Hear with the brain:
give a sound to your life.
UN PROGETTO
MULTIDISCIPLINARE INTERGRATO PER
LA VALUTAZIONE E LA RIABILITAZIONE
DELL’UDITO
La percezione udiva
La percezione uditiva è un fenomeno molto complesso, in cui le caratteristiche fisiche del
suono ricevuto (intensità, frequenza, ecc.), le caratteristiche fisiologiche dell'orecchio e
l'attività neurale del cervello interagiscono in modo sottile. Essa infatti non deve essere
considerata un’immagine fedele del suono ricevuto, ma piuttosto una sua complessa e
non sempre così fedele elaborazione. Con il termine di percezione uditiva si intende la
funzione di interpretazione ed ottimizzazione dell’informazione acustica proveniente
dall’esterno. Tale processo può essere definito come la capacità di riconoscere e
discriminare stimoli uditivi e di interpretarli associandoli a precedenti esperienze, mediante
una funzione ottimativa ed integrativa dei segnali periferici che è in grado di elaborare i
contenuti della comunicazione linguistica verbale, della semantica musicale, di qualsiasi
suono o rumore esterno. Il suo studio comporta una analisi sistematica di suoni e rumori e
dei rapporti tra questi.
Al fine di una corretta percezione uditiva devono risultare integre diverse abilità che
sottendono alla percezione del suono e la cui valutazione e riabilitazione rientrano tra le
competenze del nostro team, ed in particolare della figura del neuropsicologo:
Detezione: è l’abilità di rispondere alla presenza o all’assenza del suono. Implica
l’integrità di altre capacità cognitive, quali: attenzione selettiva al suono, ricerca o
localizzazione dei suoni, risposta condizionata al suono, spontanea consapevolezza
del suono.
Discriminazione: è l’abilità di percepire somiglianze e differenze tra due o più stimoli
del parlato.
Identificazione: è l’abilità di etichettare mediante ripetizione, indicazione o scrittura, lo
stimolo verbale udito mediante l’identificazione delle caratteristiche salienti e la loro
associazione a conoscenze già acquisite (es. riconoscimento di tratti prosodici
caratteristici del linguaggio; riconoscimento delle voci maschili, femminili, infantili;
learning to listen sounds).
Comprensione: è l’abilità di capire il significato della produzione rispondendo alle
domande, eseguendo un ordine, parafrasando o partecipando ad una
conversazione.
In quali casi possono intervenire il neurologo, il neuropsicologo e lo psicologo?
Agnosia uditiva: l’agnosia uditiva è un disturbo della percezione uditiva che può
manifestarsi in seguito a lesioni del sistema nervoso centrale in sede temporale o
temporo-parietale. Il paziente affetto da agnosia auditiva è in grado di sentire rumori e
suoni, avendo un apparato acustico e una capacità uditiva a livello sensoriale intatti,
ma non è in grado di identificarli. Questa difficoltà può
essere dovuta a un problema di integrazione delle
informazioni percettive dello stimolo, per cui il paziente non
è in grado di discriminare tra due suoni (es. tra la voce di
una persona o il verso di un animale), o ad una incapacità
di compiere un confronto tra la rappresentazione
percettiva dello stimolo e le conoscenze conservate in
memoria semantica, per cui il paziente non è in grado di
associare un significato alla componente percettiva (es.
riconosce il suono come quello di una voce umana ma non sa a chi appartiene).
L’agnosia uditiva può manifestarsi in diverse forme: può essere globale, specifica per
le parole (sordità verbale), per la musica (amusia) o per i suoni ambientali. L’intervento
clinico prevede l’applicazione di protocolli per la valutazione approfondita del
disturbo e l’implementazione di piani riabilitativi per il recupero del processo
percettivo.
Disturbi del neurosviluppo: nei bambini la sordità prima della nascita o una perdita
dell’udito durante il periodo di apprendimento del linguaggio comporta severe
conseguenze a carico della comunicazione verbale, con inevitabili ricadute
sull'equilibrio psicologico, sulla vita scolastica e in generale sull'inserimento sociale del
bambino. Purtroppo si tratta spesso di sordità gravi, irreversibili, dovute a lesione delle
cellule nervose e delle vie uditive, ma l'entità delle
conseguenze sul linguaggio, sull'assetto psicologico e sulla
possibilità d'integrazione scolastica e sociale dipendono, in
larga misura, dalla precocità e dall'idoneità dell'intervento
diagnostico e dalla successiva fase di riabilitazione. Team
operativi formati da audiologi, audioprotesisti, psicologi e
logopedisti possono costituire una risorsa fondamentale per
prevenire tali conseguenze sia attraverso programmi di
riabilitazione del linguaggio, sostegno psicologico e
integrazione sociale del bambino, sia attraverso programmi di informazione,
educazione ed orientamento dei futuri genitori.
Mild Cognitive Impairment: studi recenti hanno dimostrato che un grave deficit uditivo
è in grado di aumentare fino a tre volte il rischio di sviluppo di
demenza nella popolazione anziana (Lin et al., 20111). A fronte di
questa evidenza l’intervento tempestivo del neuropsicologo,
unito all’installazione dell’audioprotesi, risulta fondamentale per
rallentare il decadimento cognitivo in anziani affetti da ipoacusia
che hanno mostrato i
primi segni di un Mild Cognitive
Impairment. Il neuropsicologo interviene valutando il livello di
compromissione dei domini cognitivi di base e proponendo un
piano di recupero e allenamento delle funzioni compromesse.
Demenza: uno dei passi precedenti all’installazione di un’audioprotesi in pazienti affetti
da demenza è l’effettuazione di uno screening
cognitivo per determinare il grado di compromissione
del paziente, le sue abilità residue e la sua capacità di
risposta
agli
stimoli
ambientali.
Un
impatto
eccessivamente invasivo dell’ambiente esterno sul
paziente demente, non adeguato alle sue capacità
cognitive e alle risorse che possiede per la gestione del
contesto in cui è immerso, può portare infatti
all’esacerbazione di sintomi quali disorientamento, confusione e senso di smarrimento,
incrementando di conseguenza le manifestazioni comportamentali legate alla paura
che il paziente prova difronte a stimoli esterni che gli risultano poco familiari.
Supporto psicologico: una delle conseguenze indirette dell’isolamento acustico è
l’isolamento sociale.
Una condizione di ipoacusia
prolungata nel tempo può provocare una ridotta
partecipazione alla vita sociale poiché il deficit acustico è
causa di una difficoltà di interazione attiva con gli altri
individui. Il supporto psicologico a questi pazienti è
fondamentale, in seguito all’installazione di un’audioprotesi,
per ristabilire un adeguato livello di partecipazione sociale
della persona.
Lin F.R, Metter E.J., O’Brien R.J., Resnick S.M., Zonderman A.B., Ferrucci L. (2011). Hearing Loss and Incident Dementia.
Archives of Neurology: 68 (2).
1
Acufene: viene generalmente definito acufene (o tinnitus in latino e inglese) quel
disturbo costituito da rumori “fantasma” che, sotto diversa forma (fischi, ronzii, fruscii,
crepitii, soffi, pulsazioni ecc.) vengono percepiti in un orecchio, in entrambi o, in
generale, nella testa, e che possono risultare fastidiosi a tal punto da influire sulla
qualità della vita di chi ne soffre. Questo disturbo, solo apparentemente banale, può a
volte creare un vero e proprio stato invalidante,
coinvolgendo l'assetto psicologico ed emozionale del
malato, la sua vita di relazione, il ritmo sonno-veglia, le
attitudini lavorative, il livello di attenzione e
concentrazione, inducendo o molto più spesso
potenziando
stati
ansioso-depressivi
pre-esistenti,
interferendo pertanto sulla qualità della vita (Erlandsson,
20002). Oggi le principali risorse per la cura dei sintomi
dell’acufene sono rappresentate, oltre che dai
trattamenti farmacologici e da trattamenti che mirano
alla risoluzione dell’idrope cocleare, dai trattamenti riabilitativi che sfruttano la terapia
cognitivo-comportamentale. L’efficacia della terapia cognitivo-comportamentale nel
trattamento dell’acufene è stata largamente dimostrata anche all’interno di trials
clinici randomizzati e questo intervento viene ad oggi considerato tra i principali per
questa patologia (Hesser et al., 20113).
Erlandsson, S. (2000). Psychological profile of tinnitus patients. In R. S. Tyler (Ed.), Tinnitus handbook (pp. 25–57). San Diego:
Singular. Thomson Learning.
3 Hesser H., Weise C., Zetterqvist Westin V., Andersson G. (2011). A systematic review and meta-analysis of randomized
controlled trials of cognitive–behavioral therapy for tinnitus distress. Clinical Psychology Review: 31 (4), 545-553.
2
Il team multidisciplinare e la presa in carico interprofessionale del paziente
Vista la complessità del fenomeno della percezione uditiva, i diversi livelli coinvolti
nell’elaborazione del suono e le implicazioni che l’ipoacusia può produrre su diversi piani,
risulta evidente la necessità di una presa in carico globale del paziente, al fine di valutare
non solo il suo grado di sordità, ma anche le risorse di cui gode e i deficit da cui è affetto,
per un intervento che non si limiti alla sola installazione dell’apparecchio acustico, ma
che miri ad aumentare il benessere generale e la qualità di vita dell’individuo, sul piano
sia fisico e sensoriale, che psicologico e sociale.
La multidisciplinarietà del team, che affianca all’audioprotesista, professionista basilare,
altre figure professionali anch’esse di fondamentale importanza quali il neurologo, il
neuropsicologo, lo psicologo e il logopedista, rappresenta un’innovazione assoluta dal
punto di vista dell’offerta al cliente affetto da ipoacusia, che assicura un intervento a 360°
per un risultato eccellente.
Le nostre proposte:
Servizi gratuiti
Incontri informativi gratuiti: il team multidisciplinare sensibilizza pazienti e familiari
sull’importanza di una diagnosi e un intervento precoce sia dell’ipoacusia che dei
disturbi cognitivi e le conseguenze psicologiche e sociali ad essa correlati.
Screening gratuiti: i consulenti di BrainCare offrono valutazioni di screening gratuite
della percezione uditiva attraverso questionari audiologici, i test sia tonale che vocale.
Prestazioni cliniche
Valutazione neuropsicologica: il team di BrainCare effettua valutazioni
neuropsicologiche per accertare o escludere la presenza di agnosia uditiva,
deterioramento cognitivo, deficit cognitivi dello sviluppo.
Riabilitazione neuropsicologica: il team di BrainCare implementa programmi di
riabilitazione neuropsicologica per pazienti agnosici o pazienti nei quali l’ipoacusia si
accompagna a un disturbo di tipo cognitivo.
Percorsi di sostegno psicologico: il team di BrainCare implementa programmi di
sostegno psicologico per rispondere alla problematiche di carattere psicologico che
possono insorgere in conseguenza ad un’ipoacusia.
BrainCare srl
BrainCare Clinic Center
e Direzione Generale
Via Fornace Morandi, 24
35133 Padova
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