fiscale, è
calcolato ipotizzando che per il calcolo delle cedole a tasso variabile sia
utilizzato il valore del parametro rilevato in data [●], pari al [●]%, e che tale
tasso si mantenga costante per tutta la durata delle Obbligazioni].
Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è calcolato sulla base
dell’aliquota fiscale applicabile alla data di pubblicazione delle Condizioni
Definitive ([26,00%]).
L’emissione delle Obbligazioni oggetto delle presenti Condizioni Definitive
è stata autorizzata da [●] in data [●].
[●]
CONDIZIONI DELL’OFFERTA
Condizioni alle quali l’offerta è soggetta
Ammontare totale dell’offerta
Periodo di validità dell’offerta
Sistema di Gestione Accentrata
[L’offerta non è soggetta ad alcuna condizione] / [L’offerta delle
Obbligazioni è soggetta alla condizione che potranno essere sottoscritte
esclusivamente da, ●]
L’ammontare totale dell’emissione è pari a Euro [●], per un totale di n. [●]
Obbligazioni, del valore nominale unitario di Euro [●].
Dal [●/●/●] al [●/●/●] (estremi inclusi), salvo chiusura anticipata, revoca o
proroga del Periodo di Offerta comunicati secondo le modalità previste nel
Paragrafo 5.1.3 della Nota Informativa.
Le Obbligazioni verranno accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. (Via
122
Mantegna 6, 20154 Milano).
Lotto minimo
Modalità e termini per il pagamento e la
consegna delle Obbligazioni
Procedura per la comunicazione ai
sottoscrittori dell’ammontare assegnato
e indicazione dell’eventuale possibilità
di iniziare le negoziazioni prima della
comunicazione
ovvero
[Indicare il sistema di gestione accentrata individuato]
N. [●] Obbligazione/i.
Le Date di Regolamento del Prestito sono la Data di Emissione, cioè il [●] e
qualsiasi giorno di Borsa aperta compreso nel Periodo di Offerta. Le
sottoscrizioni effettuate con Data di Regolamento successiva alla Data di
Emissione saranno regolate al prezzo di emissione maggiorato del rateo di
interessi maturati tra la Data di Godimento (esclusa) e la relativa Data di
Regolamento (inclusa).
[Non sono previsti criteri di riparto; si applica quanto previsto al
Paragrafo 5.2.2 della Nota Informativa]
[●]% del Valore Nominale Unitario, e quindi Euro [●] per ogni
Obbligazione di Euro [●] di Valore Nominale Unitario. Il prezzo di
sottoscrizione delle Obbligazioni è pari al Prezzo di Emissione.
L’Offerta delle Obbligazioni sarà effettuata tramite la Rete di Filiali
dell’Emittente.
Prezzo di Emissione
Soggetti incaricati del collocamento
AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE
Mercati presso i quali è stata o sarà
chiesta l’ammissione alla negoziazione
degli strumenti finanziari
Commissioni di negoziazione per
l’ordine di vendita sul mercato HI-MTF
La banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione del
prestito obbligazionario sul sistema multilaterale denominato “HI-MTF”.
La Banca potrà applicare all’ordine di negoziazione la commissione sul
controvalore dell’operazione di negoziazione nel limite massimo del [●].
GARANZIE
Garanzie
[Il presente Prestito Obbligazionario non è ammesso alla garanzia specifica
del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da
banche appartenenti al Credito Cooperativo.]
ovvero
[Il presente Prestito Obbligazionario è ammesso alla garanzia specifica del
Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche
appartenenti al Credito Cooperativo. Per maggiori informazioni si rinvia al
sito www.fgo.bcc.it]
Data richiesta garanzia al Fondo di
Garanzia dei portatori di titoli
obbligazionari emessi da banche
appartenenti al Credito Cooperativo
[●]
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
Rating attribuiti alle Obbligazioni
Alle Obbligazioni non è stato attribuito alcun rating.
Luogo [-] e data [-]
Banca di Credito Cooperativo di Brescia
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
[-]
123
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