Il PROCESSO EDILIZIO - Università degli Studi Mediterranea

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UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA
FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
CORSO DI LAUREA IN
COSTRUZIONE E GESTIONE DELL’ARCHITETTURA
CORSO DI
PROJECT MANAGEMENT E
PROCESSO EDILIZIO
Prof.ssa Maria Teresa Lucarelli
Collaboratori: Arch.tti Deborah Pennestrì, Maria Antonia Rao, Francesca
Villari, Mariateresa Mandaglio
DISPENSA PRIMA PARTE – A.A. 2007-2008
UNIVERSITA’ Mediterranea DI REGGIO CALABRIA - FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
CORSO DI LAUREA IN
COSTRUZIONE E GESTIONE DELL’ARCHITETTURA
PROCESSO EDILIZIO: ASPETTI DEFINITORI
“Sequenza organizzata di fasi operative che portano dal rilevamento di
esigenze al loro soddisfacimento in termini di produzione edilizia”
(Norma UNI 7867)
“….Il processo edilizio, a qualsiasi scala esso si svolga, verrà guardato
prima di tutto, come una operazione tecnica nel corso della quale un committente,
per entrare in possesso di un manufatto rispondente ai suoi bisogni, fornisce
informazioni e risorse ad un operatore del progetto, affinché questi concepisca e
renda costruibile quel manufatto attraverso il ricorso a strutture produttive
specializzate*….”
(N. Sino poli)
Il Processo Edilizio deve intendersi come una sequenza coordinata di fasi che
partendo dalla programmazione generale degli interventi, porta alla attuazione dei
medesimi e si conclude con la gestione degli insediamenti realizzati.
Lo svolgimento del processo edilizio non è lineare, ma presenta numerose
interdipendenze.
Tuttavia per semplicità esso può essere esplicitato, con qualche
approssimazione, attraverso una sequenza cronologica ordinata, tale da consentire la
definizione e l’analisi di ciascuna delle fasi essenziali attraverso cui si attua:
1.
la programmazione generale;
2.
la localizzazione degli interventi;
3.
la programmazione specifica (tecnica-finanziaria);
4.
la progettazione architettonica;
5.
l’affidamento dei lavori;
6.
l’esecuzione dei lavori;
7.
il collaudo;
8.
la gestione e la manutenzione.
Nel processo edilizio opera una serie di Enti Operatori a ciascuno dei quali è
attribuito, nelle diverse fasi, un ruolo e dei compiti specifici:
 Enti Pianificatori, cui spettano le scelte di fondo e di programmazione
ai vari livelli;
 Enti Normatori, cui spettano l’emanazione e l’aggiornamento delle
norme riguardanti il processo,
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 Enti Decisionali e di Controllo cui spetta il controllo del processo
edilizio per quanto riguarda sia le responsabilità decisionali, sia la verifica
di rispondenza del processo alla normativa;
 Enti di Attuazione cui spetta l’attuazione degli interventi;
 Enti di Ricerca, Progettazione, cui spettano la ricerca e la progettazione
relativa al sistema residenziale ed al prodotto edilizio;
 Enti di Esecuzione e Produzione cui spetta la produzione del prodotto
edilizio.
Al di sopra di tutti questi enti esiste l’Utenza cui spetta l’uso dei beni finali
ed a cui ogni ente deve o dovrebbe fare continuamente riferimento.
Essa interviene perciò nelle varie fasi con peso diverso configurandosi come
Principale Soggetto, che qualora operi in qualità di Committenza, diventa anche
uno dei principali Enti Attuatori presenti nel processo.
Il Committente è la figura principale di qualsiasi operazione, infatti in
qualità di proprietario, è l’unico che ha il titolo per intervenire sulle trasformazioni
del territorio. Durante la fase progettuale intervengono come suoi delegati, sia per la
progettazione che per la sicurezza, i professionisti, mentre il controllo del progetto è
compito degli Enti a cui è demandata l’applicazione della normativa vigente. Nella
fase esecutiva, accanto a professionisti ed Enti controllori, interviene l’Impresa, a cui
è affidato il compito della realizzazione dell’opera.
Processo Decisionale
Insieme strutturato delle fasi processuali che precedono la realizzazione
dell’intervento e ne definiscono gli obiettivi, lo sviluppo metaprogettuale, lo
sviluppo progettuale e la programmazione.
Processo Esecutivo
Insieme delle fasi operative che conducono alla realizzazione dell’intervento
edilizio sulla base di quanto definito nelle fasi di progettazione e programmazione.
Processo Gestionale
Insieme strutturato delle fasi operative che, a partire dall’entrata in servizio
dell’organismo edilizio, si susseguono, allo scopo di assicurarne il funzionamento
fino all’esaurimento del suo ciclo funzionale ed economico di vita.
Il processo decisionale si articola ulteriormente in fasi di metaprogettazione
e fasi di progettazione. Si definiscono fasi di metaprogettazione dell’intervento le
fasi di processo che raccolgono e correlano gli obiettivi che si vogliono
raggiungere, i mezzi di cui si può disporre e le condizioni specifiche del contesto
territoriale e normativo in cui si opera, per affrontare la progettazione,
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programmazione e gestione di un intervento edilizio. Queste si traducono in un
preciso quadro di riferimento programmatico della qualità e dei costi. Le fasi di
progettazione individuano gli interventi necessari alla definizione del progetto e la
programmazione operativa, gestionale ed economica per la realizzazione
dell’intervento.
Norma UNI 10723 - Appendice A
Sequenza temporale, relazione e vincoli delle fasi processuali
PROCESSO DECISIONALE
Fasi di metaprogettazione
PROCESSO ESECUTIVO PROCESSO GESTIONALE
Fasi di progettazione
individuazione
dell’intervento
metaprogettazione
delle unità ambientali
metaprogettazione
degli elementi spaziali
metaprogettazione
delle unità tecnologiche
progettazione
funzionale-spaziale
metaprogettazione
degli elementi tecnici
metaprogettazione
economica
dell’intervento
progettazione
tecnologica
produzione
progettazione
operativa
prefabbricazione
progettazione
gestionale
progettazione
economica
programmazione
operativa
programmazione
gestionale
programmazione
economica
gestione
corrente
costruzione
dell’organismo edilizio
esercizio
degli impianti
manutenzione
Fig. 1- Le fasi del Processo Edilizio secondo la norma UNI 10723
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Principali Operatori e Ruoli Specifici
Committente/cliente dell'intervento: Operatore che promuove o
commissiona un intervento edilizio e la relativa progettazione. Può coincidere con
l'utente, con il finanziatore e/o con il proprietario.
Norma UNI 10722-1 - punto 3.2
Programmazione dell'intervento edilizio:
Processo di:
•
identificazione e analisi dei bisogni, degli obiettivi e dei vincoli (relativi al
contesto e alle risorse) del committente e delle altre organizzazioni coinvolti
in un intervento edilizio;
•
formulazione di tutti i problemi che il progettista è chiamato a risolvere.
Norma UNI 10722-1 - punto 3.14
Organismo di progettazione: Operatore che interviene nel processo edilizio
per fornire la prestazione relativa al servizio di progettazione dell'opera attraverso
l'impiego di risorse umane, competenze tecniche ed attrezzature.
Norma UNI 10722-1 - punto 3.10
Progetto edilizio: Risultato delle attività di progettazione edilizia. Sistema di
informazioni codificato per fornire le istruzioni necessarie alla realizzazione degli
spazi e degli oggetti che costituiscono un organismo edilizio in relazione a esigenze
esplicite od implicite del committente.
Norma UNI 10722-1 - punto 3.12
Committente/cliente dell'intervento - Organismo di progettazione
Verifica del progetto: Conferma del soddisfacimento dei requisiti del
programma da parte del progetto data a seguito di esami e supportata da evidenze
oggettive (informazioni la cui veridicità può essere dimostrata sulla base di fatti
acquisiti a seguito di osservazioni, misurazioni, prove o altre dimostrazioni).
Norma UNI 10722-1 - punto 3.31
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Processo edilizio secondo la norma UNI
Committente/cliente
dell'intervento
Impresa/
costruttore/
produttore
Organismo di
progettazione
meta
progettazione
Processo
esecutivo
progettazione
Processo
gestionale
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L’ORGANISMO EDILIZIO
L’organismo Edilizio si compone di due sistemi
• SISTEMA AMBIENTALE
"Insieme strutturato di unità ambientali e di elementi spaziali secondo la
prassi operativa metaprogettuale o progettuale del processo edilizio alla quale ci si
riferisce" (UNI 7867).
La definizione di SISTEMA AMBIENTALE ci introduce nella prima fase
della metaprogettazione (vedi Fig. 1). Il primo passo per svolgere una attività di
metaprogettazione è quello di stabilire gli OBIETTIVI che si vogliono raggiungere.
UNITÀ AMBIENTALE:
raggruppamento di attività dell’utenza compatibili spazialmente
temporalmente per una determinata destinazione d’uso dell’organismo edilizio.
e
• SISTEMA TECNOLOGICO
"Insieme strutturato di unità tecnologiche e di elementi tecnici secondo la
fase operativa metaprogettuale o progettuale del processo edilizio al quale ci si
riferisce" (UNI 7867).
La definizione di SISTEMA TECNOLOGICO ci permette di passare alla
seconda fase della metaprogettazione, ossia il passaggio tecnico che consente di
associare i REQUISITI alle PRESTAZIONI.
UNITÀ TECNOLOGICA:
raggruppamento di funzioni compatibili tecnologicamente, necessarie per
l’ottenimento di prestazioni ambientali
Nella fase decisionale, dunque, occorre definire le specifiche di prestazione
ambientale che definiscono per ciascun requisito di comportamento ambientale
delle fasce di valori entro le quali le corrispondenti prestazioni delle unità ambientali
dovranno essere incluse.
Le specifiche di prestazione sia ambientali che tecnologiche svolgono le
seguenti funzioni:
• individuare e classificare i requisiti che devono essere soddisfatti dai diversi
elementi sia del sistema ambientale che del sistema tecnologico;
• stabilire le “grandezze” che possono “misurare” ciascun requisito;
• quantificare e qualificare in modo unificato e possibilmente univoco;
• indicare i criteri di valutazione attraverso procedure unificate di calcolo,
prove in opera o in laboratorio o criteri di giudizio sempre univoci;
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• definire i livelli di prestazione necessario, ovvero i valori minimi o massimi
che deve assumere la grandezza che misura ciascun requisito affinché sia
soddisfatta l’esigenza espressa a monte del processo;
I REQUISITI
Per poter definire correttamente un requisito è necessario procedere
attraverso tre livelli di approfondimento:
CLASSE
ESIGENZIALE
CLASSE DI
REQUISITI
REQUISITI
Quindi per arrivare a definire i requisiti è necessario conoscere le diverse
classi esigenziali, le relative classi di requisiti, e giungere quindi a stabilire quali
siano quindi i requisiti. Anche in questo caso è la normativa UNI che ci permette di
arrivare a definizione univoche.
La norma UNI 0050 stabilisce quali siano le Classi Esigenziali ossia quelle
categorie in cui siano riassumibili le esigenze da soddisfare
SICUREZZA: insieme delle condizioni relative alla incolumità degli utenti,
nonché alla difesa e prevenzione dei danni in dipendenza da fattori accidentali,
nell’esercizio del sistema edilizio.
BENESSERE: insieme delle condizioni relative a stati del sistema edilizio
adeguati alla vita, alla salute, ed allo svolgimento delle attività degli utenti.
FRUIBILITA’: insieme delle condizioni relative all’attitudine del sistema
edilizio ad essere adeguatamente usato dagli utenti nello svolgimento delle attività.
ASPETTO: insieme delle condizioni relative alla fruizione percettiva del
sistema edilizio da parte degli utenti.
GESTIONE: insieme delle condizioni relative all’economia di esercizio del
sistema edilizio.
INTEGRABILITA’: insieme delle condizioni relative all’attitudine delle
unità e degli elementi del sistema edilizio a connettersi funzionalmente tra loro.
SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE: insieme delle condizioni relative
al mantenimento e miglioramento degli stati dei sovrasistemi di cui il sistema edilizio
fa parte.
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Mentre i requisiti tecnologici fanno diretto riferimento a tutte le 7 classi
esigenziali, i requisiti ambientali in quanto riferiti a “vuoti” e non a “pieni” fanno
diretto riferimento solo a 4 classi esigenziali di: sicurezza, benessere, fruibilità e
gestione.
CLASSE ESIGENZIALE
Sicurezza
CLASSI DI REQUISITI
Di stabilità
Di sicurezza al fuoco
Di sicurezza d’utenza
Di tenuta
Di protezione da
azioni
CLASSE ESIGENZIALE
Benessere
CLASSI DI REQUISITI
Termici ed ig rotermici
Acustici
Visivi
Olfattivi
Fruibilità
Prof.ssa Maria
Tattili
Adattabilità degli
spazi
Di adattabilità delle
finiture e degli organi
meccanici
REQUISITI
Affidabilità
Resistenza meccanica alle azioni statiche
Resistenza meccanica alle azioni dinamiche
Resistenza meccanica all’impatto
Resistenza meccanica alle pressioni idrauliche
Resistenza meccanica ai colpi di ariete
Assenza della emissione di sostanze nocive
Limitazione alla propagazione di incendio
Limitazione dei rischi di esplosione
Resistenza al fuoco
Smaltimento dei gas nocivi
Controllo della scabrosità
Comodità d’uso e di manovra
Resistenza alle intrusioni
Controllo delle dispersioni
Impermeabilità ai fluidi aeriformi
Tenuta all’acqua
Tenuta all’aria: controllo della portata
Tenuta all’aria: controllo della velocità
Tenuta alla neve
Tenuta alle polveri
Anigroscopicità
Controllo dell’aggressività dei fluidi
Controllo della condensazione interstiziale
Controllo della condensazione superficiale
Facilità di intervento
Isolamento acustico
Resistenza da attacchi biologici
Resistenza al gelo
Stabilità chimico reattiva
REQUISITI
Affidabilità
Controllo del fattore solare
Controllo della portata
Controllo della temperatura
Controllo della condensazione superficiale
Impermeabilità ai liquidi
Isolamento termico
Controllo dell’inerzia termica
Tenuta all’acqua
Tenuta all’aria
Ventilazione
Assorbimento
Controllo del rumore prodotto
Isolamento acustico
Assorbimento luminoso
Controllo del flusso luminoso
Assenza della emissione di odori sgradevoli
Impermeabilità ai fluidi aeriformi
Tenuta alle polveri
Controllo della scabrosità
Attrezzabilità
Affidabilità
Comodità d’uso e di manovra
Comprensibilità delle manovre
Controllo
della portata
Corso di Project Management
e Processo
Edilizio
Controllo delle pressioni di erogazione
Teresa Lucarelli - Coll.ri Deborah Controllo
Pennestrì, della
Maria temperatura
Antonia Rao, Francesca
dei fluidi Villari
Impermeabilità ai liquidi
Impermeabilità ai fluidi aeriformi
Regolabilità
Resistenza meccanica alle azioni dinamiche
Resistenza meccanica all’impatto
Ventilazione
Assorbimento
Controllo del rumore prodotto
Isolamento acustico
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Visivi
Assorbimento luminoso
CORSO DI LAUREA IN COSTRUZIONE EControllo
GESTIONE
DELL’ARCHITETTURA
del flusso
luminoso
Olfattivi
Assenza della emissione di odori sgradevoli
Impermeabilità ai fluidi aeriformi
Tenuta alle polveri
Tattili
Controllo della scabrosità
Fruibilità
Adattabilità degli
Attrezzabilità
spazi
Di adattabilità delle
Affidabilità
finiture e degli organi Comodità d’uso e di manovra
meccanici
Comprensibilità delle manovre
Controllo della portata
Controllo delle pressioni di erogazione
Controllo della temperatura dei fluidi
Impermeabilità ai liquidi
Impermeabilità ai fluidi aeriformi
Regolabilità
Resistenza meccanica alle azioni dinamiche
Resistenza meccanica all’impatto
Resistenza meccanica ed alle pressioni statiche
Resistenza meccanica ai colpi d’ariete
Stabilità morfologica
Tenuta all’aria: controllo della portata
Tenuta all’aria: controllo della velocità
Ventilazione
Acustici
CLASSE ESIGENZIALE
Aspetto
CLASSI DI REQUISITI
Di aspetto degli spazi
Di aspetto degli
elementi tecnici
Integrabilità
Di integ rabilità degli
elementi tecnici
Gestione
Di economia
Di manutenibilità
Di funzionamento
Salvag uardia
dell’ambiente
Di salvaguardia
dell’ambiente
REQUISITI
Anigroscopicità
Controllo della condensazione interstiziale
Controllo della condensazione superficiale
Isolamento termico
Pulibilità
Affidabilità
Attitudine all'integrazione impiantistica Resistenza
alle azioni statiche
Resistenza alle azioni dinamiche
Sostituibilità
Affidabilità
Attitudine all'integrazione impiantistica
Integrazione dimensionale
Stabilità morfologica
Controllo delle tolleranze dimensionali
Controllo della combustione
Controllo delle dispersioni di calore per
trasmissione
Controllo delle dispersioni di calore per rinnovo
aria
Controllo del fattore solare
Isolamento termico
Anigroscopicità
Controllo della agg ressività dei fluidi
Controllo della condensazione interstiziale
Demolibilità
Facilità di intervento
Pulibilità
Resistenza agli attacchi biologici
Resistenza la gelo
Resistenza all’irraggiamento
Riparabilità
Sostituibilità
Affidabilità
Controllo delle dispersioni
Controllo della portata
Controllo della temperatura dei fluidi
Controllo della temperatura di uscita dei fumi
Integrazione
Regolabilità
Resistenza meccanica ai colpi di ariete
Stabilità chimico reattiva
Tenuta all’aria: controllo della portata
Tenuta all’aria: controllo della velocità
Controllo della temperatura di uscita dei fumi
Degradazione biologica dei liquami
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CONCETTO DI NORMA
Il termine Normazione è riferito a diversi concetti, fra loro sinonimi, di
unificazione, normalizzazione e standardizzazione.
Nel settore tecnico e industriale, standardizzazione significa, in relazione al
termine STANDARD:
•
Ricondurre ad un modello;
•
Ridurre o comparare con lo standard.
Le norme tecniche non sono leggi, ma documenti che definiscono le
caratteristiche (ad esempio, dimensioni, aspetti di sicurezza, requisiti prestazionali)
di un prodotto, processo o servizio secondo lo stato dell'arte tecnico/tecnologico.
Nel settore delle costruzioni, le finalità della normativa sono stati definiti
dall’ISO nei seguenti punti:
• Assicurare l’idoneità dei prodotti, processi e servizi a soddisfare le esigenze
degli utenti, dei consumantori e quelle della collettività;
• Assicurare la sicurezza delle persone, ridurre i rischi (ad es. di incendio);
• Assicurare la compatibilità e la intercambiabilità dei prodotti in vista della
manutenibilità….
• Migliorare l’economicità generale sia a livello aziendale che nazionale ed
internazionale, attraverso l’unificazione e precisazione dei metodi (alfabeti,
linguaggi, simboli, codici … modalità di prova, di controllo, ecc.) e la gestione
delle diversità dei prodotti;
• Facilitare la comunicazione tecnica ….;
• Facilitare gli scambi anche attraverso la certificazione;
• Agevolare ed accelerare l’aspetto legislativo…..
ESIGENZE
CONTESTO
SPECIFICHE
PRESTAZIONALI
DEGLI SPAZI
SPECIFICHE
PRESTAZIONALI
DEGLI ELEMENTI
TECNICI
AREA DELLA
NORMATIVA
GIUSTIFICAZIONE
DELLA SCELTA
CARATTERI DEGLI
SPAZI
CARATTERI DI
COMPONENTI
EDILIZI E SOLUZIONI
TECNICHE
GIUSTIFICAZIONE
DELLA SCELTA
AREA DEL
PROGETTO
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ESIGENZE
CONTESTO
Sicurezza
Benessere
Fruibilità
Aspetto
Gestione
Integrazione
Salvaguardia
Ambientale
Clima
Luogo
Progetto
Uso
SISTEMA EDILIZIO
Strutture
Chiusure
Partizioni
Impianti
Attrezzature
Insediamento
Organismo
Unità Ambientale
COMPORTAMENTO
Meccanico
Al fuoco
Termico
Acustico
Ai Gas
Ai liquidi
ecc….
MODELLO DI VERIFICA
prove di laboratorio
prove al vero
calcoli
valutazioni - esperienze
NORMATIVA INTERNAZIONALE ED EUROPEA
Nel 1926 fu istituito l’ente di normazione International Standardising
Association (ISA) che si trasformò nel 1946, dopo il periodo bellico, in ISO
International Organisation for Standardisation.
Nel 1961 fu istituito un comitato intersettoriale di normazione europea, il
CEN (Comitato Europeo di Normazione). Nel settore edilizio, il CEN ha costituito
un Comitato di Programmazione Edilizia che si occupa dei seguenti argomenti:
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1) Prestazioni ambientali (Isolamento acustico, Aspetti termoigrometrici,
Sicurezza antincendio);
2) Strutture portanti
3) Parti funzionali dell’edificio (Coperture, Serramenti, Rivestimenti interni
e esterni);
4) Impianti tecnologici (Adduzione dell’acqua, Scarichi, Impianti fissi di
trasporto, Ventilazione, Riscaldamento).
NORMATIVA NAZIONALE
L’attività di normazione dell’UNI è organizzata in quattro commissioni
tecniche:
1.
comparto beni di consumo e materiali
2.
comparto impresa e società
3.
comparto costruzioni
4.
comparto meccanica
La commissione “Comparto costruzioni” si articola a sua volta nelle
seguenti sotto-commissioni tecniche:

beni culturali - NORMAL

comportamento all'incendio

costruzioni stradali ed opere civili delle infrastrutture

celle a combustibile

ingegneria strutturale

processo edilizio

protezione attiva contro gli incendi

prodotti e sistemi per l'organismo edilizio

vetro
Normativa tecnica: che si riferisce alle caratteristiche fisiche di un oggetto
ed ai suoi comportamenti in rapporto ad altri oggetti e si distingue in:

normativa ambientale;

normativa tecnologica.
Normativa procedurale: che si riferisce alle caratteristiche del processo
complessivo che porta alla produzione e all’acquisizione di un determinato bene.
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NORMATIVA ESIGENZIALE – PRESTAZIONALE: che si propone di
definire e controllare la qualità edilizia stabilendo uno stretto rapporto tra le
prestazioni di un bene edilizio e le esigenze dell’utenza.
Determina la QUALITÀ attraverso la definizione di COSA si vuole
dall’oggetto edilizio e non di COME si vuole l’oggetto edilizio e si fonda sul
trinomio:
•
ESIGENZE: esplicitazione delle richieste;
•
REQUISITI: richiesta rivolta ad un determinato elemento
edilizio (spazio o ambiente o componente) di possedere caratteristiche di
funzionamento tali da soddisfare determinate esigenze. (trasposizione a
livello tecnico delle esigenze);
•
PRESTAZIONI:
descrive
il
comportamento
di
un
determinato componente o elemento edilizio all’atto dell’impiego.
IL CONCETTO DI QUALITA’
La Qualità si definisce come il grado di rispondenza delle prestazioni di un
prodotto ai requisiti che ne hanno guidato la concezione, la progettazione, la
costruzione e continuano a motivarne l’esistenza.
Le esigenze espresse si trasformano in requisiti e questi ultimi, attraverso i
diversi elementi edilizi, rispondono secondo le prestazioni, ovvero secondo
comportamenti specifici che fanno riferimento ad un altrettanto specifico momento
di impiego.
esigenze
prestazioni
requisiti
elementi edilizi
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IL
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MANAGEMENT
NEI
LAVORI
PUBBLICI:
VERSO
LA
GESTIONE DELLA QUALITA’
Il nuovo sistema di gestione dei lavori pubblici, introdotto dalla legge
109/1994 e modificato con il Decreto 163/2006 hanno introdotto i principi del
project management già ampiamente diffuso nelle altre nazioni industrializzate al
fine di raggiungere la massima efficacia ed efficienza e garantire obiettivi di qualità.
Lavori
Pubblici
Qualità
Project
Management
LA
LEGISLAZIONE
IN
MATERIA
DI
LL.PP.:
PERCORSO
STORICO
…dalla legge 143/49 alla Legge Merloni
In Italia, prima dell’emanazione della legge Quadro n.109/94 e s.m.i. sui
Lavori Pubblici, la legge n. 143 del 2 marzo 1949 e i successivi aggiornamenti,
stabilivano le fasi della progettazione attraverso le parcelle professionali degli
architetti e degli ingegneri e i rispettivi pagamenti.
Il testo della 143/49 era rivolto più ai fini della tariffa professionale che alla
precisazione dei contenuti delle progettazione.
La legge n. 143/49 stabiliva la prestazione complessiva del professionista
per l’adempimento del suo mandato, attraverso un elenco di operazioni da
espletare.
Nell’ambito di tali funzioni, elencate in modo molto generico, il progettista
stabiliva più che altro dei contatti fiduciari piuttosto semplici con la committenza
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COSTRUZIONE E GESTIONE DELL’ARCHITETTURA
privata e anche pubblica, venendo vincolato all’osservanza delle norme vigenti in
materia edilizia e urbanistica, sulla sicurezza, l’igiene, l’ambiente, i disabili, etc..
Le responsabilità civili delle scelte tecniche generalmente pesavano
sull’impresa costruttrice portando il progettista a quasi disinteressarsi di una
progettazione esecutiva molto dettagliata o della compilazione di capitolati e
specifiche esaurienti e di computi metrici estimativi molto precisi.
Con l’introduzione della legge Quadro in materia di lavori pubblici n. 109
dell’11 Febbraio 1994 (abrogata), e s.m.i. e del suo Regolamento di Attuazione n.
554 del 1999, la normativa italiana si accosta agli orientamenti normativi europei e
inizia a tener conto delle tecniche di project management e progettazione integrata.
La legge Quadro stabiliva una chiara distinzione di ruoli, diritti e
responsabilità tra l’amministrazione pubblica ed i fornitori di beni e servizi intesi
come professionisti e imprese di costruzione.
Si fa obbligo alle PP.AA. di elaborare la Programmazione Triennale dei
lavori pubblici, aggiornata annualmente, con l’elenco dei lavori per settore, le
priorità dell’intervento, il piano finanziario complessivo per settore, i tempi di
attuazione degli interventi.
La legge Quadro attraverso l’articolazione proposta dal regolamento
attuativo dell’attività di progettazione in preliminare, definitiva ed esecutiva, mira a
garantire:
a)
La qualità dell’opera e la rispondenza alle finalità relative;
b)
La conformità alle norme ambientali e urbanistica;
c)
Il soddisfacimento dei requisiti essenziali, definitivi dal
quadro normativo nazionale e comunitario.
D.LGS. 12 APRILE 2006, N°163 (CODICE DE LISE)
Recepisce, integra, ma anche abroga Direttive Europee, Leggi e Regolamenti
Nazionali oltre che Circolari Ministeriali in materia di LL.PP.
RECEPISCE:
-la Direttiva 2004/18 – Coordinamento delle procedure di aggiudicazione
degli appalti pubblici di lavori, di forniture e servizi (settori ordinari)
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Prof.ssa Maria Teresa Lucarelli - Coll.ri Deborah Pennestrì, Maria Antonia Rao, Francesca Villari
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COSTRUZIONE E GESTIONE DELL’ARCHITETTURA
-la Direttiva 2004/17 – Procedure di appalto per gli Enti erogatori di acqua
ed energia, degli Enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali (settori
speciali)
ABROGA:
- la Legge 11 febbraio 1994, n° 109 ––Legge quadro in materia dei Lavori
pubblici ( Legge Merloni ) e successive modificazioni
ABROGA IN PARTE:
- il DPR 21 Dicembre 1999, n°554 – Regolamento d’attuazione della legge
quadro in materia dei Lavori pubblici
FINALITA’
a)
la compilazione di un unico testo normativo, che disciplina degli
appalti nel settore dei beni culturali, recante le disposizioni legislative in materia di
procedure di appalto;
b)
la semplificazione delle procedure di affidamento;
c)
il conferimento all'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici dei
compiti di vigilanza nei settori oggetto della suddetta disciplina;
d)
l'adeguamento della normativa alla sentenza della Corte di giustizia
delle Comunità europee del 7 ottobre 2004 “che si esprime a favore della possibilità
per le amministrazioni aggiudicatrici di scegliere liberamente tra il criterio del
prezzo più basso e quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa, perché ciò
costituirebbe conseguenza dell'applicazione di un principio di concorrenza
effettiva”.
LEGGE 109/94 - D.LGS. 163/06: ELEMENTI A CONFRONTO
In contrasto con la Direttiva n. 93/37, la legge 109/94 prevedeva che:
a)
l'aggiudicazione degli appalti mediante pubblico incanto o licitazione
privata è effettuata con il criterio del prezzo più basso, inferiore a quello posto a base
di gara;
b)
l'aggiudicazione degli appalti mediante appalto-concorso nonché
l'affidamento di concessioni mediante licitazione privata avvengono con il criterio
dell'offerta economicamente più vantaggiosa.
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Con il D. Lgs. 163/06 l'amministrazione aggiudicatrice è libera di optare di
volta in volta per uno dei due criteri di aggiudicazione dell’appalto:
a)unicamente il prezzo più basso;
b)a favore dell'offerta economicamente più vantaggiosa, comprendendo
diversi criteri variabili secondo l'appalto: la qualità, il prezzo, il pregio tecnico, le
caratteristiche estetiche e funzionali, le caratteristiche ambientali, il costo
d’utilizzazione, la redditività, il servizio successivo alla vendita e l’assistenza
tecnica, la data di consegna, il termina d’esecuzione.
Codice De Lise: PRINCIPI GENERALI (ART. 2)
1. l’affidamento e l’esecuzione di opere e lavori pubblici, servizi e forniture,
devono garantire la qualità delle prestazioni e svolgersi nel rispetto dei principi di
economicità, efficacia, tempestività e correttezza;
l’affidamento deve altresì
rispettare i principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione,
trasparenza, proporzionalità nonché quello di pubblicità con le modalità indicate nel
presente codice.
2. Il principio di economicità può essere subordinato, entro i limiti in cui sia
espressamente consentito dalle norme vigenti e dal codice, ai criteri, previsti dal
bando, ispirati a esigenze sociali, nonché alla tutela della salute e dell’ambiente e
alla promozione dello sviluppo sostenibile.
Riferimenti Ambientali
Qualora, per gli appalti di lavori e servizi, e unicamente nei casi appropriati,
le stazioni appaltanti chiedano l’indicazione delle misure di gestione ambientale
che l’operatore economico potrà applicare durante l’esecuzione del contratto, e allo
scopo richiedano la presentazione di certificati rilasciati da organismi indipendenti
per attestare il rispetto di determinate norme di gestione ambientale, esse fanno
riferimento al sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) o a norme di
gestione ambientale basate sulle pertinenti norme europee e internazionali. (art.44)
Nella progettazione - articolata in preliminare, definitivo ed esecutivo - ove
sia richiesta dalla normativa in materia (DPCM 27.12.88 e s.m.i. la Valutazione di
Impatto Ambientale (V.I.A.), è richiesta, nel preliminare, lo Studio di Impatto
Ambientale (S.I.A.) (art. 165). Nel definitivo, il progettista deve attestare la
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rispondenza al preliminare con particolare riferimento alla compatibilità ambientale
dell’opera.
La V.I.A. è vincolante per tutte le fasi riferite alle “grandi opere” elencate
nell’apposita Legge Obiettivo.
LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE
La Valutazione di Impatto Ambientale è una procedura tecnico-amministrativa di
verifica della compatibilità ambientale di un progetto, introdotta a livello europeo
con la Direttiva CEE 337/85 e integrata successivamente con la Direttiva 11/97 CE.
Rappresenta uno strumento tecnico-scientifico, che consente da un lato una
valutazione preventiva degli effetti ambientali che un determinato intervento può
causare e, dall'altro, quello di approntare tempestivamente tutte le misure necessarie
sugli effetti negativi.
La V.I.A. ha le seguenti finalità:
•
migliorare la trasparenza delle decisioni pubbliche consentendo di definire
un bilancio beneficio-danno, inteso non solo sotto il profilo ecologicoambientale, ma anche sotto quello economico-sociale, finalizzato alla
gestione ottimale delle risorse;
•
realizzare la sostenibilità verificando per singolo progetto il suo inserimento
ottimale nell'ambiente e realizzando la migliore mediazione tra esigenze
funzionali di progetto ed impatto sull'ambiente;
•
prevenire il danno ambientale, affermando il passaggio, da un sistema di
ripristino (a valle) del danno ambientale, ad un sistema di previsioneprevenzione (a monte) degli impatti ambientali nella gestione del territorio e
delle risorse naturali;
•
favorire la partecipazione di tutti gli attori sociali facendosi garante della
condivisione delle scelte pubbliche.
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Le opere soggette a V.I.A. sono numerose e di vario genere: strade, ferrovie, porti,
aeroporti, insediamenti industriali, centrali per la produzione di energia elettrica,
elettrodotti, oleodotti, gasdotti, ecc.
Alcune tipologie di opere sono sottoposte a valutazione in ogni caso, mentre altre lo
sono soltanto se superano determinate soglie dimensionali.
Per una più precisa verifica della assoggettabilità di un'opera alla procedura di VIA, è
necessario consultare la legge regionale di riferimento. Qualora vi siano dei dubbi
sulla assoggettabilità di un'opera alla procedura di VIA, il proponente può richiedere
all'autorità competente di effettuare una procedura di verifica detta "screening".
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