in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento Sede legale: Via Reverberi 1, angolo Via Oberdan – 25100 Brescia Sede amministrativa: Via Brescia 118 – 25075 Nave BS Cod. ABI 8692 Tel. 03025391– Fax 030.2537678 - Sito Internet: www.creditocooperativodibrescia.it e-mail: [email protected] C.F./P.IVA 00385040175 Iscr. Albo Creditizio n. 2165 – Iscr. Albo Società Cooperative n. A155854 Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al N. A159293 Capitale sociale euro 8.136.943 e Riserve euro 206.679.644 (dati al 31/12/2014) PROSPETTO DI BASE Relativo al programma “Prestiti Obbligazionari del Credito Cooperativo di Brescia” Obbligazioni a Tasso Fisso Obbligazioni Step Up/Step Down Obbligazioni a Tasso Variabile Il presente Documento costituisce il Prospetto di Base (il “Prospetto di Base”) ai fini della Direttiva 2003/71/CE e successive modifiche (la “Direttiva Prospetto”) ed è redatto in conformità al Regolamento 2004/809/CE e successive modifiche ed al regolamento adottato dalla CONSOB con Delibera n. 11971/1999 e successive modifiche e integrazioni. Depositato presso la CONSOB in data 27 settembre 2016 a seguito dell’approvazione comunicata con nota n. 0085163/16 del 23 settembre 2016. L’adempimento di pubblicazione del presente Prospetto di Base non comporta alcun giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il presente Prospetto di Base è a disposizione del pubblico per la consultazione in forma gratuita sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo web www.creditocooperativodibrescia.it e, in forma stampata e gratuita, richiedendone una copia presso la sede amministrativa dell’Emittente in Via Brescia n. 118, Nave (BS) e/o presso le filiali dello stesso. Il presente Prospetto di Base si compone del Documento di Registrazione (“Documento di Registrazione”) che contiene informazioni su BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA 1 S.C. (“BCC BRESCIA” e/o la “Banca” e/o la “BCC” e/o l’ “Emittente”), in qualità di Emittente di una o più serie di emissioni (ciascuna un “Prestito Obbligazionario”), titoli di debito di valore nominale unitario inferiori ad Euro 100.000,00 (le “Obbligazioni” e ciascuna una “Obbligazione”), di una Nota Informativa sugli strumenti finanziari (la “Nota Informativa”) che contiene informazioni relative a ciascuna serie di emissioni di Obbligazioni e di una Nota di Sintesi (la “Nota di Sintesi”) che riassume le caratteristiche dell’Emittente e degli strumenti finanziari, nonché i rischi associati agli stessi. L’investitore è invitato a leggere con particolare attenzione le sezioni “Fattori di Rischio” contenute all’interno del Documento di Registrazione e della Nota Informativa. In occasione di ciascun Prestito, l’Emittente predisporrà delle Condizioni Definitive, a cui saranno allegate le pertinenti note di sintesi, che descriveranno le caratteristiche delle obbligazioni e che saranno pubblicate entro il giorno antecedente l’inizio dell’offerta (le “Condizioni Definitive”) e contestualmente inviate alla CONSOB. Le informazioni definite all’interno del Prospetto di Base (ossia quelle che compaiono con lettera iniziale maiuscola) manterranno lo stesso significato. AVVERTENZE PER L’INVESTITORE Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a valutare attentamente le informazioni contenute nel Prospetto di Base nel suo complesso e gli specifici fattori di rischio relativi all’Emittente, al settore di attività in cui opera, nonché agli strumenti finanziari offerti, per una descrizione completa dei quali si rinvia, rispettivamente, alla Sezione V – Documento di Registrazione e alla Sezione 6 – Nota Informativa del Prospetto di Base. In particolare, si richiama l’attenzione degli investitori su quanto segue: 1. Si evidenzia che al 31 dicembre 2015 si è verificato un peggioramento delle sofferenze lorde sugli impieghi rispetto all’anno 2014; tale andamento riflette il perdurare delle condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che ha interessato anche il territorio dove ha operato la Banca. Per ulteriori dettagli si rinvia al “Documento di Registrazione”, Sezione V, Paragrafo 3 “Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito”. 2. Si segnala che l’Emittente risulta esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari rappresentati dai titoli emessi dagli stati sovrani dell’area Euro; in particolare, al 31/12/2015 l’emittente risultava esposto esclusivamente a titoli di stato italiani per nominali 831.000.000 euro (valore di bilancio 882.239.000 euro, pari al 32% del totale dell’attivo). Situazioni di volatilità e tensione su tali mercati possono esporre l’Emittente a perdite di valore dei titoli di stato detenuti dal medesimo, con impatti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria. Per ulteriori dettagli si rinvia al “Documento di Registrazione”, Sezione V, Paragrafo 3 “Rischio di esposizione nei confronti di titoli di debito emessi da Stati sovrani”. 3. In data 15 febbraio 2016 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il decreto legge 14 febbraio 2016 n. 18 recante disposizioni in materia di riforma delle Banche di Credito Cooperativo, convertito in legge in data 6 aprile 2016. In data 15 maggio 2016 l’assemblea dei soci ha espresso la volontà di aderire ad un gruppo bancario cooperativo escludendo, quindi, la possibilità di avvalersi della opzione di “way out”. L’adesione ad un Gruppo Bancario Cooperativo è condizione per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria. Le Bcc aderenti rimarranno titolari dei propri patrimoni e manterranno gradi di autonomia 2 gestionale regolati da un contratto di coesione. Per ulteriori dettagli si rinvia al “Documento di Registrazione”, Sezione V, Paragrafo 3 “Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di Credito Cooperativo (BCC)”. 4. L'investimento nelle Obbligazioni comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito, laddove nel corso della durata delle Obbligazioni, l'Emittente venga a trovarsi in una situazione di dissesto o a rischio di dissesto. In tali casi, le competenti Autorità di risoluzione hanno il potere di utilizzare diversi strumenti di risoluzione, tra cui lo strumento del “bail-in” (o salvataggio interno). In tal caso, l'investitore si ritroverebbe esposto al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento. Per ulteriori dettagli si rinvia alla Nota Informativa, Sezione VI, Capitolo 2 (Fattori di Rischio), Paragrafo 2.2 “Rischio connesso all'utilizzo del "bail-in"”. 5. Si segnala che le Obbligazioni non saranno quotate su alcun mercato regolamentato, e l’emittente non prevede accordi per la negoziazione delle medesime da parte di un internalizzatore sistematico. La Banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione delle obbligazioni sul segmento “order driven” del Sistema Multilaterale di Negoziazione “Hi-MTF”. Si precisa che non vi è alcuna garanzia che la domanda di ammissione alla negoziazione sul predetto sistema multilaterale di negoziazione venga accolta. Inoltre, anche nell’ipotesi in cui ciò avvenga, tale circostanza potrebbe non essere sufficiente a garantire un adeguato livello di liquidità. Si segnala, infatti, la limitata liquidità delle obbligazioni dell’emittente e l’elevata volatilità dei relativi prezzi su tale mercato. Per ulteriori dettagli si rinvia alla Nota Informativa, Sezione VI, Capitolo 2 (Fattori di Rischio), Paragrafo 2.2 “Rischio di liquidità” e al Documento di Registrazione, Sezione V, Paragrafo 3 “Rischio relativo al Credit Spread dell’Emittente”. 3 Sommario SEZIONE 1 – DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ ........................................................................................ 7 1 PERSONE RESPONSABILI ..................................................................................................................................................... 7 1.1 PERSONE RESPONSABILI DEL PROSPETTO DI BASE .......................................................................................................... 7 1.2. DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ ............................................................................................................................ 7 SEZIONE 2 – DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA ................................................................................................... 8 SEZIONE 3 – NOTA DI SINTESI ................................................................................................................................... 9 SEZIONE A – INTRODUZIONE E AVVERTENZA ...................................................................................................................... 9 SEZIONE B – EMITTENTE ..................................................................................................................................................... 10 SEZIONE C – STRUMENTI FINANZIARI ................................................................................................................................ 22 SEZIONE D – RISCHI ............................................................................................................................................................ 25 SEZIONE E – OFFERTA ......................................................................................................................................................... 38 SEZIONE 4 – FATTORI DI RISCHIO ......................................................................................................................... 41 Fattori di Rischio relativi all’Emittente ......................................................................................................................... 41 Fattori di Rischio relativi ai singoli Strumenti Finanziari Offerti ................................................................................ 41 SEZIONE 5 – DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE ............................................................................................... 42 1. PERSONE RESPONSABILI ......................................................................................................................................... 42 2. REVISORI LEGALI DEI CONTI .................................................................................................................................. 42 2.1 Nome e indirizzo dei revisori dell’emittente ............................................................................................................. 42 2.2 Informazioni circa dimissioni, rimozioni dall’incarico o mancato rinnovo dell’incarico della Società di Revisione 42 3. FATTORI DI RISCHIO ................................................................................................................................................. 43 3.1 Dati patrimoniali e finanziari selezionati riferiti all’emittente ................................................................................ 50 4. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE ....................................................................................................................... 61 4.1 Storia ed evoluzione dell’emittente .......................................................................................................................... 61 5. PANORAMICA DELLE ATTIVITA’ .......................................................................................................................... 63 5.1 Principali attività ..................................................................................................................................................... 63 6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA .............................................................................................................................. 66 6.1 Descrizione del gruppo di appartenenza dell’Emittente .......................................................................................... 66 6.2 Eventuale soggetto controllante ai sensi dell’art. 93 del Testo Unico della Finanza ............................................... 66 7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE ................................................................................................... 67 7.1 Dichiarazione attestante che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali ............................................. 67 7.2 Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’emittente almeno per l’esercizio in corso. .............................. 67 8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI ......................................................................................................................... 68 9 ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA .............................................................. 69 9.1 Nome, indirizzo e funzioni presso l’emittente .......................................................................................................... 69 9.2 Conflitti di interessi degli organi di Amministrazione, di Direzione e di Vigilanza ............................................... 72 10. PRINCIPALI AZIONISTI ........................................................................................................................................... 73 10.1 Azionisti di controllo ............................................................................................................................................. 73 10.2 Eventuali accordi, noti all’emittente, dalla cui attuazione possa scaturire ad una data successiva una variazione dell’assetto di controllo dell’emittente................................................................................................................ 73 11. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITA’, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE ............................................................................ 74 11.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati ............................................................................................ 74 11.2 Bilanci .................................................................................................................................................................... 74 11.3 Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati ...................................................... 75 11.4 Data delle ultime informazioni finanziarie ............................................................................................................ 75 11.5 Informazioni finanziarie infra-annuali .................................................................................................................. 75 4 11.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali ......................................................................................................................... 75 11.7 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’emittente ........................................... 76 12. CONTRATTI IMPORTANTI ..................................................................................................................................... 77 13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI .... 78 14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO .......................................................................................................... 79 SEZIONE 6 – NOTA INFORMATIVA ........................................................................................................................ 80 1. PERSONE RESPONSABILI ......................................................................................................................................... 81 1.1 Persone responsabili ................................................................................................................................................. 81 2. FATTORI DI RISCHIO ................................................................................................................................................. 82 2.1- FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE ...................................................................................... 82 2.2- FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI ......................................... 82 2.3 - FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI CONNESSI ALLE OBBLIGAZIONI A TASSO VARIABILE ............... 86 3. INFORMAZIONI FONDAMENTALI ........................................................................................................................ 87 3.1 Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti all’emissione/all’offerta .......................................................... 87 3.2 Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi ............................................................................................................... 87 4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE/ AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE ............................................................................................................................................................. 88 4.1 Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico ...................................................... 88 4.2 Legislazione in base alla quale gli strumenti finanziari sono stati creati ................................................................. 88 4.3 Forma degli strumenti finanziari e soggetto incaricato della tenuta dei registri ..................................................... 89 4.4 Divisa di emissione degli strumenti finanziari ........................................................................................................ 89 4.5 Ranking degli strumenti finanziari .......................................................................................................................... 89 4.6 Diritti connessi agli strumenti finanziari ................................................................................................................ 90 4.7 Interessi .................................................................................................................................................................... 92 4.8 Data di scadenza e modalità di ammortamento del prestito ..................................................................................... 96 4.9 Tasso di rendimento ................................................................................................................................................. 96 4.10 Rappresentanza degli obbligazionisti ..................................................................................................................... 97 4.11 Delibere, autorizzazioni ed approvazioni ............................................................................................................... 97 4.12 Data di emissione degli strumenti finanziari ......................................................................................................... 97 4.13 Restrizioni alla libera trasferibilità degli strumenti finanziari .............................................................................. 97 4.14 Regime fiscale ......................................................................................................................................................... 97 5. CONDIZIONI DELL’OFFERTA.................................................................................................................................. 99 5.1 Statistiche relative all’offerta, calendario e procedura per la sottoscrizione dell’offerta ........................................... 99 5.2 Piano di ripartizione e di assegnazione .................................................................................................................. 101 5.3 Fissazione del prezzo di emissione ......................................................................................................................... 102 5.4 Collocamento e sottoscrizione ................................................................................................................................ 102 6. AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITÀ DI NEGOZIAZIONE................................................. 104 6.1 Mercati presso i quali è stata richiesta l’ammissione alle negoziazioni degli strumenti finanziari ....................... 104 6.2 Quotazione su altri mercati regolamentati ............................................................................................................ 104 6.3 Soggetti intermediari operanti sul mercato secondario .......................................................................................... 104 7. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI ..................................................................................................................... 105 7.1 Consulenti legati all’Emissione .............................................................................................................................. 105 7.2 Informazioni sottoposte a revisione ........................................................................................................................ 105 7.3 Pareri o relazioni di esperti .................................................................................................................................... 105 7.4 Informazioni provenienti da terzi .......................................................................................................................... 105 7.5 Rating .................................................................................................................................................................... 105 8 GARANZIE ................................................................................................................................................................... 106 8.1 Natura della Garanzia............................................................................................................................................ 106 8.2 Campo di applicazione della garanzia .................................................................................................................... 106 8.3 Informazioni sul garante ........................................................................................................................................ 107 8.4 Informazioni su dove reperire notizie sul fondo di garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo ................................................................................................................ 107 5 APPENDICE A-1 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA A TASSO FISSO” .................................................................................................. 108 APPENDICE A-2 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA A STEP UP” ............................................................................................................ 112 APPENDICE A-3 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA A STEP DOWN” .................................................................................................... 116 APPENDICE A-4 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA A TASSO VARIABILE” ....................................................................................... 120 6 SEZIONE 1 – DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ 1 Persone Responsabili 1.1 Persone responsabili del Prospetto di Base La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C., con sede legale in Brescia, Via Reverberi 1 angolo Via Oberdan, legalmente rappresentata dal Presidente del Consiglio di Amministrazione Ennio Zani, si assume la responsabilità di tutte le informazioni contenute nel presente Prospetto di Base. 1.2. Dichiarazione di responsabilità La “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C.”, nella persona del Presidente del Consiglio di Amministrazione, Dr. Ennio Zani, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, attesta che il presente Prospetto è conforme agli schemi applicabili e che le informazioni contenute nel presente Prospetto di Base sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. 7 SEZIONE 2 – DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. ha redatto il presente Prospetto di Base nel quadro di un progetto di emissioni approvato in data 12/05/2016 dal Consiglio di Amministrazione, per l’offerta di strumenti finanziari diversi dai titoli di capitale, per un ammontare totale complessivo massimo di nominali euro 200.000.000 (duecentomila). Il programma di emissioni obbligazionarie prevede l’emissione in via continuativa delle tipologie di obbligazioni di seguito elencate. Le Obbligazioni Senior: - Obbligazioni Step-up / Step-down; - Obbligazioni a Tasso Variabile; - Obbligazioni a Tasso Fisso; Il presente prospetto di Base sarà valido per un periodo massimo di 12 mesi dalla data di approvazione da parte di Consob, e consta: - della Nota di Sintesi, che riassume le caratteristiche dell’emittente e dei titoli oggetto di emissione; - del Documento di Registrazione, che contiene informazioni sull’Emittente; - della Nota Informativa, che contiene le caratteristiche principali e i rischi di ogni singola emissione. In occasione di ciascun Prestito, l’Emittente predisporrà delle Condizioni Definitive (le “Condizioni Definitive”) - redatte secondo il modello riportato nel presente Prospetto di Base, a cui saranno allegate le pertinenti note di sintesi - che conterranno i termini e le condizioni specifiche dei titoli di volta in volta emessi e che saranno contestualmente inviate alla CONSOB e messe a disposizione del pubblico per la consultazione, entro il giorno antecedente l’inizio dell’offerta, in forma gratuita sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo web www.creditocooperativodibrescia.it e, in forma stampata e gratuita, richiedendone una copia presso la sede amministrativa dell’Emittente in via Brescia n. 118, Nave (BS) e/o presso le filiali dello stesso. 8 SEZIONE 3 – NOTA DI SINTESI La Nota di Sintesi è composta da requisiti di informazione noti come “Elementi”. Detti elementi sono classificati in Sezioni A – E (A.1 – E.7). Questa Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi richiesti in una nota di sintesi per questo tipo di strumenti finanziari e per questo tipo di Emittente. Poiché alcuni Elementi non risultano rilevanti per questa Nota di Sintesi, potrebbero esserci degli spazi vuoti nella sequenza numerica degli Elementi stessi. Sebbene l’inserimento di un Elemento in una nota di sintesi possa essere richiesto in funzione del tipo di strumenti finanziari e di Emittente, potrebbe non esservi alcuna informazione pertinente da fornire in relazione a quell’Elemento. In questo caso, una breve descrizione dell’Elemento è inclusa nella nota di sintesi accanto all’indicazione “non applicabile”. Sezione A – Introduzione e avvertenza A.1 Avvertenza • La presente Nota di Sintesi va letta come un'introduzione al Prospetto di Base; • qualsiasi decisione di investire nei Titoli dovrebbe basarsi sull'esame da parte dell'investitore del Prospetto di Base completo; • qualora sia presentato un ricorso dinanzi all'autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nel Prospetto di Base, l'investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le spese di traduzione del Prospetto di Base prima dell'inizio del procedimento; • la responsabilità civile incombe solo sulle persone che hanno presentato la Nota di Sintesi, comprese le sue eventuali traduzioni, ma soltanto se la Nota di Sintesi risulta fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme con le altre parti del Prospetto di Base o non offre, se letta insieme con le altri parti del Prospetto di Base, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire in tali Titoli. A.2 Consenso accordato dall’emittente all’utilizzo del prospetto per successiva rivendita o collocamento finale di strumenti finanziari da parte di intermediari finanziari. Non applicabile. L’Emittente non intende accordare l’utilizzo del presente Prospetto di Base ad altri intermediari finanziari. 9 Sezione B – Emittente B.1 Denominazion e legale e commerciale dell’emittente La denominazione legale dell’emittente è BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C., mentre la denominazione commerciale è CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. B.2 Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera l’Emittente e suo paese di costituzione La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. è una Società Cooperativa a mutualità prevalente costituita in Italia il 17 maggio 1903 con sede legale in Brescia Via Reverberi 1 angolo Via Oberdan, iscritta nell’Albo delle Banche al n. 2418.2.0 e all’Albo delle Società Cooperative al n. A159293. Il recapito telefonico della sede è 030.25391, il numero di fax è 030.2537695, l’indirizzo email [email protected], il recapito di posta elettronica certificata è [email protected] B.4 b Descrizione delle tendenze note riguardanti l’Emittente e i settori in cui opera Banca di Credito Cooperativo di Brescia S.C. attesta che non sono note informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’emittente almeno per l’esercizio in corso. B.5 Appartenenza a un gruppo La Società è Capogruppo del Gruppo Bancario “Gruppo Credito Cooperativo di Brescia” formato con la partecipata al 100% Immobiliare BCC di Brescia Srl. In tale qualità, nell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento, emana disposizioni alle componenti il Gruppo per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del Gruppo. B.9 Previsioni o stima degli utili Non applicabile. Non vengono formulate previsioni o stime degli utili futuri. B.10 Descrizione della natura di eventuali rilievi contenuti nella relazione di revisione relativa alle informazioni finanziarie relative agli esercizi passati Ai sensi dell’art. 14 del D. Lgs. n. 39/2010 e dell’art. 43 dello Statuto Sociale, i bilanci relativi all’esercizio 2014 e all’esercizio 2015 sono stati sottoposti a revisione legale da parte della società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. La società di revisione ha emesso un giudizio senza rilievi né richiami di informativa sui bilanci chiusi al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015. B.12 Informazioni finanziarie fondamentali selezionate sull’Emittente relative agli esercizi passati Di seguito si espongono i requisiti patrimoniali dell'Emittente alla data del 31/12/2015 nonché i dati relativi al 31/12/2014. I dati di bilancio 2015 includono, a decorrere dal 1 luglio 2015, gli effetti della fusione per incorporazione della Banca di Credito Cooperativo di Verolavecchia; al 30 giugno 2015 la Banca di Credito Cooperativo di Verolavecchia era caratterizzata da un Attivo Totale pari a 296.588.972 euro ed un Patrimonio Netto pari a 17.487.385 euro. 10 Tabella 1: Fondi propri e coefficienti patrimoniali (dati in migliaia di euro) 31/12/ 2015 31/12/ 2014 Requisiti patrimoniali minimi(*) Fondi propri 238.196 219.420 - Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1-CET1) 238.196 219.398 - - - 22 7% Indicatori e fondi propri (normativa in vigore dal 1/1/2014) Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) Capitale di classe 2 (Tier2-T2) Common Equity Tier One capital ratio (CET1 Capital Ratio) (%) 17,59% 17,76% TIER 1 Capital Ratio 17,59% 17,76% 8,5% Total Capital Ratio 17,59% 17,77% 10,5% 1.353.984 1.235.106 - 49,28% 45,86% - 8,15 7,82 Attività di rischio ponderate Importo attività ponderate per il rischio (RWA) / Totale attivo Leverage Ratio (*) comprensivo di capital conservation buffer Per la determinazione degli indicatori della presente Tabella l’Emittente ha utilizzato, nella metodologia di misurazione del rischio, l’approccio standardizzato previsto dalle regole di Basilea 3, introdotte nel nostro sistema giuridico a partire dal 01/01/2014, con Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17/12/2013. Come evidenziato nella tabella sopra riportata si è verificato al 31 dicembre 2015 un lieve peggioramento dei ratios patrimoniali rispetto all’anno precedente da attribuirsi all’incremento delle attività ponderate per il rischio, pari a 118 milioni e 878 mila euro, più che proporzionale rispetto all’incremento dei Fondi Propri, pari a 18 milioni e 797 mila euro. L’incremento registrato nel valore delle attività ponderate per il rischio è riconducibile principalmente alla citata fusione con la BCC Verolavecchia. A seguito degli esiti del periodico processo di revisione prudenziale (SREP) condotto dalla Banca d’Italia ai sensi degli art.97 e seguenti della Direttiva UE n.36/2013 (CRD IV) e notificato alla Banca con specifico provvedimento del 30 ottobre 2015, sono stati imposti alla medesima dalla predetta autorità a partire dal 31 dicembre 2015 requisiti patrimoniali aggiuntivi di secondo pilastro nelle misure di seguito indicate: - CET1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 5,8%, di cui 4,5% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,3% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP; - Tier1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 7,8%, di cui 6% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,8% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP; - Total Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 10,4%, di cui 8% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2,4% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP. Si precisa che i rischi di secondo pilastro riguardano: il rischio di tasso di interesse, il rischio di concentrazione ed il rischio di concentrazione geo settoriale. Come rappresentato nella tabella 1, che riporta la composizione dei fondi propri 11 e il dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un coefficiente Tier 1 Capital Ratio pari al 17,59% (17,76% al 31.12.2014) ed un rapporto tra fondi propri e attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio) pari al 17,59% (17,77% al 31.12.2014). L’incidenza percentuale delle attività ponderate per il rischio sul totale dell’attivo (riportato nella tabella 6 seguente, pari a 2.747.506.488 di euro) è pari al 49,28% (il 45,86% al 31.12.2014). Si evidenzia come i fondi propri siano composti completamente da Capitale primario di classe 1. Con riferimento al Leverage Ratio, l’indicatore si ricava dal rapporto tra il capitale di classe 1 (Tier 1) e il valore complessivo dell’esposizione per cassa e fuori bilancio, secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR) e dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014. Tale indicatore, con riferimento all’Emittente, ha assunto un valore pari a 8,15 % al 31/12/2015 e pari a 7,82 % al 31/12/2014. Tabella 2: Principali indicatori di rischiosità creditizia (%) Bilancio 2015 Bilancio 2014 Crediti deteriorati Lordi/Impieghi lordi clientela 13,75% 14,19% Crediti deteriorati Netti/Impieghi netti clientela 6,86% 8,91% Sofferenze Lorde/Impieghi lordi clientela 7,24% 5,94% Sofferenze Nette/Impieghi netti clientela 2,84% 2,88% Rapporto copertura crediti deteriorati 54,20% 41,30% Rapporto copertura sofferenze 64,00% 54,60% Sofferenze Nette/ Patrimonio netto 18,30% 20,27% Costo rischio (rettifiche su crediti/crediti netti verso clientela) 1,32% 2,31% Indicatori di rischiosità creditizia I dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia Al 31 dicembre 2015 si è verificato un peggioramento delle sofferenze lorde sugli impieghi rispetto all’anno 2014; tale andamento riflette il perdurare delle condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che ha interessato anche il territorio dove ha operato la Banca. L’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti alla clientela diminuisce dal 14,19% del 31/12/2014 al 13,75% del 31/12/2015. Il costo del rischio (inteso come rapporto tra le rettifiche sui crediti e gli impieghi netti) passa dal 2,31% dell’esercizio 2014 al 1,32% del 2015. La ragione della diminuzione è imputabile alle minori svalutazioni effettuate nel corso del 2015. In particolare, si evidenzia che le rettifiche su crediti passano da euro 32.083 migliaia dell’esercizio 2014 ad euro 20.196 migliaia dell’esercizio 2015 (tale diminuzione è pari al 37,05% delle svalutazioni effettuate nell’anno 12 2014). Sul punto si rinvia anche a quanto riportato a commento della successiva tabella 2.2. Tabella 2.1: Composizione dei crediti deteriorati lordi (in migliaia di euro) 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014 (*) Var ass Var % Sofferenze lorde(I) 120.760 99.071 21.689 21,89% Inadempienze probabili lorde(II) 105.969 135.905 -29.936 -22,03% 2.504 1.854 650 35,06% 229.233 236.830 -7.597 -3,21% Crediti in bonis lordi (IV) 1.428.832 1.432.082 -3.250 -0,23% Totale impieghi lordi (V) 1.667.193 1.668.912 -1.719 -0,10% Tipologia credito deteriorato Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate lorde Totale crediti deteriorati lordi (III) (*) I dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia Si segnala infine che con il settimo aggiornamento della circolare 272 di Banca d'Italia del 20 gennaio 2015, sono state modificate le definizioni di “Attività finanziarie deteriorate”, allo scopo di allinearle alle nuove nozioni di “Nonperforming exposures” e “Forbearance” introdotte dalle norme tecniche di attuazione relative alle segnalazioni statistiche di vigilanza consolidate armonizzate, definite dall'autorità bancaria europea e approvate dalla Commissione Europea il 9 gennaio 2015 (cosiddetti ITS, acronimo di Implementing Technical Standards). Le attività finanziarie deteriorate vengono ripartite in “Sofferenze”, “Inadempienze probabili” ed “Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate”. La somma di tali disposizioni corrisponde all'aggregato “Totale Crediti Deteriorati Lordi” (“Non-performing exposures”) di cui agli ITS. (I) Le sofferenze lorde passano da euro 99.071 migliaia di dicembre 2014 ad euro 120.760 migliaia di dicembre 2015 (aumento di euro 21.689 migliaia, pari al 21,89%). (II) Le inadempienze probabili passano da euro 135.905 migliaia di dicembre 2014 ad euro 105.969 migliaia di dicembre 2015 (pari al 22,03% dell’importo delle inadempienze probabili lorde dell’anno 2014). (III) Complessivamente i crediti deteriorati lordi passano da euro 236.830 migliaia di dicembre 2014 ad euro 229.233 migliaia di dicembre 2015 registrando una diminuzione di euro 7.597 migliaia (pari al 3,21% dell’importo dei crediti deteriorati lordi dell’anno 2014). (IV) I crediti in bonis lordi subiscono una contrazione di euro 3.250 migliaia rispetto all’anno precedente passando da euro 1.432.082 migliaia di dicembre 2014 ad euro 1.428.832 migliaia di dicembre 2015. Nella tabella successiva è riportato il dettaglio dei crediti deteriorati netti, suddivisi nelle voci “Sofferenze nette”, “Inadempienze probabili nette” e “Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate nette”. Complessivamente il totale impieghi netti passa da euro 1.561.247 migliaia di dicembre 2014 ad euro 1.531.545 migliaia di dicembre 2015 (pari al 1,90% del valore dell’anno 2014). 13 Tabella 2.2: Composizione dei crediti deteriorati netti (in migliaia di euro) 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014 (*) Var ass Var % Sofferenze nette 43.428 44.991 -1.563 -3,47% Inadempienze probabili nette 59.610 92.437 -32.827 35,51% Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate nette 2.029 1.684 345 20,49% 105.067 139.112 -34.045 24,47% Crediti in bonis netti 1.426.478 1.422.135 4.343 0,31% Totale impieghi netti 1.531.545 1.561.247 -29.702 -1,90% 20.196 32.083 -11.887 37,05% Tipologia credito deteriorato netto Totale crediti deteriorati netti Rettifiche su crediti (*) i dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia Nella tabella seguente è evidenziato l’importo al 31 dicembre 2015 delle posizioni relative ai crediti deteriorati e in bonis per i quali sono state concesse dall’Emittente dilazioni di pagamento ai sensi della nuova normativa di Banca d’Italia in vigore dal 1 gennaio 2015 in materia di segnalazioni di vigilanza (Circolare n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata). I dati al 31 dicembre 2014, in quanto antecedenti alla prescritta normativa, non sono disponibili. Tabella 2.3: Composizione dei crediti oggetto di concessioni (forborne) Voce (in migliaia di euro) Esposizione Lorda Rettifiche di valore Esposizione Netta Crediti in bonis ( Forbearance performing) 9.128 -273 8.855 Crediti Deteriorati (Forbearance non performing) 47.286 -20.716 26.570 Tabella 2.4: Grandi rischi (in milioni di euro) 31/12/2015 31/12/2014 (*) Var ass. Var % Grandi rischi (valore di bilancio) (I) 1.153 1.251 -98 -7,83% Grandi rischi (valore ponderato) (I) 247,2 223,4 23,8 10,65% 3 3 - - Grandi rischi (valore di bilancio)/(Totale Impieghi netti) 75,28% 80,13% 0% 0% Grandi rischi(valore ponderato)/( Totale Impieghi netti) 16,14% 14,31% 1,83% 12,80% Indicatori (Ratios) Grandi rischi (numero) (*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia Per “grandi rischi" si intendono le esposizioni che, in termini nominali, risultano essere di importo pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell’Emittente. (I) Si evidenzia una diminuzione del valore di bilancio e una crescita del valore ponderato delle esposizioni in parola. Il valore di bilancio nel 2015 è pari a 1.153 milioni di euro, in diminuzione del 7,83% rispetto al 31/12/2014 per effetto della diminuzione degli investimenti in Titoli di Stato da parte della banca. Il valore ponderato al 31/12/2015, è pari a 247,2 milioni di euro, rappresentato 14 interamente dall’esposizione verso Iccrea Banca S.p.a. e Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo Nord Est, in aumento del 10,65% rispetto al 31/12/2014. La differenza tra il valore di bilancio ed il valore ponderato è fondamentalmente imputabile agli investimenti effettuati dall’Emittente in Titoli di Stato Italiani, contabilizzati come attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) (voce 40 dello Stato Patrimoniale Attivo) ed aventi una ponderazione pari a zero. Nel segmento della "clientela ordinaria" la Banca non ha posizioni di "grandi rischi" così come definiti dalle istruzioni di vigilanza della Banca d'Italia. Nella tabella seguente è riportato il dettaglio relativo alle esposizioni classificate come “Grandi Rischi”. Tabella 2.5: Dettaglio esposizione Grandi rischi (in milioni di euro) Valore Bilancio 2015 Controparte Valore Ponderato 2015 Valore Bilancio 2014 Valore Ponderato 2014 Stato Italiano 943,8 37,8 1.056,5 28,9 Iccrea 130,7 130,7 104,3 104,3 Cassa Centrale Banca 78,8 78,8 90,4 90,2 Clientela ordinaria Totale 0,00 0,00 0,00 0,00 1.153,30 247,3 1.251,2 223,4 Tabella 3: Esposizione del portafoglio dell’emittente nei confronti di Stati sovrani (dati in migliaia di euro) 31/12/2015 31/12/2014 (*) Var. Ass. VAR. % Paese Emittente Italia Italia Rating Moody’s Baa2 Baa2 Valore nominale 831.000 990.500 -159.500 -16,10% Valore di bilancio 882.239 1.019.187 -136.948 -13,43% Fair value 882.239 1.019.187 -136.948 -13,43% Totale attività finanziarie (**) 902.679 1.033.091 Incidenza su attività finanziarie 97,73% 98,65% - - - - Di cui strutturati Classe di appartenenza Totale Attivo Banca Incidenza su Totale Attivo - - AFS AFS 2.747.506 2.693.215 32% 38% -15% (*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia (**) Afs: Available for sale. Attività finanziarie disponibili per la vendita Alla data del 31 dicembre 2015 l’esposizione totale verso titoli governativi rappresenta il 97,73% delle attività finanziarie disponibili per la vendita e il 32% del totale dell’attivo. L’esposizione riguarda esclusivamente titoli emessi dallo stato italiano e risulta in calo, rispetto all’anno precedente, come evidenziato nella tabella sopra riportata. Si evidenzia di seguito la struttura per scadenza degli investimenti in titoli di stato della banca: 15 Tabella 3.1: Struttura per scadenze dei Titoli di Stato detenuti dall’emittente (valore nominale) Data Valore nominale in scadenza entro la Data 31/12/2016 263.500.000 31/12/2017 67.500.000 31/12/2019 100.000.000 31/12/2020 95.000.000 31/12/2022 215.000.000 31/12/2027 90.000.000 Non è presente alcun titolo di debito strutturato. L’emittente, al 31 dicembre 2015, non presenta esposizioni concernenti prestiti erogati a favore di Governi centrali e locali, nonché Enti governativi. Tabella 3.2: Esposizione del portafoglio ai rischi di mercato(dati in migliaia di euro) Dati in migliaia di euro Var portafoglio di negoziazione Var portafoglio bancario Bilancio 2015 Bilancio 2014(*) Var ass. Var % - - - - 7.194 8.574 -1.013 -12.34% (*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia Il portafoglio dell’emittente al 31/12/2014 ed al 31/12/2015 è interamente classificato come portafoglio bancario (Banking Book) e risulta costituito per il 97,73% dagli investimenti effettuati dalla banca in titoli di stato. Nell’ambito del portafoglio bancario, i rischi di mercato (computabili con riferimento al portafoglio titoli della banca) vengono misurati tramite la c.d. Duration ed il VAR (Value at Risk). La Duration funge da indicatore della durata finanziaria del portafoglio che è pari alla media ponderata delle duration dei singoli titoli che lo compongono. Al 31/12/2015 la duration del portafoglio bancario dell’emittente è pari a 624 gg, in aumento rispetto al valore al 31/12/2014, pari a 540 gg. Il VAR (Value at Risk), dato un portafoglio di strumenti finanziari, esprime la massima perdita potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato in un determinato orizzonte temporale e con una definita probabilità. I parametri di mercato presi in considerazione sono i tassi d’interesse, i tassi di cambio, prezzi delle azioni, indici e fondi e gli spread di credito impliciti nei prestiti obbligazionari. Al 31 dicembre 2015 il VAR, calcolato sul portafoglio bancario dell’emittente (comprensivo degli investimenti in titoli di stato effettuati dalla Banca) con una probabilità del 99% su un orizzonte temporale di 10 giorni, ammontava ad euro 7.194 migliaia (al 31/12/2014 era pari a Euro 8.574 migliaia). Si evidenzia, inoltre, che la banca, in ordine all’esposizione del portafoglio ai rischi di mercato non fornisce ulteriori indicazioni quantitative in termini di disaggregazioni del rischio nelle sue componenti, quali rischio di tasso e rischio di cambio. Inoltre in considerazione della normativa vigente emessa dalla Banca d’Italia (Istruzioni di Vigilanza - Circolare n. 229 del 21 aprile 1999) in base alla quale le banche di credito cooperativo devono contenere la propria "posizione 16 netta aperta in cambi" entro il 2% dei fondi propri, l’emittente non assume “posizioni nette in cambi”. Tabella 4: Indicatori di liquidità Indicatori (Ratios) Bilancio 2015 Bilancio 2014 (*) 65,45% 66,36% Liquidity Coverage Ratio 317% >100% Net Stable Funding Ratio 134% >100% Loan to Deposit Ratio (*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia Il Loan to Deposit Ratio esprime il rapporto tra l’ammontare totale degli Impieghi e l’ammontare totale della raccolta diretta. Nel corso del 2015 l’indicatore evidenzia che i prestiti della Banca rappresentano il 65,45% dei depositi. Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) esprime il rapporto tra l’ammontare delle attività prontamente monetizzabili disponibili (la cassa ed i titoli prontamente liquidabili detenuti dalla banca) e lo sbilancio monetario progressivo cumulato a 1 mese stimato in condizioni di normalità gestionale. L’indice, previsto della normativa Basilea 3 relativa ai requisiti patrimoniali degli istituti di credito, viene elaborato al fine di aumentare la resilienza a breve termine del profilo di rischio di liquidità delle banche, assicurando che le banche dispongano di sufficienti attività liquide di elevata qualità per superare una situazione di stress acuto della durata di 30 giorni. Per l'indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, del 70% per l’anno 2016. con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1 gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 ("CRR"). Il Net Stable Funding Ratio (NSFR) è determinato rapportando l’ammontare complessivo delle Fonti stabili di raccolta (patrimonio della banca, indebitamento a medio/lungo termine, quota stabile dei depositi) al valore degli impieghi di medio/lungo periodo. L’indicatore, di tipo strutturale, si riferisce ad un orizzonte temporale di un anno ed è stato elaborato per garantire che, in modo permanente, le attività e le passività delle banche presentino una composizione per scadenze sostenibile. Per l'indicatore NSFR, sebbene la proposta del Comitato di Basilea prevedesse una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1 gennaio 2018, il CRR per il momento non contempla un limite regolamentare sulla liquidità strutturale. Nell’ambito della propria attività la Banca ha fatto anche ricorso al rifinanziamento presso la BCE, ed attualmente ha in essere finanziamenti ricevuti dalla medesima per complessivi 93 milioni di euro circa mediante la partecipazione alle aste a lungo termine (TLTRO – Targeted Long Term Refinancing Operation): 17 Tabella 4.1: Finanziamenti erogati da BCE al 31 dicembre 2015 Descrizione Importo Durata Data Inizio Scadenza Asta BCE TLTRO 93.410.000,00 Quattro anni 24/09/2014 26/09/2018 Totale 93.410.000,00 Il ricorso a tale forma di rifinanziamento è stato ritenuto funzionale dalla banca alle proprie politiche di investimento. In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk) per far fronte ad eventuali sbilanci da finanziare, l’Emittente presenta al 31 dicembre 2015 un ammontare di titoli stanziabili presso la BCE pari, al netto dell’haircut applicato, ad euro 778 milioni (698 milioni per il 2014). Tali titoli sono costituiti prevalentemente da titoli di stato italiani che presentano un elevato grado di liquidabilità, anche in condizioni di stress. L’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk, né il Market Liquidity Risk comportino un rischio apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di liquidità. Tabella 5: Principali dati di conto economico (migliaia di Euro) Bilancio 2015 Bilancio 2014(*) Differenza 2015/2014 Margine di interesse (I) 28.939 31.728 -8,5% Margine di intermediazione (II) 66.205 92.004 -28% Risultato netto gestione finanziaria 45.479 54.331 -16,3% Costi operativi (III) -43.590 -45.323 -3,8% Risultato di gestione 1.889 9.008 -79% Utile netto di esercizio(IV) 1.855 6.380 -70,9% (*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia (I) La contrazione del margine di interesse, che passa da euro 31.728 migliaia dell’esercizio 2014 ad euro 28.939 migliaia dell’esercizio 2015 (pari al 9,64% del valore del margine di interesse dell’anno 2014) discende dalla somma algebrica dei seguenti due fattori: a) il decremento pari a 11.924 migliaia di euro della voce “10 interessi attivi e proventi assimilati”, dovuto principalmente alla diminuzione dei flussi cedolari dei titoli della tesoreria e degli interessi degli impieghi in bonis della clientela; b) la diminuzione della voce “20 interessi passivi e oneri assimilati” pari a 9.135 migliaia di euro dovuta al decremento del costo della raccolta a breve. (II) La contrazione del margine di intermediazione, che passa da euro 92.004 migliaia dell’esercizio 2014 ad euro 66.205 migliaia dell’esercizio 2015 (pari al 28% del valore del margine di intermediazione dell’anno 2014) discende dalla somma algebrica dei seguenti fattori: a) il decremento del margine di interesse, di cui alla voce (I) che precede; b) la diminuzione del risultato netto dell’attività di negoziazione titoli, che passa da 42.809 migliaia di euro del 2014 a 17.400 migliaia di euro del 2015; c) l’incremento delle commissioni nette pari a 2.313 migliaia di euro. (III) La diminuzione dei Costi Operativi è attribuibile, principalmente, alla diminuzione degli accantonamenti al fondo Rischi ed oneri. 18 (IV) Il risultato netto dell’esercizio 2015 ammonta a euro 1.855 migliaia di euro ed evidenzia una diminuzione del 79% rispetto a quello dell’anno 2014, dovuta all’incidenza dei fattori prima indicati. Tabella 6: Principali dati di Stato Patrimoniale (migliaia di Euro) Bilancio 2015 Raccolta diretta da clientela Bilancio 2014 Variazione 2015/2014 2.339.691 2.341.945 -0,10% 510.026 393.844 29,50% 1.531.546 1.561.247 -1,90% 905.498 1.036.172 -12,61% Totale dell’attivo 2.747.506 2.693.215 2,02% Patrimonio netto 237.250 221.954 6,9% Capitale sociale 10.470 8.137 28,7% 207.633 -95.324 112.329 199.057 -315.788 -116.731 4,31% -69,81% 196,23% Raccolta indiretta Impieghi netti a clientela (I) Attività finanziarie Interbancario attivo Interbancario passivo (II) Interbancario netto (II) (*) I dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia Con riferimento all’andamento dei dati patrimoniali relativi all’emittente si evidenzia quanto segue: I) La contrazione degli impieghi (che passano da 1.561.247 migliaia di dicembre 2014 a 1.531.546 migliaia di dicembre 2015 con un calo del 1,90%). La variazione registrata è da leggersi nel contesto della lenta evoluzione della ripresa economica per cui rimane pressoché invariata la domanda di credito e della accresciuta selettività adottata dall’azienda a seguito dell’aumentata rischiosità del credito. (II) L’interbancario passivo diminuisce di euro 220.464 migliaia (pari al 69,81% del valore dell’anno 2014) passando da euro 315.788 migliaia del 2014 ad euro 95.324 migliaia del 2015. Tale variazione è imputabile al minor ricorso alle operazioni di rifinanziamento nei confronti dalla Banca Centrale Europea. L’interbancario netto è positivo in quanto l’interbancario attivo è superiore all’interbancario passivo. Per maggiori dettagli si rinvia a quanto riportato a commento della precedente tabella 4.1. Credit Spread Per completezza di informazione si riporta il valore del credit spread della Banca (inteso come differenza tra il rendimento di un’obbligazione plain vanilla di propria emissione – c.d. titolo benchmark – e il tasso Interest rate swap medio di durata corrispondente) calcolato come media dei valori giornalieri sui 14 giorni di calendario antecedenti il 1 settembre 2016 (incluso) è pari a 274,16 punti base, mentre il credit spread della Banca calcolato come valore puntuale alla medesima data è pari a 223,65 punti base. Si riportano altresì di seguito le caratteristiche del titolo benchmark utilizzato ai fini della determinazione del valore del credit spread: Denominazione: BCC BRESCIA S/UP 10/04/19 Codice ISIN: IT/000500379/0 Ammontare in circolazione: Euro 54.190.000 19 Durata residua: 2 anni e 7 mesi Sede di negoziazione: Hi – Mtf Valori utilizzati per la determinazione del credit spread: IT0005003790 Prezzo Yield (%) Tasso Swap (%) Spread (bps) 01/09/2016 102,56000 2,033 -0,204 223,65 31/08/2016 102,56000 2,034 -0,200 223,38 30/08/2016 100,54000 2,839 -0,197 303,61 29/08/2016 100,46000 2,872 -0,192 306,43 26/08/2016 100,46000 2,871 -0,188 305,89 25/08/2016 101,80000 2,337 -0,190 252,71 24/08/2016 101,80000 2,337 -0,194 253,14 23/08/2016 101,80000 2,338 -0,202 254,02 22/08/2016 100,40000 2,894 -0,203 309,74 19/08/2016 100,40000 2,894 -0,196 308,99 MEDIA 2,545 -0,197 274,16 Data Il credit spread, inteso come differenza tra il tasso di rendimento a scadenza di un paniere di obbligazioni senior a tasso fisso emesse da emittenti finanziari europei aventi rating compreso tra BBB- e BBB+ con medesima durata residua del titolo benchmark (calcolato facendo riferimento alla curva IGEEFB, debitamente interpolata, come elaborata da Bloomberg) e il tasso Interest rate swap medio di durata corrispondente alla data del 1 settembre 2016 è pari a 42,10 punti base. Fonte: 'IGEEFB02 Index' e 'IGEEFB03 Index' Data 01/09/2016 Yield (%) Tasso Swap (%) Spread (bps) 0,224 -0,197 42,10 Cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente dalla data dell’ultimo bilancio sottoposto a revisione pubblicato Si attesta che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell'emittente dalla data dell'ultimo bilancio pubblicato sottoposto a revisione. Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale La Banca di Credito Cooperativo di Brescia attesta che non si sono verificati cambiamenti significativi nella propria situazione finanziaria o commerciale, dalla chiusura dell'ultimo esercizio per il quale sono state pubblicate informazioni finanziarie sottoposte a revisione. 20 dell'Emittente B.13 Fatti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente L’Emittente dichiara che non si sono verificati fatti recenti nella vita dell’Emittente stesso, sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità. B.14 Dipendenza da altri soggetti all’interno del gruppo La Banca di Credito Cooperativo di Brescia S.C. è Capogruppo del Gruppo Bancario “Gruppo Credito Cooperativo di Brescia” e pertanto gode di piena autonomia decisionale e gestionale. Il Gruppo Bancario è costituito dalla Banca Capogruppo e dalla società “Immobiliare BCC Brescia Srl”, società immobiliare interamente controllata dalla capogruppo. Si precisa che non viene redatto il Bilancio consolidato per il gruppo Bancario per la scarsa significatività e rilevanza dei valori della controllata rispetto a quelli della controllante. B.15 Descrizione delle principali attività dell’Emittente La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme. La Banca può compiere, con l’osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni e i servizi bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale, in conformità alle disposizioni emanate dall’Autorità di Vigilanza. Per quanto riguarda i servizi di investimento la Banca è autorizzata ad esercitare: Consulenza in investimenti, Esecuzione ordini per conto clienti, Negoziazione per conto proprio, Ricezione e trasmissione ordini e Sottoscrizione/Collocamento strumenti finanziari (senza assunzione a fermo, né garanzia). B.16 Informazioni inerenti il controllo diretto o indiretto dell’Emittente Non applicabile. Dato l’assetto societario della banca, non esistono assetti di controllo dell’emittente e non possono verificarsi variazioni del medesimo. B.17 Rating dell’Emittente e dello strumento finanziario Non applicabile. La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. non è fornita di rating, così come i singoli Prestiti Obbligazionari emessi nell’ambito del presente Programma. B.18 Descrizione della natura e della portata della garanzia [I prestiti non sono garantiti dal Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle Banche di Credito Cooperativo.] [I Prestiti sono assistiti dalla garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (di seguito “FGO”), con le modalità ed i limiti previsti nello statuto del fondo medesimo, disponibile nel seguente sito internet www.fgo.bcc.it. Si precisa che, nel caso di mancato rimborso del capitale alla scadenza da parte dell’Emittente, la garanzia tutela il portatore dell’obbligazione che dimostri l’ininterrotto possesso delle stesse nei tre mesi antecedenti l’inadempimento dell’Emittente e per un ammontare massimo per ciascun investitore non superiore a Euro 103.291,38 (tenendo conto di tutti i titoli dell’Emittente, anche appartenenti a diverse emissioni). La dotazione massima collettiva del fondo, che alla data del 30/06/2016 garantisce 3.765 emissioni obbligazionarie per un totale di € 24.622.920.200, è pari a € 538.024.354,68 per periodo 1 Luglio – 31 Dicembre 2016. L’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta del portatore 21 del titolo se i titoli sono depositati presso l’Emittente ovvero, se i titoli sono depositati presso un’altra banca, ad un mandato espresso a questa conferito. L’art. 3 dello Statuto del FGO prevede l’applicabilità della garanzia anche ai casi di attivazione delle misure di risoluzione previste dalla Direttiva 2014/59/UE (“BRRD”) tra cui il “Bail-In”. B.19 Informazioni sul garante [Non applicabile.] [Nell’effettuazione degli interventi il Fondo si avvale dei mezzi che le consorziate si impegnano a tenere a disposizione dello stesso ai sensi degli artt. 5 e 25 dello statuto del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo.] Sezione C – Strumenti Finanziari C.1 Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti, compresi eventuali codici di identificazione degli strumenti finanziari Le Obbligazioni oggetto del presente programma sono titoli di debito che determinano l’obbligo per l’Emittente di rimborsare all’investitore, alla scadenza, il 100% del valore nominale, unitamente alla corresponsione di interessi determinati secondo la metodologia di calcolo specifica per ogni tipologia di Obbligazioni, fatte salve le previsioni contenute nella Direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi, con particolare riguardo all’utilizzo del “bail-in” e degli altri strumenti di risoluzione delle crisi (recepite nel nostro ordinamento con i decreti legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015). Il presente programma prevede l’emissione delle seguenti tipologie di Obbligazioni: - Obbligazioni a Tasso Variabile; - Obbligazioni a Tasso Fisso; - Obbligazioni Step Up/Step Down. Codice ISIN della emissione [•]. C.2 Valuta di emissione degli strumenti finanziari Le Obbligazioni saranno emesse e denominate in Euro e le cedole corrisposte saranno anch’esse denominate in Euro. C.5 Descrizione di eventuali restrizioni alla libera trasferibilità degli strumenti finanziari In ogni caso, le Obbligazioni non sono strumenti registrati nei termini richiesti dai testi in vigore del “United States Securities Act” del 1933: conformemente alle disposizioni del “United States Commodity Exchange Act”, la negoziazione delle Obbligazioni non è autorizzata dal “United States Commodity Futures Trading Commission” (“CFTC”). Le Obbligazioni non possono in nessun modo essere proposte, vendute o consegnate direttamente o indirettamente negli Stati Uniti d’America o a cittadini statunitensi. Le Obbligazioni non possono essere vendute o proposte in Gran Bretagna, se non conformemente alle disposizioni del “Public Offers of Securities Regulations 1995” e alle disposizioni applicabili del “FSMA 2000”. Il prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle persone designate dal “FSMA 2000”. C.8 Diritti connessi alle obbligazioni Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla vigente normativa per i titoli della stessa categoria e, quindi, il diritto alla percezione delle cedole alle date di pagamento degli interessi ed al rimborso del capitale alla data di scadenza, fatto salvo l’eventuale utilizzo del Bail-In per le cui informazioni si rinvia al fattore di rischio “Rischio connessi all’utilizzo del Bail IN” di cui al successivo elemento D.3. Ranking Le Obbligazioni costituiscono passività dirette e incondizionate dell’Emittente, non subordinate ad altre passività dello stesso (senior) e non assistite da garanzie o da 22 privilegi. In caso di applicazione dello strumento del “bail–in”, il credito degli obbligazionisti verso l’Emittente non parteciperà all’assorbimento delle perdite dell’Emittente pari passu con tutti gli altri crediti chirografari dell’Emittente (cioè non garantiti e non privilegiati), ma sarà oggetto di riduzione nonché conversione secondo l’ordine rappresentato in sintesi nelle tabelle che seguono (in merito all’utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dai decreti legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015, attuativi della Direttiva 2014/59/UE (la BRRD), si rinvia al successivo elemento D.2. Di seguito si riporta una tabella che illustra l’ordine di riduzione e conversione dei crediti a seguito dell’applicazione del bail-in. Si segnala che, a partire dal 1° gennaio 2019, i depositi presso la banca diversi da quelli di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese nell’ordine di applicazione del bail-in saranno posti al medesimo livello. Inoltre, con riferimento alle regole previste in caso di liquidazione coatta amministrativa di un ente creditizio, si segnala che, ai sensi dell’articolo 1, comma 33 del decreto legislativo n. 181 del 16 novembre 2015, che modifica l’articolo 91 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, sostituendo il comma primo nonché introducendo il comma 1-bis al medesimo, e in deroga all’art. 111 del decreto legislativo n. 267 del 16 marzo 1942, nella liquidazione dell’attivo dell’ente medesimo, si prevede che siano soddisfatti, in via prioritaria, i creditori privilegiati, secondariamente i detentori di depositi presso la banca e successivamente gli obbligazionisti senior. C.9 Tasso di interesse nominale o, qualora il tasso non sia fisso, descrizione del sottostante sul quale è basato [Obbligazioni a Tasso Fisso. Le Obbligazioni a Tasso Fisso danno diritto al pagamento di interessi periodici in ragione di un tasso di interesse fisso, predeterminato e costante. Il tasso di interesse annuo nominale lordo delle Obbligazioni è pari al [●]%. Il tasso di interesse annuo nominale netto delle Obbligazioni è pari al [●]%.] [Obbligazioni Step-up. Le Obbligazioni Step-up danno diritto al pagamento di interessi periodici in ragione di tassi di interesse predeterminati e crescenti. I tassi di interesse annui nominali lordi delle Obbligazioni sono pari al [●]% ed al % annuo netto per la cedola [●] [Obbligazioni Step-down. Le Obbligazioni Step-down danno diritto al pagamento di interessi periodici in ragione di tassi di interesse predeterminati e decrescenti. I 23 tassi di interesse annui nominali lordi delle Obbligazioni sono pari al [●]% ed al % annuo netto per la cedola [●] [Obbligazioni a Tasso Variabile. Le Obbligazioni a Tasso Variabile danno diritto al pagamento di interessi periodici, calcolati applicando al Valore Nominale unitario di ciascuna Obbligazione il valore del Parametro di Indicizzazione (eventualmente [maggiorato / diminuito] di uno Spread pari a [●]). [Per la prima Cedola pagabile alla prima Data di Pagamento successiva alla Data di Emissione, potrà essere indicato un tasso di interesse nominale lordo annuo delle Obbligazioni, espresso in termini di percentuale, da applicarsi sul valore nominale unitario delle Obbligazioni, indipendente dal Parametro di Indicizzazione prescelto]. Il Parametro di Indicizzazione delle Obbligazioni a Tasso Variabile è (Banking Federation of the European Union) e dell’ACI (tramite The Financial Markets Association), e rilevato dall’Agente di Calcolo, sulla base della pubblicazione sul circuito Telerate alla pagina 248, sulla pagina EURIBOR01 sul circuito Reuters (o in futuro qualsiasi altra pagina o servizio che dovesse sostituirla) o sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” o, in mancanza, altra fonte di equipollente ufficialità.] C.10 Data di godimento e scadenza degli interessi [Obbligazioni a Tasso Fisso, Obbligazioni Step-up, Obbligazioni Step-down, Obbligazioni a Tasso Variabile.] La data a partire dalla quale le Obbligazioni sono fruttifere di interessi (la “Data di Godimento”) è [●]. Il pagamento degli interessi maturati dalle Obbligazioni avverrà in via posticipata con periodicità annuale, semestrale o trimestrale, alle date di pagamento [●] (le “Date di Pagamento”). Data di scadenza e modalità di ammortamento del prestito, comprese le procedure di rimborso. La data a partire dalla quale le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi (la “Data di Scadenza”) è [●]. Le Obbligazioni (salvo il caso in cui siano previamente riacquistate ed annullate dall’Emittente) saranno rimborsate in un’unica soluzione alla Data di Scadenza. Indicazione del tasso di rendimento Il rendimento effettivo annuo calcolato con il metodo del Tasso Interno di Rendimento a scadenza detto TIR (o IRR, acronimo dall’inglese Internal Rate of Return) in regime di capitalizzazione composta alla data di emissione e sulla base del Prezzo di Emissione, è pari al lordo[●]% e al netto dell’effetto fiscale [●]%. [Obbligazioni a Tasso Variabile] Il tasso di rendimento effettivo su base annua è calcolato ipotizzando la costanza del valore del Parametro di Indicizzazione rilevato alla data [●] Il TIR rappresenta quel tasso effettivo annuo che eguaglia la somma dei valori attuali dei flussi prodotti dalle Obbligazioni (cedole e rimborso del capitale) al prezzo di acquisto/sottoscrizione dell’Obbligazione stessa. Nome del rappresentante dei detentori dei titoli di debito Non applicabile. Non è prevista la costituzione di una o più organizzazioni (né il mero coinvolgimento di organizzazioni già esistenti) per rappresentare gli interessi degli Obbligazionisti, ai sensi dell’art. 12 del Testo Unico Bancario. Descrizione della Non applicabile. Le Obbligazioni non hanno componenti derivative. 24 componente derivativa implicita C.11 Mercati di negoziazione Le Obbligazioni non saranno quotate su alcun mercato regolamentato, e non saranno negoziate da alcun internalizzatore sistematico. La Banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione delle obbligazioni sul segmento “order driven” del Sistema Multilaterale di Negoziazione “Hi-MTF”. I prezzi di acquisto e di vendita delle obbligazioni saranno conoscibili secondo le regole proprie di tale Sistema Multilaterale di Negoziazione. Si precisa che non vi è alcuna garanzia che la domanda di ammissione alla negoziazione sul predetto sistema multilaterale di negoziazione venga accolta. Inoltre, anche nell’ipotesi in cui ciò avvenga, tale circostanza potrebbe non essere sufficiente a garantire un adeguato livello di liquidità. La Banca si riserva la facoltà di intervenire sul sistema multilaterale di negoziazione allo scopo di dare esecuzione agli ordini della clientela che non abbiano trovato naturale contropartita sul mercato medesimo. Infine l’emittente non assume l’impegno al riacquisto di qualsiasi quantitativo di obbligazioni prima della scadenza su richiesta dell’investitore. Sezione D – Rischi D.2 Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici per l’emittente Rischio di credito La Banca di Credito Cooperativo di Brescia S.C. è esposta ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. L'inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia potrebbero, pertanto, avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito Si evidenzia che al 31 dicembre 2015 si è verificato un peggioramento delle sofferenze lorde sugli impieghi rispetto all’anno 2014; tale andamento riflette il perdurare delle condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che ha interessato anche il territorio dove ha operato la Banca. Si segnala altresì che i crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore complessive, sono pari a 105 milioni di Euro alla chiusura dell’esercizio 2015, di cui 43 milioni di euro costituiti da sofferenze nette e 59 milioni di euro di inadempienze probabili. I crediti scaduti, se confrontati con il dato del 2014, incrementano il valore dell’esposizione netta, salendo a 2 milioni di Euro (+0,3 milioni di Euro, +20,5%). 25 Tabella: Principali indicatori di rischiosità creditizia (%) Bilancio BCC Brescia 2015 Dati medi al 31/12/2015 (1) Bilancio BCC Brescia 2014 Dati medi al 31/12/2014 (2) Crediti deteriorati Lordi/Impieghi lordi clientela 13,75% 18,7% (*) 14,19% 16,80% (*) Crediti deteriorati Netti/Impieghi netti clientela 6,86% 10,8% (**) 8,91% 10,80% (**) Sofferenze Lorde/Impieghi lordi clientela 7,24% 10,5% (*) 5,94% 8,60% (*) Sofferenze Nette/Impieghi netti clientela 2,84% 4,8% (**) 2,88% 4,7% (**) Rapporto copertura crediti deteriorati 54,20% 40,8% (*) 41,30% 36,5% (*) Rapporto copertura sofferenze 64,00% 55,3% (*) 54,60% 52,1% (*) Sofferenze Nette/ Patrimonio netto 18,30% non disponibile 20,27% non disponibile Costo rischio (rettifiche su crediti/crediti netti verso clientela) 1,32% non disponibile 2,31% non disponibile Indicatori di rischiosità creditizia I dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia (1) Fonte: si segnala che i dati di sistema al 31 dicembre 2015 riportati nella presente tabella sono tratti dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria” pubblicato da Banca d’Italia in data 29 aprile 2016. (2) Fonte: si segnala che i dati di sistema al 31 dicembre 2014 riportati nella presente tabella sono tratti dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria” pubblicato da Banca d’Italia in data 26 maggio 2015. (*) Il dato si riferisce ai dati medi di sistema Banche Minori. (**) Il dato si riferisce ai dati medi di sistema riferiti al “Totale sistema”. Rischio di esposizione nei confronti di titoli di debito emessi da Stati sovrani Negli scorsi anni la crisi dei debitori sovrani Europei ha pesantemente condizionato l’andamento dei mercati finanziari e la politica economico-finanziaria di molti paesi Europei, Italia compresa. Si evidenzia che alla data del 31 dicembre 2015 l’esposizione totale verso titoli governativi rappresenta il 97,73% delle attività finanziarie disponibili per la vendita e il 32% del totale dell’attivo. Pertanto l’Emittente risulta esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari rappresentati dai titoli emessi dagli stati sovrani dell’area Euro. Situazioni di volatilità e tensione su tali mercati possono esporre l’Emittente a perdite di valore dei titoli di stato detenuti dal medesimo, con impatti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria. 26 Tabella: Esposizione del portafoglio dell’emittente nei confronti dei debitori sovrani (dati in migliaia di euro) 31/12/2015 31/12/2014(*) Paese Emittente Italia Italia Rating Moody’s Baa2 Baa2 Valore nominale 831.000 Valore di bilancio 882.239 882.239 1.019.187 902.679 1.033.091 97,73% - Fair value Totale attività (**) Incidenza finanziarie finanziarie su attività Di cui strutturati Classe di appartenenza Totale Attivo Banca Incidenza su Totale Attivo Var. Ass. VAR. % 990.500 -159.500 -16,10% 1.019.187 -136.948 -13,43% -136.948 -13,43% 98,65% - - - - - AFS AFS 2.747.506 2.693.215 32% 38% -15% Rischio relativo al Credit Spread dell’Emittente Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che l’Emittente registra un elevato livello di Credit Spread e, pertanto, il mercato valuta il rischio di credito dell’emittente come significativo. In particolare, il Credit Spread relativo all’emittente, essendo calcolato con riferimento ad una obbligazione assistita dal Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al credito cooperativo è di per sé sottostimato. In assenza del citato meccanismo di garanzia il credit spread dell’emittente registrerebbe valori superiori. Al riguardo, si evidenzia che il credit spread dell’Emittente (inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione plain vanilla di riferimento dell’emittente e il tasso Interest Rate Swap di durata corrispondente), rilevato il 1 settembre 2016 è pari a 223,65 basis points. Inoltre, il medesimo indicatore, calcolato come media dei valori giornalieri su 14 giorni di calendario antecedenti il giorno 1 settembre 2016, è pari a 274,16 basis point risulta superiore al credit spread riferito ad un paniere di obbligazioni a tasso fisso senior di emittenti finanziari europei con rating tra BBB- e BBB+ 1 con medesima durata dell’obbligazione rilevato alla stessa data (pari a 42,10 basis points) maggiorato di una soglia pari a 100 punti base. Si segnala, peraltro, che la limitata liquidità del titolo benchmark e l’elevata volatilità del suo prezzo determinano una elevata volatilità del Credit Spread. Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di Credito Cooperativo (BCC) In data 6 aprile 2016 è stato convertito in legge il decreto-legge 14 febbraio 2016, n. 18, recante “misure urgenti concernenti la riforma delle banche di credito cooperativo, la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, il regime fiscale relativo alle procedure di crisi e la gestione collettiva del risparmio”. La riforma delle banche di credito cooperativo prevede la possibilità per le BCC di aderire ad un gruppo bancario cooperativo che abbia come capogruppo una società per azioni con un patrimonio non inferiore a 1 miliardo di euro. La società capogruppo svolgerà attività di direzione e di coordinamento sulle BCC in base ad accordi contrattuali chiamati ‘’contratti di coesione’’. La maggioranza del 1 Il paniere ricomprende titoli di emittenti il cui giudizio di rating appartiene al livello più basso dell’investment grade, precedente il livello speculativo. 27 capitale sarà detenuto dalle BCC del gruppo, mentre il resto del capitale potrà essere detenuto da soggetti omologhi (gruppi cooperativi bancari europei, fondazioni) o destinato al mercato dei capitali. La capogruppo potrà sottoscrivere azioni di finanziamento (di cui all’articolo 2526 del codice civile) e quindi contribuire al rafforzamento patrimoniale delle BCC, anche in situazioni diverse dall’inadeguatezza patrimoniale o dall’amministrazione straordinaria. Le Bcc aderenti rimarranno titolari dei propri patrimoni e manterranno gradi di autonomia gestionale regolati da un contratto di coesione. L’adesione ad un gruppo bancario è la condizione per il rilascio, da parte della Banca d’Italia, dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in forma di banca di credito cooperativo. Nel caso in cui la BCC non intenda aderire ad un gruppo bancario si potrà avvalere della cosiddetta “way out”, a condizione che abbia un patrimonio netto di entità consistente (almeno 200 milioni di euro) e versi un’imposta straordinaria del 20% sulle riserve indivisibili all’erario, conteggiate a data da definirsi. In caso di “way out” la BCC non potrà però continuare ad operare come banca di credito cooperativo e dovrà deliberare la sua trasformazione in Società per Azioni. In alternativa è prevista la liquidazione. In data 15 maggio 2016 l’assemblea dei soci ha espresso la volontà di aderire ad un gruppo bancario cooperativo escludendo, quindi, la possibilità di avvalersi della opzione di “way out”. Rischio connesso alle attuali incertezze del contesto macroeconomico e alla crisi economico/finanziaria L’andamento dell’Emittente è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell’intera area Euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell’economia delle aree geografiche in cui l’Emittente opera. In particolare, la capacità reddituale e la solvibilità dell’Emittente sono influenzati dall’andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni. Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economicofinanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione: (a) i recenti sviluppi connessi al referendum del Regno Unito ad esito del quale quest’ultimo uscirà dall’Unione Europea (c.d. “Brexit”), non risultando prevedibile, allo stato, l’impatto che la fuoriuscita dall’UE potrà produrre sull’economia del Regno Unito, sull’economia internazionale nel suo complesso, sui mercati finanziari, nonché sulla situazione dello stato italiano e dell’emittente; (b) alle tendenze dell’economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle dinamiche di crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (c) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (d) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più meno ricorrente, sui mercati finanziari. In particolare, si richiamano, in proposito: (i) i recenti sviluppi della crisi 28 relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi paesi, sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica, (ii) le recenti turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in particolare quello cinese. Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente. Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d’Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza sono soggette a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale, di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). La fase di forte e prolungata crisi dei mercati, ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidita negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio (CET 1) pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio (Tier 1) pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, ovvero un “cuscinetto” di ulteriore capitalizzazione obbligatoria). A seguito degli esiti del periodico processo di revisione prudenziale (SREP) condotto dalla Banca d’Italia ai sensi degli art.97 e seguenti della Direttiva UE n.36/2013 (CRD IV) e notificato alla Banca con specifico provvedimento del 30 ottobre 2015, sono stati imposti alla Banca dalla predetta autorità a partire dal 31 dicembre 2015 requisiti patrimoniali aggiuntivi di secondo pilastro nelle misure di seguito indicate: - CET1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 5,8%, di cui 4,5% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,3% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP; - Tier1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 7,8%, di cui 6% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,8% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP; - Total Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 10,4%, di cui 8% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2,4% 29 a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP. Si precisa che i rischi di secondo pilastro riguardano: il rischio di tasso di interesse, il rischio di concentrazione ed il rischio di concentrazione geo settoriale. Come rappresentato nella tabella 1, che riporta la composizione dei fondi propri e il dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un coefficiente Tier 1 Capital Ratio pari al 17,59% (17,76% al 31.12.2014) ed un rapporto tra fondi propri e attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio) pari al 17,59% (17,77% al 31.12.2014) superiori rispetto ai requisiti minimi rispettivamente dell’8,5% e del 10,5%. L’incidenza percentuale delle attività ponderate per il rischio sul totale dell’attivo (riportato nella tabella 6 seguente, pari a 2.747.506.488 di euro) è pari al 49,28% (il 45,86% al 31.12.2014). Si evidenzia come i fondi propri siano composti completamente da Capitale primario di classe 1. Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che: - per l’indicatore LCR (dal minimo del 60% introdotto a partire dal 1° gennaio 2015) è previsto dal 1° gennaio 2016 un valore pari al 70%, a cui farà seguito un progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 (“CRR”); - per l’indicatore NSFR, la proposta del Comitato di Basilea prevede una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018. Basilea III, oltre ai requisiti di capitale ponderati per il rischio, ha introdotto il monitoraggio della leva finanziaria (leverage ratio) con l’obiettivo di porre un limite alla crescita del leverage delle banche ed evitare che i metodi usati per la stima dei coefficienti di ponderazione sottostimino i rischi effettivi e quindi il fabbisogno di capitale. Tale indicatore continuerà ad essere monitorato, nel corso del 2016 dalle Autorità di Vigilanza, avendo a riferimento un valore minimo pari al 3%. Nel 2017 è prevista l’eventuale ricalibrazione di tale valore minimo per poi entrare in vigore come requisito obbligatorio a partire dal 1 gennaio 2018. Tale indicatore, con riferimento all’Emittente, ha assunto un valore pari a 8,15 % al 31/12/2015 e pari a 7,82 % al 31/12/2014. Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015 sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento, che si inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della normativa sopra indicata si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di dissesto o rischio di dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali 30 dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti, ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000 (c.d. bail-in). Pertanto, con l’applicazione dello strumento del bail-in, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del bail-in, sopra indicate, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail-in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. La contribuzione al Fondo di Risoluzione Nazionale (introdotto dalla Direttiva 59/201/UE Single Resolution Fund). ha comportato per il 2015 un onere complessivo pari a 1,7 milioni di euro, dei quali 415 mila a titolo di quota ordinaria ricorrente e 1 milione e 245 mila euro come contribuzione straordinaria connessa agli interventi di sostegno del sistema bancario per la soluzione delle crisi di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara. Inoltre, a carico dell’esercizio 2015, sono stati accantonati, attraverso il Fondo Rischi e Oneri, ulteriori 830 mila euro per gli stimati oneri di partecipazione al nuovo meccanismo di finanziamento del sistema di garanzia dei depositi introdotto dalla Direttiva 2014/49/UE (DGSD), oltre a ulteriori oneri prudenziali accantonati per il Fondo di risoluzione (SRF) e per gli interventi di sostegno concernenti il sistema Bcc (FGD e FGI). Sebbene l’Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Rischio di mercato E’ il rischio rinveniente dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti dall’Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) . L’Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti del valore degli strumenti finanziari, ivi inclusi i titoli emessi da Stati Sovrani. Il rischio di mercato a cui la Banca risulta maggiormente esposta è quello relativo al tasso di interesse, inteso come potenziale diminuzione del valore economico delle poste in conseguenza di mutamenti del livello dei tassi di mercato, che deriva dal cosiddetto mismatching di scadenze (cioè il rischio conseguente al mancato 31 allineamento tra le scadenze dell’attivo e del passivo di una banca) e/o dalla necessità di repricing tra le attività e le passività del portafoglio bancario (conseguente alla variabilità dei tassi di mercato). La riduzione dei tassi di interesse può comportare una diminuzione del costo medio di raccolta più contenuto rispetto al calo di rendimento degli attivi. Un eventuale disallineamento tra gli interessi attivi maturati dalla Banca e quelli passivi dovuti dalla stessa (in assenza di adeguate politiche di trasformazione delle scadenze e di idonei strumenti di protezione contro i rischi derivanti da tale disallineamento), potrebbe determinare effetti significativi sulla posizione finanziaria e sui risultati economici della Banca. Il VAR (Value at Risk), dato un portafoglio di strumenti finanziari, esprime la massima perdita potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato in un determinato orizzonte temporale e con una definita probabilità. I parametri di mercato presi in considerazione sono i tassi d’interesse, i tassi di cambio, prezzi delle azioni, indici e fondi e gli spread di credito impliciti nei prestiti obbligazionari. Al 31 dicembre 2015 il VAR, calcolato sul portafoglio bancario dell’emittente (comprensivo degli investimenti effettuati dall’emittente in titoli di stato) con una probabilità del 99% su un orizzonte temporale di 10 giorni, ammontava ad euro 7.194 migliaia (al 31/12/2014 era pari a Euro 8.574 migliaia). Rischio di liquidità dell’emittente E’ il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza. La liquidità dell’Emittente potrebbe essere danneggiata dall’incapacità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), dall’incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, da imprevisti flussi di cassa in uscita ovvero dall’obbligo di prestare maggiori garanzie. Per ulteriori informazioni si rimanda alla Tabella riportata nell’elemento B.12 della presente nota di sintesi. Rischio operativo E’ il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi ovvero causati da eventi esterni quali il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti oppure il rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. Nell’ambito del consolidamento e rafforzamento dei propri presidi a fronte del rischio operativo, il Gruppo cui appartiene l’Emittente si è da tempo attivato per perseguire: (i) raggiungimento della conformità ai requisiti che la normativa di Vigilanza prevede per i sistemi di controllo interno (circolare della Banca di Italia 285/2013 e successivi aggiornamenti); (ii) il mantenimento di una costante conformità ai requisiti che la normativa prevede per l’utilizzo del metodo BIA (Basic Indicator Approach) per il calcolo del capitale regolamentare previsto da Basilea 2; (iii) il costante miglioramento del monitoraggio dei rischi e delle perdite, tale da permettere un approccio gestionale, soprattutto in termini di iniziative di mitigazione e di prevenzione; (iv) il perfezionamento del sistema dei controlli permanenti ed estensione della copertura dei controlli stessi nel perimetro aziendale. Rischio relativo alle controversie legali pendenti Il rischio legale è rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze giudiziarie cui la Banca di Credito Cooperativo di Brescia è convenuta in 32 ragione dell’esercizio della propria attività bancaria. La natura delle cause passive legali è ampia e diversificata. Infatti, pur avendo in comune, in linea di massima, una domanda di tipo risarcitorio nei confronti della Banca, esse traggono origine da eventi anche molto diversi fra loro, connessi all’esercizio dell’attività bancaria. Al riguardo si evidenzia che l’ammontare delle richieste delle controparti (petitum) che hanno promosso azione legale nei confronti della banca è pari ad euro 5,3 milioni di euro al 31/12/2015. Per far fronte alle richieste delle predette controparti in caso di soccombenza nei giudizi, la Banca ha effettuato un accantonamento, alla medesima data, pari a 4,2 milioni di euro. Rischio di assenza di rating dell’Emittente e degli strumenti finanziari L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating, per se né per le Obbligazioni. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. D.3 Informazioni fondamentali sui principali rischi che sono specifici per gli strumenti finanziari FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI PRESTITI OBBLIGAZIONARI Rischio connesso all’utilizzo del “bail-in” In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi, individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “Resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione della crisi di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario, nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali l’applicazione è in vigore a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di “bail-in” possono essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio. 33 Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia: 1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1); - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); - degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; - dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; - delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior). 2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); - degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; - dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; - delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior). Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bail-in” riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i depositi (per la parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i medesimi depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché, successivamente al 1° gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente l’importo di Euro 100.000. Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di applicazione del “bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi fino a 100.000 Euro (c.d. “depositi protetti”) e le “passività garantite” definite dall’art.1 del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015 come “passività per le quali il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito da privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o con costituzione di garanzia reale, comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di riacquisto”, comprendenti, ai sensi dell’art. 49 del citato D. Lgs n. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite di cui all’art. 7 bis L. n. 130/99. Lo strumento del “bail-in” può essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali: (i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo; (ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte; (iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività. Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato. Rischio di credito per il sottoscrittore Sottoscrivendo le Obbligazioni l’investitore diviene finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e per il rimborso del capitale a scadenza. L’investitore è, quindi, esposto al rischio che 34 l’Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado di adempiere ai propri obblighi di pagamento. Rischio connesso ai limiti delle garanzie relative alle obbligazioni [I prestiti non sono garantiti dal Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle Banche di Credito Cooperativo.] [I Prestiti sono assistiti dalla garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (di seguito “FGO”), con le modalità ed i limiti previsti nello statuto del fondo medesimo, disponibile nel seguente sito internet www.fgo.bcc.it. Si precisa che, nel caso di mancato rimborso del capitale alla scadenza da parte dell’Emittente, la garanzia tutela il portatore dell’obbligazione che dimostri l’ininterrotto possesso delle stesse nei tre mesi antecedenti l’inadempimento dell’Emittente e per un ammontare massimo per ciascun investitore non superiore a Euro 103.291,38 (tenendo conto di tutti i titoli dell’Emittente, anche appartenenti a diverse emissioni). La dotazione massima collettiva del fondo, che alla data del 30/06/2016 garantisce 3.765 emissioni obbligazionarie per un totale di € 24.622.920.200, è pari a € 538.024.354,68 per periodo 1 Luglio – 31 Dicembre 2016. L’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta del portatore del titolo se i titoli sono depositati presso l’Emittente ovvero, se i titoli sono depositati presso un’altra banca, ad un mandato espresso a questa conferito. L’art. 3 dello Statuto del FGO prevede l’applicabilità della garanzia anche ai casi di attivazione delle misure di risoluzione previste dalla Direttiva 2014/59/UE (“BRRD”) tra cui il “Bail-In”. Rischio relativo alla vendita delle obbligazioni prima della scadenza Nel caso in cui l’investitore volesse vendere le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale, il prezzo di vendita sarà influenzato da diversi elementi, tra cui: - caratteristiche/assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati (“Rischio di Liquidità”); - variazione dei tassi interesse (“Rischio di tasso di mercato”); - variazione del merito creditizio dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente”). Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo delle Obbligazioni anche al di sotto del prezzo di offerta. Rischio di liquidità E’ il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere prontamente le obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato che potrebbe essere anche inferiore al prezzo di emissione delle obbligazioni. Le Obbligazioni non saranno quotate su alcun mercato regolamentato, e l’emittente non prevede accordi per la negoziazione delle medesime da parte di un internalizzatore sistematico. La Banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione delle obbligazioni sul segmento “order driven” del Sistema Multilaterale di Negoziazione “Hi-MTF”. Si precisa che non vi è alcuna garanzia che la domanda di ammissione alla negoziazione sul predetto sistema multilaterale di negoziazione venga accolta. Inoltre, anche nell’ipotesi in cui ciò avvenga, tale circostanza potrebbe non essere sufficiente a garantire un adeguato livello di liquidità. 35 Si segnala, infatti, la limitata liquidità delle obbligazioni dell’emittente e l’elevata volatilità dei relativi prezzi su tale mercato. Infine l’emittente non assume l’impegno al riacquisto di qualsiasi quantitativo di obbligazioni prima della scadenza su richiesta dell’investitore. Rischio di tasso di mercato Il valore di mercato delle Obbligazioni potrebbe variare nel corso della durata delle medesime a causa dell’andamento dei tassi di mercato. Pertanto, in caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza, l’investitore è esposto a tale rischio di tasso, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, per effetto della quale il valore dell’obbligazione potrà divenire anche inferiore al valore nominale del titolo. In particolare: [per le Obbligazioni a Tasso Fisso, l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga è la vita residua del titolo]; [per le Obbligazioni Step Up, le fluttuazioni dei tassi di interesse sui mercati finanziari potrebbero determinare variazioni sui prezzi delle Obbligazioni facendoli oscillare durante la loro vita in modo tanto più accentuato quanto più lunga è la loro vita residua. La sensibilità alla variazione dei tassi di mercato risulta più elevata rispetto ad un titolo a tasso fisso di pari durata e pari rendimento effettivo, in quanto è più elevata la durata finanziaria]; [per le Obbligazioni a Tasso Variabile, le fluttuazioni dei tassi di interesse sul mercato del parametro di indicizzazione di riferimento potrebbero determinare temporanei disallineamenti del valore della cedola in corso di godimento, rispetto ai livelli dei tassi di riferimento espressi dai mercati finanziari e, conseguentemente, determinare variazioni sui prezzi dei titoli]. Rischio di deterioramento del merito di credito dell’emittente Le obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione finanziaria dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio stesso. Non si può, quindi, escludere che i corsi dei titoli sul mercato secondario possano essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio Emittente. Rischio di assenza di rating dell’Emittente e degli strumenti finanziari L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating, né per sé, né per le Obbligazioni. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. Rischio di scostamento del rendimento dell’obbligazione rispetto al rendimento di un titolo di stato Il rendimento effettivo su base annua delle Obbligazioni potrebbe anche risultare inferiore rispetto al rendimento effettivo su base annua, di un titolo di Stato di durata residua similare. Rischio di conflitto di interesse Può configurarsi una situazione di conflitto di interesse in quanto BANCA DI 36 CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C., in qualità di Emittente, svolge anche il ruolo di collocatore e di responsabile del collocamento di strumenti finanziari di propria emissione, e ricopre il ruolo di agente per il calcolo. Si configura inoltre una situazione di conflitto di interesse anche in caso di rivendita dell’obbligazione prima della scadenza, poiché l’Emittente, qualora i titoli vengano negoziati sul sistema HiMtf, potrà effettuare proposte di prezzo per l’eventuale riacquisto delle obbligazioni. Rischio di chiusura anticipata dell’Offerta L'investitore deve considerare che l'eventuale chiusura anticipata dell'Offerta potrebbe essere disposta anche ove non sia stato raggiunto l'importo massimo dell'Offerta e tale circostanza avrà un impatto sull'ammontare nominale complessivo e sulla relativa liquidità delle Obbligazioni. A tal riguardo le Condizioni Definitive conterranno la previsione delle eventuali condizioni al ricorrere delle quali l'Emittente e/o il/i Responsabile/i del Collocamento e/o il/i Collocatore/i e/o i diversi soggetti indicati nelle Condizioni Definitive medesime avranno la facoltà di chiudere anticipatamente la Singola Offerta secondo quanto descritto alla Sezione VI, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.3 del presente Prospetto di Base. Rischio di revoca dell’offerta Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data di emissione delle obbligazioni, dovessero verificarsi circostanze che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza dell’offerta, l’Emittente avrà la facoltà di non dare inizio all’offerta, ovvero di revocare l’offerta, in tutto o in parte e la stessa dovrà ritenersi annullata. Ove l’emittente si sia avvalso della facoltà di revocare l’offerta di un prestito, tutte le domande di adesione saranno da ritenersi nulle ed inefficaci e le parti saranno libere da ogni obbligo reciproco, fatto salvo l'obbligo per l'Emittente di restituzione del capitale ricevuto nel caso questo fosse stato già pagato da alcuno dei sottoscrittori, senza corresponsione di interessi. Rischio derivante dalle modifiche al regime fiscale Tutti gli oneri fiscali, presenti e futuri, che si applicano ai pagamenti effettuati ai sensi delle obbligazioni, sono ad esclusivo carico dell’investitore. Non vi è certezza che il regime fiscale applicabile alla data di approvazione del presente Prospetto di Base o alla data di deposito delle condizioni definitive rimanga invariato durante la vita delle obbligazioni, con possibile effetto pregiudizievole sul rendimento netto atteso dall’investitore. FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI Obbligazioni a tasso variabile Rischio di indicizzazione: l'investitore deve tenere presente che il rendimento delle Obbligazioni dipende dall'andamento del Parametro di indicizzazione, per cui, ad un eventuale andamento decrescente del Parametro di indicizzazione, corrisponde un rendimento decrescente. Rischio relativo allo spread negativo : qualora l’ammontare della cedola venga determinato applicando al parametro di indicizzazione uno spread negativo, il rendimento delle obbligazioni sarà inferiore a quello di un titolo similare legato al parametro previsto senza applicazione di alcuno spread o con spread positivo, in 37 quanto la cedola usufruisce parzialmente dell’eventuale rialzo del parametro, mentre un eventuale ribasso del parametro amplificherà il ribasso della cedola. Rischio di disallineamento tra il parametro di indicizzazione e la periodicità delle cedole: nell'ipotesi in cui la periodicità delle cedole non corrisponda alla durata del parametro di indicizzazione (ad esempio, cedole a cadenza annuale legate all'Euribor base 360 semestrale), tale disallineamento può incidere negativamente sul rendimento dei titoli. La rilevazione del parametro avviene il secondo giorno lavorativo antecedente la data di godimento e, quindi, 3/6/12 mesi prima l'effettivo pagamento della cedola. Rischio connesso all'assenza di informazioni successive all’emissione: salvo eventuali obblighi di legge, l'Emittente non fornirà, successivamente all'emissione delle obbligazioni, alcuna informazione relativamente alle stesse ed all'andamento del Parametro di indicizzazione prescelto. Rischio eventi di turbativa: in caso di mancata pubblicazione del parametro di indicizzazione ad una data di rilevazione (la "Data di Rilevazione"), l'Agente per il calcolo fisserà un valore sostitutivo per il parametro di indicizzazione; ciò potrebbe influire negativamente sul rendimento del titolo. Sezione E – Offerta E.2b Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi, se diversi dalla ricerca del profitto e/o dalla copertura di determinati rischi [I proventi derivanti dalla vendita delle Obbligazioni saranno utilizzati dall’Emittente nell’attività di esercizio del credito nelle sue varie forme e con lo scopo specifico di erogare credito a favore dei soci e della clientela di riferimento della Banca di Credito Cooperativo di Brescia, con l’obiettivo ultimo di contribuire allo sviluppo della zona di competenza.] [Eventuali ragioni diverse [•]]. E.3 Descrizione dei termini e delle condizioni dell’offerta Ammontare totale dell’offerta L’ammontare totale massimo dell’Obbligazione è pari a [•]. L’Emittente, durante il periodo di offerta, si riserva la facoltà di incrementare, a suo insindacabile giudizio, l’ammontare complessivo del singolo Prestito Obbligazionario, dandone comunicazione tramite apposito avviso trasmesso alla CONSOB, pubblicato sul sito internet dell'Emittente www.creditocooperativodibrescia.it e reso disponibile in forma stampata gratuitamente presso la sede e le filiali dello stesso. Periodo di validità dell’offerta e procedura per la sottoscrizione Inizio del periodo di offerta: [•]; fine del periodo di offerta: [•]. L’adesione a ciascun Prestito potrà essere effettuata nel corso del Periodo di Offerta. L’Emittente si riserva, inoltre, la facoltà di procedere alla chiusura anticipata dell’offerta senza preavviso, anche se non è stato raggiunto l’importo massimo della Singola Offerta, sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste e dandone immediatamente comunicazione al pubblico ovvero prima della chiusura del Periodo di Offerta, tramite apposito avviso trasmesso alla CONSOB e pubblicato sul sito internet dell’Emittente www.creditocooperativodibrescia.it. Si potrà procedere alla chiusura anticipata dell’offerta nel caso di: 38 - mutate esigenze dell’Emittente; - mutate condizioni di mercato; raggiungimento dell’Ammontare Totale di ciascuna Offerta. L’Emittente si riserva, altresì, la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta secondo le medesime forme e modalità previste nel caso di chiusura anticipata dell’offerta di cui sopra. Le domande di adesione dovranno essere presentate mediante la consegna dell’apposito Modulo di Adesione, disponibile presso la sede e le filiali dell’Emittente, debitamente compilato e sottoscritto dal richiedente. Non saranno ricevibili, né considerate valide, le domande di adesione pervenute prima dell’inizio del Periodo di Offerta e dopo il termine del Periodo di Offerta. Comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato Non sono previsti criteri di riparto. Saranno pertanto assegnate tutte le Obbligazioni richieste dai sottoscrittori durante il Periodo di Offerta fino al raggiungimento dell’importo massimo dell’Offerta. Infatti, qualora durante il Periodo di Offerta le richieste raggiungessero l’importo massimo indicato, si procederà alla chiusura anticipata dell’Offerta, che sarà comunicata al pubblico mediante avviso trasmesso alla CONSOB e reso disponibile sul sito internet dell’Emittente. Le richieste di sottoscrizione saranno soddisfatte secondo l’ordine cronologico di prenotazione. Revoca dell’offerta Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data di emissione delle obbligazioni, dovessero verificarsi circostanze che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza dell’offerta, l’Emittente avrà la facoltà di non dare inizio all’offerta, ovvero di revocare l’offerta, in tutto o in parte, e la stessa dovrà ritenersi annullata. Tale decisione verrà comunicata tempestivamente al pubblico mediante apposito avviso da pubblicarsi sul proprio sito internet e, contestualmente, trasmesso alla CONSOB rispettivamente entro la data di inizio dell’offerta o entro la data di pagamento delle obbligazioni. Tale avviso sarà disponibile anche presso tutte le filiali della Banca. Non è prevista la possibilità di riduzione dell’ammontare delle sottoscrizioni. L’Emittente darà corso all’emissione anche nell’ipotesi in cui non sia sottoscritto l’Ammontare Totale oggetto d’offerta. Prezzo di emissione Il prezzo di emissione è pari a [•]. Per le sottoscrizioni effettuate successivamente alla data di Godimento, il prezzo di emissione dovrà essere maggiorato del rateo di interessi eventualmente maturato dalla data di Godimento e la successiva data di sottoscrizione del prestito. Il prezzo di offerta (il ”Prezzo di Offerta”) delle Obbligazioni sarà pari al Prezzo di Emissione [maggiorato delle spese e delle imposte specificamente poste a carico del sottoscrittore]. E.4 Descrizione di eventuali interessi che sono significativi per La Banca di Credito Cooperativo di Brescia S.C. essendo l’Emittente, il Collocatore, il Responsabile del Collocamento e l’Agente di calcolo potrebbe trovarsi in una potenziale situazione 39 E.7 l’emissione/l’offerta compresi interessi confliggenti di Conflitto d’Interessi nei confronti degli investitori, in quanto i titoli collocati sono di propria emissione. Si segnala, inoltre, che dopo la chiusura del collocamento l’Emittente, qualora assumesse la veste di controparte diretta nel riacquisto delle obbligazioni determinandone il prezzo sul mercato secondario, si troverebbe in una situazione di conflitto di interesse con gli investitori. [Eventuali ulteriori interessi, compresi quelli in conflitto, relativi alle singole emissioni [•]] Spese stimate addebitate all’investitore dall’emittente o dall’offerente Il prezzo di emissione non include costi/commissioni di sottoscrizione. Non sono previste commissioni, ovvero spese, in aggiunta al prezzo di emissione. Saranno addebitate all’investitore spese connesse all’apertura di un conto corrente e di un dossier titoli. 40 SEZIONE 4 – FATTORI DI RISCHIO Fattori di Rischio relativi all’Emittente In riferimento ai fattori di rischio relativi all’Emittente, si rinvia al Documento di Registrazione (Sezione 5 – Paragrafo 3) incluso nel presente Prospetto di Base. Fattori di Rischio relativi ai singoli Strumenti Finanziari Offerti In riferimento ai singoli strumenti finanziari offerti, si rinvia alla Nota Informativa (Sezione 6 – Paragrafo 2) del presente Prospetto di Base. In particolare si invitano i sottoscrittori a leggere attentamente le citate sezioni al fine di comprendere i fattori di rischio generali e specifici collegati all'acquisto delle obbligazioni. 41 SEZIONE 5 – DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE 1. PERSONE RESPONSABILI Si fa rinvio alla sezione 1 del presente Prospetto di Base, ove si può rilevare la Dichiarazione di Responsabilità rilasciata dal Legale Rappresentante di BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. 2. REVISORI LEGALI DEI CONTI 2.1 Nome e indirizzo dei revisori dell’emittente La Banca Credito Cooperativo di Brescia, con delibera dell’Assemblea dei Soci del 15 maggio 2011, ha conferito alla società Deloitte & Touche S.p.A., con sede legale in Via Tortona n. 25 – 20144 Milano, l’incarico di revisore contabile del proprio bilancio di esercizio dal 2011 al 2019. La società di revisione Deloitte & Touche è iscritta nel Registro dei Revisori Legali tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con numero progressivo 132587. La Deloitte & Touche ha revisionato con esito positivo senza rilievi il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 e il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015. Le relazioni della società di revisione sono incluse nei relativi bilanci messi a disposizione del pubblico come indicato nel successivo capitolo 14 “Documentazione accessibili al pubblico”, cui si rinvia. 2.2 Informazioni circa dimissioni, rimozioni dall’incarico o mancato rinnovo dell’incarico della Società di Revisione Durante il periodo a cui si riferiscono le informazioni finanziare selezionate relative agli esercizi passati e di cui al presente Documento di Registrazione non vi sono stati rilievi o rifiuti di attestazione da parte della sopra citata Società di Revisione, né la stessa si è dimessa o è stata rimossa dall’incarico o è stata revocata la conferma dall’incarico ricevuto. 42 FATTORI DI RISCHIO 3. FATTORI DI RISCHIO Si invitano gli investitori a leggere attentamente il presente Capitolo, che descrive i fattori di rischio, al fine di comprendere i rischi collegati all'Emittente e ottenere un migliore apprezzamento delle capacità dell’Emittente di adempiere alle obbligazioni relative ai titoli di debito che potranno essere emessi dall’Emittente e descritti nella nota informativa ad essi relativa. BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. ritiene che i seguenti fattori potrebbero influire sulla capacità dell’Emittente di adempiere ai propri obblighi derivanti dagli strumenti finanziari emessi nei confronti degli investitori. Gli investitori sono, altresì, invitati a valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli strumenti finanziari stessi. Di conseguenza, i presenti fattori di rischio devono essere letti congiuntamente, oltre che alle altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione, anche ai fattori di rischio relativi ai titoli offerti ed indicati nella Nota Informativa. Rischio di credito La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. è esposta ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. L'inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia potrebbero, pertanto, avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito Si evidenzia che al 31 dicembre 2015 si è verificato un peggioramento delle sofferenze lorde sugli impieghi rispetto all’anno 2014; tale andamento riflette il perdurare delle condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che ha interessato anche il territorio dove ha operato la Banca. Si segnala che i crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore complessive, sono pari a 105 milioni di Euro alla chiusura dell’esercizio 2015, di cui 43 milioni di euro costituiti da sofferenze nette e 59 milioni di euro di inadempienze probabili. I crediti scaduti, se confrontati con il dato del 2014, incrementano il valore dell’esposizione netta, salendo a 2 milioni di Euro (+0,3 milioni di Euro, +20,5%). Tabella Principali indicatori di rischiosità creditizia (%) Bilancio BCC Brescia 2015 Dati medi al 31/12/2015 (1) Bilancio BCC Brescia 2014 Dati medi al 31/12/2014 (2) 13,75% 18,7% (*) 14,19% 16,80% (*) 6,86% 10,8% (**) 8,91% 10,80% (**) Sofferenze Lorde/Impieghi lordi clientela 7,24% 10,5% (*) 5,94% 8,60% (*) Sofferenze Nette/Impieghi netti clientela 2,84% 4,8% (**) 2,88% 4,7% (**) 54,20% 40,8% (*) 41,30% 36,5% (*) 64,00% 55,3% (*) 54,60% 52,1% (*) Sofferenze Nette/ Patrimonio netto 18,30% non disponibile 20,27% non disponibile Costo rischio (rettifiche su crediti/crediti netti verso clientela) 1,32% non disponibile 2,31% non disponibile Indicatori di rischiosità creditizia Crediti deteriorati Lordi/Impieghi lordi clientela Crediti deteriorati Netti/Impieghi netti clientela Rapporto copertura crediti deteriorati Rapporto copertura sofferenze I dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia (1) Fonte: si segnala che i dati di sistema al 31 dicembre 2015 riportati nella presente tabella sono tratti dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria” pubblicato da Banca d’Italia in data 29 aprile 2016. 43 FATTORI DI RISCHIO (2) Fonte: si segnala che i dati di sistema al 31 dicembre 2014 riportati nella presente tabella sono tratti dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria” pubblicato da Banca d’Italia in data 26 maggio 2015. (*) Il dato si riferisce ai dati medi di sistema Banche Minori. (**) Il dato si riferisce ai dati medi di sistema riferiti al “Totale sistema”. Rischio di esposizione nei confronti di titoli di debito emessi da Stati sovrani Negli scorsi anni la crisi dei debitori sovrani Europei ha pesantemente condizionato l’andamento dei mercati finanziari e la politica economico-finanziaria di molti paesi Europei, Italia compresa. Si evidenzia che alla data del 31 dicembre 2015 l’esposizione totale verso titoli governativi rappresenta il 97,73% delle attività finanziarie disponibili per la vendita e il 32% del totale dell’attivo. Pertanto l’Emittente risulta esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari rappresentati dai titoli emessi dagli stati sovrani dell’area Euro. Situazioni di volatilità e tensione su tali mercati possono esporre l’Emittente a perdite di valore dei titoli di stato detenuti dal medesimo, con impatti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria. Tabella: Esposizione del portafoglio dell’emittente nei confronti dei debitori sovrani (dati in migliaia di euro) 31/12/2015 31/12/2014(*) Paese Emittente Italia Italia Rating Moody’s Baa2 Baa2 Valore nominale 831.000 990.500 Valore di bilancio 882.239 1.019.187 Fair value 882.239 1.019.187 Totale attività finanziarie (**) 902.679 1.033.091 Incidenza su attività finanziarie 97,73% 98,65% Di cui strutturati - - AFS AFS 2.747.506 2.693.215 32% 38% Classe di appartenenza Totale Attivo Banca Incidenza su Totale Attivo Rischio relativo al Credit Spread dell’Emittente Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che l’Emittente registra un elevato livello di Credit Spread e, pertanto, il mercato valuta il rischio di credito dell’emittente come significativo. In particolare, il Credit Spread relativo all’emittente, essendo calcolato con riferimento ad una obbligazione assistita dal Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al credito cooperativo è di per sé sottostimato. In assenza del citato meccanismo di garanzia il credit spread dell’emittente registrerebbe valori superiori. Al riguardo, si evidenzia che il credit spread dell’Emittente (inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione plain vanilla di riferimento dell’emittente e il tasso Interest Rate Swap di durata corrispondente), rilevato il 1 settembre 2016 è pari a 223,65 basis points. Inoltre, il medesimo indicatore, calcolato come media dei valori giornalieri su 14 giorni di calendario antecedenti il giorno 1 settembre 2016, è pari a 274,16 basis point risulta superiore al credit spread riferito ad un paniere di obbligazioni a tasso fisso senior di emittenti finanziari europei con rating tra BBB- e BBB+ 1 con medesima durata dell’obbligazione rilevato alla stessa data (pari a 42,10 basis points) maggiorato di una soglia pari a 100 punti base. Si segnala, peraltro, che la limitata liquidità del titolo benchmark e l’elevata volatilità del suo prezzo determinano una elevata volatilità del Credit Spread. Rischio derivante dalla riforma del settore delle Banche di Credito Cooperativo (BCC). In data 6 aprile 2016 è stato convertito in legge il decreto-legge 14 febbraio 2016, n. 18, recante “misure urgenti concernenti la riforma delle banche di credito cooperativo, la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, il regime fiscale relativo alle procedure di crisi e la gestione collettiva del risparmio”. 1 Il paniere ricomprende titoli di emittenti il cui giudizio di rating appartiene al livello più basso dell’investment grade, precedente il livello speculativo. 44 FATTORI DI RISCHIO La riforma delle banche di credito cooperativo prevede la possibilità per le BCC di aderire ad un gruppo bancario cooperativo che abbia come capogruppo una società per azioni con un patrimonio non inferiore a 1 miliardo di euro. La società capogruppo svolgerà attività di direzione e di coordinamento sulle BCC in base ad accordi contrattuali chiamati ‘’contratti di coesione’’. La maggioranza del capitale sarà detenuto dalle BCC del gruppo, mentre il resto del capitale potrà essere detenuto da soggetti omologhi (gruppi cooperativi bancari europei, fondazioni) o destinato al mercato dei capitali. La capogruppo potrà sottoscrivere azioni di finanziamento (di cui all’articolo 2526 del codice civile) e quindi contribuire al rafforzamento patrimoniale delle BCC, anche in situazioni diverse dall’inadeguatezza patrimoniale o dall’amministrazione straordinaria. Le Bcc aderenti rimarranno titolari dei propri patrimoni e manterranno gradi di autonomia gestionale regolati da un contratto di coesione. L’adesione ad un gruppo bancario è la condizione per il rilascio, da parte della Banca d’Italia, dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in forma di banca di credito cooperativo. Nel caso in cui la BCC non intenda aderire ad un gruppo bancario si potrà avvalere della cosiddetta “way out”, a condizione che abbia un patrimonio netto di entità consistente (almeno 200 milioni di euro) e versi un’imposta straordinaria del 20% sulle riserve indivisibili all’erario, conteggiate a data da definirsi. In caso di “way out” la BCC non potrà però continuare ad operare come banca di credito cooperativo e dovrà deliberare la sua trasformazione in Società per Azioni. In alternativa è prevista la liquidazione. In data 15 maggio 2016 l’assemblea dei soci ha espresso la volontà di aderire ad un gruppo bancario cooperativo escludendo, quindi, la possibilità di avvalersi della opzione di “way out”. Rischio connesso alle attuali incertezze del contesto macroeconomico e alla crisi economico/finanziaria L’andamento dell’Emittente è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell’intera area Euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell’economia delle aree geografiche in cui l’Emittente opera. In particolare, la capacità reddituale e la solvibilità dell’Emittente sono influenzati dall’andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni. Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione: (a) i recenti sviluppi connessi al referendum del Regno Unito ad esito del quale quest’ultimo uscirà dall’Unione Europea (c.d. “Brexit”), non risultando prevedibile, allo stato, l’impatto che la fuoriuscita dall’UE potrà produrre sull’economia del Regno Unito, sull’economia internazionale nel suo complesso, sui mercati finanziari, nonché sulla situazione dello stato italiano e dell’emittente; (b) alle tendenze dell’economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle dinamiche di crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (c) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (d) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più meno ricorrente, sui mercati finanziari. In particolare, si richiamano, in proposito: (i) i recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi paesi, sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica, (ii) le recenti turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in particolare quello cinese. Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente. 45 FATTORI DI RISCHIO Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d’Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza sono soggette a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale, di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). La fase di forte e prolungata crisi dei mercati, ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidita negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio (CET 1) pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio (Tier 1) pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, ovvero un “cuscinetto” di ulteriore capitalizzazione obbligatoria). A seguito degli esiti del periodico processo di revisione prudenziale (SREP) condotto dalla Banca d’Italia ai sensi degli art.97 e seguenti della Direttiva UE n.36/2013 (CRD IV) e notificato alla Banca con specifico provvedimento del 30 ottobre 2015, sono stati imposti alla Banca dalla predetta autorità a partire dal 31 dicembre 2015 requisiti patrimoniali aggiuntivi di secondo pilastro nelle misure di seguito indicate: - CET1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 5,8%, di cui 4,5% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,3% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP; - Tier1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 7,8%, di cui 6% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,8% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP; - Total Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 10,4%, di cui 8% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2,4% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP. Si precisa che i rischi di secondo pilastro riguardano: il rischio di tasso di interesse, il rischio di concentrazione ed il rischio di concentrazione geo settoriale. Come rappresentato nella tabella 1, che riporta la composizione dei fondi propri e il dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un coefficiente Tier 1 Capital Ratio pari al 17,59% (17,76% al 31.12.2014) ed un rapporto tra fondi propri e attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio) pari al 17,59% (17,77% al 31.12.2014). L’incidenza percentuale delle attività ponderate per il rischio sul totale dell’attivo (riportato nella tabella 6 seguente, pari a 2.747.506.488 di euro) è pari al 49,28% (il 45,86% al 31.12.2014). Si evidenzia come i fondi propri siano composti completamente da Capitale primario di classe 1. Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che: 46 FATTORI DI RISCHIO - per l’indicatore LCR (dal minimo del 60% introdotto a partire dal 1° gennaio 2015) è previsto dal 1° gennaio 2016 un valore pari al 70%, a cui farà seguito un progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 (“CRR”); - per l’indicatore NSFR, la proposta del Comitato di Basilea prevede una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018. Basilea III, oltre ai requisiti di capitale ponderati per il rischio, ha introdotto il monitoraggio della leva finanziaria (leverage ratio) con l’obiettivo di porre un limite alla crescita del leverage delle banche ed evitare che i metodi usati per la stima dei coefficienti di ponderazione sottostimino i rischi effettivi e quindi il fabbisogno di capitale. Tale indicatore continuerà ad essere monitorato, nel corso del 2016 dalle Autorità di Vigilanza, avendo a riferimento un valore minimo pari al 3%. Nel 2017 è prevista l’eventuale ricalibrazione di tale valore minimo per poi entrare in vigore come requisito obbligatorio a partire dal 1 gennaio 2018. Tale indicatore, con riferimento all’Emittente, ha assunto un valore pari a 8,15 % al 31/12/2015 e pari a 7,82 % al 31/12/2014. Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015 sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento, che si inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della normativa sopra indicata si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di dissesto o rischio di dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti, ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000 (c.d. bail-in). Pertanto, con l’applicazione dello strumento del bail-in, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del bail-in, sopra indicate, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail-in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. La contribuzione al Fondo di Risoluzione Nazionale (introdotto dalla Direttiva 59/201/UE Single Resolution Fund). ha comportato per il 2015 un onere complessivo pari a 1,7 milioni di euro, dei quali 415 mila a titolo di quota ordinaria ricorrente e 1 milione e 245 mila euro come contribuzione straordinaria connessa agli interventi di sostegno del sistema bancario per la soluzione delle crisi di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara. Inoltre, a carico dell’esercizio 2015, sono stati accantonati, attraverso il Fondo Rischi e Oneri, ulteriori 830 mila euro per gli stimati oneri di partecipazione al nuovo meccanismo di finanziamento del sistema di garanzia dei depositi introdotto dalla Direttiva 2014/49/UE (DGSD), oltre a ulteriori oneri prudenziali accantonati per il Fondo di risoluzione (SRF) e per gli interventi di sostegno concernenti il sistema Bcc (FGD e FGI). Sebbene l’Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o 47 FATTORI DI RISCHIO applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Rischio di mercato E’ il rischio rinveniente dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti dall’Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio). L’Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti del valore degli strumenti finanziari, ivi inclusi i titoli emessi da Stati Sovrani. Il rischio di mercato a cui la Banca risulta maggiormente esposta è quello relativo al tasso di interesse, inteso come potenziale diminuzione del valore economico delle poste in conseguenza di mutamenti del livello dei tassi di mercato, che deriva dal cosiddetto mismatching di scadenze (cioè il rischio conseguente al mancato allineamento tra le scadenze dell’attivo e del passivo di una banca) e/o dalla necessità di repricing tra le attività e le passività del portafoglio bancario (conseguente alla variabilità dei tassi di mercato). La riduzione dei tassi di interesse può comportare una diminuzione del costo medio di raccolta più contenuto rispetto al calo di rendimento degli attivi. Un eventuale disallineamento tra gli interessi attivi maturati dalla Banca e quelli passivi dovuti dalla stessa (in assenza di adeguate politiche di trasformazione delle scadenze e di idonei strumenti di protezione contro i rischi derivanti da tale disallineamento), potrebbe determinare effetti significativi sulla posizione finanziaria e sui risultati economici della Banca. Il VAR (Value at Risk), dato un portafoglio di strumenti finanziari, esprime la massima perdita potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato in un determinato orizzonte temporale e con una definita probabilità. I parametri di mercato presi in considerazione sono i tassi d’interesse, i tassi di cambio, prezzi delle azioni, indici e fondi e gli spread di credito impliciti nei prestiti obbligazionari. Al 31 dicembre 2015 il VAR, calcolato sul portafoglio bancario dell’emittente, (comprensivo degli investimenti effettuati dall’emittente in titoli di stato) con una probabilità del 99% su un orizzonte temporale di 10 giorni, ammontava ad euro 7.194 migliaia (al 31/12/2014 era pari a Euro 8.574 migliaia). Rischio di liquidità dell’emittente E’ il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza. La liquidità dell’Emittente potrebbe essere danneggiata dall’incapacità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), dall’incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, da imprevisti flussi di cassa in uscita ovvero dall’obbligo di prestare maggiori garanzie. Per ulteriori informazioni si rimanda alla Tabella 4 “Indicatori di Liquidità” del successivo paragrafo 3.1 “Dati patrimoniali e finanziari selezionati riferiti all’Emittente” del presente Documento di Registrazione. Rischio operativo E’ il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi ovvero causati da eventi esterni quali il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti oppure il rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. Nell’ambito del consolidamento e rafforzamento dei propri presidi a fronte del rischio operativo, il Gruppo cui appartiene l’Emittente si è da tempo attivato per perseguire: (i) raggiungimento della conformità ai requisiti che la normativa di Vigilanza prevede per i sistemi di controllo interno (circolare della Banca di Italia 285/2013 e successivi aggiornamenti); (ii) il mantenimento di una costante conformità ai requisiti che la normativa prevede per l’utilizzo del metodo BIA (Basic Indicator Approach) per il calcolo del capitale regolamentare previsto da Basilea 2; (iii) il costante miglioramento del monitoraggio dei rischi e delle perdite, tale da permettere un approccio gestionale, soprattutto in termini di iniziative di mitigazione e di prevenzione; (iv) il perfezionamento del sistema dei controlli permanenti ed estensione della copertura dei controlli stessi nel perimetro aziendale. 48 FATTORI DI RISCHIO Rischio relativo alle controversie legali pendenti Il rischio legale è rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze giudiziarie cui la Banca di Credito Cooperativo di Brescia è convenuta in ragione dell’esercizio della propria attività bancaria. La natura delle cause passive legali è ampia e diversificata. Infatti, pur avendo in comune, in linea di massima, una domanda di tipo risarcitorio nei confronti della Banca, esse traggono origine da eventi anche molto diversi fra loro, connessi all’esercizio dell’attività bancaria. Al riguardo si evidenzia che l’ammontare delle richieste delle controparti (petitum) che hanno promosso azione legale nei confronti della banca è pari ad euro 5,3 milioni di euro al 31/12/2015. Per far fronte alle richieste delle predette controparti in caso di soccombenza nei giudizi, la Banca ha effettuato un accantonamento, alla medesima data, pari a 4,2 milioni di euro. Rischio di assenza di rating dell’Emittente e degli strumenti finanziari L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating, per se né per le Obbligazioni. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. 49 3.1 Dati patrimoniali e finanziari selezionati riferiti all’emittente La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. è Capogruppo del Gruppo Bancario “Gruppo Credito Cooperativo di Brescia” e pertanto gode di piena autonomia decisionale e gestionale. Il Gruppo Bancario è costituito dalla Banca Capogruppo e dalla società “Immobiliare BCC Brescia Srl”, società immobiliare interamente controllata dalla capogruppo. Si precisa che non viene redatto il Bilancio consolidato per il gruppo Bancario per la scarsa significatività e rilevanza dei valori della controllata rispetto a quelli della controllante. Come risulta dal “Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio” (cosiddetto Framework), che costituisce modello concettuale alla base dei principi IAS. Il totale di bilancio della controllata (1 milione 48mila euro) è inoltre inferiore ai limiti previsti dalle istruzioni di vigilanza per le segnalazioni consolidate (attivo di bilancio inferiore a 10 milioni di euro). Si riporta di seguito una sintesi degli indicatori patrimoniali ed economici dell’Emittente tratti dai bilanci al 31 dicembre 2014 ed al 31 dicembre 2015 sottoposti a revisione legale dei conti. I dati di bilancio 2015 includono gli effetti della fusione per incorporazione della Banca di Credito Cooperativo di Verolavecchia avvenuta in data 1 luglio 2015; al 30 giugno 2015 la Banca di Credito Cooperativo di Verolavecchia era caratterizzata da un Attivo Totale pari a 296.588.972 euro ed un Patrimonio Netto pari a 17.487.385 euro. Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, tenendo conto degli aggiornamenti normativi per quanto riguarda il calcolo dei coefficienti e dei rischi di mercato nonché della nuova normativa di Basilea 3, come trasposta nell’Unione Europea dalla Direttiva 2013/36/UE (la “CRD IV”) e dal CRR (congiuntamente CRD IV e CRR, il “Pacchetto CRD IV”). Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza consolidati sono calcolati in conformità con quanto disposto dalla Banca d’Italia con la Circolare n 285 e successive modifiche e in conformità alla normativa di volta in volta vigente. Con la revisione della normativa di vigilanza prudenziale introdotta dalle circolari Banca d'Italia n. 285 e 286 del 17.12.2013, a partire dalle segnalazioni riferite al 31.03.2014, la nozione di "Patrimonio di Vigilanza" è sostituita con quella di "Fondi Propri". I Fondi Propri sono dati dalla somma del Capitale di Classe 1 - Tier 1 (a sua volta distinto in Capitale Primario di Classe 1 e in Capitale Aggiuntivo di Classe 1) e del Capitale di Classe 2 - Tier 2. Tutte le componenti del Patrimonio di Vigilanza riferito al 31/12/2015 concorrono alla composizione del Capitale Primario di Classe 1, così come definito dalla nuova normativa di vigilanza. Per quanto concerne invece i livelli minimi riferiti ai coefficienti patrimoniali, le nuove regole prevedono che il Common Equity Tier 1 Capital Ratio sia almeno pari al 4,5% rispetto alle attività di rischio ponderate e che il Tier 1 Capital Ratio non sia inferiore al 6%; il limite del Total Capital Ratio è pari all'8%. Oltre a stabilire dei livelli minimi di capitalizzazione più elevati, la normativa di Basilea 3 ha anche previsto per tutti e tre gli indicatori l'introduzione del "Buffer di Conservazione del Capitale" che rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale con l'obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per poter prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito. Aggiungendo tale Buffer i coefficienti patrimoniali assumono i livelli minimi pari al 7% per il Common Equity Tier 1 Capital Ratio, all'8,5% per il Tier 1 Capital Ratio ed al 10,5% per il Total Capital Ratio. Di seguito si espongono i requisiti patrimoniali dell'Emittente alla data del 31/12/2015, nonché i dati relativi al 31/12/2014: questi ultimi riguardano la Bcc Brescia senza considerare la incorporata Bcc Verolavecchia. 50 Tabella 1: Fondi propri e coefficienti patrimoniali (dati in migliaia di euro) 31/12/ 2015 31/12/ 2014 Requisiti patrimoniali minimi (*) Fondi propri 238.196 219.420 - Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1-CET1) 238.196 219.398 - - - 22 - Indicatori e fondi propri (normativa in vigore dal 1/1/2014) Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) Capitale di classe 2 (Tier2-T2) Common Equity Tier One capital ratio (CET1 Capital Ratio) (%) 17,59% 17,76% 7% TIER 1 Capital Ratio 17,59% 17,76% 8,5% Total Capital Ratio Attività di rischio ponderate Importo attività ponderate per il rischio (RWA) / Totale attivo Leverage Ratio 17,59% 17,77% 10,5% 1.353.984 1.235.106 - 49,28% 45,86% - 8,15 7,82 (*) comprensivo di capital conservation buffer Per la determinazione degli indicatori della presente Tabella l’Emittente ha utilizzato, nella metodologia di misurazione del rischio, l’approccio standardizzato previsto dalle regole di Basilea 3, introdotte nel nostro sistema giuridico a partire dal 01/01/2014, con Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17/12/2013. Al termine dell’esercizio, i ratios patrimoniali si sono mantenuti ben al di sopra delle soglie minime previste, nonostante abbiano subito un lieve peggioramento da attribuirsi all’incremento delle attività ponderate per il rischio, pari a 118 milioni e 878 mila euro, più che proporzionale rispetto all’incremento dei Fondi Propri, pari a 18 milioni e 797 mila euro. L’incremento registrato nel valore delle attività ponderate per il rischio è riconducibile principalmente alla citata fusione con la BCC Verolavecchia. Come rappresentato nella tabella 1, che riporta la composizione dei fondi propri e il dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un coefficiente Tier 1 Capital Ratio pari al 17,59% (17,76% al 31.12.2014) ed un rapporto tra fondi propri e attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio) pari al 17,59% (17,77% al 31.12.2014) superiori rispetto ai requisiti minimi rispettivamente dell’8,5% e del 10,5%. L’incidenza percentuale delle attività ponderate per il rischio sul totale dell’attivo (riportato nella tabella 6 seguente, pari a 2.747.506.488 di euro) è pari al 49,28% (il 45,86% al 31.12.2014). Si evidenzia come i fondi propri siano composti pressoché completamente da Capitale primario di classe 1. A seguito degli esiti del periodico processo di revisione prudenziale (SREP) condotto dalla Banca d’Italia ai sensi degli art.97 e seguenti della Direttiva UE n.36/2013 (CRD IV) e notificato alla Banca con specifico provvedimento del 30 ottobre 2015, sono stati imposti alla Banca dalla predetta autorità a partire dal 31 dicembre 2015 requisiti patrimoniali aggiuntivi di secondo pilastro nelle misure di seguito indicate: - CET1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 5,8%, di cui 4,5% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,3% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP; - Tier1 Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 7,8%, di cui 6% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,8% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP; 51 - Total Capital Ratio: tale coefficiente è stato fissato come vincolante nella misura del 10,4%, di cui 8% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2,4% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP. Si precisa che i rischi di secondo pilastro riguardano: il rischio di tasso di interesse, il rischio di concentrazione ed il rischio di concentrazione geo settoriale. Come rappresentato nella tabella 1, che riporta la composizione dei fondi propri e il dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta un coefficiente Tier 1 Capital Ratio pari al 17,59% (17,76% al 31.12.2014) ed un rapporto tra fondi propri e attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio) pari al 17,59% (17,77% al 31.12.2014). L’incidenza percentuale delle attività ponderate per il rischio sul totale dell’attivo (riportato nella tabella 6 seguente, pari a 2.747.506.488 di euro) è pari al 49,28% (il 45,86% al 31.12.2014). Si evidenzia come i fondi propri siano composti completamente da Capitale primario di classe 1. Con riferimento al Leverage Ratio, l’indicatore si ricava dal rapporto tra il capitale di classe 1 (Tier 1) e il valore complessivo dell’esposizione per cassa e fuori bilancio, secondo quanto previsto dall’art. 429 del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR) e dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014. Tale indicatore, con riferimento all’Emittente, ha assunto un valore pari a 8,15 % al 31/12/2015 e pari a 7,82 % al 31/12/2014. Tabella 2: Principali indicatori di rischiosità creditizia (%) Bilancio 2015 Dati medi al 31/12/2015 (1) Bilancio 2014 Dati medi al 31/12/2014 (2) 13,75% 18,7% (*) 14,19% 16,80% (*) 6,86% 10,8% (**) 8,91% 10,80% (**) Sofferenze Lorde/Impieghi lordi clientela 7,24% 10,5% (*) 5,94% 8,60% (*) Sofferenze Nette/Impieghi netti clientela 2,84% 4,8% (**) 2,88% 4,7% (**) 54,20% 40,8% (*) 41,30% 36,5% (*) 64,00% 55,3% (*) 54,60% 52,1% (*) Sofferenze Nette/ Patrimonio netto 18,30% non disponibile 20,27% non disponibile Costo rischio (rettifiche su crediti/crediti netti verso clientela) 1,32% non disponibile 2,31% non disponibile Indicatori di rischiosità creditizia Crediti deteriorati Lordi/Impieghi lordi clientela Crediti deteriorati Netti/Impieghi netti clientela Rapporto copertura crediti deteriorati Rapporto copertura sofferenze I dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia (1) Fonte: si segnala che i dati di sistema al 31 dicembre 2015 riportati nella presente tabella sono tratti dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria” pubblicato da Banca d’Italia in data 29 aprile 2016. (2) Fonte: si segnala che i dati di sistema al 31 dicembre 2014 riportati nella presente tabella sono tratti dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria” pubblicato da Banca d’Italia in data 26 maggio 2015. (*) Il dato si riferisce ai dati medi di sistema Banche Minori. (**) Il dato si riferisce ai dati medi di sistema riferiti al “Totale sistema”. Al 31 dicembre 2015 si è verificato un peggioramento delle sofferenze lorde sugli impieghi rispetto all’anno 2014; tale andamento riflette il perdurare delle condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che ha interessato anche il territorio dove ha operato la Banca. 52 L’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti alla clientela diminuisce dal 14,19% del 31/12/2014 al 13,75% del 31/12/2015. Il costo del rischio (inteso come rapporto tra le rettifiche sui crediti e gli impieghi netti) passa dal 2,31% dell’esercizio 2014 al 1,32% del 2015. La ragione della diminuzione è imputabile alle minori svalutazioni effettuate nel corso del 2015. In particolare, si evidenzia che le rettifiche su crediti passano da euro 32.083 migliaia dell’esercizio 2014 ad euro 20.196 migliaia dell’esercizio 2015 (tale diminuzione è pari al 37,05% delle svalutazioni effettuate nell’anno 2014). Sul punto si rinvia anche a quanto riportato a commento della successiva tabella 2.2. Tabella 2.1: Composizione dei crediti deteriorati lordi (in migliaia di euro) Tipologia credito deteriorato lordo 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014 (*) Var ass Var % Sofferenze lorde(I) 120.760 99.071 21.689 21,89% Inadempienze probabili lorde(II) 105.969 135.905 -29.936 -22,03% 2.504 1.854 650 35,06% 229.233 236.830 -7.597 -3,21% Crediti in bonis lordi(IV) 1.428.832 1.432.082 -3.250 -0,23% Totale impieghi lordi 1.667.193 1.668.912 -1.719 -0,10% Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate lorde Totale crediti deteriorati lordi (III) (*) i dati esposti risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia Si segnala infine che con il settimo aggiornamento della circolare 272 di Banca d'Italia del 20 gennaio 2015, sono state modificate le definizioni di “Attività finanziarie deteriorate”, allo scopo di allinearle alle nuove nozioni di “Non-performing exposures” e “Forbearance” introdotte dalle norme tecniche di attuazione relative alle segnalazioni statistiche di vigilanza consolidate armonizzate, definite dall'autorità bancaria europea e approvate dalla Commissione Europea il 9 gennaio 2015 (cosiddetti ITS, acronimo di Implementing Technical Standards). Le attività finanziarie deteriorate vengono ripartite in “Sofferenze”, “Inadempienze probabili” ed “Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate”. La somma di tali disposizioni corrisponde all'aggregato “Totale Crediti Deteriorati Lordi” (“Non-performing exposures”) di cui agli ITS. (I) Le sofferenze lorde passano da euro 99.071 migliaia di dicembre 2014 ad euro 120.760 migliaia di dicembre 2015 (aumento di euro 21.689 migliaia, pari al 21,89%). (II) Le inadempienze probabili passano da euro 135.905 migliaia di dicembre 2014 ad euro 105.969 migliaia di dicembre 2015 (pari al 22,03% dell’importo dell’inadempienza probabile dell’anno 2014). (III) Complessivamente i crediti deteriorati lordi passano da euro 236.830 migliaia di dicembre 2014 ad euro 229.233 migliaia di dicembre 2015 registrando una diminuzione di euro 7.597 migliaia (pari al 3,21% dell’importo dei crediti deteriorati lordi dell’anno 2014). (IV) I crediti in bonis subiscono una contrazione di euro 3.250 rispetto all’anno precedente, passando da euro 1.432.082 migliaia di dicembre 2014 ad euro 1.428.832 migliaia di dicembre 2015. 53 Tabella 2.2: Composizione dei crediti deteriorati netti (in migliaia di euro) 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014 (*) Var ass Var % Sofferenze nette(I) 43.428 44.991 -1.563 -3,47% Inadempienze probabili nette (II) 59.610 92.437 -32.827 -35,51% Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate nette 2.029 1.684 345 20,49% 105.067 139.112 -34.045 -24,47% Crediti in bonis netti (III) 1.426.478 1.422.135 4.343 0,31% Totale impieghi netti (IV) 1.531.545 1.561.247 -29.702 -1,90% 20.196 32.083 -11.887 -37,05% Tipologia credito deteriorato netto Totale crediti deteriorati netti Rettifiche su crediti (*) i dati al 31 dicembre 2014 risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia I dati esposti in tabella evidenziano un decremento dei crediti deteriorati netti composti dalle voci “Sofferenze nette”, “Inadempienze probabili nette” e “Esposizioni scadute sconfinanti deteriorate nette”. Complessivamente i crediti deteriorati netti passano da euro 139.112 migliaia di dicembre 2014 ad euro 105.067 migliaia di dicembre 2015, registrando una riduzione di euro 34.045 migliaia (pari al 24,47% del valore dell’anno 2014). Si evidenziano: (I) Le sofferenze nette passano da euro 44.991 migliaia di dicembre 2014 ad euro 43.428 migliaia di dicembre 2015 (diminuzione di euro 1.563 migliaia, pari al 3,47% del valore dell’anno 2014). (II) Le inadempienze probabili nette passano da euro 92.437 di dicembre 2014 ad euro 59.610 di dicembre 2015 (diminuzione di euro 32.827 migliaia pari al 35,51% del valore dell’anno 2014). (III) I crediti in bonis netti passano da euro 1.422.135 migliaia di dicembre 2014 ad euro 1.426.478 migliaia di dicembre 2015 registrando un aumento di euro 4.343 migliaia (pari allo 0,31% del valore dell’anno 2014). (IV) Complessivamente il totale impieghi netti passa da euro 1.561.247 migliaia di dicembre 2014 ad euro 1.531.545 migliaia di dicembre 2015 (contrazione di euro 29.702 migliaia pari al 1,90% del valore dell’anno 2014). (V) Le rettifiche su crediti passano da euro 32.083 migliaia dell’esercizio 2014 ad euro 20.196 migliaia dell’esercizio 2015 (diminuzione di euro 11.887 migliaia corrispondente al 37,05% del valore dell’anno 2014). Nella tabella di seguito è evidenziato l’importo al 31 dicembre 2015 delle posizioni relative ai crediti deteriorati e in bonis per i quali sono state concesse dall’Emittente dilazioni di pagamento (forbearance). I dati al 31 dicembre 2014, in quanto antecedenti all’aggiornamento del 20 gennaio 2015 della circolare 272 di Banca d'Italia. Tabella 2.3: Composizione dei crediti oggetto di concessioni (forborne) Voce (in migliaia di euro) Esposizione Lorda Rettifiche di valore Esposizione Netta Crediti in bonis ( Forbearance performing) 9.128 -273 8.855 Crediti Deteriorati (Forbearance non performing) 47.286 -20.716 26.570 54 Tabella 2.4: Grandi rischi (in migliaia di euro) Indicatori (Ratios) 31/12/2015 31/12/2014 (*) Var ass. Var % Grandi rischi (valore di bilancio) (I) 1.153.000 1.251.000 -98.000 -7,83% Grandi rischi (valore ponderato) (I) 247,2 223,4 23,8 10,65% 3 3 - - Grandi rischi (valore di bilancio)/(Totale Impieghi netti) (II) 75,28% 80,13% -4,85% -6,05% Grandi rischi(valore ponderato)/( Totale Impieghi netti) (III) 16,14% 14,31% 1,83% 12,80% Grandi rischi (numero) (*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia Per “grandi rischi" si intendono le esposizioni che, in termini nominali, risultano essere di importo pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell’Emittente. (I) Si evidenzia una diminuzione del valore di bilancio e una crescita del valore ponderato delle esposizioni in parola. Il valore di bilancio nel 2015 è pari a 1.153 milioni di euro, in diminuzione del 7,83% rispetto al 31/12/2014 per effetto della diminuzione degli investimenti in Titoli di Stato da parte della banca. Il valore ponderato al 31/12/2015, è pari a 247,2 milioni di euro, rappresentato interamente dall’esposizione verso Iccrea Banca S.p.a. e Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo Nord Est, in aumento del 10,65% rispetto al 31/12/2014. La differenza tra il valore di bilancio ed il valore ponderato è fondamentalmente imputabile agli investimenti effettuati dall’Emittente in Titoli di Stato Italiani, contabilizzati come attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) (voce 40 dello Stato Patrimoniale Attivo) ed aventi una ponderazione pari a zero. Nel segmento della "clientela ordinaria" la Banca non ha posizioni di "grandi rischi" così come definiti dalle istruzioni di vigilanza della Banca d'Italia. Nella tabella seguente è riportato il dettaglio relativo alle esposizioni classificate come “Grandi Rischi”. Tabella 2.5: Dettaglio esposizione Grandi rischi (in migliaia di euro) Controparte Valore Bilancio 2015 Valore Ponderato 2015 Valore Bilancio 2014 Valore Ponderato 2014 Stato Italiano 943,8 37,8 1.056,5 28,9 Iccrea 130,7 130,7 104,3 104,3 Cassa Centrale Banca 78,8 78,8 90,4 90,2 Clientela ordinaria Totale 0,00 0,00 0,00 0,00 1.153,30 247,3 1.251,2 223,4 55 Tabella 3: Esposizione del portafoglio dell’emittente nei confronti dei debitori sovrani (dati in migliaia di euro) 31/12/2015 31/12/2014(*) Paese Emittente Italia Italia Rating Moody’s Baa2 Baa2 Valore nominale 831.000 Valore di bilancio 882.239 Fair value 882.239 1.019.187 Totale attività finanziarie (**) 902.679 1.033.091 Incidenza su attività finanziarie 97,73% Di cui strutturati Classe di appartenenza Totale Attivo Banca Incidenza su Totale Attivo Var. Ass. VAR. % 990.500 -159.500 -16,10% 1.019.187 -136.948 -13,43% -136.948 -13,43% 98,65% - - - - - - AFS AFS 2.747.506 2.693.215 32% 38% -15% (*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia (**) Afs: Available for sale. Attività finanziarie disponibili per la vendita Alla data del 31 dicembre 2015 l’esposizione totale verso titoli governativi rappresenta il 97,73% delle attività finanziarie disponibili per la vendita e il 32% del totale dell’attivo. L’esposizione riguarda esclusivamente titoli emessi dallo stato italiano e risulta in calo, rispetto all’anno precedente, come evidenziato nella tabella sopra riportata. Nella tabella successiva è riportata la struttura per scadenza degli investimenti in titoli di stato della banca: Tabella 3.1: Struttura per scadenze dei Titoli di Stato detenuti dall’emittente (valore nominale) Data Valore nominale in scadenza entro la data 31/12/2016 263.500.000 31/12/2017 67.500.000 31/12/2019 100.000.000 31/12/2020 95.000.000 31/12/2022 215.000.000 31/12/2027 90.000.000 Non è presente alcun titolo di debito strutturato. L’emittente, al 31 dicembre 2015, non presenta esposizioni concernenti prestiti erogati a favore di Governi centrali e locali, nonché Enti governativi. Tabella 3.2: Esposizione del portafoglio ai rischi di mercato(dati in migliaia di euro) Dati in migliaia di euro Bilancio 2015 Bilancio 2014(*) Var ass. Var % - - - - 7.194 8.574 -1.013 -12.34% Var portafoglio di negoziazione Var portafoglio bancario (*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia Il portafoglio dell’emittente al 31/12/2014 ed al 31/12/2015 è interamente classificato come portafoglio bancario (Banking Book) e risulta costituito per il 97,73% dagli investimenti effettuati 56 dalla banca in titoli di stato. Nell’ambito del portafoglio bancario, i rischi di mercato (computabili con riferimento al portafoglio titoli della banca) vengono misurati tramite la c.d. Duration ed il VAR (Value at Risk). La Duration funge da indicatore della durata finanziaria del portafoglio che è pari alla media ponderata delle duration dei singoli titoli che lo compongono. Al 31/12/2015 la duration del portafoglio bancario dell’emittente è pari a 624 gg, in aumento rispetto al valore al 31/12/2014, pari a 540 gg. Il VAR (Value at Risk), dato un portafoglio di strumenti finanziari, esprime la massima perdita potenziale derivante da movimenti sfavorevoli dei parametri di mercato in un determinato orizzonte temporale e con una definita probabilità. I parametri di mercato presi in considerazione sono i tassi d’interesse, i tassi di cambio, prezzi delle azioni, indici e fondi e gli spread di credito impliciti nei prestiti obbligazionari. Al 31 dicembre 2015 il VAR, calcolato sul portafoglio bancario dell’emittente (comprensivo degli investimenti in titoli di stato effettuati dalla Banca) con una probabilità del 99% su un orizzonte temporale di 10 giorni, ammontava ad euro 7.194 migliaia (al 31/12/2014 era pari a Euro 8.574 migliaia). Si evidenzia, inoltre, che la banca, in ordine all’esposizione del portafoglio ai rischi di mercato non fornisce ulteriori indicazioni quantitative in termini di disaggregazioni del rischio nelle sue componenti, quali rischio di tasso e rischio di cambio. Inoltre in considerazione della normativa vigente emessa dalla Banca d’Italia (Istruzioni di Vigilanza - Circolare n. 229 del 21 aprile 1999) in base alla quale le banche di credito cooperativo devono contenere la propria "posizione netta aperta in cambi" entro il 2% dei fondi propri, l’emittente non assume “posizioni nette in cambi”. Tabella 4: Indicatori di liquidità Indicatori (Ratios) Bilancio 2015 Bilancio 2014 (*) 65.45% 66,36% Liquidity Coverage Ratio 317% >100% Net Stable Funding Ratio 134% >100% Loan to Deposit Ratio (*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia Il Loan to Deposit Ratio esprime il rapporto tra l’ammontare totale degli Impieghi e l’ammontare totale della raccolta diretta. Nel corso del 2015 l’indicatore evidenzia che i prestiti della Banca rappresentano il 65,45% dei depositi. Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) esprime il rapporto tra l’ammontare delle attività prontamente monetizzabili disponibili (la cassa ed i titoli prontamente liquidabili detenuti dalla banca) e lo sbilancio monetario progressivo cumulato a 1 mese stimato in condizioni di normalità gestionale. L’indice, previsto della normativa Basilea 3 relativa ai requisiti patrimoniali degli istituti di credito, viene elaborato al fine di aumentare la resilienza a breve termine del profilo di rischio di liquidità delle banche, assicurando che le banche dispongano di sufficienti attività liquide di elevata qualità per superare una situazione di stress acuto della durata di 30 giorni. Per l'indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, del 70% per l’anno 2016. con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1 gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 ("CRR"). Il Net Stable Funding Ratio (NSFR) è determinato rapportando l’ammontare complessivo delle Fonti stabili di raccolta (patrimonio della banca, indebitamento a medio/lungo termine, quota stabile dei depositi) al valore degli impieghi di medio/lungo periodo. L’indicatore, di tipo strutturale, si riferisce ad un orizzonte temporale di un anno ed è stato elaborato per garantire che, 57 in modo permanente, le attività e le passività delle banche presentino una composizione per scadenze sostenibile. Per l'indicatore NSFR, sebbene la proposta del Comitato di Basilea prevedesse una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1 gennaio 2018, il CRR per il momento non contempla un limite regolamentare sulla liquidità strutturale; pertanto, dalla tabella su esposta risulta evidente che per il 2015 il rapporto è superiore al requisito minimo richiesto da Banca d'Italia, confermando l’equilibrio finanziario a medio/lungo termine della Banca. In considerazione dei dati sopra indicati, l’Emittente presenta un solido profilo di liquidità. Nell’ambito della propria attività la Banca ha fatto anche ricorso al rifinanziamento presso la BCE, ed attualmente ha in essere finanziamenti ricevuti dalla medesima per complessivi 93 milioni di euro circa mediante la partecipazione alle aste a lungo termine (TLTRO – Targeted Long Term Refinancing Operation): Tabella 4.1: Finanziamenti erogati da BCE al 31 dicembre 2015 Descrizione Importo Durata Data Inizio Scadenza Asta BCE TLTRO 93.410.000,00 Quattro anni 24/09/2014 26/09/2018 Totale 93.410.000,00 Il ricorso a tale forma di rifinanziamento è stato ritenuto funzionale dalla banca alle proprie politiche di investimento. In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk) per far fronte ad eventuali sbilanci da finanziare, l’Emittente presenta al 31 dicembre 2015 un ammontare di titoli stanziabili presso la BCE pari, al netto dell’haircut applicato, ad euro 778 milioni (698 milioni per il 2014). Tali titoli sono costituiti prevalentemente da titoli di stato italiani che presentano un elevato grado di liquidabilità, anche in condizioni di stress. L’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk, né il Market Liquidity Risk comportino un rischio apprezzabile, in considerazione del proprio profilo di liquidità. Tabella 5: Principali dati di conto economico (migliaia di Euro) Bilancio 2015 Bilancio 2014(*) Differenza 2015/2014 Margine di interesse (I) 28.939 31.728 -8,5% Margine di intermediazione (II) 66.205 92.004 -28% Risultato netto gestione finanziaria 45.479 54.331 -16,3% Costi operativi (III) -43.590 -45.323 -3,8% Risultato di gestione 1.889 9.008 -79% Utile netto di esercizio(IV) 1.855 6.380 -70,9% (*) i dati di bilancio 2014 sono riferiti alla sola BCC Brescia (I) La contrazione del margine di interesse, che passa da euro 31.728 migliaia dell’esercizio 2014 ad euro 28.939 migliaia dell’esercizio 2015 (pari al 9,64% del valore del margine di interesse dell’anno 2014 ) discende dalla somma algebrica dei seguenti due fattori: a) il decremento pari a 11.924 58 migliaia di euro della voce “10 interessi attivi e proventi assimilati”, dovuto principalmente alla diminuzione dei flussi cedolari dei titoli della tesoreria e degli interessi degli impieghi in bonis della clientela; b) la diminuzione della voce “20 interessi passivi e oneri assimilati” pari a 9.135 migliaia di euro dovuta al decremento del costo della raccolta a breve. (II) La contrazione del margine di intermediazione, che passa da euro 92.004 migliaia dell’esercizio 2014 ad euro 66.205 migliaia dell’esercizio 2015 (pari al 28% del valore del margine di intermediazione dell’anno 2014) discende dalla somma algebrica dei seguenti fattori: a) il decremento del margine di interesse, di cui alla voce (I) che precede; b) la diminuzione del risultato netto dell’attività di negoziazione titoli, che passa da 42.809 migliaia di euro del 2014 a 17.400 migliaia di euro del 2015; c) l’incremento delle commissioni nette pari a 2.313 migliaia di euro. (III) La diminuzione dei Costi Operativi è attribuibile, principalmente, alla diminuzione degli accantonamenti al fondo Rischi ed oneri. (IV) Il risultato netto dell’esercizio 2015 ammonta a euro 1.855 migliaia di euro ed evidenzia una diminuzione del 79% rispetto a quello dell’anno 2014, dovuta all’incidenza dei fattori prima indicati. Tabella 6: Principali dati di Stato Patrimoniale (migliaia di Euro) Bilancio 2015 Bilancio 2014 Variazione 2015/2014 2.339.691 2.341.945 -0,10% 510.026 393.844 29,50% 1.531.546 1.561.247 -1,90% 905.498 1.036.172 -12,61% Totale dell’attivo 2.747.506 2.693.215 2,02% Patrimonio netto 237.250 221.954 6,9% Capitale sociale 10.470 8.137 28,7% Interbancario attivo Interbancario passivo (II) Interbancario netto (II) 207.633 -95.324 112.329 199.057 -315.788 -116.731 4,31% -69,81% 196,23% Raccolta diretta da clientela Raccolta indiretta Impieghi netti a clientela (I) Attività finanziarie (*) I dati al 31 dicembre 2014 i esposti risultano dalla aggregazione dei dati di bilancio 2014 di BCC Brescia e BCC Verolavecchia Con riferimento all’andamento dei dati patrimoniali relativi all’emittente si evidenzia quanto segue: I) La contrazione degli impieghi (che passano da 1.561.247 migliaia di dicembre 2014 a 1.531.546 migliaia di dicembre 2015 con un calo del 1,90%). La variazione registrata è da leggersi nel contesto della lenta evoluzione della ripresa economica per cui rimane pressoché invariata la domanda di credito e della accresciuta selettività adottata dall’azienda a seguito dell’aumentata rischiosità del credito. (II) L’interbancario passivo diminuisce di euro 220.464 migliaia (pari al 69,81% del valore dell’anno 2014) passando da euro 315.788 migliaia del 2014 ad euro 95.324 migliaia del 2015. Tale variazione è imputabile al minor ricorso alle operazioni di rifinanziamento nei confronti dalla Banca Centrale Europea. L’interbancario netto è positivo in quanto l’interbancario attivo è superiore all’interbancario passivo. Per maggiori dettagli si rinvia a quanto riportato a commento della precedente tabella 4.1. 59 Credit Spread Per completezza di informazione si riporta il valore del credit spread della Banca (inteso come differenza tra il rendimento di un’obbligazione plain vanilla di propria emissione – c.d. titolo benchmark – e il tasso Interest rate swap medio di durata corrispondente) calcolato come media dei valori giornalieri sui 14 giorni di calendario antecedenti il 1 settembre 2016 (incluso) è pari a 274,16 punti base, mentre il credit spread della Banca calcolato come valore puntuale alla medesima data è pari a 223,65 punti base. Si riportano altresì di seguito le caratteristiche del titolo benchmark utilizzato ai fini della determinazione del valore del credit spread: Denominazione: BCC BRESCIA S/UP 10/04/19 Codice ISIN: IT/000500379/0 Ammontare in circolazione: Euro 54.190.000 Durata residua: 2 anni e 7 mesi Sede di negoziazione: Hi – Mtf Valori utilizzati per la determinazione del credit spread: IT0005003790 Prezzo Yield (%) Tasso Swap (%) 01/09/2016 102,56000 2,033 -0,204 223,65 31/08/2016 102,56000 2,034 -0,200 223,38 30/08/2016 100,54000 2,839 -0,197 303,61 29/08/2016 100,46000 2,872 -0,192 306,43 26/08/2016 100,46000 2,871 -0,188 305,89 25/08/2016 101,80000 2,337 -0,190 252,71 24/08/2016 101,80000 2,337 -0,194 253,14 23/08/2016 101,80000 2,338 -0,202 254,02 22/08/2016 100,40000 2,894 -0,203 309,74 19/08/2016 100,40000 2,894 -0,196 308,99 MEDIA 2,545 -0,197 274,16 Data Spread (bps) Il credit spread, inteso come differenza tra il tasso di rendimento a scadenza di un paniere di obbligazioni senior a tasso fisso emesse da emittenti finanziari europei aventi rating compreso tra BBB- e BBB+ con medesima durata residua del titolo benchmark (calcolato facendo riferimento alla curva IGEEFB, debitamente interpolata, come elaborata da Bloomberg) e il tasso Interest rate swap medio di durata corrispondente alla data del 1 settembre 2016 è pari a 42,10 punti base. Fonte: 'IGEEFB02 Index' e 'IGEEFB03 Index' Data 01/09/2016 Yield (%) Tasso Swap (%) Spread (bps) 0,224 -0,197 42,10 60 4. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE 4.1 Storia ed evoluzione dell’emittente Nella Banca di Credito Cooperativo di Brescia sono confluite tre diverse casse rurali: la "Cassa Rurale di Depositi e Prestiti di Nave" costituitasi il 17 maggio 1903, la "Cassa Rurale di Depositi e Prestiti in Pontoglio", nata il 2 febbraio 1898 e, infine, la "Cassa Rurale e Artigiana di Ossimo" costituitasi il 18 dicembre 1982. Dopo aver mantenuto per circa ottant'anni la fisionomia di banca del paese con un solo sportello, nel 1982 la Cassa Rurale ed Artigiana di Nave inizia una fase di espansione con l'apertura di nuove filiali nei comuni limitrofi. Nel 1993, le Casse Rurali ed Artigiane di Nave e di Pontoglio decidono di aggregarsi mediante incorporazione della seconda nella prima. Nel 1996 si unisce, sempre mediante fusione per incorporazione, anche la Cassa Rurale ed Artigiana di Ossimo. Nel 1994 viene assunta la nuova denominazione di "Banca di Credito Cooperativo di Brescia". Nel frattempo la fase di espansione degli sportelli subisce un'accelerazione che porta la Banca dalle 5 filiali attive nell'anno 1990 alle 50 filiali operanti in provincia di Brescia e 1 filiale operante in provincia di Bergamo, al 31 dicembre 2011. In data 17 maggio 2015 è stata deliberata, da parte delle assemblee di entrambe le banche, la fusione per incorporazione della Banca di Credito Cooperativo di Verolavecchia nel Credito Cooperativo di Brescia; per effetto di tale operazione la Banca sarà presente sul territorio di riferimento con 59 sportelli. L’atto di fusione è stato formalizzato in data 17 giugno 2015 con decorrenza 1 luglio 2015. 4.1.1 Denominazione legale e commerciale dell’emittente Denominazione legale: "BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA - Società cooperativa". Denominazione in forma abbreviata: "CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA - Società cooperativa" 4.1.2 Luogo di registrazione dell’emittente e suo numero di registrazione La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S. C. è iscritta nel Registro delle Imprese di Brescia al numero 00385040175 e nell'Albo delle Società Cooperative al n. A159293. La Banca di Credito Cooperativo di Brescia è una società cooperativa a mutualità prevalente. L'emittente è inoltre iscritto all'Albo delle Banche tenuto dalla Banca d'Italia al n. 2418.2.0. 4.1.3 Data di costituzione e durata dell’emittente L'emittente è una società cooperativa costituita il 17 maggio 1903 per atto del notaio Virginio Feroldi al numero 1495 di repertorio. La durata dell'emittente è fissata, ai sensi dell'art. 5 dello statuto, sino al 31 dicembre 2050. 61 4.1.4 Domicilio e forma giuridica dell’emittente, legislazione in base alla quale opera, Paese di costituzione, indirizzi e numero di telefono della sede sociale La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S. C. è una società cooperativa a mutualità prevalente costituita in Italia e regolata ed operante in base al diritto italiano. L'emittente ha sede legale in Brescia via Reverberi 1 angolo via Oberdan, telefono 030/3700731 e svolge la sua attività nella sede amministrativa in Nave (Brescia) via Brescia 118, telefono 030/25391. Il recapito telefonico della sede è 030.25391, il numero di fax è 030.2537695, l’indirizzo email [email protected], il recapito di posta elettronica certificata è [email protected] 4.1.5 Fatti rilevanti per la valutazione della solvibilità dell’Emittente L’Emittente dichiara che non si sono verificati fatti recenti nella vita dell’Emittente stesso, sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità. 62 5. PANORAMICA DELLE ATTIVITA’ 5.1 Principali attività 5.1.1 Breve descrizione delle principali attività dell’emittente con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o di servizi prestati La Società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l'esercizio del credito nelle sue varie forme. Essa può compiere, con l'osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni e i servizi bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale, in conformità alle disposizioni emanate dall'Autorità di Vigilanza. La Società svolge le proprie attività anche nei confronti dei terzi non soci. Tuttavia, la Società assume, nell'ambito della zona di competenza territoriale, attività di rischio prevalentemente nei confronti dei propri soci, secondo i criteri stabiliti dall'Autorità di Vigilanza. Le attività di rischio non destinate ai soci sono assunte nei confronti di soggetti che siano comunque residenti o operanti nella zona di competenza territoriale. La zona di competenza territoriale ricomprende i comuni ove la banca ha le proprie succursali, nonché i comuni ad essi limitrofi. Una quota non superiore al 5% del totale delle attività di rischio può essere assunta al di fuori della zona di competenza territoriale. Le principali categorie di prodotti venduti sono quelli bancari, assicurativi e prodotti finanziari, nonché i servizi connessi e strumentali. Per Informazioni aggiuntive sulle attività e i servizi prestati, si rimanda alla relazione del Consiglio di Amministrazione pubblicata sul bilancio d’esercizio anno 2015 da pagina 5 a pagina 47. 5.1.2 Indicazioni di nuovi prodotti e nuove attività, se significativi La BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S. C. mette a disposizione dei propri soci, e più in generale della propria clientela, una vasta gamma di prodotti bancari, assicurativi e finanziari. Non si rilevano indicazioni di nuovi prodotti e nuove attività significative. 5.1.3 Principali mercati Nel comparto finanza la Banca opera, per conto della clientela, sui diversi mercati domestici ed esteri per l’esecuzione di transazioni in titoli azionari e obbligazionari. La sua attività è rivolta prevalentemente ai soci e/o ai residenti nella zona di competenza territoriale in ragione di quanto previsto nelle disposizioni di Vigilanza e nello Statuto Sociale. La Banca provvede all’emissione e al collocamento, presso la clientela, di propri Prestiti Obbligazionari tradizionali e gestisce, attraverso la Tesoreria, le disponibilità monetarie e le risorse finanziarie proprie. I prodotti e i servizi finanziari sono distribuiti attraverso i canali tradizionali. L’Emittente opera con 59 filiali, di cui 58 sono ubicate nella provincia di Brescia e 1 in provincia di Bergamo. La clientela è composta prevalentemente da famiglie, artigiani, commercianti e piccole/medie imprese. Di seguito si rappresenta un quadro di sintesi della presenza territoriale nel quale opera la BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S. C. Il numero dei dipendenti in organico al 31/12/2015 è pari a 386 unità. 63 Elenco sportelli bancari Codice Agenzia 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 Denominazione Nave Bovezzo Botticino Lumezzane Brescia Via Oberdan Concesio S. Vigilio Castegnato Cologne Erbusco Pontoglio Gussago Brescia Mompiano Ossimo Travagliato Cividate Collebeato Brescia Q.re 1 Maggio Paderno Passirano Palazzolo Sarezzo Brescia Q.re Violino Concesio Centro Caino Brescia P.za Vittoria Villa Carcina Brescia Via Crotte Corte Franca Brescia Fiumicello Monticelli Brusati Rodengo Saiano Piancogno Brescia P.za Garibaldi Brescia Z.A.I. Brescia Porta Venezia Pisogne Castelmella Grumello del Monte Brescia Due Cortine di Nave Borno Vallio Terme 64 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 Castenedolo Rezzato Gavardo Brescia Via Trento Darfo Artogne Ponte San Marco San Zeno Brescia Via Galilei Verolavecchia Verolanuova Pontevico Offlaga San Gervasio Bresciano Bagnolo Mella Capriano del Colle Flero 5.1.4 Base di qualsiasi dichiarazione formulata dall’emittente nel Documento di Registrazione riguardo alla sua posizione concorrenziale Non ci sono nel presente Documento di Registrazione dichiarazioni dell’Emittente in merito alla propria posizione concorrenziale. 65 6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 6.1 Descrizione del gruppo di appartenenza dell’Emittente La Banca di Credito Cooperativo di Brescia appartiene, ai sensi dell’art. 60 del D.Lgs. 385/93, al Gruppo Credito Cooperativo di Brescia, di cui rappresenta la banca capogruppo. Il Gruppo è composto, oltre che dalla capogruppo, anche dalla società “Immobiliare BCC Brescia SRL”. 6.2 Eventuale soggetto controllante ai sensi dell’art. 93 del Testo Unico della Finanza L’Emittente non dipende da altri soggetti e gode di piena autonomia decisionale. 66 7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 7.1 Dichiarazione attestante che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali Si attesta che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell'emittente dalla data dell'ultimo bilancio pubblicato sottoposto a revisione. 7.2 Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’emittente almeno per l’esercizio in corso. La Banca di Credito Cooperativo di Brescia S.C. attesta che non sono note informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’emittente almeno per l’esercizio in corso. 67 8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI Secondo quanto previsto al punto 8 dell’allegato XI al regolamento 809/2004/CE, l’Emittente non fornisce previsioni o stime di utili. 68 9 ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA 9.1 Nome, indirizzo e funzioni presso l’emittente Di seguito sono indicati i membri del Consiglio di Amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Brescia e i membri dell’Organo di Direzione e Controllo alla data del presente Documento di Registrazione, i loro eventuali incarichi all’interno dell’Emittente e le loro principali attività esterne, ove significative, riguardo all’emittente. Composizione del Consiglio di Amministrazione Cognome e Nome Zani Ennio Gaspari Vincenzo Alberti Marina Francesca Amici Bruno Bresciani Pierangelo Broli Alberto Dotti Giovanni Battista Faini Carla Carica ricoperta nell’emittente Presidente Società presso le quali svolge funzioni di amministrazione o direzione o controllo Data di scadenza del mandato (Professionista) – Consigliere di “Federazione Lombarda delle banche di credito cooperativo società cooperativa” Vice Presidente (Imprenditore) – Presidente di “ Ente Cooperativo Costruzione Abitazioni Lavoratori Scrl”, “Movimento Cooperativo Palazzolese S.c.p.a.”, "Cooperativa Sociale Palazzolese a r.l. onlus", “Filati Color Srl”; Consigliere di “Cooperativa Sociale p.a.e.s.e. onlus”, “Assocoop - Associazione Coop Servizi di Assistenza”, “Consolidale Società cooperativa” e “Filmar Spa”; Amministratore Unico “Filatitinti S.r.l.”. Consigliere (Imprenditrice) - Presidente di "Colsea Coop. Consortile a r.l.", Socio lavorante di “Rinotrans Srl”; Socio accomandatario di "DI.LO.AN. Sas". Consigliere (Ex imprenditore) – Socio accomandante di “Amici Giuseppe sas di Amici Claudio e c.”; Liquidatore di "Officine Meccaniche Giuseppe Amici Srl in liquidazione”. Consigliere (Imprenditore) Socio amministratore di "Granitmarmi Snc”. Consigliere (Notaio) - Vice Presidente di “Fondazione Conte Gaetano Bonoris”, “Fondazione Luigi Bernardi”, “Congrega della Carità Apostolica”, “Fondazione Alessandro Cottinelli”, “Fondazione Guido e Angela Folonari”. Consigliere (Imprenditore) - Presidente di "Idf Srl" e di "ALPA S.r.l."; Socio di "Idf Snc di Dotti Giovanni". 15/05/2017 Consigliere 15/05/2017 Marchetti Danilo Consigliere Manenti Sergio Consigliere (Imprenditrice) – Amministratore Unico “Immobiliare Bcc di Brescia S.r.l.”. (Professionista) Socio accomandante “E.Co. Di Marchetti Elia & C. - Società in accomandita semplice”; Socio amministratore di “Cro.Mar Snc di Marchetti Danilo e C.“. (imprenditore agricolo) Socio Amministratore di “Società Agricola Vanzago farm di Manenti F.lli s.s.”; Consigliere di "LatteBrescia S.Coop. Agricola”. 69 15/05/2017 15/05/2017 15/05/2017 15/05/2017 15/05/2017 15/05/2017 15/05/2017 15/05/2017 Carica ricoperta nell’emittente Pezzoni Pietro Consigliere Minini Mario* Consigliere Cognome e Nome Passi Massimo Consigliere Giuseppe Giulio** Società presso le quali svolge funzioni di amministrazione o direzione o controllo (Professionista) Socio amministratore di “Soc. Conduzione Agricola Minini, società agricola”; Presidente Consiglio Amministrazione “Cantine Francesco Minini S.p.a.”, “S.p.a. – F.M.”, “Emme Effe Emme S.p.a.”, “Vi-Mi S.p.a.”, “Cantine Fra.Mi. S.p.a.”, “C.F.M. & C. S.p.a.”, “Emme Vini S.p.a.”, “Caminvini S.p.a.”; Vice Presidente Consiglio Amministrazione “Vino e dintorni S.r.l.”; Consigliere di “Federazione Lombarda delle banche di credito cooperativo società cooperativa”, “Caruso & Minini S.p.a.”, “Caruso & M. S.p.a.”, “Minini & C. S.p.a.”, “C&M S.p.a.” e “Ciemme S.p.a.”. Amministratore Unico di “Sofim S.r.l.” e “Studio Fedra S.r.l.”; Consigliere di “Locman S.p.a.” e “Lic & Majrani S.r.l.”; Sindaco di “Le caselle S.r.l.” e “Universal Imballaggi S.r.l.”; Presidente Collegio Sindacale di “Europea S.p.a – in liquidazione”, “Verdi Fashion S.p.a” e “Sinergia – Sistema di servizi – società consortile a r.l.”; Curatore Fallimentare di “V.C.M. S.r.l. in liquidazione”; Sindaco Supplente di “Freight Sistema Italia S.p.a.” e “MantovaBanca 1896 credito cooperativo, soc. coop.” Data di scadenza del mandato 15/05/2017 15/05/2017 15/05/2017 * Nominato a seguito dell’assemblea straordinaria del 17/05/2015 già Presidente del Consiglio di amministrazione dell’incorporata Banca di Verolavecchia ** Nominato a seguito dell’assemblea straordinaria del 17/05/2015 già Sindaco Effettivo del Collegio Sindacale dell’incorporata Banca di Verolavecchia Composizione dell’Organo di Direzione Carica ricoperta nell’emittente Cognome e Nome Pasolini Giorgio Nave (BS) il 19/03/1956 Direttore Generale Composizione del Collegio Sindacale Carica ricoperta nell’emittente Brianza Tobia Presidente Cognome e Nome Zubani Giorgio Sindaco effettivo Gregorini Marco Sindaco effettivo Società presso le quali svolge funzioni di amministrazione o direzione o controllo (Professionista) – Titolare impresa individuale; Sindaco effettivo di "Dibotek Spa"; Presidente di “Fondazione Villa serena Onlus”. (Professionista) Socio accomandante di "Immobiliare Colle S. Giuseppe Sas" e di "Zubani garden di Zubani e C. Sas"; Presidente del Collegio Sindacale di "Efc Acciai Srl", "Quinta Stagione Spa" e di “Padania srl”; Sindaco effettivo di "Scic Soc. Commercio Importazione carni Spa" e "Salumificio Volpi Spa". (Professionista) – Consigliere di “Clare Srl”; Presidente del Collegio Sindacale di “Gefran S.P.A.”; 70 Data di scadenza del mandato 15/05/2017 15/05/2017 15/05/2017 Cognome e Nome Carica ricoperta nell’emittente Tonni Raffaella Sindaco supplente Zoldan Giuseppe Sindaco supplente Società presso le quali svolge funzioni di amministrazione o direzione o controllo Sindaco effettivo di “Europrofili Group SpA”, “Moreschi legnami SpA”, “Sei sistemi Srl”, “SK Wellman Spa”, “S.K. Wellman srl”, “Mvh Spa”, “Brandt Italia Spa in liquidazione”, ”De dietrich elettrodomestici Italia Spa” e “Ocean Overseas S.R.L.”; Sindaco supplente di “Antares Vision Srl”, “Montebaldo Spa”, “RMG Raffineria metalli Guizzi Spa” e “Simaf srl”; Commissario Giudiziale in “Omni S.P.A. in liquidazione” e “BBI Electric SPA in liquidazione”; Revisore dei conti di “Commerciale siderurgica Bresciana”, “CSB Centro Siderurgico Bresciano Spa” e ”Fondazione Poliambulanza”; curatore fallimentare di ”Cantine Soldo Sas di Moscatelli Gianni”; “Vuzeta sistemi srl”, “Gli art dello Stand Snc” e “FIN Ambiente Srl in fallimento”; Liquidatore di “Atig Bresciana Costruzioni S.R.L. in liquidazione”. (Professionista) – Revisore unico di “Cooperativa S. Giuseppe Coop. Sociale Onlus“; Sindaco di “Villaggio Vacanze Valverde S.p.A.“; Revisore legale di “Pontevico Energia S.R.L. in Liquidazione”; Presidente collegio sindacale di “OMB International S.R.L.” e “Diesse Electra S.p.A.“; Sindaco supplente di “Fluidra Commerciale Italia S.P.A.”; “Stella S.p.A.”, “Pergola S.r.l.” e “Consorzio Tutela Provolone Valpadana”; Presidente di “Studio Pro Team Srl“; Curatore fallimentare “Deva piccola scrl”. (Professionista) - Sindaco effettivo di "Immobiliare Niuba S.p.a.", “Flontech srl in liquidazione”; Sindaco supplente di "Consu-Fim S.p.A."; Socio accomandante di “Servi.Gest. S.a.s. di Zilioli Margherita“ Data di scadenza del mandato 15/05/2017 15/05/2017 Gli Amministratori ed il Collegio Sindacale, ai sensi dell’art. 33 e 42 dello Statuto, restano in carica per tre esercizi; il loro mandato scade alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2016. Si precisa che tutti i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale risultano in possesso dei requisiti di professionalità, indipendenza e di onorabilità previsti dalle vigenti disposizioni normative, regolamentari e statutarie. Si precisa, altresì, che tutti i componenti del Collegio Sindacale sono iscritti nel registro dei revisori contabili istituito presso il Ministero della Giustizia. I membri del Consiglio di Amministrazione, dell’Organo di Direzione e del Collegio Sindacale sono domiciliati per la carica presso la sede amministrativa della Banca di Credito Cooperativo di Brescia in Via Brescia n. 118 a Nave. 71 9.2 Conflitti di interessi degli organi di Amministrazione, di Direzione e di Vigilanza Alla data di redazione del presente Documento di Registrazione, e per quanto a conoscenza dell’Emittente, nessun membro del Consiglio di Amministrazione, del Collegio sindacale e della Direzione Generale è portatore di interessi in conflitto con gli obblighi derivanti dalla carica o dalla qualifica ricoperta all’interno dell’Emittente, salvo quelli eventualmente inerenti le operazioni sottoposte ai competenti organi di amministrazione e controllo in stretta osservanza della normativa vigente. I componenti degli organi di amministrazione, direzione e controllo sono, infatti, tenuti all’adempimento delle disposizioni di seguito richiamate volte a disciplinare fattispecie rilevanti sotto il profilo della sussistenza di un interesse specifico al perfezionamento di un’operazione: - articolo 136 del TUB (obbligazioni degli esponenti bancari) impone l’adozione di una particolare procedura autorizzativi nel caso in cui una banca o società facente parte del gruppo bancario contragga obbligazioni di qualsiasi natura o compia atti di compravendita, direttamente o indirettamente, con i rispettivi esponenti aziendali o nel caso di operazioni di finanziamento con gli stessi; - articolo 2391 del Codice Civile (interessi degli amministratori); - articolo 2391-bis (Operazioni con parti correlate). Trattasi precisamente di affidamenti concessi o obbligazioni intercorrenti con gli esponenti aziendali o con società controllate dai soggetti medesimi o presso le quali gli stessi soggetti svolgono funzioni di amministrazione, direzione o controllo, nonché con società da queste controllate o che le controllano o sono ad esse collegate. Gli utilizzi di fido concessi ad Amministratori e Sindaci della Banca, nonché ai componenti della Direzione Generale, come riportato nella parte H della nota integrativa di bilancio dell’esercizio 2015, ammontano a euro 54.000. L’Emittente e i suoi organi hanno adottato misure e procedure interne per garantire il rispetto delle disposizioni sopra indicate. Per le informazioni sulle “Operazioni con parti correlate” si rinvia alla parte H della Nota Integrativa del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015 della Banca. 72 10. PRINCIPALI AZIONISTI 10.1 Azionisti di controllo Non ci sono partecipazioni di controllo, né soci azionisti di controllo, diretto o indiretto, della società emittente. Ciò anche in conformità alla natura di società cooperativa della società emittente; l'articolo 25 dello statuto, infatti, precisa che in assemblea ogni socio ha diritto ad un voto qualunque sia il numero delle azioni a lui intestate. 10.2 Eventuali accordi, noti all’emittente, dalla cui attuazione possa scaturire ad una data successiva una variazione dell’assetto di controllo dell’emittente L'emittente non è a conoscenza di eventuali accordi fra i soci dalla cui attuazione possa scaturire un assetto di controllo dell'emittente. 73 11. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITA’, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE 11.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati Per una più specifica informazione in merito alla situazione finanziaria e patrimoniale della Banca di Credito Cooperativo di Brescia, si rinvia alla documentazione di bilancio relativa agli esercizi chiusi al 31/12/2014 e 31/12/2015 inclusi nel presente documento di registrazione mediante riferimento consultabile presso la Sede Legale dell’Emittente, nonché sul sito internet www.bccbrescia.it., agli specifici collegamenti ipertestuali per l’accesso diretto ai medesimi riportati nel successivo paragrafo 1. Ai fini del presente documento di registrazione, si riassumono nella tabella sottostante i riferimenti dei principali documenti contenuti nei Bilanci d’esercizio: 31/12/2015 31/12/2014 Stato Patrimoniale pag. 54 pag. 52 Conto Economico pag. 56 pag. 54 Rendiconto finanziario pag. 60 pag. 58 Criteri Contabili e Note integrative da pag 65 a pag 165 da pag 63 a pag 161 Relazione della Società di revisione pag. 52 pag. 50 Relazione sulla gestione da pag. 5 a pag. 47 da pag. 5 a pag. 45 Relazione Collegio Sindacale da pag. 48 a pag. 50 da pag. 46 a pag. 48 11.2 Bilanci L’Emittente non redige il bilancio consolidato, in quanto l’attivo di bilancio della partecipata risulta inferiore ai termini di legge pari a 10 milioni di euro. L’Emittente redige unicamente il bilancio individuale. I bilanci relativi agli esercizi chiusi in data 31 dicembre 2015 e 31 dicembre 2014 sono incorporati, mediante riferimento, nel presente Documento di Registrazione. 74 11.3 Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati 11.3.1 Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative all’ultimo esercizio sono state sottoposte a revisione legale dei conti Le informazioni finanziarie relative agli esercizi 2015 e 2014 sono state sottoposte a revisione legale dei conti dalla società Deloitte & Touche. La suddetta società ha revisionato i bilanci di esercizio chiusi al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014 emettendo un giudizio senza rilievi né richiami di informativa. Le relazioni delle società di revisione sono incorporate mediante riferimento al presente Documento di Registrazione e sono messe a disposizione del pubblico come indicato nel successivo paragrafo 14 “Documenti accessibili al pubblico”, cui si rinvia. 11.3.2 Indicazione di altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione controllate dalla Società di Revisione Nel Documento di Registrazione non vi sono altre informazioni controllate, oltre quelle indicate nel paragrafo 11.3.1, dai revisori dei conti. 11.3.3 Dati finanziari contenuti nel Documento di Registrazione non estratti dai bilanci dell’emittente I dati finanziari contenuti nel Documento di Registrazione sono estratti dai bilanci d’esercizio 2014 e 2015 sottoposti a revisione, fatta eccezione per il dato relativo all’importo delle pretese delle controparti relative alle controversie legali in corso con l’emittente (petitum). Tale dato proviene dalle elaborazioni interne effettuate dall’emittente e non è stato oggetto di revisione contabile da parte della Società di Revisione. 11.4 Data delle ultime informazioni finanziarie Le ultime informazioni finanziarie sottoposte a revisione si riferiscono alla data del 31/12/2015. 11.5 Informazioni finanziarie infra-annuali La Banca redige informazioni finanziarie semestrali predisposte per la determinazione dell’utile semestrale ai fini del calcolo del Patrimonio di Vigilanza. La situazione economica semestrale è sottoposta a revisione contabile limitata. Le informazioni finanziarie infrannuali e la relazione della società di revisione sono pubblicate sul sito web dell’Emittente all’indirizzo www.creditocooperativodibrescia.it. 11.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali Il rischio legale è rappresentato principalmente dal possibile esito sfavorevole delle vertenze giudiziarie cui la Banca di Credito Cooperativo di Brescia è convenuta in ragione dell’esercizio della propria attività bancaria. La natura delle cause passive legali è ampia e diversificata. Infatti, pur avendo in comune, in linea di massima, una domanda di tipo risarcitorio nei confronti della Banca, esse traggono origine da eventi anche molto diversi fra loro, connessi all’esercizio dell’attività bancaria. Al riguardo si evidenzia che l’ammontare delle richieste delle controparti (petitum) che hanno promosso azione legale nei confronti della banca è pari ad euro 5,3 milioni di euro al 31/12/2015. 75 Per far fronte alle richieste delle predette controparti in caso di soccombenza nei giudizi, la Banca ha effettuato un accantonamento, alla medesima data, pari a 4,2 milioni di euro. 11.7 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’emittente La Banca di Credito Cooperativo di Brescia attesta che non si sono verificati cambiamenti significativi nella propria situazione finanziaria o commerciale, dalla chiusura dell'ultimo esercizio per il quale sono state pubblicate informazioni finanziarie sottoposte a revisione. 76 12. CONTRATTI IMPORTANTI Al di fuori del normale svolgimento dell’attività, la Banca di Credito Cooperativo di Brescia non ha concluso alcun contratto importante che possa comportare un’obbligazione o un diritto tale da influire in misura rilevante sulla capacità della stessa di adempiere alle proprie obbligazioni nei confronti dei possessori degli strumenti finanziari che intende emettere. 77 13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI Nel presente prospetto non sono inserite informazioni provenienti da terzi e nemmeno pareri o relazioni attribuiti ad una persona in qualità di esperto ad eccezione delle relazioni della società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. sui bilanci chiusi al 31 dicembre 2014 e 2015. 78 14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO Per la durata di validità del presente Documento di Registrazione possono essere consultati in formato cartaceo, presso la sede legale della Banca di Credito Cooperativo di Brescia in Brescia via Reverberi 1, angolo via Oberdan (telefono 030/3700731) e presso la sua sede amministrativa in Nave (Brescia) via Brescia 118 (telefono 030/25391), oppure in formato elettronico, sul sito web dell'emittente "www.creditocooperativodibrescia.it", i seguenti documenti, di cui si riportano anche i collegamenti ipertestuali per l’accesso diretto ai medesimi: a) l'atto costitutivo; b) lo statuto vigente dell'emittente; c) il bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, la relazione sulla gestione, la relazione del Collegio Sindacale e la relazione sul bilancio emessa dalla Società di Revisione; d) il bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, la relazione sulla gestione, la relazione del Collegio Sindacale e la relazione sul bilancio emessa dalla Società di Revisione; e) la Policy di valutazione e Pricing dei prestiti obbligazionari; f) la “Strategia di Esecuzione e Trasmissione di Ordini”; g) Copia del presente Prospetto di Base; h) Eventuali comunicati stampa emessi dall’emittente; i) Condizioni definitive relative a ciascun prestito emesso a valere sul presente Prospetto di Base. L’emittente si impegna, inoltre, a mettere a disposizione con le modalità di cui sopra le informazioni concernenti le proprie vicende societarie, inclusa la situazione patrimoniale, economica e finanziaria, pubblicate successivamente alla data di redazione del presente Documento di Registrazione. 79 SEZIONE 6 – NOTA INFORMATIVA PER LE OBBLIGAZIONI DENOMINATE: “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI TASSO FISSO” “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI STEP UP/STEP DOWN” “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI TASSO VARIABILE” 80 1. PERSONE RESPONSABILI 1.1 Persone responsabili Si fa rinvio alla sezione 1 del presente Prospetto di Base, ove si può rilevare la Dichiarazione di Responsabilità rilasciata dal Legale Rappresentante di BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. 81 FATTORI DI RISCHIO 2. FATTORI DI RISCHIO Avvertenze generali La Banca di Credito Cooperativo di Brescia, in qualità di emittente, invita gli investitori a prendere attenta visione della presente Nota informativa al fine di comprendere i fattori di Rischio connessi alla sottoscrizione delle obbligazioni previste dal presente programma di emissione. 2.1- FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE Con riferimento ai fattori di rischio relativi all’Emittente, si rinvia al Capitolo 3 del Documento di Registrazione, incorporato per riferimento alla Sezione V del presente Prospetto di Base. 2.2- FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI Si invitano gli investitori a leggere attentamente la presente Nota Informativa al fine di comprendere i fattori di rischio sotto elencati collegati alla sottoscrizione delle Obbligazioni. Le Obbligazioni sono strumenti finanziari che presentano i profili di rischio/rendimento la cui valutazione richiede particolare competenza; pertanto, è opportuno che l’investitore valuti accuratamente se le obbligazioni costituiscono un investimento idoneo per la propria situazione patrimoniale, economica e finanziaria. In particolare, il potenziale investitore dovrebbe considerare che la sottoscrizione delle Obbligazioni comporta i rischi di seguito elencati. A) FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI PRESTITI OBBLIGAZIONARI Rischio connesso all’utilizzo del “bail-in” In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi, individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “Resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione della crisi di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario, nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali l’applicazione è in vigore a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di “bail-in” possono essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio. Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia: 82 FATTORI DI RISCHIO 1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1); - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); - degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; - dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; - delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior). 2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato: - degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); - degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; - dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; - delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior). Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bail-in” riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i depositi (per la parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i medesimi depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché, successivamente al 1° gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente l’importo di Euro 100.000. Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di applicazione del “bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi fino a 100.000 Euro (c.d. “depositi protetti”) e le “passività garantite” definite dall’art.1 del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015 come “passività per le quali il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito da privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o con costituzione di garanzia reale, comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di riacquisto”, comprendenti, ai sensi dell’art. 49 del citato D. Lgs n. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite di cui all’art. 7 bis L. n. 130/99. Lo strumento del “bail-in” può essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali: (i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo; (ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte; (iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività. Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato. Rischio di credito per il sottoscrittore Sottoscrivendo le Obbligazioni l’investitore diviene finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e per il rimborso del capitale a scadenza. L’investitore è, quindi, esposto al rischio che l’Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado di adempiere ai propri obblighi di pagamento. Si rinvia alla sezione dei fattori di rischio del Documento di Registrazione per quanto attiene alle informazioni sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e per un corretto apprezzamento del rischio di credito per l’investitore. Rischio connesso ai limiti delle garanzie relative alle obbligazioni I Prestiti potranno essere assistiti dalla garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (di seguito “FGO”), con le modalità ed i limiti previsti nello statuto del fondo medesimo, disponibile nel seguente sito internet www.fgo.bcc.it. Si precisa che, nel caso di mancato rimborso del capitale alla scadenza da parte dell’Emittente, la garanzia tutela il portatore dell’obbligazione che dimostri l’ininterrotto possesso delle stesse nei tre mesi antecedenti l’inadempimento dell’Emittente e per un ammontare massimo per ciascun investitore non superiore a Euro 103.291,38 (tenendo conto di tutti i titoli dell’Emittente, anche appartenenti a diverse emissioni). 83 FATTORI DI RISCHIO La dotazione massima collettiva del fondo, che alla data del 30/06/2016 garantisce 3.765 emissioni obbligazionarie per un totale di € 24.622.920.200, è pari a € 538.024.354,68 per periodo 1 Luglio – 31 Dicembre 2016. L’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta del portatore del titolo se i titoli sono depositati presso l’Emittente ovvero, se i titoli sono depositati presso un’altra banca, ad un mandato espresso a questa conferito. L’art. 3 dello Statuto del FGO prevede l’applicabilità della garanzia anche ai casi di attivazione delle misure di risoluzione previste dalla Direttiva 2014/59/UE (“BRRD”) tra cui il “Bail-In”. Rischio relativo alla vendita delle obbligazioni prima della scadenza Nel caso in cui l’investitore volesse vendere le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale, il prezzo di vendita sarà influenzato da diversi elementi, tra cui: - caratteristiche/assenza del mercato in cui i titoli verranno negoziati (“Rischio di Liquidità”); - variazione dei tassi interesse (“Rischio di tasso di mercato”); - variazione del merito creditizio dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente”). Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo delle Obbligazioni anche al di sotto del prezzo di offerta. Rischio di liquidità E’ il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere prontamente le obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato che potrebbe essere anche inferiore al prezzo di emissione delle obbligazioni. Le Obbligazioni non saranno quotate su alcun mercato regolamentato, e l’emittente non prevede accordi per la negoziazione delle medesime da parte di un internalizzatore sistematico. La Banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione delle obbligazioni sul segmento “order driven” del Sistema Multilaterale di Negoziazione “Hi-MTF”. Si precisa che non vi è alcuna garanzia che la domanda di ammissione alla negoziazione sul predetto sistema multilaterale di negoziazione venga accolta. Inoltre, anche nell’ipotesi in cui ciò avvenga, tale circostanza potrebbe non essere sufficiente a garantire un adeguato livello di liquidità. Si segnala, infatti, la limitata liquidità delle obbligazioni dell’emittente e l’elevata volatilità dei relativi prezzi su tale mercato. Infine l’emittente non assume l’impegno al riacquisto di qualsiasi quantitativo di obbligazioni prima della scadenza su richiesta dell’investitore. Rischio di tasso di mercato Il valore di mercato delle Obbligazioni potrebbe variare nel corso della durata delle medesime a causa dell’andamento dei tassi di mercato. Pertanto, in caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza, l’investitore è esposto a tale rischio di tasso, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà una diminuzione del prezzo del titolo, per effetto della quale il valore dell’obbligazione potrà divenire anche inferiore al valore nominale del titolo. In particolare: [per le Obbligazioni a Tasso Fisso, l’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga è la vita residua del titolo]. [per le Obbligazioni Step Up, le fluttuazioni dei tassi di interesse sui mercati finanziari potrebbero determinare variazioni sui prezzi delle Obbligazioni facendoli oscillare durante la loro vita in modo tanto più accentuato quanto più lunga è la loro vita residua. La sensibilità alla variazione dei tassi di mercato risulta più elevata rispetto ad un titolo a tasso fisso di pari durata e pari rendimento effettivo, in quanto è più elevata la durata finanziaria]. [per le Obbligazioni a Tasso Variabile, le fluttuazioni dei tassi di interesse sul mercato del parametro di indicizzazione di riferimento potrebbero determinare temporanei disallineamenti del valore della cedola in corso di godimento, rispetto ai livelli dei tassi di riferimento espressi dai mercati finanziari e, conseguentemente, determinare variazioni sui prezzi dei titoli]. 84 FATTORI DI RISCHIO Rischio di deterioramento del merito di credito dell’emittente Le obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione finanziaria dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio stesso. Non si può, quindi, escludere che i corsi dei titoli sul mercato secondario possano essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio Emittente. Rischio di assenza di rating dell’Emittente e degli strumenti finanziari L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating, né per sé, né per le Obbligazioni. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente e della rischiosità degli strumenti finanziari. Rischio di scostamento del rendimento dell’obbligazione rispetto al rendimento di un titolo di stato Il rendimento effettivo su base annua delle Obbligazioni potrebbe anche risultare inferiore rispetto al rendimento effettivo su base annua, di un titolo di Stato di durata residua similare. Rischio di conflitto di interesse Può configurarsi una situazione di conflitto di interesse in quanto BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C., in qualità di Emittente, svolge anche il ruolo di collocatore e di responsabile del collocamento di strumenti finanziari di propria emissione, e ricopre il ruolo di agente per il calcolo. Si configura inoltre una situazione di conflitto di interesse anche in caso di rivendita dell’obbligazione prima della scadenza, poiché l’Emittente, qualora i titoli vengano negoziati sul sistema Hi-Mtf, potrà effettuare proposte di prezzo per l’eventuale riacquisto delle obbligazioni. Rischio di chiusura anticipata dell’Offerta L'investitore deve considerare che l'eventuale chiusura anticipata dell'Offerta potrebbe essere disposta anche ove non sia stato raggiunto l'importo massimo dell'Offerta e tale circostanza avrà un impatto sull'ammontare nominale complessivo e sulla relativa liquidità delle Obbligazioni. A tal riguardo le Condizioni Definitive conterranno la previsione delle eventuali condizioni al ricorrere delle quali l'Emittente e/o il/i Responsabile/i del Collocamento e/o il/i Collocatore/i e/o i diversi soggetti indicati nelle Condizioni Definitive medesime avranno la facoltà di chiudere anticipatamente la Singola Offerta secondo quanto descritto alla Sezione VI, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.3 del presente Prospetto di Base. Rischio di revoca dell’offerta Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data di emissione delle obbligazioni, dovessero verificarsi circostanze che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza dell’offerta, l’Emittente avrà la facoltà di non dare inizio all’offerta, ovvero di revocare l’offerta, in tutto o in parte e la stessa dovrà ritenersi annullata. Ove l’emittente si sia avvalso della facoltà di revocare l’offerta di un prestito, tutte le domande di adesione saranno da ritenersi nulle ed inefficaci e le parti saranno libere da ogni obbligo reciproco, fatto salvo l'obbligo per l'Emittente di restituzione del capitale ricevuto nel caso questo fosse stato già pagato da alcuno dei sottoscrittori, senza corresponsione di interessi. Rischio derivante dalle modifiche al regime fiscale Tutti gli oneri fiscali, presenti e futuri, che si applicano ai pagamenti effettuati ai sensi. delle obbligazioni, sono ad esclusivo carico dell’investitore. Non vi è certezza che il regime fiscale applicabile alla data di approvazione del presente Prospetto di Base o alla data di deposito delle condizioni definitive rimanga invariato durante la vita delle obbligazioni, con possibile effetto pregiudizievole sul rendimento netto atteso dall’investitore. 85 FATTORI DI RISCHIO 2.3 - FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI CONNESSI ALLE OBBLIGAZIONI A TASSO VARIABILE Obbligazioni a Tasso Variabile Rischio di indicizzazione: l'investitore deve tenere presente che il rendimento delle Obbligazioni dipende dall'andamento del Parametro di indicizzazione, per cui, ad un eventuale andamento decrescente del Parametro di indicizzazione, corrisponde un rendimento decrescente. Rischio relativo allo spread negativo: qualora l’ammontare della cedola venga determinato applicando al parametro di indicizzazione uno spread negativo, il rendimento delle obbligazioni sarà inferiore a quello di un titolo similare legato al parametro previsto senza applicazione di alcuno spread o con spread positivo, in quanto la cedola usufruisce parzialmente dell’eventuale rialzo del parametro, mentre un eventuale ribasso del parametro amplificherà il ribasso della cedola. Rischio di disallineamento tra il parametro di indicizzazione e la periodicità delle cedole : nell'ipotesi in cui la periodicità delle cedole non corrisponda alla durata del parametro di indicizzazione (ad esempio, cedole a cadenza annuale legate all'Euribor base 360 semestrale), tale disallineamento può incidere negativamente sul rendimento dei titoli. La rilevazione del parametro avviene il secondo giorno lavorativo antecedente la data di godimento e, quindi, 3/6/12 mesi prima l'effettivo pagamento della cedola. Rischio connesso all'assenza di informazioni successive all’emissione: salvo eventuali obblighi di legge, l'Emittente non fornirà, successivamente all'emissione delle obbligazioni, alcuna informazione relativamente alle stesse ed all'andamento del Parametro di indicizzazione prescelto. Rischio eventi di turbativa: in caso di mancata pubblicazione del parametro di indicizzazione ad una data di rilevazione (la "Data di Rilevazione"), l'Agente per il calcolo fisserà un valore sostitutivo per il parametro di indicizzazione; ciò potrebbe influire negativamente sul rendimento del titolo. 86 3. INFORMAZIONI FONDAMENTALI 3.1 Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti all’emissione/all’offerta I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto all’operazione, un interesse autonomo potenzialmente in conflitto con quello dell’investitore. Le Obbligazioni di cui al presente Programma sono soggette ai seguenti conflitti di interesse: - Rischio coincidenza dell’Emittente con il Collocatore e con il Responsabile del Collocamento: la coincidenza dell’Emittente con il Collocatore e con il Responsabile del Collocamento potrebbe determinare una potenziale situazione di Conflitto d’Interessi nei confronti degli investitori, in quanto i titoli collocati sono di propria emissione. - Rischio di conflitto di interessi in quanto l’Emittente svolge il ruolo di Agente per il Calcolo: l’Emittente assolve al ruolo di Agente per il Calcolo nella determinazione delle cedole e rimborso del capitale e ciò configura una situazione di conflitto di interesse. - Rischio di conflitto di interessi legato alle proposte di prezzo effettuate sul mercato Hi_MTF: poiché l’Emittente potrà operare, come prima precisato, sul sistema Hi-Mtf sussiste il rischio che i prezzi di mercato siano influenzati dalle condizioni definite nella propria “Policy di valutazione e Pricing dei prestiti obbligazionari”. Si segnala altresì che nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito verranno indicati gli eventuali ulteriori interessi, compresi quelli in conflitto, significativi per la singola emissione (“Ulteriori conflitti di interesse”). Per informazioni e dettagli circa i conflitti di interesse relativi ai componenti degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza si rimanda al paragrafo 9.2 del Documento di Registrazione. 3.2 Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi I proventi derivanti dalla vendita delle Obbligazioni saranno utilizzati dall’Emittente nell’attività di esercizio del credito nelle sue varie forme e con lo scopo specifico di erogare credito a favore dei soci e della clientela di riferimento della banca, con l’obiettivo ultimo di contribuire allo sviluppo della zona di competenza. Eventuali ragioni diverse da quelle sopra descritte verranno indicate nelle Condizioni Definitive (“Ragioni dell’Offerta e impiego dei proventi”). In tal caso l’Emittente potrà inserire nella denominazione delle Obbligazioni in oggetto eventuali richiami alle specifiche ragioni dell’Offerte e impiego dei proventi. 87 4. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE/ AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE 4.1 Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico i) Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico e/o ammessi alla negoziazione Le Obbligazioni oggetto del presente programma sono titoli di debito emessi ad un prezzo pari al 100% del Valore Nominale e prevedono il rimborso a scadenza di un valore pari al 100% del Valore Nominale, salvo quanto indicato nel paragrafo 4.6 in merito all'utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione prevista dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi. Obbligazioni Step Up/Step Down Durante la vita delle Obbligazioni l'Emittente corrisponderà agli investitori cedole periodiche posticipate il cui tasso, crescente (nel caso di Obbligazioni Step/Up) o decrescente (nel caso di Obbligazioni Step/Down), sarà predeterminato all'atto dell'emissione ed indicato nelle Condizioni Definitive del singolo prestito su base annua lorda e netta e in corrispondenza di ciascuna cedola. Obbligazioni a tasso variabile Durante la vita delle Obbligazioni l'Emittente corrisponderà agli investitori cedole periodiche posticipate il cui importo verrà calcolato applicando al Valore Nominale, per la prima cedola, un tasso predeterminato al momento dell'emissione e per le cedole successive alla prima applicando al Valore Nominale un tasso di interesse legato all'andamento del Parametro di Indicizzazione prescelto (il valore puntuale del tasso Euribor base 360 a tre, sei oppure dodici mesi, o la media mensile del tasso Euribor trimestrale, semestrale oppure annuale o il Rendistato, il tasso di rendimento semplice lordo in asta di offerta dei BOT con scadenza trimestrale, semestrale, annuale, o il Tasso Ufficiale di Riferimento della Banca Centrale Europea), eventualmente aumentato o diminuito di uno spread, come indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive. In nessun caso, comunque, le Cedole potranno assumere valore negativo. Obbligazioni a tasso fisso Durante la vita delle Obbligazioni l'Emittente corrisponderà agli investitori cedole periodiche posticipate il cui tasso è fisso e predeterminato all'atto dell'emissione, come indicato su base annua lorda e netta nelle Condizioni Definitive. ii) Il codice ISIN (International Security Identification Number) o altri analoghi codici di identificazione degli strumenti finanziari Il codice ISIN delle Obbligazioni verrà indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive. 4.2 Legislazione in base alla quale gli strumenti finanziari sono stati creati Le obbligazioni oggetto della presente Nota Informativa sono regolate dalla legge italiana. Per qualsiasi contestazione tra gli obbligazionisti e l’Emittente sarà competente il Foro di Brescia, ovvero, ove l’obbligazionista sia un consumatore ai sensi e per gli effetti dell’art. 1469 bis del Codice Civile e dell’art. 3 del D.Lgs. 206/2005 (c.d. “Codice del consumo”), il foro in cui questi ha la residenza o il domicilio elettivo (ex art. 63 del Codice del Consumo). 88 Si segnala tuttavia che, ai sensi dell'art. 84 del D.l. 21/06/2013 n. 69 (convertito con modificazioni dalla L. 09/08/2013 n. 98), per la risoluzione stragiudiziale di controversie in materia di contratti bancari e finanziari è necessario (prima di esercitare un’azione in giudizio) esperire un tentativo di conciliazione obbligatoria rivolgendosi agli organismi di mediazione iscritti nell'apposito registro tenuto dal Ministero della Giustizia. In particolare, ai sensi dell’art. 32- ter del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, così come successivamente modificato ed integrato (il “Testo Unico della Finanza” o, brevemente, “TUF”) ed ai sensi del Regolamento Consob concernente la Camera di conciliazione e arbitrato per le controversie insorte tra gli investitori e gli intermediari in ordine alla prestazione di un servizio di investimento/accessorio, con riferimento all'osservanza da parte dell'intermediario che ha prestato il servizio (e che può anche non coincidere con l’Emittente) degli obblighi di informazione, correttezza e trasparenza, tra i vari organismi di mediazione è competente anche la Camera di Conciliazione ed Arbitrato istituita presso la Consob. 4.3 Forma degli strumenti finanziari e soggetto incaricato della tenuta dei registri i) Indicare se gli strumenti finanziari sono nominativi o al portatore e se sono in forma cartolare o dematerializzata Le Obbligazioni offerte nell’ambito del presente programma sono titoli al portatore in forma dematerializzata. ii) Denominazione e indirizzo del soggetto incaricato della tenuta dei registri I prestiti verranno accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. (Via Mantegna 6, 20154 Milano) o altro sistema di gestione accentrata (il “Sistema di Gestione Accentrata”) indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito ed assoggettati al regime di dematerializzazione di cui al D. Lgs. 24 giugno 1998 n. 213 ed al Regolamento Congiunto della Banca d’Italia e della CONSOB recante la disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di gestione, adottato con provvedimento del 22 febbraio 2008 come di volta in volta modificato o alla normativa di volta in volta vigente in materia. Gli Obbligazionisti non potranno chiedere la consegna materiale dei titoli rappresentativi delle Obbligazioni. 4.4 Divisa di emissione degli strumenti finanziari I Prestiti Obbligazionari saranno denominati in euro e le cedole corrisposte saranno anch’esse denominate in euro. 4.5 Ranking degli strumenti finanziari Le Obbligazioni costituiscono passività dirette e incondizionate dell’Emittente, non subordinate ad altre passività dello stesso (senior) e non assistite da garanzie o da privilegi. In caso di applicazione dello strumento del “bail–in”, il credito degli obbligazionisti verso l’Emittente non parteciperà all’assorbimento delle perdite dell’Emittente pari passu con tutti gli altri crediti chirografari dell’Emittente (cioè non garantiti e non privilegiati), ma sarà oggetto di riduzione nonché conversione secondo l’ordine rappresentato in sintesi nelle tabelle che seguono (in merito all’utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dai decreti legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015, attuativi della Direttiva 2014/59/UE (la BRRD), si rinvia al successivo Paragrafo 4.6 (“Diritti”) del Prospetto di Base). Di seguito si riporta una tabella che illustra l’ordine di riduzione e conversione dei crediti a seguito dell’applicazione del bail-in. 89 Si segnala che, a partire dal 1° gennaio 2019, i depositi presso la banca diversi da quelli di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese nell’ordine di applicazione del bail-in saranno posti al medesimo livello. Inoltre, con riferimento alle regole previste in caso di liquidazione coatta amministrativa di un ente creditizio, si segnala che, ai sensi dell’articolo 1, comma 33 del decreto legislativo n. 181 del 16 novembre 2015, che modifica l’articolo 91 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, sostituendo il comma primo nonché introducendo il comma 1-bis al medesimo, e in deroga all’art. 111 del decreto legislativo n. 267 del 16 marzo 1942, nella liquidazione dell’attivo dell’ente medesimo, si prevede che siano soddisfatti, in via prioritaria, i creditori privilegiati, secondariamente i detentori di depositi presso la banca e successivamente gli obbligazionisti senior. 4.6 Diritti connessi agli strumenti finanziari Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla vigente normativa per i titoli della stessa categoria e, quindi, il diritto alla percezione delle cedole alle date di pagamento degli interessi ed al rimborso del capitale alla data di scadenza, salvo quanto previsto dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi, come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015, come di seguito rappresentato. In particolare, in data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “Resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario, nonché i costi per i contribuenti, ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di “bail-in” potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di 90 azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni (art. 1 lett. g del D. Lgs n. 180). Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio (art 60, comma 1, lettera i del Decreto 180). Nell’applicazione dello strumento del “bail-in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia: 1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato: degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1); degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (Senior). 2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato: degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (Senior). Nell’ambito delle “restanti passività”, il “bail-in” riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i depositi (per la parte eccedente l’importo di Euro 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i medesimi depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché, successivamente al 1° gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca, sempre per la parte eccedente l’importo di Euro 100.000 (si confronti al riguardo il precedente paragrafo 4.5). Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di applicazione del “bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi fino a Euro 100.000 (c.d. “depositi protetti”) e le “passività garantite” definite dall’art. 1 del citato D. Lgs. n. 180 del 16 novembre 2015 come le “passività per la quale il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito da privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o con costituzione di garanzia reale, comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di riacquisto”, comprendenti, ai sensi dell’art. 49 del citato D. Lgs N. 180, anche le obbligazioni bancarie garantite di cui all’art. 7 bis L. n. 130/99. Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali: (i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo; (ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte; (iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività. 91 Fatto salvo quanto sopra, in circostanze eccezionali, quando è applicato lo strumento del “bail-in”, l’Autorità potrà escludere, in tutto o in parte, talune passività dall’applicazione del “bail-in” (art. 49 comma 2 Decreto 180), in particolare allorché: a) non è possibile sottoporre a “bail-in” tale passività entro un tempo ragionevole; b) l’esclusione è strettamente necessaria e proporzionata per conseguire la continuità delle funzioni essenziali e delle principali linee di operatività nonché per evitare un contagio che potrebbe perturbare gravemente il funzionamento dei mercati; c) l’applicazione dello strumento del “bail-in” a tali passività determinerebbe una distruzione di valore tale che le perdite sostenute da altri creditori sarebbero più elevate che nel caso in cui tali passività fossero escluse dal “bail-in”. Pertanto, nel caso in cui sia disposta l’esclusione dal “bail-in” di alcune passività, è possibile che le perdite che tali passività avrebbero dovuto assorbire siano trasferite ai titolari delle altre passività soggette a “bail – in” mediante la loro riduzione o conversione in capitale. Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato. Per una descrizione delle procedure per l’esercizio dei diritti connessi agli strumenti finanziari si rinvia ai paragrafi 4.7 e 4.8 che seguono. I portatori delle Obbligazioni potranno esercitare i diritti relativi alle Obbligazioni da essi sottoscritte per il tramite dell’intermediario presso cui le Obbligazioni sono depositate in regime di dematerializzazione. Non vi sono limitazioni, condizioni o gravami – di qualsiasi natura – che possono incidere sui diritti dei sottoscrittori delle Obbligazioni. Tutte le comunicazioni agli Obbligazionisti concernenti le Obbligazioni saranno effettuate, salvo diversa disposizione normativa, mediante avviso pubblicato secondo le disposizioni di legge applicabili e comunque sul sito internet www.creditocooperativodibrescia.it . 4.7 Interessi i) Tasso di interesse nominale Il tasso di interesse nominale (“Tasso di Interesse annuo Lordo/Netto delle Cedole”) sarà di volta in volta indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive. ii) Disposizioni relative agli interessi da pagare Il calendario(1), (il “Calendario”), la convenzione di calcolo(2) (la “Convenzione di calcolo”) e la base per il calcolo(3) (la “Base per il calcolo”) saranno indicati di volta in volta nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. 1 Il Target è il calendario che definisce i giorni festivi nel sistema TARGET2, ossia il sistema di pagamenti trans european automated real time gross settlement express transfer, sistema dei pagamenti utilizzato nell'ambito dell'unione monetaria europea composto da meccanismi di regolamento lordo in tempo reale che utilizza una piattaforma unica condivisa avviata il 19 novembre 2007. 2 La convenzione di calcolo utilizzabile potrà essere una delle seguenti: (i) “Following Business Day Convention", indica che, ai fini del rimborso finale, e/o di una cedola, qualora la relativa data di pagamento cada in un giorno che non è un giorno lavorativo, tale ammontare sarà accreditato il primo giorno lavorativo successivo alla suddetta data; (ii) 'Modified Following Business Day Convention" indica che, ai fini del rimborso finale e/o di una cedola, qualora la relativa data di pagamento cada in un giorno che non è un giorno lavorativo, tale ammontare sarà accreditato il primo giorno lavorativo successivo alla suddetta data; qualora ciò comporti il passaggio al mese solare successivo, il rimborso finale, e/o la cedola saranno accreditati il giorno lavorativo immediatamente precedente alla suddetta data. Entrambe le convenzioni potranno essere “Adjusted” ovvero “Unadjusted”. Il termine Adjusted indica che al verificarsi della circostanza ovvero delle circostanze indicate nella pertinente convenzione di calcolo, sarà modificato il periodo di calcolo e l'applicazione della convenzione di calcolo avrà un impatto sull'ammontare della cedola pagata. Il termine Unadjusted indica che al verificarsi della circostanza ovvero delle circostanze indicate nella convenzione di calcolo, non sarà modificato il periodo di calcolo e l'applicazione della convenzione di calcolo non avrà un impatto sull'ammontare della cedola pagata. 3 Con riferimento al calcolo dell'ammontare di interessi sulle Obbligazioni per qualsiasi periodo, la convenzione di calcolo delle Cedole come prevista nelle Condizioni potrà essere una delle seguenti: (i) Se “Actual/Actual-(ISDA)" viene specificato nelle Condizioni Definitive, il numero di giorni effettivi del periodo di calcolo diviso per 365 (o, se qualsiasi frazione di quel periodo di calcolo cade in un anno bisestile, la somma tra (A) il numero di giorni effettivi in quella frazione del periodo di calcolo che cadono in un anno bisestile diviso per 366 e (B) il numero di giorni nella porzione del periodo di calcolo che cadono in un anno non bisestile diviso per 365); (ii) se “Actual/365 (Fixed)” viene specificato nelle Condizioni Definitive, il numero di giorni effettivi nel periodo di calcolo diviso per 365; (iii) se “Actual/360" viene specificato nelle Condizioni Definitive, il numero di giorni effettivi nel periodo di calcolo diviso per 360; 92 Il pagamento degli interessi maturati sarà effettuato dalla Banca sui titoli oggetto del presente programma accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. e/o qualsiasi altro sistema individuato e specificato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito, senza deduzione di spese. A) Obbligazioni a Tasso Step up / Step down Descrizione del metodo di calcolo degli interessi Le Obbligazioni Step-up / Step-down emesse in ragione della presente Nota Informativa corrisponderanno agli investitori Cedole Fisse che potranno essere crescenti (Step-Up) o decrescenti (Step-Down), il cui importo verrà calcolato applicando al valore nominale un tasso di interesse predeterminato crescente o decrescente. Le cedole saranno calcolate secondo le seguenti formule: per le cedole annuali: I=CxR per le cedole semestrali: I = C x (R/2) per le cedole trimestrali: I = C x (R/4) dove: I = interessi C = valore nominale R = tasso annuo lordo in relazione alla Data di Pagamento indicata nelle condizioni definitive B) Obbligazioni a Tasso Variabile Descrizione del metodo di calcolo degli interessi Le Obbligazioni a Tasso Variabile emesse in ragione della presente Nota Informativa corrisponderanno agli investitori, ad eccezione della prima cedola predeterminata fissa, Cedole Variabili periodiche il cui importo verrà calcolato applicando al Valore Nominale il parametro di indicizzazione (“Parametro di indicizzazione”) del Parametro di Indicizzazione alla Data di Rilevazione, eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread, secondo le formule di seguito riportate: per le cedole annuali: I=C*R per le cedole semestrali: I = C * (R/2) per le cedole trimestrali: I = C * (R/4) dove: I = interessi C = valore nominale R (tasso annuo lordo) = il tasso annuo lordo è dato dal valore del parametro di indicizzazione, eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread, e potrà essere arrotondato qualora previsto nelle condizioni definitive. Nell’ambito delle medesime condizioni definitive saranno, in tal caso, definite le relative modalità di arrotondamento. Il tasso annuo lordo, determinato con le modalità prima descritte, sarà diviso per il numero di cedole annue ai fini del calcolo degli interessi di periodo (trimestrale e semestrale). (iv) se “30E/360" o “Eurobond Basis" viene specificato nelle Condizioni Definitive, il numero di giorni nel Periodo di Calcolo diviso per 360 (il numero di giorni che saranno calcolati facendo riferimento ad un anno di 360 giorni con dodici mesi con 30 giorni senza dover considerare il primo o l'ultimo giorno del periodo di calcolo tranne nel caso di un periodo di calcolo che termina alla Data di Scadenza, la Data di Scadenza è l'ultimo mese di febbraio nel qual caso il mese di febbraio sarà considerato estendibile a un mese con 30 giorni; (v) se “Actual/Actual - (ICMA)", “giorni effettivi/giorni effettivi" definita dall'International Capital MarKets Association (ICMA), viene specificato nelle Condizioni Definitive, comporta che il conteggio sia pari al rapporto tra giorni effettivi ed il prodotto del numero dei giorni effettivi del periodo per il numero di cedole per anno. 93 La prima cedola potrà essere predeterminata dall’emittente qualora previste nelle condizioni definitive. Nell’ambito delle medesime sarà altresì indicato il tasso annuo lordo e netto applicato alla prima cedola nel caso sia prefissata dall’emittente. C) Obbligazioni a Tasso Fisso Descrizione del metodo di calcolo degli interessi Le Obbligazioni a Tasso Fisso emesse in ragione della presente Nota Informativa corrisponderanno agli investitori Cedole Fisse il cui importo verrà calcolato applicando un tasso di interesse predeterminato e costante al valore nominale. Le cedole saranno calcolate secondo le seguenti formule: per le cedole annuali: I=CxR per le cedole semestrali: I = C x (R/2) per le cedole trimestrali: I = C x (R/4) dove: I = interessi C = valore nominale R = tasso annuo lordo iii) Data di godimento degli interessi Nelle Condizione Definitive di ciascun Prestito Obbligazionario verrà indicata la data di godimento ("Data di Godimento"), intesa come la data a far corso dalla quale le Obbligazioni cominciano a produrre interessi. iv) Date di scadenza degli interessi Le date di scadenza degli interessi (la “Data di pagamento delle cedole”) saranno indicate di volta in volta nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. Qualora la data prevista per il pagamento degli interessi non sia un Giorno Lavorativo, il relativo pagamento sarà effettuato secondo le modalità risultanti dalla combinazione di Calendario, Convenzione di calcolo ed a Base di calcolo applicati così come indicati di volta in volta nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. v) Termine di prescrizione degli interessi e del capitale. I diritti del titolare delle Obbligazioni si prescrivono, a favore dell’Emittente, per quanto concerne gli interessi, decorsi 5 anni dalla data di scadenza delle cedole e, per quanto riguarda il capitale, decorsi 10 anni dalla data in cui le Obbligazioni sono divenute rimborsabili. vi) Dichiarazione indicante il tipo di sottostante Le Obbligazioni a Tasso Variabile corrisponderanno ai portatori, delle cedole periodiche posticipate il cui importo verrà calcolato applicando al Valore Nominale il Parametro di Indicizzazione che sarà scelto alternativamente tra il valore puntuale del tasso Euribor base 360 a tre, sei oppure dodici mesi, o la media mensile del tasso Euribor trimestrale, semestrale oppure annuale, o il Rendistato, il tasso di rendimento semplice lordo in asta di offerta dei BOT con scadenza trimestrale, semestrale, annuale, o il Tasso Ufficiale di Riferimento della Banca Centrale Europea eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread, con o senza l’applicazione di arrotondamenti così come previsto nelle condizioni definitive di ciascun prestito. 94 vii) Descrizione del sottostante sul quale è basato Le Obbligazioni a Tasso Variabile emesse nell’ambito del Programma descritto nella presente Nota Informativa potranno avere come Parametro di Indicizzazione uno tra quelli di seguito elencati: INDICATORE EURIBOR DESCRIZIONE L'EURIBOR (European Interbank Offered Rate) è un tasso interbancario, vale a dire il tasso di interesse al quale le banche prestano denaro ad altre banche. Dopo la nascita dell'euro, undici paesi europei hanno adottato di fatto la stessa moneta. Per questo motivo è stato deciso di creare un tasso interbancario europeo valido per tutta l'area euro. Questo tasso ha preso il nome di Euribor. Il pool delle banche di riferimento per la fissazione degli indici Euribor è composto unicamente da istituti dotati di un rating di prima classe. La selezione delle banche a cui viene richiesta l'emissione delle proprie quotazioni per la determinazione degli indici Euribor è demandata a un comitato di direzione istituito dalla Federazione Bancaria Europea (FBE). Tale indicatore è pubblicato sui principali quotidiani a tiratura nazionale. Il parametro utilizzabile è EURIBOR base 360 a tre, sei oppure dodici mesi che verrà rilevato il secondo giorno lavorativo antecedente la data di godimento della nuova cedola. Tale indicatore è disponibile sui principali quotidiani a tiratura nazionale. RENDISTATO Il RENDISTATO è un indice elaborato e pubblicato da Banca d’Italia e rappresenta il rendimento medio ponderato di un paniere di titoli pubblici. Fino al 1° ottobre 1995 il parametro era costituito dal rendimento lordo di un paniere di titoli composto da BTP e da obbligazioni emesse da aziende autonome, enti pubblici ed enti territoriali, soggetti a imposta e con vita residua superiore ad un anno; dal 1° ottobre 1995 è costituito dal rendimento medio lordo dei BTP soggetti a imposta e con vita residua superiore ad un anno. Tale indicatore viene fornito dalla Banca d’Italia ed è disponibile nella homepage del sito della Banca d’Italia www.bancaditalia.it. RENDIMENTO Il RENDIMENTO SEMPLICE LORDO D’ASTA DEI BOT a 3, 6 e/o12 mesi è ANNUO dato come differenziale percentuale tra il prezzo medio ponderato d’asta e il SEMPLICE prezzo di rimborso dei BOT. Tale indicatore viene fornito dal Dipartimento del LORDO ASTA Tesoro contestualmente ai risultati delle singole aste dei BOT. BOT TASSO DI Il TASSO DI RIFERIMENTO DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA è il RIFERIMENTO tasso al quale la Banca Centrale Europea effettua le operazioni di c.d. “main DELLA BANCA financing operations” con le quali l’Istituto finanzia il sistema bancario CENTRALE attraverso operazioni di pronti contro termine. Tale indicatore è disponibile EUROPEA nella homepage del sito della BCE www.ecb.int. viii) Metodo utilizzato per mettere in relazione i due valori Il tasso di interesse utilizzato per il calcolo del valore della cedola è pari al Parametro di Indicizzazione prescelto eventualmente maggiorato o diminuito di uno Spread. Il Parametro di Indicizzazione, gli arrotondamenti su tale parametro (gli “Arrotondamenti”), la data di rilevazione (la “Data di Rilevazione del Parametro di indicizzazione”), l'eventuale Spread, il calcolo della cedola (il “Calcolo della cedola”) saranno indicati nelle Condizioni Definitive del Prestito. ix) Indicazione della Fonte da cui poter ottenere le informazioni sulla performance passata e futura del sottostante e sulla sua volatilità 95 L’Emittente specificherà nelle Condizioni Definitive quale fonte informativa verrà utilizzata per ottenere le informazioni sulla performance passata e futura del sottostante e sulla sua volatilità (la “Fonte Informativa”). x) Descrizione di eventuali fatti perturbativi del mercato o della liquidazione aventi un’incidenza sul sottostante Qualora il parametro di indicizzazione non fosse rilevabile nel giorno previsto, l’Agente di calcolo utilizzerà la prima rilevazione utile immediatamente antecedente il giorno di rilevazione originariamente previsto agendo in buona fede secondo la migliore prassi di mercato. xi) Regole di adeguamento applicabili in caso di fatti aventi un’ incidenza sul sottostante. Non applicabile al presente strumento finanziario. xii) Componenti derivate Le obbligazioni emesse dal Credito Cooperativo di Brescia non presentano alcuna componente derivata. xiii) Nome del responsabile del calcolo Il Responsabile per il calcolo è l’Emittente. 4.8 Data di scadenza e modalità di ammortamento del prestito i) Data di scadenza La data di scadenza (“Data di Scadenza”) sarà specificata nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. ii) Modalità di ammortamento del prestito Le Obbligazioni saranno rimborsate alla pari in un’unica soluzione alla Data di Scadenza fatto salvo quanto indicato nel paragrafo 4.6 in merito all’utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione prevista dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi. Non sono previste clausole di rimborso anticipato. Qualora il rimborso del prestito cada in un giorno non lavorativo, come definito dal calendario Target, lo stesso sarà eseguito il giorno lavorativo successivo senza riconoscere interessi. 4.9 Tasso di rendimento i) Indicazione del tasso di rendimento Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito riporteranno il rendimento effettivo annuo a scadenza, al lordo e al netto dell’effetto fiscale (rispettivamente “Tasso di rendimento effettivo lordo su base annua” e “Tasso di rendimento effettivo netto su base annua”). ii) Illustrazione in forma sintetica del metodo di calcolo del rendimento Il rendimento effettivo, al lordo ed al netto dell’effetto fiscale, che sarà indicato di volta in volta nelle Condizioni Definitive relative a ciascun prestito, sarà calcolato con il metodo del tasso interno di rendimento a scadenza (TIR) in regime di capitalizzazione composta alla data di emissione delle obbligazioni indicata nelle Condizioni Definitive e sulla base del Prezzo di acquisto/sottoscrizione, nonché della frequenza dei flussi di cassa. Il TIR rappresenta quel tasso che eguaglia la somma dei valori attuali dei flussi prodotti dalle Obbligazioni (cedole e rimborso del capitale) al prezzo di sottoscrizione dell’Obbligazione stessa. Tale tasso è calcolato assumendo che il titolo venga detenuto fino a scadenza, che i flussi di cassa intermedi vengano reinvestiti ad un tasso pari al TIR medesimo e nell’ipotesi di assenza di eventi di credito dell’Emittente. 96 Per le Obbligazioni a Tasso Variabile il valore futuro del Parametro di Indicizzazione non è noto al momento dell’emissione, per cui per la determinazione del rendimento si ipotizza che il suo valore resti costante per tutta la durata del prestito. Pertanto per le Obbligazioni a Tasso Variabile nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito verrà indicato il Tasso Interno di Rendimento lordo e netto assumendo che tutte le cedole variabili del prestito obbligazionario siano uguali al valore del Parametro di Indicizzazione rilevato alla data di emissione eventualmente maggiorato o diminuito di uno spread rimanga costante per tutta la durata del prestito. 4.10 Rappresentanza degli obbligazionisti Non è prevista, in relazione alla natura degli strumenti finanziari offerti, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. N 385 del 01 settembre 1993 e successive integrazioni e/o modificazioni. 4.11 Delibere, autorizzazioni ed approvazioni Il Programma di Emissione, descritto nella presente Nota Informativa, è stato definito con apposita delibera del Consiglio di Amministrazione del 12 maggio 2016; le Obbligazioni emesse nell’ambito di tale Programma saranno deliberate dal competente organismo dell’Emittente e la pertinente delibera sarà indicata nelle Condizioni Definitive del relativo prestito (la “Data di delibera del prestito obbligazionario da parte del CdA”). Qualora il singolo prestito obbligazionario oggetto del presente programma venga ammesso, alla garanzia specifica del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo (FGO), la pertinente delibera sarà indicata nelle Condizioni Definitive della singola Obbligazione (“Data eventuale richiesta di garanzia al Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo”). 4.12 Data di emissione degli strumenti finanziari La data di emissione di ciascuna Obbligazione (la “Data di Emissione”) sarà indicata nelle relative Condizioni Definitive relativa alla stessa. 4.13 Restrizioni alla libera trasferibilità degli strumenti finanziari Non vi sono limiti alla libera circolazione e trasferibilità delle obbligazioni fatta eccezione per quanto disciplinato al punto seguente: le Obbligazioni non sono strumenti registrati nei termini richiesti dai testi in vigore del “United States Securities Act” del 1933: conformemente alle disposizioni del “United States Commodity Exchange Act”, la negoziazione delle Obbligazioni non è autorizzata dal “United States Commodity Futures Trading Commission” (“CFTC”). Le Obbligazioni non possono in nessun modo essere proposte, vendute o consegnate direttamente o indirettamente negli Stati Uniti d’America o a cittadini statunitensi. Le Obbligazioni non possono essere vendute o proposte in Gran Bretagna, se non conformemente alle disposizioni del “Public Offers of Securities Regulations 1995” e alle disposizioni applicabili del “FSMA 2000”. Il prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle persone designate dal “FSMA 2000”. 4.14 Regime fiscale Si segnala che, con il Decreto Legge n. 66 del 24 aprile 2014 (“D.L. 66/2014”), recante ulteriori misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 95 del 24 aprile 2014, sono state apportate rilevanti modifiche al regime impositivo 97 delle rendite finanziarie. Le nuove aliquote sono stabilite nella misura del 26%, con alcune eccezioni che prevedono il mantenimento delle precedenti aliquote nette di imposizione. Gli investitori sono tenuti a consultare i loro consulenti in merito al regime fiscale proprio dell’acquisto, della detenzione e della vendita delle Obbligazioni. Redditi di capitale: agli interessi, premi ed altri frutti delle Obbligazioni è applicabile l'imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi nella misura del 26% con decorrenza 1 luglio 2014, ai sensi delle disposizioni di legge vigenti. Tassazione delle plusvalenze: le plusvalenze, che non costituiscono redditi di capitale, diverse da quelle conseguite nell'esercizio di imprese commerciali, realizzate mediante cessioni a titolo oneroso, ovvero rimborso delle Obbligazioni, sono soggette ad imposta sostitutiva nella misura del 26,00% con decorrenza 1 luglio 2014. Le plusvalenze e le minusvalenze sono determinate secondo i criteri stabiliti dall'art. 82 del TUIR e successive modifiche e saranno tassate in conformità alle disposizioni di cui all'art. 5 o dei regimi opzionali di cui agli artt. 6 (risparmio amministrato) o 7 (risparmio gestito) del D.Lgs. 461/97. Sono a carico degli obbligazionisti ogni altra imposta e tassa presente e futura che per legge colpiscono o dovessero colpire le presenti Obbligazioni, i relativi interessi ed ogni altro provento ad esse collegato. 98 5. CONDIZIONI DELL’OFFERTA 5.1 Statistiche relative all’offerta, calendario e procedura per la sottoscrizione dell’offerta 5.1.1 Condizioni cui può essere subordinata l’offerta Le Obbligazioni potranno essere offerte senza essere subordinate ad alcuna condizione, oppure rispettando una o più delle seguenti condizioni, specificatamente indicate nelle relative Condizioni Definitive: ai soggetti soci della Banca di Credito Cooperativo di Brescia che risultino iscritti al Libro Soci dell’Emittente alla data di inizio del collocamento dei Prestiti Obbligazionari; ai soggetti che apportino nuove disponibilità alla Banca di Credito Cooperativo di Brescia nel periodo di offerta del prestito mediante denaro contante / bonifico / assegno, ovvero che per la sottoscrizione delle obbligazioni utilizzino somme di denaro provenienti dal disinvestimento / rimborso di prodotti finanziari di loro proprietà trasferiti da altre banche / intermediari e depositati; ai soggetti che per la sottoscrizione delle obbligazioni utilizzino somme di denaro provenienti dal rimborso di operazioni di "pronti contro termine" o Certificati di Deposito concluse con la Banca di Credito Cooperativo di Brescia, nel periodo di offerta del prestito obbligazionario; ai soggetti che per la sottoscrizione delle Obbligazioni utilizzino somme di denaro provenienti dal rimborso o dalla vendita di strumenti finanziari di emittenti diversi dalla Banca di Credito Cooperativo di Brescia trasferite alla banca nel periodo dell’offerta del Prestito Obbligazionario. In ogni caso, le Obbligazioni potranno essere sottoscritte da coloro che hanno stipulato un contratto di deposito titoli e detengono un conto corrente presso la Banca. 5.1.2 Ammontare totale dell’emissione offerta L’ammontare totale dell’Offerta (l’”Ammontare Totale dell’offerta”) sarà indicato nelle relative Condizioni Definitive. L’Emittente ha facoltà, nel Periodo di Offerta, di aumentare l’Ammontare Totale tramite una comunicazione pubblicata sul sito internet dell’Emittente www.creditocooperativodibrescia.it e, contestualmente, trasmessa a CONSOB. Tale comunicazione sarà disponibile anche presso tutte le filiali della Banca. 5.1.3 Periodo di validità dell’offerta e procedure di sottoscrizione i) Le Condizioni Definitive del singolo Prestito conterranno l’indicazione dell’inizio e della fine del periodo di offerta (“Periodo di Offerta”). L’adesione a ciascun Prestito potrà essere effettuata nel corso del Periodo di Offerta. L’Emittente si riserva, inoltre, la facoltà di procedere alla chiusura anticipata dell’offerta senza preavviso, anche se non è stato raggiunto l’importo massimo della Singola Offerta indicato nelle Condizioni Definitive, sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste e dandone immediatamente comunicazione al pubblico ovvero prima della chiusura del Periodo di Offerta, tramite apposito avviso trasmesso alla CONSOB e pubblicato sul sito internet dell’Emittente www.creditocooperativodibrescia.it. Si potrà procedere alla chiusura anticipata dell’offerta nel caso di: - mutate esigenze dell’Emittente; - mutate condizioni di mercato; 99 - raggiungimento dell’Ammontare Totale di ciascuna Offerta. L’Emittente si riserva, altresì, la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta secondo le medesime forme e modalità previste nel caso di chiusura anticipata dell’offerta di cui sopra. ii) Le domande di adesione dovranno essere presentate mediante la consegna dell’apposito Modulo di Adesione presso la sede e le filiali dell’Emittente, debitamente compilato e sottoscritto dal richiedente. Non saranno ricevibili né considerate valide le domande di adesione pervenute prima dell’inizio del Periodo di Offerta e dopo il termine del Periodo di Offerta. Infine, ai sensi dell’articolo 16 della Direttiva Prospetto, nel caso in cui l'Emittente proceda alla pubblicazione di supplementi al Prospetto di Base, secondo le modalità di cui alla Direttiva Prospetto e dell'articolo 94, comma 7 del Testo Unico della Finanza, gli investitori, che abbiano già aderito all'Offerta prima della pubblicazione del supplemento, potranno, ai sensi dell’art. 95-bis comma 2 del Testo Unico della Finanza, revocare la propria accettazione entro il secondo Giorno Lavorativo successivo alla pubblicazione del supplemento medesimo, mediante una comunicazione scritta all'Emittente o secondo le modalità indicate nel contesto del supplemento medesimo. Il supplemento sarà pubblicato sul sito internet dell’Emittente www.creditocooperativodibrescia.it e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede e in ogni filiale dell’Emittente. Della pubblicazione del supplemento verrà data notizia con apposito avviso disponibile e consultabile gratuitamente presso la sede e in ogni filiale dell’Emittente, nonché sul sito internet dello stesso all’indirizzo www.creditocooperativodibrescia.it. Si precisa, infine, che l’emittente non farà ricorso per il collocamento delle obbligazioni all’offerta fuori sede, ovvero a tecniche di comunicazione a distanza. 5.1.4 Possibilità di revoca dell’offerta delle sottoscrizioni Qualora, successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data di emissione delle obbligazioni, dovessero verificarsi circostanze che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza dell’offerta, l’Emittente avrà la facoltà di non dare inizio all’offerta, ovvero di revocare l’offerta, in tutto o in parte, e la stessa dovrà ritenersi annullata. Tale decisione verrà comunicata tempestivamente al pubblico mediante apposito avviso da pubblicarsi sul proprio sito internet e, contestualmente, trasmesso alla CONSOB rispettivamente entro la data di inizio dell’offerta o entro la data di pagamento delle obbligazioni. Tale avviso sarà disponibile anche presso tutte le filiali della Banca. Non è prevista la possibilità di riduzione dell’ammontare delle sottoscrizioni. L’Emittente darà corso all’emissione anche nell’ipotesi in cui non sia sottoscritto l’Ammontare Totale oggetto d’offerta. 5.1.5 Ammontare Minimo dell’importo sottoscrivibile Le Condizioni Definitive del singolo Prestito conterranno l’indicazione dell’importo minimo sottoscrivibile, pari al Valore Nominale di ogni Obbligazione o multipli di tale valore (il “Lotto Minimo”). Il valore nominale minimo sottoscrivibile delle obbligazioni non potrà comunque mai essere inferiore a Euro 1.000,00. 5.1.6 Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle obbligazioni sottoscritte Il pagamento delle Obbligazioni sarà effettuato alla/e data/e di regolamento (le “Date di Regolamento”) mediante addebito, a cura dell’Emittente, di un importo pari al prezzo di 100 emissione, eventualmente maggiorato dei ratei di interessi maturati tra la Data di Godimento e la Data di Regolamento come indicato nelle Condizioni Definitive relative a ciascun Prestito, sui conti dei sottoscrittori. Le Condizioni Definitive di ciascun Prestito potranno prevedere più date di regolamento nel Periodo di Offerta. Nell’ipotesi in cui durante il Periodo di Offerta vi sia un’unica Data di Regolamento questa coinciderà con la Data di Godimento. Laddove invece vi siano più Date di Regolamento, la Data di Godimento coinciderà con la prima Data di Regolamento. Le sottoscrizioni effettuate successivamente alla Data di Godimento saranno regolate alla prima Data di Regolamento utile compresa nel Periodo di Offerta. In tal caso il prezzo di sottoscrizione sarà maggiorato del rateo interessi maturato e calcolato dalla Data di Godimento alla Data di Regolamento. I titoli saranno messi a disposizione degli aventi diritto in pari data mediante deposito presso la Monte Titoli S.p.A. Qualora l’Emittente si riservi la facoltà di estendere la durata del Periodo di Offerta potrà stabilire date di regolamento aggiuntive nelle quali dovrà essere effettuato il pagamento del Prezzo di Emissione. Tale decisione sarà comunicata, entro il penultimo giorno del Periodo di Offerta, mediante avviso pubblicato sul sito internet dell’Emittente e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede e le filiali e contestualmente trasmesso alla Consob. Si rappresenta che nel caso di estensione del periodo di validità dell'offerta ai sensi del precedente paragrafo 5.1.3, le eventuali nuove Date di Regolamento saranno indicate nell’apposito avviso comunicato al pubblico. 5.1.7 Data di diffusione dei risultati delle offerte L'Emittente comunicherà, entro 5 giorni lavorativi successivi alla conclusione del Periodo di Offerta, i risultati della medesima ai sensi dell'art. 13 comma 2 del Regolamento Emittenti approvato dalla CONSOB con 11971/99 e successive modifiche ed integrazioni. La diffusione dei risultati dell'offerta avverrà mediante un annuncio pubblicato sul sito web dell'Emittente all'indirizzo www.creditocooperativodibrescia.it. 5.1.8 Eventuali diritti di prelazione Non sono previsti in relazione alla natura degli strumenti finanziari offerti. 5.2 Piano di ripartizione e di assegnazione 5.2.1 Destinatari dell’Offerta Le Obbligazioni saranno emesse e collocate interamente ed esclusivamente sul mercato italiano e destinate alla clientela retail della Banca, fermo restando quanto previsto al paragrafo 5.1.1 della presente Nota Informativa. 5.2.2 Comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato Non sono previsti criteri di riparto. Saranno, pertanto, assegnate tutte le Obbligazioni richieste dai sottoscrittori durante il Periodo di Offerta fino al raggiungimento dell’importo massimo dell’Offerta. Infatti, qualora durante il Periodo di Offerta le richieste raggiungessero l’importo massimo indicato nelle Condizioni Definitive, si procederà alla chiusura anticipata dell’Offerta, che sarà comunicata al pubblico mediante avviso trasmesso alla CONSOB e reso disponibile sul sito internet dell’Emittente. Le richieste di sottoscrizione saranno soddisfatte secondo l’ordine cronologico di prenotazione. 101 Di conseguenza, non è prevista una procedura per la comunicazione dell’assegnazione e le Obbligazioni saranno negoziabili dopo l’avvenuto regolamento contabile della sottoscrizione. 5.3 Fissazione del prezzo di emissione 5.3.1 Indicazione del prezzo previsto al quale saranno offerti gli strumenti finanziari i) Indicazione del Prezzo al quale saranno offerti gli strumenti finanziari Il prezzo di emissione (il “Prezzo di emissione”) sarà indicato nelle pertinenti Condizioni Definitive e sarà fissato alla pari (100% del valore nominale di ciascuna Obbligazione). Per le sottoscrizioni effettuate successivamente alla Data di Godimento il Prezzo di Emissione dovrà essere maggiorato degli interessi maturati tra la data di godimento e la successiva data di sottoscrizione del Prestito. Il prezzo di offerta (il ”Prezzo di Offerta”) delle Obbligazioni sarà pari al Prezzo di Emissione eventualmente maggiorato delle spese e delle imposte specificatamente poste a carico del sottoscrittore. ii) Metodo utilizzato per determinare il prezzo e procedura per comunicarlo Il prezzo di emissione delle obbligazioni è calcolato secondo la metodologia dell’attualizzazione dei flussi di cassa sulla base dei fattori di sconto ricavati dalla curva dei tassi swap coerenti con la scadenza dei flussi di cassa delle obbligazioni. Tale curva sarà maggiorata dello spread determinato dall’emittente sulla base del merito creditizio, del costo stimato della raccolta e delle esigenze commerciali dell’Emittente. L’Emittente/Offerente dovrà verificare sempre la coerenza del metodo utilizzato con la Policy di pricing prevista in sede di emissione. iii) Ammontare delle spese e delle imposte specificamente poste a carico del sottoscrittore Non sono previsti costi/commissioni inclusi nel prezzo di emissione in relazione all’operazione di sottoscrizione delle Obbligazioni. Non sono previste commissioni o spese in aggiunta al prezzo di emissione relative alla sottoscrizione specificatamente a carico degli obbligazionisti. Laddove il sottoscrittore non intrattenga con la Banca un rapporto di clientela, sussistono spese relative all’apertura di un conto corrente e di un deposito titoli. 5.4 Collocamento e sottoscrizione 5.4.1 I soggetti incaricati del collocamento Le obbligazioni saranno offerte tramite collocamento presso le filiali della Banca di Credito Cooperativo di Brescia, il quale opera come Responsabile del Collocamento ai sensi della disciplina vigente. Non sono previsti soggetti terzi incaricati del collocamento. 5.4.2 Agente per il servizio finanziario Il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale per ogni obbligazione saranno effettuati dall’Emittente. A far tempo dall’accentramento delle obbligazioni presso Monte Titoli e/o qualsiasi altro sistema individuato e specificato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito i pagamenti dovuti dall’Emittente saranno effettuati tramite gli intermediari autorizzati aderenti a Monte Titoli 102 S.p.A. (via Mantegna, 6 – 20154 Milano) e/o qualsiasi altro sistema individuato e specificato nelle Condizioni Definitive di ciascun Prestito. 5.4.3 Accordi di Sottoscrizione L’emittente non prevede di stipulare accordi di sottoscrizione/collocamento in relazione ai prestiti obbligazionari che intende emettere. 5.4.4 Agente per il calcolo I calcoli relativi a ogni somma dovuta dai/ai sottoscrittori sono effettuati dall’Emittente. 103 6. AMMISSIONE NEGOZIAZIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITÀ DI 6.1 Mercati presso i quali è stata richiesta l’ammissione alle negoziazioni degli strumenti finanziari Non è prevista la quotazione dei Prestiti, che verranno emessi nell’ambito del presente Programma di Emissioni Obbligazionarie, su alcun mercato regolamentato, né l’Emittente agirà come internalizzatore sistematico. La Banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione delle obbligazioni sul segmento “order driven” del Sistema Multilaterale di Negoziazione Hi-MTF. I prezzi di acquisto e di vendita delle obbligazioni saranno conoscibili secondo le regole proprie di tale Sistema Multilaterale di Negoziazione. Nelle condizioni definitive l’emittente preciserà la percentuale massima della commissione relativa all’ordine di vendita dell’obbligazione sul mercato HI-MTF. Tale commissione sarà indicata come percentuale massima che l’emittente potrà applicare al controvalore dell’eventuale operazione di negoziazione effettuata. 6.2 Quotazione su altri mercati regolamentati L’emittente non ha strumenti finanziari analoghi alle obbligazioni oggetto del presente Prospetto di base quotati in mercati regolamentati e MTF. 6.3 Soggetti intermediari operanti sul mercato secondario L’Emittente non assume l’impegno al riacquisto delle obbligazioni prima della scadenza su iniziativa dell’investitore. La Banca si riserva la facoltà di intervenire sul sistema multilaterale di negoziazione Hi-Mtf allo scopo di dare esecuzione agli ordini della clientela che non abbiano trovato naturale contropartita sul mercato. Le condizioni principali di tale facoltà saranno indicate nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito (“Mercati presso i quali è stata o sarà chiesta l’ammissione alla negoziazione degli strumenti finanziari”, “Commissioni di negoziazione per l’ordine di vendita sul mercato HI-MTF”, “Modalità di determinazione della proposta di prezzo sul mercato HI-MTF”). Per ulteriori informazioni si rimanda al documento “Policy di Valutazione e Pricing dei Prestiti Obbligazionari” disponibile presso la Sede e le Filiali della Banca. Modalità di determinazione della proposta di prezzo sul mercato HI-MTF. 104 7. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 7.1 Consulenti legati all’Emissione Non vi sono consulenti legati al programma di emissione o alla realizzazione delle singole emissioni obbligazionarie. 7.2 Informazioni sottoposte a revisione Nella presente Nota Informativa non vi sono informazioni sottoposte a revisione o a revisione limitata da parte di revisori legali dei conti. 7.3 Pareri o relazioni di esperti Non vi sono pareri o relazioni di esperti nella presente Nota Informativa. 7.4 Informazioni provenienti da terzi Nella presente Nota Informativa non sono inseriti pareri o relazioni provenienti da soggetti diversi dall’Emittente. 7.5 Rating i) Indicare i rating attribuiti all’emittente su richiesta dell’emittente o con la sua collaborazione nel processo di attribuzione e breve spiegazione del significato dei rating qualora sia stato pubblicato in precedenza dall’agenzia di rating. L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating per sé. ii) Indicare i rating attribuiti agli strumenti finanziari su richiesta dell’emittente o con la sua collaborazione nel processo di attribuzione e breve spiegazione del significato dei rating qualora sia stato pubblicato in precedenza dall’agenzia di rating L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating con riferimento alle Obbligazioni di propria emissione oggetto del presente Prospetto di Base. 105 8 GARANZIE MODULO AGGIUNTIVO REDATTO SECONDO LO SCHEMA VI ALLEGATO AL REGOLAMENTO 809/2004/CE L’Emittente si riserva la facoltà di richiedere la garanzia del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo avente sede in Roma così come indicato nelle Condizioni Definitive di ciascun prestito obbligazionario (le “Garanzie”). 8.1 Natura della Garanzia Il Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo è un consorzio costituito tra Banche di Credito Cooperativo. Il Fondo è stato costituito il 22 luglio 2004 ed ha iniziato a svolgere la sua attività dal 1° gennaio 2005. Scopo del Fondo, attraverso l’apprestamento di un meccanismo di garanzia collettiva da parte delle banche consorziate, è la tutela dei portatori, persone fisiche o giuridiche, di titoli obbligazionari emessi dalle Banche consorziate. La garanzia è attuabile nell’ipotesi di mancato adempimento alla scadenza dell’obbligo di rimborso dei ratei di interessi o del capitale, nei limiti e con le modalità previsti dallo Statuto e dal Regolamento del Fondo. Nel caso di inadempimento degli obblighi facenti capo alla Banca e ai soggetti cessionari dei titoli di cui agli artt. 40, primo comma, lett. b), 43, primo comma, lett. b), 46 del D.lgs. 16 novembre 2015, n. 180, il Fondo interviene ai sensi dell’art. 3 dello Statuto: “attraverso la fornitura di mezzi alla Banca che non abbia onorato alla scadenza il debito di pagamento del rateo di interessi dei titoli obbligazionari da essa emessi, anche nel caso in cui la Banca sia stata sottoposto: o alla modifica dell’importo degli interessi maturati o della data a partire dalla quale gli interessi divengono esigibili, ai sensi dell’art. 60, primo comma, lett. i) del D.lgs. 16 novembre 2015, n. 180 su richiesta del Consiglio di Amministrazione; o alla procedura di Amministrazione Straordinaria, su richiesta, rispettivamente, del Consiglio di Amministrazione o del Commissario Straordinario; attraverso il pagamento del controvalore dei titoli, su richiesta dei loro portatori, nel caso di inadempimento dell’obbligo di rimborso del capitale alla scadenza, anche nel caso in cui la Banca sia stata sottoposta: o alla procedura di liquidazione coatta amministrativa; o all’esercizio dei poteri previsti all’art. 60, primo comma, lett. e), f), g) ed i) del D.lgs. 16 novembre 2015, n. 180 da parte di Banca d’Italia.” Ai sensi del medesimo Art. 3, l’intervento del Fondo non ha tuttavia luogo: “nel caso di sospensione dei pagamenti ai sensi dell’art. 74 del D.Lgs. 1° settembre 1993, n. 385 ed in quello di continuazione dell’esercizio dell’impresa disposta all’atto dell’insediamento degli organi liquidatori ai sensi dell’art. 90 del citato D.Lgs; limitatamente alla quota ceduta, in caso di cessione delle passività della Banca ai sensi degli artt. 40, primo comma, lett. b), 43, primo comma, lett. b), 46 del D.lgs. 16 novembre 2015, n. 180.” 8.2 Campo di applicazione della garanzia La garanzia si applica a partire dalla adesione di ciascuna Banca di Credito Cooperativo al Fondo, qualora sia prevista la garanzia del Fondo nelle Condizioni Definitive in relazione al singolo prestito emesso. Nelle Condizioni Definitive, nella sezione relativa alle Garanzie, sarà indicata la presenza o meno della garanzia che comporterà il diritto al pagamento, da parte del Fondo in caso di inadempimento 106 degli obblighi facenti capo all’Emittente nei casi previsti dallo Statuto, del controvalore dei titoli posseduti nei limiti e alle condizioni previsti dallo statuto del Fondo. La tutela assume un carattere soggettivo, e quindi il diritto all’intervento del Fondo può essere esercitato solo nel caso in cui il portatore dimostri l’ininterrotto possesso dei titoli nei tre mesi antecedenti l’evento di default e per un ammontare massimo complessivo dei titoli posseduti da ciascun portatore non superiore a € 103.291,38 (Euro centotremiladuecentonovantuno/trentotto) indipendentemente dallo loro derivazione da una o più emissioni obbligazionarie garantite. Del tutto irrilevante è la circostanza che i titoli siano stati sottoscritti all’atto dell’emissione del prestito o siano stati acquistati successivamente, potendo questa circostanza rilevare soltanto per la determinazione del periodo di possesso utile ai fini del godimento della garanzia. Sono comunque esclusi dalla garanzia i titoli detenuti dalle banche consorziate, e quelli detenuti, direttamente o indirettamente per interposta persona, dagli amministratori, dai sindaci e dall’alta direzione delle Banche consorziate. Qualora i titoli siano depositati presso la stessa Banca emittente ovvero presso altra Banca, anche non consorziata, l’intervento del Fondo è comunque subordinato ad una richiesta diretta in tal senso dei loro portatori ovvero ad un mandato espressamente conferito a questo scopo alla Banca depositaria. 8.3 Informazioni sul garante Nell’effettuazione degli interventi il Fondo si avvale dei mezzi che le consorziate si impegnano a tenere a disposizione dello stesso ai sensi degli artt. 5 e 25 dello statuto del Fondo secondo un meccanismo commisurato alla rischiosità di ciascuna Consorziata (Rischio Banca), al rischio storico del Sistema del Credito Cooperativo (Perdita Attesa Storica), alla durata della singola emissione (Rischio Durata), al rischio di concentrazione del portafoglio di obbligazioni garantite dal Fondo stesso (Rischio Concentrazione) e in proporzione all’ammontare delle obbligazioni garantite. La somma di tali mezzi, calcolata con riferimento alle date del 30 giugno e del 31 dicembre antecedenti l’evento di default, al netto degli importi somministrati per l’effettuazione di precedenti interventi, rappresenta la dotazione collettiva massima del Fondo medesimo a disposizione degli interventi. La dotazione massima collettiva del fondo, che alla data del 30/06/2016 garantisce 3.765 emissioni obbligazionarie per un totale di € 24.622.920.200, è pari a € 538.024.354,68 per il periodo 1 Luglio – 31 Dicembre 2016. 8.4 Informazioni su dove reperire notizie sul fondo di garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo Il Regolamento, lo Statuto ed informazioni sulla struttura del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo, possono essere visionate sul seguente sito: www.fgo.bcc.it. 107 APPENDICE A-1 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA A TASSO FISSO” Di seguito si riporta il modello di Condizioni Definitive da utilizzarsi per ciascuna offerta ed emissione di Obbligazioni a Tasso Fisso effettuata ai sensi del Programma di Offerta. Si segnala che il simbolo “[●]” sostituisce le parti di testo che saranno completate dall’Emittente al momento della predisposizione della versione destinata alla pubblicazione. in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento Sede legale: Via Reverberi 1, angolo Via Oberdan – 25100 Brescia Sede amministrativa: Via Brescia 118 – 25075 Nave BS Cod. ABI 8692 Tel. 03025391– Fax 030.2537678 - Sito Internet: www.creditocooperativodibrescia.it e-mail: [email protected] C.F./P.IVA 00385040175 Iscr. Albo Creditizio n. 2165 – Iscr. Albo Società Cooperative n. A155854 Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al N. A159293 Capitale sociale euro 8.136.943 e Riserve euro 206.679.644 (dati al 31/12/2014) CONDIZIONI DEFINITIVE relative all’offerta di obbligazioni “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO” [Denominazione del Prestito Obbligazionario: [-] ] [Codice ISIN: [-] ] Emesse a valere sul Programma di Offerta “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO” Le presenti Condizioni Definitive, congiuntamente alla Nota Informativa del Prospetto di Base, disciplinano il Prestito Obbligazionario. Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse alla Consob in data [●]. L’adempimento di pubblicazione delle Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. L’Emittente attesta che: a) le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell’articolo 5, paragrafo 4, della direttiva 2003/71/CE e devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base depositato presso la Consob in data [●] a seguito di approvazione comunicata con nota n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi e ai documenti in esso incorporati per riferimento, ivi incluso il Documento di Registrazione depositato presso la Consob in data [●] a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi; 108 b) il Prospetto di Base è stato pubblicato a norma dell’articolo 14 della direttiva 2003/71/CE e, unitamente al Documento di Registrazione e alle presenti Condizioni Definitive, è a disposizione del pubblico presso la sede amministrativa dell’Emittente sita in Nave (BS) Via Brescia n.118 e/o presso le filiali dello stesso, nonché sul sito internet www.creditocooperativobrescia.it; c) per ottenere informazioni complete sull’investimento proposto occorre leggere congiuntamente sia il Prospetto di Base che le presenti Condizioni Definitive; d) la Nota di Sintesi dell’emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive. 109 INFORMAZIONI ESSENZIALI Interessi di persone fisiche o giuridiche partecipanti all’emissione/all’Offerta Ulteriori conflitti di interesse Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi L’Emittente opera anche quale responsabile per il collocamento delle Obbligazioni. [-] [Non sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego di proventi rispetto a quelli indicati nella nota informativa] ovvero [Sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego dei proventi rispetto a quelli indicati nella Nota Informativa di seguito descritti [-]] INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE / AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico Codice ISIN Valuta di emissione Tasso di interesse nominale Data di godimento degli interessi Date di pagamento e di scadenza degli interessi Base di Calcolo e Convenzione di Calcolo Data di scadenza Tasso di rendimento effettivo annuo lordo e netto Delibere e autorizzazioni all’emissione delle Obbligazioni Data di emissione Obbligazioni Credito Cooperativo di Brescia S.C. a Tasso Fisso [●] [●]% [●/●/●] - [●/●/●] [●] Euro [●]% Tasso Fisso Nominale Annuo Lordo [●]% Tasso Fisso Nominale Annuo Netto [●] Le Cedole saranno pagate in via posticipata, in occasione delle seguenti Date di Pagamento: [inserire tutte le Date di Pagamento]. Le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi dal [●]. Base di Calcolo: [30/360] [ovvero] [Indicare Base di Calcolo alternativa]. Convenzione di Calcolo: [Following Business Day/Unadjusted] [ovvero] [Indicare Convenzione di Calcolo alternativa]. [●] Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo è pari a [●]%. Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è pari a [●]%. Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è calcolato sulla base dell’aliquota fiscale applicabile alla data di pubblicazione delle Condizioni Definitive ([26,00%]). L’emissione delle Obbligazioni oggetto delle presenti Condizioni Definitive è stata autorizzata da [●] in data [●]. [●] CONDIZIONI DELL’OFFERTA Condizioni alle quali l’offerta è soggetta Ammontare totale dell’offerta Periodo di validità dell’offerta Sistema di Gestione Accentrata Lotto minimo Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle Obbligazioni Procedura per la comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato e indicazione dell’eventuale possibilità di iniziare le negoziazioni prima della [L’offerta non è soggetta ad alcuna condizione] / [L’offerta delle Obbligazioni è soggetta alla condizione che potranno essere sottoscritte esclusivamente da, ●] L’ammontare totale dell’emissione è pari a Euro [●], per un totale di n. [●] Obbligazioni, del valore nominale unitario di Euro [●]. Dal [●/●/●] al [●/●/●] (estremi inclusi), salvo chiusura anticipata, revoca o proroga del Periodo di Offerta comunicati secondo le modalità previste nel Paragrafo 5.1.3 della Nota Informativa. Le Obbligazioni verranno accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. (Via Mantegna 6, 20154 Milano). ovvero [Indicare il sistema di gestione accentrata individuato] N. [●] Obbligazione/i. Le Date di Regolamento del Prestito sono la Data di Emissione, cioè il [●] e qualsiasi giorno di Borsa aperta compreso nel Periodo di Offerta. Le sottoscrizioni effettuate con Data di Regolamento successiva alla Data di Emissione saranno regolate al prezzo di emissione maggiorato del rateo di interessi maturati tra la Data di Godimento (esclusa) e la relativa Data di Regolamento (inclusa). [Non sono previsti criteri di riparto; si applica quanto previsto al Paragrafo 5.2.2 della Nota Informativa] 110 comunicazione [●]% del Valore Nominale Unitario, e quindi Euro [●] per ogni Obbligazione di Euro [●] di Valore Nominale Unitario. Il prezzo di sottoscrizione delle Obbligazioni è pari al Prezzo di Emissione. L’Offerta delle Obbligazioni sarà effettuata tramite la Rete di Filiali dell’Emittente. Prezzo di Emissione Soggetti incaricati del collocamento AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE Mercati presso i quali sarà richiesta l’ammissione alla negoziazione degli strumenti finanziari Commissioni di negoziazione per l’ordine di vendita sul mercato HI-MTF La banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione del prestito obbligazionario sul sistema multilaterale denominato “HI-MTF”. La Banca potrà applicare all’ordine di negoziazione la commissione sul controvalore dell’operazione di negoziazione nel limite massimo del [●]. GARANZIE Garanzie [Il presente Prestito Obbligazionario non è ammesso alla garanzia specifica del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo.] ovvero [Il presente Prestito Obbligazionario è ammesso alla garanzia specifica del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo. Per maggiori informazioni si rinvia al sito www.fgo.bcc.it] Data richiesta garanzia al Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo [●] INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI Rating attribuiti alle Obbligazioni Alle Obbligazioni non è stato attribuito alcun rating. Luogo [-] e data [-] Banca di Credito Cooperativo di Brescia Il Presidente del Consiglio di Amministrazione [-] 111 APPENDICE A-2 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA A STEP UP” Di seguito si riporta il modello di Condizioni Definitive da utilizzarsi per ciascuna offerta ed emissione di Obbligazioni a Tasso Fisso effettuata ai sensi del Programma di Offerta. Si segnala che il simbolo “[●]” sostituisce le parti di testo che saranno completate dall’Emittente al momento della predisposizione della versione destinata alla pubblicazione. in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento Sede legale: Via Reverberi 1, angolo Via Oberdan – 25100 Brescia Sede amministrativa: Via Brescia 118 – 25075 Nave BS Cod. ABI 8692 Tel. 03025391– Fax 030.2537678 - Sito Internet: www.creditocooperativodibrescia.it e-mail: [email protected] C.F./P.IVA 00385040175 Iscr. Albo Creditizio n. 2165 – Iscr. Albo Società Cooperative n. A155854 Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al N. A159293 Capitale sociale euro 8.136.943 e Riserve euro 206.679.644 (dati al 31/12/2014) CONDIZIONI DEFINITIVE relative all’offerta di obbligazioni “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI STEP UP” [Denominazione del Prestito Obbligazionario: [-] ] [Codice ISIN: [-] ] Emesse a valere sul Programma di Offerta “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI STEP UP” Le presenti Condizioni Definitive, congiuntamente alla Nota Informativa del Prospetto di Base, disciplinano il Prestito Obbligazionario. Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse alla Consob in data [●]. L’adempimento di pubblicazione delle Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. L’Emittente attesta che: a) le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell’articolo 5, paragrafo 4, della direttiva 2003/71/CE e devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base depositato presso la Consob in data [●] a seguito di approvazione comunicata con nota n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi e ai documenti in esso incorporati per riferimento, ivi incluso il Documento di Registrazione depositato presso la Consob in data [●] a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi; 112 b) il Prospetto di Base è stato pubblicato a norma dell’articolo 14 della direttiva 2003/71/CE e, unitamente al Documento di Registrazione e alle presenti Condizioni Definitive, è a disposizione del pubblico presso la sede amministrativa dell’Emittente sita in Nave (BS) Via Brescia n.118 e/o presso le filiali dello stesso, nonché sul sito internet www.creditocooperativobrescia.it; c) per ottenere informazioni complete sull’investimento proposto occorre leggere congiuntamente sia il Prospetto di Base che le presenti Condizioni Definitive; d) la Nota di Sintesi dell’emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive. 113 INFORMAZIONI ESSENZIALI Interessi di persone fisiche o giuridiche partecipanti all’emissione/all’Offerta Ulteriori conflitti di interesse Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi L’Emittente opera anche quale responsabile per il collocamento delle Obbligazioni. [-] [Non sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego di proventi rispetto a quelli indicati nella nota informativa] ovvero [Sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego dei proventi rispetto a quelli indicati nella Nota Informativa di seguito descritti [-]] INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE / AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico Codice ISIN Valuta di emissione Tasso di interesse nominale Data di godimento degli interessi Date di pagamento e di scadenza degli interessi Base di Calcolo e Convenzione di Calcolo Data di scadenza Tasso di rendimento effettivo annuo lordo e netto Delibere e autorizzazioni all’emissione delle Obbligazioni Data di emissione Obbligazioni Credito Cooperativo di Brescia S.C. Step Up [●] [●]% [●/●/●] [●/●/●] [●] Euro Dal [●] al [●], [●] per cento annuo lordo; [●]% annuo netto [Da ripetere per ogni cedola del Prestito Obbligazionario] [●] Le Cedole saranno pagate in via posticipata, in occasione delle seguenti Date di Pagamento: [inserire tutte le Date di Pagamento]Le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi dal [●]. Base di Calcolo: [30/360] [ovvero] [Indicare Base di Calcolo alternativa]. Convenzione di Calcolo: [Following Business Day/Unadjusted] [ovvero] [Indicare Convenzione di Calcolo alternativa]. [●] Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo è pari a [●]%. Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è pari a [●]%. Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è calcolato sulla base dell’aliquota fiscale applicabile alla data di pubblicazione delle Condizioni Definitive ([26,00%]). L’emissione delle Obbligazioni oggetto delle presenti Condizioni Definitive è stata autorizzata da [●] in data [●]. [●] CONDIZIONI DELL’OFFERTA Condizioni alle quali l’offerta è soggetta Ammontare totale dell’offerta Periodo di validità dell’offerta Sistema di Gestione Accentrata Lotto minimo Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle Obbligazioni Procedura per la comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato e indicazione dell’eventuale possibilità di iniziare le negoziazioni prima della [L’offerta non è soggetta ad alcuna condizione] / [L’offerta delle Obbligazioni è soggetta alla condizione che potranno essere sottoscritte esclusivamente da, ●] L’ammontare totale dell’emissione è pari a Euro [●], per un totale di n. [●] Obbligazioni, del valore nominale unitario di Euro [●]. Dal [●/●/●] al [●/●/●] (estremi inclusi), salvo chiusura anticipata, revoca o proroga del Periodo di Offerta comunicati secondo le modalità previste nel Paragrafo 5.1.3 della Nota Informativa. Le Obbligazioni verranno accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. (Via Mantegna 6, 20154 Milano). ovvero [Indicare il sistema di gestione accentrata individuato] N. [●] Obbligazione/i. Le Date di Regolamento del Prestito sono la Data di Emissione, cioè il [●] e qualsiasi giorno di Borsa aperta compreso nel Periodo di Offerta. Le sottoscrizioni effettuate con Data di Regolamento successiva alla Data di Emissione saranno regolate al prezzo di emissione maggiorato del rateo di interessi maturati tra la Data di Godimento (esclusa) e la relativa Data di Regolamento (inclusa). [Non sono previsti criteri di riparto; si applica quanto previsto al Paragrafo 5.2.2 della Nota Informativa] 114 comunicazione [●]% del Valore Nominale Unitario, e quindi Euro [●] per ogni Obbligazione di Euro [●] di Valore Nominale Unitario. Il prezzo di sottoscrizione delle Obbligazioni è pari al Prezzo di Emissione. L’Offerta delle Obbligazioni sarà effettuata tramite la Rete di Filiali dell’Emittente. Prezzo di Emissione Soggetti incaricati del collocamento AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE Mercati presso i quali è stata o sarà chiesta l’ammissione alla negoziazione degli strumenti finanziari Commissioni di negoziazione per l’ordine di vendita sul mercato HI-MTF La banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione del prestito obbligazionario sul sistema multilaterale denominato “HI-MTF”. La Banca potrà applicare all’ordine di negoziazione la commissione sul controvalore dell’operazione di negoziazione nel limite massimo del [●]. GARANZIE Garanzie [Il presente Prestito Obbligazionario non è ammesso alla garanzia specifica del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo.] ovvero [Il presente Prestito Obbligazionario è ammesso alla garanzia specifica del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo Per maggiori informazioni si rinvia al sito www.fgo.bcc.it] Data richiesta garanzia al Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo [●] INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI Rating attribuiti alle Obbligazioni Alle Obbligazioni non è stato attribuito alcun rating. Luogo [-] e data [-] Banca di Credito Cooperativo di Brescia Il Presidente del Consiglio di Amministrazione [-] 115 APPENDICE A-3 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA A STEP DOWN” Di seguito si riporta il modello di Condizioni Definitive da utilizzarsi per ciascuna offerta ed emissione di Obbligazioni a Tasso Fisso effettuata ai sensi del Programma di Offerta. Si segnala che il simbolo “[●]” sostituisce le parti di testo che saranno completate dall’Emittente al momento della predisposizione della versione destinata alla pubblicazione. in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento Sede legale: Via Reverberi 1, angolo Via Oberdan – 25100 Brescia Sede amministrativa: Via Brescia 118 – 25075 Nave BS Cod. ABI 8692 Tel. 03025391– Fax 030.2537678 - Sito Internet: www.creditocooperativodibrescia.it e-mail: [email protected] C.F./P.IVA 00385040175 Iscr. Albo Creditizio n. 2165 – Iscr. Albo Società Cooperative n. A155854 Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al N. A159293 Capitale sociale euro 8.136.943 e Riserve euro 206.679.644 (dati al 31/12/2014) CONDIZIONI DEFINITIVE relative all’offerta di obbligazioni “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI STEP DOWN” [Denominazione del Prestito Obbligazionario: [-] ] [Codice ISIN: [-] ] Emesse a valere sul Programma di Offerta “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI STEP DOWN” Le presenti Condizioni Definitive, congiuntamente alla Nota Informativa del Prospetto di Base, disciplinano il Prestito Obbligazionario. Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse alla Consob in data [●]. L’adempimento di pubblicazione delle Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. L’Emittente attesta che: a) le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell’articolo 5, paragrafo 4, della direttiva 2003/71/CE e devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base depositato presso la Consob in data [●] a seguito di approvazione comunicata con nota n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi e ai documenti in esso incorporati per riferimento, ivi incluso il Documento di Registrazione depositato presso la Consob in data [●] a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi; 116 b) il Prospetto di Base è stato pubblicato a norma dell’articolo 14 della direttiva 2003/71/CE e, unitamente al Documento di Registrazione e alle presenti Condizioni Definitive, è a disposizione del pubblico presso la sede amministrativa dell’Emittente sita in Nave (BS) Via Brescia n.118 e/o presso le filiali dello stesso, nonché sul sito internet www.creditocooperativobrescia.it; c) per ottenere informazioni complete sull’investimento proposto occorre leggere congiuntamente sia il Prospetto di Base che le presenti Condizioni Definitive; d) la Nota di Sintesi dell’emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive. 117 INFORMAZIONI ESSENZIALI Interessi di persone fisiche o giuridiche partecipanti all’emissione/all’Offerta Ulteriori conflitti di interesse Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi L’Emittente opera anche quale responsabile per il collocamento delle Obbligazioni. [-] [Non sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego di proventi rispetto a quelli indicati nella nota informativa] ovvero [Sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego dei proventi rispetto a quelli indicati nella Nota Informativa di seguito descritti [-]] INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE / AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico Codice ISIN Valuta di emissione Tasso di interesse nominale Data di godimento degli interessi Date di pagamento e di scadenza degli interessi Base di Calcolo e Convenzione di Calcolo Data di scadenza Tasso di rendimento effettivo annuo lordo e netto Delibere e autorizzazioni all’emissione delle Obbligazioni Data di emissione Obbligazioni Credito Cooperativo di Brescia S.C. Step Down [●] [●]% [●/●/●] - [●/●/●] [●] Euro Dal [●] al [●], [●] per cento annuo lordo; [●]% annuo netto [Da ripetere per ogni data di pagamento delle cedole del Prestito Obbligazionario] [●] Le Cedole saranno pagate in via posticipata, in occasione delle seguenti Date di Pagamento: [inserire tutte le Date di Pagamento]Le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi dal [●]. Base di Calcolo: [30/360] [ovvero] [Indicare Base di Calcolo alternativa]. Convenzione di Calcolo: [Following Business Day/Unadjusted] [ovvero] [Indicare Convenzione di Calcolo alternativa]. [●] Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo è pari a [●]%. Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è pari a [●]%. Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è calcolato sulla base dell’aliquota fiscale applicabile alla data di pubblicazione delle Condizioni Definitive ([26,00%]). L’emissione delle Obbligazioni oggetto delle presenti Condizioni Definitive è stata autorizzata da [●] in data [●]. [●] CONDIZIONI DELL’OFFERTA Condizioni alle quali l’offerta è soggetta Ammontare totale dell’offerta Periodo di validità dell’offerta Sistema di Gestione Accentrata Lotto minimo Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle Obbligazioni Procedura per la comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato e indicazione dell’eventuale possibilità [L’offerta non è soggetta ad alcuna condizione] / [L’offerta delle Obbligazioni è soggetta alla condizione che potranno essere sottoscritte esclusivamente da, ●] L’ammontare totale dell’emissione è pari a Euro [●], per un totale di n. [●] Obbligazioni, del valore nominale unitario di Euro [●]. Dal [●/●/●] al [●/●/●] (estremi inclusi), salvo chiusura anticipata, revoca o proroga del Periodo di Offerta comunicati secondo le modalità previste nel Paragrafo 5.1.3 della Nota Informativa. Le Obbligazioni verranno accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. (Via Mantegna 6, 20154 Milano). ovvero [Indicare il sistema di gestione accentrata individuato] N. [●] Obbligazione/i. Le Date di Regolamento del Prestito sono la Data di Emissione, cioè il [●] e qualsiasi giorno di Borsa aperta compreso nel Periodo di Offerta. Le sottoscrizioni effettuate con Data di Regolamento successiva alla Data di Emissione saranno regolate al prezzo di emissione maggiorato del rateo di interessi maturati tra la Data di Godimento (esclusa) e la relativa Data di Regolamento (inclusa). [Non sono previsti criteri di riparto; si applica quanto previsto al Paragrafo 5.2.2 della Nota Informativa] 118 di iniziare le negoziazioni prima della comunicazione [●]% del Valore Nominale Unitario, e quindi Euro [●] per ogni Obbligazione di Euro [●] di Valore Nominale Unitario. Il prezzo di sottoscrizione delle Obbligazioni è pari al Prezzo di Emissione. [L’Importo dei Dietimi è pari a [●] % del Valore Nominale Unitario, e quindi [●] per ogni Obbligazione di [●] Valore Nominale Unitario.] L’Offerta delle Obbligazioni sarà effettuata tramite la Rete di Filiali dell’Emittente. Prezzo di Emissione Soggetti incaricati del collocamento AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE Mercati presso i quali è stata o sarà chiesta l’ammissione alla negoziazione degli strumenti finanziari Commissioni di negoziazione per l’ordine di vendita sul mercato HI-MTF La banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione del prestito obbligazionario sul sistema multilaterale denominato “HI-MTF”. La Banca potrà applicare all’ordine di negoziazione la commissione sul controvalore dell’operazione di negoziazione nel limite massimo del [●]. GARANZIE Garanzie Il presente Prestito Obbligazionario non è ammesso alla garanzia specifica del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo.] ovvero [Il presente Prestito Obbligazionario è ammesso alla garanzia specifica del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo Per maggiori informazioni si rinvia al sito www.fgo.bcc.it] Data richiesta garanzia al Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo [●] INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI Rating attribuiti alle Obbligazioni Alle Obbligazioni non è stato attribuito alcun rating. Luogo [-] e data [-] Banca di Credito Cooperativo di Brescia Il Presidente del Consiglio di Amministrazione [-] 119 APPENDICE A-4 – MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE DELLE OBBLIGAZIONI “CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA A TASSO VARIABILE” Di seguito si riporta il modello di Condizioni Definitive da utilizzarsi per ciascuna offerta ed emissione di Obbligazioni a Tasso Fisso effettuata ai sensi del Programma di Offerta. Si segnala che il simbolo “[●]” sostituisce le parti di testo che saranno completate dall’Emittente al momento della predisposizione della versione destinata alla pubblicazione. in qualità di Emittente, Offerente e Responsabile del Collocamento Sede legale: Via Reverberi 1, angolo Via Oberdan – 25100 Brescia Sede amministrativa: Via Brescia 118 – 25075 Nave BS Cod. ABI 8692 Tel. 03025391– Fax 030.2537678 - Sito Internet: www.creditocooperativodibrescia.it e-mail: [email protected] C.F./P.IVA 00385040175 Iscr. Albo Creditizio n. 2165 – Iscr. Albo Società Cooperative n. A155854 Iscritta all’Albo delle Società Cooperative al N. A159293 Capitale sociale euro 8.136.943 e Riserve euro 206.679.644 (dati al 31/12/2014) CONDIZIONI DEFINITIVE relative all’offerta di obbligazioni “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI A TASSO VARIABILE” [Denominazione del Prestito Obbligazionario: [-] ] [Codice ISIN: [-] ] Emesse a valere sul Programma di Offerta “BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BRESCIA S.C. OBBLIGAZIONI A TASSO VARIABILE” Le presenti Condizioni Definitive, congiuntamente alla Nota Informativa del Prospetto di Base, disciplinano il Prestito Obbligazionario. Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse alla Consob in data [●]. L’adempimento di pubblicazione delle Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. L’Emittente attesta che: a) le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell’articolo 5, paragrafo 4, della direttiva 2003/71/CE e devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base depositato presso la Consob in data [●] a seguito di approvazione comunicata con nota n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi e ai documenti in esso incorporati per riferimento, ivi incluso il Documento di Registrazione depositato presso la Consob in data [●] a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota n. [●] del [●] e ai suoi eventuali supplementi; 120 b) il Prospetto di Base è stato pubblicato a norma dell’articolo 14 della direttiva 2003/71/CE e, unitamente al Documento di Registrazione e alle presenti Condizioni Definitive, è a disposizione del pubblico presso la sede amministrativa dell’Emittente sita in Nave (BS) Via Brescia n.118 e/o presso le filiali dello stesso, nonché sul sito internet www.creditocooperativobrescia.it; c) per ottenere informazioni complete sull’investimento proposto occorre leggere congiuntamente sia il Prospetto di Base che le presenti Condizioni Definitive; d) la Nota di Sintesi dell’emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive. 121 INFORMAZIONI ESSENZIALI Interessi di persone fisiche o giuridiche partecipanti all’emissione/all’Offerta Ulteriori conflitti di interesse Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi L’Emittente opera anche quale responsabile per il collocamento delle Obbligazioni. [-] [Non sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego di proventi rispetto a quelli indicati nella nota informativa] ovvero [Sono presenti ulteriori ragioni dell’offerta e impiego dei proventi rispetto a quelli indicati nella Nota Informativa di seguito descritti [-]] INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE / AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico Codice ISIN Valuta di emissione Tasso di interesse nominale lordo e netto Arrotondamenti Data di godimento degli interessi Descrizione del sottostante Fonte da cui poter ottenere le informazioni sulla performance passata e futura del sottostante Date di pagamento e di scadenza degli interessi Base di Calcolo e Convenzione di Calcolo Data di scadenza Tasso di rendimento effettivo annuo lordo e netto Delibere e autorizzazioni all’emissione delle Obbligazioni Data di emissione Obbligazioni Credito Cooperativo di Brescia S.C. a Tasso Variabile [●] [●]% [●/●/●] - [●/●/●] [●] Euro Il parametro di indicizzazione delle Obbligazioni [per le cedole successive alla prima] è il tasso [Euribor/Rendistato/Bot/BCE] [12]/[6]/[3]/[1] mese]. [Spread: +-[●] punti base pari al [●]%] Data di Rilevazione del Parametro di Indicizzazione: [●] [Il tasso della prima cedola non è prefissato] [Il tasso di interesse applicabile alla prima cedola, pagabile in data [●], è fissata nella misura del [●]% periodale lordo; [●]% periodale netto]. [-] [●] [●] [●] Le Cedole saranno pagate in via posticipata, in occasione delle seguenti Date di Pagamento: [inserire tutte le Date di Pagamento]Le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi dal [●]. Base di Calcolo: [30/360] [ovvero] [Indicare Base di Calcolo alternativa]. Convenzione di Calcolo: [Following Business Day/Unadjusted] [ovvero] [Indicare Convenzione di Calcolo alternativa]. [●] Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo è pari a [●]%. Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è pari a [●]%. Il tasso di rendimento effettivo al lordo e al netto dell’effetto fiscale, è calcolato ipotizzando che per il calcolo delle cedole a tasso variabile sia utilizzato il valore del parametro rilevato in data [●], pari al [●]%, e che tale tasso si mantenga costante per tutta la durata delle Obbligazioni]. Il tasso di rendimento effettivo annuo netto è calcolato sulla base dell’aliquota fiscale applicabile alla data di pubblicazione delle Condizioni Definitive ([26,00%]). L’emissione delle Obbligazioni oggetto delle presenti Condizioni Definitive è stata autorizzata da [●] in data [●]. [●] CONDIZIONI DELL’OFFERTA Condizioni alle quali l’offerta è soggetta Ammontare totale dell’offerta Periodo di validità dell’offerta Sistema di Gestione Accentrata [L’offerta non è soggetta ad alcuna condizione] / [L’offerta delle Obbligazioni è soggetta alla condizione che potranno essere sottoscritte esclusivamente da, ●] L’ammontare totale dell’emissione è pari a Euro [●], per un totale di n. [●] Obbligazioni, del valore nominale unitario di Euro [●]. Dal [●/●/●] al [●/●/●] (estremi inclusi), salvo chiusura anticipata, revoca o proroga del Periodo di Offerta comunicati secondo le modalità previste nel Paragrafo 5.1.3 della Nota Informativa. Le Obbligazioni verranno accentrati presso la Monte Titoli S.p.A. (Via 122 Mantegna 6, 20154 Milano). Lotto minimo Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle Obbligazioni Procedura per la comunicazione ai sottoscrittori dell’ammontare assegnato e indicazione dell’eventuale possibilità di iniziare le negoziazioni prima della comunicazione ovvero [Indicare il sistema di gestione accentrata individuato] N. [●] Obbligazione/i. Le Date di Regolamento del Prestito sono la Data di Emissione, cioè il [●] e qualsiasi giorno di Borsa aperta compreso nel Periodo di Offerta. Le sottoscrizioni effettuate con Data di Regolamento successiva alla Data di Emissione saranno regolate al prezzo di emissione maggiorato del rateo di interessi maturati tra la Data di Godimento (esclusa) e la relativa Data di Regolamento (inclusa). [Non sono previsti criteri di riparto; si applica quanto previsto al Paragrafo 5.2.2 della Nota Informativa] [●]% del Valore Nominale Unitario, e quindi Euro [●] per ogni Obbligazione di Euro [●] di Valore Nominale Unitario. Il prezzo di sottoscrizione delle Obbligazioni è pari al Prezzo di Emissione. L’Offerta delle Obbligazioni sarà effettuata tramite la Rete di Filiali dell’Emittente. Prezzo di Emissione Soggetti incaricati del collocamento AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA’ DI NEGOZIAZIONE Mercati presso i quali è stata o sarà chiesta l’ammissione alla negoziazione degli strumenti finanziari Commissioni di negoziazione per l’ordine di vendita sul mercato HI-MTF La banca si impegna a richiedere l’ammissione alla negoziazione del prestito obbligazionario sul sistema multilaterale denominato “HI-MTF”. La Banca potrà applicare all’ordine di negoziazione la commissione sul controvalore dell’operazione di negoziazione nel limite massimo del [●]. GARANZIE Garanzie [Il presente Prestito Obbligazionario non è ammesso alla garanzia specifica del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo.] ovvero [Il presente Prestito Obbligazionario è ammesso alla garanzia specifica del Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo. Per maggiori informazioni si rinvia al sito www.fgo.bcc.it] Data richiesta garanzia al Fondo di Garanzia dei portatori di titoli obbligazionari emessi da banche appartenenti al Credito Cooperativo [●] INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI Rating attribuiti alle Obbligazioni Alle Obbligazioni non è stato attribuito alcun rating. Luogo [-] e data [-] Banca di Credito Cooperativo di Brescia Il Presidente del Consiglio di Amministrazione [-] 123