Dispensa conferenze 2006

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CONFERENZE
PSICOLOGIA PER IL BENESSERE
IL BENESSERE COME PROGETTO
CONOSCERE PER STARE MEGLIO
APPUNTI SULLE CONFERENZE
CONEGLIANO
MARZO APRILE 2006
LIMENS PSICOLOGIA INTEGRATA E SVILUPPO PERSONALE
TEL 0438.63239 WWW.limens.it [email protected]
ASSOCIAZIONE PSICHE 2000
TEL 333.2290038 [email protected]
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PSICOLOGIA PER IL BENESSERE
CONFERENZE PRIMAVERA 2006
IL BENESSERE COME PROGETTO. CONOSCERE PER STARE MEGLIO
SALA INFORMAGIOVANI – CONEGLIANO – INGRESSO LIBERO
Giovedì 9 Marzo 2006 ore 20.30
SCOPRIRE E SVILUPPARE I TALENTI
Nello Bosco, Master in Comunicazione Neurolinguistica. Montebelluna.
Sala Informagiovani. Ingresso Libero.
Giovedì 16 Marzo 2006 ore 20.30
LA FORMAZIONE DELLA PERSONALITA’ ATTRAVERSO LE ESPERIENZE
DETERMINANTI.
Patrizia Furlan, Psicologa Psicoterapeuta Direttrice Centro Limens. Conegliano.
Sala Informagiovani. Ingresso Libero.
Giovedì 23 Marzo 2006 ore 20.30
ANSIA E STRESS. PERCORSI TERAPEUTICI
Ettore D’Antonio, Medico Psichiatra DSM ulss 7, Conegliano.
Sala Informagiovani. Ingresso Libero.
Giovedì 30 Marzo 2006 ore 20.30
COSTRUIRE LA CAPACITA’ DI AFFRONTARE SCONFITTE, FRUSTRAZIONI
ED AVVERSITA’
Franca Da Re psicologa, Psicopedagogista, Dirigente Scolastico. Conegliano.
Sala Informagiovani. Ingresso Libero.
Giovedì 06 Aprile 2006 ore 20.30
REALIZZARE IL PROPRIO CAMBIAMENTO
Delisena Maggiolo, Consulente di Orientamento Professionale e Scolastico.
Sala Informagiovani. Ingresso Libero.
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SCOPRIRE E SVILUPPARE I TALENTI
NELLO BOSCO
MASTER IN COMUNICAZIONE NEUROLINGUISTICA
INDIVIDUARE E SVILUPPARE I TALENTI PERSONALI
CREARE LA PROPRIA VISIONE PERSONALE
AMA CIO’ CHE FAI
CERCA CIO’ CHE AMI
Il talento è un dono, un particolare modo di essere e di sentire esprimendo il quale abbiamo la
possibilità di realizzare appieno il significato della nostra vita
Crescere come persone, esprimere il proprio talento in un progetto di vita è non solo un
obiettivo personale, ma un contributo alla comunità globale
Una storia sufi racconta che quando nasciamo Dio ci mette un seme nelle mani. Il nostro
compito è piantare il seme, aspettare di vedere quale fiore spunta per aiutarlo a fiorire nel
miglior modo possibile. Questo seme rappresenta il cuore del nostro talento.
Scoprire il proprio talento è come scolpire una statua di marmo.
Lo scultore non vede il blocco di marmo ma la statua. Il suo lavoro consiste nel togliere il
marmo in eccesso e lasciar emergere la figura.
Creare la propria visione significa prendersi il rischio di essere ciò che si è.
Quando sarai in cielo, il Grande Sceneggiatore non ti chiederà perché non sei diventato
QUESTO o QUELLO, ti chiederà
PERCHE’ NON SEI DIVENTATO TU?
Relazione con il successo personale
Relazione con il successo professionale
Il successo professionale e personale è in rapporto diretto con l’individuazione e lo sviluppo
dei propri talenti.
ATTIVARE I TALENTI ATTRAVERSO IL CAMBIAMENTO
Se fai quello che hai sempre fatto, usando le competenze che hai sempre usato, otterrai quello che
hai sempre ottenuto
Scoprire come avremmo potuto essere
Scoprire come siamo diventati
Scoprire perché
Riavvicinarci all’essenza
Avvicinarsi all’essenza fa ritrovare la motivazione autentica
Come ci avviciniamo all’essenza:
Provando soluzioni diverse
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Per cause traumatiche
Sperimentando casualmente diverse attitudini.
RICONOSCENDO LE NOSTRE SENSAZIONI
Lo sviluppo delle attitudini e dei talenti rafforza l’autostima perché lavoriamo nel nostro terreno
preferito
CREATIVITA’
Elemento chiave per testare il cambiamento
La strada maestra:
Consapevolezza di sè
Interiorizzare la consapevolezza
Potenziare le attitudini
QUANDO AGIAMO “CONTRO” I NOSTRI TALENTI SIAMO COME
UNA BARCA NEL BOSCO
(Una barca nel bosco di Paolo Mastrocola
Guanda Editore 2004)
Selezionare i talenti e scoprire gli ostacoli che ne impediscono lo sviluppo
Talenti
_____________
_____________
_____________
_____________
Ostacoli
_______________
_______________
_______________
_______________
I passaggi per lo sviluppo dei talenti
SCOPERTA
NUTRIMENTO
RICONOSCIMENTO
SOSTEGNO
L’AMBIENTE PUO’ DIVENTARE DOMINANTE ED IMPEDIRE LA
COLTIVAZIONE DEL TALENTO
LA VISIONE PERSONALE
E’ la visione di una realtà che ancora non esiste, che chiede di essere realizzata attraverso il tuo
potenziale. Nasce nella parte più profonda del tuo essere, in quel luogo di autenticità e
consapevolezza in cui dimorano i talenti.
Un percorso per costruire una stategia vincente nello sviluppo del talento e nella realizzazione della
propria VISION personale
Osservare le zavorre che possiamo eliminare
Scoprire il potenziale e le proprie risorse: ciò che conosco, ciò che so fare e ciò che SONO
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Produrre idee creative
Decidere e verificare la congruenza delle scelte
Mettere in atto un piano d’azione
Farsi aiutare dall’avvocato dell’angelo
Il nostro “copione” è l’ostacolo più difficile nella scoperta e valorizzazione dei talenti personali
Tutto questo permette la creazione e la realizzazione di un proprio progetto personale e
professionale
Cambiare il copione per liberare risorse e individuare i talenti
Se vi sono cose che non ti piacciono nel modo in cui vivi
CAMBIALE
Le cose non cambiano
NOI CAMBIAMO
Non lasciare che il passato sfrutti il tuo presente
NULLA DI SPLENDIDO E’ STATO REALIZZATO, SE NON DA UOMINI CHE
OSAVANO PENSARE CHE DENTRO DI LORO CI FOSSE QUALCOSA DI SUPERIORE
ALLE CIRCOSTANZE
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“LA FORMAZIONE DELLA PERSONALITA’ ATTRAVERSO
LE ESPERIENZE DETERMINANTI”
DOTT.SSA PATRIZIA FURLAN PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA
Centro Limens Psicologia Integrata e Sviluppo Personale
LA STRUTTURA DELLA PSICHE
ES
E’ LA PARTE ISTINTIVA CHE INSEGUE IL PRINCIPIO DI PIACERE, NON HA
LIMITI. E’ LA PARTE IRRAZIONALE ED INFANTILE
IO
E’ ORGANIZZATO E COSCIENTE. SU DI ESSO PREMONO GLI ASPETTI ISTINTIVI
ED IRRAZIONALI ELL’ ES
SUPER-IO
INSIEME DELLE REGOLE E PROIBIZIONI APPRESE IN EPOCA INFANTILE, IN
PARTICOLARE I DIVIETI IMPOSTI DAI GENITORI
SECONDO LA PSICOANALISI, I DATI PSICHICI SI DIVIDONO IN:
CONSCI
PRECONSCI
INCONSCI
LA “RIMOZIONE” REGOLA LA TRASFORMAZIONE DEI DATI DA CONSCI AD
INCONSCI E VICEVERSA
LE DIFESE DELLA PSICHE SONO UN
SISTEMA DI AUTOTUTELA CHE SERVE A PRESERVARE LA SALUTE
DELL’APPARATO PSICHICO.
FUNZIONANO ALLO STESSO MODO DELLE DIFESE DEL CORPO.
RIMOZIONE
SPOSTAMENTO
PROIEZIONE
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NEGAZIONE
LE ESPERIENZE
QUALI ESPERIENZE DELLA NOSTRA VITA RICORDIAMO ?
QUALI SONO LE ESPERIENZE DETERMINANTI:QUELLE CHE CI SEGNANO,
CAMBIANDOCI (e/o facendoci cambiare strada)?
I PRIMI ANNI DI VITA
Il modo in cui i bambini sono allevati influisce enormemente sul loro sviluppo e su come saranno
in futuro. Devono avere la possibilità di costruirsi delle sicurezze interne, attraverso la percezione di
essere amati, devono avere la possibilità di sbagliare e di cadere sapendo che si potranno rialzare e
soprattutto, hanno più bisogno di modelli che di critici.
TUTTI I CAMBIAMENTI SONO IMPORTANTI, ALCUNI DETERMINANTI
CAMBIAMENTI CITTA’,CASA,SCUOLA,ATTIVITA’
SPORTIVA…..
CONDIZIONI FAMILIARI:SEPARAZIONI DEI GENITORI, MATRIMONIO,NASCITA
DI UN FRATELLINO,NASCITA DI UN FIGLIO,LAVORO, MALATTIE, LUTTI…..
PER LA FORMAZIONE DELLA PERSONALITA’
LE ASPETTATIVE DEGLI ADULTI SIGNIFICATIVI POSSONO ESSERE SCHIACCIANTI
ES: NON DEVI SBAGLIARE, NON DEVI PRENDERE BRUTTI VOTI….NON DEVI
CADERE MAI
DOBBIAMO POTER SBAGLIARE
I BAMBINI E GLI ADOLESCENTI DEVONO AVERE LA POSSIBILITA’ DI
SBAGLIARE PER SCOPRIRE LA CAPACITA’ DI RIALZARSI E PER SPERIMENTASI.
CHE COSA RICORDIAMO?
LE GRANDI GIOIE
I GRANDI DOLORI
LE GRANDI GIOIE
LE ESPERIENZE GRATIFICANTI
(LA PRIMA VOLTA CHE SIAMO RIUSCITI AD ANDARE IN BICICLETTA)
I RICONOSCIMENTI
(LA MEDAGLIA D’ORO AI GIOCHI DELLA GIOVENTU’)
I COMPLIMENTI (HAI SCRITTO IL TEMA PIU’ BELLO)
LE SOLUZIONI TROVATE
AVER AIUTATO QUALCUNO
MOMENTI SPECIALI
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QUESTI SONO I RITORNI ESTERNI CHE COSTRUISCONO LA NOSTRA
AUTOSTIMA
MA SOPRATTUTTO
I LEGAMI AFFETTIVI
E’ FONDAMENTALE
LA PERCEZIONE DI ESSERE STATI AMATI IN MODO INCONDIZIONATO
CI FORNISCE LA SICUREZZA PER CAMMINARE DA SOLI NEL MONDO
I GRANDI DOLORI
 DISTACCHI, LE SEPARAZIONI:I LUTTI
DERISIONI/UMILIAZIONI
FRUSTRAZIONI INGIUSTE
TRADIMENTI
DELUSIONI
LA MANCATA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE

DISTACCHI E SEPARAZIONI
TUTTE LE NOSTRE ESPERIENZE DI PERDITA RISALGONO ALLA PERDITA
ORIGINARIA, LA PERDITA DEL LEGAME FONDAMENTALE MADRE FIGLIO. PRIMA DI
AFFRONTARE LE SEPARAZIONI INEVITABILI DELLA VITA VIVIAMO IN UNO STATO
DI UNICITA’ CON NOSTRA MADRE.
(J. Viorst “Distacchi”)
DERISIONI ed UMILIAZIONI
FRUSTRAZIONI INGIUSTE
TRADIMENTI
E’ proprio in virtù del tradimento che l’uomo è stato letteralmente messo al mondo” Se i nostri
progenitori non avessero tradito, Cristo non sarebbe venuto al mondo perché potesse compiersi
l’economia salvifica. Già Freud in “Significato opposto delle parole primordiali” aveva evidenziato
che la lingua contiene significati opposti per la stessa parola es: Altus (alto e profondo) sacer (sacro
e sacrilego)
Trado è composto da trans (passaggio) e do (dare), dare in consegna a qualcuno, se tradere
significava abbandonarsi ad una persona, in seguito nel gergo militare il significato è diventato
“consegnare al nemico”
Aldo Carotenuto “Amare tradire”
MANCATA POSSIBILITA’
DI SCEGLIERE
TRA I NOSTRI RICORDI….
LE EMOZIONI

E’ LA CONNOTAZIONE EMOTIVA ASSOCIATA AD UN EVENTO LO RENDE
PER NOI IMPORTANTE
“…. Tu hai dei capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato.
Il grano che è dorato, mi farà pensare a te.
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E amerò il rumore del vento nel grano..”
NON SEMPRE L’ESPERIENZA E’ SUFFICIENTEMENTE BUONA PER CONSENTIRCI
DI VIVERE ABBASTANZA BENE
LA NOSTRA MENTE E’ COME UN CRISTALLO POLIEDRICO SE INCAMERA NELLA
SUA COSTITUZIONE DELLE IMPURITA’ SARA’ PIU’ FRAGILE PROPRIO IN QUEL
PUNTO
IL SINTOMO PSICHICO
E’ UN SEGNALE, SERVE A COMUNICARCI CHE C’E’ QUALCOSA CHE NON VA.
I SEGNALI DOVREBBERO ESSERE ASCOLTATI
Ogni cambiamento richiede DETERMINAZIONE
IL PAZIENTE E’ COME UN NAUFRAGO ATTACCATO AD UNO SCOGLIO…VEDE LA
TERRA FERMA A POCHI METRI DA LUI MA C’E’ UN TRATTO DI MARE CHE LI SEPARA
E SARA’ SOLO. DOVRA’ ABBANDONARE LE SUE POCHE SICUREZZE PER
ACQUISIRNE ALTRE PIU’ STABILI.
DUE INTERROGATIVI IMPORTANTI
PERCHE’ DI FRONTE AGLI EVENTI STRESSANTI DELLA VITA ALCUNE PERSONE SI
AMMALANO ED ALTRE NO?
PERCHE’ ALCUNI SI AMMALANO DI ANSIA, ALTRI DI DEPRESSIONE, ALTRI SONO
COLPITI DA ATTACCHI DI PANICO?
CHE COSA CI PUO’ AMMALARE
FATTORI AMBIENTALI
FATTORI BIOLOGICI
CHE COSA FARE?
CURA FARMACOLOGICA
CURA PSICOLOGICA
CURE COMBINATA
LE CURE RICEVUTE DA PICCOLI
FAVORISCONO LA PRESERVAZIONE DEL PATRIMONIO CEREBRALE DA ADULTI, E
SOPRATTUTTO PLASMANO UNA RISPOSTA DA STRESS DI GRAN LUNGA MENO
DISTRUTTIVA. QUINDI LA RISPOSTA DA STRESS ED ANCHE LA FUTURA
SUSCETTIBILITA’ A MALATTIE, ANCHE ORGANICHE PUO’ ESSERE CONDIZIONATA
DA ESPERIENZE VISSUTE NELLE FASI PIU’ PRECOCI DELLA VITA
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IO SO CHE ESISTONO IMMENSE DISTESE NASCOSTE
QUARZO IN PEZZI
FANGO,
ACQUE AZZURRE PER UNA BATTAGLIA
TANTO SILENZIO
TANTI FILONI DI REGRESSI E CANFORA
COSE CADUTE, ME DAGLIONI,
TENEREZZE,
PARACADUTE, BACI.
Pablo Neruda
Malinconia nelle famiglie
Bibliografia
“Costruzione e rottura dei legami affettivi”, John Bowlby, Raffaello Cortina Editore,1982
“La solitudine” Nicole Fabre, edizione Magi, 2004
“Amare tradire” Aldo Carotenuto, Bompiani, 2005
“Distacchi” Judith Viorst, Sperling Paperbach, 2005
“Amore odio e riparazione” Melani klein Joan Riviere, casa editrice Astrolabio, 1969
“Opere” freud Bollati Boringhieri, 1989
“La sindrome di biancaneve” Colette Dowling, Bompiani,1996
“Il piccolo principe” Antoine de Saint Exupéry Bompiani, 1994
“ANSIA E STRESS”
PERCORSI TERAPEUTICI
Dott. Ettore D’Antonio – Psichiatra
DSM ULSS 7 – Conegliano
ANSIA NORMALE
•Emozione caratterizzata da uno stato di tensione, apprensione ed allarme per un imminente
pericolo o per eventi dannosi, associata a sentimenti di disforia (umore mutevole) o a sintomi
somatici sgradevoli.
ANSIA PATOLOGICA
•Le manifestazioni su descritte si verificano per eventi temuti che possono essere estremamente
improbabili o addirittura impossibili, ma vengono in ogni caso avvertiti e temuti in modo abnorme e
del tutto sproporzionato rispetto alla loro reale entità.
STRESS
•Per stress s’intende la risposta di un sistema ad una sollecitazione ambientale che tende a portare il
sistema stesso lontano dal suo intervallo di funzionamento ottimale.
ANSIA STRUTTURANTE
BASSO LIVELLO D’ANSIA:
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•Aumento
della velocità associativa
della velocità d’apprendimento
•Migliore capacità di formare giudizi validi sulla realtà
•Miglioramento dell’efficienza fisica
•Diminuzione del tempo di reazione agli stimoli fisici
•Aumento
Miglioramento
della
performance
ANSIA DESTRUTTURANTE
ALTO LIVELLO D’ANSIA:
•Rallentamento della velocità associativa: BLOCCO
•Apprendimento difficoltoso o impossibile: BLOCCO
•Restringimento del campo di coscienza: MONOIDEISMO
•Sfaldamento della coscienza:STATO CONFUSIONALE/STUPORE
•Impossibilità di comunicazione tra soggetto ansioso e mondo esterno
Scadimento della Performance/Patologia
L’ansia può essere individuata da una triade di pattern sintomatologici
riferibili rispettivamente alla TENSIONE MOTORIA, all’IPERATTIVITA’ DEL SISTEMA
NERVOSO AUTONOMO e della VIGILANZA ed ATTENZIONE
•TENSIONE MOTORIA
•Tremori, mioclonie
•Sensazione di instabilità
•Tensione muscolare
•Dolore
•Irrequietezza motoria
•Facile affaticabilità
•IPERATTIVITA’ DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
•Dispnea
•Palpitazioni o tachicardia
•Sudorazione o mani fredde ed umide
•Secchezza delle fauci
•Vertigini o sensazione di testa vuota
•Nausea, diarrea o altri disturbi addominali
•Vampate di calore o brividi
•Minzione frequente
•Difficoltà a deglutire
•IPERATTIVITA’ DI VIGILANZA ED ATTENZIONE
LE NEVROSI D’ANSIA
•DISTURBO D’ANSIA DOVUTO AD UNA CONDIZIONE MEDICA GENERALE
•DISTURBO D’ANSIA INDOTTO DA SOSTANZE
•DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO (CON E SENZA AGORAFOBIA)
•DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATA
•FOBIA SOCIALE
•FOBIA SPECIFICA
•DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
•DISTURBO ACUTO DA STRESS
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•DISTURBO
•DISTURBO
POST-TRAUMATICO DA STRESS
DELL’ADATTAMENTO CON ANSIA
TERAPIE DELL’ANSIA
•TERAPIE FARMACOLOGICHE
•BENZODIAZEPINE
•NEUROLETTICI TIPICI ED ATIPICI
•ANTIDEPRESSIVI
•BETABLOCCANTI
•IPNOINDUCENTI
•PSICOTERAPIE
•PSICODINAMICHE
•COGNITIVO-COMPORTAMENTALI
DEPRESSIONE
•Calo del tono dell’umore, che si manifesta sotto forma di una coloritura negativa, cupa, che
assumono i sentimenti che l’individuo prova nei confronti delle situazioni quotidiane.
•Definiamo umore un “clima” emozionale stabile, pervasivo e duraturo.
•Naturalmente, mutamenti di stati d’animo con caratteristiche di maggiore fluttuazione non
configurano necessariamente condizioni di patologia affettiva.
I DISTURBI DELL’UMORE
MOLTI DEI DISTURBI DELL'UMORE SI MANIFESTANO CON MODALITA‘
EPISODICHE, CON PERIODI DI UMORE DISTURBATO CHE SI ALTERNANO A
PERIODI PIUTTOSTO PROLUNGATI DI FUNZIONAMENTO NORMALE.
VI SONO QUATTRO TIPI DI EPISODIO DELL'UMORE DEFINITI NEL DSM IV:
- DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE: ALMENO 2 SETTIMANE DI UMORE
DEPRESSOACCOMPAGNATO DA UN ANDAMENTO CARATTERISTICO DEI
SINTOMI DEPRESSIVI
- EPISODIO MANIACALE: ALMENO 1 SETTIMANA DI UMORE ESALTATO,
EUFORICO 0
IRRITABILE, ACCOMPAGNATO DA UN ANDAMENTO CARATTERISTICO DEI
SINTOMI
MANIACALI;
- EPISODIO MISTO: ALMENO 1 SETTIMANA DI SINTOMI MANIACALI E
DEPRESSIVI MISTI;
- EPISODIO IPOMANIACALE: ALMENO 4 GIORNI DI UMORE ESALTATO,
EUFORICO 0
IRRITABILE, CHE RISULTA MENO GRAVE RISPETTO AD UN EPISODIO
MANIACALE.
IN PASSATO SI E‘ FATTA UN PO‘ DI CONFUSIONE CIRCA I TERMINI UMORE ED
AFFETTO. IL TERMINE AFFETTIVO E‘ INFATTI ANCH'ESSO STATO USATO PER
DENOMINARE QUESTA CLASSE DI DISTURBI.
E' COMPRENSIBILE PERTANTO CHE UMORE ED AFFETTO SIANO SPESSO STATI
USATI UNO IN SOSTITUZIONE DELL'ALTRO.
IL GLOSSARIO DSM IV DEFINISCE COME AFFETTO "L'ESPERIENZA 0
L'ESPRESSIONE SOGGETTIVA DI UNO STATO DI SENTIMENTO‑ EMOZIONE"‑ AL
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CONTRARIO, UMORE VA RIFERITO AD UN "CLIMA EMOZIONALE PIU'
PERVASIVO E PIU' PROLUNGATO", MENTRE AFFETTO VA RIFERITO A
“MODIFICAZIONI PIU‘ FLUTTUANTI DELL'ATMOSFERA EMOZIONALE”.
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI DELL’ UMORE
DISTURBI UNIPOLARI
DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE
•EPISODIO
SINGOLO 0 RICORRENTE
DISTURBO DISTIMICO
DISTURBO DEPRESSIVO N.A.S.
DISTURBI BIPOLARI
DISTURBO BIPOLARE I°
• EPISODIO MANIACALE SINGOLO
• PIU’ RECENTE EPISODIO IPOMANIACALE
• PIU’ RECENTE EPISODIO MANIACALE
• PIU’ RECENTE EPISODIO MISTO
• PIU’ RECENTE EPISODIO DEPRESSIVO
DISTURBO BIPOLARE II°
DISTURBO CICLOTIMICO
DISTURBO BIPOLARE N.A.S.
ALTRI DISTURBI DELL’ UMORE
DISTURBI DELL'UMORE DOVUTI AD UNA CONDIZIONE MEDICA GENERALE
• MALATTIE NEUROLOGICHE DEGENERATIVE (ES. PARKINSON, MALATTIA DI
HUNTINGTON)
• MALATTIE CEREBROVASCOLARI (ES. DEPRESSIONE DOPO UN EPISODIO DI
ICTUS)
• CONDIZIONI METABOLICHE (ES. DEFICIENZA DI VITAMINA B 12)
• CONDIZIONI ENDOCRINE (ES. IPER‑ 0 IPO‑ TIROIDISMO)
• CONDIZIONI AUTOIMMUNI (ES. LUPUS ERYTHEMATOSUS SISTEMICO)
• INFEZIONI VIRALI 0 DI ALTRO TIPO (ES. EPATITE, MONONUCLEOSI, HIV)
• NEOPLASIE (ES. CARCINOMA DEL PANCREAS).
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DISTURBI DELL' UMORE INDOTTI DA SOSTANZE
SOSTANZE CHE POSSONO INDURRE DISTURBI DELL'UMORE CLINICAMENTE
SIGNIFICATIVI:
INTOSSICAZIONE DA SOSTANZE: ALCOOL, ALLUCINOGENI, AMFETAMINE E
SOSTANZE ORRELATE, COCAINA, FENCICL1DfNA E SOSTANZE CORRELATE,
INALANTI, OPPIACEI, SEDATIVI, IPNOTICI ED ANSIOLITICI.
ASTINENZA DA SOSTANZE: ALCOOL, AMFETAMINE E SOSTANZE
CORRELATE,COCAINA OCAINA, SEDATIVI, IPNOTICI ED ANSIOLITICI.
FARMACI: ANALGESICI, ANESTETICI, ANTICOLINERGICI, ANTICONVULSIVANTI,
ANTIIPERTENSIVI, CONTRACCETTIVI ORALI, FARMACI ANTIPARKINSONIANI,
FARMACI ANTI ULCERA, FARMACI CARDIACI E PSICOTROPI (ANTIDEPRESSIVI,
BENZODIAZEPINE, ANTIPSICOTICI, DISULFIRAM), MIORILASSANTI, STEROIDI,
SULFONAMIDI.
METALLI PESANTI E TOSSINE: BIOSSIDO DI CARBONIO, GAS NERVINI,
INSETTICIDI ORGANOFOSFORICI, MONOSSIDO DI CARBONIO, SOSTANZE
VOLATILI COME BENZINE E VERNICI.
DISTURBI UNIPOLARI (DEPRESSIONI)
PREVALENZA: 5.8 %
INCIDENZA: 3% (F); 1% (M)
RAPPORTO M/F: 1:2
FAMILIARITA’: RISCHIO 2‑ 3 VOLTE PIU‘ ELEVATO NEI PARENTI DI I° GRADO;
RISCHIO 2 VOLTE PIU‘ ELEVATO NEI GEMELLI MONOZIGOTI RISPETTO A
QUELLI DIZIGOTI.
ETA D'ESORDIO: 30‑ 40 AA. (NEL 10% DEI CASI DOPO I 60 ANNI).
SINTOMI PRODROMICI: LABILITA'EMOTIVA, TENSIONE, ASTENIA, IPORESSIA,
DIFFICOLTA’ DI CONCENTRAZIONE, ANSIA INSONNIA, CEFALEA.
SINTOMI DI STATO: UMORE DEPRESSO, ANEDONIA, ANSIA, RALLENTAMENTO 0
AGITAZIONE PSICOMOTORIA, DIFFICOLTA‘ DI CONCENTRAZIONE,
DIMINUZIONE DELL'AUTOSTIMA, INDECISIONE, RUMINAZIONE MONO ‑ OD
OLIGOIDEICA; IN ALCUNI CASI DELIRI OLOTIMICI (DI COLPA, DI INDEGNITA',
DI DANNAZIONE, DI POVERTA', DI ROVINA, IPOCONDRIACI, NICHILISTICI), PIU'
RARAMENTE DELIRI INCONGRUI ALL’ UMORE (DI PERSECUZIONE, DI
INFLUENZAMENTO, DI VENEFICIO, DI INSERZIONE/TRASMISSIONE DEL
PENSIERO); NEI CASI PIU' GRAVI FENOMENI DISPERCETTIVI (ILLUSIONI ED
ALLUCINAZIONI VISIVE ED UDITIVE); ALTERNANZA DIURNA CON
PEGGIORAMENTO AL MATTINO, SINTOMI NEUROVEGETATIVI (INSONNIA PIU'
SPESSO TERMINALE 0 IPERSONNIA, IPORESSIA 0 IPERFAGIA, DIMINUZIONE
DELLA LIBIDO).
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DECORSO: DECORSO EPISODICO, PIU' RARAMENTE CRONICO. SI DISTINGUE:
DEPRESSIONE MAGGIORE EPISODIO SINGOLO CON 0 SENZA MANIFESTAZIONI
PSICOTICHE, DEPRESSIONE MAGGIORE RICORRENTE CON 0 SENZA SINTOMI
PSICOTICI, DISTIMIA (SINTOMI DEPRESSIVI CRONICI ATTENUATI).
COMPLICAZIONI: SUICIDIO,ABUSO DI ALCOL ED USO DI DROGHE.
PROGNOSI: RISOLUZIONE IN 3 MESI NELLE FORME TRATTATE, IN 6‑ 9 MESI IN
QUELLE NON TRATTATE. MENO FAVOREVOLE NELLE FORME CRONICHE ED IN
QUELLE A RICORRENZA ELEVATA
COMORBIDITA’: DISTURBI D'ANSIA, ABUSO DI ALCOL, USO DI DROGHE, DISTURBI
SOMATOFORMI, DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE:, DISTURBI BIPOLARI IN FASE DEPRESSIVA, DISTURBI
DELLO SPETTRO SCHIZOFRENICO (NELLE FORME PSICOTICHE), DISTURBI
AFFETTIVI ORGANICI,DEMENZE, DISTURBI DI PERSONALITA' ANTISOCIALE 0
BORDERLINE, DISTURBO DELL'ADATTAMENTO CON UMORE DEPRESSO, DISTURBO
D'ANSIA GENERALIZZATA, LUTTO NON COMPLICATO.
TRATTAMENTO:
FARMACOTERAPIA: ANTIDEPRESSIVI (TRICICLICI, SSRI, INIBITORI DELLE M.A.0);
REGOLATORI DEL TONO DELL'UMORE NELLE FORME RICORRENTI ED IN QUELLE
CRONICHE (AUGMENTATION),-NEUROLETTICI NELLE FORME CON SINTOMI
PSICOTICI.
TERAPIA ELETTROCONVULSIVANTE: NELLE FORME CON ARRESTO PSICOMOTORIO
ED IN QUELLE CON EVOLUZIONE AMENZIALE, IN CASO DI GRAVE DECADIMENTO
FISICO, RISCHIO ELEVATO DI SUICIDIO, MANCATA RISPOSTA ALLA TERAPIA
FARMACOLOGICA, CONTROINDICAZIONE ALL’ USO DEGLI ANTIDEPRESSIVI.
PSICOTERAPIE E RIABIILITAZIONE: PSICOTERAPIE COGNITIVE ED INTERPERSONALI
(NELLE FORME CON MARCATO DISADATTAMENTO SOCIALE).
TEMPERAMENTI AFFETTIVI
LA PREDISPOSIZIONE GENETICA Al DISTURBI DELL'UMORE SI RIVELA NON
SOLO ATTRAVERSO LO SVILUPPO DI EPISODI DEPRESSIVI E/O MANIACALI
PARZIALI 0 COMPLETI, MA ANCHE ATTRAVERSO SFUMATE CARATTERISTICHE
TEMPERAMENTALI DELLA PERSONALITA' PREMORBOSA ED INTERCRITICA.
LE CARATTERISTICHE TEMPERAMENTALI, CHE SI MANIFESTANO IN GENERE
FIN DALL'INFANZIA, CONDIZIONANO, INSIEME AL COMPLESSO DELLE
INCLINAZIONI E DISPOSIZIONI INNATE, LE ESPERIENZE RELAZIONALI PIU'
ANTICHE E, CON QUESTE, DETERMINANO SUCCESSIVAMENTE LE MODALITA'
DI RAPPORTO CON L'AMBIENTE ESTERNO DA CUI, A LORO VOLTA, FINISCONO
SPESSO CON L'ESSERE ALIMENTATE E FAVORITE.
I TEMPERAMENTI AFFETTIVI RAPPRESENTANO QUINDI UN ANELLO
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INTERMEDIO TRA STATO DI BENESSERE E DI “MALATTIA” MA POSSONO
COSTITUIRE ANCHE, DELLE FORME SUBCLINICHE DI DISTURBO DELL'UMORE,
RISCONTRABILI NEI SOGGETTI CHE HANNO GIA' MANIFESTATO 0 SONO A
RISCHIO DI SVILUPPARE UN EPISODIO DEPRESSIVO 0 MANIACALE FRANCO E
NEI LORO FAMILIARI. IN QUESTI CASI NON VENGONO IN GENERE CONSIDERATI
DA CHI NE SOFFRE UN FENOMENO PATOLOGICO, MA PIUTTOSTO COME UNO
"STILE DI VITA”; LE CARATTERISTICHE FENOMENICHE SONO ATTENUATE MA
PERSISTENTI E POSSONO PRESENTARE ASPETTI DISADATTATIVI SUL PIANO
LAVORATIVO E FAMILIARE MA ANCHE ADATTATIVI E PRODUTTIVI, NON DI
RADO SOCIALMENTE APPROVATI E DESIDERABILI
IN BASE ALLE TIPOLOGIE, DESCRITTE ORIGINARIAMENTE DA KRAEPELIN E DA
KRETSCHMER ED AI CRITERI DIAGNOSTICI PIU' RECENTEMENTE MESSI A
PUNTO DA AKISKAL E KOUKOPOULOS, VENGONO DISTINTI 4 DIFFERENTI
TEMPERAMENTI AFFETTIVI:
TEMPERAMENTO CICLOTIMICO
TEMPERAMENTO IPERTIMICO
TEMPERAMENTO DEPRESSIVO (0 DISTIMICO)
TEMPERAMENTO IRRITABILE
TEMPERAMENTO DEPRESS[VO:
UMORE E LIVELLO DI ENERGIE ABITUALMENTE BASSI, CON:
* TRISTEZZA, MALINCONIA, PESSIMISMO, INCAPACITA‘ DI GIOIRE, SCARSA
FIDUCIA IN SE STESSI, AUTOCRITICA, SENTIMENTI DI INADEGUATEZZA E DI
COLPA.
* PAURA DI SBAGLIARE, TENDENZA A PREOCCUPARSI, A RIMURGINARE SUGLI
EVENTI NEGATIVI
* INSICUREZZA, INDECISIONE, SCRUPOLOSITA', COSCIENZA, AUTODISCIPLINA
* TRANQUILLITA', PASSIVITA‘, INTROVERSIONE, RISERVATEZZA
* SCETTICISMO, IPERCRITICA, SARCASMO, AUMENTATO BISOGNO DI SONNO
(PIU‘ DI 9 ORE PER NOTTE)
GIORNI LAVORATIVI PERSI IN UN ANNO
COSTI DELLA DEPRESSIONE
(Rewiew realizzata da Rosenbaum e Hylan)
La Depressione Maggiore tra i 3 e i 5 anni
L’ETA’ PRESCOLARE
CARATTERISTICHE CLINICHE:
16
La Depressione Maggiore tra i 6 e i 12 anni.
L’ETA’ SCOLARE
CARATTERISTICHE CLINICHE:
La Depressione Maggiore nell’adolescenza: 13 -18 anni
CARATTERISTICHE CLINICHE:
CONCLUSIONI
•E’ necessario riconoscere precocemente una depressione, anche (o soprattutto) in un bambino o in
un adolescente.
•E’ importante curare “bene” una depressione (ossia per il tempo necessario e con gli idonei
strumenti farmacologici e psicoterapici).
•E’ utile, in caso di comparsa di segni prodromici di una “ricaduta” depressiva, non attendere molto
tempo prima di rivolgersi allo specialista.
”COSTRUIRTE LA CAPACITA’ DI AFFRONTARE SCONFITTE,
FRUSTRAZIONI ED AVVERSITA’”
DOTT.SSA FRANCA DA RE PSICOLOGA PSICOPEDAGOGISTA DIRIGENTE
SCOLASTICO
RESILIENZA
Capacità di riuscire a vivere e a svilupparsi positivamente, in modo socialmente accettabile,
nonostante stress e avversità Che comportano un rischio grave di risultato negativo (Cyrulnik, 2001)
Capacità di riuscire in modo accettabile, a dispetto di uno stress o di un’avversità che comporta,
normalmente, il rischio grave di uno sbocco negativo (Vanistendael, 1996b)
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RESILIENZA
Dal latino “resilire” = saltare indietro, rimbalzare.
In fisica, la capacità di un corpo di resistere agli urti.
In meccanica ed ingegneria, la capacità di un materiale di sopportare sforzi applicati bruscamente,
senza rompersi o incrinarsi (il suo contrario è la fragilità).
In informatica, la capacità di un sistema di funzionare, nonostante anomalie e difetti.
Avversità e meccanismi di difesa
SCISSIONE, quando l’IO si divide in una parte esplicita, socialmente accettata, ed in una più
nascosta, che può esprimersi per vie indirette o inaspettate
NEGAZIONE,
che consente di banalizzare un ferita dolorosa o di non vedere una realtà
pericolosa
FANTASTICARE,
che permette di rifugiarsi in luoghi meravigliosi immaginari, quando la realtà
è triste e inaccettabile
INTELLETTUALIZZAZIONE,
che permette di prendere le distanze da situazioni troppo
coinvolgenti
ASTRAZIONE,
che permette di affrontare e dominare l’avversità attraverso modelli e leggi
generali
UMORISMO,
capace di sdrammatizzare una situazione pesante, ristrutturandone la percezione.
RISORSE PERSONALI E SOCIALI COME ELEMENTI DI PROTEZIONE DELLA
RESILIENZA
oPresenza di relazioni affettive e stabili con familiari o, in loro assenza, di chi si assume compiti di
cura
oIl
supporto sociale interno ed esterno alla famiglia; la possibilità di vivere in un contesto sociale
ed educativo positivo
oIl
confronto con qualcuno che possa essere preso come modello da seguire
oFare assumere delle responsabilità,
oLe
calibrate con la persona
caratteristiche costituzionali di personalità
oLa possibilità di
fare esperienze che contribuiscano ad aumentare l’autostima, il senso di
autoefficacia e la capacità di fare fronte alle situazioni
(Losel, 1994)
DIVENTARE RESILIENTI
Divenire resilienti (Cyrulnik), costituisce un percorso lungo che si può identificare in tre grandi
aree:
•
Acquisizione di risorse interne che si sviluppano nei primi mesi/anni di vita
18
•
Il tipo di aggressione, di mancanza, di ferita e soprattutto il significato che questa assume nel
contesto culturale della persona
•Gli
incontri, la possibilità di dialogo, di ri-significazione, di ri-narrazione
DIVENTARE RESILIENTI
Secondo Steven e Sybil Wolin, ricorrono sette elementi che si sviluppano in modo differente nei
bambini, negli adolescenti, negli adulti:
•Assunzione di consapevolezza (identificare problemi, risorse, soluzioni personali, ponendo
attenzione al contesto
Indipendenza (capacità di stabilire dei limiti, dei confini tra sé e gli altri, di prendere le distanze da
ciò che manipola, di interrompere relazioni negative
•
•
Relazioni (sviluppo di relazioni soddisfacenti, capacità di scegliere interlocutori positivi)
Iniziativa (che permette di controllarsi, di dominare il proprio ambiente e di svolgere attività
costruttive)
•
Creatività, che permette di ampliare i punti di vista, di prendere le distanze dalla sofferenza, di
esprimere positivamente le proprie emozioni, di “rifugiarsi” in una dimensione immaginaria,
artistica, ecc.
•
Humor, che consente di diminuire la tensione interiore e di scoprire la dimensione comica o
ironica, nonostante la tragedia
•
•
ETICA, che guida l’azione nelle scelte positive e favorisce la compassione e l’aiuto reciproco
COSTRUIRE LA RESILIENZA: DUE MODELLI A CONFRONTO
LA CASITA (Vanistendael, Lecomte 2000)
COSTRUIRE LA RESILIENZA: DUE MODELLI A CONFRONTO
Grotberg (1995)
IO HO
•Persone che mi circondano di cui mi fido e a cui voglio bene
•Persone che mi pongono dei limiti, così che io sappia dove posso arrivare e dove debbo fermarmi
•Persone che, attraverso il loro comportamento, mi mostrano come agire in maniera giusta e corretta
•Persone che vogliono che io impari a fare le cose da solo
•Persone che mi aiutano quando sono in pericolo, sono malato o ho bisogno di imparare
IO SONO
•Una persona che può piacere e che può essere amata
•Contento di fare le cose per gli altri
•Una persona che ha rispetto di sé e degli altri
•Responsabile delle mie azioni
•Sicuro che ogni cosa potrà andare bene
IO POSSO
•Parlare agli altri delle cose che mi spaventano o mi preoccupano
•Trovare il modo per risolvere i problemi che incontro
•Controllarmi
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Trovare qualcuno che mi aiuti quando ne ho bisogno
•
•
CONCLUSIONI
•La resilienza esiste e può essere riscontrata nella quotidianità
•L’incontro
con una storia permette di scoprire le risorse presenti e quelle latenti che possono essere
favorite
•E’
possibile riorganizzare le proprie conoscenze in modo positivo, nonostante situazioni a rischio
che farebbero ipotizzare esiti negativi
•La
•Il
sofferenza non ha bisogno di essere esibita per esistere
dolore ha bisogno di un tempo e di un luogo sicuro in cui essere condiviso
•Il
processo di resilienza è correlato anche alla presenza di servizi sociosanitari ed educativi e al
modo in cui essi esercitano la presa in carico e cura
•La
resilienza contempla due aspetti: trauma/deficit e risorsa/competenza
CONCLUSIONI
•Il processo di resilienza è correlato alle caratteristiche della persona, dell’ambiente che la circonda,
alla società/cultura in cui si situa
•Il
sostegno della comunità contribuisce alla resilienza
•La
presenza di resilienza smentisce la prospettiva deterministica secondo cui il destino di una
persona è irrimediabilmente segnato dalle sue caratteristiche costitutive e dalle condizioni
ambientali, socioculturali e familiari
•La
resilienza si determina attraverso la ricerca di un progetto coerente, capace di dare nuovi
significati alla vita
•Una
comunità che si fonda sui principi della solidarietà favorisce lo sviluppo di resilienza
•E’
auspicabile la costruzione di una comunita’ capace di accogliere, senza il bisogno di
esibire, le fragilita’ umane, per aiutare e potenziare gli elementi di forza
(Malaguti, 2005)
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BIBLIOGRAFIA
•Cyrulnik-Malaguti, Costruire la resilienza, Trento, Erickson, 2005
•Malaguti, Educarsi alla resilienza, Trento, Erickson, 2005
•Campione, Rivivere. L’aiuto psicologico nelle situazioni di crisi, Bologna, CLUEB, 2000
•Levine, P.A., Traumi e shoch emotivi. Come uscire dall’incubo di violenze, incidenti ed esperienze
angosciose, Diegaro di cesena, Macro Edizioni, 2002
•Marcoli, Passaggi di vita. Le crisi che spingono a crescere, Milano, Mondadori, 2003
•Stanghellini, Antropologia della vulnerabilità, Milano, Feltrinelli, 1997
•Tomkiewicz, L’adolescenza rubata:divenire se stessi al di là della violenza, Como, RED Edizioni,
2000
•Canevaro, Malaguti e al., Bambini che sopravvivono alla guerra, Trento, Erickson, 2001
•Cyrulnik, Il dolore meraviglioso, Milano, Frassinelli, 2000
•Amèry, Intellettuale ad Auschwitz, Torino, Bollati Boringhieri, 1987 (ed. orig. 1966)
•Dini-Jerusum, Primo Levi. Le opere e i giorni, Milano, Rizzoli, 1992
•Keller, La chiave della vita: ottimismo, Milano, 1992
•Keller, La storia della mia vita, Modena, Ed. Paoline, 1963
•Levi, P., Se questo è un uomo, Torino, Einaudi, 1958
•Sturiale, Il libro di Alice, Rizzoli, Milano, 1997
“REALIZZARE IL PROPRIO CAMBIAMENTO”
DOTT.SSA DELISENA MAGGIOLO
CONSULENTE DI ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE
Costruire il cambiamento
Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una
sostanza mortale nel medesimo stato.
Eraclito
Il cambiamento è lo stato naturale delle cose
•Come esseri viventi siamo composti da cellule che operano e interagiscono tra loro in un continuo
processo di crescita, maturazione, scomposizione e riassemblaggio. Per questo motivo, il nostro
corpo non è mai uguale a se stesso, ma composto da elementi sempre diversi nella loro disposizione
e struttura.
•Vale anche per i nostri stati interiori e le relazioni interpersonali: provvediamo ad un assestamento
continuo, cercando di mantenere un equilibrio che ci doni l’illusione della permanenza e
dell’esistenza solida e concreta.
Cambiamento: cosa evoca ?
•Angoscia, pericolo
•Risorsa opportunità
–Nella cultura cinese cambiamento è rappresentato da due ideogrammi che indicano le due
sfacettature.
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Come giudico il cambiamento ?
•Positivo
–Eccitante
–Stimolante
–Occasione di crescita
–Possibilità di imparare
–Arricchimento
•Negativo
–Frustrante
–Destabilizzante
–Timore dell’ignoto
–Pessimismo
–Timore insuccesso
–Cambio abitudini
–Incertezza sul futuro
Cambiamento: di fronte a cosa ?
Voglio o devo cambiare ?
•In risposta ad
– una sofferenza attuale, passata, prevista
•Desiderio di migliorare
•Di fronte ad una situazione problematica
–Che ci ricorda che la staticità di ogni problema è illusoria e viene creata da un continuo lavorio
della nostra mente.
–LA SOLUZIONE NON CONSISTE NELL’ATTIVAZIONE DI UN NUOVO
COMPORTAMENTO QUANTO NELL’ INTERROMPERE L’INERZIA DEL PROBLEMA
Cos’è un problema ?
•Nella maggior parte dei casi non è un evento oggettivo ma si costituisce solo in funzione dei
nostri scopi e delle nostre convinzioni: la linea di demarcazione oltre la quale un evento viene
considerato un problema è soggettiva.
Voglio o devo cambiare ?
•Voglio: sono io a desiderarlo a deciderlo e/o sono motivato dal desiderio/opportunità di riuscire
•Devo: mi costringono a farlo, sono costretto a farlo per timore di fallire....
Dinamiche umane e cambiamento
•Non riesco a prevedere, controllare quello che c’è in gioco.
•Ricerca dell’equilibrio= cambiamento+stabilità
•Inclinazione naturale verso la conservazione o innovazione
Cambiamento e conoscenza
•Se vuoi capire davvero una cosa prova a cambiarla. Lewin
•Conoscenza e cambiamento sono intrecciati tra di loro.
•CAMBIARE PER CONOSCERE
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•CONOSCERE PER CAMBIARE
•Conoscere per cambiare, cambiare, conoscere, cambiare ancora.
Il cambiamento di chi ?
•Del mondo
•Degli altri
–IL MIO ..........!
Cambiare cosa ? fare
•Un’abitudine se non contrastata presto diventa una necessità. Sant’Agostino
•Proviamo a cambiare mano.....
•Creatività: fare cose nuove e fare in modo nuovo le cose già fatte.....
Cambiare: tutto e subito ?
•E’ un processo
•Andare passo passo
•Puntare su un cambiamento minimo
•Fattibile
Cambiare cosa ? La prospettiva
•Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa
e la inventa. A. Einstein
Cambiare cosa ? Il pensare
•Io penso positivo......
Cambiare......
•Quanta fatica !
Dove cercare risorse per il cambiamento ? In me....
•Nel passato: ciò che di buono c’è stato.....
•Nel presente: le proprie competenze
•Nel futuro: creare una competenza
•E fuori......chi mi può sostenere ?
Diciamo.....
•Non voglio cambiare
•Sono fatto così
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•Non cambierò mai
•Non riesco a cambiare
•Mi manca la motivazione
•Non ho obiettivi
Un’obiettivo ben formulato
•Formulare bene un obiettivo significa dotare la nostra mente di un motore e di un mirino: il motore
fornisce l’energia capace di sfruttare tutta la potenza che possediamo, il mirino fa in modo che
questa energia sia diretta in modo preciso verso il bersaglio
Un’obiettivo è più facile da raggiungere se
–È preciso e positivo
–E’ concreto
–E’ raggiungibile
–Dipende da me
–Se posso avere le capacità e le risorse per
–Se è ecologico, ossia se va d’accordo con
raggiungerlo
il resto della mia vita
Determinare il proprio futuro
•Quando sono sopraffatto dalle preoccupazioni, ripenso ad un uomo che, sul suo letto di morte,
disse che tutta la sua vita era stata piena di preoccupazioni, la maggior parte delle quali per cose che
mai accaddero. Churchill
La persona
•Non è il veicolo delle pulsioni, nè il ripetitore di copioni preordinati, ma l’agente attivo del
proprio destino.
•E’ la convinzione della propria efficacia che prova l’effettiva capacità di orchestrare al meglio il
proprio rapporto con la realtà
•Le persone infatti non provano neppure se non ritengono di essere capaci, ma quando sono
convinte di esserlo il loro impegno e i loro successi superano ogni previsione.
Progettare il cambiamento
•Definire cosa smuove il cambiamento, da dove parte
•Quanto voglio davvero cambiare ?
•Perchè non voglio ? Da dove nascono le mie paure ?
•Che conseguenze ha cambiare ?
•Che conseguenze ha non cambiare ?
•Su me e su altre persone
–Ne
ho l’appoggio ?
•Su cosa mi appoggio per trovare appoggio, nuovo equilibrio ?
•Cosa cambio ? Da dove comincio ?
•Che obiettivi mi do ?
•In che modi posso fare ?
•Che risorse ho a disposizione (energie, tempi...)?
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Vivere il cambiamento
•Gestire il cambiamento come processo
•Vincere l’atteggiamento di attaccamento al noto
•Gestire i sensi di colpa le paure
•Superare gli ostacoli, metabolizzare gli insuccessi, ridarsi nuovi obiettivi, nuove
motivazioni
•Trovare fonti di alimentazione
•Valorizzare i risultati
•Inventare sempre una idea, tattica, strategia nuova
•VOLERE E’ POTERE
Il profilo del cambia-mento-attore:
•Consapevole
•Incosciente
•Coraggioso
•Capace di calcolare il rischio e di assumersi il richio
•Non avere paura della propria paura di cambiare
•Fiducioso in sè
•Autonomo
•Capace di chiedere
•Paziente
•Energico
•Capace di far fatica
Saper tenere duro
Perseverante
Volontà
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