CONFERENZE PSICOLOGIA PER IL BENESSERE IL BENESSERE COME PROGETTO CONOSCERE PER STARE MEGLIO APPUNTI SULLE CONFERENZE CONEGLIANO MARZO APRILE 2006 LIMENS PSICOLOGIA INTEGRATA E SVILUPPO PERSONALE TEL 0438.63239 WWW.limens.it [email protected] ASSOCIAZIONE PSICHE 2000 TEL 333.2290038 [email protected] 1 PSICOLOGIA PER IL BENESSERE CONFERENZE PRIMAVERA 2006 IL BENESSERE COME PROGETTO. CONOSCERE PER STARE MEGLIO SALA INFORMAGIOVANI – CONEGLIANO – INGRESSO LIBERO Giovedì 9 Marzo 2006 ore 20.30 SCOPRIRE E SVILUPPARE I TALENTI Nello Bosco, Master in Comunicazione Neurolinguistica. Montebelluna. Sala Informagiovani. Ingresso Libero. Giovedì 16 Marzo 2006 ore 20.30 LA FORMAZIONE DELLA PERSONALITA’ ATTRAVERSO LE ESPERIENZE DETERMINANTI. Patrizia Furlan, Psicologa Psicoterapeuta Direttrice Centro Limens. Conegliano. Sala Informagiovani. Ingresso Libero. Giovedì 23 Marzo 2006 ore 20.30 ANSIA E STRESS. PERCORSI TERAPEUTICI Ettore D’Antonio, Medico Psichiatra DSM ulss 7, Conegliano. Sala Informagiovani. Ingresso Libero. Giovedì 30 Marzo 2006 ore 20.30 COSTRUIRE LA CAPACITA’ DI AFFRONTARE SCONFITTE, FRUSTRAZIONI ED AVVERSITA’ Franca Da Re psicologa, Psicopedagogista, Dirigente Scolastico. Conegliano. Sala Informagiovani. Ingresso Libero. Giovedì 06 Aprile 2006 ore 20.30 REALIZZARE IL PROPRIO CAMBIAMENTO Delisena Maggiolo, Consulente di Orientamento Professionale e Scolastico. Sala Informagiovani. Ingresso Libero. 2 SCOPRIRE E SVILUPPARE I TALENTI NELLO BOSCO MASTER IN COMUNICAZIONE NEUROLINGUISTICA INDIVIDUARE E SVILUPPARE I TALENTI PERSONALI CREARE LA PROPRIA VISIONE PERSONALE AMA CIO’ CHE FAI CERCA CIO’ CHE AMI Il talento è un dono, un particolare modo di essere e di sentire esprimendo il quale abbiamo la possibilità di realizzare appieno il significato della nostra vita Crescere come persone, esprimere il proprio talento in un progetto di vita è non solo un obiettivo personale, ma un contributo alla comunità globale Una storia sufi racconta che quando nasciamo Dio ci mette un seme nelle mani. Il nostro compito è piantare il seme, aspettare di vedere quale fiore spunta per aiutarlo a fiorire nel miglior modo possibile. Questo seme rappresenta il cuore del nostro talento. Scoprire il proprio talento è come scolpire una statua di marmo. Lo scultore non vede il blocco di marmo ma la statua. Il suo lavoro consiste nel togliere il marmo in eccesso e lasciar emergere la figura. Creare la propria visione significa prendersi il rischio di essere ciò che si è. Quando sarai in cielo, il Grande Sceneggiatore non ti chiederà perché non sei diventato QUESTO o QUELLO, ti chiederà PERCHE’ NON SEI DIVENTATO TU? Relazione con il successo personale Relazione con il successo professionale Il successo professionale e personale è in rapporto diretto con l’individuazione e lo sviluppo dei propri talenti. ATTIVARE I TALENTI ATTRAVERSO IL CAMBIAMENTO Se fai quello che hai sempre fatto, usando le competenze che hai sempre usato, otterrai quello che hai sempre ottenuto Scoprire come avremmo potuto essere Scoprire come siamo diventati Scoprire perché Riavvicinarci all’essenza Avvicinarsi all’essenza fa ritrovare la motivazione autentica Come ci avviciniamo all’essenza: Provando soluzioni diverse 3 Per cause traumatiche Sperimentando casualmente diverse attitudini. RICONOSCENDO LE NOSTRE SENSAZIONI Lo sviluppo delle attitudini e dei talenti rafforza l’autostima perché lavoriamo nel nostro terreno preferito CREATIVITA’ Elemento chiave per testare il cambiamento La strada maestra: Consapevolezza di sè Interiorizzare la consapevolezza Potenziare le attitudini QUANDO AGIAMO “CONTRO” I NOSTRI TALENTI SIAMO COME UNA BARCA NEL BOSCO (Una barca nel bosco di Paolo Mastrocola Guanda Editore 2004) Selezionare i talenti e scoprire gli ostacoli che ne impediscono lo sviluppo Talenti _____________ _____________ _____________ _____________ Ostacoli _______________ _______________ _______________ _______________ I passaggi per lo sviluppo dei talenti SCOPERTA NUTRIMENTO RICONOSCIMENTO SOSTEGNO L’AMBIENTE PUO’ DIVENTARE DOMINANTE ED IMPEDIRE LA COLTIVAZIONE DEL TALENTO LA VISIONE PERSONALE E’ la visione di una realtà che ancora non esiste, che chiede di essere realizzata attraverso il tuo potenziale. Nasce nella parte più profonda del tuo essere, in quel luogo di autenticità e consapevolezza in cui dimorano i talenti. Un percorso per costruire una stategia vincente nello sviluppo del talento e nella realizzazione della propria VISION personale Osservare le zavorre che possiamo eliminare Scoprire il potenziale e le proprie risorse: ciò che conosco, ciò che so fare e ciò che SONO 4 Produrre idee creative Decidere e verificare la congruenza delle scelte Mettere in atto un piano d’azione Farsi aiutare dall’avvocato dell’angelo Il nostro “copione” è l’ostacolo più difficile nella scoperta e valorizzazione dei talenti personali Tutto questo permette la creazione e la realizzazione di un proprio progetto personale e professionale Cambiare il copione per liberare risorse e individuare i talenti Se vi sono cose che non ti piacciono nel modo in cui vivi CAMBIALE Le cose non cambiano NOI CAMBIAMO Non lasciare che il passato sfrutti il tuo presente NULLA DI SPLENDIDO E’ STATO REALIZZATO, SE NON DA UOMINI CHE OSAVANO PENSARE CHE DENTRO DI LORO CI FOSSE QUALCOSA DI SUPERIORE ALLE CIRCOSTANZE 5 “LA FORMAZIONE DELLA PERSONALITA’ ATTRAVERSO LE ESPERIENZE DETERMINANTI” DOTT.SSA PATRIZIA FURLAN PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA Centro Limens Psicologia Integrata e Sviluppo Personale LA STRUTTURA DELLA PSICHE ES E’ LA PARTE ISTINTIVA CHE INSEGUE IL PRINCIPIO DI PIACERE, NON HA LIMITI. E’ LA PARTE IRRAZIONALE ED INFANTILE IO E’ ORGANIZZATO E COSCIENTE. SU DI ESSO PREMONO GLI ASPETTI ISTINTIVI ED IRRAZIONALI ELL’ ES SUPER-IO INSIEME DELLE REGOLE E PROIBIZIONI APPRESE IN EPOCA INFANTILE, IN PARTICOLARE I DIVIETI IMPOSTI DAI GENITORI SECONDO LA PSICOANALISI, I DATI PSICHICI SI DIVIDONO IN: CONSCI PRECONSCI INCONSCI LA “RIMOZIONE” REGOLA LA TRASFORMAZIONE DEI DATI DA CONSCI AD INCONSCI E VICEVERSA LE DIFESE DELLA PSICHE SONO UN SISTEMA DI AUTOTUTELA CHE SERVE A PRESERVARE LA SALUTE DELL’APPARATO PSICHICO. FUNZIONANO ALLO STESSO MODO DELLE DIFESE DEL CORPO. RIMOZIONE SPOSTAMENTO PROIEZIONE 6 NEGAZIONE LE ESPERIENZE QUALI ESPERIENZE DELLA NOSTRA VITA RICORDIAMO ? QUALI SONO LE ESPERIENZE DETERMINANTI:QUELLE CHE CI SEGNANO, CAMBIANDOCI (e/o facendoci cambiare strada)? I PRIMI ANNI DI VITA Il modo in cui i bambini sono allevati influisce enormemente sul loro sviluppo e su come saranno in futuro. Devono avere la possibilità di costruirsi delle sicurezze interne, attraverso la percezione di essere amati, devono avere la possibilità di sbagliare e di cadere sapendo che si potranno rialzare e soprattutto, hanno più bisogno di modelli che di critici. TUTTI I CAMBIAMENTI SONO IMPORTANTI, ALCUNI DETERMINANTI CAMBIAMENTI CITTA’,CASA,SCUOLA,ATTIVITA’ SPORTIVA….. CONDIZIONI FAMILIARI:SEPARAZIONI DEI GENITORI, MATRIMONIO,NASCITA DI UN FRATELLINO,NASCITA DI UN FIGLIO,LAVORO, MALATTIE, LUTTI….. PER LA FORMAZIONE DELLA PERSONALITA’ LE ASPETTATIVE DEGLI ADULTI SIGNIFICATIVI POSSONO ESSERE SCHIACCIANTI ES: NON DEVI SBAGLIARE, NON DEVI PRENDERE BRUTTI VOTI….NON DEVI CADERE MAI DOBBIAMO POTER SBAGLIARE I BAMBINI E GLI ADOLESCENTI DEVONO AVERE LA POSSIBILITA’ DI SBAGLIARE PER SCOPRIRE LA CAPACITA’ DI RIALZARSI E PER SPERIMENTASI. CHE COSA RICORDIAMO? LE GRANDI GIOIE I GRANDI DOLORI LE GRANDI GIOIE LE ESPERIENZE GRATIFICANTI (LA PRIMA VOLTA CHE SIAMO RIUSCITI AD ANDARE IN BICICLETTA) I RICONOSCIMENTI (LA MEDAGLIA D’ORO AI GIOCHI DELLA GIOVENTU’) I COMPLIMENTI (HAI SCRITTO IL TEMA PIU’ BELLO) LE SOLUZIONI TROVATE AVER AIUTATO QUALCUNO MOMENTI SPECIALI 7 QUESTI SONO I RITORNI ESTERNI CHE COSTRUISCONO LA NOSTRA AUTOSTIMA MA SOPRATTUTTO I LEGAMI AFFETTIVI E’ FONDAMENTALE LA PERCEZIONE DI ESSERE STATI AMATI IN MODO INCONDIZIONATO CI FORNISCE LA SICUREZZA PER CAMMINARE DA SOLI NEL MONDO I GRANDI DOLORI DISTACCHI, LE SEPARAZIONI:I LUTTI DERISIONI/UMILIAZIONI FRUSTRAZIONI INGIUSTE TRADIMENTI DELUSIONI LA MANCATA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE DISTACCHI E SEPARAZIONI TUTTE LE NOSTRE ESPERIENZE DI PERDITA RISALGONO ALLA PERDITA ORIGINARIA, LA PERDITA DEL LEGAME FONDAMENTALE MADRE FIGLIO. PRIMA DI AFFRONTARE LE SEPARAZIONI INEVITABILI DELLA VITA VIVIAMO IN UNO STATO DI UNICITA’ CON NOSTRA MADRE. (J. Viorst “Distacchi”) DERISIONI ed UMILIAZIONI FRUSTRAZIONI INGIUSTE TRADIMENTI E’ proprio in virtù del tradimento che l’uomo è stato letteralmente messo al mondo” Se i nostri progenitori non avessero tradito, Cristo non sarebbe venuto al mondo perché potesse compiersi l’economia salvifica. Già Freud in “Significato opposto delle parole primordiali” aveva evidenziato che la lingua contiene significati opposti per la stessa parola es: Altus (alto e profondo) sacer (sacro e sacrilego) Trado è composto da trans (passaggio) e do (dare), dare in consegna a qualcuno, se tradere significava abbandonarsi ad una persona, in seguito nel gergo militare il significato è diventato “consegnare al nemico” Aldo Carotenuto “Amare tradire” MANCATA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE TRA I NOSTRI RICORDI…. LE EMOZIONI E’ LA CONNOTAZIONE EMOTIVA ASSOCIATA AD UN EVENTO LO RENDE PER NOI IMPORTANTE “…. Tu hai dei capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano che è dorato, mi farà pensare a te. 8 E amerò il rumore del vento nel grano..” NON SEMPRE L’ESPERIENZA E’ SUFFICIENTEMENTE BUONA PER CONSENTIRCI DI VIVERE ABBASTANZA BENE LA NOSTRA MENTE E’ COME UN CRISTALLO POLIEDRICO SE INCAMERA NELLA SUA COSTITUZIONE DELLE IMPURITA’ SARA’ PIU’ FRAGILE PROPRIO IN QUEL PUNTO IL SINTOMO PSICHICO E’ UN SEGNALE, SERVE A COMUNICARCI CHE C’E’ QUALCOSA CHE NON VA. I SEGNALI DOVREBBERO ESSERE ASCOLTATI Ogni cambiamento richiede DETERMINAZIONE IL PAZIENTE E’ COME UN NAUFRAGO ATTACCATO AD UNO SCOGLIO…VEDE LA TERRA FERMA A POCHI METRI DA LUI MA C’E’ UN TRATTO DI MARE CHE LI SEPARA E SARA’ SOLO. DOVRA’ ABBANDONARE LE SUE POCHE SICUREZZE PER ACQUISIRNE ALTRE PIU’ STABILI. DUE INTERROGATIVI IMPORTANTI PERCHE’ DI FRONTE AGLI EVENTI STRESSANTI DELLA VITA ALCUNE PERSONE SI AMMALANO ED ALTRE NO? PERCHE’ ALCUNI SI AMMALANO DI ANSIA, ALTRI DI DEPRESSIONE, ALTRI SONO COLPITI DA ATTACCHI DI PANICO? CHE COSA CI PUO’ AMMALARE FATTORI AMBIENTALI FATTORI BIOLOGICI CHE COSA FARE? CURA FARMACOLOGICA CURA PSICOLOGICA CURE COMBINATA LE CURE RICEVUTE DA PICCOLI FAVORISCONO LA PRESERVAZIONE DEL PATRIMONIO CEREBRALE DA ADULTI, E SOPRATTUTTO PLASMANO UNA RISPOSTA DA STRESS DI GRAN LUNGA MENO DISTRUTTIVA. QUINDI LA RISPOSTA DA STRESS ED ANCHE LA FUTURA SUSCETTIBILITA’ A MALATTIE, ANCHE ORGANICHE PUO’ ESSERE CONDIZIONATA DA ESPERIENZE VISSUTE NELLE FASI PIU’ PRECOCI DELLA VITA 9 IO SO CHE ESISTONO IMMENSE DISTESE NASCOSTE QUARZO IN PEZZI FANGO, ACQUE AZZURRE PER UNA BATTAGLIA TANTO SILENZIO TANTI FILONI DI REGRESSI E CANFORA COSE CADUTE, ME DAGLIONI, TENEREZZE, PARACADUTE, BACI. Pablo Neruda Malinconia nelle famiglie Bibliografia “Costruzione e rottura dei legami affettivi”, John Bowlby, Raffaello Cortina Editore,1982 “La solitudine” Nicole Fabre, edizione Magi, 2004 “Amare tradire” Aldo Carotenuto, Bompiani, 2005 “Distacchi” Judith Viorst, Sperling Paperbach, 2005 “Amore odio e riparazione” Melani klein Joan Riviere, casa editrice Astrolabio, 1969 “Opere” freud Bollati Boringhieri, 1989 “La sindrome di biancaneve” Colette Dowling, Bompiani,1996 “Il piccolo principe” Antoine de Saint Exupéry Bompiani, 1994 “ANSIA E STRESS” PERCORSI TERAPEUTICI Dott. Ettore D’Antonio – Psichiatra DSM ULSS 7 – Conegliano ANSIA NORMALE •Emozione caratterizzata da uno stato di tensione, apprensione ed allarme per un imminente pericolo o per eventi dannosi, associata a sentimenti di disforia (umore mutevole) o a sintomi somatici sgradevoli. ANSIA PATOLOGICA •Le manifestazioni su descritte si verificano per eventi temuti che possono essere estremamente improbabili o addirittura impossibili, ma vengono in ogni caso avvertiti e temuti in modo abnorme e del tutto sproporzionato rispetto alla loro reale entità. STRESS •Per stress s’intende la risposta di un sistema ad una sollecitazione ambientale che tende a portare il sistema stesso lontano dal suo intervallo di funzionamento ottimale. ANSIA STRUTTURANTE BASSO LIVELLO D’ANSIA: 10 •Aumento della velocità associativa della velocità d’apprendimento •Migliore capacità di formare giudizi validi sulla realtà •Miglioramento dell’efficienza fisica •Diminuzione del tempo di reazione agli stimoli fisici •Aumento Miglioramento della performance ANSIA DESTRUTTURANTE ALTO LIVELLO D’ANSIA: •Rallentamento della velocità associativa: BLOCCO •Apprendimento difficoltoso o impossibile: BLOCCO •Restringimento del campo di coscienza: MONOIDEISMO •Sfaldamento della coscienza:STATO CONFUSIONALE/STUPORE •Impossibilità di comunicazione tra soggetto ansioso e mondo esterno Scadimento della Performance/Patologia L’ansia può essere individuata da una triade di pattern sintomatologici riferibili rispettivamente alla TENSIONE MOTORIA, all’IPERATTIVITA’ DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO e della VIGILANZA ed ATTENZIONE •TENSIONE MOTORIA •Tremori, mioclonie •Sensazione di instabilità •Tensione muscolare •Dolore •Irrequietezza motoria •Facile affaticabilità •IPERATTIVITA’ DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO •Dispnea •Palpitazioni o tachicardia •Sudorazione o mani fredde ed umide •Secchezza delle fauci •Vertigini o sensazione di testa vuota •Nausea, diarrea o altri disturbi addominali •Vampate di calore o brividi •Minzione frequente •Difficoltà a deglutire •IPERATTIVITA’ DI VIGILANZA ED ATTENZIONE LE NEVROSI D’ANSIA •DISTURBO D’ANSIA DOVUTO AD UNA CONDIZIONE MEDICA GENERALE •DISTURBO D’ANSIA INDOTTO DA SOSTANZE •DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO (CON E SENZA AGORAFOBIA) •DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATA •FOBIA SOCIALE •FOBIA SPECIFICA •DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO •DISTURBO ACUTO DA STRESS 11 •DISTURBO •DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS DELL’ADATTAMENTO CON ANSIA TERAPIE DELL’ANSIA •TERAPIE FARMACOLOGICHE •BENZODIAZEPINE •NEUROLETTICI TIPICI ED ATIPICI •ANTIDEPRESSIVI •BETABLOCCANTI •IPNOINDUCENTI •PSICOTERAPIE •PSICODINAMICHE •COGNITIVO-COMPORTAMENTALI DEPRESSIONE •Calo del tono dell’umore, che si manifesta sotto forma di una coloritura negativa, cupa, che assumono i sentimenti che l’individuo prova nei confronti delle situazioni quotidiane. •Definiamo umore un “clima” emozionale stabile, pervasivo e duraturo. •Naturalmente, mutamenti di stati d’animo con caratteristiche di maggiore fluttuazione non configurano necessariamente condizioni di patologia affettiva. I DISTURBI DELL’UMORE MOLTI DEI DISTURBI DELL'UMORE SI MANIFESTANO CON MODALITA‘ EPISODICHE, CON PERIODI DI UMORE DISTURBATO CHE SI ALTERNANO A PERIODI PIUTTOSTO PROLUNGATI DI FUNZIONAMENTO NORMALE. VI SONO QUATTRO TIPI DI EPISODIO DELL'UMORE DEFINITI NEL DSM IV: - DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE: ALMENO 2 SETTIMANE DI UMORE DEPRESSOACCOMPAGNATO DA UN ANDAMENTO CARATTERISTICO DEI SINTOMI DEPRESSIVI - EPISODIO MANIACALE: ALMENO 1 SETTIMANA DI UMORE ESALTATO, EUFORICO 0 IRRITABILE, ACCOMPAGNATO DA UN ANDAMENTO CARATTERISTICO DEI SINTOMI MANIACALI; - EPISODIO MISTO: ALMENO 1 SETTIMANA DI SINTOMI MANIACALI E DEPRESSIVI MISTI; - EPISODIO IPOMANIACALE: ALMENO 4 GIORNI DI UMORE ESALTATO, EUFORICO 0 IRRITABILE, CHE RISULTA MENO GRAVE RISPETTO AD UN EPISODIO MANIACALE. IN PASSATO SI E‘ FATTA UN PO‘ DI CONFUSIONE CIRCA I TERMINI UMORE ED AFFETTO. IL TERMINE AFFETTIVO E‘ INFATTI ANCH'ESSO STATO USATO PER DENOMINARE QUESTA CLASSE DI DISTURBI. E' COMPRENSIBILE PERTANTO CHE UMORE ED AFFETTO SIANO SPESSO STATI USATI UNO IN SOSTITUZIONE DELL'ALTRO. IL GLOSSARIO DSM IV DEFINISCE COME AFFETTO "L'ESPERIENZA 0 L'ESPRESSIONE SOGGETTIVA DI UNO STATO DI SENTIMENTO‑ EMOZIONE"‑ AL 12 CONTRARIO, UMORE VA RIFERITO AD UN "CLIMA EMOZIONALE PIU' PERVASIVO E PIU' PROLUNGATO", MENTRE AFFETTO VA RIFERITO A “MODIFICAZIONI PIU‘ FLUTTUANTI DELL'ATMOSFERA EMOZIONALE”. CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI DELL’ UMORE DISTURBI UNIPOLARI DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE •EPISODIO SINGOLO 0 RICORRENTE DISTURBO DISTIMICO DISTURBO DEPRESSIVO N.A.S. DISTURBI BIPOLARI DISTURBO BIPOLARE I° • EPISODIO MANIACALE SINGOLO • PIU’ RECENTE EPISODIO IPOMANIACALE • PIU’ RECENTE EPISODIO MANIACALE • PIU’ RECENTE EPISODIO MISTO • PIU’ RECENTE EPISODIO DEPRESSIVO DISTURBO BIPOLARE II° DISTURBO CICLOTIMICO DISTURBO BIPOLARE N.A.S. ALTRI DISTURBI DELL’ UMORE DISTURBI DELL'UMORE DOVUTI AD UNA CONDIZIONE MEDICA GENERALE • MALATTIE NEUROLOGICHE DEGENERATIVE (ES. PARKINSON, MALATTIA DI HUNTINGTON) • MALATTIE CEREBROVASCOLARI (ES. DEPRESSIONE DOPO UN EPISODIO DI ICTUS) • CONDIZIONI METABOLICHE (ES. DEFICIENZA DI VITAMINA B 12) • CONDIZIONI ENDOCRINE (ES. IPER‑ 0 IPO‑ TIROIDISMO) • CONDIZIONI AUTOIMMUNI (ES. LUPUS ERYTHEMATOSUS SISTEMICO) • INFEZIONI VIRALI 0 DI ALTRO TIPO (ES. EPATITE, MONONUCLEOSI, HIV) • NEOPLASIE (ES. CARCINOMA DEL PANCREAS). 13 DISTURBI DELL' UMORE INDOTTI DA SOSTANZE SOSTANZE CHE POSSONO INDURRE DISTURBI DELL'UMORE CLINICAMENTE SIGNIFICATIVI: INTOSSICAZIONE DA SOSTANZE: ALCOOL, ALLUCINOGENI, AMFETAMINE E SOSTANZE ORRELATE, COCAINA, FENCICL1DfNA E SOSTANZE CORRELATE, INALANTI, OPPIACEI, SEDATIVI, IPNOTICI ED ANSIOLITICI. ASTINENZA DA SOSTANZE: ALCOOL, AMFETAMINE E SOSTANZE CORRELATE,COCAINA OCAINA, SEDATIVI, IPNOTICI ED ANSIOLITICI. FARMACI: ANALGESICI, ANESTETICI, ANTICOLINERGICI, ANTICONVULSIVANTI, ANTIIPERTENSIVI, CONTRACCETTIVI ORALI, FARMACI ANTIPARKINSONIANI, FARMACI ANTI ULCERA, FARMACI CARDIACI E PSICOTROPI (ANTIDEPRESSIVI, BENZODIAZEPINE, ANTIPSICOTICI, DISULFIRAM), MIORILASSANTI, STEROIDI, SULFONAMIDI. METALLI PESANTI E TOSSINE: BIOSSIDO DI CARBONIO, GAS NERVINI, INSETTICIDI ORGANOFOSFORICI, MONOSSIDO DI CARBONIO, SOSTANZE VOLATILI COME BENZINE E VERNICI. DISTURBI UNIPOLARI (DEPRESSIONI) PREVALENZA: 5.8 % INCIDENZA: 3% (F); 1% (M) RAPPORTO M/F: 1:2 FAMILIARITA’: RISCHIO 2‑ 3 VOLTE PIU‘ ELEVATO NEI PARENTI DI I° GRADO; RISCHIO 2 VOLTE PIU‘ ELEVATO NEI GEMELLI MONOZIGOTI RISPETTO A QUELLI DIZIGOTI. ETA D'ESORDIO: 30‑ 40 AA. (NEL 10% DEI CASI DOPO I 60 ANNI). SINTOMI PRODROMICI: LABILITA'EMOTIVA, TENSIONE, ASTENIA, IPORESSIA, DIFFICOLTA’ DI CONCENTRAZIONE, ANSIA INSONNIA, CEFALEA. SINTOMI DI STATO: UMORE DEPRESSO, ANEDONIA, ANSIA, RALLENTAMENTO 0 AGITAZIONE PSICOMOTORIA, DIFFICOLTA‘ DI CONCENTRAZIONE, DIMINUZIONE DELL'AUTOSTIMA, INDECISIONE, RUMINAZIONE MONO ‑ OD OLIGOIDEICA; IN ALCUNI CASI DELIRI OLOTIMICI (DI COLPA, DI INDEGNITA', DI DANNAZIONE, DI POVERTA', DI ROVINA, IPOCONDRIACI, NICHILISTICI), PIU' RARAMENTE DELIRI INCONGRUI ALL’ UMORE (DI PERSECUZIONE, DI INFLUENZAMENTO, DI VENEFICIO, DI INSERZIONE/TRASMISSIONE DEL PENSIERO); NEI CASI PIU' GRAVI FENOMENI DISPERCETTIVI (ILLUSIONI ED ALLUCINAZIONI VISIVE ED UDITIVE); ALTERNANZA DIURNA CON PEGGIORAMENTO AL MATTINO, SINTOMI NEUROVEGETATIVI (INSONNIA PIU' SPESSO TERMINALE 0 IPERSONNIA, IPORESSIA 0 IPERFAGIA, DIMINUZIONE DELLA LIBIDO). 14 DECORSO: DECORSO EPISODICO, PIU' RARAMENTE CRONICO. SI DISTINGUE: DEPRESSIONE MAGGIORE EPISODIO SINGOLO CON 0 SENZA MANIFESTAZIONI PSICOTICHE, DEPRESSIONE MAGGIORE RICORRENTE CON 0 SENZA SINTOMI PSICOTICI, DISTIMIA (SINTOMI DEPRESSIVI CRONICI ATTENUATI). COMPLICAZIONI: SUICIDIO,ABUSO DI ALCOL ED USO DI DROGHE. PROGNOSI: RISOLUZIONE IN 3 MESI NELLE FORME TRATTATE, IN 6‑ 9 MESI IN QUELLE NON TRATTATE. MENO FAVOREVOLE NELLE FORME CRONICHE ED IN QUELLE A RICORRENZA ELEVATA COMORBIDITA’: DISTURBI D'ANSIA, ABUSO DI ALCOL, USO DI DROGHE, DISTURBI SOMATOFORMI, DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE. DIAGNOSI DIFFERENZIALE:, DISTURBI BIPOLARI IN FASE DEPRESSIVA, DISTURBI DELLO SPETTRO SCHIZOFRENICO (NELLE FORME PSICOTICHE), DISTURBI AFFETTIVI ORGANICI,DEMENZE, DISTURBI DI PERSONALITA' ANTISOCIALE 0 BORDERLINE, DISTURBO DELL'ADATTAMENTO CON UMORE DEPRESSO, DISTURBO D'ANSIA GENERALIZZATA, LUTTO NON COMPLICATO. TRATTAMENTO: FARMACOTERAPIA: ANTIDEPRESSIVI (TRICICLICI, SSRI, INIBITORI DELLE M.A.0); REGOLATORI DEL TONO DELL'UMORE NELLE FORME RICORRENTI ED IN QUELLE CRONICHE (AUGMENTATION),-NEUROLETTICI NELLE FORME CON SINTOMI PSICOTICI. TERAPIA ELETTROCONVULSIVANTE: NELLE FORME CON ARRESTO PSICOMOTORIO ED IN QUELLE CON EVOLUZIONE AMENZIALE, IN CASO DI GRAVE DECADIMENTO FISICO, RISCHIO ELEVATO DI SUICIDIO, MANCATA RISPOSTA ALLA TERAPIA FARMACOLOGICA, CONTROINDICAZIONE ALL’ USO DEGLI ANTIDEPRESSIVI. PSICOTERAPIE E RIABIILITAZIONE: PSICOTERAPIE COGNITIVE ED INTERPERSONALI (NELLE FORME CON MARCATO DISADATTAMENTO SOCIALE). TEMPERAMENTI AFFETTIVI LA PREDISPOSIZIONE GENETICA Al DISTURBI DELL'UMORE SI RIVELA NON SOLO ATTRAVERSO LO SVILUPPO DI EPISODI DEPRESSIVI E/O MANIACALI PARZIALI 0 COMPLETI, MA ANCHE ATTRAVERSO SFUMATE CARATTERISTICHE TEMPERAMENTALI DELLA PERSONALITA' PREMORBOSA ED INTERCRITICA. LE CARATTERISTICHE TEMPERAMENTALI, CHE SI MANIFESTANO IN GENERE FIN DALL'INFANZIA, CONDIZIONANO, INSIEME AL COMPLESSO DELLE INCLINAZIONI E DISPOSIZIONI INNATE, LE ESPERIENZE RELAZIONALI PIU' ANTICHE E, CON QUESTE, DETERMINANO SUCCESSIVAMENTE LE MODALITA' DI RAPPORTO CON L'AMBIENTE ESTERNO DA CUI, A LORO VOLTA, FINISCONO SPESSO CON L'ESSERE ALIMENTATE E FAVORITE. I TEMPERAMENTI AFFETTIVI RAPPRESENTANO QUINDI UN ANELLO 15 INTERMEDIO TRA STATO DI BENESSERE E DI “MALATTIA” MA POSSONO COSTITUIRE ANCHE, DELLE FORME SUBCLINICHE DI DISTURBO DELL'UMORE, RISCONTRABILI NEI SOGGETTI CHE HANNO GIA' MANIFESTATO 0 SONO A RISCHIO DI SVILUPPARE UN EPISODIO DEPRESSIVO 0 MANIACALE FRANCO E NEI LORO FAMILIARI. IN QUESTI CASI NON VENGONO IN GENERE CONSIDERATI DA CHI NE SOFFRE UN FENOMENO PATOLOGICO, MA PIUTTOSTO COME UNO "STILE DI VITA”; LE CARATTERISTICHE FENOMENICHE SONO ATTENUATE MA PERSISTENTI E POSSONO PRESENTARE ASPETTI DISADATTATIVI SUL PIANO LAVORATIVO E FAMILIARE MA ANCHE ADATTATIVI E PRODUTTIVI, NON DI RADO SOCIALMENTE APPROVATI E DESIDERABILI IN BASE ALLE TIPOLOGIE, DESCRITTE ORIGINARIAMENTE DA KRAEPELIN E DA KRETSCHMER ED AI CRITERI DIAGNOSTICI PIU' RECENTEMENTE MESSI A PUNTO DA AKISKAL E KOUKOPOULOS, VENGONO DISTINTI 4 DIFFERENTI TEMPERAMENTI AFFETTIVI: TEMPERAMENTO CICLOTIMICO TEMPERAMENTO IPERTIMICO TEMPERAMENTO DEPRESSIVO (0 DISTIMICO) TEMPERAMENTO IRRITABILE TEMPERAMENTO DEPRESS[VO: UMORE E LIVELLO DI ENERGIE ABITUALMENTE BASSI, CON: * TRISTEZZA, MALINCONIA, PESSIMISMO, INCAPACITA‘ DI GIOIRE, SCARSA FIDUCIA IN SE STESSI, AUTOCRITICA, SENTIMENTI DI INADEGUATEZZA E DI COLPA. * PAURA DI SBAGLIARE, TENDENZA A PREOCCUPARSI, A RIMURGINARE SUGLI EVENTI NEGATIVI * INSICUREZZA, INDECISIONE, SCRUPOLOSITA', COSCIENZA, AUTODISCIPLINA * TRANQUILLITA', PASSIVITA‘, INTROVERSIONE, RISERVATEZZA * SCETTICISMO, IPERCRITICA, SARCASMO, AUMENTATO BISOGNO DI SONNO (PIU‘ DI 9 ORE PER NOTTE) GIORNI LAVORATIVI PERSI IN UN ANNO COSTI DELLA DEPRESSIONE (Rewiew realizzata da Rosenbaum e Hylan) La Depressione Maggiore tra i 3 e i 5 anni L’ETA’ PRESCOLARE CARATTERISTICHE CLINICHE: 16 La Depressione Maggiore tra i 6 e i 12 anni. L’ETA’ SCOLARE CARATTERISTICHE CLINICHE: La Depressione Maggiore nell’adolescenza: 13 -18 anni CARATTERISTICHE CLINICHE: CONCLUSIONI •E’ necessario riconoscere precocemente una depressione, anche (o soprattutto) in un bambino o in un adolescente. •E’ importante curare “bene” una depressione (ossia per il tempo necessario e con gli idonei strumenti farmacologici e psicoterapici). •E’ utile, in caso di comparsa di segni prodromici di una “ricaduta” depressiva, non attendere molto tempo prima di rivolgersi allo specialista. ”COSTRUIRTE LA CAPACITA’ DI AFFRONTARE SCONFITTE, FRUSTRAZIONI ED AVVERSITA’” DOTT.SSA FRANCA DA RE PSICOLOGA PSICOPEDAGOGISTA DIRIGENTE SCOLASTICO RESILIENZA Capacità di riuscire a vivere e a svilupparsi positivamente, in modo socialmente accettabile, nonostante stress e avversità Che comportano un rischio grave di risultato negativo (Cyrulnik, 2001) Capacità di riuscire in modo accettabile, a dispetto di uno stress o di un’avversità che comporta, normalmente, il rischio grave di uno sbocco negativo (Vanistendael, 1996b) 17 RESILIENZA Dal latino “resilire” = saltare indietro, rimbalzare. In fisica, la capacità di un corpo di resistere agli urti. In meccanica ed ingegneria, la capacità di un materiale di sopportare sforzi applicati bruscamente, senza rompersi o incrinarsi (il suo contrario è la fragilità). In informatica, la capacità di un sistema di funzionare, nonostante anomalie e difetti. Avversità e meccanismi di difesa SCISSIONE, quando l’IO si divide in una parte esplicita, socialmente accettata, ed in una più nascosta, che può esprimersi per vie indirette o inaspettate NEGAZIONE, che consente di banalizzare un ferita dolorosa o di non vedere una realtà pericolosa FANTASTICARE, che permette di rifugiarsi in luoghi meravigliosi immaginari, quando la realtà è triste e inaccettabile INTELLETTUALIZZAZIONE, che permette di prendere le distanze da situazioni troppo coinvolgenti ASTRAZIONE, che permette di affrontare e dominare l’avversità attraverso modelli e leggi generali UMORISMO, capace di sdrammatizzare una situazione pesante, ristrutturandone la percezione. RISORSE PERSONALI E SOCIALI COME ELEMENTI DI PROTEZIONE DELLA RESILIENZA oPresenza di relazioni affettive e stabili con familiari o, in loro assenza, di chi si assume compiti di cura oIl supporto sociale interno ed esterno alla famiglia; la possibilità di vivere in un contesto sociale ed educativo positivo oIl confronto con qualcuno che possa essere preso come modello da seguire oFare assumere delle responsabilità, oLe calibrate con la persona caratteristiche costituzionali di personalità oLa possibilità di fare esperienze che contribuiscano ad aumentare l’autostima, il senso di autoefficacia e la capacità di fare fronte alle situazioni (Losel, 1994) DIVENTARE RESILIENTI Divenire resilienti (Cyrulnik), costituisce un percorso lungo che si può identificare in tre grandi aree: • Acquisizione di risorse interne che si sviluppano nei primi mesi/anni di vita 18 • Il tipo di aggressione, di mancanza, di ferita e soprattutto il significato che questa assume nel contesto culturale della persona •Gli incontri, la possibilità di dialogo, di ri-significazione, di ri-narrazione DIVENTARE RESILIENTI Secondo Steven e Sybil Wolin, ricorrono sette elementi che si sviluppano in modo differente nei bambini, negli adolescenti, negli adulti: •Assunzione di consapevolezza (identificare problemi, risorse, soluzioni personali, ponendo attenzione al contesto Indipendenza (capacità di stabilire dei limiti, dei confini tra sé e gli altri, di prendere le distanze da ciò che manipola, di interrompere relazioni negative • • Relazioni (sviluppo di relazioni soddisfacenti, capacità di scegliere interlocutori positivi) Iniziativa (che permette di controllarsi, di dominare il proprio ambiente e di svolgere attività costruttive) • Creatività, che permette di ampliare i punti di vista, di prendere le distanze dalla sofferenza, di esprimere positivamente le proprie emozioni, di “rifugiarsi” in una dimensione immaginaria, artistica, ecc. • Humor, che consente di diminuire la tensione interiore e di scoprire la dimensione comica o ironica, nonostante la tragedia • • ETICA, che guida l’azione nelle scelte positive e favorisce la compassione e l’aiuto reciproco COSTRUIRE LA RESILIENZA: DUE MODELLI A CONFRONTO LA CASITA (Vanistendael, Lecomte 2000) COSTRUIRE LA RESILIENZA: DUE MODELLI A CONFRONTO Grotberg (1995) IO HO •Persone che mi circondano di cui mi fido e a cui voglio bene •Persone che mi pongono dei limiti, così che io sappia dove posso arrivare e dove debbo fermarmi •Persone che, attraverso il loro comportamento, mi mostrano come agire in maniera giusta e corretta •Persone che vogliono che io impari a fare le cose da solo •Persone che mi aiutano quando sono in pericolo, sono malato o ho bisogno di imparare IO SONO •Una persona che può piacere e che può essere amata •Contento di fare le cose per gli altri •Una persona che ha rispetto di sé e degli altri •Responsabile delle mie azioni •Sicuro che ogni cosa potrà andare bene IO POSSO •Parlare agli altri delle cose che mi spaventano o mi preoccupano •Trovare il modo per risolvere i problemi che incontro •Controllarmi 19 Trovare qualcuno che mi aiuti quando ne ho bisogno • • CONCLUSIONI •La resilienza esiste e può essere riscontrata nella quotidianità •L’incontro con una storia permette di scoprire le risorse presenti e quelle latenti che possono essere favorite •E’ possibile riorganizzare le proprie conoscenze in modo positivo, nonostante situazioni a rischio che farebbero ipotizzare esiti negativi •La •Il sofferenza non ha bisogno di essere esibita per esistere dolore ha bisogno di un tempo e di un luogo sicuro in cui essere condiviso •Il processo di resilienza è correlato anche alla presenza di servizi sociosanitari ed educativi e al modo in cui essi esercitano la presa in carico e cura •La resilienza contempla due aspetti: trauma/deficit e risorsa/competenza CONCLUSIONI •Il processo di resilienza è correlato alle caratteristiche della persona, dell’ambiente che la circonda, alla società/cultura in cui si situa •Il sostegno della comunità contribuisce alla resilienza •La presenza di resilienza smentisce la prospettiva deterministica secondo cui il destino di una persona è irrimediabilmente segnato dalle sue caratteristiche costitutive e dalle condizioni ambientali, socioculturali e familiari •La resilienza si determina attraverso la ricerca di un progetto coerente, capace di dare nuovi significati alla vita •Una comunità che si fonda sui principi della solidarietà favorisce lo sviluppo di resilienza •E’ auspicabile la costruzione di una comunita’ capace di accogliere, senza il bisogno di esibire, le fragilita’ umane, per aiutare e potenziare gli elementi di forza (Malaguti, 2005) 20 BIBLIOGRAFIA •Cyrulnik-Malaguti, Costruire la resilienza, Trento, Erickson, 2005 •Malaguti, Educarsi alla resilienza, Trento, Erickson, 2005 •Campione, Rivivere. L’aiuto psicologico nelle situazioni di crisi, Bologna, CLUEB, 2000 •Levine, P.A., Traumi e shoch emotivi. Come uscire dall’incubo di violenze, incidenti ed esperienze angosciose, Diegaro di cesena, Macro Edizioni, 2002 •Marcoli, Passaggi di vita. Le crisi che spingono a crescere, Milano, Mondadori, 2003 •Stanghellini, Antropologia della vulnerabilità, Milano, Feltrinelli, 1997 •Tomkiewicz, L’adolescenza rubata:divenire se stessi al di là della violenza, Como, RED Edizioni, 2000 •Canevaro, Malaguti e al., Bambini che sopravvivono alla guerra, Trento, Erickson, 2001 •Cyrulnik, Il dolore meraviglioso, Milano, Frassinelli, 2000 •Amèry, Intellettuale ad Auschwitz, Torino, Bollati Boringhieri, 1987 (ed. orig. 1966) •Dini-Jerusum, Primo Levi. Le opere e i giorni, Milano, Rizzoli, 1992 •Keller, La chiave della vita: ottimismo, Milano, 1992 •Keller, La storia della mia vita, Modena, Ed. Paoline, 1963 •Levi, P., Se questo è un uomo, Torino, Einaudi, 1958 •Sturiale, Il libro di Alice, Rizzoli, Milano, 1997 “REALIZZARE IL PROPRIO CAMBIAMENTO” DOTT.SSA DELISENA MAGGIOLO CONSULENTE DI ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE Costruire il cambiamento Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato. Eraclito Il cambiamento è lo stato naturale delle cose •Come esseri viventi siamo composti da cellule che operano e interagiscono tra loro in un continuo processo di crescita, maturazione, scomposizione e riassemblaggio. Per questo motivo, il nostro corpo non è mai uguale a se stesso, ma composto da elementi sempre diversi nella loro disposizione e struttura. •Vale anche per i nostri stati interiori e le relazioni interpersonali: provvediamo ad un assestamento continuo, cercando di mantenere un equilibrio che ci doni l’illusione della permanenza e dell’esistenza solida e concreta. Cambiamento: cosa evoca ? •Angoscia, pericolo •Risorsa opportunità –Nella cultura cinese cambiamento è rappresentato da due ideogrammi che indicano le due sfacettature. 21 Come giudico il cambiamento ? •Positivo –Eccitante –Stimolante –Occasione di crescita –Possibilità di imparare –Arricchimento •Negativo –Frustrante –Destabilizzante –Timore dell’ignoto –Pessimismo –Timore insuccesso –Cambio abitudini –Incertezza sul futuro Cambiamento: di fronte a cosa ? Voglio o devo cambiare ? •In risposta ad – una sofferenza attuale, passata, prevista •Desiderio di migliorare •Di fronte ad una situazione problematica –Che ci ricorda che la staticità di ogni problema è illusoria e viene creata da un continuo lavorio della nostra mente. –LA SOLUZIONE NON CONSISTE NELL’ATTIVAZIONE DI UN NUOVO COMPORTAMENTO QUANTO NELL’ INTERROMPERE L’INERZIA DEL PROBLEMA Cos’è un problema ? •Nella maggior parte dei casi non è un evento oggettivo ma si costituisce solo in funzione dei nostri scopi e delle nostre convinzioni: la linea di demarcazione oltre la quale un evento viene considerato un problema è soggettiva. Voglio o devo cambiare ? •Voglio: sono io a desiderarlo a deciderlo e/o sono motivato dal desiderio/opportunità di riuscire •Devo: mi costringono a farlo, sono costretto a farlo per timore di fallire.... Dinamiche umane e cambiamento •Non riesco a prevedere, controllare quello che c’è in gioco. •Ricerca dell’equilibrio= cambiamento+stabilità •Inclinazione naturale verso la conservazione o innovazione Cambiamento e conoscenza •Se vuoi capire davvero una cosa prova a cambiarla. Lewin •Conoscenza e cambiamento sono intrecciati tra di loro. •CAMBIARE PER CONOSCERE 22 •CONOSCERE PER CAMBIARE •Conoscere per cambiare, cambiare, conoscere, cambiare ancora. Il cambiamento di chi ? •Del mondo •Degli altri –IL MIO ..........! Cambiare cosa ? fare •Un’abitudine se non contrastata presto diventa una necessità. Sant’Agostino •Proviamo a cambiare mano..... •Creatività: fare cose nuove e fare in modo nuovo le cose già fatte..... Cambiare: tutto e subito ? •E’ un processo •Andare passo passo •Puntare su un cambiamento minimo •Fattibile Cambiare cosa ? La prospettiva •Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa. A. Einstein Cambiare cosa ? Il pensare •Io penso positivo...... Cambiare...... •Quanta fatica ! Dove cercare risorse per il cambiamento ? In me.... •Nel passato: ciò che di buono c’è stato..... •Nel presente: le proprie competenze •Nel futuro: creare una competenza •E fuori......chi mi può sostenere ? Diciamo..... •Non voglio cambiare •Sono fatto così 23 •Non cambierò mai •Non riesco a cambiare •Mi manca la motivazione •Non ho obiettivi Un’obiettivo ben formulato •Formulare bene un obiettivo significa dotare la nostra mente di un motore e di un mirino: il motore fornisce l’energia capace di sfruttare tutta la potenza che possediamo, il mirino fa in modo che questa energia sia diretta in modo preciso verso il bersaglio Un’obiettivo è più facile da raggiungere se –È preciso e positivo –E’ concreto –E’ raggiungibile –Dipende da me –Se posso avere le capacità e le risorse per –Se è ecologico, ossia se va d’accordo con raggiungerlo il resto della mia vita Determinare il proprio futuro •Quando sono sopraffatto dalle preoccupazioni, ripenso ad un uomo che, sul suo letto di morte, disse che tutta la sua vita era stata piena di preoccupazioni, la maggior parte delle quali per cose che mai accaddero. Churchill La persona •Non è il veicolo delle pulsioni, nè il ripetitore di copioni preordinati, ma l’agente attivo del proprio destino. •E’ la convinzione della propria efficacia che prova l’effettiva capacità di orchestrare al meglio il proprio rapporto con la realtà •Le persone infatti non provano neppure se non ritengono di essere capaci, ma quando sono convinte di esserlo il loro impegno e i loro successi superano ogni previsione. Progettare il cambiamento •Definire cosa smuove il cambiamento, da dove parte •Quanto voglio davvero cambiare ? •Perchè non voglio ? Da dove nascono le mie paure ? •Che conseguenze ha cambiare ? •Che conseguenze ha non cambiare ? •Su me e su altre persone –Ne ho l’appoggio ? •Su cosa mi appoggio per trovare appoggio, nuovo equilibrio ? •Cosa cambio ? Da dove comincio ? •Che obiettivi mi do ? •In che modi posso fare ? •Che risorse ho a disposizione (energie, tempi...)? 24 Vivere il cambiamento •Gestire il cambiamento come processo •Vincere l’atteggiamento di attaccamento al noto •Gestire i sensi di colpa le paure •Superare gli ostacoli, metabolizzare gli insuccessi, ridarsi nuovi obiettivi, nuove motivazioni •Trovare fonti di alimentazione •Valorizzare i risultati •Inventare sempre una idea, tattica, strategia nuova •VOLERE E’ POTERE Il profilo del cambia-mento-attore: •Consapevole •Incosciente •Coraggioso •Capace di calcolare il rischio e di assumersi il richio •Non avere paura della propria paura di cambiare •Fiducioso in sè •Autonomo •Capace di chiedere •Paziente •Energico •Capace di far fatica Saper tenere duro Perseverante Volontà 25