Un passo alla volta...
LECTIO DIVINA:
Sabato 5 Novembre, 19 Novembre
(ore 10.30).
Nella Cappella
della Casa San Giuseppe,
dal Lunedì al Venerdì:
ore 17.30 Rosario,
ore 18.00 S. Messa
con recita dei Vespri.
MISSIONE SPERANZA
NOVEMBRE 2011 – n. 134
PIME – CASA S. GIUSEPPE
VIA AURELIA 31
16167 GENOVA NERVI
Tel. 010 323827
Fax 010 322648
E-mail:
[email protected]
Sito internet:
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LA LANTERNA NELLA NOTTE
STUPIRSI È…
Talvolta una lanterna che muove nella notte
attira i nostri occhi.
E chi è che va là? Io penso.
Di dove viene e dove,
mi domando meravigliato,
è diretta, con la sua luce errante,
giù nella sua larga oscurità?
RICORDARE!
Mi passano accanto uomini,
per luminosa bellezza di forma o d’intelletto,
o per qualche altra qualità eminenti:
essi fanno piovere entro la nostra densa aria
nebbiosa ricchi raggi,
finché morte o distanza
non se li appropriano per sempre.
Morte o distanza presto li consumano:
per quanto il mio occhio li possa seguire,
non può fino alla fine,
e quel che è fuori della vista
è fuori della mente.
Cristo vi bada: è cura di Cristo
quel che sia da confessare o emendare.
Cristo li segue con l’occhio,
dà loro coraggio,
scaccia i loro affanni,
li accompagna benigno,
ed è il loro riscatto, aiuto, e primo, saldo,
ultimo amico.
GERARD MANLEY HOPKINS
Traduzione Italiana di Benedetto Croce
Ed eccoci a Novembre, un
mese in cui è spontaneo
RICORDARE: “fare memoria”
del cammino dei Santi, dei
nostri cari Defunti che dal
cielo ci danno uno sguardo...
E, con STUPORE, tra i
RICORDI una triste notizia,
che ha sorpreso tutti noi:
P. FAUSTO TENTORIO,
Missionario del “Pime” nelle
Filippine, ha donato nel
sangue la sua vita, ucciso
brutalmente mentre si
recava a celebrare la Messa!
Uomo semplice e buono, che
ha speso se stesso in
Missione tra i Tribali
“Manobo”, sempre pronto al
sacrificio pur di aiutarli:
anche tra i rischi, non si è
arreso, rimanendo accanto ai
cuori che amava... Così, ora
una stella in più ci guarda e
protegge. Con P. Fausto, nel
suo RICORDO, chiediamo al
Buon Dio di renderci sempre
sereni e coraggiosi, nella vita
missionaria che anche qui,
ogni giorno, ci attende!
Elena Ardoino
Missionario del “Pime”,
Martire nelle Filippine...
RICORDANDO
P. FAUSTO TENTORIO!
Padre Fausto Tentorio, Missionario del “Pontificio
Istituto Missione Estere” (“Pime”) nelle Filippine, è
stato ucciso il 17 Ottobre alle ore 8 locali nella
cittadina di Arakan, nell’Isola meridionale di
Mindanao! Con lui, sono 19 i Missionari del “Pime”
che hanno subito una morte violenta in Missione.
Aveva appena finito di celebrare la Messa, nella
Chiesa Parrocchiale di Arakan, e stava entrando
in macchina, quando due uomini mascherati, in
moto, gli hanno sparato. Soccorso dai fedeli, è
stato subito portato al più vicino Ospedale,
distante 30 chilometri, ma inutilmente!
Padre Fausto aveva 59 anni ed era originario del
Lecchese. Partito nel 1978 per le Filippine, aveva
lavorato in diverse Missioni dell’Isola di Mindanao,
l’Isola più grossa a Sud dell’Arcipelago delle
Filippine.
Nel 1990, aveva deciso di impegnarsi a tempo
pieno con i Tribali della zona della Valle di
Arakan: circa 20.000 persone in via di estinzione!
A partire dal 1955, con l’arrivo dei primi coloni, a
queste popolazioni erano stati tolti migliaia di
ettari di foresta, loro “habitat” naturale. La
scomparsa della terra avrebbe portato anche alla
scomparsa delle Tribù. Da 31 anni Padre Fausto
lavorava a stretto contatto con gli Indigeni del
luogo, i “Manobo”, nella formazione e
organizzazione delle loro piccole comunità
montane. Con l’aiuto della “Cei”, di alcune
agenzie non governative, ed anche di agenzie
governative, era riuscito in questi anni a far sì che
il Governo riconoscesse la priorità dei Tribali sulle
terre ancestrali rimaste. Padre Fausto era il
coordinatore Diocesano per le popolazioni
Indigene.
Il lavoro era poi continuato con la nascita di
cooperative agricole, educazione sanitaria e
alfabetizzazione. Negli ultimi tempi, Padre Fausto
era anche impegnato per fermare la diffusione
dell’industria mineraria, altro elemento di
distruzione delle popolazioni Indigene e del
territorio dal quale traggono tutto il loro
sostentamento.
Come la morte di Padre Tullio Favali nel 1985,
quella di Padre Tentorio non è legata al
Fondamentalismo Islamico, ma alla difesa delle
popolazioni Indigene di Mindanao. L’Isola del Sud
delle Filippine è infatti un “microcosmo” dei
drammi che attraversano il Pianeta! «Padre
Fausto – racconta Padre Luciano Benedetti,
anche lui Missionario del “Pime” nelle Filippine –
era minacciato per il lavoro che svolgeva da
tempo nella difesa delle terre dei “Manobo”! Terre
che fanno gola, in una zona ricca di risorse
minerarie. Già otto anni fa fu oggetto di serie
minacce, da parte di un gruppo armato
appartenente al Clan “Bagani”, ma fu protetto
dalla popolazione locale, che lo aveva tenuto
nascosto mezza giornata in un armadio. E ancora,
due anni fa, era stato fatto oggetto di nuove
minacce!».
La morte di Padre Tentorio è un nuovo capitolo
nel libro del Martirio che, da tanti anni, ormai
contraddistingue la presenza del “Pime” a
Mindanao. Prima di lui, qui, hanno donato la loro
vita per il Vangelo già altri due Missionari del
“Pime”: Padre Tullio Favali, ucciso nel 1985, e
Padre Salvatore Carzedda, ucciso nel 1992. Altri
due Missionari del “Pime”, in anni ancora più
recenti, hanno subito un rapimento: Padre
Luciano Benedetti nel 1998, e Padre Giancarlo
Bossi nel 2007.
Ho conosciuto Padre Fausto nel 1990, appena
giunto nelle Filippine! Come era d’uso, ai nuovi
arrivati si chiedeva di visitare tutte le Missioni del
“Pime”. Devo dire che quei giorni passati
all’Arakan, con Padre Fausto, furono il primo
“assaggio” di cosa mi avrebbe aspettato in
seguito. Una casa di legno, senza corrente
elettrica ed acqua corrente. Cibo povero, in
apparenza perfino disgustoso, molto diverso da
quello che pensavo. Una lingua al momento
incomprensibile. E poi, tante ore passate a
camminare o a cavallo, attraversando fiumi, e
salendo e scendendo montagne. Con Fausto,
passammo una notte in una casetta nella foresta
vergine. Buio, freddo e tanti rumori sconosciuti...
Padre Fausto, che per me era già un “veterano”
della Missione, era a suo agio! Lo chiamavano
“Pops”, perché il suo nome era troppo complicato
da pronunciare per loro. Amava quei posti e la
sua gente, che trattava con pazienza e bonarietà.
E notai subito che la gente lo ricambiava di cuore.
Di cuore solo, perché non avevano altro da dare!
Ma questo era già abbastanza... Ciao, Fausto!
P. SERGIO FOSSATI, “PIME”