27 anni di successi!
1986 i
Dal
l Festival Internazionale di musica Jazz di Atina rappresenta un’eccellenza per la provincia di Frosinone,
ospitando i più grandi nomi del jazz mondiale. Oggi, dopo
ininterrotte ed un profondo restyling, AtinaJazz
Festival si presenta come una delle principali manifestazioni di settore in Italia, certamente uno dei principali eventi del Basso
Lazio, tanto da riuscire a confermarsi nella top ten nella categoria Festival & Rassegne Italia nel JAZZIT AWARD
2012 addirittura migliorando il risultato passando dal 3° al
27 edizioni
2° posto!
Tale prestigioso riconoscimento certifica ulteriormente il ruolo di Marchio
Territoriale di Qualità che il Festival ha saputo conquistare in questi anni,
proponendosi, con tutte le carte in regola, come elemento di forte stimolo alo sviluppo
culturale e turistico del territorio.
Grandissimi gli artisti presenti anche in questa XXVIII edizione: iniziando dalla straordinaria
voce di Letizia Gambi, questo è infatti l’autorevole commento di un grande artista come
Sting, accompagnata da una formazione di grandissimo livello tra cui svetta Lenny White
uno dei migliori batteristi a livello mondiale in circolazione, il secondo giorno avremo Hiromi
Uehara con il suo TRIO PROJECT sarà una delle punte di diamante di quest’edizione
2013, che saranno preceduti dai Chyma duo con Danila Monfreda e Valerio D’Anna, due
talentuosi ed eclettici musicisti espressione del nostro territorio. Terza giornata ricchissima
di appuntamenti con Giovanni Guidi e Gianluca Petrella, un duo di altissimo livello ormai
una coppia affermatissima ed applauditissima che precederanno la carismatica voce di
Sarah Jane Morris, il penultimo giorno il graditissimo ritorno degli Incognito. Indimenticabile il pienone del 2011con l’intera
piazza Marconi coinvolta dal ritmo della band inglese.
La chiusura sarà affidata ad un progetto prodotto da AtinaJazz, in esclusiva mondiale, dedicato al grande Chet Baker, un
omaggio di tre straordinari trombettisti italiani che rappresentano tre generazioni di jazz italiano: Enrico Rava, Paolo Fresu
e Luca Aquino.
Ricchissime le iniziative collaterali, dalla mostra delle opere di Olga Tsarkova e Massimo Chioccia le cui opere sono state
alla base del manifesto 2013 di AtinaJazz, al workshop fotografico di Andrea Boccalini, uno dei più grandi fotografi di settore in
Italia, per passare all’appuntamento con il Festival delle Storie il 27 luglio.
Capitolo a parte merita il Campus della Musica, giunto alla sua terza edizione, organizzato dall’Associazione Kunoichi
insieme all’Ente Beatrice e il Comune di Atina, che vedrà partecipare studenti provenienti da ben 9 paesi! Oltre trenta tra
studenti e docenti provenienti da alcune prestigiose Scuole di musica internazionali, che oltre a seguire un percorso didattico
di alta specializzazione, saranno protagonisti, con i loro docenti, dei concerti prima e dopo i grandi live nel Cortile di Palazzo
Cantelmi.
Radio1Rai
12 ore
che, solo nell’ultimo anno,
Grazie alla ricca programmazione, è nata una ricca e proficua collaborazione con
ha trasmesso special, interviste e repliche dei concerti di Atina per oltre
di trasmissione, con un numero stimato
di contatti non inferiore ai 6.000.000
di unità!
Il Programma di AtinaJazz 2013
24 luglio
h 20:00- Cortile Palazzo Cantelmi - RistoJazz presentazione del nuovo staff
h 20:30- Cortile Palazzo Cantelmi - Apertura ufficiale della XXVIII edizione del
Festival Jazz di Atina;
h 22:00- P.zza Marconi: Introducing Letizia Gambi feat. Lenny White;
h 23:30- Cortile Palazzo Cantelmi: pepper-jazz club con gli studenti del Campus
della Musica;
h 01:30- Buka Jazz Night Live.
25 luglio
h 19:30 - P.zza Garibaldi: Chyma duo; Danila Monfreda & Valerio D’Anna
h 20:30- Cortile Palazzo Cantelmi - RistoJazz ;
h 22:00- P.zza Marconi - HIROMI: The Trio Project con Anthony Jackson e Steve
Smith.
h 23:50- Cortile Palazzo Cantelmi: pepper-jazz
della Musica
h 01:30- Buka Jazz Night Live.
club con gli studenti del Campus
26 luglio
h 19:30- Palazzo Ducale: Giovanni Guidi & Gianluca Petrella
h 20:30- Cortile Palazzo Cantelmi - RistoJazz ;
h 22:00- P.zza Marconi - Sarah Jane Morris
h 23:50- Cortile Palazzo Cantelmi: pepper-jazz club con gli studenti del Campus
della Musica
h 01:30- Buka Jazz Night Live.
27 luglio
h 20:30- Cortile Palazzo Cantelmi: Incontro con il Festival delle Storie
h 20:30- Cortile Palazzo Cantelmi - RistoJazz;
h 22:00- P.zza Marconi - INCOGNITO
h 23:50- Cortile Palazzo Cantelmi: pepper-jazz
della Musica
h 01:30- Buka Jazz Night Live.
club con gli studenti del Campus
28 luglio
h 17:30- Salone Palazzo Ducale: “Investire in cultura” convegno/incontro promosso
h 20:30h 21:50h 23:45h 01:00-
dalla BPC
Cortile Palazzo Cantelmi - RistoJazz ; Dario Germani Trio
P.zza Marconi - Enrico Rava, Paolo Fresu e Luca Aquino
una produzione esclusiva di AtinaJazz in omaggio al grande Chet Baker.
Cortile palazzo ducale: pepper-jazz club finale con brindisi di saluto
Buka Jazz Night Live.
Relazioni con la stampa nazionale: Maurizio Quattrini - [email protected]
Relazioni con la stampa Locale: Elide Di Duca
- [email protected]
24 luglio 2013 - h 22,00
Introducing Letizia Gambi feat Lenny White
“Letizia Gambi is a stunning vocalist!”
(Letizia Gambi è una cantante straordinaria!) STING
“...It was soooo nice to play with/for a singer that can really sing.”
(..E stato veramente bello suonare con/per una cantante che sa davvero
cantare) RON CARTER
Letizia Gambi, voce
Paolo Brioschi, piano
Dario Rosciglione, contrabasso
Max Ionata, sax
Daniele Di Bonaventura, bandoneon
Giuseppe Tortora, cello
Fabio Zeppetella, chitarra
Feat. Lenny White - batteria
“INTRODUCING LETIZIA GAMBI” è il titolo dell’album di esordio di Letizia Gambi (prodotto da Jando Music) ed anche
il vero senso del progetto musicale originale che l’artista napoletana ha ideato e sviluppato in collaborazione con uno dei
musicisti Jazz più acclamati a livello mondiale, nonché prestigioso produttore: Lenny White.
Considerato uno dei batteristi padri fondatori del genere fusion, White ,nella sua lunga carriera , ha inciso pietre miliari della
storia del Jazz come “Bitches Brew” di Miles Davis , “Red Clay” di Freddie Hubbard oltre ad essere membro storico della
super band nata negli anni 70 Return to Forever con Chick Corea e Stanley Clarke con i quali è reduce da due tour mondiali. La sua grande versatilità lo porta a collaborare con quasi tutti i maggiori musicisti dell’ultimo secolo…da Herbie Hancock
ai rapper LL Cool J e Daddy Kane , passando da Santana, Stan Getz, Gil Evans, Jaco Pastorius, Wayne Shorter, Marcus
Miller ,Michel Petrucciani, Bill Withers, Chaka Khan per citarne solo alcuni, band leader e autore di colonne sonore (Spike
Lee e Reginald Hudlin) nonchè pluri vincitore di Grammy Awards sia come musicista che come produttore.Lenny White è
stato conquistato dal talento e dal progetto artistico presentatogli da Letizia e in diciotto mesi di lavoro frenetico tra Milano,
Roma e New York ha visto la luce “Introducing Letizia Gambi” prodotto da Jando Music.
Il disco è la sintesi di due mondi apparentemente lontani eppure in grado di fondersi in perfetta armonia dando vita ad
un sound autentico che fonde in se l’heritage Jazz-nero-americano con quello melodico mediterraneo. Lenny e Letizia la
definiscono “Cultural fusion” e hanno reinterpretato in modo internazionale e personale alcuni brani del grande repertorio
della canzone napoletana e italiana, nonché cover internazionali, inserendo anche brani originali di grande impatto musicale ed emotivo.
“Introducing Letizia Gambi” è l’unione, quindi, di due patrimoni culturali e di due punti di vista artistici diversi; è il dialogo
tra la raffinata sensibilità artistica della cantante italiana e l’esperienza del leggendario musicista americano; è una collaborazione nata dalla voglia di sperimentare e condividere con un approccio alla musica da “XXI° secolo”, come amano
definirlo i due artisti.
L’idea ha trovato subito il forte interesse di alcuni tra i più grandi musicisti al mondo, che hanno voluto accettare la sfida
musicale lanciata da Lenny e Letizia, sostenendo e collaborando al progetto: Ron Carter, Chick Corea, Wallace Roney,
Patrice Rushen, Gil Goldstein e Gato Barbieri (solo per citarne alcuni) hanno arricchito con la loro sensibilità musicale
e con straordinarie esecuzioni alcuni brani del disco contribuendo a renderlo ancora più prezioso.
La passione mediterranea si esprime attraverso la sensibilita’ e il linguaggio Jazzistico dei leggendari musicisti coinvolti, il tutto, sotto la cinematografica visione di Lenny White, il quale dirige gli
artisti come un regista dirige gli attori di un film.
Relazioni con la stampa nazionale: Maurizio Quattrini - [email protected]
Relazioni con la stampa Locale: Elide Di Duca
- [email protected]
25 luglio 2013 - h 22,00
HIROMI: The trio Project with Anthony Jackson & Steve Smith
“Hiromi is one of the most remarkable pianists of the past half century.”
- All Music
“She’s to the piano what a Hendrix and Van Halen are to the guitar.
Yeah, she’s that good.” - All About Jazz
Hiromi Uehara : piano
Anthony Jackson: bass
Steve Smith: Drums
Hiromi Uehara è una delle più talentuose protagoniste della nuova scena jazz
americana, apprezzata anche in patria. Hiromi prese le prime lezioni di piano
all’età di 6 anni, dimostrandosi subito dotatissima, precoce e rapida nell’apprendere. All’età di 7 anni entrò a far parte della prestigiosa Yamaha School
of Music, e a 12 anni si esibì per la prima volta in pubblico con orchestre di
prestigio.
A 17 anni ebbe l’occasione di suonare dal vivo con il pianista Chick Corea, uno dei padri del genere fusion.
Nel 1999 Hiromi si iscrisse al prestigioso Berklee College of Music di Boston, dove si diplomò col massimo dei voti nel 2003.
Alla Berklee conobbe il celebre pianista Ahmad Jamal, che col tempo è diventato suo mentore. Dello stesso anno è il suo
EP, interamente scaricabile in forma gratuita dal suo sito, dal titolo “XYZ”.
Dal debutto del 2003, Hiromi continua il suo tour in tutto il mondo e partecipa ai più prestigiosi Jazz Festival del mondo.
Suona solitamente in trio (tastiera elettronica/piano, basso e batteria), anche se in un’intervista rilasciata in occasione della
partecipazione ad Umbria Jazz 2004 ha dichiarato la preparazione di alcune partiture per orchestra. La più evidente particolarità di questa giovane artista è la capacità di fondere jazz e free jazz tradizionale con elettronica e sonorità orientali.
Nel 2003 viene pubblicato il primo CD, “Another Mind”, prodotto dal bassista Richard Evans, già suo insegnante alla
Berklee, e da Ahmal Jamal. L’album ha ricevuto il premio per il Migliore Album dell’Anno dalla RIAJ.
Nel 2004 ha pubblicato Brain, seguito da un tour di concerti, che l’ha riportata, tra gli altri, all’Umbria Jazz dove ha aperto
l’esibizione dei “Big Four”: Hancock, Shorter, dave Holland e Blade. Questo album, costituito da 8 brani interamente originali, vanta un vasto repertorio che sorprende con le grandi velocità di “Kung Fu World Champion” ,con gli intrecci sinfonici
di Desert on the Moon e con i meravigliosi assoli di “Green Tea Farm”, che Hiromi ha associato all’immagine di una azienda
agricola di famiglia.
Nel gennaio 2006 è stato pubblicato, Spiral, edito anche in Super Audio CD e nell’edizione con DVD, nella quale è presente
il video di un concerto dell’artista.Spiral è un intreccio di Jazz,musica classica e pop. Canzone prevalente,”Love and Laughter” ,che Hiromi dedica ad Ahmad Jamal.
Nel marzo 2007 è stato pubblicato, sotto lo pseudonimo di Hiromi Sonicbloom l’album Time Control, in formazione con Tony
Grey, Martin Valihora e con la collaborazione del chitarrista David Fiuczynski.
Successivamente, a breve distanza, Hiromi pubblica Duet, un doppio disco registrato dal vivo presso la Tokyo’s Budokan
Arena il 30 Aprile 2008, in cui duetta col celebre pianista Chick Corea.
Nel 2008 viene pubblicato Jazz in the Garden, in formazione con lo Stanley Clarke Trio e Lenny White. Nel disco è presente il brano “Sicilian Blue” che, secondo quanto detto dalla stessa Hiromi durante il concerto tenuto
presso il Teatro Accademico di Castelfranco Veneto il 17 aprile 2009 per la rassegna Veneto Jazz,
è stato composto mentre si trovava in tour a Palermo nel novembre 2008.
Il 26 gennaio 2010 esce Place to be, di solo piano; anche in edizione limitata nella quale è compreso
un DVD.
Il 16 Marzo 2011 è stato pubblicato in Giappone il suo ultimo disco Voice sotto il nome di Hiromi The
Trio Project con Anthony Jackson al basso e Simon Phillips alla batteria, anche in edizione limitata
con DVD.
Relazioni con la stampa nazionale: Maurizio Quattrini - [email protected]
Relazioni con la stampa Locale: Elide Di Duca
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25 luglio 2013 - h 20,00
Chyma duo
Chyma vuol dire fusione. Fra un piano forte e una voce.
Fra Valerio D’Anna che suona un po’ piano e un po’ forte, e Danila Monfreda che
grida piano e sussurra forte.
Catturando l’essenza di brani tendenzialmente rock, e reinterpretandoli in una
chiave del tutto singolare, il duo propone un repertorio emozionante data la scelta
dei brani che non lascia nulla al caso: dai Nine Inch Nails a Michael Jackson, da
Bjork ai Beatles, dai Depeche Mode ai Portished, da John Lennon agli A Perfect
Circle...per citarne alcuni.
Nel 2013 Chyma compie un anno, anche se l’incontro casuale di Valerio D’anna e
Danila Monfreda avviene nel 2007. Da lì la scoperta di avere in comune
tante cose da dire attraverso la musica, Chyma diviene così il loro
linguaggio.
Chyma Live è energia, è vibrazione, è alchimia.
La scelta dei brani in scaletta è prima di tutto dettata dall’anima a
prescindere dalla popolarità di una canzone, Chyma mira dritto al cuore.
26 luglio 2013 - h 20,00
GIOVANNI GUIDI & GIANLUCA PETRELLA - SOUPSTAR
Giovanni Guidi, piano
Gianluca Petrella, trombone
Se lo stato di salute di un movimento artistico si misura
anche dalla capacità delle nuove generazioni di mettersi
in gioco delineando nuove strade, si può star certi che
il jazz italiano viva un momento di grazia unico. Giovanni Guidi e Gianluca Petrella sono due degli esempi più
convincenti di questo periodo storico.
Oggi Giovanni Guidi non è più una rivelazione : in pochi
anni e a passi da gigante ha trovato una propria strada
- fatta di una progettualità unica e di una lucida consapevolezza nelle scelte artistiche - che lo sta portando ad
affermarsi , oltre che come pianista, come organizzatore
di suoni di prima scelta. E non è certo un caso che un
musicista illuminato qual é Enrico Rava l’abbia voluto al
suo fianco e a lui difficilmente rinunci. E lo stesso si può dire per Petrella, certamente uno dei nomi più accreditati in questi
anni quando si parla nn solo di jazz ma - tout court - della miglior stirpe di musicisti di musica contemporanea.
Dicono di loro:
“...Di alta qualità emotiva e artistica è stato invece il concerto del duo Giovanni Guidi - Gianluca Petrella che ha
aperto la programmazione al Museo Greco. Il sodalizio, nato circa un anno fa ma con poche esibizioni tuttora all’attivo, si regge su un’evidente sintonia umana. Il mondo espressivo del trombonista ha subito un’evoluzione nel tempo; oggi le sue note lunghe e acute, l’uso del vibrato e il senso melodico riescono a raggiungere un lirismo
poetico, perfino una serenità, che la scontrosa e imprevedibile aggressività di un tempo non possedeva. Questi momenti di distensione non escludono ovviamente le tipiche accensioni del trombonista, contrastate ed espressioniste.
Appunto per questo funziona a meraviglia il suo rapporto musicale con Guidi, che questi aspetti opposti, di decantato intimismo e di feroce estroversione, li racchiude e intreccia nella sua personalità, nel
suo corpus compositivo e nel suo pianismo, che sa coniugare fasi delicatamente evocative e avvolgenti ed altre di aggrovigliata problematicità. A Orvieto è emerso per esempio un sorprendente “Over the Rainbow,” di struggente delicatezza, intonato con una diteggiatura distillata dal piano e con un fil di voce dal trombone sordinato.”
(Libero Farnè - Allaboutjazz)
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26 luglio 2013 - h 22,00
SARAH JANE MORRIS in Red, hot and blues
Sarah Jane Morris - Vocals
Henry Thomas - Bass guitar
Tim Cansfield - Guitar
Tony Remy - Guitar
MIichel Rosen - Sax
Martyn Barker - Drums
Dopo il successo del concerto del 2012, nell’ambito delle anteprime di AtinaJazz a Fiuggi, la grande cantante inglese
calcherà il palco di Piazza Marconi il prossimo 26 luglio, per un live ricco di emozioni grazie anche ai musicisti di livello
internazionale che la accompagnano nei suoi tour.
Sarah Jane Morris è una cantante e autrice britannica di musica jazz, rock e R&B. È diventata famosa per la sua partecipazione
all’album omonimo dei Communards, nel quale duetta con Jimmy Somerville nel brano Don’t Leave Me This Way.
Ha registrato come solista alcuni album, che hanno ottenuto successo soprattutto in Italia e in Grecia. Nel 1991 ha collaborato
all’opera rock The Fall of the House of Usher di Peter Hammill (musica) e Judge Smith (libretto), in cui interpretava la parte
del coro.
Sempre nel 1991, ha partecipato al Festival di Sanremo, dove ha cantato in coppia con Riccardo Cocciante Se stiamo
insieme, brano vincitore di quell’edizione, dopo aver affiancato, nell’edizione 1990, Riccardo Fogli con il brano Ma quale
amore. È tornata al Festival nel 2006, per cantare con Simona Bencini il brano Tempesta, nella serata dedicata ai duetti.
Nel 2004 canta in duo con l’interprete iraniana Mahsa Vahdat (Teheran, 1971).[1]
Sarah Jane Morris collabora al progetto della musicista inglese Annie Whitehead Soupsongs: the Songs of Robert Wyatt,
reinterpretazione in chiave jazz delle canzoni di Robert Wyatt. Ai concerti italiani di Soupsongs ha partecipato anche la
cantautrice Cristina Donà.
Ritorna nel 2010 con un nuovo progetto realizzato insieme a musicisti del calibro di Martyn Barker, Dominic Miller, Henry
Thomas, Tony Remy, Alastair Gavin e Ralph Carney, che porta a un nuovo album intitolato “Where it hurts”, da cui un
fortunato tour. Questo lavoro, all’insegna del Jazz e del Blues, mette in risalto i colori particolari della sua voce.
Il 25 ottobre 2011 esce Cello Songs, un album raffinato in cui la Morris canta in mezzo a un’orchestra di soli violoncelli. Il
16 febbraio 2012 ha partecipato al Festival di Sanremo 2012 nella serata dei duetti internazionali al fianco di Noemi in To
Feel in Love, versione inglese di Amarsi un po’ di Lucio Battisti. Tra il 2012 e il 2013 si svolge il Cello Songs Tour che vede
la presenza di Noemi in alcune tappe svoltesi in Gran Bretagna; nel 2013 si svolge il RossoLive tour di Noemi a cui Sarah
Jane Morris prende parte.
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27 luglio 2013 - h 22,00
INCOGNITO
Jean Paul Maunick
Lorraine Cato
Vanessa Haynes
Mo Brandis
Francis Hylton
Francesco Mendolia
Joao Caetano
Katie Hector
James Anderson
Sidney Gauld
Trevor Mires
Matthew Cooper
Band Leader/ Guitar
Singer
Singer
Singer
Bass
Drums
Percussion
Singer
Saxaphone
Trumpet
Trombone
Keyboards
Un graditissimo ritorno ad AtinaJazz quello degli INCOGNITO, che due anni fa fecero letteralmente impazzire la Piazza con
un concerto carico di energia e di groove, che riuscì a far alzare tutti gli spettatori dalle sedie per danzare a ritmo dei loro
brani storici.
Gli Incognito, gruppo musicale britannico, sono considerati tra i primi a proporre il genere acid jazz. La band è capitanata da
Jean-Paul “Bluey” Maunick, unico componente ad essere rimasto sempre attivo. Nel corso della loro storia si sono alternati
vari sassofonisti, bassisti, batteristi e cantanti.
La storia degli Incognito inizia nel 1979 quando Jean-Paul “Bluey” Maunick, inglese originario di Mauritius, e Paul “Tubbs”
Williams creano la band. Nel 1981 pubblicano il primo album intitolato Jazz Funk.
Dopo l’esordio segue un lungo periodo di silenzio. Nel 1989 avviene la svolta decisiva per la band: in quell’anno il dj britannico Gilles Peterson crea l’etichetta discografica Talkin’ Loud, dando la possibilità agli Incognito di creare un nuovo genere
musicale, l’acid jazz, del quale ancora oggi sono i più autorevoli rappresentanti nel mondo.
Nel 1991, con l’album Inside Life e nel 1992 con l’album seguente Tribes, Vibes + Scribes, si fanno conoscere dal pubblico
internazionale, anche grazie alla cover del brano Don’t You Worry ‘Bout a Thing, di Stevie Wonder.
Negli anni a seguire la band, caratterizzata da una continua variazione dei propri componenti, produce ben 13 album in
studio ed una serie continua di tour mondiali di successo.
Nel 2010 viene pubblicato l’album Transatlantic R.P.M., disco che vede gli Incognito collaborare con Al McKay, celebre
chitarrista degli Earth Wind and Fire, con Chaka Khan, Leon Ware e Mario Biondi.
Due anni più tardi, nel 2012, il gruppo dà alla luce l’album Surreal, dove Bluey si avvale della collaborazione del cantante e
autore tedesco Mo Brandis e della nuova voce femminile Natalie Williams.
Discografia:
•
1981 - Jazz Funk (Ensign)
•
1991 - Inside Life (Talkin’ Loud)
•
1992 - Tribes, Vibes + Scribes (Talkin’ Loud)
•
1993 - Positivity (Talkin’ Loud)
•
1995 - 100° and Rising (Talkin’ Loud)
•
1997 - Beneath the Surface (Talkin’ Loud)
•
1999 - No Time Like the Future (Talkin’ Loud)
•
2001 - Life, Stranger than Fiction (Talkin’ Loud)
•
2002 - Who Needs Love (Dôme)
•
2004 - Adventures in Black Sunshine (Dôme)
•
2005 - Eleven (Edel)
•
2006 - Bees + Things + Flowers (Dôme)
•
2008 - Tales from the Beach (Dôme)
•
2010 - Transatlantic R.P.M. (Dôme)
•
2012 - Surreal (Edel Germany GmbH su licenza esclusiva della Bluey Music Ltd.)
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Relazioni con la stampa Locale: Elide Di Duca
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28 luglio 2013 - h 22,00
ENRICO RAVA, PAOLO FRESU, LUCA AQUINO
Omaggio a Chet Baker -una produzione esclusiva di AtinaJazz
A concludere la XXVIII edizione di AtinaJazz un concerto d’eccezione, in esclusiva per il Festival 2013: l’omaggio, per i 25 anni
dalla scomparsa, al grande Chet Baker, da parte di tre straordinari trombettisti italiani: Enrico Rava, Paolo Fresu e Luca Aquino. Tre generazioni a confronto, tre modi di interpretare lo strumento e l’eredità artistica di un musicista che ha cambiato la storia
del jazz mondiale.
Sul palco di atina saranno accompagnati da una sezione ritmica di tutto rispetto con 3 giovani musicisti che di grande qualità con
Francesco Diodati alla chitarra, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Enrico Morello alla batteria.
ENRICO RAVA
Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto ed apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle
esperienze più diverse e più stimolanti, è apparso sulla scena
jazzistica a metà degli anni sessanta, imponendosi rapidamente
come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. La sua
schiettezza umana ed artistica lo pone al di fuori di ogni schema
e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni. La
sua poetica immediatamente riconoscibile, la sua sonorità lirica
e struggente sempre sorretta da una stupefacente freschezza
d’ispirazione, risaltano fortemente in tutte le sue avventure musicali.
Tra la sua numerosa discografia sono da segnalare gli imperdibili Quartet (ECM 1978) “Rava l’opera Va” (Label Bleu 1993),
“Easy Living” (ECM 2004), “Tati” (ECM 2005) e “The Words and
the Days” (ECM 2007), New York Days” (ECM 2009),Tribe e
l’ultimissimo On The Dance Floor .
Non è difficile usare i superlativi per raccontare la sua avventura
musicale, talmente ricco è il suo curriculum, talmente affascinante il suo mondo musicale, talmente lungo l’elenco dei musicisti
con i quali ha collaborato, italiani, europei, americani: Franco
D’Andrea, Massimo Urbani,Stefano Bollani( con cui suona da
anni inun acclamatissimo duo) Joe Henderson, John Abercrombie, Pat Metheny,Archie Shepp, Miroslav Vitous, Daniel Humair,
Michel Petrucciani, Charlie Mariano, Joe Lovano,Albert Mangelsdorff, Dino Saluzzi, Richard Gallliano, Martial Solal, Steve
Lacy, Mark Tuner, John Scofield ecc…
Nel 2007 ha pubblicato per la ECM i Cd “ The Words and the
Days” in quintetto e “The Third Man” in duo con Stefano Bollani.
L’8 Giugno 2011 per Giancarlo Feltrinelli Editore è uscito il libro
INCONTRI CON MUSICISTI STRAORDINARI La storia del mio
jazz. Nel Luglio 2012 affronta una nuova avventura assieme ai
musicisti del PM JazzLab confrontandosi con la musica di Michael Jackson con il CD (ECM) dal titolo “Rava On The Dance
Floor”, un omaggio al Re del Pop che raccoglie il meglio dei Live
della band al Parco della Musica di Roma nel 2011.
PAOLO FRESU
Inizia lo studio dello strumento giovanissimo nella Banda Musicale del proprio paese natale e dopo varie esperienze di musica
leggera scopre il jazz nel 1980 ed inizia l’attività professionale
nel 1982 registrando per la RAI sotto la guida del M° Bruno
Tommaso e frequentando i Seminari di Siena jazz.
Nel 1984 si diploma in tromba presso il Conservatorio di Cagliari e vincendo premi come miglior talento del jazz italiano.
Nel 1990 vince il premio “Top jazz” indetto dalla rivista ‘Musica
jazz’ come miglior musicista italiano, miglior gruppo (Paolo Fresu Quintet) e miglior disco , nel 1996 il premio come miglior
musicista europeo attraverso una sua opera della ‘Académie
du jazz’ di Parigi ed il prestigioso Django d’Oro come miglior
musicista di jazz europeo e nell’anno 2000 la nomination come
miglior musicista internazionale.
Solo i primi, in una lunga serie di riconoscimenti che proseguono
nel presente musicale tra i quali spiccano le cittadinanze onorarie di Nuoro, Junas (Francia) e Sogliano Cavour e la Laurea
Honoris Causa dell’Università La Bicocca di Milano.
Relazioni con la stampa nazionale: Maurizio Quattrini - [email protected]
Relazioni con la stampa Locale: Elide Di Duca
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Docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche
nazionali e internazionali, ha suonato in ogni continente e con i
nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi 30
anni: F. D’Andrea, G. Tommaso, B. Tommaso, T. Ghiglioni, E.
Rava, A. Salis, E. Pieranunzi, G. Gaslini, GL. Trovesi, R. del
Fra, A. Romano, G. Ferris, J. Taylor, K. Wheeler, P. Danielsson, J. Christensen, G. Mulligan, B. Brookmayer, D. Liebman,
K. Berger, D. Holland, R. Beirach, J. Zorn, J. Abercrombie,
H. Merril, R. Towner, R. Galliano, M. Portal, T. Gurtu, J. Lee,
Gunther Schüller, P. McCandless, J. Hall, L. Soloff, Uri Caine,
Ralph Towner, Gil Evans Orchestra, Toots Thielemans, Omar
Sosa, Carla Bley, Steve Swallow, Dave Douglas, ecc.
Ha registrato oltre trecentocinquanta dischi di cui oltre ottanta a proprio nome o in leadership ed altri con collaborazioni internazionali (etichette Francesi, Tedesche, Giapponesi,
Spagnole, Olandesi, Svizzere, Canadesi, Greche). Molte sue
produzioni discografiche hanno ottenuto prestigiosi premi sia
in Italia che all’estero. Nel 2010 ha aperto la sua etichetta discografica Tuk Music.
Dirige il Festival ‘Time in jazz’ di Berchidda, è direttore artistico
e docente dei Seminari jazz di Nuoro ed ha diretto il festival
internazionale di Bergamo. Vive tra Parigi, Bologna e la Sardegna.
all’hip hop, dal grunge alla musica d’autore, dal metal al pop,
ha inciso colonne sonore e ideato e diretto il festival “Riverberi”. E tanti concerti, ovunque.
Perchè Luca ama soprattutto suonare, libero e senza imposizioni. (Enrico Blumer)
LUCA AQUINO
Luca Aquino nasce a Benevento, e il primo strumento che inizia a suonare è la tromba, all’età di vent’anni. Folgorato dal
suono largo e caldo di Miles. L’abbandona due anni dopo per
iniziare a studiare il sax alto.
Sei mesi soltanto e, dopo essere stato ammaliato dal soffio di
Chet (il suo secondo vero amore), la tromba rientra prepotentemente nella sua vita. Anche questa volta per soli due anni.
Dopo ci sono solo gli studi universitari e la laurea in economia.
E’ però a questo punto che capisce di appartenere completamente alla musica. Infatti, riprende la tromba per non smettere
più di suonare. Luca è completamente autodidatta.
Non ha avuto maestri se non Paolo Fresu nei seminari di Benevento e Nuoro. E tanti dischi da ascoltare... Proviene dal
rock, ama le melodie e odia i modelli (non solo nel campo
musicale) e i futili virtuosismi.
In musica come nella vita attribuisce pari importanza al suono
e al silenzio.
Il suo approccio all’elettronica è misurato, non ne è vittima.
Il timbro di Luca è solo ed esclusivamente il Suo timbro. Per
questo usa le Van Laar. Perchè lo lasciano libero, senza condizionamenti.
Nel 2008 il suo primo album solista: “Sopra le nuvole” prodotto
da Universal Music a cui fanno seguito nel 2009 “Lunaria” e
il premio “Musica Jazz” come miglior talento del jazz italiano.
Poi “Amam” registrato nell’antico bagno turco di Skopje, Macedonia, dopo un viaggio in auto di millecinquecento chilometri, fidandosi esclusivamente del suo manager che organizza
e lo accompagna.
Nel 2010 “Icaro solo” e nel 2011 “Chiaro”, con il suo trio norvegese, per la neo etichetta Tùk Music di Paolo Fresu. Nello
stesso periodo di tempo, poco più di tre anni, ha partecipato
ad oltre cinquanta ulteriori registrazioni, spaziando dal jazz
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Relazioni con la stampa Locale: Elide Di Duca
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28 luglio 2013 - h 20,00
Dario Germani Trio
La meravigliosa Villa d’Este a Tivoli con le sue Sale, le sue fontane e i suoi giardini si rivela cornice perfetta per un
progetto musicale ‘per la vita’. Stupore e inquietudine percuotono con le note le silenziose stanze di Mosè e Noè colorandole con echi di bebop e cool jazz, misteriosi suoni che rievocano antiche glorie, immacolate in tutta la loro bellezza.
Disco d’esordio in trio, per il giovane e talentuoso contrabbassista Dario Germani, accompagnato dagli ottimi musicisti: Stefano Preziosi al sax contralto e Luigi Del Prete alla batteria e impreziosito dal solismo e dalla travolgente
personalità del prolifico tenorsassofonista Max Ionata. Emerge chiaramente l’esigenza del trio di creare un ponte tra le
varie epoche. A riprova di ciò la scelta di Villa D’ Este (residenza del compositore ungherese Franz Liszt) come luogo
di registrazione. Dal punto di vista strettamente musicale si denota un chiaro interesse per le composizioni del periodo
BeBop (Crepuscule with Nellie; Little Willie Leaps; Bud on Bach) per il Cool Jazz (Late Lament) e la forma blues di Yusef
Lateef (For Life). I tre brani originali hanno caratteristiche diverse ma sono accomunati dalla stessa originalità melodicoespressiva pur rimanendo nelle forme tradizionali.
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Laboratori musicali internazionali
Tutti insieme nello stesso contesto, giovani di ben nove paesi del mondo, per suonare e raccontare la musica
così come l’hanno vissuta, come esperienza di condivisione, crescita culturale, pace e amicizia.
Questo progetto nato nell’ambito di AtinaJazz Festival, grazie all’impegno dell’Associazione Culturale Kunoichi,
e dell’Ente Beatrice di Atina in collaborazione con il Comue di Atina, dallo scorso anno ha assunto una propria
identità autonoma con un occhio particolarmente attento alla crescita culturale dei giovani del territorio attraverso una forte esperienza d’interscambio culturale con giovani studenti di musica provenienti da tutto il mondo e,
grazie ai multiformi percorsi didattici attivati.
L’Associazione Kunoichi e l’Ente Beatrice, memori dell’esperienza dello scorso anno nella quale hanno ospitato
25 studenti e 6 docenti stranieri, hanno pensato di strutturare questa collaborazione dedicandola ad un contesto internazionale ancora più allargato. Il progetto Campus della Musica 2013 è pensato all’interno delle azioni
dell’Associazione Kunoichi del Progetto D’Entroterra, dentro te, nella Valcomino, concepito seguendo una filosofia di ritorno alla soggettività dei luoghi, (persone, arti, paesaggi, storie,linguaggi, sonorità ecc), parti di territorio
dotate di identità specifiche, perciò irriducibili e capaci di produrre identità in grado di dialogare con altre identità,
in questo caso straniere (europee e canadesi). La cultura, le risorse ambientali, il forte legame con le nostre
radici possano diventare uno strumento per sprigionare le tante energie sommerse di operatori, di giovani,
soprattutto donne, che in questo territorio vogliono trovare una prospettiva di vita ed aprirsi all’internazionalità.
Le parole chiave dell’iniziativa sono: musica, educazione e volontariato.
Musica, perché si è un campus musicale vero e proprio, che avrà, anche per l’edizione 2013, come protagonisti
25 studenti di ben 9 scuole di musica internazionali, accompagnati da docenti esperti affiancati da docenti del
nostro territorio, che terranno le varie lezioni, i seminari e i workshop. Un progetto dedicato alla musica, con un
forte accento posto anche su quelli che sono i fini dell’Ente Beatrice: accoglienza, istruzione, realizzazione di
progetti educativi e formazione dei ragazzi del territorio.
Il progetto del Campus Musicale è nato anche per consentire, nel periodo della pausa estiva degli studi e sotto
la guida di docenti altamente specializzati, ai musicisti che suonano uno strumento nell’ambito jazz e non solo,
di vivere un’esperienza musicale esclusiva, attraverso un percorso formativo integrato comprendente: la pratica
della musica di insieme, l’Improvvisazione strumentale, la ritmica, le lezioni di strumento, oltre ai momenti di
esibizione live delle varie formazioni straniere già esistenti che sicuramente creeranno occasioni di scambio e di
jam session con musicisti italiani.
Volontariato perché, come è già accaduto lo scorso anno con i ragazzi della Proloco di Atina, il Campus della
Musica ha attivato un circuito virtuoso di giovani, studenti, amici ed appassionati di musica, amanti del territorio,
che hanno contribuire all’organizzazione dell’iniziativa ognuno con le proprie competenze e attitudini.
Collaborare come volontario a questo progetto ha significato rendersi disponibile ad un’esperienza unica, fatta
di condivisione, di scambio culturale, educativo, artistico ma anche e soprattutto linguistico.
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E proprio l’aspetto dello scambio linguistico è un altro dei punti chiave dell’iniziativa, tanto che sono state previste, all’interno del calendario di lezioni del Campus dal 18 al 28 luglio 2013, una serie di momenti formativi
dedicati all’apprendimento della lingua e della cultura italiana.
Le scuole straniere coinvolte nel Campus della Musica di Atina e che hanno già confermato la propria presenza
anche quest’anno, sono:
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Humber School and Creative and Performing Arts, Toronto, Canada
Jazz and Rock Schule Freiburg, Friburgo, Germania
School of the Hot Club of Purtugal, Lisbona, Portogallo
North-Karelia University of Applied Sciences, Joensuu, Finlandia
Newpark Music Centre, Dublino, Irlanda
Souza Lima Conservatory, San Paolo, Brasile
Metropolia University, Helsinky, Finlandia
Conservatorio di Musica L. Refice di Frosione Italia
Scenario d’eccezione per il Campus Atina ed il suo Festival Jazz, non solo per la preziosa disponibilità dell’Ente
Beatrice che ospita logisticamente studenti e docenti, nonché gran parte dell’attività didattica, ma anche per Il
valore aggiunto offerto ai giovani partecipanti di potersi incontrare e conoscere “dietro le quinte” i grandi artisti
internazionali ospiti della rassegna, ma anche la possibilità di confrontarsi con il pubblico di un grande festival,
suonando in jam session e performance prima e dopo i concerti principali di AtinaJazz.
Ovviamente, compatibilmente con le esigenze dei rispettivi tour, tutti gli artisti internazionali che saliranno sul
palco di AtinaJazz 2013 hanno già dato la loro disponibilità a incontrare i ragazzi del Campus e a regalare loro
momenti formativi importanti.
Ovviamente, essendo il Campus della Musica una costola di AtinaJazz, seguirà parallelamente la promozione della manifestazione, con azioni sia locali che nazionali che internazionali, affidate ad un apposito Ufficio
stampa che ne curerà gli aggiornamenti comunicativi durante tutti i vari step (predisposizione anche un piano di
comunicazione ad hoc). Sarà inoltre strutturato un apposita Segreteria operativa, che curerà non solo gli aspetti
logistici ed organizzativi, ma anche e soprattutto i rapporti e le relazioni con le Scuole straniere, con le amministrazioni locali e con tutti gli enti, associazioni ed organizzazioni che vorranno accostarsi al progetto e dare il
loro contributo.
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