Igiene e cura dei denti Capitolo 3 La salute della bocca La nostra bocca (cavo orale) è un sito anatomico riccamente abitato da microrganismi, che insieme formano un complesso e delicato “ecosistema” in continua evoluzione. Tra questi, alcuni microrganismi sono indispensabili per la nostra salute, altri, invece, possono diventare dannosi se non contrastati efficacemente. È importante imparare a rispettare e proteggere questo complesso equilibrio, mettendo quotidianamente in pratica alcune regole di igiene orale, così da prevenire ogni rischio e combattere i problemi al loro insorgere. Il cavo orale rappresenta il primo tratto del tubo digerente: ci permette di introdurre nell’organismo tutte le sostanze nutritive e l’aria indispensabili per sopravvivere. È costituito principalmente dai denti, dalle guance, dalle labbra e dalla mucosa orale, cioè, dal rivestimento che protegge la struttura interna della bocca, e dalla lingua. Queste strutture, agendo in sinergia, svolgono funzioni di notevole importanza come la masticazione e la triturazione del cibo, la deglutizione, la fonazione e, non ultima, la definizione dell’estetica facciale. I denti Ogni dente (Fig. 1) è costituito dalla corona e dalla radice: la corona è la parte visibile del dente; la radice è la porzione sommersa del dente, contenuta in una cavità ossea, che prende il nome di alveolo o osso alveolare. Il dente è formato da due tessuti duri (smalto e dentina) e da un tessuto molle (polpa). Lo smalto è lo strato più esterno del dente. È un rivestimento molto duro, che ricopre la corona, conferendole notevole resistenza poiché è costituito da cristalli di un composto ricco di calcio, detto idrossiapatite. Protegge la dentina sottostante. La dentina è la struttura principale del dente. Circonda la polpa dentaria ed è rivestita dallo smalto nella corona e dal cemento nella radice. È più elastica ma, meno dura e, quindi, meno resistente ai traumi rispetto allo smalto. La polpa dentaria è la porzione più interna del dente, ricca di terminazioni nervose e vasi sanguigni, ed è responsabile della sensibilità dolorosa. Il dolore compare quando il dente è sottoposto a stimoli termici (caldo e freddo) o a traumi della masticazione, soprattutto se una parte del dente è stata distrutta dalla carie. Il parodonto rappresenta il sostegno del dente e comprende l’osso alveolare, che accoglie e áncora saldamente la radice del dente alla gengiva attraverso il legamento parodontale. La gengiva è la parte di mucosa orale, che riveste l’osso alveolare e parte del dente. Il bambino possiede i denti decidui, i cosiddetti “denti da latte”, che in totale sono n. 20. Il primo dente erompe all’età di circa 6 mesi mentre l’ultimo fa la sua comparsa a circa 2 anni e mezzo. I denti decidui vengono progressivamente sostituti dai denti permanenti. Nell’adulto, quando sono presenti anche i terzi molari (o “denti del giudizio”), i denti definitivi sono n. 32: 8 incisivi, 4 canini, 8 premolari e 12 molari. Il primo dente definitivo ad erompere è il primo molare all’età di circa 6 anni (Fig. 2). La placca batterica La placca batterica è un ammasso di microrganismi dannosi immersi in una sostanza organica, prodotta da loro stessi. La placca non viene rimossa dall’azione detergente naturale della saliva, della lingua, dei movimenti di labbra e delle guance ma, è asportabile con lo spazzolino da denti. È in grado di riformarsi entro poche ore, anche senza assunzione di cibo, per opera dei microrganismi normalmente presenti nella bocca e dei residui alimentari, specialmente zuccheri, che si depositano nelle zone difficilmente raggiungibili dallo spazzolino. Se la placca non viene rimossa per diversi giorni, solidifica e diventa tartaro, deposito calcificato che può essere eliminato solo dal dentista. È possibile contrastare la placca e prevenire la carie con una corretta e costante igiene orale! L’accumulo di placca provoca come principali conseguenze: 1.alitosi, che si manifesta con l’emissione di odore sgradevole attraverso gli atti respiratori o la fonazione; 2.la carie dentale; 3.la malattia parodontale. La carie dentale La carie è un processo patologico distruttivo, che colpisce i tessuti duri del dente (smalto e dentina), caratterizzato dalla demineralizzazione degli stessi da parte di alcune sostanze acide, prodotte da batteri presenti nella placca, e dalla formazione di cavità sulla superficie del dente. Se non compaiono dolore e fenomeni di ipersensibilità al freddo, a volte ci si accorge della carie troppo tardi, cioè quando il dente si rompe oppure insorge un ascesso dentario. L’ascesso dentario si sviluppa quando i batteri, penetrando a partire dalla lesione cariosa, riescono a raggiungere la polpa e ne provocano la distruzione fino a dare origine ad una raccolta di pus con gonfiore, arrossamento e dolore della gengiva (Fig. 3). I fattori che favoriscono lo sviluppo della carie sono: • alimentazione ricca di zuccheri (attenzione a cibi viscosi come marmellata, miele, caramelle, cioccolato); • scarsa igiene orale, ovvero, uso non frequente o non corretto dello spazzolino; • alcune condizioni ormonali, come la gravidanza. La malattia parodontale La malattia parodontale è una patologia cronica caratterizzata da infiammazione gengivale, formazione di spazi tra osso e gengiva (tasche parodontali), mobilità dentaria e riassorbimento dell’osso alveolare con la perdita, negli stadi più avanzati, dei denti stessi. Questo processo patologico si manifesta con sanguinamento e gonfiore (edema) gengivale. Può insorgere in età giovanile ma, più comunemente, dopo i 35-40 anni (Fig. 4, 5). I fattori che favoriscono la malattia parodontale sono: • l’accumulo di placca, specialmente a livello sottogengivale; • fattori ereditari; • fattori comportamentali (fumo); • alcune condizioni come la gravidanza e lo stress (che indebolisce le difese immunitarie). Precise regole di prevenzione - Seguire un’alimentazione bilanciata, ricca di frutta e verdura per introdurre vitamine e sali minerali; - evitare gli spuntini ricchi di zucchero e le bevande zuccherate; meglio spuntini nutrienti e acqua; - lavare i denti dopo aver mangiato o bevuto qualcosa di dolce; - evitare di masticare cibi particolarmente duri come pop-corn, nocciole, ghiaccio; -effettuare visite di controllo dallo specialista almeno una volta all’anno o se si hanno dei sintomi. Lo spazzolino da denti Lo spazzolino è sicuramente lo strumento-base dell’igiene orale. Lo spazzolamento dei denti con tecnica corretta previene l’insorgenza della carie e di malattia parodontale e, di conseguenza, la perdita dei denti. Un’eccessiva pressione durante lo spazzolamento può causare abrasione dello smalto e retrazione gengivale. La retrazione o recessione gengivale provoca ipersensibilità dentale per una maggiore esposizione delle fibre nervose all’ambiente orale. Alcuni consigli: 1.spazzolare i denti dopo ogni pasto per un tempo di almeno 2-3 minuti; 2.usare uno spazzolino dalla testina medio-piccola in modo da arrivare in tutte le zone della bocca; è preferibile che sia provvisto di setole artificiali di durezza media; 3.sostituire lo spazzolino almeno ogni 3 mesi; 4.spazzolare accuratamente tutti i denti sia quelli anteriori sia quelli posteriori. Tecnica di spazzolamento Con la bocca semiaperta applicare le setole dello spazzolino tra dente e gengiva con un’angolazione di 45° rispetto all’asse maggiore dei denti. Con un movimento semirotatorio fare scorrere la testina dello spazzolino “dal rosa verso il bianco”, cioè dalla gengiva verso la sommità del dente. Ad esempio: per pulire l’arcata dentale superiore effettuare un movimento dall’alto verso il basso; così le setole riescono ad inserirsi negli spazi tra un dente e l’altro trascinando con sé i residui di cibo. Per i denti posteriori: bisogna eseguire l’operazione sopracitata sia sulla superficie vestibolare dei denti (che guarda verso le guance), sia su quella linguale (che guarda verso la cavità della bocca); inoltre, bisogna inserire orizzontalmente lo spazzolino in bocca e spazzolare le superfici masticanti dal dietro verso la parte anteriore della bocca (Fig. 6, 7). Perché è così importante la cura dei denti? • Per l’apparato digerente: la masticazione del cibo prepara l’assorbimento degli alimenti nello stomaco e nell’intestino. • Per il cuore e il sistema circolatorio, i reni e le articolazioni: alcuni microrganismi localizzati in forma silente (cioè, senza dare segno di sé) in un dente cariato possono diffondersi, utilizzando come via di trasporto il circolo sanguigno, e raggiungere il cuore (valvole cardiache) o i reni o le articolazioni e danneggiarli in modo grave. • Per il rischio di cancro orale: se in bocca ristagnano sostanze cancerogene (derivanti ad esempio dal fumo) o se vi sono superfici dentarie e di protesi taglienti, che causano microtraumi alla mucosa orale, possono insorgere, in associazione ad abitudini alimentari a rischio (assunzione di cibi eccessivamente caldi o consumo di alcol), lesioni biancastre (leucoplachie), che devono essere fatte vedere il più presto possibile ad un medico. Esse, infatti, possono diventare cancro. Il cancro orale è debilitante e ha spesso un esito infausto con un tasso di mortalità del 40%. Fig. 1 Struttura del dente (1. corona; 2. radice; 3. gengiva; 4.colletto; 5. smalto; 6. dentina; 7. osso alveolare; 8.vasi sanguigni e nervi; 9. apice; 10. polpa; 11. legamento parodontale; 12. cemento). Fig. 2 Denti permanenti (1. palato duro; 2. pavimento della bocca. Emiarcata dentaria superiore: 3-4. incisivi; 5. canino; 6-7. premolari; 8-9-10. molari. Emiarcata dentaria inferiore: 11-1213. molari; 14-15. premolari; 16. canino; 17-18. incisivi). Fig. 3 Evoluzione della lesione cariosa fino alla formazione di un ascesso. Fig. 4 Gengiva sana (1) e gengiva malata (2). Fig. 5 Parodonto sano (1) e parodonto malato (2) con perdita di supporto del dente (3), che vacilla e può cadere. Fig. 7 Spazzolamento delle superfici masticanti dei denti (dall’indietro verso l’avanti della bocca). Fig. 6 Spazzolamento delle superfici vestibolari dei denti (1. denti superiori: dall’alto verso il basso; 2. denti inferiori: dal basso verso l’alto).